Agli "Eletti degli Ultimi tempi" vorrei chiedere un favore, quello di aiutarmi a rispondere alla seguente domanda : «Il "Rapimento degli eletti" e il "Sollevamento degli eletti" sono forse due cose distinte ? Che ne pensate ? »
Qualche amico mi ha risposto di sì, altri di no, altri mi hanno detto che non sapevano di che cosa stavo parlando.
Cosa dicono gli "esperti", cioè i teologi ?
Ho notato che su questo argomento anche i teologi sono divisi. Alcuni sembrano convinti che si tratti di due realtà diverse, altri pretendono che si tratti della stessa realtà, altri ancora rifiutano di rispondere, come se questo tipo domanda li disturbasse.
Chi ha ragione ? Chi ha torto ?
"Rapimento degli eletti" e "Sollevamento degli eletti" sono per me due realtà diverse, ma vorrei che il lettore di questo articolo si sentisse libero di non accettare il mio punto di vista. Io lo presento qui con l'idea di proporlo, non di imporlo.
1) « RAPIMENTO ».
Nel Vangelo esistono due passi che parlano del "Rapimento degli eletti" (Lc 17, 23-37 ; e Mc 24, 35-51) ma i due testi non sembrano sufficenti a dirimere la questione sorta a causa RENATO BARON della mia domanda. Allora mi sono messo a leggere i messaggi dei Profeti cristiani contemporanei, ed ho trovato un testo molto interessante (perché rivelatore). Il testo fa parte di un messaggio che il veggente Renato Baron 44 ha ricevuto dalla Madonna il 27 giugno 1987.
La Madonna dice a Renato :
– "Prima che questo crogiuolo di sofferenze (la "Grande tribolazione", ndr] si abbatta sul mondo, alcuni di voi saranno rimossi dal mondo, altri invece dovranno attendere sulla terra la venuta di mio Figlio, perché il Padre celeste li ha scelti per essere dei martiri."
Le informazioni fornite da questo messaggio sono preziose (per me lo sono di sicuro !) Con le sue prime parole, quelle introduttive, la Madonna ci conferma ciò che i Profeti cristiani contemporanei ci ripetono da anni, e cioè che il nostro mondo sta per trasformarsi in un "crogiuolo di sofferenze". Poi la Madonna ci dice che durante codesto "crogiuolo di sofferenze" alcune persone saranno "rimosse" dal mondo, mentre alcune altre dovranno "attendere sulla terra la venuta di suo Figlio".
Io capisco queste parole iniziali, ma rimango col desiderio di sapere come mai le persone di buona volontà non possano essere tutte rapite (per essere tutte al riparo quando inizierà la persecuzione dell'antiCristo). Mi sto interrogando sul perché alcune di esse debbano "attendere sulla terra", e la spiegazione di questo perché è già davanti ai miei occhi. Maria dice : "perché il Padre celeste li ha scelti per essere dei martiri".
La mia reazione a questo messaggio è di chiedermi quanti sono gli Apostoli di Gesù che per chiudere la loro vita sono morti di martirio cruento. Mi risulta che tutti siano morti di martirio cruento, tutti eccetto Giovanni e Giuda Iscariota. Giovanni non ha conosciuto il martirio cruento perché aveva già vissuto il suo martirio in forma incruenta ai piedi della Croce, e Giuda non è stato martirizzato perché (dopo aver tradito il suo Maestro con un bacio) ha preferito impiccarsi.
