domenica 30 aprile 2023

I Magi condotti al palazzo di Erode - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


I Magi condotti al palazzo di Erode 


Questa mattina presto Erode ha fatto portare segretamente i re a palazzo. Sono stati accolti sotto un arco e poi condotti in una stanza, dove ho visto rami verdi con fiori in bicchieri e bevande da bere. Dopo qualche tempo è apparso Erode. I Magi si inchinarono davanti a lui e continuarono a interrogarlo sul neonato Re dei Giudei.  Erode nascose la sua grande ansia e si compiacque della notizia. Vidi che alcuni scribi erano con lui. Erode chiese alcuni dettagli su ciò che avevano visto, e il re Mensor descrisse l'ultima apparizione che avevano avuto prima di partire. Si trattava, disse, di una Vergine e di fronte a lei un Bambino, dal cui fianco destro era spuntato un ramo luminoso; poi sopra di esso era apparsa una torre con diverse porte. La torre si trasformò in una grande città, sopra la quale apparve il Bambino con una corona, una spada e uno scettro, come se fosse un Re. Dopo di che videro se stessi e tutti i re del mondo prostrarsi davanti a quel Bambino in adorazione, perché egli possedeva un impero davanti al quale tutti gli altri imperi dovevano sottomettersi; e così descrisse ciò che avevano visto.  Erode raccontò loro di una profezia che parlava di una cosa simile a proposito di Betlemme di Efrata; disse loro di recarsi lì di nascosto e, quando avessero trovato il Bambino, di tornare e raccontargli il risultato, affinché anche lui potesse andare ad adorarlo. I re non toccarono il cibo che era stato preparato per loro e tornarono ai loro alloggi. Era molto presto, quasi l'alba, perché ho visto le lanterne ancora accese davanti al palazzo di Heredes. Heredes conferì con loro in segreto, affinché l'evento non fosse reso pubblico. Quando fu tutto chiaro, si prepararono a partire. Le persone che li avevano accompagnati a Gerusalemme erano sparse per la città dal giorno prima. 

L'umore di Erode in quei giorni era pieno di malumore e di irritazione. Al momento della nascita di Gesù Cristo si trovava nel suo castello vicino a Gerico e aveva da poco ordinato un vile assassinio. Aveva collocato in posti elevati del Tempio persone che gli riferivano tutto ciò che si diceva in quel luogo, affinché denunciassero coloro che si opponevano ai suoi disegni. Un uomo giusto e onorevole, alto funzionario del Tempio, era il capo di coloro che egli considerava suoi avversari. Erode finse di invitarlo a recarsi a Gerico e lo fece assalire e uccidere lungo la strada, attribuendo la colpa del delitto ad alcuni assalitori. Pochi giorni dopo si recò a Gerusalemme per partecipare alla festa della Dedicazione del Tempio, che si svolgeva il 25 del mese di Casleu, e lì si trovò invischiato in una vicenda molto spiacevole.

Per ingraziarsi i Giudei, aveva ordinato di collocare una statua o figura di agnello, o meglio di capretto, perché aveva le corna, alla porta che conduceva dal cortile delle donne al cortile delle immolazioni. Lo fece di sua iniziativa, pensando che i Giudei lo avrebbero ringraziato; ma i sacerdoti si opposero ostinatamente, sebbene egli minacciasse di far pagare loro una multa per la loro resistenza. Essi risposero che avrebbero pagato, ma che non avrebbero tollerato un'immagine contraria alle prescrizioni della Legge. Erode si arrabbiò molto e cercò di metterla di nascosto; ma mentre la stava trasportando, un israelita molto geloso afferrò l'immagine e la gettò a terra, rompendola in due pezzi. Si scatenò un grande tumulto ed Erode fece imprigionare l'uomo. Tutto questo lo aveva irritato molto e si era pentito di essere andato alla festa; i suoi cortigiani cercavano di distrarlo e divertirlo. 

Fu in questo stato d'animo che lo raggiunse la notizia della nascita di Cristo. In Giudea gli uomini pii vivevano da tempo nella speranza che il Messia sarebbe presto venuto, e gli eventi della nascita del Bambino erano stati riferiti dai pastori. Tuttavia, molte persone importanti sentivano queste cose come favole e parole vane, ed Erode stesso ne era venuto a conoscenza e aveva inviato segretamente alcuni uomini a riferire ciò che veniva detto. Questi emissari erano lì, infatti, tre giorni dopo la nascita di Gesù e, dopo aver parlato con Giuseppe, dichiararono, da uomini orgogliosi, che tutto era una cosa di nessuna importanza: che nella grotta non c'era che una povera famiglia di cui non valeva la pena preoccuparsi. Il loro orgoglio aveva impedito loro di interrogare seriamente Giuseppe fin dall'inizio, tanto che avevano ricevuto l'ordine di procedere nella massima segretezza, senza attirare l'attenzione. Quando all'improvviso arrivarono i Magi con il loro numeroso seguito, Erode fu preso da nuove preoccupazioni, perché quegli uomini erano venuti da lontano e tutto ciò non era altro che un pettegolezzo inutile. Poiché i Magi parlavano con tanta convinzione del Re appena nato, Erode finse di voler andare a offrirgli i loro omaggi, cosa che piacque molto ai Magi, che lo ritenevano ben disposto. La cecità dell'orgoglio degli scribi non lo rassicurò definitivamente e l'interesse a mantenere il segreto fu la causa della condotta che osservò. Non fece obiezioni a ciò che i Re dicevano, non fece perseguire subito il Bambino per non esporsi alle critiche di un popolo difficile da governare, e decise di ottenere da loro informazioni più precise per prendere le misure necessarie. 

Poiché i re, avvertiti da Dio, non tornarono a dare notizie, fece spiegare che la fuga dei re era conseguenza dell'ingannevole illusione subita e che non avevano osato ripresentarsi, perché si vergognavano dell'inganno in cui erano caduti e in cui avevano voluto trascinare gli altri. Comandò di dire: "Che motivo potevano avere di uscire di nascosto dopo essere stati accolti qui in modo così amichevole? ....". In questo modo Erode cercò di mettere a tacere la questione ordinando che nessuno a Betlemme avesse a che fare con questa Famiglia, di cui si era tanto parlato, né raccogliesse le dicerie e le falsificazioni che erano state diffuse per ingannare gli spiriti. Essendo la Sacra Famiglia tornata a Nazareth quindici giorni dopo, presto non si parlò più di cose di cui la moltitudine aveva solo una vaga conoscenza, e la gente pia, invece, piena di speranza, mantenne un discreto silenzio.  Quando sembrava che tutto fosse dimenticato, Erode pensò allora di sbarazzarsi del Bambino e venne a sapere che la Famiglia aveva lasciato Nazareth, portando con sé il Bambino. Lo fece cercare per qualche tempo; ma, abbandonata ogni speranza di trovarlo, si fece più ansioso e decise di attuare la misura estrema di massacrare i bambini. In questa occasione prese tutte le misure del caso e inviò in anticipo le truppe nei luoghi in cui si poteva temere una rivolta. Credo che il massacro sia avvenuto in sette luoghi diversi. 


La Croce è il vostro legame con la Vita Eterna. Non abbandonate mai la Croce.

 


AMORE DI DIO

Mia amata figlia prediletta, quando i Miei cari discepoli celebrano il Venerdì Santo, essi devono ricordare quanto il Mio Amore si effonda sulla razza umana. 

Coloro che Mi perseguitarono e poi Mi uccisero, erano pieni di odio e avevano un cuore di pietra. Io sono morto per loro, nonostante il loro odio, e ho sofferto una grande agonia perché potessero essere riscattati. Eppure, così tante persone oggi Mi odiano e Mi disprezzano, su una scala così grande che se rivelassi il male che devasta le loro anime, non sareste in grado di resistere.  

