lunedì 25 agosto 2025

La Creazione è una Rivelazione di Dio



 L’Origine e la trasformazione della Creazione materiale


Miracoli delle Creazioni divine vi lasciano indifferenti, voi considerate tutto come naturale e non vi rendete conto, che anche l’Opera di Creazione più piccola testimonia dell’Amore, Sapienza ed Onnipotenza di Dio, il Quale dovreste amare per questo con tutto l’ardore, perché Egli ha fatto sorgere queste Sue Creazioni soltanto per voi. Ma voi passate oltre a tutte queste Opere di Miracoli, non vi dicono nulla, per voi sono degli oggetti morti, che toccano appena ancora il vostro cuore, anzi sovente non sono nemmeno per voi una dimostrazione di un Dio e Creatore, perché le considerate come sorte da sé stesse, senza la Volontà e la Forza di un Dio vivente. Tutta la vostra vita terrena è un unico Miracoli, perché nessuno sulla Terra è in grado di far sorgere dalla propria forza un uomo con tutte le funzioni e facoltà, ma anche a questo Miracolo maggiore non badate, ma percorrete indifferenti la vostra via di pellegrino sulla Terra, non pensando perché ed a quale scopo siete stati creati così come siete. E l’intera Creazione dovrebbe far sorgere in voi migliaia di domande, la cui risposta vi dovrebbe rendere soltanto oltremodo felici e beati. Ma siete vedenti e camminate comunque da ciechi. E così Dio può parlare solo raramente a voi uomini attraverso la Creazione, per indurvi che vi rivolgiate a Lui nei vostri pensieri. Benché Egli abbia messo davanti agli occhi le Sue Opere d’Amore, queste non bastano, affinché le consideriate pensando a Lui, cosa che Lo mettereste in condizione di parlarvi ora mentalmente. E perciò Egli cerca altri modi per rivelarSi a voi, mentre interviene quindi in modo di “disturbo” nella vostra vita terrena, mentre cerca di scuotervi dalla vostra indifferenza e calma. Incontrerete delle avversità secondo il destino oppure dei fallimenti, ai quali voi stessi come uomo soltanto non siete all’altezza, che non potete cambiare arbitrariamente. Dio vi vuole nuovamente mostrare con questo, che una Potenza superiore è all’Opera, verso la Quale ora dovete prendere la via, alla Quale vi dovete affidare mentalmente. Dato che appunto questo legame da voi a Lui è indispensabile, Dio cerca di ottenerlo in qualche modo. Per ogni uomo questo legame sarebbe molto facile da stabilire appunto attraverso la Creazione, attraverso le innumerevoli Opere di Miracoli, che Dio ha fatto sorgere e che potete contemplare e gioirne ininterrottamente. La Creazione è una Rivelazione di Dio, che può essere superata soltanto ancora dal diretto apporto della Sua Parola; ma l’ultima premette già un legame eseguito con Lui, mentre le Opere della Creazione possono indurre ogni uomo a stabilire questo legame e di riconoscere anche l’infinito Amore, Sapienza ed Onnipotenza di Dio, che si manifestano con evidenza nei confronti dell’uomo, se soltanto con occhio vedente si immerge in pensieri in quelle innumerevoli Opere di Miracoli dell’Amore divino. E non esiste pensiero più beatificante che tutto ciò che l’uomo vede, che è sorto per lui, in parte per rallegrarlo come uomo e di fargli trovare Dio, in parte per rendere una volta possibile l’esistenza come uomo per lo spirituale, che è ancora indietro nel suo sviluppo, cioè che sta ancora sotto l’uomo, che passa sulla Terra. Il “presagire” ed il “sapere” dopo perciò può conquistare quell’uomo, che si occupa una volta seriamente con tali pensieri, che hanno per contenuto la Creazione ed il suo Creatore. Gli si svelerà una Rivelazione che lo rende beato e che può determinare tutto il percorso della sua vita terrena, sarà afferrato da una incomprensibile riverenza ed amore per il suo Creatore, e Questo Stesso gli parlerà, dando ai suoi pensieri la giusta direzione, mentre lo induce sempre di nuovo ad unirsi con Lui e così è data anche la possibilità, che Dio Si rivela direttamente all’uomo tramite la Parola Interiore. Perché chi osserva i Miracoli della Creazione con giusti sensi, il suo cuore divamperà nell’amore verso il Creatore ed anche verso il suo mondo circostante. E l’amore ora sarà un saldo legame, l’Amore Stesso Si rivelerà nel cuore di un uomo, che ha acceso la fiamma dell’amore in sé stesso.

Amen 

6. maggio 1958

Il mistero della corona di spine - GESÙ INCORONATO DI SPINE: ALCUNE OSSERVAZIONI

 


TRATTO DA

Il mistero della corona di spine

di un padre passionista

1879



CAPITOLO VII

GESÙ INCORONATO DI SPINE: ALCUNE OSSERVAZIONI


Per avere una vaga idea delle sofferenze eccessive sopportate da Nostro Signore con la corona di spine, dovremmo riflettere sul fatto che la Sua costituzione fisica era estremamente raffinata e molto sensibile a ogni tipo di sofferenza fisica. Questo è ciò che dovremo fare prima di procedere alla contemplazione della Corona di Spine.

1. Consideriamo quindi, in primo luogo, la differenza tra una persona seriamente determinata e fermamente decisa a raggiungere un obiettivo importante e un'altra molto tiepida al riguardo. Quest'ultima sarà lenta e incurante nella scelta e nell'applicazione dei mezzi. Ma la prima, non appena possibile, selezionerà gli strumenti più adatti e li applicherà nella pratica, alla prima occasione, con il massimo vigore.

Ora, è un dogma fondamentale del cristianesimo che il Figlio eterno di Dio si sia fatto uomo per soddisfare la giustizia divina offesa dai peccati dell'uomo e così redimere e salvare l'umanità. Questo misericordioso scopo dell'Incarnazione del nostro Salvatore fu promesso da Dio nell'Antico Testamento, predetto dai suoi santi profeti e infine annunciato dai suoi santi angeli. L'angelo Gabriele disse a San Giuseppe, lo sposo verginale della santa e immacolata Vergine Madre di nostro Signore: «Tu lo chiamerai Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati» [Mt 1, 21]. Questo era il fine della missione di Gesù sulla terra: «Dio ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati», dice San Giovanni. [1 Gv 4, 10] «Il nostro Signore Gesù Cristo [insegna san Paolo] ha dato se stesso per i nostri peccati, affinché ci liberasse dal presente mondo malvagio» [Gal 1, 4]. Ecco quindi lo scopo dell'Incarnazione del nostro misericordioso Redentore. Gesù si è fatto uomo per soddisfare la giustizia di Dio, offesa dai peccati dell'uomo, e così redimere e salvare l'umanità.

Ora, questa propiziazione con Dio, questa liberazione dal peccato, questa salvezza dalla miseria eterna, dovevano essere realizzate attraverso le sofferenze corporali di Gesù, mediante lo spargimento del suo sangue sacro e attraverso la sua morte effettiva sulla croce. Questo è un altro articolo della fede cristiana; perciò san Paolo dice: «Mentre un tempo eravate estranei e nemici nella vostra mente, compiendo opere malvagie, ora invece Gesù vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili davanti a lui» [Col 1, 21-22]. «Gesù ci ha amati [dice San Giovanni] e ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue» [Ap 1, 5]. [Apoc. 1: 5] «Egli stesso ha portato i nostri peccati nel suo corpo, ... dalle cui piaghe siete stati guariti». [1 Pietro 2: 24] Devoto lettore, fissa bene la tua attenzione su queste parole di ispirazione divina. Considera il fine dell'Incarnazione del nostro Salvatore. Questo era quello di espiare pienamente tutti i peccati dell'umanità. Ora, il mezzo e lo strumento che il Signore ha adottato e utilizzato per il perfetto raggiungimento di questo sublime fine è stato l'assunzione di un vero corpo umano e di una vera anima umana creata, affinché potesse soffrire e morire, e attraverso le sue sofferenze e la sua morte soddisfare la giustizia divina per il nostro peccato, e così redimere e salvare l'umanità. «Egli stesso ha portato i nostri peccati nel suo corpo, ... dalle cui piaghe siete stati guariti».

È evidente a qualsiasi intelligenza ordinaria, e inoltre l'esperienza quotidiana dimostra, che più il corpo umano, o qualsiasi suo membro o organo, è raffinato, più diventa sensibile a ogni tipo di dolore fisico. Pertanto, per rispetto alla saggezza e alla sincera sincerità del nostro Divino Signore e Salvatore, dobbiamo concludere che il Corpo assunto da Lui nella Sua Incarnazione doveva essere estremamente raffinato e, di conseguenza, molto sensibile a ogni tipo di sofferenza.

