Visualizzazione post con etichetta L'ULTIMA BATTAGLIA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta L'ULTIMA BATTAGLIA. Mostra tutti i post

venerdì 20 dicembre 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - CENTRO E FINE DELL'ERA MARIANA

 


GESÙ MISERICORDIOSO


La missione di Maria è di portarci Gesù. Per questo al centro dell'Era Mariana abbiamo la manifestazione della Divina Misericordia. Scrive Suor Faustina: « Vidi la Madonna, circondata da grande luce; portava una veste bianca fasciata da una cintura aurea, con piccole stelle d'oro a triangolo. Il manto era azzurro, leggermente gettato sulla persona; un velo trasparente si poneva con leggerezza sui capelli sciolti con grazia; sulla testa portava una corona d'oro terminata con puntali a forma di piccole croci. Sul braccio sinistro teneva il Bambino Gesù. . All'improvviso mi guardò con bontà e disse: "Dio, benedici la Polonia! Benedici i Sacerdoti!". 

Da questo si potrebbe arguire che ogni polacco dovrebbe, in certo qual modo, essere sacerdote-apostolo della Divina Misericordia nel mondo ». 

E noi possiamo aggiungere: È questo il momento in cui ogni cattolico prenda coscienza di quel regale sacerdozio di cui è investito e divenga un evangelizzatore e un apostolo della Divina Misericordia per salvare il mondo intero. 

Lo scopo per cui Dio ha voluto questa era mariana è di salvare gli uomini portandoli a Gesù per mezzo di Maria. Ed è la Madonna che viene ad offrirci l'infinita misericordia di Gesù prima del giorno della giustizia. Essa stessa lo disse un giorno a Suor Faustina Kowalska: « Io ho dato al mondo il Salvatore, e tu devi parlare al mondo della sua grande misericordia, finché è ancora il tempo del perdono ... Sii fedele fino all'ultimo». 

Non a caso il culto pubblico a Gesù Misericordioso cominciò nel Santuario di Ostra Brama, dedicato alla Madre della Misericordia. Ivi, dopo tante traversie, il quadro di Gesù Misericordioso, dipinto da un bravo pittore polacco secondo le indicazioni di Suor Faustina, fu esposto al culto il 28-4-1935. 

La maggior parte delle citazioni qui riportare sono prese dal libro L'icona di Gesù Misericordioso di M. Winowska (EP).

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 27 ottobre 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LE APPARIZIONI DELLA MADONNA

 


FATIMA: LA GRANDE PROFEZIA DEL SECOLO XX 


Il 13-5-1917 cominciano le apparizioni della Madonna. Nella 2a apparizione, (13-6-1917) la Madonna dà ai tre veggenti questi messaggi: a) Tante malattie vengono per la conversione dei peccatori, così come tutti i castighi. Moltissimi solo nel dolore ritornano a Dio. Come senza un'operazione chirurgica moltissimi sarebbero morti; così senza la sofferenza la maggior parte degli uomini sarebbero andati all'inferno. Così avveniva nel Vecchio Testamento; quando gli ebrei nella floridezza abbandonavano Dio venivano devastati o addirittura deportati; ma quando si convertivano ritornava in mezzo a loro la pace, e il loro regno veniva restaurato. 

Così oggi: quando i peccati degli uomini diventano troppi e l'equilibrio tra il bene e il male si rompe, vengono i castighi naturali o le guerre; e quando gli uomini si convertono viene la pace; come ieri, così sempre. 

La Madonna ha detto a Medjugorje: « Vengo a offrirvi la pace. Ancora siete in tempo a salvare il mondo dalla guerra. Vi prego convertitevi. Non sapete che con le preghiere e coi digiuni si possono anche allontanare le guerre e le calamità naturali? ». 

b) Ci mostra il suo Cuore Immacolato trafitto di spine. Il cuore è da per tutto segno dell'amore. La Madonna così ci mostra il suo amore di madre e ci dice di aver fiducia in Lei, come nella più tenerissima delle madri, in tutte le nostre angustie. 

« Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà a Dio ». 

Ella ci mostrò questo cuore trafitto di spine, cioè estremamente afflitto, perché la stragrande maggioranza dei suoi figli non solo non la ama, ma anzi rinnova con infiniti peccati ogni giorno la passione del suo Figlio. 

Le nostre preghiere e i nostri sacrifici per la conversione dei peccatori sono la più grande gioia che possiamo darle. 

La 3a apparizione così è descritta da Lucia: « Alcuni momenti dopo il nostro arrivo alla Cova di Iria vicino al leccio dove un gran numero di persone stava recitando il rosario, abbiamo visto ancora una volta la luce lampeggiare e un minuto dopo Nostra Signora apparve sul leccio. Io le chiedo: - Che cosa volete da me? 