Mentre rifletto su queste cose il mio pensiero si ferma su di un concetto che tempo fa mi ha colpito leggendo un libro di Maria Valtorta. Vi si parlava di "parallelismo storico". Mentre penso a tale concetto mi accorgo che le cose accadute agli Apostoli di Gesù nei giorni dolorosi della Settimana santa potrebbero prefigurare (e anche spiegare) quello che il mondo cristiano dovrà vivere tra poco. Mi spiego. Se Dio ha previsto che il "parallelismo storico" si applichi alle circostanze attuali potrebbe accadere che per ogni dozzina di persone "cristiane" ce ne sia una che durante il "crogiuolo di sofferenze" sia rapita in Cielo (per sfuggire, come Giovanni, al martirio cruento) ; che ce ne sia un'altra che per disperazione scelga di suicidarsi (per aver tradito Gesù nella forma più ipocrita che ci sia, cioè con un "bacio") ; e che alle altre dieci Dio Padre riservi la grazia del martirio cruento, perché questo è quanto è avvenuto agli Apostoli (dieci su dodici) che alla cattura di Gesù sono scappati di paura. Dico questo perché tutti i Profeti cristiani contemporanei, quelli veri, affermano che al sacrificio espiatorio di Gesù avvenuto due mila anni fa, dovrebbe oggi corrispondere il sacrificio espiatorio del suo Corpo mistico (la Chiesa). Questo programma dipende dal fatto che la Chiesa di Cristo non può arrivare alla sua Risurrezione senza... una morte previa.
2) « SOLLEVAMENTO ».
Nel testo seguente l'apostolo Paolo si rivolge agli abitanti di Tessalonica, e dice loro che quando Gesù scenderà dal cielo [Cf. "Parusia intermedia", ndr] i morti per la causa di Cristo risorgeranno e saranno sollevati in aria per incontrarvi Cristo glorioso, e fargli corona. Alla fine l'Apostolo aggiunge che assieme ai risuscitati saranno sollevati in aria anche i superstiti della Grande persecuzione (cioè coloro ai quali Paolo si riferisce nel dire : "Noi che saremo rimasti in vita saremo sollevati con loro").
San Paolo scrive ai Tessalonicesi :
– « Se crediamo che Gesù è morto e risorto, crediamo pure che Dio riunirà a Gesù tutti coloro che sono morti in sua difesa. Sulla parola del Signore ho da dirvi questo : noi che saremo ancora in vita, rimasti vivi per il ritorno del Signore [Cf. "Parusia intermedia", ndr], non precederemo coloro che sono morti, perché il Signore stesso – a un dato segnale, alla voce di un arcangelo, e al suono della tromba divina – scenderà dal cielo [Cf. "Parusia intermedia", ndr], ed i morti per la causa di Cristo saranno resuscitati. Noi che saremo rimasti in vita saremo sollevati con loro, tutti insieme, per incontrare il Signore nelle nubi del cielo. E poi rimarremo col Signore per sempre. » 45
Stando alle parole di questo testo, le persone morte per la causa di Cristo saranno risuscitate, e poi trasportate sulle nubi del cielo assieme ai superstiti della terra (per incontrarvi Gesù che ritorna sulla terra, in mezzo a noi, con grande gloria).
– Chi sono queste persone "morte" e poi "risuscitate" ?
Per rispondere a questa domanda lo Spirito Santo ha scelto l'apostolo Giovanni, che all'inizio del 20° capitolo dell'Apocalisse dice chiaramente che i risorti della "Prima risurrezione" sono persone "morte per la causa di Cristo, e poi risuscitate".
– E chi sono quelli che l'apostolo Paolo indentifica dicendo "Noi, i vivi, i superstiti" ?
Rispondo in base all'evidenza : per me sono coloro che sulla terra riusciranno a sopravvivere malgrado la persecuzione dell'anti-Cristo. Una cosa è certa : tutti coloro che saranno sollevati sulle nubi del cielo per incontrarvi Gesù glorioso, ritorneranno poi sulla terra con Gesù [Cf. la Nuova Gerusalemme, ndr], e qui si accorgeranno che anche la terra è cambiata, avendo subìto in loro assenza una trasformazione radicale.
Mi domando.
– Visto che gli esseri umani sollevati nelle nubi del cielo saranno diventati simili a Cristo, saranno essi umani e divini come Cristo ?