2. Da queste premesse apprendiamo un altro mistero. È questo: Gesù Cristo, che si definisce Figlio dell'uomo, era l'unico figlio mai nato sulla terra per soffrire. La sofferenza è l'effetto del peccato; quindi, poiché l'uomo non era e non poteva essere creato per il peccato, non poteva essere creato per la sofferenza. Al contrario, l'uomo è stato creato e voluto da Dio per la felicità sia nel tempo che nell'eternità. È stata la maledizione del peccato a portare all'uomo colpevole sia la sofferenza che la morte. Ora, poiché il Figlio eterno di Dio si è fatto uomo per espiare i peccati dell'umanità, l'obiettivo immediato della Sua Incarnazione era quello di soffrire e morire vittima della carità per la nostra redenzione e salvezza. Da qui l'ammirevole adattamento della Sua costituzione fisica alla più squisita sensibilità in ogni tipo di dolore fisico. E, infatti, se noi che non siamo stati originariamente creati né destinati da Dio alle sofferenze, le sentiamo così intensamente, dovremmo giudicare dalla nostra esperienza quanto più acuto deve essere stato ogni tipo di dolore per il nostro Divin Signore, che, per la sapienza e la giustizia di Dio, è stato creato e destinato nella sua natura umana come vittima di immolazione sull'altare della sofferenza e della morte. Ciò apparirà più evidente se procediamo a fare due ulteriori riflessioni: una in relazione al Suo sacro Corpo, l'altra alla Sua santissima Anima.

3. È certo che più il soggetto del dolore è sensibile, più intensa diventa la sofferenza. Un bambino tenero e delicato prova lo stesso tipo e la stessa intensità di sofferenza - come il freddo, un colpo violento - in modo più acuto rispetto a una persona adulta e robusta. Una donna delicata soffre di più, nelle stesse circostanze, rispetto a un uomo forte e abituato al duro lavoro. Lo stesso vale per le diverse parti del corpo. La puntura di uno spillo o di una spina in una mano o in un piede calloso sarà appena percettibile, ma la stessa puntura nell'occhio o in un organo vitale interno come il cervello o il cuore causerà un'agonia intensa, perché il soggetto del dolore è più raffinato e quindi più sensibile alla sofferenza.

<> Ora, l'intero Corpo del nostro Divin Salvatore era di costituzione estremamente raffinata. Era, infatti, così meravigliosamente raffinato in ogni suo tratto, da essere paragonato da autori eruditi e pii alla delicatezza dell'occhio umano o alla sensibilità acuta degli organi vitali interni di un corpo umano normale. Devoto lettore, potresti essere sorpreso da questa affermazione, ma ti prego di non essere incredulo. Ti prego di considerare attentamente l'origine del Corpo di Nostro Signore e gli elementi singolari della sua formazione miracolosa. Allora potrai trarre le tue conclusioni e formarti un giudizio definitivo.

4. La nobiltà del sangue, secondo l'opinione generale dell'umanità, contribuisce notevolmente alla delicata raffinatezza del corpo del bambino. Per amore della verità, almeno in questa occasione solenne, mettiamo da parte i volgari pregiudizi dell'orgoglio umano. Gesù sarà compiaciuto della docilità della nostra umiltà cristiana e la ricompenserà con la Sua luce celeste. Ora, quindi, lettore cristiano, riflettete e considerate con devozione chi era la Madre di Gesù nel suo albero genealogico umano: la beata Maria era la donna più nobile della nazione ebraica e del mondo intero. Era una discendente della tribù principesca di Giuda e, più in particolare, della famiglia reale di Davide.

Da parte di suo padre santo, la nostra Beata Vergine aveva concentrato nelle sue vene vergini il sangue reale di ben diciotto re, suoi diretti antenati. Da parte di sua madre santa, era discendente del sommo pontefice Aronne. Apprendiamo questo fatto dal santo evangelista Luca, che dice che «Santa Elisabetta, moglie di San Zaccaria, sommo sacerdote ebreo, era una delle figlie [cioè una discendente] di Aronne» [Lc 1, 5]. E la Beata Vergine Maria è chiamata dall'arcangelo Gabriele «la cugina [o parente stretta] di Elisabetta» [v. 36]. [v. 36] Nella persona della nostra santissima Signora vediamo quindi l'unione del lignaggio più alto e nobile che qualsiasi persona sulla terra possa desiderare. Il suo corpo verginale è santificato dalla sacralità del sacerdozio ebraico e nobilitato dalla dignità regale. Ora, se i figli di genitori nobili e reali si distinguono per la raffinatezza della loro costituzione fisica, possiamo, se possibile, immaginare quanto dovevano essere grandi la bellezza e la delicatezza di Gesù, il frutto benedetto del suo grembo verginale. La santissima Maria è il bellissimo giglio d'Israele e la fragrante rosa di Giuda, da cui è sbocciato Gesù, il fiore dell'umanità. «Un germoglio spunterà dalla radice di Iesse, un fiore sboccerà da questa radice, e lo spirito del Signore riposerà su di lui» [Is. 11: 1].

Inoltre, la Beata Maria, Madre del nostro Salvatore, era la più casta e la più pura delle vergini. Le vergini, in confronto alla Regina delle Vergini, sono come spine accanto a un giglio. «Sicut lilium inter spinas, sic amica mea inter filias». [Cant. 2: 2] Buon Dio! Chi può immaginare quanto raffinato e delicato debba essere il figlio di una tale Madre Vergine? Ma procediamo.

        5. La grazia e la santità sono la perfezione della natura umana. Come il peccato, il crimine, il vizio rendono l'uomo ottuso e indurito, così la grazia, la virtù, la santità abituale lo addolciscono, lo abbelliscono e lo raffinano. Ora, la tre volte benedetta Madre di Gesù non era mai stata toccata nel corpo o nell'anima dal fetido alito del peccato originale o attuale. Maria era una Vergine Madre immacolata. Era giovane in età al momento della sua maternità, ma molto avanzata nella virtù. Maria era eminente in santità e piena di grazia divina: il suo cuore amava Dio più ardentemente di tutti i santi e gli angeli. Da un arcangelo fu salutata come «benedetta tra le donne e piena di grazia e di amore divini. Ave Maria, piena di grazia» [Lc 1, 28].

        Maria udì questo saluto angelico prima che le fosse detta una sola parola sull'incarnazione del Figlio di Dio. Ciò dimostra chiaramente che la Beata Maria era ricolma di grazia, ardente dell'amore di Dio, eminente in santità, anche prima di ricevere nel suo seno verginale immacolato l'Autore di ogni grazia, il Dio della santità. Ma a quale grado di eminenza sarà elevata questa pienezza di grazia e santità di Maria durante i nove felici mesi della sua più intima unione materna con il Figlio di Dio incarnato? Buon Dio! Chi, se non la Tua divina sapienza, può sondare questo profondo oceano di amore e grazia, di grazia e amore? L'amore espandeva ogni istante il cuore di Maria, la grazia entrava immediatamente a riempire questa nuova capacità. L'amore avvicinava ogni momento il Cuore Immacolato di Maria al Cuore Divino di Gesù; la grazia li univa come gemelli nella carità e nella santità! O Cuore Immacolato di Maria! O Sacro Cuore di Gesù! Eravate così simili, eravate così vicini l'uno all'altro, eravate così strettamente uniti; Cuori santissimi! Guardate come il cuore del Figlio, fonte di ogni grazia, riversa nel cuore della Madre un flusso costante di acqua di grazia. Guardate come ogni nuovo flusso di grazia allarga la capacità dell'anima di Maria e stimola il suo cuore materno ad un amore più intenso per il suo Bambino non ancora nato, Gesù. Guardate come il cuore di Gesù, fornace di carità divina, raddoppia ogni istante le fiamme del loro amore reciproco. «Il mio amato è mio e io sono sua» [Cant. 1, 12]. Così continuò ad avanzare costantemente questo meraviglioso processo di grazia, amore e raffinatezza, nella fucina celeste del grembo verginale di Maria, fino a quando giunse l'ora in cui i cori angelici, in estasi di ammirazione, cantarono nella grotta di Betlemme: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli». Gli angeli videro il Figlio neonato di Maria e, mentre lo adoravano tra le sue braccia, ammirarono la bellezza, la perfetta simmetria, la raffinatezza squisita e la carnagione delicatissima del suo piccolo corpo umano. Considerando, quindi, il concepimento e la nascita del nostro Redentore da una Vergine Madre immacolata e santissima della casa reale di Davide, dovremmo concludere che il Suo corpo doveva essere di costituzione estremamente delicata e, di conseguenza, estremamente sensibile a ogni tipo di dolore fisico.