I Miei tentativi di preparare il mondo attraverso il Libro della Verità, saranno combattuti dai Miei nemici dappertutto. Gli attacchi peggiori proverranno da gruppi satanici, molti dei quali si presentano come Cristiani, in modo da poter sfogare la loro rabbia fingendo di difendere la loro fede. Questo è il modo in cui Satana usa le sue vittime disponibili ad attaccare il Mio Lavoro. Come sono misere le loro anime e quanto sono addolorato perché continuano a tradirmi, a gettare fango su di Me e a diffondere menzogne riguardo alla Mia Parola, nel tentativo di rubare le anime dal Mio Cuore Misericordioso. 

Piango Lacrime di Agonia, durante questa settimana; perché il tempo è breve e so che, per quanto Io mi sforzi, molte anime Mi volteranno ancora le spalle. Perché queste anime Mi odiano tanto? La risposta è perché non hanno nessun amore per Me. Molti di loro trovano spaventoso che l‟odio che provano per Me nei loro cuori non possa essere lavato via. Sono così posseduti dal maligno, che passano ogni minuto della loro giornata maledicendomi. 

La stragrande maggioranza delle persone non credono più in Me – solo un piccolo numero crede ancora, in un oceano di anime la cui vastità si estende da un lato all‟altro della Terra. Ma vi prometto che raccoglierò quante più anime posso e, per l‟Amore che ho per voi, estenderò la Mia Misericordia anche a coloro che non la meritano. Come sono felice di accogliere i buoni, gli amorevoli e quelle anime pure che vengono davanti a Me! Mi riempiono di grande gioia. Oh, come leniscono le Mie Piaghe! Come Mi consolano dal dolore che sopporto per i Miei poveri peccatori, che non hanno alcuna idea della grande gioia che ho promesso loro nel Mio Nuovo Regno. Tante anime purtroppo buttano via la chiave che diedi loro per la Vita Eterna – e per cosa? Per una vita priva di senso, una vita piena di frenesia e di vuote promesse. Una vita stanca e faticosa, che non porta a nessun‟altra vita – solo a quella che finisce in polvere. Io sono la vostra Vita. Io vi porto la Vita. Se accettate la Mia morte sulla Croce e riconoscete la Mia Risurrezione, non dovrete più sopportare la morte. 

A voi di questa generazione, lo dico questo. Voi, che siete con Me, non soffrirete la morte. Nemmeno la morte del corpo. Voi che Mi tradite col peccato, pur avendo ricevuto la Verità, non avrete la vita. Quindi, Miei cari discepoli, non dovete mai avere paura di questa Missione. Io vi prenderò e vi coprirò con tutti i Doni che il Padre Mio è ansioso di concedere a tutti voi, quando Egli finalmente raccoglierà i Suoi figli nel Regno che vi ha promesso quando ha mandato Me, il Suo unico Figlio, a salvare le vostre anime con la Mia morte sulla Croce. La Croce è il vostro legame con la Vita Eterna. Non abbandonate mai la Croce. La Mia morte è stata la vostra via per la Vita Eterna. Senza la Mia Croce, la morte dominerà coloro che La rifiutano. 

Il vostro Gesù. 

15 Aprile 2014

“E baciala!”

 


A Teresa Venezia: “E baciala!” 

Padre Pio, quando andava dalla sua cella al confessionale delle donne, nella chiesetta, doveva  passare per uno stretto corridoio sempre affollato di gente che volevano avvicinarlo. Lo  stesso avveniva al ritorno dal confessionale alla cella. Teresa Venezia, dopo la confessione, si  mise nel corridoio per poter baciare la mano di Padre Pio quando passava. Padre Pio passò  ma non si fermò da lei. Teresa ci rimase male e mentalmente in cuor suo si lamentò che il  suo desiderio non fosse appagato. Padre Pio già stava alcuni metri avanti. All’improvviso  Padre Pio si fermò, tornò indietro, e paternamente burbero disse: "E baciala, prima che ti do  una botta sul muso." 80  

Giuseppe Caccioppoli 

IL PURGATORIO NELLA RIVELAZIONE DEI SANTI

 


Più rigorosamente fu punito un ecclesiastico, per mancanza per  ben più grave. (Vedi Michele Alix, Hortus pastorum, trait. VI,  capo 2). Trovandosi egli in punto di morte, o sia perché non  volesse riconoscere la propria posizione per quell'illusione  troppo comune nei sacerdoti, abituati a veder morire, o sia  perché si trovasse sotto il dominio di quel fatale pregiudizio  che fa paventare a tanti malati gli ultimi Sacramenti, tanto  tardò e temporeggiò che se ne morì senza i conforti della  Chiesa. Mentre veniva condotto alla sepoltura, il misero  sacerdote, aprendo gli occhi, fece intendere chiaramente queste  parole: - In punizione del ritardo da me frapposto nel ricevere  la grazia dell'estremo lavacro, mi trovo condannato a lunghi  anni di Purgatorio. Se avessi ricevuto l'Olio Santo, come era  mio dovere, io sarei scampato alla morte in grazia della virtù  propria di questo Sacramento di ridare talvolta al malato la  salute temporale, e così avrei avuto tempo di far penitenza,  mentre ora sto soffrendo acerbi tormenti. - Ciò detto,  richiudendo gli occhi, lasciò i presenti nella più grande  costernazione.

A coloro poi, la cui vita intera trascorse abitualmente in  peccato mortale, e che differiscono la conversione al punto di  morte, sono riservate pene, delle quali il seguente esempio può  dare appena una languida idea.

Sac. Luigi Carnino,

Toccherà a voi soffrire per i vostri peccati, vi ho detto che il tempo della misericordia è finito, ora la giustizia divina cade su di voi.

 


Messaggio 1 di 2 - Mattina di Pasqua (ore 1:00 circa)


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


Nostro Signore Gesù Cristo parla

Figlioli, per molti di voi saranno passati molti periodi di Quaresima, tempi di riflessione, tempi in cui vi unite a Me, vostro Dio e Signore, tempi in cui vi viene data la possibilità di meditare sulla vostra esistenza, sulla vostra vita, su come l'avete condotta, su cosa ne avete fatto.

È l'anticipazione del momento in cui mi incontrerete alla fine della vostra esistenza. Per molti l'esistenza sarà di diversi anni, per altri di meno, ma, alla fine della giornata, alla fine della vostra missione, vi chiederò questo, piccoli miei: cosa avete fatto della vostra vita? Quanto amore avete lasciato sulla Terra? Quanto avete fatto per salvare le anime?

Molti di voi si lamentano dei dolori del mondo e vi è già stato spiegato che il dolore è una benedizione, e ve lo dico, Miei piccoli, è una benedizione, perché possiate prendere quel dolore salvifico, perché possiate usarlo per lavare molti, molti dei vostri difetti (lingue...), e molti di essi, molti gravi. Offrendomi il vostro dolore, come Io l'ho offerto per voi, prendendo i vostri peccati, prendendo anche il mio dolore, e potreste meditare sulle mie parole, sul mio tempo di sofferenza, dove vi spiego che in quei momenti di grande dolore, non bestemmiavo contro coloro che mi causavano quei dolori atroci, ma chiedevo la loro salvezza e per la vostra, Miei piccoli, è questo che dovete fare, offrire i vostri dolori, sia per diminuire le vostre colpe e il vostro tempo nel luogo di purificazione, nel Purgatorio, sia per potervi offrire come Io mi sono offerto per voi, per ognuno di voi.

