lunedì 30 settembre 2019

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE



HELFTA E SANTA GELTRUDE

Dopo d'aver parlato di questo sante intimità fra Geltrude e Matilde, sarà bene dare qualche accenno ad un'altra Matilde, di cui si parla lungamente nel V libro delle Rivelazioni.
Consacratasi a Dio in un « béguinage », cioè in un ritiro verginale di Magdebourg, quell'anima era stata favorita, fin dalla prima età, dalle divine rivelazioni: venne raccomandata ad Helfta, per l'accettazione, dai Padri Predicatori, che la dirigevano, assai conosciuti in quella comunità. Suor Matilde era alquanto avanzata negli anni, quando entrò ad Helfta, attiratavi dalla reputazione del Monastero e, forse, anche dall'ostessa fama di S. Geltrude (Libro I, cap. 111). Essa, direttamente istruita da Nostro Signore riguardo allo stato della comunità, ci fornisce una prova validissima sul valore spirituale del Monastero.
Essendo Suor Matilde analfabeta, le rivelazioni, ch'ella ebbe prima e dopo il suo ingresso ad Helfta, furono affidate alla penna di qualche monaca, che probabilmente fu S. Geltrude, o Santa Matilde. Il libro s'intitolò: «Lux fluens divinitatis ». « Luce della divinità »: non ci sembrò necessario unirlo a quest'edizione. Suor Matilde morì nel 1281, dodici anni dopo la sua entrata ad Helfta e venne assistita, nel suo transito, da S. Geltrude la quale, nel libro V, raccontò le meraviglie che accompagnarono quella santa morte.
Le monache d'Helfta contavano nella comunità, parecchie figliuole della nobiltà dei dintorni, cosa che assicurava loro protezioni eminenti, ma che le esponeva altresì a conseguenze funeste, per le facili discordie che armavano castello contro castello. Gli eredi di antichi benefattori diventavano d'un tratto, violatori crudeli dei diritti claustrali: così nel 1284, Helfta fu sottoposta a vessazioni tremende da parte di Ghebard, conte di Mansfeld, fratello di Sofia di Mansfeld, che successe a Geltrude di Hackeborn.
Accompagnato da una banda di amici e di vassalli sfrontati, violò il Monastero, vi entrò il Venerdì Santo, osò mangiarvi carne e commise ogni sorta di violenze. Vi sono accenni a tali oltraggi e ad altri soprusi impudenti in alcuni passaggi ove Geltrude e Matilde, con anima angosciata, raccomandano a Dio la loro causa.
Verso quest'epoca Geltrude ricevette l'impressione delle cinque stigmate: ella medesima descrive questa grazia nel capitolo IV del libro II, ma lo fa in termini misteriosi, lasciando capire che le stigmate non le furono conferite in modo visibile, come a S. Francesco d'Assisi, ma nel cuore. Da quel punto la sua salute fu gravemente scossa, e, durante i diciotto o vent'anni che sopravvisse, fu ridotta parecchie volte a uno stato di estrema debolezza, per malattie gravi e ripetute.

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE

Ogni giorno la provvidenza di Dio sorge prima del Sole.




San Giovanni di Dio (1495-1550) dice: “Sono talmente tanti i poveri che vengono qui che io stesso, molte volte, sono stupito di come si possano nutrire, ma Gesù Cristo provvede a tutto e dà loro da mangiare. Poiché la città (Granada) è grande e molto fredda, specialmente ora d’inverno, sono molti i poveri che giungono a questa casa di Dio. Tra tutti, infermi e sani, gente di servizio e pellegrini, vi sono più di centodieci persone. Poiché questa è la casa generale, generalmente qui si ricevono ogni sorta di gente ed ammalati: così vi sono rattrappiti, storpi, lebbrosi, muti, matti, paralitici ed oltre a questi, molti altri pellegrini e viandanti che si raccolgono qui; noi diamo loro fuoco ed acqua, sale e recipienti per cucinare i cibi. Per tutto questo non ci sono soldi, ma Gesù Cristo provvede a tutto”(32). 