6. Dobbiamo tuttavia considerare argomenti più importanti e più conclusivi. Anche una Vergine Madre immacolata deve avere uno sposo per concepire un Figlio Divino. Dobbiamo ora passare ad esaminare le qualifiche di questo sposo di Maria e vero Padre di Gesù. Leggiamo, nel primo capitolo del Vangelo di San Luca, che «l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa di un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide, e il nome della vergine era Maria» [Lc 1, 27].

        Osserva, devoto lettore, con quanta cura l'evangelista ispirato, due volte in un solo versetto, richiama la nostra attenzione sul fatto che, sebbene la Beata Vergine fosse sposata con San Giuseppe, era comunque una vergine purissima.

Maria e Giuseppe, il primo giorno delle loro nozze sacre, fecero di comune accordo un solenne voto a Dio di verginità perpetua. Poco tempo dopo il loro matrimonio, Dio mandò a questa santissima Vergine l'angelo Gabriele. Il messaggero angelico, dopo averla salutata con parole mai udite prima da orecchie mortali, annunciò a Maria che era stata scelta da Dio per essere la Madre del Messia promesso. A queste parole dell'angelo, la profonda umiltà di Maria e la sua alta stima per la purezza verginale furono allarmate. Ella disse immediatamente all'angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?». La risposta del messaggero celeste ci insegnerà ora chi è il Padre di Gesù. «Lo Spirito Santo», disse l'angelo a Maria, «lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio» [Lc 1, 35]. Gesù, quindi, è Figlio di Dio, non solo nella sua generazione eterna e divina, ma anche in quella temporale e umana. Pertanto, nella sua umanità, il nostro benedetto Signore ha come madre una vergine santissima e immacolata e come padre lo Spirito Santo. Lasciamo ora che la ragione umana, purificata e illuminata dalla fede e dalla pietà cristiana, concluda quanto deve essere stato raffinato il corpo di Gesù, nostro Signore, formato dall'opera miracolosa dello Spirito Santissimo, concepito e nato da una madre purissima, santissima e immacolata! ... Il dottore angelico, san Tommaso, insegna che ciò che Dio compie attraverso un miracolo è sempre più perfetto di quanto l'arte o la natura possano realizzare. Nel concepimento e nella nascita di Gesù c'è una catena dei prodigi più meravigliosi mai compiuti da Dio in cielo e sulla terra. Quanto deve essere sublime e perfetta, quindi, l'umanità di Gesù, che è stata oggetto di tutti questi miracoli sorprendenti fin dal primo momento della sua esistenza! O sacro corpo di Gesù! Ti ammiro, ti adoro. O Dio di giustizia! È questo il Corpo che deve essere flagellato, coronato di spine e inchiodato a una croce? O Madre amorevolissima di Gesù! Eri così gentile, così dolce, così teneramente premurosa verso il Corpo del tuo bellissimo e innocente Figlio! Ma ora Egli sta per essere crocifisso.

7. Mentre i carnefici si preparano a questo atto sanguinario, restiamo raccolti e facciamo altre due riflessioni sulla parte che l'anima di Gesù ha avuto nel raffinamento del Suo Corpo e nell'aumentare l'intensità della Sua sofferenza durante la Crocifissione.

La filosofia cristiana ha scoperto nell'economia di questo universo il grande e sublime principio dell'assimilazione. Dio è l'inizio e il fine ultimo di ogni essere. Egli è il Modello e l'Autore di tutte le cose. Tutte le creature recano l'impronta dell'immagine di Dio. Le intelligenze create, o gli Angeli più vicini a Dio, partecipano più abbondantemente dei Suoi attributi divini e, attraverso questi, illuminano e attirano verso Dio, come centro comune, gli Angeli inferiori e le anime umane. Il dottore angelico dice: «L'immagine di Dio è più perfetta negli angeli che nell'anima umana, e negli angeli superiori questa immagine divina è più luminosa che negli angeli inferiori. È altresì più perfetta nell'uomo che nella donna» [Thom. q. dist. xvi. 9, i, a. 3]. Ora, l'anima umana è unita a un corpo materiale. Il corpo umano è un microcosmo, o il compendio della creazione materiale. Quindi l'anima, informando il corpo, infondendogli la vita, agendo su di esso e attraverso di esso, ne raffina la natura carnale, lo assimila a sé stessa e, in un certo senso, spiritualizza il corpo. Questo ammirevole processo è andato avanti continuamente sulla terra, tra innumerevoli milioni di uomini, per quasi seimila anni. Da ciò possiamo concludere quale immenso lavoro di assimilazione sia stato svolto silenziosamente, ma efficacemente, dalle anime umane in questo mondo materiale. L'anima umana, agendo sul corpo, raffinandolo e, per così dire, spiritualizzandolo, agisce indirettamente su tutta la creazione materiale, raffinandola e spiritualizzandola. Infine, i corpi degli eletti, esaltati e sublimati dalla grazia spirituale durante la vita e dalla gloria alla resurrezione generale, tutta la creazione materiale, in e attraverso tutti questi innumerevoli milioni di corpi glorificati, sarà assimilata il più possibile a Dio e unita a Lui nella gloria attraverso Gesù Cristo. Così Gesù Cristo è veramente «l'Alfa e l'Omega, l'inizio e la fine di tutte le cose». [Apoc. 1: 8]

Impariamo questa filosofia bella, grandiosa e sublime da San Paolo, che dice: "È seminato un corpo animale, risorgerà un corpo spirituale. Se c'è un corpo animale, c'è anche un corpo spirituale. È seminato nella corruzione, risorgerà nell'incorruttibilità; è seminato nel disonore, risorgerà nella gloria; è seminato nella debolezza, risorgerà nella potenza. Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo terreno, Adamo, così porteremo anche l'immagine dell'uomo celeste, Gesù». [1 Cor 15: 42]

8. L'anima umana procede in quest'opera divina di assimilazione e spiritualizzazione del corpo attraverso la sua intelligenza e i suoi affetti. Quindi, più elevata e attiva è la sua vita intellettuale e la sua azione, e più puri, santi e intensi sono i suoi affetti sugli organi vitali e nobili del corpo e attraverso di essi, più rapidamente il corpo sarà raffinato e assimilato all'anima e, di conseguenza, reso più sensibile a ogni tipo di dolore fisico durante la nostra vita mortale sulla terra.

    Questi principi ci permetteranno di dare una ragione alla fede che è in noi riguardo alla Passione del nostro Divin Signore, che è l'opera più grande e sublime della saggezza e della potenza di Dio. Il modo ordinario di considerare superficialmente la Passione del nostro Salvatore ne sminuisce la dignità e non può produrre molti frutti di virtù nelle anime cristiane. Considerate attentamente quanto è stato detto sopra e questo vi aiuterà, cari lettori, a comprendere più chiaramente e ad apprezzare più giustamente l'intensità e l'alto valore delle sofferenze del nostro Redentore. Passiamo ora a considerare il rapporto che il corpo di Gesù ha con l'anima.

          9. Cominciamo con una figura ammirevole che troviamo nel libro dell'Esodo. Dio comandò a Mosè di preparare l'Arca dell'Alleanza per accogliere le due tavole del Decalogo. Descriveva ogni dettaglio della sua lunghezza, larghezza e altezza. Ordinò che fosse costruita con legno di setim prezioso e incorruttibile e rivestita all'interno e all'esterno con oro purissimo. [Esodo 25:10] Ora, se Dio ha insistito così tanto affinché fosse preparata un'arca così ricca e bella per accogliere le due tavole materiali della legge, quale Corpo preparerà per accogliere l'anima spirituale e immortale del Suo Divin Figlio, Gesù? L'Anima di Gesù era lo spirito più grande, più nobile, più santo e più intelligente mai creato, o che mai sarà creato da Dio. Un'anima così superiore era strettamente dovuta all'alta dignità e all'ufficio di mediatore del beato Gesù. Egli era l'inizio, la fine e la perfezione di tutta la creazione. Gesù era il primo e il più bello dei fiori dell'umanità. Era il primogenito degli eletti di Dio. Era costituito Capo della Chiesa, Redentore e Salvatore degli uomini. Gesù era il Monarca supremo del Cielo e della terra, il primo Legislatore del mondo, il Giudice universale dell'umanità. Doni e grazie straordinari, virtù e saggezza furono concessi da Dio al giovane re Salomone, affinché potesse governare saggiamente, per alcuni anni, alcuni milioni di uomini all'interno del suo piccolo regno. [3 Re 3: 5]