- Voglio che voi veniate qui il 13 del prossimo mese. Continuate a recitare il Rosario tutti i giorni, in onore di Nostra Signora, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché solo Ella la può ottenere. 

- Desidero che diciate chi siete voi, e che compiate un miracolo, così tutti crederanno che voi ci siete veramente apparsa. 

- Continuate a venire qui ogni mese. In ottobre vi dirò chi sono e che cosa voglio e compirò un miracolo affinché tutti possano credere Qui ho fatto alcune domande in favore di alcune persone che non posso ricordare. Ciò che ricordo è che la Signora disse che era necessario per quelle persone dire il Rosario per ottenere le grazie durante l'anno. E continuò: « Sacrificatevi per i peccatori, dite spesso, specialmente quando compite qualche sacrificio: "Gesù, questo è per vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria" ». 

« Dicendo queste ultime parole, la Signora aprì le mani, come aveva fatto durante i due mesi precedenti. La luce proveniente da esse sembrava penetrare la terra e vedemmo un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco c'erano demoni e anime che sembravano tizzoni trasparenti, alcuni neri o bronzei, in forme umane, portati intorno dalle fiamme che uscivano da essi assieme a nuvole di fumo. Essi cadevano da tutte le parti, proprio come le scintille cadono dai grandi fuochi, leggere, oscillanti, tra grida di dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a farci tremare di paura ». 

I demoni potevano essere distinti dalla loro somiglianza a orribili ripugnanti e sconosciuti animali, incandescenti come carboni accesi. « Atterriti e come per supplicare aiuto, alzammo gli occhi verso Nostra Signora, la quale ci disse con gentilezza, ma anche con tristezza: "Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Al fine di salvarli Dio desidera di stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quanto vi ho detto, molti si salveranno e ci sarà la pace" ». 

« La guerra finirà, ma se gli uomini non cesseranno di offendere Dio, scoppierà un'altra e più terribile guerra durante il Pontificato di Pio XI. Quando vedrete che una notte si illuminerà di una luce sconosciuta, sappiate che quello è il segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi crimini con la guerra, con la fame, con la persecuzione della Chiesa e del Santo Padre. Per impedire ciò, io verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione di riparazione nei primi sabati. Se i miei desideri saranno soddisfatti la Russia si convertirà e regnerà la pace. Se no, la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, causando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il S. Padre avrà molto da soffrire e molte nazioni scompariranno...». 

Ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. II S. Padre consacrerà la Russia a me ed essa si convertirà e un periodo di pace sarà concesso al mondo. 

«In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede». «Non dire questo a nessuno. Puoi dirlo a Francesco». 

« Quando recitate il Rosario, dopo ogni mistero dite: "Gesù mio, perdonateci, preservateci dal fuoco dell'inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle più bisognose"». 

Seguì un breve silenzio; poi chiesi: « C'è ancora qualche cosa che volete da me? ». 

« No, per oggi non voglio più nulla da te ». 

E, come nelle precedenti apparizioni, Ella cominciò a salire in direzione dell'oriente, finché scomparve nell'immensità dello spazio. 

È il messaggio centrale di Fatima. 

Non c'è niente di nuovo per la fede dei cristiani. La Madonna fa vedere ai tre bambini quello che una moltitudine di cristiani capeggiati da teologi progressisti avrebbero negato a cominciare dagli anni 60: l'esistenza dell'inferno e dei demoni. 

È per salvarci dall'inferno che Gesù è morto in croce. È per salvare i peccatori dall'inferno che la Madonna viene a chiederci insistentemente preghiere e sacrifici. Ed è per salvare dall'inferno gli uomini che Dio, quando sono esauriti senza risultato tutti gli altri suoi richiami, permette a Satana di scatenare le guerre. 

Nei puntini di reticenza di questo messaggio c'è contenuto il famoso 3° segreto di Fatima. Suor Lucia ne disse qualcosa al Padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta, che lo pubblicò: «Vi porto un messaggio di estrema urgenza. Il Santo Padre mi ha permesso di far visita a Lucia (ora a Coimbra, divenuta carmelitana scalza). Ella mi ha ricevuto piena di tristezza. Era smagrita e molto afflitta. Vedendomi, mi disse: « Padre, la Madonna è molto malcontenta, perché non si è tenuto conto del suo Messaggio del 1917. Né i buoni, né i cattivi ne hanno fatto caso. I buoni continuano il loro cammino senza preoccuparsi, non ascoltando le direttive celesti; e i cattivi camminano sulla via larga della perdizione, non tenendo in alcun conto i castighi che li minacciano. Credetemi, mio Padre! Il Signore castigherà il mondo molto presto. Il castigo è vicino: il castigo materiale arriverà molto presto. 