Il dolore è salvifico, lo ripeto, e molti di voi sprecano quel tempo, bestemmiando, insultandomi e facendo qualcosa di barbaro e mezzo, perché non potete sopportare quei dolori, secondo voi, e commettete persino il suicidio o l'eutanasia, per togliervi quei dolori che potrebbero salvarvi o diminuirli, come vi ho detto, le pene del Purgatorio e uscire presto da lì, ma voi preferite togliervi la vita e passare eternamente all'Inferno, perché non siete voi i proprietari della vostra vita, sono Io il Proprietario della vostra vita, e se vi permetto quelle pene, è per il vostro bene, piccoli miei.

Non li sopportate perché non vivete nell'Amore, perché non vi donate per i vostri fratelli, perché non volete avere pietà di ciò che ho fatto per voi e unire i vostri dolori ai miei, e così prendere da Me i dolori che Io ho preso da voi, e così diminuire il peso che ho portato dai vostri peccati e da tutto il mondo, passato, presente e futuro; ma no, non lo fate e pensate solo a voi stessi, al vostro egoismo, alla vostra cattiveria, al vostro errore.

Quante occasioni vi lasciate sfuggire, piccoli Miei! Quante occasioni non sfruttate per salvare le anime e per diminuire il vostro tempo in Purgatorio, che non è un luogo bello; certo, ne uscirete, ma le sofferenze saranno grandi, a seconda delle vostre colpe.

Quanto dolore mi causate, ma non vi rimprovero, non vi bestemmio per il dolore che mi causate per i vostri peccati, anzi, ricordate le parole che ho detto a mio Padre a nome vostro: "Perdona loro, Padre, perché non sanno quello che fanno". Anche se, certamente, conoscete i vostri peccati, li commettete, ma so che siete deboli, che non avete una spiritualità abbastanza forte da resistere agli attacchi di satana e cadete, non una, ma centinaia di volte, eppure, continuo a perdonarvi e continuo a darvi l'opportunità che, con il vostro pentimento, possiate, a un certo punto, entrare nel Regno dei Cieli.

Piccoli miei, capite che vi amo troppo, ma voi non corrispondete, praticamente, in alcun modo, al grande Amore che ho per voi.

Quanto sprecate dei Miei dolori, della Mia Passione, del Mio Dono per voi, tanto sprecate e questo vi sta portando mali, sia personali che sociali e globali.

Comprendete, Miei piccoli, comprendete che non vivrete tutta la vostra esistenza sulla Terra, pensate che con i beni che avete potrete vivere a lungo e nelle migliori condizioni, e avete l'esempio nelle Scritture, di colui che all'improvviso, i suoi raccolti erano alti, si sentiva un grande milionario, non voleva più lavorare, perché aveva abbastanza per vivere tutta la sua esistenza con quello che avrebbe guadagnato, e cosa gli dice Mio Padre, morirai stanotte, perché pensava di essere il proprietario della sua vita, si sentiva grande, con i beni che aveva acquistato.

Ma, ripeto ancora una volta, voi non siete i padroni della vostra esistenza, siete venuti per compiere una missione e una missione molto diversa da quella che umanamente credete, che è quella di guadagnare tutti i beni materiali possibili per avere un'esistenza senza disagi, senza dolori, senza preoccupazioni, e la vostra missione è totalmente opposta, è spirituale.

Quanti di voi hanno tratto da questa Quaresima un bene spirituale? Quanti di voi hanno seguito i miei passi? Quanti di voi hanno sentito qualche frase, qualche parola che avete ascoltato in questi giorni e che ha cambiato la vostra esistenza, il vostro modo di vedere la vita? Inoltre, quanti di voi hanno davvero accompagnato Me, il vostro Dio, in questi giorni, per diminuire le mie pene per i vostri peccati? Io non pecco, ho preso i vostri peccati e ho sofferto per essi, affinché voi non soffriate le conseguenze dei vostri peccati, e voi non capite o non volete capire questo. Ve l'ho ripetuto, ma non volete capire, ma tutto ha un limite, piccoli miei.

Avete avuto molte opportunità di cambiamento, non avete voluto cogliere nessuna di queste possibilità per cambiare fortemente la vostra esistenza e continuate a darmi frustate, a inchiodare le Mie mani e i Miei piedi, a mettermi corone di spine, a distruggermi fino a rendermi irriconoscibile, e il vostro cuore non ha pietà in nessun momento di Me, il vostro Dio, che perché sono così, irriconoscibile da tanti colpi, frustate, dolori, è a causa dei vostri peccati. Mi hanno punito per qualcosa che non ho fatto, perché ho preso i vostri peccati e voi non Mi ringraziate nemmeno, continuate a peccare e non vi interessa quello che continuo a soffrire per voi.

Ma ora toccherà a voi soffrire per i vostri peccati, vi ho detto che il tempo della misericordia è finito, ora la giustizia divina cade su di voi. Avete avuto molte opportunità, lo ripeto, e non avete voluto coglierle.

Avete ancora tempo per pentirvi e potete tornare a Me, e fatelo presto, Miei piccoli, vi amo come non potete immaginare, ma avete il libero arbitrio, avete la libertà di azione, non vi faccio pressione, avete tutta la libertà di agire nel bene o nel male, se siete nel bene, vi proteggerò e vi amerò di più, perché siete i Miei veri figli, se avete scelto la via del male, mi dispiace, Miei piccoli per quello che vi accadrà.


CONTRIZIONE PERFETTA CHIAVE D'ORO DEL PARADISO

 


IV 

QUALI EFFETTI PRODUCE LA CONTRIZIONE PERFETTA? 


Effetti davvero ammirevoli! Grazie alla contrizione perfetta, il peccatore riceve immediatamente il perdono per ogni sua colpa, ancor prima di confessarsi. Tuttavia, deve prendere il proposito di confessarsi a tempo debito; naturalmente, questo proposito è incluso nella contrizione perfetta.  Ogni volta che compie un atto di contrizione perfetta, le pene dell'inferno gli vengono immediatamente rimesse, recupera tutti i suoi meriti passati, si converte da nemico di Dio a suo figlio adottivo e coerede del cielo. 

La contrizione perfetta aumenta e rafforza lo stato di grazia del giusto. Cancella i peccati veniali che ha detestato, lo accresce di un amore vero e ben compreso per Dio. Questi sono i meravigliosi effetti della misericordia divina sull'anima del cristiano grazie alla contrizione perfetta. Forse vi sembrano incredibili. Senza dubbio, penserete, che in pericolo di morte dovremmo chiedere la contrizione; ma è credibile che la contrizione perfetta produca tali affetti in ogni momento? È fondato questo insegnamento sulla contrizione perfetta?  Rispondo che è solido come la roccia su cui è costruita la Chiesa, e sicuro come la parola stessa di Dio. 

Nel Concilio di Trento, la Chiesa, spiegando le principali verità contestate dagli eretici, dichiara5 che la contrizione perfetta, che procede dall'amore di Dio, giustifica l'uomo e lo riconcilia con Dio anche prima di ricevere il sacramento della penitenza. Il Concilio non dice che ciò avviene solo in pericolo di morte. Pertanto, la contrizione perfetta produce questo effetto ogni volta. Inoltre, la Santa Chiesa sostiene tutto questo con le parole di Gesù: "Chi mi ama" - e con la contrizione perfetta lo amiamo veramente - "il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui "6 . 6 Dio non può abitare in un'anima macchiata dal peccato. La contrizione perfetta o la contrizione della carità cancella quindi i peccati. 