EGLI TI SCELSE PER MADRE



E' la prima delle meraviglie compiute in Maria, dall'Onnipotente.
Il fatto che Maria sia la Madre di Gesù, del Figlio di Dio incarnato, è come la caratteristica essenziale della persona di Maria, il punto fondamentale dal quale procede tutto il resto. Anche se questa verità di fede fu sanzionata ufficialmente solo nel 431 dal Concilio di Efeso ed anche se non è espressa formalmente con il titolo di "Madre di Dio" nella Sacra Scrittura, essa è stata riconosciuta assai presto dalla riflessione della Chiesa illuminata dallo Spirito.
Che Maria sia "Madre di Dio" è la conseguenza necessaria di quel mistero che noi chiamiamo l'Incarnazione. (Questo nome viene dal passo ili Giovanni: "E il Verbo si fece carne..." Gv 1, 14). Negare che Maria sia Madre di Dio equivale a negare che Gesù Cristo è Figlio di Dio e nello stesso tempo vero uomo.
A questo ufficio, inimmaginabile da mente umana, fu prescelta dall'eternità un'umile giovane di un umile paese di Palestina. Noi, con tutte le generazioni che sono state e che saranno, la proclamiamo beata.

LA CORREDENTRICE



La piena luce del Volere Divino portava a Maria tutte le pene della Redenzione. Lei è la Corredentrice: “Per formare il regno della Redenzione, quella che si distinse di più nel patire fu la Mamma mia e, sebbene apparentemente Lei non soffrì nessuna pena cono[sciuta dal]le altre creature, meno la mia morte, che fu conosciuta da tutti, che fu per il suo materno Cuore il colpo fatale e straziante più di qualunque morte dolorosissima, siccome Lei possedeva l’unità della luce del mio Volere, questa luce portava al suo Cuore trafitto non solo le sette spade che dice la Chiesa, ma tutte le spade, le lance, le punture di tutte le colpe e pene delle creature, che martirizzavano in modo straziante il suo materno Cuore.   
Ma questo è nulla: questa luce le portava tutte le mie pene, le mie umiliazioni, i miei strazi, le mie spine, i miei chiodi, le pene più intime del mio Cuore. Il Cuore della mia Mamma era il vero sole, che mentre si vede solo luce, questa luce contiene tutti i beni ed effetti che riceve e possiede la terra, sicché si può dire che la terra è racchiusa nel sole. Così la Sovrana Regina, si vedeva la sua sola persona, ma la luce del mio Supremo Volere le racchiudeva tutte le pene possibili ed immaginabili, e quanto più intime e sconosciute queste pene, tanto più pregevoli e più potenti sul Cuore Divino per impetrare il sospirato Redentore, e più che luce solare scendevano nei cuori delle creature per conquistarli e legarli nel regno della Redenzione. Sicché la Chiesa, delle pene della Celeste Sovrana conosce tanto poco, che si può dire solo le pene apparenti, e perciò dà il numero di sette spade, ma se conoscesse che il suo materno Cuore era   il rifugio, il deposito di tutte le pene, e che la luce della mia Volontà tutto le portava e nulla le risparmiava, non avrebbe detto sette spade, ma milioni di spade, molto più che, essendo pene intime, solo Iddio ne conosce l’intensità del dolore, e perciò fu costituita con diritto Regina dei martiri e di tutti i dolori. Le creature sanno dare il peso, il valore alle pene esterne, ma delle interne non se ne intendono, a mettere il giusto prezzo.  
Ora, per formare nella mia Mamma prima il Regno della mia Volontà e poi quello della Redenzione, non erano necessarie tante pene, perché non avendo colpe, l’eredità delle pene non era per Lei, la sua eredità era il Regno della mia Volontà; ma per dare il Regno della Redenzione alle creature, dovette assoggettarsi a tante pene. Sicché i frutti della Redenzione furono maturati nel Regno della mia Volontà, posseduto da Me e dalla mia Mamma. Non c’è cosa bella, buona e utile che non esca dalla mia Volontà. Ora, unita alla Sovrana Regina venne la mia Umanità. Lei restò nascosta in Me, nei miei dolori, nelle mie pene; perciò poco si conobbe di Lei, ma della mia Umanità fu necessario che si conoscesse ciò che Io feci, quanto patii e quanto amai. Se nulla si conoscesse, non potrei formare il regno della Redenzione. La conoscenza delle mie pene e del mio amore è calamita e sprone, incitamento, luce per attirare le anime a prendere i rimedi, i beni che in essa ci sono; il sapere quanto mi costano le loro colpe, la loro salvezza, è catena che le lega a Me e impedisce nuove colpe. Se invece nulla avessero saputo delle mie pene e della mia morte, non conoscendo quanto mi è  costata la loro salvezza, nessuno si sarebbe dato il pensiero di amarmi e di salvarsi l’anima. Vedi dunque quanto è necessario far conoscere quanto ha fatto e patito Colui o Colei che ha formato in sé un bene universale per darlo agli altri? (…) Come fu per la Redenzione, che prima fu formata tra Me e la mia Mamma Celeste e poi fu conosciuta dalle creature, così sarà del ‘Fiat’ Supremo...”  (Vol. 19°, 11-7-1926)    

