I primi anni (1786-1793).
Benedetto Labre in casa di Pietro Vianney. - I ringraziamenti del Santo mendicante. Matteo Vianney e Maria Beluse. - Nascita di Giovanni Maria. - Sulle ginocchia di una madre cristiana. - Un modello di obbedienza. - Il Rosario e la piccola statua della Vergine. - I primi passi fuori della via comune. - Davanti all'altare.
Pietro Vianney 1, sposo di Maria Charavay, abitava a Dardilly, villaggio posto sulle alture confinanti con Lione 2. Agricoltore e buon cristiano, volentieri accoglieva gli infelici che battevano alla sua porta. Nel luglio 1770 la fama della sua carità gli condusse alla porta di casa un mendicante che era un Santo.
Benedetto Labre, ammalato di scrupoli, aveva appena lasciato la Trappa di Sept-Fonds, ove aveva cominciato il suo noviziato col nome di fratello Urbano. Deciso ormai nella sua vocazione di pellegrino perpetuo, prese la via di Roma, fermandosi dapprima a
Paray-le-Monial, per una lunga visita alla Cappella delle Apparizioni. Da Paray-le-Monial andò verso Lione, ma invece di entrare nella città, a cui era già vicino, preferì passare la notte nel villaggio di Dardilly. Vide dei poveri che si dirigevano verso la casa di Pietro Vianney e si unì ad essi 3.
Benedetto Labre portava allora una strana divisa: aveva conservato la veste dei novizi, a lui lasciata quando uscì dal convento; dalle sue spalle pendeva una bisaccia; attorno al collo aveva un Rosario, e davanti al suo petto brillava un Crocefisso di ottone. Tutto il suo bagaglio era dato da un Breviario, una Imitazione ed una copia dei Vangeli.
In sì strano modo vestito, penetrò nel modesto recinto che era davanti alla casa dei Vianney 4, ed il padrone l'accolse amorevolmente, come accoglieva tutti i poveri. I figli guardavano con compassione questo diseredato dalla fortuna, nel quale il padre e la madre avevano insegnato a vedere Gesù Cristo stesso. Matteo, uno dei cinque figli, assistette a questa scena, e, senza pensare che sarebbe il padre di un altro Santo, contemplò questo giovane mendicante, dal viso pallido e dolce nel medesimo tempo, le cui dita non cessavano di stringere i grani del Rosario.
Nella spaziosa cucina, vicino al focolare ove sedici anni più tardi il fanciullo predestinato avrebbe riscaldato i suoi piccoli piedi nudi, Benedetto Labre ed i suoi compagni si sedettero davanti alla scodella di zuppa fumante, insieme ai Vianney.
Dopo la zuppa, fu servito del lardo con legumi: si recitò la preghiera di ringraziamento, e l'orazione della sera, e gli ospiti di passaggio ebbero per il loro riposo un buon strato di paglia.
Il mattino seguente, quando se ne partirono, ringraziarono tutti; ed anche quel giovane di circa vent'anni, dai lineamenti delicati e dal tratto squisito, che non sembrava un mendicante comune, volle esprimere la sua gratitudine in termini che tradivano la sua educazione e la sua profonda pietà.
Ma quale non fu la sorpresa di Pietro Vianney, quando ricevette una lettera dal povero mendicante! 6. Benedetto Labre scriveva molto di rado, ed avendo scritto, bisogna pensare che l'ospitalità di Dardilly gli abbia fatto singolare impressione; o forse anche, illuminato da Dio, aveva avuto il presentimento del figlio di benedizione, che avrebbe reso questa casa, illustre per sempre.
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