Questo è sempre stato l'insegnamento della Chiesa, dei Santi Padri e dei suoi dottori: Bayo è stato condannato per aver sostenuto il contrario. Infatti, se, come abbiamo detto finora, la contrizione perfetta doveva produrre effetti così mirabili nell'Antico Testamento, all'epoca della legge del timore, tanto più li produrrà nel Nuovo Testamento, dove regna la legge dell'amore. 

Ma qualcuno dirà: se la contrizione perfetta cancella i peccati, perché confessarli dopo? È vero che la contrizione perfetta produce gli stessi effetti della confessione, ma non lo fa indipendentemente dalla confessione, perché la contrizione perfetta presuppone proprio la ferma risoluzione di confessare i peccati che sono stati perdonati. Infatti, confessare tutti i peccati, almeno quelli mortali, è una legge di Gesù Cristo e una legge immutabile. 

È necessario confessarsi il prima possibile dopo l'atto di contrizione? 

A rigore non è necessario, ma vi esorto caldamente a farlo. Così sarete ancora più sicuri di essere perdonati e otterrete allo stesso tempo le preziose grazie legate al sacramento della penitenza, che si chiamano grazie sacramentali. Forse ora sarete tentati di dire a voi stessi: "Se è facile ottenere la remissione dei peccati con la contrizione perfetta, non ho bisogno di preoccuparmi della confessione. Peccherò senza scrupoli e sarò assolto dal debito del peccato con un atto di contrizione perfetta". Chiunque pensasse in questo modo non avrebbe l'ombra di una contrizione perfetta. Non amerebbe Dio al di sopra di ogni cosa, perché non avrebbe il desiderio ardente di rompere con il peccato e di cambiare vita, condizione necessaria sia per la confessione che per la contrizione perfetta. Potrebbe ingannare se stesso, ma non ingannerebbe mai Dio.  Chi ha davvero la contrizione perfetta è totalmente deciso a rinunciare al peccato mortale. Si purificherà al più presto nel sacramento della Penitenza e, grazie alla sua buona volontà aiutata dalla grazia di Dio, si terrà lontano dal peccato e si rafforzerà sempre di più nel felice stato di figlio di Dio. 

La contrizione perfetta è un grande aiuto per tutti coloro che vogliono lealmente e sinceramente recuperare e conservare lo stato di grazia, e soprattutto per coloro che cadono in peccato per abitudine, cioè che nonostante la loro buona volontà ricadono di tanto in tanto a causa delle loro cattive abitudini e della loro stessa debolezza. Ma il caso è ben diverso per coloro che usano la contrizione perfetta come mezzo per peccare impunemente: essi trasformano il rimedio divino del pentimento perfetto in un veleno infernale. 

Non annoverarti tra questi ultimi, caro lettore, e non permettere che una grazia così preziosa ti danneggi abusandone. 

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Il Padre fa solo ciò che è meglio per i suoi figli

 


Porto Belo, 16 aprile 1998 

Il Santo Benedetto del giorno: Santa Bernardetta (di Lourdes) 


(La Madonna mi ha mostrato le sofferenze di alcuni sacerdoti in Purgatorio. Poi mi ha mostrato i peccati che hanno commesso e che continuano a commettere qui? Orribile! Ho visto anche diverse anime che chiedevano preghiere per i "peccatori di tutte le altre chiese".  

- "Cari figlioli, non disperate, non scoraggiatevi. Questo è quanto! Il mondo è sommerso dalle iniquità! Mio Figlio, Gesù, viene mutilato ogni giorno: sacerdoti, pastori, vescovi non lo rispettano più. Oggi il ministero sacerdotale è materialismo, avidità e abominio. Il Padre ha voglia di sputare molti di questi elementi. Ma non permetterà che questo duri a lungo. Il calice sta già traboccando... Pregate. Pregate. Pregate. 

(- E il Padre non ci punirà?) 

Il Padre non ha mai voluto punire nessuno... 

(- Ma perché il "grande castigo"?) 

- Per salvare i suoi figli! Se non interviene, tutti i suoi figli sprofonderanno nell'iniquità e nell'abominio. Ricordate: il Padre fa solo ciò che è meglio per i suoi figli e non permetterà a lungo che siano calpestati e schiacciati da Satana e dai suoi seguaci assetati di sangue. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate, affinché l'ira del Padre non colpisca un numero enorme di bambini. Pregate, pregate, pregate e siate forti. 

Vi amo (+) Amen? 

( Nota: l'Amen? (interrogativo) significa = siete d'accordo?) 

Premessa del Padre -22 - IL libro di Giovanni 2° parte



Il 20.03.2023 nel luogo Santo


Messaggio di Giovanni

Figlia Mia. Io, il tuo Giovanni, sono venuto affinché il Mio libro continui a essere scritto da te, figlia Mia, da te. Il Padre ti ha scelto, così Io, il tuo Giovanni, ti voglio confidare tutto.

Figlia Mia. L’Angelo Mi mostrò scenari tremendi e atroci, ma continuava a ripeterMi sempre che i figli del tempo finale devono pregare molto, in modo che il peggio del peggio potesse essere evitato. Egli Mi disse: Giovanni, figlio Mio, scrivi ciò che Io, l’Angelo del Padre, adesso ti spiegherò:

I figli del tempo finale soffriranno molto. Tutto questo è derivato ed è stato reso possibile dalla grande e protratta apostasia dell’umanità.

Vedesti già molto smarrimento che i figli si causarono, vedesti il loro vuoto interiore e vedesti come lo riempirono, non con il Signore, ma con cose fallaci. Vedesti tante perversioni, l’omicidio della vita innocente, e molto altro che ora qui non vorrei più ripetere, ma vedesti anche che c’erano ancora figli in preghiera, figli fedeli a Gesù, e vedesti quanto potente e capace di modificare le cose era la preghiera e la loro supplica e come Dio, il Nostro Signore, vegliava su di loro e non li lasciava mai soli. Vedesti che nessuno di questi figli andò perduto perché tutti furono elevati o verso il Padre stesso cioè nel Regno Celeste o nel Suo Nuovo Regno.

La grande Apostasia, l’autoglorificazione (l’egoismo)dei figli del tempo finale permise al diavolo di guadagnare sempre più potere su di loro, sulla terra e sul mondo in cui vivevano.

Divenne sempre più influente e mise i suoi gregari in tutti i ruoli autorevoli. Così si assicurò di guadagnare il controllo su tutto e tutti e alla fine, lo ebbe.

I suoi gregari vennero premiati bene perché chi lo serviva fu pagato e ricompensato riccamente. La loro fama crebbe con ogni atrocità eseguita. Così sempre più dei suoi servi si catapultarono in una difficile posizione e si “imbrigliavano- coinvolgevano” sempre più e non riuscivano più, se lo avessero voluto, a liberarsi da questi satanici lacci di cattura.

Anche fra loro, i gregari, c’era grandissima sofferenza solo che erano stati loro a causarsela nonostante partecipassero ai giochi. Il ritirarsi, comunque, a quel punto non fu loro più permesso. Molti, che lo volevano fortemente, ebbero improvvisi e inaspettati arresti cardiaci, incidenti mortali di ogni tipo, morirono a causa di “malattie”. Ovunque però in realtà c’era lo zampino del principe dell’oscurità, aveva inserito i suoi aguzzini in tutti gli ambiti del vostro ordine mondiale.