Per ben rispondere mi sforzo di capire quello che l'apostolo Paolo vuol dire parlando di Dio Padre che considera i cristiani (quelli veri) come "Figli nel Figlio". Che significa questo "Figli nel Figlio" ? Secondo me significa che Dio Padre considera i veri cristiani come copie fedeli di suo Figlio Gesù. Com'è "fatto" Gesù ? Sappiamo che è umano e divino per natura, mentre noi siamo umani, non divini (non saremo mai divini per natura perché Dio ci ha "creati", non "generati"). Come potrà allora il Padre considerarci alla stregua di suo Figlio ? Capisco che l'espressione "Figli nel Figlio" significa che a coloro che accettano Gesù come maestro e come redentore, Dio Padre riserva il privilegio di diventare identici a suo Figlio Gesù, divini come Lui, non per natura ma "per grazia". 46 Per comodità mi permetto di proporre l'esempio dello specchio. La "Trasfigurazione" che subirà il cristiano autentico durante la Parusia intermedia gli permetterà di rinviare a tutti gli esseri circostanti l'immagine di Gesù (in senso spirituale).
Al lettore di buona volontà propongo due testi profetici recenti. Il primo fa parte di un messaggio dell'ODS,47 e il secondo fa parte di un messaggio scritto da una mistica francese chiamata Lucie. Ambedue menzionano un grande rinnovamento che accadrà in noi (e attorno a noi) durante la "Parusia intermedia". Nel primo testo il cambiamento è chiamato "Trasformazione grande, immediata e profonda", nel secondo é chiamato "Trasfigurazione".
1) Messaggio ODS trasmesso da Gesù al mondo il 10 Ottobre 1999. Gesù dice :
– « Miei cari, mi verrete incontro sulle nubi del cielo e sarete felici, pieni di beatitudine. Vi trasformerò in un istante, e diventerete simili a me. Tenetevi pronti, preparatevi bene, e in tempo. Approfittate del tempo che vi è concesso ora. Vivete come se ogni giorno fosse l'ultimo della vostra vita.
Amata sposa, leggete e meditate le parole che vi ho trasmesso tramite Paolo, mio fedele portavoce. Lui ora è qui, con me, nella felicità. Per ogni anima fedele ci sarà una Trasformazione grande, immediata e profonda. Accadrà in una frazione di secondo. Il processo di trasformazione, iniziato sulla terra per libera scelta, sarà completato qui tramite un atto della mia Volontà. È un dono sublime. L'anima ritroverà la sua grande libertà, essendo scomparsa ogni forma di schiavitù.
Amata sposa, leggo nel tuo cuore la gioia immensa che producono in te le mie parole. L’istante che Paolo vi descrive non era per il suo tempo, ma per il tempo di oggi, il vostro. Il sogno che quest’anima prediletta accarezzò così intensamente sarà vissuto da alcuni di voi, nel vostro tempo. Le promesse da me fatte saranno tutte mantenute. »
Il secondo testo parla di "Trasfigurazione", un termine che a mio parere può essere considerato l'equivalente di "Grande e profonda trasformazione".
Gesù dice a Lucie :
– « Ti ho scelta perché voglio aiutare le anime che sono mie a percorrere questo cammino di gloria : dal Golgota al monte Tabor.
La Nuova Pentecoste sarà un nuovo monte Tabor.
Questo percorso lo faremo insieme, perché voglio che siate accompagnati dal mio amore, dalla mia presenza e dalla mia grazia. Quando sarà il momento vi lascerò ai piedi del monte Tabor. Ciò significa che non vi parlerò più, ma vi chiederò di alzare gli occhi al cielo, e di scrutarlo finché non vedrete apparire il Figlio dell'uomo nella gloria del Padre. [...].
Appena lo vedrete sarete sollevati da terra senza che ve ne rendiate conto, e vi troverete davanti a me con gli angeli e i santi. Il percorso finale che vi separerà dalla vetta (del Thabor, ndr), lo farete trasportati dalla mia gloria. Essa ormai farà parte di voi !
Adesso non potete capire a fondo tutte queste cose perché ho legato la vostra immaginazione. I miei messaggi conservano un certo mistero perché non è opportuno che Dio riveli tutto agli uomini. Vi sollevo il velo un po’ alla volta per darvi modo di vedere l’opera di Dio mentre si svolge sotto i vostri occhi. [...].