Pensate, mio Padre, a tutte le anime che cadranno all'inferno; e questo avverrà perché non si prega e non si fa penitenza. Tutto questo è la causa della tristezza della Santa Vergine. Padre, dite a tutti che la Madonna me l'ha detto molte volte: molte nazioni spariranno dalla faccia della terra; la Russia sarà il flagello scelto da Dio per castigare l'umanità, se noi, con la preghiera e i Sacramenti non otterremo la grazia della conversione. Ditelo, Padre!, dite che i demoni intraprendono la battaglia decisiva contro la Madonna, perché ciò che affligge il Cuore Immacolato di Maria e quello di Gesù è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Il demonio sa che i religiosi e i preti, mancando alla loro vocazione, trascinano numerose anime all'inferno. E ormai tempo di fermare il castigo del cielo. Noi abbiamo a nostra disposizione due mezzi assai efficaci: la preghiera e il sacrificio ( ... ). 

« Il demonio fa tutto quello che può per distrarci e per toglierci il gusto della preghiera. Noi ci salveremo o ci danneremo. Non di meno, mio Padre, bisogna dire al popolo che non deve stare ad aspettare un richiamo alla penitenza e alla preghiera né da parte del Papa, né da parte dei vescovi, né da parte dei preti, né da parte dei superiori generali; ma ciascuno, di propria iniziativa, deve compiere buone e sante opere e riformare la propria vita secondo i desideri della Madonna (seconda parte del "messaggio") (...). 

« Il demonio vuole impossessarsi delle anime consacrate; egli si sforza di corromperle e così addormentare le altre anime nell'impenitenza finale. Egli impiega ogni astuzia, fino a suggerire di entrare nella vita religiosa il più tardi possibile. Il risultato sarà di sterilità della vita interiore e freddezza, nei laici, nel rinunciare ai piaceri e verso la totale immolazione a Dio. Dica, Padre, che due cose sono state alla base della santificazione di Giacinta e di Francesco: il dolore della Madonna e la visione dell'inferno. La Madonna si trova come posta tra due spade: da una parte, Ella vede l'umanità ostinata e indifferente di fronte ai castighi annunciati; dall'altra, Ella vede chi profana i Sacramenti e sorride del castigo che s'avvicina, restando increduli, sensuali e materialisti. La Madonna l'ha detto espressamente: "Noi ci avviciniamo agli ultimi tempi!" 

( ... ) Ella m'ha detto questo per ben tre volte: 

1) la prima volta, Ella ha affermato che il demonio ha ingaggiato la lotta decisiva, finale, dalla quale l'uno dei due uscirà vincitore o vinto: o noi siamo con Dio, o siamo con il demonio; 

2) la seconda volta, Ella mi ha ripetuto che gli ultimi rimedi dati al mondo sono: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. "Ultimi": vale a dire che non ce ne saranno altri; 

3) la terza volta, Ella m'ha detto che gli altri mezzi, negletti dagli uomini, essendo esauriti, Dio ci donava, come ultima ancora di salvezza, la Santa Vergine in persona... La Madonna ha ancora detto che se non l'ascoltavamo e l'offendevamo ancora, noi non saremo più perdonati. Padre, è urgente che ci rendiamo conto della terribile realtà. Noi non vogliamo spaventare le anime, ma è urgente appello alla realtà. Dopo che la SS. Vergine ha fatto del Santo Rosario un mezzo tanto efficace, non esiste più alcun problema materiale, spirituale, nazionale o internazionale che non possa essere risolto con il Santo Rosario e con i nostri sacrifici. Il recitarlo con amore e pietà consolerà la Madonna e asciugherà le numerose lacrime del suo Cuore Immacolato ». 

Sappiamo che Giovanni Paolo II quando fu in Germania a Fulda, a un gruppo di cattolici che gli chiedevano perché nel 1960 non era stato pubblicato il 3° segreto di Fatima, rispose: « Per non incoraggiare la potenza mondiale del Comunismo a compiere certe mosse. Può essere sufficiente ai cristiani sapere questo: se vi è un messaggio in cui sta scritto che gli oceani inonderanno intere parti della terra, che da un momento all'altro periranno milioni di uomini, non è davvero più il caso di bramare tanto la divulgazione di un tale messaggio segreto ... ». E, mostrando la corona del rosario, concluse: « Ecco il rimedio contro questo male. Pregate, pregate; affidate tutto il resto alla Madre di Dio ». « Le nostri ardenti preghiere non potranno scongiurare come a Ninive il castigo di Dio; ma certamente lo attutiranno » (Stimme des Gaulbens n. 10-1981). 

Nella 5a apparizione Lucia si lamenta con la Madonna che la gente non vuol credere a quelle apparizioni. La Madonna allora le disse che il 13 Ottobre avrebbe fatto un prodigio così grande che tutti i presenti sarebbero stati costretti a credere. 