Infine, entrò nella santa Chiesa, la Chiesa di Gesù. Anche questo accadde già prima del tempo finale. Abilmente e astutamente non solo vi nascose i suoi aguzzini, ma ebbe anche in mano lo scettro sui figli che amavano Gesù. Passo dopo passo cambio “cose” che non avrebbero dovuto essere cambiate. La Parola, la celebrazione della messa, preghiere tolte… è una lista che si allunga sempre più e il grande inganno e la grande finzione potettero avere successo grazie a questa sua (del diavolo) favolosa satanica mossa: ingannare i figli del vero Signore, Gesù Cristo, in modo che TUTTI andassero perduti e non trovassero l’Eternità del Signore. Qui Dio Padre ora mi spiega: è qui che si trovano i figli della terra (voi) al momento(ora). È per questo, che tu devi rendere noto il libro, che Ti mostro e spiego, appena alla fine dei tempi, figlio Mio. Se questo avvenisse prima i figli del tempo finale non capirebbero che sono i figli del tempo finale!

Questo Mi disse Il Santo Angelo, figlia Mia. Io non riuscivo più a comprendere il mondo.

Ero convinto che con il grande atto d’amore del Nostro Signore Gesù Cristo, il mondo fosse divenuto migliore e ora l’Angelo Mi mostrava tutto questo e Me lo spiegava. Quando, Mi chiesi, ci sarebbe stato questo tempo e come avrei potuto allora comunicarlo? Ma l’Angelo Mi disse parole rassicuranti e così Io preservai tutto nel Mio cuore.

Non sapevo ancora ciò che L’Angelo Mi avrebbe chiesto alla fine della realizzazione del libretto.

Figlia Mia. Comunica tutto questo ai figli della terra perché il tempo di cui l ‘Angelo parlò è ora.

Io, il tuo Giovanni, te ne prego e Io, il tuo Giovanni, tornerò per continuare ad istruirti. Resta forte.

Il tuo Giovanni. Apostolo e “prediletto” di Gesù. Amen.

 

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I canoni dell’agire di Dio sono infinitamente differenti dai canoni di azione dell’uomo. Canone di Dio è il suo amore eterno. Canone dell’uomo è il peccato.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

42 Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. 

Ora Azaria fa appello alla clemenza, alla grande misericordia del Signore. Infranta l’alleanza Dio è libero da ogni impegno derivante da essa. 

Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia . Ma è proprio questa la grandezza della misericordia: la possibilità del pentimento. 

Questa verità raggiunge il sommo della rivelazione con il Libro della Sapienza. Tutta la storia è vista, letta, compresa, pensata come opera della misericordia. 

La sapienza favorì le loro imprese per mezzo di un santo profeta. Attraversarono un deserto inospitale, fissarono le tende in terreni impraticabili, resistettero agli avversari, respinsero i nemici. Ebbero sete e ti invocarono e fu data loro acqua da una rupe scoscesa, rimedio alla sete da una dura roccia. Ciò che era servito a punire i loro nemici, per loro, nel bisogno, fu strumento di favori.  

Invece dello sgorgare perenne di un fiume, reso torbido da putrido sangue in punizione di un decreto infanticida, contro ogni speranza tu desti loro acqua abbondante, mostrando attraverso la sete di allora come avevi punito i loro avversari. Difatti, messi alla prova,  sebbene puniti con misericordia, compresero come gli empi, giudicati nella collera, erano stati tormentati;  perché tu provasti gli uni come un padre che corregge, mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna. Lontani o vicini erano ugualmente tribolati, perché li colse un duplice dolore e un sospiro per i ricordi del passato. 

Quando infatti seppero che dal loro castigo quelli erano beneficati, si accorsero della presenza del Signore; poiché colui che prima avevano esposto e poi deriso, al termine degli avvenimenti dovettero ammirarlo, dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti. In cambio dei ragionamenti insensati della loro ingiustizia, in cui, errando, rendevano onori divini  a rettili senza parola e a bestie spregevoli, tu inviasti contro di loro come punizione una moltitudine di animali irragionevoli, perché capissero che con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito. 

Non era certo in difficoltà la tua mano onnipotente, che aveva creato il mondo da una materia senza forma, a mandare loro una moltitudine di orsi o leoni feroci o bestie molto feroci, prima sconosciute e create da poco, che esalano un alito infuocato o emettono un crepitìo di vapore o sprizzano terribili scintille dagli occhi, delle quali non solo l’assalto poteva sterminarli, ma lo stesso aspetto terrificante poteva annientarli. 

Anche senza queste potevano cadere con un soffio, perseguitati dalla giustizia e dispersi dal tuo soffio potente, ma tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso. Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi si opporrà alla potenza del tuo braccio? Tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita (Sap 11,1-26). . 

Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore. Tu hai odiato gli antichi abitanti della tua terra santa, perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrileghi. Questi spietati uccisori dei loro figli, divoratori di visceri in banchetti di carne umana e di sangue, iniziati in orgiastici riti, genitori che uccidevano vite indifese, hai voluto distruggere per mezzo dei nostri padri, perché la terra a te più cara di tutte ricevesse una degna colonia di figli di Dio. 

Ma hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini, mandando loro vespe come avanguardie del tuo esercito, perché li sterminassero a poco a poco. Pur potendo in battaglia dare gli empi nelle mani dei giusti, oppure annientarli all’istante con bestie terribili o con una parola inesorabile, giudicando invece a poco a poco, lasciavi posto al pentimento,  sebbene tu non ignorassi che la loro razza era cattiva e la loro malvagità innata, e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata, perché era una stirpe maledetta fin da principio; e non perché avessi timore di qualcuno tu concedevi l’impunità per le cose in cui avevano peccato. 

E chi domanderà: «Che cosa hai fatto?», o chi si opporrà a una tua sentenza? Chi ti citerà in giudizio per aver fatto perire popoli che tu avevi creato? Chi si costituirà contro di te  come difensore di uomini ingiusti? Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto. Né un re né un sovrano potrebbero affrontarti in difesa di quelli che hai punito. Tu, essendo giusto, governi tutto con giustizia. Consideri incompatibile con la tua potenza condannare chi non merita il castigo. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono. 

Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento. Se infatti i nemici dei tuoi figli, pur meritevoli di morte, tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza, concedendo tempo e modo per allontanarsi dalla loro malvagità, con quanta maggiore attenzione hai giudicato i tuoi figli, con i cui padri concludesti, giurando, alleanze di così buone promesse! 

Mentre dunque correggi noi, tu colpisci i nostri nemici in tanti modi, perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà e ci aspettiamo misericordia, quando siamo giudicati. Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza tu li hai tormentati con i loro stessi abomini. Essi si erano allontanati troppo sulla via dell’errore, scambiando per dèi gli animali più abietti e più ripugnanti, ingannati come bambini che non ragionano. Per questo, come a fanciulli irragionevoli, hai mandato un castigo per prenderti gioco di loro. Ma chi non si lascia correggere da punizioni derisorie, sperimenterà un giudizio degno di Dio. Infatti, soffrendo per questi animali, s’indignavano perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi, e capirono e riconobbero il vero Dio, che prima non avevano voluto conoscere. Per questo la condanna suprema si abbatté su di loro (Sap 12,1-27).  

I canoni dell’agire di Dio sono infinitamente differenti dai canoni di azione dell’uomo. Canone di Dio è il suo amore eterno. Canone dell’uomo è il peccato. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

 


Prima dell'ora stabilita per le tenebre, l'apparizione di due soli sarà visibile nei cieli rossi, mentre l'assenzio si avvicina.

 


Messaggio di San Michele Arcangelo dato all'amata Shelley Anna la sera del 29 aprile 2023


Mentre piume angeliche mi avvolgono, sento San Michele Arcangelo dire.

PRIMA DELL'OSCURITÀ

Prima dell'ora stabilita per le tenebre, l'apparizione di due soli sarà visibile nei cieli rossi, mentre l'assenzio si avvicina.

Questa intrusione nel sistema solare disarmonizzerà gli elementi della terra.

