GLI AVVENIMENTI PRECURSORI DELLA SECONDA VENUTA DI GESÙ.
B) L'apertura dei sette Sigilli: gli strumenti di Dio.
Apocalisse 6,1-14: “Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada. Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati». Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?». Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto.”
Il libro sigillato che l'Agnello ha preso dalla destra di Dio comincia ad essere aperto, tirando fuori uno ad uno i sette sigilli che lo mantengono chiuso. Ricordiamo che il libro è un rotolo, ed i sigilli sono cerchi o anelli che non permettono che sia srotolato, ed è scritto nei due lati, interno ed esterno, quello che indica la sua estensione.
La prima domanda che dobbiamo farci è: Che cosa contiene il Libro? Molti autori, specialmente gli antichi, sostengono che il libro è la Sacra Scrittura, ed in particolare l'Antico Testamento, le cui profezie saranno spiegate ora.
Altri sostengono che contiene il piano redentore di Dio lungo la storia umana, una specie di storia della Chiesa dagli apostoli fino al tempo della Parusía, e per sostenere questa ipotesi forzano allegorie e paragoni in ogni sigillo per definire distinte epoche della Chiesa. Crediamo che sia un'interpretazione troppo forzata ed arbitraria (tanto arbitraria come le spiegazioni storiche simili rispetto al contenuto delle lettere alle sette Chiese che vedremo più avanti), aperta a cualunque associazione allegorica o simbolica che sia trovata per ogni interprete.
Noi sosteniamo che in questo Libro sono scritti gli avvenimenti del fine del tempo ed il giudizio di Dio sugli uomini, mentre i sigilli rappresentano i distinti strumenti di Dio che saranno liberati e messi in azione per arrivare allo sviluppo e compimento effettivo dei suddetti avvenimenti.
Pertanto, togliere i sigilli ed aprire il libro per potere leggerlo simbolizza la decisione sovrana del Padre, il cui momento solo Egli conosce, di dare inizio agli eventi precursori della Parusía del Figlio, mediante quello che potremmo chiamare la "liberazione" degli strumenti dei quali Dio si servirà. E questa missione gli sarà confidata a Gesù Cristo, Figlio di Dio, l'unico degno di portarla a termine.
Gli è permesso a Giovanni, in questa visione celestiale, conoscere gli avvenimenti descritti nel libro che sostiene il Padre, quelli che precisamente egli farà conoscere, per espressa ordine di Gesù, nel Libro dell'Apocalisse. Arriverà il giorno, nel divenire della storia umana, quando il Padre lo decida, che effettivamente incominceranno questi fatti della fine, e la scena della quale fu testimone il veggente avrà corrispondenza con un'epoca determinata dell'umanità.
a) Il Primo Sigillo:
Questo primo sigillo forma un'unità coi tre seguenti, data per la successione di elementi simili (cavalli e cavalieri). Sosteniamo che questo gruppo di quattro visioni mostra il primo strumento che Dio utilizzerà negli avvenimenti della Parusía, tanto nella sua fase preparatoria come nel suo culmine: Satana ed i suoi demoni.
Il primo sigillo ci presenta un tale che cavalca su un cavallo bianco, che come simbolo ci rimette subito a 19,11-13, dove troviamo anche un cavaliere su un altro animale, chi è identificato come il "Verbo di Dio", il "Re di Re" ed il "Signore dei Signori", cioè, è senza dubbi Gesù Cristo.
Ma, quello che sta aprendo il sigillo è propio l'Agnello, Gesù Cristo, pertanto Egli non può essere questo personaggio sul cavallo bianco. Questo cavaliere pare che sia solamente una grossolana imitazione di Cristo, destinata ad ingannare a molti alla fine dei tempi. Per quel motivo crediamo che sia molto chiara l'identificazione con qualcuno che, come si rivelerà più avanti, sarà un strumento diretto e manipolato per il Diavolo (il "Drago"): la Bestia del Mare o l'Anticristo.
Questo personaggio avrà come missione principale convincere al mondo in generale, ed ai cristiani in particolare, che egli è il vero Cristo che è arrivato al mondo nella sua Parusía, compiendo tutti gli annunci e profezie. Dio, per compiere i suoi obiettivi, gli permetterà di vincere, in primo luogo, alla gran struttura anticristiana, mondana e materialista che si identificherà nell'Apocalisse come "Babilonia", e dopo, a molti santi che l'affronteranno, dominando così al mondo intero (questo dominio lo simbolizza la corona reale che riceve).