Ma quali doni e grazie, quale intelligenza e saggezza, quale virtù e potere dovevano essere comunicati da Dio all'anima di Gesù, il Re dei re e sovrano Signore degli uomini e degli angeli? La missione di Gesù sulla terra non era, come quella di Salomone, limitata alla Palestina. Per questo, in una certa occasione, nostro Signore disse agli ebrei: «La regina del Sud venne per ascoltare la sapienza di Salomone, ed ecco, qui c'è uno più grande di Salomone» [Mt 12, 42]. «In lui [dice san Paolo] sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza» [Col 11, 3]. [Col 11, 3] Il Figlio eterno di Dio è venuto sulla terra, si è fatto uomo per rigenerare ed elevare tutta la natura, per stabilire un impero universale ed eterno su tutte le anime e gli spiriti, per insegnare a tutti gli uomini le dottrine più sublimi e i dogmi più profondi, per sottomettere alla sua fede e al suo amore tutti gli intelletti e le volontà umane e, infine, per suscitare la più sincera ammirazione, l'amore più entusiasta l'omaggio più sincero e l'adorazione più profonda dalle intelligenze più elevate e più sante degli uomini e degli angeli durante un'eternità senza fine. Egli assunse una vera Anima umana. Ora, tale anima doveva sicuramente essere arricchita e adornata con i migliori doni e grazie di Dio. Questo, grazie a Dio, era il caso dell'Anima di Gesù. Il santo profeta Isaia dice: «Un germoglio spunterà dalla radice di Iesse». Questa radice di Iesse è la santissima Vergine Maria. «E un fiore sboccerà da questa radice». Ecco la bellezza e la raffinata delicatezza del Corpo del nostro Salvatore. Il profeta continua: «Lo spirito del Signore riposerà su di lui: lo spirito di sapienza e di intelligenza, lo spirito di consiglio e di fortezza, lo spirito di conoscenza e di pietà; e sarà pieno dello spirito del timore del Signore» [Is 11, 2]. Ecco l'anima benedetta di Gesù piena dei sette doni dello Spirito Santo.

 Ora, se Dio comandò a Mosè di preparare l'arca dell'antica alleanza per ricevere le tavole materiali della legge, e questa arca doveva essere costruita con legno di setim, rivestita dentro e fuori con oro purissimo, quale tipo di Corpo sarà preparato dal potere dell'Altissimo, attraverso l'opera dello Spirito Santo, per ricevere la grande e santissima Anima di Gesù? Per un'Anima dotata di così tanti doni straordinari della natura e della grazia, per un'Anima elevata alla più sublime dignità, autorità e potere, Dio preparerà certamente il Corpo più perfettamente organizzato e raffinato. Tale era infatti il sacro Corpo del nostro Divin Signore. «Perciò, venendo nel mondo, egli dice: “Tu, o Padre, non hai voluto sacrifici e oblazioni, ma mi hai preparato un corpo”». [Eb 10, 5]

        l0. Ma dovremmo osservare attentamente la differenza essenziale che esiste tra le tavole del Decalogo poste nell'arca e l'Anima di Gesù infusa nel Suo Corpo. Queste due tavole erano due pietre ben levigate ma materiali. L'Anima di Gesù era uno spirito purissimo. Queste due pietre giacevano pesantemente all'interno dell'arca e non potevano naturalmente avere la minima influenza fisica su di essa. Non potevano né comunicare la vita vegetale al legno, né aumentare il valore intrinseco dell'oro. Ma l'Anima di Gesù era la forma del Suo Corpo che pervadeva ogni organo, ogni arto e membro, infondendo vita in ogni vena e arteria, comunicando movimento a ogni nervo e muscolo; pensando nel cervello, amando nel cuore, udendo attraverso le orecchie, vedendo attraverso gli occhi, parlando con la sua lingua, vivendo con la sua vita, identificandosi completamente con Gesù, Dio e uomo.

        Per trentatré anni e più, la beata Anima di Gesù agì, senza la minima difficoltà o interruzione, su questo Corpo perfettamente organizzato. I bambini normali non arrivano all'uso della ragione fino all'età di sette o otto anni. L'Anima di Gesù aveva il più perfetto uso della ragione fin dalla sua prima unione con il Corpo. Considerando l'enorme quantità di tempo che sprechiamo in evasioni sconsiderate della mente, in ricerche materiali, con l'anima sepolta nella terra nelle gratificazioni sensuali del corpo, con l'anima immersa nella carne, mangiando, bevendo e dormendo, dobbiamo giungere alla conclusione umiliante che trascorriamo la maggior parte dei nostri anni senza alcun sano esercizio delle nostre facoltà razionali. Questo è almeno il comportamento generale della stragrande maggioranza dell'umanità.

        Ma molto diversa da questa era la vita del nostro Divin Signore. Notte e giorno, e giorno e notte, la Sua Anima era costantemente nel pieno esercizio delle sue facoltà mentali. Nel Vangelo troviamo un solo caso in cui Gesù sembrava dormire. Ma anche allora il Suo Cuore vegliava: «Io dormo, ma il mio cuore veglia». «Ego dormio, et cor meum vigilat». [Cant. 5: 2] Mentre Gesù sembra dormire, veglia sul comportamento dei suoi apostoli durante la tempesta e li rimprovera prontamente per la loro mancanza di fiducia in Lui. [Mt. 8: 24) «Ecco, colui che custodisce Israele non sonnecchia né dorme». [Sal. 70: 4]

Durante i tre anni della sua vita apostolica trascorse le giornate viaggiando e predicando, insegnando e compiendo miracoli, facendo del bene a tutti. Di notte si ritirava sulla montagna e perseverava nella veglia e nella preghiera fino al mattino seguente, quando riprendeva le sue attività apostoliche. Poiché l'Anima del nostro benedetto Signore era, dal momento della Sua Incarnazione, in perpetua unione attiva e affettiva con la Divinità, così era in costante azione sugli organi più nobili del Suo sacro Corpo. Questa azione era duplice: attiva e affettiva. La Mente del nostro Signore esercitava costantemente le sue facoltà intellettuali, il Suo Cuore ardeva di amore divino-umano. Gesù pensava continuamente a Dio e Lo amava con tutto il fervore del Suo Cuore infiammato. In ogni istante della Sua esistenza umana, l'Anima del nostro Salvatore adorava la Divinità per Se stessa e per noi; studiava come promuovere la massima gloria del Padre Suo e compiva continuamente la Sua adorabile volontà in ogni azione e movimento della Sua vita, in ogni respiro e battito del Suo Cuore. Nessuna azione era compiuta dal nostro benedetto Redentore, nessuna parola era pronunciata da Lui, nessun passo era mai fatto senza riferirlo all'onore e alla gloria più grandi del Suo Padre Celeste. In ogni azione della Sua vita l'Anima di Gesù mirava al più alto grado di perfezione. In breve, la mente e il cuore di nostro Signore ardevano costantemente del più ardente amore per Dio. Egli amava veramente Dio con tutta la sua mente e il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, e per lo stesso motivo amava gli uomini come solo un Uomo-Dio può amare le sue creature più care. Questo esercizio di carità divina era in costante operazione in Gesù, nella sua natura umana, composta da un corpo squisito e da un'anima santissima e intelligentissima. Abbiamo osservato sopra che l'intelligenza e la santità raffinano il corpo umano. Possiamo ora immaginare, se ci riusciamo, a quale sublime grado di raffinatezza deve essere stato elevato il Corpo del nostro Divin Signore durante i trentatré anni della Sua santissima vita sulla terra.

        11. Prima di concludere, dobbiamo fare un'altra riflessione molto importante in relazione al corpo di nostro Signore, che ci viene suggerita dalle due misteriose tavole del Decalogo nell'antica Arca dell'Alleanza. Una di queste tavole conteneva i primi tre comandamenti che hanno un rapporto immediato con Dio. L'altra aveva inciso i sette comandamenti relativi all'uomo. Questa era una bellissima figura dell'Incarnazione del nostro Salvatore. Poche parole di spiegazione lo renderanno molto chiaro. L'arca vivente del Corpo di Gesù fu preparata da Dio, e da Lui destinata a ricevere un'Anima umana arricchita e adornata con i sette doni dello Spirito Santo. Questa ammirevole Anima di Gesù è rappresentata e prefigurata dalla seconda tavola del Decalogo racchiusa nell'Arca dell'Alleanza, sulla quale i sette comandamenti furono incisi dal dito di Dio.