Con la mia spada sguainata sono pronto, con moltitudini di Angeli, a difendervi dalla malvagità e dalle insidie del diavolo, i cui giorni sono pochi.

Così dice il vostro vigile difensore.

Conversazioni Eucaristiche

 


Accedet homo ad Cor altum et exaltabitur Deus (Ps. 63). 

 

1. Quel dottissimo e venerando Cardinale di S. Chiesa, che è  l’Arcivescovo Manning di Westminster, ha scritto che «La facilità nell’operare  il bene deriva dall’amore al Sacro Cuore di Gesù; e se lo amassimo come la  sorgente di tutta la forza e d’ogni speranza nostra; se lo amassimo con quella  generosità d’amore, con quella abnegazione ond’Egli ci ama, qualunque  anche più arduo dovere sarebbe da voi compiuto con una prontezza, con una  energia superiore ad ogni resistenza». Lo che fa eco a quel che dice S.  Gregorio, che: probatis dilectionis, exhibitio est operis. 

2. «Se dunque, ripiglia l’esperto degno Porporato, non siamo da tanto di superare le ripugnanze che alle volte proviamo a compiere un dovere, se  difficile: se il perseverare in alcuna faticosa impresa, o nell’esercizio di  qualche virtù che costi alquanto di violenza, è sempre un cimento alla vostra  pazienza e generosità, trovando scuse, e dicendo: Oh questo è troppo  difficile; mi è impossibile il far questo, il tollerare quest’altro, l’andare innanzi  con tale ostacolo!… Che prova tutto ciò? Che nel nostro cuore non vive  quell’amor di Dio e del prossimo che regna nel Cuor di Gesù, e che dovrebbe  produrre e tradurre a perfezione tutte le opere che riguardano  principalmente alla maggior gloria di Dio, ed alla salute dell’anima nostra e  del nostro prossimo». 

3. Anima mia, che sei di queste deboli, pusillanimi ed irresolute ad operare generosa il bene ovunque il Signore lo esiga, accostati al Sacro Cuor  di Gesù: accede ad Cor altum! Eccolo là esposto e patente sull’altare; corri,  accostati a Lui; da Lui n’avrai soccorso, ardore ed ogni altro aiuto necessario  a superare qualsivoglia difficoltà, ed a perseverare poi anche con agevolezza  e soavità, nelle opere buone, ancorchè ardue. Così Dio sarà per lui da te  maggiormente esaltato e glorificato: et exaltabitur Deus. 

4. Un giorno Gesù volle mostrare dall’alto il suo Divin cuore a quella sua cara amante che fu la beata Margherita Alacoque, e le fe’ vedere come in un  trono di fiamme quell’amantissimo suo cuore coronato di spine e con sopra  una croce, poi le disse: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini, che  non ha risparmiato niente e che è giunto a consumarsi per mostrar loro il suo amore: ma per riconoscenza io non ricevo che ingratitudine dalla  maggior parte di essi per le irriverenze, freddezze, sacrilegi e disprezzi che mi  fanno in questo Sacramento di amore; e ciò che più mi è sensibile è, che  sono cuori a me consacrati». Indi Gesù le impose di pubblicare che fosse  instituita una festa particolare per onorare l’adorabile suo Cuore, che è  quella che si fa il Venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini. Festa, in cui le  anime sue amanti studiansi di compensare coi loro ossequi ed affetti le  ingiurie ch’Egli ha ricevuto e riceve dagli uomini nell’augustissimo  Sacramento dell’altare. 

5. Oh dunque, anima mia, prostrati dinanzi al Trono del suo amore, d’onde ha promesso abbondantissima grazia a chi lo ama ed onora, e digli a  cuore aperto: – Signore, Voi siete la mia fortezza, e per ciò vi amo! Diligam te  Domine, fortitudo mea! Ecco un povero tapino, che bussa alla porta del vostro  Cuore beneficentissimo: sto ad ostium et pulso! Ecco il vostro poverello, o  Gesù mio, ridotto all’estrema necessità. Non vorrei darvi molestia, e per ciò  non voglio tediarvi con preghiere importune. Mi fermo qui muto a sedere sul  gradino della vostra Residenza, come quel poverello storpio a nativitate, che  facevasi portare alla porta del Tempio a raccogliere le limosine dei pietosi che  lo conoscevano. Me ne starò qui aspettando da Voi un’occhiata. Un solo  vostro sguardo mi basta per farmi certo che le mie miserie vi muoveranno a  compassione. L’anima mia è abbattuta e sfinita: adhaesit pavimento anima  mea. Deh, voi ravvivatela, fortificatela e rialzatela: vivifica me!… Altre volte in  altre necessità mi avete aiutato e provveduto. Gli stessi vostri benefici sienvi  di lode e di ringraziamento. 

6. Che cosa sono io mai senza di Voi?… Un meschino incapace ad ogni opera buona: lo provo ancora adesso. Ma vive il mio Signore! Palpita e batte  per me il suo amantissimo Divin Cuore; ed Egli sarà benedetto ed esaltato.  Voi sarete sempre il mio Dio ed il mio Salvatore! Vivit Dominus, et benedictus  Deus meus; et exaltetur Deus salutis meae ! Dunque attenderò qui che la  carità vostra operi in me quel cambiamento di cui abbisogno per servirvi con  amore generoso, con fedeltà e costanza: expecto donec veniat immutatio mea. 

7. Fatemela questa carità; l’aspetto… Sono debole, sono freddo gelato, sono incostante… Deh, mutatemi, o Signore; affinchè resti esaltato e  glorificato il vostro Sacro Cuore. Mutatemi adesso in quella guisa che vi  piace di trovarmi nel punto della mia morte; affinchè non mi resti da subire allora altro che la mutazione dello stato mortale all’immortale, e cantare in  eterno le vostre misericordie; misericordias Domini in aeternum cantabo. 

8. O mio buon Gesù, so già che su quest’altare Voi state come nella residenza della vostra carità ad osservare i vostri poverelli, notandone i  bisogni per provvederli: respiciens per fenestras, prospiciens per cancellos. 

Spero che la deplorabile indigenza della pover’anima mia vi avrà ferito subito  e l’occhio e il cuore. Signore, mandatemi un poco di carità, rispondente alla  grandezza delle mie necessità. Non insisto di più, chè sarebbe troppa  impertinenza. 

9. Se Pietro e Giovanni in virtù del solo vostro Nome guarirono il povero storpio che stava alla porta del tempio, che cosa e quanto non dovrò io  ripromettermi in virtù del vostro Divin Cuore?… E poi la grazia fatta a quel  poverello fu corporale; ma l’elemosina che io, Gesù mio, vi cerco è solamente  spirituale. Quegli era nato difettoso senza sua colpa; ma l’anima mia, come  sapete, è debole ed inferma per colpa propria. Deh, raddrizzatela e  fortificatela Voi con la onnipotente carità vostra; onde possa camminare  libera e franca nella via dei vostri santi precetti e consigli, lodando,  benedicendo e ringraziando la vostra misericordia! Sì, datemi rettitudine  nelle intenzioni, e siate la mia consolazione nelle sventure e la mia fortezza  nelle debolezze delle mie imperfezioni. Concedetemi fiducia e costanza nella  preghiera, allorquando vi piaccia differire a lunghi ritardi le grazie che vi  dimando. 

10. Alla mira del vostro ardentissimo e luminosissimo Cuore dirigete, o  Gesù mio, la mente ed il cuor mio. Al vostro beneplacito io mi consacro ed  abbandono. Oh che quando tramonta il dì la mia coscienza si trovi tranquilla  e sicura per aver sempre fatto la vostra volontà! 