Faccio questo per fortificare la vostra fede, la vostra speranza e la vostra carità. Così avete modo di constatare come vi amo, e come desidero accogliervi tutti sulla mia alta montagna, nello splendore della mia gloria, che in definitiva vi condurrà alla Trasfigurazione. Allora sentirerete il canto degli angeli, e le vostre voci si uniranno alle loro voci per cantare insieme : "Santo, santo, santo, Dio dell'universo". Allora vi accorgerete di essere entrati nella Nuova Gerusalemme.» 48
Mi domando :
– La suddetta "Trasformazione-Trasfigurazione" delle persone che saranno sollevate sulle nubi del cielo sarà provvisoria o definitiva ?
Se i due messaggi sono veri (sono convinto che lo siano) escludo che il cambiamento possa essere provvisorio, essendo esso di natura soprannaturale. Sarà senz'altro definitivo.
Un'altra domanda che mi pongo è la seguente :
– "Quante probabilità ci sono che il grandioso mutamento di cui si parla in questi due messaggi (recentissimi) sia un complemento della dichiarazione fatta dall'apostolo Pietro venti secoli fa, quella in cui Pietro parla di "Restaurazione di ogni cosa creata"?
In Atti 3, 19-21 l'apostolo Pietro si esprime nel modo seguente.
– "Pentitevi, convertitevi, per ottenere il perdono dei vostri peccati, in attesa che venga il tempo della consolazione previsto dal Signore […].
Per il momento è necessario che il Messia – Gesù-Cristo – rimanga in Cielo finché non sarà giunto il momento della restaurazione di tutte le cose create, come Dio ha predetto sin dall'antichità per bocca dei suoi profeti ".49
Mi sento qui di poter dire (rispondendo alla mia propria domanda) che la percentuale di probabilità che questa dichiarazione di Pietro e i due precedenti messaggi siano legati (completandosi a vicenda) è del 100%. La loro totale complementarietà è evidente : oggi Dio ci conferma ciò che l'apostolo Pietro ha profetizzato venti secoli fa.
Siccome Pietro sa che la "Restaurazione di ogni cosa creata" è iscritta nel "Piano divino di Salvezza", egli ne parla ai suoi contemporanei ; la presenta come un futuro evento che lui percepisce come garantito, ma di cui non conosce la data. Visto che oggi codesta data è prossima, è normale che Dio ci mandi a dire che il tempi sono maturi, e che dobbiamo prepararci.
All'inizio del terzo secolo dell'era cristiana Origene pretendeva che l'espressione "Restaurazione di ogni cosa creata" si riferisse alla "Fine del mondo", e che si applicasse anche ai dannati dell'inferno. Su questi punti è stato condannato dalla Chiesa nel 553, ma detta condanna non è bastata. I suoi errori sono oggi rilanciati da diversi "esegeti" che li presentano come se fossero verità sacrosante. Per esempio, alcuni dicono che la "Restaurazione di ogni cosa creata" finirà per applicarsi anche alla materia, che in questa maniera diventerà eterna. Il teologo Padre Martino Penasa rigetta queste affirmazioni dicendo che ipotesi di questo genere fanno a pugni col senso del testo evangelico, dove dice : "Cielo e terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". 50
Il testo evangelico dice pure che agli Apostoli di Gesù che avevano assistito alla sua Ascensione (e che continuavano a guardare verso le nubi) i due angeli dissero :
– "Uomini di Galilea [...] questo Gesù, che dalla terra è salito al cielo, un giorno ritornerà da voi allo stesso modo in cui l’avete visto partire." 51
Io mi dico : se è vero che Gesù deve ritornare sulla terra "allo stesso modo" che gli Apostoli l’hanno visto ascendere al Cielo, ciò significa che tornerà in modo visibile.
– Per far cosa?
Per inaugurare il suo Regno santo.
– In che modo?
Rimettendo la Terra e tutto il Creato nelle condizioni in cui si trovava prima del Peccato originale.
Questa rimessa a nuovo della Terra e di tutto il Creato io l'ho sempre percepita come un "Ritorno all'Ordine primordiale", ma l'apostolo Pietro l'ha definita : "Restaurazione di tutte le cose create". Siccome queste due espressioni non si contraddicono ma si completano, concludo questo mio articolo dicendo : « L'imminente Restaurazione di tutte le cose create è un ritorno all'Ordine primordiale. » Prepariamoci.
Johannes De Parvulis