La prima tavola, che si riferisce immediatamente a Dio, rappresentava e prefigurava la Persona Divina del Verbo Eterno fatto carne, che dimorava in quel Corpo privilegiato, l'arca vivente e visibile della nuova alleanza di grazia. Su questa tavola erano incisi i primi tre comandamenti divini, che sono il fondamento dell'intero Decalogo e di ogni legge. Ora, osservate l'ammirevole analogia tra la figura e la realtà. Il sacro Corpo di Gesù, l'arca vivente della nuova alleanza di fede, grazia e amore, ricevendo nell'Incarnazione il Verbo eterno di Dio, ricevette allo stesso tempo, come insegna la teologia cattolica, tutte e tre le Persone della Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Perché dove è il Figlio, lì devono essere anche il Padre e lo Spirito Santo. Poiché la Trinità delle Persone è indissolubilmente unita in un'unica natura divina. Per questo san Giovanni dice: «Ci sono tre che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno» [1 Gv 5, 7]. «Non credete [dice il nostro Salvatore], non credete che io sono nel Padre e il Padre è in me?» [Gv 14, 10] «Io e il Padre siamo uno» [Gv 10, 10]. Guardate ora cosa contiene il sacro Corpo di Gesù! Innanzitutto, un'Anima santissima, nobilissima e intelligentissima: un'Anima che lo informa, come dicono i filosofi, lo pervade attraverso ogni poro, gli dà vita, lo anima, agisce in lui e attraverso di lui. In secondo luogo, l'Anima di Gesù è il legame immediato dell'unione ipostatica del Verbo eterno di Dio con questo particolare Corpo della nostra umanità assunta. San Bernardo dice: «Il Verbo eterno, l'Anima creata di Gesù e il Suo Santissimo Corpo sono indissolubilmente uniti in una sola Persona: [San Bernardo, serm. 2, in Nativ. Domini]. Infine, alla seconda Persona del Verbo eterno, come insegna la fede, il Padre e lo Spirito Santo sono legati dall'unione eterna e perpetua della natura divina. Quindi, «in Gesù Cristo», come dice san Paolo, «dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità». [Col. 2: 9] Il Corpo di Gesù Cristo è il vero tempio vivente di Dio, il tabernacolo vivente della Santissima Trinità, l'arca animata della nuova alleanza di grazia, la sede della sapienza divina, il trono della santità, della maestà, dell'autorità e della potenza. In questo sacrosanto Corpo di Gesù «sono nascosti tutti i tesori della grazia, della sapienza e della conoscenza». [Col. 2: 3]

Se Dio ha richiesto che l'Arca dell'Alleanza fosse costruita con legno incorruttibile di setim e rivestita dentro e fuori con oro purissimo, quale Corpo avrà preparato Dio per l'Anima del Suo Divin Figlio? Questo Corpo doveva essere lo strumento immediato della nostra redenzione, santificazione e salvezza. Attraverso il Suo Corpo Gesù avrebbe glorificato Dio più che con la creazione dell'intero universo. Attraverso questo Corpo glorificato, Gesù darà, durante un'eternità benedetta, più onore e gloria alla Santissima Trinità che tutti gli Angeli e i Santi del Cielo riuniti. Dopo aver considerato attentamente tutte queste solenni verità, ogni cristiano intelligente deve chiedersi come il Corpo di Gesù abbia potuto rimanere per trentatré anni un corpo naturale di carne, senza essere trasformato in uno stato glorificato, come lo fu per un breve periodo sul Monte Tabor. Ma il nostro Divin Signore e Maestro ha risolto questo mistero quando ha detto: «Non doveva Cristo soffrire tutte queste cose», la flagellazione, la corona di spine, la crocifissione, «per entrare nella sua gloria?» [Lc 24, 26].

Quale orrore avrebbe provato il popolo ebraico se avesse visto alcuni dei suoi nemici pagani spezzare in mille pezzi la sacra Arca dell'Alleanza e calpestarla con i loro piedi empî... Lettore cristiano! Stiamo per assistere al sacro, bellissimo e delicato Corpo di Gesù crudelmente torturato da un'orribile Corona di spine. Questo santissimo tempio di Dio sarà sfigurato da mani crudeli. Questo tabernacolo vivente della Santissima Trinità sarà sacrilegamente profanato da uomini empì. I sacri Piedi, le santissime Mani di Gesù saranno barbaramente lacerati da chiodi ruvidi, e il Suo Cuore amorevole sarà trafitto da una lancia. Avviciniamoci devotamente a Gesù e assistiamo al crimine più orribile commesso dalla malvagità dell'uomo.


Flagelli al [Bel Paese] e invasione

 


Gesù: “Presto il [Bel Paese] subirà le conseguenze dei propri errori. Essa cammina nel buio delle tenebre, da quando ha abbandonato i precetti designati dal Signore. Seppur essa fu sede di Pietro, ancor di più sarà responsabile dei flagelli attirati su di sé. Avete dimenticato quanto ci si aspettava da una nazione destinata a diventare santa, poiché sede del Vicario di Cristo in terra. Avreste dovuto essere d'esempio per altri paesi e condurre altri popoli a Me, il Salvatore. Invece siete in balìa dello spirito del mondo, incapaci di seguire le regole imposte dall' Altissimo e dedicate il tempo ad attività lontane da Dio, costruendo castelli di sabbia in riva a un mare in tempesta.

Il [Bel Paese] apparirà impotente, quando gli eserciti invaderanno le vie e si impossesseranno della libertà del popolo, assoggettandolo alla terribile legge del comunismo. Il [Bel Paese] solleverà gli occhi verso di Me e piangerà chiedendo misericordia. È presto fatto, che la Giustizia ricadrà sulle teste dei responsabili di tale abominio verso il popolo del [Bel Paese].”

Estratti di Messaggi e Profezie date dal Cielo alla veggente Giglio, (2015-2017)

O mondo miserabile che acciechi chi vive in te, onde non vegga i tesori che potrebbe acquistare con l' eterne ricchezze!...

 


PENSIERI SULL’AMORE DI DIO 


Accostandoci al santissimo Sacramento con grande spirito di fede e di amore, una sola comunione credo che basti per lasciarci ricche. E che dire di tante? Ma sembra che ci accostiamo al Signore unicamente per cerimonia: ecco perché ne caviamo poco frutto. – O mondo miserabile che acciechi chi vive in te, onde non vegga i tesori che potrebbe acquistare con l' eterne ricchezze!... 

Signore del cielo e della terra!... Possibile che così intimamente si possa godervi fin da questa vita mortale, e che così bene lo Spirito Santo ce lo dia a conoscere con queste parole dei Cantici che noi non vogliamo ancora capire? Oh, le delizie che Voi riservate alle anime secondo queste parole! Quali tenerezze! Quali soavità! Una sola di esse dovrebbe bastare per liquefarci in Voi. Siate benedetto, Signore! No, non sarà mai per Voi se subiremo delle perdite. Per quali vie, per quanti mezzi ci mostrate il vostro amore! Con le sofferenze, con i tormenti, con la vostra morte sì dura, con la pazienza con cui ogni giorno sopportate e perdonate le ingiurie. E quasi ciò non bastasse, lo dimostrate ancora con le parole che in questi Cantici rivolgete all'anima che vi ama, insegnandole a ripeterle pure a Voi. Sono parole che feriscono così al vivo, che senza il vostro aiuto, non saprei proprio come, sentendole, si possano sopportare: – sentendole, dico, non già nel modo che si meritano, ma come lo comporta la nostra debole natura. 

In questa vita, Signor mio, non vi chiedo che una cosa: che mi baciate col bacio della vostra bocca. Ma fatelo in modo che la mia volontà, o Signore della vita mia, vi rimanga così unita da non più staccarsi dalla vostra, neppure se lo volesse, stanca di questa unione di amicizia. No, non vi sia nulla che mi possa impedire, o mio Dio e gloria mia, di dire in tutta verità: Migliori e più deliziose del vino sono le tue mammelle.8 

SANTA TERESA DI GESÙ 

Il mio cuore è pieno di spine a causa dei tanti peccati che oggi si commettono nel mondo intero.

 


La Madre di Dio mi ha dato questo messaggio: “La pace sia con voi!

Cari figli, pregate, pregate, pregate molto. Non lasciate da parte la preghiera. Sforzatevi di pregare di più. Vivete i miei messaggi. Aprite i vostri cuori. Non dubitate, sono io in persona:  Io sono la Regina della Pace. Amate il mio Figlio Gesù che è presente nella Santissima Eucaristia. Adoratelo. 

Gesù vi ama molto. Convertitevi. Quante grazie ho versato sopra tutti voi e quante sono andate sprecate! Il mio cuore è pieno di spine a causa dei tanti peccati che oggi si commettono nel mondo intero. Consolate il mio Cuore Immacolato figli mie. Consacratevi al mio Cuore Immacolato e al Sacro Cuore di mio Figlio Gesù. Cari figli, lasciate da parte la pigrizia  e pregate molto di più. Siate obbedienti. Ascoltate le mie parole. Il mondo ha bisogno di molte preghiere. Pregate per la pace nel mondo. Pregate per i peccatori. Pregate per quelli che non credono. Pregate per il Brasile. 

Liberatevi dal peccato. Confessatevi. Chiedete perdono a Dio per le vostre mancanze. Vengo dal cielo per invitarvi alla conversione. Convertitevi. Cambiate vita figlioletti miei. Io vi amo e tutti vi metto sotto il mio manto. Che la pace di Gesù sia con tutti voi. Che Gesù possa abitare nei vostri cuori piccolini e nelle vostre vite. Figli miei cari, pregate, pregate, pregate. Vi benedico tutti in nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”. Amen. A presto”. 