Apocalisse 13,7: “Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione.”
Nel prossimo Capitolo vedremo in dettaglio questo processo.
b) Il Secondo Sigillo:
Questo cavaliere che monta il cavallo colore di fuoco è lo spirito di discordia e di contesa. Mediante lui Satana utilizzerà agli uomini che si sottomettano alla sua astuta e subdola tentazione, esacerbando le ansie di potere, di dominio, di ricchezze, o soffiando sul fuoco degli odi religiosi, politici o etnici, per togliere la pace e generare confronti e guerre di ogni tipo e grandezza, facendo che gli uomini si uccidano tra loro.
Nella Lettera dell'Apostolo Giacomo si presentano le passioni derivate della propria concupiscenza dell'uomo che Satana esacerba con la sua azione tentatrice:
Giacomo 4, 1-3: “Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri.”
Questa violenza includerá tanto guerre e conflagrazioni mondiali, come azioni più regionali come guerre civili, confronti tra paesi, azioni di guerriglia e terrorismo, guerre tra bande rivali di malviventi, e violenza e morti per furti, saccheggi, etc. Tutto quello descritto è sempre stato presente nella storia del mondo, ma si aggraverà molto più nei tempi vicini alla fine.
Rimane chiaro che l'azione di questo secondo cavaliere non è un'azione diretta sulle persone, ma la sua missione tentatrice è "fare che si sgozzino a vicenda."
c) Il Terzo Sigillo:
Colui che cavalca il cavallo nero è lo spirito di egoismo ed avarizia, che genera l'accaparramento e la concentrazione della ricchezza ed i mezzi economici in pochi, dannando a molti che rimangono abbandonati alla sua sorte disgraziata, è non possono avere neanche il minimo necessario per sussistere.
Il grano e l'orzo rappresentano articoli di prima necessità per i più poveri, che devono comprare a prezzi esorbitanti, mentre gli articoli di lusso (olio e vino) sono solo a portata dei più ricchi e poderosi.
Di questa maniera la fame e la mancanza di alimento passeranno ad essere cause di moria nell'umanità, alimentate per lo spirito di egoismo dei pochi che hanno e non condividono, ed anche come quello esposto anteriormente, si vedranno elevati al suo massimo livello nei tempi che precederanno la Parusía.
d) Il Quarto Sigillo:
Il cavallo verdastro o pallido porta come cavaliere alla stessa morte, che è la vittoria massima che può ottenere Satana, benché gli sia dato un potere limitato (solo sulla quarta parte della terra) per provocare la morte, non solo dovuta a guerre e fame, ma anche con pesti e malattie che sorgeranno dalla stessa negligenza ed ambizione degli uomini, ed anche per le bestie della terra, quest’ultima di una forma misteriosa che rimane velata ed oscura.
Il "Hades" o "Sheol", luogo dei morti secondo il pensiero ebreo, va dietro questo cavallo ed il suo cavaliere, raccogliendo le vittime che lascia al suo passo.
Di questa maniera, come menzioniamo prima, questi quattro cavalieri con le sue cavalcature simbolizzano l'azione distruttrice di Satana tra gli uomini, quella che, con la sua limitazione, ha il permesso divino, cioè, si trasformano in strumenti di Dio.
Rimane da chiarire un punto importante: l'azione di Satana che abbiamo descritto non è qualcosa di nuovo, ma è esistita sempre fin dal peccato originale, ma qui il significato è che vicini già i tempi della fine, questa azione si intensificherà ed esacerberà di una maniera mai vista prima.
Troviamo la descrizione di questi castighi di Dio (guerra, fame, pesti e bestie feroci) in Ezechiele 14,6-23, dove il Signore chiede la conversione dell'adorazione agli idoli, non solo al suo popolo Israele, bensì a "qualunque straniero abitante in Israele."
Ezechiele 14, 6-7: “Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, poiché a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il Signore, da me stesso.”
Quelli che non ascoltino la chiamata di Dio alla conversione riceveranno i quattro castighi di Dio, benché ci saranno superstiti:
Ezechiele 14, 21-22: “Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei.”