Pablo  Martín  Sanguiao 


LA VITA DI SAN BENEDETTO



 La pietra che diventa leggera

Un giorno, mentre i monaci stavano costruendo gli ambienti del monastero, capitò proprio là in mezzo una grossa pietra e pensarono bene di adoperarla per la costruzione. Ci provarono prima in due poi in tre ma non riuscirono a sollevarla; ci provarono poi in parecchi, ma niente da fare: quella rimaneva lì, immobile, come se avesse radici piantate per terra. "Qui ci dev'essere seduto sopra lo spirito maligno in persona - ragionarono quei monaci -; possibile che tante braccia d'uomini non riescano a spostarla?".

Visto ormai vano ogni tentativo, si pensò di mandare uno dal servo di Dio pregandolo che venisse a scacciare con una preghiera il nemico e dar così la possibilità  di  sollevare  il  macigno.  Accorse  subito,  fece  orazione,  diede  una benedizione e il sasso fu sollevato con tanta facilità come se non avesse avuto alcun peso.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

Il mio dono a Gesù per salvare le anime



Mio caro Gesù Tu, che ci ami così tanto, 
consentimi nella mia umiltà di aiutarti a salvare le Tue preziose anime. 
Abbi misericordia di tutti i peccatori  
non importa quanto gravemente Ti offendono. 
Consentimi, attraverso la preghiera e la sofferenza,  
di aiutare quelle anime che potrebbero non sopravvivere all’Avvertimento a 
trovare un posto a fianco a Te nel Tuo Regno. 
Ascolta la mia preghiera, oh dolce Gesù,  
per aiutarti a conquistare le anime che desideri. 
Oh Sacro Cuore di Gesù,  
Ti prometto la mia fedeltà alla tua Santissima Volontà,  
in ogni momento. 
Amen. 


domenica 29 settembre 2019

Proteggiti dal diavolo



Come possiamo combattere le forze contro il nostro tentativo di diventare santi? Possiamo veramente dominare i nostri pensieri e i nostri desideri anche nelle situazioni più allettanti?
Lo possiamo sicuramente. Ci vuole pratica ma qui ci sono alcuni modi per combattere le tentazioni quando arrivano ma anche per prepararci prima che arrivino.
Il diavolo è astuto
Cominciamo con l'ultimo perché Satana e gli spiriti maligni sono intessuti in tutto il mondo e pasticciano con i desideri della carne / del corpo. Il diavolo sarà astuto e manipolerà leggermente la volontà di Dio nella nostra vita. È abile nell'aiutarci a ingannare noi stessi. Per gran parte della mia vita, ho acquisito tutte le bugie, quindi parlo per esperienza. Vorrei solo che venisse con un grande mantello nero e gli occhi rossi luminosi e dicesse: "Sono Satana, adorami!" Sfortunatamente, è molto più allettante e mi ha ingannato così tante volte.
Era un assassino sin dall'inizio e non regge nella verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice una bugia, parla di carattere, perché è bugiardo e padre di bugie (Giovanni 8:44).
Dirà cose del tipo: “Puoi bere quel drink, quella droga, guardare quel porno - solo per questa volta. Te lo meriti, hai avuto una giornata stressante. Dai, hai avuto una grande Quaresima e hai rinunciato così tanto, sei stato bravo! Adesso è tempo di festeggiare. Sei umano e non sei perfetto, Dio ti perdonerà. Nessuno lo saprà, non verrai catturato. Puoi sempre andare alla confessione. "
Come affrontare i pensieri negativi
Quando questi pensieri ci attaccano, possiamo rinunciare a Satana e proteggerci dicendo ad alta voce:

1. Nel nome di Gesù Cristo, rinuncio allo spirito di "lussuria, dipendenza, molestie, ossessione, desiderio sessuale, ecc."
2. Gesù Cristo, versa il tuo prezioso sangue su di me e proteggimi dalla malvagità e dai lacci del Diavolo.
3. Gesù, Maria, Giuseppe, Santa Maria Goretti, Angelo custode, "Proteggimi".