La notizia del prodigio promesso dalla Madonna per il 13 ottobre, diffusa con malizia dai giornali liberal-massonici perché sicuri che non sarebbe successo niente, attirò quel giorno a Fatima, nonostante la pioggia torrenziale e il fango, una moltitudine immensa di persone calcolata da 60 a 80.000. I bambini vanno alla Cova per tempo. 

Scrive Lucia: « Durante il cammino, si ripetono le scene del mese passato, più numerose e commoventi. Nemmeno il fango dei sentieri impediva a quella gente d'inginocchiarsi nell'atteggiamento più umile e supplichevole. Arrivata alla Cova di Iria, vicino all'elce, spinta da un movimento interiore, chiesi al popolo che chiudessero gli ombrelli, per recitare il rosario. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito la Madonna sull'elce. 

- Che cosa volete da me? 

- Voglio dirti che facciano qui una cappella in mio onore; che io sono la Madonna del rosario; che continuino a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra terminerà e i militari torneranno tra breve alle loro cose. 

- Io avevo molte cose da chiedervi: se guarivate alcuni malati e la conversione di alcuni peccatori, ecc: 

- Alcuni, sì; altri, no; è necessario che si correggano; che domandino perdono dei loro peccati; - e assumendo un aspetto più triste, - che non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso. 

Quindi, aprendo le mani, le fece riflettere nel sole: e, mentre si elevava, il riflesso della sua stessa luce continuava a proiettarsi contro il sole. Ecco ... il motivo per cui gridai che guardassero verso il sole. Il mio scopo non era quello di richiamare l'attenzione del popolo da quella parte, perché io non mi rendevo nemmeno conto della sua presenza. Lo feci solo perché trasportata da un movimento interiore, che a ciò mi spinse. 

Scomparsa la Madonna nell'immensa distanza del firmamento, vedemmo, vicino al sole, San Giuseppe col Bambino e la Madonna vestita di bianco con un manto azzurro. San Giuseppe e il Bambino parevano benedire il mondo, con dei gesti che facevano con la mano in forma di croce. 

Poco dopo, svanita questa apparizione, vidi nostro Signore e la Madonna dei dolori. Nostro Signore pareva benedire il mondo, come aveva fatto San Giuseppe. Svanì questa apparizione e vidi ancora la Madonna nelle vesti della Madonna del Carmine ». 

Intanto, appena Lucia ebbe detto: « Chiudete gli ombrelli », la pioggia cessa immediatamente, le nubi si squarciano e appare il disco solare, come una luna d'argento, poi gira vertiginosamente su se stesso, simile a una ruota di fuoco, proiettando in ogni direzione fasci di luce gialla, verde, rossa, azzurra, viola... che colorano fantasticamente le nubi del cielo, gli alberi, le rocce, la terra, la folla immensa. Si ferma, per alcuni momenti, poi ricomincia di nuovo la sua danza di luce come una girandola ricchissima, fatta dai più valenti pirotecnici. Si arresta ancora, per incominciare una terza volta più variato, più colorito, più brillante quel fuoco di artificio. La moltitudine estatica, senza fiatare, contempla. 

Ad un tratto tutti hanno la sensazione che il sole si stacchi dal firmamento e si precipiti su di loro! Un grido unico, immenso, erompe da ogni petto; esso traduce il terrore di tutti, e nelle varie esclamazioni esprime i diversi sentimenti: « Miracolo! Miracolo! » dicono questi; « Credo in Dio » esclamano quelli; «Ave Maria » pregano altri; « Mio Dio, misericordia! » gridano i più, e cadendo ginocchioni nel fango recitano ad alta voce l'atto di contrizione ». 

E questo spettacolo, chiaramente distinto in tre tempi, dura ben 10 minuti ed è visto da almeno 60 mila persone; credenti e miscredenti, semplici contadini e cittadini colti, uomini di scienza, corrispondenti di giornali. 

Dio con questo prodigio grandioso, che trova un parallelo solo nei grandi prodigi dell'Esodo, ha voluto confermare la verità delle apparizioni della Madonna e quindi dei suoi messaggi che ripropongono tutte le verità rivelate e ci invitano alla conversione, alla penitenza, alla confessione, al culto eucaristico, al rosario quotidiano. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)


lunedì 14 ottobre 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - TERZA APPARIZIONE DELL'ANGELO

 


FATIMA: LA GRANDE PROFEZIA DEL SECOLO XX 


Lucia scrive: « Eravamo a pascolare il gregge nella proprietà dei miei genitori, situata sul pendio della collina, un po' sopra Valinhos. È un oliveto chiamato Pregueira. Appena arrivati ci mettemmo in ginocchio con la faccia a terra e cominciammo a ripetere l'orazione dell'angelo: "Mio Dio credo, adoro, ecc.". 