Edson Gluaber

09/01/96

Quando Io verrò nell’ora Mia terribile…

 


Dice Gesù: 

«La mia Chiesa è simile ad un grande giardino che circonda il palazzo di un grande re. 

Il re, per motivi suoi, non esce dal palazzo e perciò, dopo avere seminato i fiori e le piante più belle, ha delegato un giardiniere a tutelare la sua Chiesa. Il giardiniere, a sua volta, ha molti aiutanti che lo coadiuvano. 

Nel giardino vi sono fiori e piante di tutte le specie. Dal re furono sparpagliate sulle aiuole, per renderle fertili, tutte le sostanze fertilizzanti, e una volta fiorivano solo fiori e piante utili e belle. Nel centro del giardino è una fontana dalle sette bocche che manda i suoi canali per ogni dove e alimenta e ristora piante e fiori. 

Ma il Maligno, nell’assenza del re, è entrato ed ha sparso a sua volta semi nocivi. Di modo che il giardino ora presenta un aspetto disordinato, per non dire desolante. Erbacce malsane, spinose, venefiche, si sono distese dove prima erano bordure, aiuole, cespugli bellissimi, e li hanno soffocati o resi grami perché hanno succhiato gli umori della terra e impedito al sole di scendere sulle pianticelle. 

Il giardiniere e i suoi aiutanti si affannano a rimondare, ad estirpare, a raddrizzare pianticelle piegate sotto il peso di altre malsane. Ma se lavorano di qua, il Maligno lavora di là, e così il giardino presenta sempre il suo aspetto desolato. Serpi, rospi, lumache approfittano del disordine per annidarsi, per rodere, per sbavare. Qua a là qualche pianta robusta resiste a tutto e fiorisce alta nel cielo, qualche aiuola anche, specie se di gigli e rose. Ma le belle bordure delle margheritine e delle violette sono quasi completamente cancellate. 

Quando il re verrà, non conoscerà più il suo bel giardino divenuto selvaggio e con ira strapperà le erbacce, schiaccerà gli animali lubrici, coglierà i fiori rimasti e li porterà nel suo palazzo, cancellando per sempre il giardino. 

Ora, attenta alla spiegazione. 

Il re è Gesù Cristo. Il giardino è la sua Chiesa militante. Il giardiniere è il mio Pietro, e i suoi aiutanti sono i sacerdoti. I fiori e le piante, i consacrati fedeli, i battezzati. Le sostanze fertilizzanti, le virtù e soprattutto il Sangue mio, sparso tutto per fecondare il mondo e rendere fertile la terra alla semente di vita eterna. La fontana sono i sette sacramenti. I semi nocivi sono i vizi, le passioni, i peccati seminati da Satana in odio a Me. 

Il disordine è dato dal fatto che le piante buone non hanno reagito e si sono lasciate soffocare da quelle malvagie che annullano il beneficio del mio Sangue, dei miei Sacramenti, del Sole della grazia. 

Il Sommo Giardiniere e i suoi pochi, veri aiutanti, non riescono a mettere ordine per la mala volontà delle piante buone, per la loro pigrizia spirituale, e per la mala volontà e pigrizia di molti falsi giardinieri che non si affaticano nel santo lavoro di coltivare, aiutare, raddrizzare le anime. 

I serpi, i rospi e le lumache sono le tentazioni. Se tutti i giardinieri fossero solerti e se tutte le piante fossero vigilanti, essi verrebbero schiacciati. Invece le anime non chiamano in soccorso la chiesa quando comprendono che la tentazione è più forte di loro, e gli ecclesiastici non accorrono, non tutti, quando una delle povere anime, che Io ho pagate col mio Dolore e affrancate in anticipo col mio Sangue, chiede soccorso. 

Le piante buone che resistono sono i veri sacerdoti: dal mio Vicario, Giardiniere Sommo e sommo albero che alza fino al cielo la sua cima intrepida e retta, ai semplici sacerdoti che sono rimasti sale della terra. 

Le aiuole, specie di rose e gigli, sono le anime verginali e le anime amanti. Ma le bordure delle margheritine: l’innocenza; e quelle di violette: la penitenza, mostrano un aspetto desolante. L’innocenza nasce e fiorisce, ma presto non è più, perché la malizia, la lussuria, il vizio, l’imprudenza, la distruggono. 

La penitenza è letteralmente prosciugata dalla gramigna della tiepidezza. Solo qualche esemplare resiste. 

Ed è quell’esemplare che profuma, con odore di purificazione, un largo raggio di giardino dai miasmi del Male. 

Quando Io verrò, nell’ora mia terribile, strapperò, calpesterò, distruggerò erbe maledette e parassiti maledetti, cancellerò il giardino dall’universo, portando con Me, nell’interno della mia reggia, le piante benedette, i benedetti fiori che hanno saputo resistere e fiorire per la mia gioia. 

E guai a coloro che saranno divelti da Me e lanciati nel regno di Mammona, il malvagio seminatore che hanno preferito al Seminatore divino; e guai a coloro che hanno preferito ascoltare la voce delle serpi e dei rospi e il bacio delle lumache alla voce dei miei angeli e al bacio della mia grazia. Meglio per loro sarebbe stato se mai non fossero nati! 

Ma gioia, gioia eterna a coloro che mi sono rimasti servi buoni, fedeli, casti, innamorati. E gioia, ancora più grande, a quelli che hanno voluto essere doppiamente miei seguaci prendendo le vie del Calvario per loro via, per compiere nel loro corpo quanto manca ancora all’eterna passione del Cristo. I loro corpi glorificati splenderanno come soli nella vita eterna perché si saranno nutriti del mio duplice pane: Eucarestia e Dolore, e avranno aumentato del loro sangue il gran lavacro iniziato da Gesù, il capo, e proseguito da essi, le membra, per mondare i fratelli e dare gloria a Dio.» 

Dico più tardi a Gesù: “Non comprendo questo passo del Vangelo” (cap. 2, v. 23-25, S. Giovanni), ed Egli mi spiega così: «L’uomo è l’eterno selvaggio e l’eterno bambino. Per essere attratto e sedotto, specie in quello che è buono - poiché la sua natura viziata lo porta facilmente ad accettare il male e difficilmente ad accettare il bene - ha bisogno di una farandola di prodigi. Il prodigio lo scuote e lo esalta. È un urto che lo spinge sui margini del Bene. 

Sui margini, ho detto. Io sapevo che coloro che credevano per i miei miracoli erano sui margini. Essere lì non vuole dire essere nella mia Via. Vuol dire essere spettatori curiosi o interessati, pronti ad allontanarsi quando l’utile cessa e un pericolo si profila, e a diventare accusatori e nemici come prima si erano mostrati ammiratori e amici. L’uomo è ambiguo, finché non è tutto di Dio. 

Io vedo nel fondo dei cuori. Perciò non mi sono fidato degli ammiratori di un’ora, dei credenti dell’attimo. Non sarebbero stati quelli i veri confessori, i testimoni miei. Né Io avevo bisogno di testimoni. 

Le mie opere testimoniavano per Me e ne testimoniava il Padre, Colui che in eterno è Perfezione e Verità. 

Ecco perché Giovanni dice: che non avevo bisogno che altri testimoniasse per Me. Altri che non fosse il Padre e Me stesso. 

Nell’uomo non alligna la verità, perciò la sua testimonianza non è verace e duratura. Molti furono coloro che credettero, pochi quelli che perseverarono, pochissimi coloro che testimoniarono per tutta la loro vita, e con la morte, che Io sono il Messia, Figlio vero di Dio vero. 

Beatissimi in eterno costoro!» 

DA: I QUADERNI DEL 1943 



Ognuno in questo momento deve decidere autonomamente quale strada scegliere di seguire.


MESSAGGIO SETTIMANALE DI CRISTO GESÙ, TRASMESSO NEL CENTRO MARIANO DI FIGUEIRA, MINAS GERAIS, BRASILE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS


18 Luglio 2025

Io vengo a stabilire il Mio Regno nel mondo e nei cuori dei Miei compagni, non attraverso del potere o della imposizione, ma attraverso la rinuncia di potere, l'amore e l'umiltà.

Sono venuto per stabilire il Mio Regno nel mondo e nei cuori dei Miei compagni, non attraverso atti di prestigio e onore umano, ma attraverso la glorificazione del Figlio in Suo Padre, attraverso la resa e il sacrificio assoluti.

Colui che crede in Me deve imitare il Mio esempio e trasformare la sua vita e il mondo attraverso quello stesso esempio. Perciò, figlio, ogni volta che il mondo ti chiama ad esercitare potere ed imposizione, guida il tuo cuore alla rinuncia, all'amore e all'umiltà.