11. Ma, Gesù mio, sono costretto di prendere da Voi congedo! Resterei  ancora; ma sapete meglio di me che i doveri del mio stato chiamanmi altrove.  Permettetemi adunque che per ora mi distacchi da Voi; ma Voi seguitatemi  dovunque dovrò andare. Tornerò più presto ch’io possa. Beneditemi! Il solo  sapere che Voi mi tenete d’occhio mi farà parlare ed operare secondo il  vostro beneplacito. Così sia; così sia. 

Francesco Spinelli

Premessa del Padre -21 - IL libro di Giovanni 2° parte

 


Il 17.03.2023 nel luogo Santo


Messaggio di Giovanni

Figlia Mia. Io, il tuo Giovanni, sono qui per dirti e mostrarti le seguenti cose.

Il mondo in cui vi trovate sta per finire, cioè molta sofferenza colpirà i figli della terra da una parte a causa dell’anticristo e dell’élite del maligno e dall’ altra per la mano punente del Signore e Padre.

Questo tempo giunge, figlia Mia, è molto vicino.

Il Mio libro che Io scrissi e mangiai per comando del l’Angelo, contiene le verità del vostro tempo presente e ciò che deve ancora venire.

Ma, figlia Mia, la vostra preghiera PUÒ’ opporsi e mitigare se la sfruttate!

Per questo motivo il Mio libretto viene reso noto ora, perché se fosse stato rivelato prima, i figli non pregherebbero!

È importante che lo facciano!!

Figlia Mia. L’ Angelo Mi mostrò ciò che deve avvenire se non si prega e ciò che può essere mitigato se i figli pregano ardentemente e supplicano il Padre!

Per questo continuo a ripeterlo: Usate la preghiera e cambiate gli avvenimenti!

Il tempo dell’anticristo è iniziato e diverrà un tempo brutto per tutti i figli.

Vidi il grande inganno e la grande finzione. Vidi come le persone vennero sedotte in ogni maniera possibile e vidi il terribile carisma egli aveva e come incantava i figli della terra.

Vidi come loro (i figli della terra) lo seguirono e vidi come lo osannarono. Vedi che lo adoravano per quello che non è, e vidi le disastrose conseguenze per i figli “infatuati”.

Vidi come sempre più restarono affascinati da lui e vidi che quei figli che non si “conformarono” furono deportati e uccisi.

Vidi che li “si” voleva portare, infliggendo miseria e violenza, ad adorare l’anticristo ma chi poi lo faceva veniva comunque torturato e ucciso. “Si” aveva comunque raggiunto quello che “si” voleva….

Fu atroce vedere quanto dolore dovettero sopportare queste persone e fu tremendo vedere come i gregari dell’anticristo trattavano le persone: lo scherno, le umiliazioni, le torture… figli non sarà facile per voi!

Patii molto nel vedere questo, perché sembrava che non fosse cambiato nulla. Gesù, il Nostro Salvatore, aveva appena percorso la via della passione ed ora Io vidi che anche i Suoi seguaci non avrebbero avuto vita facile.

Chiesi all’Angelo: Perché? Ed Egli rispose: Perché il diavolo odia Gesù e cerca di porsi sopra Dio ma questo non asarà mai!

Fui molto sconvolto e inorridito da quello che l’Angelo Mi aveva mostrato. Così tanto amore e tanta sofferenza. Ero sconvolto non potevo crederlo. L’Angelo disse:

“Alla fine dei tempi Gesù verrà: EGLI prenderà con sé quelli che Gli sono realmente fedeli. Il Padre interverrà e la Sua mano castigante purificherà la terra. Non essere triste, dunque, perché chi è realmente con Gesù non andrà perduto in nessun momento. Vivrà in eterno e sarà con Gesù. Tutti i martiri saranno elevati e riceveranno il Regno Celeste e quei figli che sopporteranno la fine, entreranno nella Nuova Gerusalemme.

Sarà un tempo bello per loro, perché il Signore là ha stabilito e preparato per loro tutto con amore misericordioso e divino ordine.

È importante, figlio Mio, che tu tenga questo sempre nel tuo cuore e lo riveli solo alla fine dei tempi. Verrà questo tempo e il Padre Te lo dirà ma per ora DEVI preservare tutto nel Tuo cuore.”

Non capii completamente ciò che l ‘Angelo intendeva, ma Egli me lo avrebbe rivelato più tardi perché avrei dovuto “vedere “ancora altre “cose”.

Figlia Mia. Il tempo dell’anticristo è arrivato, ma ogni figlio che è veramente con il Signore e Salvatore non ha nulla da temere.

Per favore scrivi il Mio libro perché i figli devono esserne al corrente in modo che possano resistere. Amen.

Ti ringrazio tanto.

Il tuo Giovanni. Apostolo e” prediletto” di Gesù. Amen.

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È molto raccomandabile la devozione delle 3 Ave mattina e sera per ringraziate Iddio pei doni della Potenza, Sapienza e Misericordia concesse alla Madonna e per la grazia della perseveranza finale.

 


LETTERA 41   

Ai Militi del Collegio Internazionale, Roma  

W M.I.  

Cracovia 25 V 1920  


Carissimi Commilites  

 Gran piacere mi fece la lettera del 2 V. Suppongo che venne compilata dal Secretario in nome dei M.I.; suppongo, perché nessuno è espresso nella firma, ma la calligrafia pare che sia di fr. Paulo. (Da noi - in diverse società - c'è uso di mettere nelle cose ufficiali la firma del Preside e del Secretario, forse ci gioverebbe di adottarlo).  

 Riguardo ai 3 gradi ho scritto qualcosa a fr. Giovanni1 cioè, che lo statuto approvato a Roma il 4 di aprile dell'anno scorso dal R.mo P. Generale [P. Domenico Tavani] viene considerato come una norma generale ed anche sufficientemente concretata per il primo grado. I 3 gradi poi convengono nello statuto generale e distinguonsi specialmente esprimendo più distintamente C. II § 2 (prima parte) dello statuto generale cioè «Omnia legittima media secundum possibilitatem in diversitate status, conditionis et occasionis, quod zelo et prudentiae uniuscuiusque commendatur»2. E così il grado primo si limita all'azione individuale; il secondo aggiunge la sociale ed il terzo, rompendo ogni limite, tende al eroismo. Lasciamo però per adesso stare quest'ultimo grado, benché chi si sente chiamato, può - dietro il consiglio del proprio direttore spirituale ed in modo da lui regolato - esercitarlo.  

La pagella che abbiamo fatto stampate in polacco contiene il sufficiente per il primo grado cioè lo statuto generale con qualche aggiunta spiegativa. Certamente la pagella polacca e la sua versione in latino avete ricevuta. Ad ogni modo aggiungo a questa lettera un’altra simile pagella (come se fosse fatta per fr. Giovanni). A Roma avete dei polacchi che possono con viva voce dare le spiegazioni riguardo alla versione.  

 Si potrebbe nella giaculatoria aggiungere anche «per i raccomandati» intendendo quelli che raccomandano sé o gli altri per es.: eretici, scismatici, increduli etc. Queste raccomandazioni chiamiamo in Polonia «le intenzioni» e scritte su pezzetti di carta vengono in una busta collocati al piè dell'Immacolata.  

È molto raccomandabile la devozione delle 3 Ave mattina e sera per ringraziate Iddio pei doni della Potenza, Sapienza e Misericordia concesse alla Madonna e per la grazia della perseveranza finale. Ci sono anche delle conversioni e sanazioni miracolose operate per questo mezzo.  