Non so quante volte avevamo ripetuto questa preghiera, quando vediamo che sopra di noi brilla una luce sconosciuta. Ci alziamo per vedere cosa stava succedendo e vediamo l'angelo che portava in mano un calice e sopra di esso un'ostia dalla quale cadevano dentro il calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l'ostia sospesi per aria, ripeté tre volte l'orazione: "Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E, per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori". Dopo, alzandosi, riprese in mano il calice e l'ostia e diede a me l'ostia e quello che c'era nel calice lo diede a bere a Giacinta e a Francesco, dicendo contemporaneamente: "Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio". Nuovamente si prostrò a terra e ripeté con noi, ancora tre volte, la stessa orazione: "Santissima Trinità, ecc.". E scomparve ». 

« Portati dalla forza del soprannaturale che ci avvolgeva, imitando l'angelo in tutto, cioè, prostrandoci come lui e ripetendo le orazioni che diceva lui, la forza della presenza di Dio era così intensa che ci assorbiva e annichiliva quasi completamente. Pareva privarci perfino dell'uso dei sensi corporali per un lungo periodo di tempo. In quei giorni facevamo le azioni materiali, come trasportati da quello stesso essere soprannaturale che a ciò ci spingeva. La pace e la felicità che sentivamo erano grandi, ma solo interne con l'anima completamente concentrata in Dio. Anche la spossatezza fisica che ci prostrava era grande». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

giovedì 5 settembre 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SECONDA APPARIZIONE DELL'ANGELO

 


FATIMA: LA GRANDE PROFEZIA DEL SECOLO XX


Scrive Lucia: « Un giorno ... nel cuore dell'estate (1916), nel tempo di maggiore calore, in cui portavamo a casa il gregge, a metà mattina, per ritornare soltanto più tardi, avvenne la seconda apparizione. 

Eravamo andati a passare le ore della siesta all'ombra degli alberi che circondavano una cisterna, ricoperta di lastroni, che i miei avevano in fondo all'orto; stavamo giocando. Improvvisamente vedemmo lo stesso angelo vicino a noi che disse: "Che fate? Pregate! Pregate molto! I cuori di Gesù e di Maria hanno sopra di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all'Altissimo orazioni e sacrifici". 

"Come dobbiamo sacrificarci?" domandai. 

"Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio, un atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirate così, sopra la nostra patria, la pace. Io sono il suo angelo custode, l'Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate, con sottomissione, le sofferenze che il Signore vi manderà". 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

giovedì 15 agosto 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - PRIMA APPARIZIONE DELL'ANGELO

 


FATIMA: LA GRANDE PROFEZIA DEL SECOLO XX


Lucia scrive: « Siccome dal tempo della mia prima comunione restavo, a tratti, come assorta... parecchi cominciarono a prendermi in giro 

È in questo tempo che Francesco e Giacinta chiesero ed ottennero il permesso dai genitori di cominciare a custodire i loro greggi... 

Ci mettemmo d'accordo di pascolare i greggi nei terreni dei miei zii e dei miei genitori, per non stare sui monti insieme con gli altri pastorelli. Un bel giorno (nella primavera del 1916) andammo con le nostre pecorelle nella proprietà dei miei, che si chiamava Chousa Vela. Verso la metà del mattino cominciò a cadere una pioggerella fine, poco più della rugiada. Risalimmo il pendio del monte, seguiti dalle nostre pecorelle, in cerca di una roccia che ci servisse da riparo. Fu allora che, per la prima volta, entrammo in quella benedetta grotta... del Cabeco. 

Ci passammo la giornata anche se aveva smesso di piovere, ed era apparso un bel sole splendente. Facemmo lo spuntino e recitammo il nostro rosario. Si stava giocando, da qualche tempo, ed ecco un vento forte scuotere gli alberi, che ci fece alzare gli occhi per vedere che succedeva, perché era sereno. Vedemmo allora... a qualche distanza, sopra gli alberi, che si estendevano dalla parte ove nasce il sole, una luce più bianca della neve, dalla forma di un giovane trasparente ... di 14-15 anni ... Il sole lo rendeva come se fosse stato di cristallo e di una grande bellezza. 

Eravamo sorpresi, mezzo assortiti. Non dicevamo parola. Arrivato vicino a noi disse: "Non temete. Sono l'Angelo della pace. Pregate con me". E inginocchiatosi a terra curvò la fronte fino al suolo. 

Portati da una spinta soprannaturale lo imitammo e ripetemmo le parole che gli sentimmo pronunciare: "Mio Dio, credo, adoro, spero, vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano, non vi amano". Dopo aver ripetuto tre volte tutto ciò, si alzò e disse: "Pregate così. I cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche". E scomparve. 