Ogni volta che il mondo ti fa lottare per onori e prestigio, cerca la gloria di Dio in Suo Figlio, una gloria che troverai nel sacrificio e nel silenzio della Croce.

Ognuno in questo momento deve decidere autonomamente quale strada scegliere di seguire.

Ognuno dovrà fare passi secondo l'inclinazione del suo cuore.

Il Figlio dell'uomo non ha esercitato il Suo potere nel mondo, né lo esercita finché ci sarà ancora tempo per la definizione delle anime, perché l'offerta di Giustizia e di Misericordia, di Redenzione e di Perdono è ancora valida per i cuori.

Verrà il giorno e l'ora in cui il Signore scenderà dal Cielo e non avrà più bisogno di esercitare il Suo Potere, ma solo di viverlo. La Sua stessa manifestazione di vita sarà la manifestazione del Potere di Dio. Ma per questo giorno, le anime devono già essere determinate, perché la porta finale si aprirà e presto si chiuderà per il Giudizio Finale di questo mondo e la sua purificazione.

Fino a quel giorno, non giudicatevi a vicenda e non cercate di esercitare potere e giustizia, perché questi sono attributi divini, che al Divino Corrisponderà di manifestare quando verrà il momento.

Siate portatori di Misericordia, fedeli discepoli del Mio Cuore e testimoniate con la vostra vita ciò in cui credete.

L'amore e l'umiltà costringono e trasformano. La rinuncia e il silenzio mortificano l'oscurità del cuore umano. E questo è il cammino su cui dovete mettere piede.

Io vi benedico e vi proteggo come figli di Mio Padre

Cristo Gesù

Anime elette che hanno venerato il Capo coronato di spine del nostro Salvatore

 


Anime elette che hanno venerato il Capo coronato di spine del nostro Salvatore


Nel corso dei secoli ci sono state anime elette che hanno nutrito una devozione speciale per il Volto Santo. Tra le più illustri vi furono sant'Agostino, san Bernardo, santa Gertrude la Grande e santa Matilde. Uno dei più bei inni in onore del Volto di Gesù [O Sacra Testa] fu composto da San Bernardo (morto nel 1153); un altro fu scritto da San Bonaventura (morto nel 1274). Questi santi adoravano in modo speciale il capo coronato di spine di Cristo.

Lo scopo della Chiesa nel diffondere la devozione al Volto Santo è quello di imprimere sempre più profondamente nella mente dei fedeli il ricordo delle sofferenze di Nostro Signore, affinché possano nutrire il dolore per i propri peccati e un ardente desiderio di riparare alle offese commesse contro la Divina Maestà.


Santa Gertrude la Grande

Con meravigliosa chiarezza il nostro Salvatore impresse a Santa Gertrude quanto sia benefico per un'anima meditare sulle Sue sofferenze e sulla grande consolazione che Egli trae dalla compassione così offertaGli. Un giorno la Santa vide Nostro Signore nello stato pietoso in cui era legato a una colonna tra due carnefici, uno dei quali gli lacerava la carne con le spine mentre l'altro lo frustava con i flagelli. Entrambi Lo colpivano sul volto, che era così sfigurato che la sua vista riempiva Gertrude di amaro dolore.

Per il resto della sua vita non riuscì a trattenere le lacrime ogni volta che ricordava quella visione dolorosa. Le sembrava che Gesù girasse il volto da una parte all'altra, ma ogni volta che lo faceva, veniva colpito ancora più crudelmente dall'altro carnefice. «Dimmi, o Signore», esclamò santa Gertrude, «il rimedio che può lenire le sofferenze del Tuo Volto Divino». Gesù rispose: «Se qualcuno medita sulle Mie sofferenze con tenerezza e compassione, il suo cuore sarà per Me come un balsamo lenitivo per queste ferite».

Spesso durante le sue meditazioni santa Gertrude vedeva il Volto Divino del nostro Salvatore risplendere come il sole, illuminando i sacerdoti, infiammando i devoti e convertendo i peccatori. Una volta chiese perché il Volto benedetto del nostro Redentore risplendesse come il sole, e ricevette questa spiegazione: «Come il sole, il mio Volto illumina, riscalda e feconda».

In un'occasione, mentre Santa Gertrude contemplava con compassione il Volto Adorabile, ferito e sfigurato, chiese a Nostro Signore una grazia speciale per coloro che avrebbero praticato questa devozione. Dalle Sue divine labbra udì questa consolante promessa: «Tutti coloro che meditano frequentemente sulla visione del Mio Volto Divino, attratti dai desideri dell'amore, riceveranno dentro di sé, attraverso la Mia Umanità, un raggio luminoso della Mia Divinità, che illuminerà le loro anime più intime affinché riflettano la luce del Mio Volto in modo speciale per tutta l'eternità».


Santa Matilde

Travolta dall'ardore, santa Matilde una volta esclamò alle sue sorelle: «Affrettiamoci tutte, piene di santo desiderio, a venerare il dolcissimo Volto di Nostro Signore, che in Cielo sarà il nostro tutto, tutto ciò che un'anima glorificata può desiderare». In un'occasione, quando questa santa chiese a Nostro Signore di concedere che coloro che celebrano la memoria del Suo dolce Volto non fossero mai privati della Sua amabile compagnia, Egli rispose con queste preziose parole: «Nessuno di loro sarà separato da Me» (Libro I, capitolo XIII). Il Signore pronunciò poi questa benedizione: «Lo splendore del Mio Volto sia la loro gioia eterna».


Sant'Edmondo

Il grande servitore di Dio, Sant'Edmondo di Canterbury, era solito pregare: “Che io possa morire dal desiderio ardente di contemplare il Volto di Nostro Signore Gesù Cristo”.


St. Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

La cara santa carmelitana Teresa del Bambino Gesù e del Santo Volto, più comunemente conosciuta come «Il Piccolo Fiore», morta il 30 settembre 1897, nutriva una commovente e ardente devozione per l'Adorabile Volto del nostro Salvatore. Cercava di lenire le sofferenze del Santo Volto offrendo a Nostro Signore sacrifici per salvare le anime, e incoraggiava gli altri a fare altrettanto. Compose una bellissima preghiera in onore del Santo Volto e la recitava ogni giorno. Questa preghiera rivela la sua compassione per Gesù nelle sue sofferenze, così come il suo veemente desiderio di contemplare il suo Volto Divino nella gloria. La venerazione del Santo Volto era una delle sue devozioni più care. Dopo la Santa Comunione, si chinava spiritualmente sul Volto del suo Amato, che la deliziava con i suoi segreti incanti.


La monaca carmelitana di Tours

L'8 luglio 1848, suor Maria di San Pietro morì in odore di santità nel convento carmelitano di Tours, in Francia. Era stata favorita dal Cielo con molte rivelazioni riguardanti la riparazione delle bestemmie pronunciate contro il Santo Nome di Gesù, e le era stata indicata la venerazione del Santo Volto come il mezzo più efficace per compiere tale riparazione. Il nostro Divin Salvatore la trasportò in spirito nel luogo dove incontrò Veronica, mentre si recava al Calvario, e fece sapere alla sua sposa quanto grande fosse stato il servizio che questa donna eroica gli aveva reso quando, con il suo velo, gli asciugò il Volto Adorabile, tutto coperto di saliva, polvere, sudore e sangue.

Il nostro Salvatore rivelò a questa religiosa quanto grande fosse la soddisfazione che Egli traeva dalla venerazione del Suo Sacro Volto, dicendo: «Secondo la cura che tu avrai nel riparare il Mio Volto, sfigurato dai bestemmiatori, così Io avrò cura del tuo, che è stato sfigurato dal peccato. Io vi imprimerò nuovamente la Mia immagine e lo renderò bello come era quando uscì dal fonte battesimale».

In un'altra occasione Nostro Signore disse a Suor Maria di San Pietro: «Cerco anime pie che, come Veronica, asciughino il mio Volto Divino e lo venerino. ... Coloro che sulla terra venerano il mio Volto ferito lo contempleranno un giorno in cielo, risplendente di gloria».

Ancora Gesù disse alla sua sposa: «Tutti coloro che onorano il mio Santo Volto in spirito di riparazione rendono così a me i servizi della pia Veronica».

La devozione al Santo Volto è considerata un segno di predestinazione, perché come sarebbe possibile che un'anima che ha amato questo Volto Divino qui sulla terra fosse esclusa dal contemplarlo nella gloria in cielo!

TRATTO DA Devozione al Volto Santo,
with Imprimatur, 1934


O Dio, onnipotente e misericordioso

 


(Dal Messaggio del Padre) Ma adesso che Io vi dò questa Luce, restate nella Luce e portate la Luce a tutti; sarà un mezzo potente per ottenere delle conversioni e anche per chiudere, se è possibile, la porta dell'inferno.