Il nome di Gesù Cristo ha autorità sul male. Il suo prezioso sangue è potente, il sangue di un uomo ci salva dai nostri peccati e gli spiriti malvagi devono andare, devono fuggire. Assicurati di dirlo ad alta voce. Presta attenzione a come reagisce il tuo corpo e nota la pace e la calma che iniziano a piovere sui sentimenti ansiosi e instabili che provavi una volta.
Facciamo il gioco della mente opposta quando si tratta di tentazioni e ricordiamoci che Dio è il nostro tutto. È l'unico che può darci vera consolazione, vera pace e vero amore. Non avremo alcun rilascio di stress duraturo o pace da quella droga, desiderio sessuale o cibo. Sarà una sensazione fugace e saremo pieni di colpa, che dura molto più a lungo del nostro momento di cedere alla tentazione.
Sii sobrio e vigile. Il tuo avversario il diavolo si aggira come un leone ruggente in cerca di [qualcuno] da divorare (1Pietro 5: 8).
Come proteggersi
Possiamo prepararci in anticipo per combattere queste tentazioni sfruttando tutte le incredibili risorse e sacramentali della Chiesa cattolica. Alcune idee:

1. Indossa un crocifisso e appendilo a casa tua.
3. Indossa uno scapolare benedetto e / o una medaglia miracolosa come una medaglia di San Benedetto.
4. Tieni con te l'acqua santa, firma spesso te stesso, spruzzala nella tua camera da letto o in macchina e fai benedire la casa da un prete.
5. Accendi spesso candele benedette. Adoro illuminarli durante la preghiera del mattino, un modo bellissimo di iniziare la giornata.
6. Usa sali e olii benedetti nella tua cucina.
7. Prega il rosario ogni giorno.

Possiamo proteggerci dagli effetti negativi del mondo sulle nostre anime. Importa ciò che guardi, leggi e ascolti; questo è ciò che danneggia l'anima. Una volta ho sentito una spiegazione che ha colpito a casa. Non mangeresti veleno per topi, vero? Non penso che lo faresti, anche se si tratta del 98 percento di cibo e solo il due percento è veleno. A volte diciamo: "Beh, questo spettacolo o questo film non è poi così male, solo alcune scene sono troppo audaci, troppo violente o troppo cattive".
E non aver paura di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l'anima; piuttosto, abbiate paura di colui che può distruggere sia l'anima che il corpo in Geenna (Matteo 10:28).
Fai attenzione a ciò a cui sei esposto e leggi i libri dei santi, guarda una buona televisione cattolica, leggi buoni periodici cattolici come Catholic Stand e nutri la tua mente e anima. Fai attenzione anche alla compagnia che mantieni. Se sai che alcuni amici sembrano drogarsi o fare festa o avere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, forse è tempo che tu trovi nuovi amici. Non ero solito partecipare alle funzioni della Chiesa nella prima parte del mio viaggio, ma ho fatto degli incredibili amici in questi ultimi anni. Se non li trovi nella tua parrocchia, vai a una conferenza o un altro evento parrocchiale, Dio fornirà compagni buoni e santi per la passeggiata.
Il corpo è qualcosa che ho combattuto per tutta la vita. Mi arrendevo al mio corpo per qualsiasi cosa, cibo, bevande, droghe, intimità sessuale e piacere - tu lo chiami, l'ho fatto. Non ero il padrone del mio corpo; Ero uno schiavo completo del mio corpo. E Satana mi ha convinto che la vita era breve e che dovevo festeggiare duramente. La vita non dovrebbe essere pacifica. La vita è piena di stress, preoccupazione e ansia e dobbiamo lavorare duro e festeggiare ancora più duramente perché vivi solo una volta, quindi vivi. Qui è dove dobbiamo praticare un po 'di mortificazione. Non ti conosco, ma faccio fatica con la mortificazione. Ho letto molti santi che si sono battuti, hanno digiunato pane e acqua per giorni e hanno fatto molte cose per dominare i loro desideri fisici. Riesco a malapena a digiunare per un giorno o riesco a raggiungere le ultime ore e poi mangio la casa.
Ultimamente, invece, ho fatto piccole mortificazioni durante il giorno. Ad esempio, se voglio quel gelato, mi fermerò e dirò: “No, Gesù, rinuncio a questo desiderio e te lo do. Non mangerò quel gelato. ”È un sacrificio, un'offerta e un piccolo passo per dominare il mio corpo invece che dominarlo.
Se continuiamo a pregare e facciamo affidamento su Gesù come nostra pace e consolazione, continuerà a lodarci con modi per combattere le tentazioni o le dipendenze nella nostra vita. Solo Dio può vincere il male in questo mondo, i nostri corpi e, naturalmente, il diavolo. Quindi, andiamo da Lui e chiediamo che sia fatta la sua grazia e la sua volontà. Riposiamo in Gesù come il nostro potere e guardiamo le tentazioni perdere la presa.
Solo attraverso le sue grazie mi sono allontanato da tanti comportamenti peccaminosi e che creano dipendenza. 
di Kendra Von Esh