La figura dei quattro cavalieri ed i suoi cavalli ha anche il suo riferimento nell'Antico Testamento:
Zaccaria 1,7-10: “Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di Sebàt, l'anno secondo di Dario, questa parola del Signore si manifestò al profeta Zaccaria, figlio di Iddò. Io ebbi una visione di notte. Un uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i mirti in una valle profonda; dietro a lui stavano altri cavalli rossi, sauri e bianchi. Io domandai: «Mio signore, che significano queste cose?». L'angelo che parlava con me mi rispose: «Io t'indicherò ciò che esse significano». Allora l'uomo che stava fra i mirti prese a dire: «Essi sono coloro che il Signore ha inviati a percorrere la terra».”
È indubbio che qui si tratta di angeli che Dio ha inviato a percorrere tutta la terra. Nell'Apocalisse i quattro cavalieri avranno anche una portata universale con la sua azione tentatrice per alimentare e fomentare la guerra e la morte.
e) Il Quinto Sigillo:
Si rivela nell'apertura di questo quinto sigillo ad un altro degli strumenti di Dio che avrà partecipazione negli avvenimenti del fine, non già per fare il male bensì per bene: i santi che sono morti, con le sue anime separate dal corpo che si trovano nel cielo.
La sua supplica ed intercessione si eleva al Signore, affinché arrivi il tempo della giustizia di Dio, in un mondo che ha perso quasi totalmente l'impronta cristiana, sottomesso maggioritariamente al "padrone del mondo”, Satana. C'è un desiderio espresso di questi santi che giunga presto alla terra il Giudizio di Dio, e che per loro arrivi il tempo della resurrezione.
Il suo clamore al "Signore Santo e Verace" è ascoltato, e, da una parte, ricevono a modo di anticipo e sicurezza della sua prossima resurrezione una veste bianca, indumento che può utilizzare solo chi ha un corpo materiale.
Inoltre ricevono una rivelazione sommamente importante: dovranno aspettare (pazientare) ancora un poco per questa resurrezione, dato che sarà necessario che si completi un numero che soltanto Dio conosce, di altri che rimarranno nella sua stessa situazione. Questo c'anticipa già che ci saranno molti santi martiri nei tempi che succederanno. Sul senso di questo numero misterioso di santi nel cielo ritorneremo più avanti in forma estesa, nel Capitolo 6.3.
Troviamo qui uno degli strumenti più preziosi di Dio: la preghiera delle sue creature, e, specialmente, l'intercessione davanti a Lui dei santi, poderoso motore per mobilitare gli eventi che Dio confida agli uomini come le sue cause seconde.
f) Il Sesto Sigillo:
Quando l'Agnello apre il sesto sigillo, Giovanni presenzia l'azione distruttrice delle forze della natura come strumenti di Dio. La forza principale è un "gran terremoto", e ci sono anche segni cosmici nel sole, la luna e le stelle.
C'è un aspetto sommamente importante per risaltare: si producono cambiamenti nella terra, esemplificati per un cielo che sparisce, e montagne ed isole rimosse dei suoi posti. Questi terribili disastri naturali saranno quelli che utilizzerà Dio per l'annichilazione finale degli infedeli nel suo giudizio nel “Giorno dell'ira di Dio", e per la trasformazione della terra, come vedremo nella descrizione dell'azione della settima Coppa, che precederà immediatamente alla Parusía di Cristo.
Qui, in questi sei primi sigilli finiscono di liberarsi gli strumenti di Dio che interverranno nel dramma del fine: Satana ed i suoi seguaci, i santi e la natura.
g) Il Settimo Sigillo:
L'ultimo sigillo indica qualcosa di essenziale: gli strumenti di Dio già sono stati liberati e messi in azione secondo la disposizione di Dio, e cominceranno ad agire sul mondo, per un certo tempo, simbolizzato per la "mezz'ora", che conosciamo come l'apparizione dei segni del fine.
Ancora non si libereranno gli avvenimenti irreversibili che precederanno la Parusía, che saranno ordinati per Dio ai suoi angeli, ma questi segni saranno sempre di più evidenti, secondo quell'annunciato per lo stesso Gesù.
GIANFRANCO BENEDETTO