O Dio, onnipotente e misericordioso; ristoro nella fatica,

sostegno nella debolezza, conforto nel pianto,

ascolta la preghiera che, coscienti delle nostre colpe,

rivolgiamo a Te:

salvaci dalle angustie presenti e donaci un sicuro rifugio

nella tua misericordia…

Guarda la nostra dolorosa condizione: 

conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, 

perchè sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre.

Il mondo passa, il tempo fugge, 

gli uomini scompaiono, la morte tutto rapisce.

Una sola cosa ti resterà sempre: IL TUO DIO! 


APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)


La Santa Messa e l’Eucarestia

Nei suoi messaggi ai due veggenti, Maria insiste che il Sacramento dell’Eucarestia non è un’invenzione degli uomini, e neppure un simbolo, ma una realtà: il Corpo ed il Sangue, l’Anima e la Divinità del suo Divin Figlio Gesù Cristo. Perciò, la Madre di Gesù invita tutti i suoi figli a diventare: “…i guardiani e i difensori della Santa Eucaristia”.
Così come ci viene detto nei messaggi della Madre di Cristo, la Messa, e quindi la Comunione (unione comune), essendo il rinnovamento del Sacrificio di Gesù Cristo sul Calvario effettuato sull’altare è incontestabilmente il principale elemento della salvezza eterna, insieme alla conoscenza e all’applicazione del Vangelo, delle Sacre Scritture, dei Dieci Comandamenti, e dei Sacramenti della Chiesa Cattolica:


Estratto del messaggio pubblico del 8 febbraio 1995

“Figli miei amatissimi, in questo giorno voglio invitarvi a meditare in modo approfondito le mie parole. Oggi voglio dirvi che mio Figlio è vivo e realmente presente nella Santa Eucaristia e che la sua Parola, il Santo Vangelo, è una realtà; non si tratta di un sogno e neppure di storie di uomini, e neanche di falsi simboli. Mio Figlio è veramente venuto al mondo per portare la buona novella del Vangelo ed ha voluto rimanere nell’Eucarestia per alimentarvi del suo Cuore…[…]”
“Figlioli miei, voi non avete capito, e quando dico voi mi riferisco a tutti i miei figli, l’immenso dono che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo vi hanno concesso nella Santa Comunione. Ogni volta che partecipate alla Santa Messa voi vi trovate davanti alla Presenza della Santa Trinità circondata da tutti gli Angeli e i Santi del Cielo. Figlioli, Satana ha lavorato a lungo per distruggere questo Sacramento. Oggi si da molta meno importanza all’Eucarestia…”.

Lei ci spiega che uno degli obiettivi più importanti di  Satana  è  “…di farla finita con l’Eucarestia…”, di togliere ogni fede, ogni venerazione ed importanza verso l’Ostia consacrata:

Messaggio personale a José-Luis e Juan-Antonio

“Verrà il giorno in cui il Santo Vangelo e l’Eucarestia saranno rinnegati dall’uomo, e verranno celebrati solo in segreto come ai tempi delle catacombe”.

L’obiettivo di Satana, ci dice la Vergine Maria, è di rovesciare i valori concepiti da Dio, e da coloro che seguono i suoi Comandamenti: in altri termini, vuole fare accettare il male come la normalità nella vita dell’uomo e della società.


domenica 24 agosto 2025

Dio corregge un grande errore

 


L’Origine del male


Io voglio farvi giungere un’imponente Spiegazione, che deve dare una luce a voi che credete ancora, che anche in Me sia ancorato il male e che Io devo aver creato gli esseri con tutti i cattivi istinti e caratteristiche. Voi, che come uomini avete da lottare contro tutti questi istinti, per raggiungere di nuovo lo stato originario, voi non siete proceduti cosi da Me; perché Io avrei allora creato un mondo di spiriti, che non potevano valere come Mia Immagine. Tutto è proceduto da Me in assoluta perfezione ed è rimasto anche infinitamente a lungo in questa perfezione. Se dunque erano le Mie Immagini, allora secondo la vostra opinione Io Stesso avrei dovuto avere nel Mio Essere Primario tutte le cattive caratteristiche. Secondo questo concetto dovrei essere un Dio ibrido, il Quale ha creato contemporaneamente il Bene ed il male. Ma allora gli esseri non erano da considerare colpevoli, perché secondo la loro predisposizione tendevano via da Me, allora nemmeno l’Opera di Salvezza di Gesù Cristo non sarebbe stata necessaria; perché un “peccato” è una trasgressione contro di Me, che l’essere però non poteva commettere, se non era creato diversamente, quindi Io Stesso avrei dato motivo per quel presunto peccato. Se v’immaginate così l’Essere più perfetto, che in Lui sono ancorati tutti i contrari, allora contraddite a voi stessi; perché ciò che è perfetto, deve essere buono, non può venire in contatto con tutte le caratteristiche non buone, perché allora non è più perfetto. Ma ora tutto lo spirituale caduto è colpevole del peccato originale, che esso stesso non può da solo espiare. Da ciò voi vedete quanto immensamente grande e pesante sia questo peccato contro di Me, e per questo peccato Io Stesso dovrei essere stato il motivo? Per un tale peccato che ha richiesto una tale Opera di Salvezza, come l’ha compiuto l’uomo Gesù, che ha riconosciuto, che proprio per la giustizia questo peccato ha dovuto venire una volta espiato. Uno degli Esseri Angelici più puri si è offerto per questa Opera di Espiazione nella riconoscenza, che il peccato della caduta da Dio era la massima mancanza verso il Suo Amore. Ed Io Stesso dovrei aver favorito questo peccato, mentre Io ho creato gli esseri con tutti i contrasti, per farli fare poi un passaggio estremamente straziante attraverso la materia per questo peccato causato da Me? Cosa che farebbe di nuovo dedurre ad un Essere fondamentalmente cattivo, ma non dall’Amore sconfinato di un Dio e Creatore di sublime Perfezione che vuole essere il Padre di voi tutti. Tutto ciò che è seguito alla caduta del peccato, potete metterlo sul conto del Mio avversario, che quindi è stato lui stesso la causa, che ha piantato in voi tutti i cattivi istinti e questo poteva anche nel momento in cui voi vi opponevate contro la Mia Radiazione d’Amore e quindi non possedevate nemmeno la forza di porgli resistenza. Fintanto che voi diffondete questo insegnamento sbagliato, la Mia Perfezione è per voi ancora un concetto molto poco chiaro, finché voi cercate ancora la formazione del Male in Me, anche l’Opera di Salvezza di Gesù Cristo vi è ancora del tutto incomprensibile. Ma voi potete parlare di una colpa originale soltanto quando voi ne siete completamente responsabili, e voi non lo sareste, se Io Stesso vi avessi creati così, se voi aveste la predisposizione per il peccato già in voi. Ma dato che voi siete gravati della colpa originale, dalla quale potete essere salvati solamente attraverso Gesù Cristo, allora da questo risulta chiaramente che il peccato contro di Me è stato causato da voi stessi e che è stato il Mio avversario che vi ha spinto a questo peccato, quando voi lo avete seguito nella vostra libera volontà e siete anche pienamente responsabili e che voi stessi avete quindi la colpa di tutte le vostre pene e sofferenze del passato ma Gesù Cristo vi aiuta a liberarvi da quella colpa. A voi, che Mi volete servire con la diffusione della Verità, a voi l’Atto di Creazione è stato spiegato ampiamente, fin dove lo potete afferrare. E da tutto risulta che il mondo degli spiriti fin dall’inizio è stato esposto in tutta la perfezione e che Io Sono stato estremamente beato per delle Eternità con l’esercito degli spiriti primariamente creati. Ma Io sapevo anche sin delle Eternità intorno alla ostilità del Mio primo spirito esposto da Me. Io sapevo della sua resistenza e della confusione, che avrebbe creato tra i Miei spiriti primari, ed Io sapevo della loro caduta da Me. Ma Io l’avevo esposto come la Mia Immagine con la stessa Potenza di Creazione e Forza di Creazione, ed Io non l’ho nemmeno ostacolato, quando egli ha abusato di questo Potere ed ha trasmesso tutte le sue caratteristiche avverse su quelli che lo hanno seguito volontariamente, perché Io ho lasciato a tutti gli esseri la libera volontà. E così era anche da spiegare la caduta nell’abisso, che ha avuto luogo esclusivamente nella libera volontà e che era tanto grave perché gli esseri si trovavano ancora nella luce della conoscenza e loro hanno accolto lo stesso tutte le cattive caratteristiche del Mio avversario che lui ha immesso in loro, per cui Io Stesso però non posso venire reso responsabile. 

Amen