Il Ritorno di Michaelmas: perché abbiamo bisogno di San Michele Arcangelo





Joe Roddy è il capitano irlandese di una piccola barca che porta in mare una dozzina di turisti molto fortunati. La loro destinazione è una roccia chiamata Skellig Michael . È un'isola a otto miglia dalla costa sud-occidentale dell'Irlanda.

Quando arrivano al molo, chiede loro se sanno perché l'isola è famosa. Uno sfortunato convoca e dice: "Certo. Qui è stato girato Star Wars: The Last Jedi . ”




Un prete seduto all'ingresso di una cella su Skellig Michael, tra il 1890 e il 1910, via National Library of Ireland / Flickr
Resistendo alla tentazione di trascinare la chiglia del proprietario terriero colpito dalle stelle, il Capitano Roddy spiega pazientemente che l'isola è stata dedicata a San Michele Arcangelo negli ultimi millecinquecento anni, ed è anche il sito di un antico monastero con lo stesso nome. I moderni potrebbero aver dimenticato quei fatti al posto delle curiosità sui film di Hollywood, ma i turisti senza sensi possono ancora sentirsi attratti dai luoghi santi. Perfino i più spiritualmente sterili sembrano aver bisogno di un amico soprannaturale.
Ecco perché la prossima festa di Michaelmas, conosciuta anche come la festa degli arcangeli , il 29 settembre, è ancora importante. Un giorno santo incentrato pesantemente su San Michele Arcangelo, è stata la terza festa più popolare accanto a Pasqua e Natale, una festa del raccolto di grandi celebrazioni. Ma è sbiadito nelle menti delle persone.
Perché?
In un mondo in cui non può esistere l'aldilà per nessuno o niente, in un mondo in cui la creazione non è apprezzata, in un mondo in cui quelle persone che ci hanno preceduto non sono ricordate, in un mondo in cui i santi non sono onorati e in cui gli angeli sono pensato di non esistere - in un mondo come questo, la vita umana alla fine sarà indebolita e la nostra fede morirà. Anche i cattolici che continuano a provare a mantenere la fede vengono toccati da questo nichilismo.
Molti di noi cercano di praticare la nostra religione e seguire Cristo, ma troviamo i nostri cuori sterili e senza gioia. Il problema con la nostra fede cattolica non è che non crediamo, è che non crediamo abbastanza. Spesso privo di divinità e materialista, il mondo secolare ci sta perdendo la fiducia.
Gli scienziati guardano in alto nel cielo e molti di loro vedono solo punti di luce ghiacciati. Sentono il vuoto e la freddezza dello spazio. Ma quando noi cristiani cattolici guardiamo le stelle cosa vediamo? Cosa dovremmo vedere? Se crediamo veramente in tutta la verità e la bellezza fornite dalla nostra fede, vedremo un universo vivente e dinamico. Lungi dall'essere soli qui sulla terra, noi umani siamo nel bel mezzo della vita - gli accademici medievali giurarono che se avessi ascoltato potevi sentire la musica delle sfere, il grande canto dei pianeti e delle stelle, cantato da angeli di luce.
La nostra fede ci insegna che ci sono altri esseri oltre a noi, esseri angelici di grande potere. Molti di loro non hanno nulla a che fare con noi - hanno altri lavori. L'Antico e il Nuovo Testamento ci dicono che i tipi di angeli noti come Poteri e Dominioni governano il destino di stelle e pianeti e sono i loro guardiani. L'universo è la loro strada maestra e tutta la creazione è la loro cura. Poi, ci sono quegli angeli che toccano le nostre vite - Michele, Raffaele, Gabriele e i nostri angeli custodi. Non possiamo concepire il loro potere, ma con una spiritualità abbastanza profonda, possiamo sentire la loro presenza. Ci proteggono dai pericoli, tengono a bada i nemici spirituali e ci portano i messaggi di Dio. Questo è il testamento della nostra fede.
In passato, i nostri antenati irlandesi e scozzesi usavano Michaelmas per celebrare l'importanza di San Michele. Era una presenza sentita e un aiuto essenziale nella loro vita quotidiana. Per celebrare la sua festa, raccoglievano il raccolto e cuocevano un pane pieno di frutti e granaglie del campo. Quei contadini celtici di qualche centinaio di anni fa avrebbero persino una processione dalla chiesa a cavallo, il pastore su uno stallone bianco, i parrocchiani sui loro cavalli, e avrebbero fatto per il cimitero che si affacciava sul mare e avrebbero cavalcato intorno al grave preghiera per coloro che erano andati prima, chiedendo a San Michele di portare i loro cari in paradiso. Quindi, in una celebrazione della vita e della creazione, avrebbero corso i loro cavalli sulla spiaggia, il filo di sabbia che echeggiava a zoccoli martellanti. Ci sarebbero stati il ​​tifo e la risata, il recupero e l'amicizia. La religione e la vita si fonderebbero come una cosa sola.