 Sarebbe molto bene di avere una rivista come organo del M.I. In questa si potrebbe refutare le tendenze antireligiose che infestano i relativi paesi, accettare le difficoltà (almeno le più comuni) e pubblicare le loro soluzioni. Mettere anche delle raccomandazioni e poi relativi ringraziamenti all'Immacolata, ottenuta la conversione. - Per noi è questo per adesso abbastanza difficile per la mancanza della carta (che inoltre, quando c'è, costa più di 100 volte tanto, come prima) e la enorme e sempre crescente carestia della stampa. - Credo che per loro in principio si troverebbe qualche posticino nel Fides3 o anche una bella rubrica nel bollettino parrocchiale ai SS. XII Apostoli. Inoltre non dimenticata ancora memoria della «[Pontificia] Accademia dell'Immacolata» gioverebbe - credo - alla M.I. (per i secolari) in questa basilica.  

 Noi adesso stiamo formando una biblioteca. Abbiamo già più di 100 volumi ben scelti (per lo più di un carattere apologetico) e più di 150 piccoli libriccini (anche questi per Io più apologetici). Fra gli acattolici hanno ricevuto per leggere dei libri: un protestante, una scismatica, un giudeo, due giudee. - Pregate per la loro conversione.  

 Il secondo grado poi, come dissi, si distingue con un'azione sociale, colle comuni forze nel pregare, combinare le cose dt farsi e nell'operare. Perciò possiede uno statuto particolare, che si fonda sul generale. Questo statuto è necessario per regolare gli atti comuni, tra i quali una delle più importanti è la seduta, nella quale c'è l'occasione di comunicare le idee, discutere e determinare le cose da farsi o prepararsi, per mezzo delle conferenze e dei colloqui apologetici (e ascetici), a ribattere le accuse mosse contro la Santa Madre Chiesa ed illuminare gli erranti.  

 Si capisce che lo statuto particolare richiede per stabilirsi e determinarsi in tutti i particolari un po' più di tempo e l'esperienza lo adatta ai diversi luoghi e condizioni. - Sarà anche diverso secondo le diverse condizioni, lo stato ed occasioni dei relativi membri.  

 Noi siamo adesso in 1.325. Abbiamo delle difficoltà e degli scoraggiamenti da ogni parte da superare - ma ci pensi Essa.  

 Preghiamo «ad invicem» e raccomandiamo noi. e la nostra missione all'Immacolata, che si degni Essa stessa far tutto, proprio tutto, perché noi non sappiamo [fare] altro da noi stessi che rovinare se stessi e gli altri e se c'è qualche cosa di buono ascrivere questo a noi stessi - insomma rubare. Vostro nell'Immacolata Commiles  

Fr. Maximilianus M.  

M.I.  

 Il bacio della mano al R.mo P. Rettore [P. Stefano Ignudi].  

 Quali ordinazioni ci erano in questo periodo? Ci saranno dei nuovi sacerdoti, diaconi etc.?  

Saluti al R.P. Vicerettore [P. Bonaventura Marini]. Saluti al P. Stella, P. Domenico Neculaes (forse prepara la valigia).  

 Combinate e fate come credete più opportuno per la gloria dell'Immacolata, in quanto lo approveranno i relativi Superiori.  

 È morto il Secretario della nostra Provincia P.M. Bernardo Kalisz, anche lui M.I. - ricordatelo nella Comunione almeno una volta.  

 Sono passati già un po' di giorni da quando ho cominciato a scrivere questa lettera e non trovo opportunità di finirla. E così il numero dei M.I. crebbe fino a 1.363.  

Vi salutano i M.I. chierici di Cracovia.  

 Auguro la più copiosa benedizione dell'Immacolata al Preside fr. Giovanni, al Secretario e a tutti i singoli M.I. di Roma, che si possano preparare bene per la lotta coi nemici di Dio, dell'Immacolata, della Chiesa, del Papa e di tutte le anime.  

Non vi scordate di me al piè dell'Immacolata.  

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Testo originale in lingua italiana.  

(1) Forse si tratta della lettera scritta in data 17 I 1920 (SK 37). - (2) Si veda la traduzione in SK 21, allegato. - (3) Fides - rivista della «Pontificia Opera per la preservazione della fede in Roma», di cui era redattore P. Stefano Ignudi.  

PREGHIERA A TUTTO IL CIELO

 


Padre del Signore nostro Gesù Cristo, molti dei tuoi figli si trovano in purgatorio per purificarsi.

Qui sulla terra Tu sei un Dio di misericordia, ma in quel luogo le povere anime sono sotto la legge della tua giustizia, e lì dovranno restare fino alla piena e totale purificazione.

L'oro può essere purificato solo nel fuoco e l'anima, che è molto più preziosa dell'oro, esperimenta in quel luogo un dolorosissimo fuoco purificatore!

Quelle anime sanno che Tu sei perfetto e che niente di imperfetto può stare davanti a Te; perciò ardono dal desiderio di essere purificate da ogni macchia di peccato, perché il loro volto brilli come il sole e la loro veste sia candida come la neve.

Padre del Cielo, noi ti offriamo, come prezzo per il loro riscatto, il Sangue Preziosissimo del tuo Figlio e la sua tremenda morte; per amore dei suoi smisurati dolori, allevia i dolori di quelle povere anime! Tu che abiti in uno splendore incomparabile, fa' che finalmente possa brillare su di loro la tua luce e Tu possa stringerle presto al Tuo Cuore di Padre.

Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, guarda alle sofferenze della Chiesa purgante; non è forse anch essa tua Sposa assieme alla Chiesa trionfante e alla Chiesa militante?

Noi ti offriamo per queste povere anime tutti i meriti della Madre tua e di tutti i Santi assieme alle pene e alle sofferenze che tutti gli uomini, qui in terra, sopportano per amor tuo.

Gesù, noi ti preghiamo: sii misericordioso con le anime dei tuoi fratelli e sorelle che ancora sono in cammino per giungere a Te; conducile presto nelle tue dimore eterne, in quel luogo che hai preparato per loro fin dal principio.

O Spirito Santo, uno con il Padre e il Figlio, Dio di amore e di vita, Gesù ti ha promesso a noi come Consolatore; porta dunque il tuo conforto alle povere anime del purgatorio e sollevale dalle loro pene; perfezionale ad immagine e somiglianza di Dio, rendile come il Padre le ha create, come il Figlio le ha redente e come Tu le hai santificate.

Quanto grande e preziosa deve essere l'anima, se per amore suo il Figlio di Dio ha sopportato così tanti e strazianti dolori!

Quanto glorioso dev'essere il Cielo e quanto spaventosi il peccato e l'inferno, se c'è bisogno di una così grande purificazione per rendere l'uomo meritevole della visione di Dio!

O Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, per amore del tuo Nome, porta a termine l'opera di purificazione di queste povere anime e aumenta la gioia degli Angeli e dei Santi con l'ingresso di nuovi giusti nel tuo Cielo.

E a noi, dona la tua grazia, perché fin che c'è tempo, sappiamo compiere opere di misericordia da offrire per le povere anime. Aiutaci a vivere con cuore puro per poter essere accolti da Te e per poterti vedere faccia a faccia nella tua gloria.

Maria, Madre di Dio e nostra, Tu che dopo tre giorni di sofferta ricerca hai ritrovato tuo Figlio nel tempio, fa' che anche le povere anime, dopo l'attesa e dopo tanto dolore, ritrovino presto il loro Signore Gesù.

Angeli dell'Altissimo, creature elette e benedette, conducete presto nella casa di Dio quelle povere anime che il Signore vi ha affidato; solo allora la vostra missione sarà finalmente compiuta.

Santi tutti del Cielo, correte in soccorso dei vostri fratelli nel luogo della loro purificazione, perché possano godere al più presto con voi quella gioia infinita per cui il Signore ci ha creati. Amen.

(di Arnold Guillet)