L'atmosfera del soprannaturale, che ci avvolse, era così intensa che quasi non ci rendevamo conto della nostra esistenza. Per un bel po' di tempo restammo in quella posizione in cui ci aveva lasciato, a ripetere sempre la stessa orazione. La presenza di Dio era così intensa ed intima che nemmeno tra noi avevamo il coraggio di parlare. 

Il giorno dopo sentivamo ancora lo spirito avvolto da quella atmosfera, che solo molto lentamente andò scomparendo. Da allora noi trascorrevamo lunghi periodi di tempo così prosternati, ripetendo la preghiera, a volte, fino a cadere dalla stanchezza ». 

L'Angelo viene a ricordare le virtù fondamentali dell'uomo e del cristiano e a insegnare ai fedeli i loro doveri verso Dio e la necessità della loro supplenza per i cristiani infedeli o nominali. 

a) Gli uomini di oggi non credono L'ateismo, o meglio antiteismo, è il primo peccato del secolo. Si articola in varie forme: ateismo militante del marxismo, laicismo, secolarismo, materialismo, animalismo. 

Padre Pio da Pietrelcina diceva che «oggi gli uomini sono divenuti peggiori dei demoni i quali credono e temono Dio». 

La lotta ideologica, scientifica, armata, politica, economica, culturale, scolastica, ecumenizzata contro Dio, mai vista così nella storia, è divenuta monopolio e contrassegno del nostro secolo. 

b) Non adorano L'angelo si inginocchia, ma gli uomini non si inginocchiano più per adorare Dio, né in casa, né in Chiesa, neanche alla Consacrazione o dopo la comunione; tanti poi non hanno riverenza al Corpo di Cristo, neanche quando fanno la comunione; e non fanno nessuna attenzione, né passando avanti ad una Chiesa, né passando avanti al SS. Sacramento. La troppa confidenza ha fatto dimenticare la differenza tra noi e Dio. 

c) Non sperano La virtù della speranza oggi si è spenta in moltissimi; nei rimanenti cristiani si è affievolita. 

Gli uomini di oggi lavorano solo per crearsi un piccolo paradiso terrestre: casa confortevole, villa, sicurezza economica. Si è finito per perdere il senso dell'esistenza e il desiderio di Dio. 

d) Non amano Mai come oggi si è parlato tanto di amore; mai come oggi si è amato così poco. 

Quando non si ama Dio, non si amano neanche gli uomini; per questo non si pensa agli affamati, ai lebbrosi, ai bisognosi; a quelli che vanno all'inferno; per questo non si vogliono figli. 

Spesso anche tanti cristiani non amano Dio, e si limitano a pregarlo solo per i loro bisogni; non amano il prossimo, e si contentano di dare ai poveri le briciole che cadono dalle loro mense.

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

sabato 10 agosto 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - L'ERA DI MARIA - LOURDES

 



LOURDES


Lourdes nel 1858 era un paese molto povero di 4.000 abitanti. Bernardette Soubirous appartiene a famiglia estremamente povera, tanto che un uomo, avendo subito un furto di farina, fa arrestare ingiustamente il padre di lei, pensando che il ladro non poteva essere che lui per lo stato di miseria nel quale versava. 

I Soubirous abitano in una casetta chiamata Cachot, già adibita a carcere, ma abbandonata dalla magistratura perché troppo miserabile. L'11-2-1858, giovedì grasso, non essendoci in casa legna per cucinare, Bernardette va con la sorella e con una vicina di casa a raccoglierne sulle rive del Gave. 

Mentre si toglie le scarpe per attraversare il fiume, sente dietro di sé un violento sbuffo di vento. Si volta e vede nella grotta una signora vestita di bianco. 

Bernardette racconta: « Sentii un rumore come se fosse stato un colpo di vento. Allora volsi la testa dalla parte del prato. Vidi che gli alberi non si muovevano. Allora continuai a togliermi le scarpe. Sentii ancora lo stesso rumore. Quando sollevai la testa per guardare la grotta, scorsi una signora vestita di bianco. Aveva un vestito bianco, un velo bianco, una cintura azzurra e rosa, su ciascun piede, gialla come la catena del suo rosario. Allora fui un po' presa da stupore. Credevo di sbagliarmi. Mi stropicciai gli occhi. Guardai ancora e vidi sempre la stessa signora. Misi la mano nella tasca: vi trovai il mio rosario. Volevo fare il segno della croce. Non riuscii a portare la mano fino alla fronte: mi cadde. Allora l'emozione si è impadronita di me in modo più forte. La mia mano tremava, tuttavia non fuggii. La signora prese il rosario che teneva fra le sue mani e fece il segno della croce. Allora tentai una seconda volta di farlo, e ci riuscii. Appena feci il segno della croce, la grande emozione che provavo scomparve. Io mi misi in ginocchio e recitai il rosario in presenza di quella bella signora. La visione faceva scorrere i grani del suo, ma essa non muoveva le labbra. Quando unii il mio rosario, essa mi fece segno di avvicinarmi, ma io non osai. Allora essa scomparve improvvisamente ». 