Immagina, se potessimo riconquistare una parte della verità che queste persone umili conoscevano istintivamente. Immagina, se siamo andati avanti per tutta la giornata, consapevoli che l'angelo custode che il nostro Padre celeste ha dato a ciascuno di noi veglia su di noi e cammina al nostro fianco. Non ci sentiremmo mai soli. Immagina i santi che tifano per noi mentre vinciamo battaglie private contro il peccato e il vizio. Non è forse questa una comprensione della nostra fede molto più ampia e più bella della versione ridotta della nostra religione, così tante che hanno un Dio distante che veniamo ad adorare una volta alla settimana nella migliore delle ipotesi?
Recentemente, St. Michael ha fatto un po 'di ritorno. Alcune diocesi e molte parrocchie ora impongono la recita della Preghiera di Papa Leone XIII a San Michele dopo la Messa:
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii Tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli!
E Tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.
Avvocati, scienziati, politici, agricoltori, operai, tutti i tipi di persone, dicono con fervore questa preghiera, una preghiera che non avrebbe incrociato le loro labbra vent'anni fa. Perché pregarlo adesso? La gente teme questa epoca senza Dio e vede peccati demoniaci come l'abuso di minori e il terrorismo che attanaglia le persone in difficoltà e orrore. Con così tanta sofferenza, come possiamo combatterla nel mondo? I nostri cuori sterili si rivolgono ancora naturalmente alla preghiera, al santo angelico che ha ricaduto sull'umanità ancora una volta, proteggendola da ogni tipo di male.
Grazie a Dio i nostri ricordi cattolici sono intatti. Possiamo tornare molto più lontano dell'ultimo film di Star Wars per una figura concreta di protezione ed eroismo. Possiamo risalire al grande eroe angelico il cui nome è Quis ut Deus, "Chi è come Dio", o in ebraico - Michele. È colui che ha cacciato Lucifero dal cielo durante la ribellione contro Dio. È il guardiano di Israele, il maestoso serafino nel Libro di Daniele. È lui che accompagna i morti a giudizio. È il guardiano generale del pianeta su cui viviamo. Svolge la volontà di Dio Padre e di suo Figlio Gesù Cristo.
Molte persone comuni lo ricordano e ci sono ancora alcuni che mantengono le tradizioni. Guarda intorno ai tuoi giardini e alla campagna. Le margherite di Michaelmas (quegli aster blu e viola) sono gli ultimi fiori che sbocciano e prendono il nome per la festa del serafino. C'è anche una vecchia leggenda secondo cui San Michele scacci Satana dal cielo che cadde in cespugli di mora appuntiti e appuntiti il ​​29 settembre, rovinando il frutto per il resto dell'anno. Ecco perché la leggenda dice che le more non vengono raccolte dopo Michaelmas. Sembra una vecchia storia di mogli ma nella mia città, Katy's Pie Company produce una torta di Michaelmas piena di more, solo per celebrare la vittoria di San Michele.
Non tutti hanno dimenticato. L'ultima parrocchia che ho pastorato è stata irlandese nel Midwest. La sua memoria vivente porta ancora la scena dei primi parrocchiani un secolo e mezzo fa in occasione della celebrazione di San Michele, come hanno fatto i loro antenati in Irlanda. È stata una celebrazione del raccolto e della protezione di Dio per il suo popolo. In quella parrocchia, continuano a distribuire il pane di San Michele dopo la messa domenicale più vicina alla sua festa.
Ogni volta che sorge l'oscurità del male, le persone si rivolgono istintivamente ai protettori. Dio, che non lascia mai il suo popolo abbandonato, ha sempre inviato i suoi messaggeri celesti per ricordarci che non siamo soli né sulla terra né nell'universo. Per millenni, San Michele e gli angeli hanno rappresentato una realtà molto più grande di noi stessi. Un famoso poeta una volta disse: “Gli angeli conservano i loro luoghi antichi; gira ma un sasso e avvia un'ala. "
San Michele è ancora qui. Tutta la notte, tutto il giorno, lui e i suoi angeli vegliano su di me, veglia su tutti noi nel nome del Signore Gesù Cristo.

PREGHIERA SULLE NOSTRE CITTÀ E PAESI



Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di 
bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore, 
profusi nel corso dei secoli sulle generazioni umane 
che hanno edificato questa nostra casa comune. 

 Benedetto sei tu, Signore, Dio dei Padri nostri. 
Benedetto il tuo nome glorioso e santo. Benedetto 
sei tu nel tuo tempio santo e glorioso, degno di 
gloria nei secoli (cfr. Dan 3,52). 

 Tu hai posto in Cristo tuo Figlio la pietra angolare, 
che unisce tutti gli uomini; la pietra fondamentale, 
da cui ogni struttura trae stabilità e consistenza. 

  Stringiamoci a Cristo, pietra viva, scelta e preziosa 
davanti a Dio, per essere impiegati come pietre 
vive per la costruzione di un edificio spirituale (cfr. 
1 Pt 2,4-5a). 

 Guarda benigno le nostre città e paesi: a te sono 
noti i loro peccati e le loro virtù, le loro ricchezze e 
le loro miserie, i loro gesti di bontà e le loro 
debolezze, ma la tua provvidenza è più grande dei 
nostri stessi abbandoni. 
 
 Trattaci secondo la tua benevolenza, secondo la 
grandezza del tuo amore. Salvaci con i tuoi 
prodigi; dà gloria, Signore, al tuo santo nome (cfr. 
Dan 3). 
 
 Non privarci del tuo aiuto, o Padre: veglia sulle 
case e sulle famiglie, sui quartieri e sulle comunità, 
sui seggi e sulle cattedre, sulle scuole, sugli 
ospedali, sulle officine, sui cantieri e sulle 
molteplici espressioni della operosità quotidiana. 
 
 Il Signore nel Tempio santo. Il Signore ha il trono 
nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo. Le sue 
pupille scrutano ogni uomo. Il Signore scruta giusti 
ed empi. Giusto è il  Signore, ama le cose 
giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto (cfr. 
Sal 10). 
 
 Assisti i giovani, i poveri, gli emarginati, che 
cercano uno spazio di vita e di speranza. 
 
  Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, 
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore (cfr Sal 
12). 

 Fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni la 
fede trasmessa dai padri; resti vivo e coerente il 
senso dell’onestà e della generosità, la concordia 
operosa, l’attenzione ai piccoli, agli anziani e agli 
ammalati, la premurosa apertura verso l’umanità 
che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera per 
un avvenire di giustizia e di pace. 
 
Salva il tuo popolo, Signore, e la tua eredità 
benedici; guidali e sostienili sempre (cfr. Sal 27). 
 
 Intercedano per noi la Vergine Madre, i Santi,  i 
nostri Patroni e Protettori e tutti i  testimoni del 
Vangelo i cui nomi sono scritti nel libro della vita. 
 
 Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito 
Santo, lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli (cfr. 
Dan 3). 
 
: Risplenda il tuo volto, o Padre, sulle nostre Chiese 
e sulla nostra Nazione; la tua benedizione ci 
accompagni nel cammino del tempo verso la patria 
futura, per Cristo nostro avvocato e mediatore, che 
è asceso accanto a te nella gloria. Egli vive e  regna 
nei secoli dei secoli. 

  Amen. Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, 
onore, potenza e forza al nostro Dio, nei secoli dei 
secoli. Amen. (cfr. Ap 8, 12). 
 


sabato 28 settembre 2019

IL CURATO D'ARS SAN GIOVANNI MARIA BATTISTA VIANNEY



I primi anni (1786-1793).  

Benedetto Labre in casa di Pietro Vianney. - I ringraziamenti del Santo mendicante. Matteo Vianney e Maria Beluse. - Nascita di Giovanni Maria. - Sulle ginocchia di una madre cristiana. - Un modello di obbedienza. - Il Rosario e la piccola statua della Vergine. - I primi passi fuori della via comune. - Davanti all'altare.  

Pietro Vianney 1, sposo di Maria Charavay, abitava a Dardilly, villaggio posto sulle alture confinanti con Lione 2. Agricoltore e buon cristiano, volentieri accoglieva gli infelici che  battevano alla sua porta. Nel luglio 1770 la fama della sua carità gli condusse alla porta di casa un mendicante che era un Santo.  
Benedetto Labre, ammalato di scrupoli, aveva appena lasciato la Trappa di Sept-Fonds, ove aveva cominciato il suo noviziato col nome di fratello Urbano. Deciso ormai nella sua vocazione di pellegrino perpetuo, prese la via di Roma, fermandosi dapprima a 
Paray-le-Monial, per una lunga visita alla Cappella delle Apparizioni. Da Paray-le-Monial andò verso Lione, ma invece di entrare nella città, a cui era già vicino, preferì passare la notte nel villaggio di Dardilly. Vide dei poveri che si dirigevano verso la casa di Pietro Vianney e si unì ad essi 3.  
Benedetto Labre portava allora una strana divisa: aveva conservato la veste dei novizi, a lui lasciata quando uscì dal convento; dalle sue spalle pendeva una bisaccia; attorno al collo aveva un Rosario, e davanti al suo petto brillava un Crocefisso di ottone. Tutto il suo bagaglio era dato da un Breviario, una Imitazione ed una copia dei Vangeli.  
In sì strano modo vestito, penetrò nel modesto recinto che era davanti alla casa dei Vianney 4, ed il padrone l'accolse amorevolmente, come accoglieva tutti i poveri. I figli guardavano con compassione questo diseredato dalla fortuna, nel quale il padre e la madre avevano insegnato a vedere Gesù Cristo stesso. Matteo, uno dei cinque figli, assistette a questa scena, e, senza pensare che sarebbe il padre di un altro Santo, contemplò questo giovane mendicante, dal viso pallido e dolce nel medesimo tempo, le cui dita non cessavano di stringere i grani del Rosario.  
Nella spaziosa cucina, vicino al focolare ove sedici anni più tardi il fanciullo predestinato avrebbe riscaldato i suoi piccoli piedi nudi, Benedetto Labre ed i suoi compagni si sedettero davanti alla scodella di zuppa fumante, insieme ai Vianney.  
Dopo la zuppa, fu servito del lardo con legumi: si recitò la preghiera di ringraziamento, e l'orazione della sera, e gli ospiti di passaggio ebbero per il loro riposo un buon strato di paglia.  
Il mattino seguente, quando se ne partirono, ringraziarono tutti; ed anche quel giovane di circa vent'anni, dai lineamenti delicati e dal tratto squisito, che non sembrava un mendicante comune, volle esprimere la sua gratitudine in termini che tradivano la sua educazione e la sua profonda pietà.  
Ma quale non fu la sorpresa di Pietro Vianney, quando ricevette una lettera dal povero mendicante! 6. Benedetto Labre scriveva molto di rado, ed avendo scritto, bisogna pensare che l'ospitalità di Dardilly gli abbia fatto singolare impressione; o forse anche, illuminato da Dio, aveva avuto il presentimento del figlio di benedizione, che avrebbe reso questa casa, illustre per sempre.  
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Canonico FRANCESCO TROCHU