La seconda apparizione avviene la domenica seguente. Bernardette, spinta irresistibilmente verso la grotta, s'era portata dell'acqua benedetta. Appena le appare la Madonna, essa l'asperge con quell'acqua dicendo: « Se vieni da parte di Dio, avvicinati ». 

Più Bernardette l'asperge, più la Madonna sorride, ma senza dir nulla. Il giovedì 18 febbraio la Madonna appare per la terza volta a Bernardette e le dice: « Abbi grazia di venire per 15 giorni ». Quindi, aggiunge: « Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell'altro ». La quarta, la quinta e la sesta apparizione sono silenziose. 

Nella settima apparizione la Madonna le insegna una preghiera che Bernardette manterrà segreta. 

Nell'ottava apparizione, mercoledì 24 febbraio, la Madonna dice a Bernardette: « Pregherai Dio per la conversione dei peccatori »; e quindi aggiunge: « Va a baciare la terra in penitenza per i peccatori ». 

Il 25-2-'58 la Madonna apparendole dice: « Va a bere e a lavarti alla fontana e mangia l'erba che troverai ». 

Nel pomeriggio in quel luogo sgorga una sorgente. 

La decima e l'undicesima apparizione, 27 e 28 febbraio, sono silenziose. Bernardette dinanzi a una folla di oltre 1.000 persone cammina in stato di estasi e cade in ginocchio nella grotta.

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

lunedì 5 agosto 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - L'ERA DI MARIA - LA SALETTE

 


LA SALETTE (19-9-1846)


Nella storia della Chiesa non c'è niente di più contestato delle apparizioni della Madonna alle Salette. 

Mentre da un lato nessuno dubita della realtà di tali apparizioni, regolarmente approvate dalla Chiesa e s'è fatto un meraviglioso santuario sul luogo delle apparizioni, meta di grandissimi pellegrinaggi; dall'altro sul contenuto del messaggio vi sono due schieramenti opposti. 

Da un lato l'episcopato francesce, quasi al completo avverso al segreto e ostile a Melania Calvat che fu costretta a espatriare; dall'altro grandi nomi della cultura cattolica francese, quali Leon Bloy, Emile Bauman, Jacques Maritain, il padre Garrigou-La Grance, tanti vescovi italiani e lo stesso Papa Leone XIII che l'accolgono, la credono, l'incoraggiano. 

Il motivo di tale contrasto non sono tanto le profezie sul futuro della Chiesa e dell'umanità contenute nel segreto, quanto il forte rilievo in esso fatto sui peccati del clero, dichiarati causa di grandissimi mali per la Chiesa. 

Il 19-9-1846 Melania Calvat di 15 anni, ma poco sviluppata, sale sulla montagna delle Salette insieme a Massimino Giraud, di 10 anni, per pascolare le mucche. 

Proseguiamo col racconto di Melania: « Ad un tratto vidi una bella luce più brillante di quella del sole ed ebbi appena il tempo di dire queste parole: "Massimino, vedi tu laggiù?" Ah! Mio Dio! Allo stesso istante lasciai cadere il bastone che tenevo in mano. Non so quale cosa deliziosa passasse in quel momento in me, ma mi sentii attirare, provai un gran rispetto pieno d'amore ed il mio cuore avrebbe voluto correre più veloce di me. 

Guardavo con molta forza quella luce che era immobile, e come se si fosse aperta, scorsi un'altra luce ancora più brillante della prima che si muoveva e, in quella luce, una bellissima signora seduta sul nostro Paradiso (la casetta da gioco) con la testa fra le mani. 

La bella signora si alza incrocia piano le sue braccia guardandoci e ci dice: "Avvicinatevi, figli miei, non abbiate paura, son qui per   annunciarvi una grande notizia". 

Queste dolci e soavi parole mi fecero volare fino a lei, mentre il mio cuore avrebbe voluto attaccarsi a lei per sempre. 

Arrivata vicinissima alla bella Signora, davanti a lei, alla sua destra, Ella inizia il suo discorso, mentre le lacrime cominciano a scendere dai suoi occhi. 

"Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare andare la mano di mio Figlio. Essa si è tanto appesantita che non posso più trattenerla. 

Da quanto tempo che soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, debbo pregarlo continuamente. E voi, non ne fate alcun caso! Ma avrete un bel pregare, un bel fare, non ricompenserete mai la pena che mi sono presa per voi. 

Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo, e non me lo si vuole accordare. È questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio. I conducenti dei carri non sanno parlare senza mettervi in mezzo il nome di mio Figlio. 

Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio. Se i raccolti si guastano, è per colpa vostra. Ve l'ho fatto vedere l'anno scorso con le patate; non l'avete voluto capire; anzi ogni volta che si trovavano guaste, voi bestemmiavate e mettevate in mezzo il nome di Dio mio Figlio. Ma esse continueranno a guastarsi, e a Natale non ne avrete più" ». 

Quindi la Madonna rivela a Melania un lungo segreto con l'ordine di rivelarlo nel 1858. Di esso trascriviamo alcuni stralci, che interessano a tutti. 

La Madonna dice: « Nell'anno 1864, Lucifero e un gran numero di demoni saranno staccati dall'inferno; essi, pian piano, aboliranno la fede, anche nelle persone consacrate a Dio, le accecheranno in tal modo che, senza una speciale grazia, queste persone finiranno per prendere lo spirito di questi angeli perversi; diverse case religiose perderanno completamente la fede e perderanno molte anime. 

I libri cattivi abbonderanno sulla terra, e gli spiriti delle tenebre spanderanno da per tutto un rilassamento universale per quel che concerne il servizio di Dio; essi avranno un grandissimo potere sulla natura: vi saranno delle chiese per servire questi spiriti. 

I giusti soffriranno molto; le loro preghiere, le loro penitenze e le loro lacrime saliranno fino al cielo, e tutto il popolo di Dio domanderà perdono e misericordia, e domanderà il mio aiuto e la mia intercessione. Allora Gesù Cristo, con una atto della sua giustizia e della sua grande misericordia per i giusti, ordinerà ai suoi Angeli che tutti i suoi nemici siano uccisi. Di colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato, periranno, e la terra diverrà come un deserto. Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; la carità fiorirà dappertutto. I nuovi re saranno il braccio destro della santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante, imitatrice delle virtù di Gesù Cristo. Questa pace, tra gli uomini, non sarà lunga; venticinque anni di abbondanti raccolti faranno dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che capitano sulla terra. 

Un precursore dell'anticristo, con le sue truppe di diverse nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi considerare come un Dio. I demoni dell'aria con l'anticristo faranno grandi prodigi sulla terra e nell'aria, e gli uomini si pervertiranno sempre più. Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto; tutti i popoli e tutte le nazioni avranno conoscenza della Verità ». 

Infine la Madonna annunzia gravissimi castighi per la terra perché la legge di Dio non l'osserva più nessuno, a Messa ci vanno ben pochi, di domenica tutti lavorano e gli uomini non fanno che bestemmiare Dio e ridersi della religione. Annunzia che la lotta finale si concluderà con la sconfitta di Satana ad opera, dell'Arcangelo Michele mandato da Dio; che se gli uomini si convertono, le pietre e le rocce si cambieranno in grano e le patate si troveranno disseminate sulla terra. 

E finisce dicendo: « Ebbene, figli miei, voi questo segreto lo farete passare a tutto il mio popolo ». 

« Durante questo discorso, dice Melania, la Madonna non faceva che piangere. Le sue lacrime scendevano una ad una fino alle ginocchia: poi come scintille di luce, sparivano ». 

Sono le lacrime della Madre nostra tenerissima che vede i peccati e le sventure di tutta l'umanità, il sorgere del comunismo col Manifesto di Marx, le prossime cruente lotte della Chiesa, l'ostinazione e la dannazione di tanti suoi figli, e che vuole con tali lacrime scuoterli, commuoverli, fare capire loro di aprire gli occhi e salvarli. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)


giovedì 18 luglio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - L'ERA DI MARIA - 1. LA MEDAGLIA MIRACOLOSA (PARIGI 1830)

 


L'ERA DI MARIA


Lungo il corso dei secoli la Madonna si è fatta sempre più presente nella Chiesa, apparendo innumerevoli volte in luoghi sempre diversi che sono divenuti tutti Santuari e centrali di culto, di grazie, di conversioni, di vita cristiana. 

Tuttavia la vera era di Maria comincia nel secolo scorso per combattere Satana, lasciato libero in quest'ultimo scorcio della storia e venuto a scatenare il più furibondo attacco contro i figli di Dio e di Maria, come già aveva profetizzato l'Apocalisse per gli ultimi tempi. 

Le grandi apparizioni sono tre: Lourdes, Fatima, Medjugorje. Tali apparizioni sono grandi sia perché in ognuno di tali luoghi la Madonna è apparsa molte volte, sia perché Dio le ha accreditate con molti miracoli, sia per la grandezza dello scopo per cui Dio le ha volute, sia, infine, per il loro simbolismo. Qui specifichiamo le ultime due cose: 

a) Le apparizioni di Lourdes avvennero contro l'Illuminismo, l'Idealismo e il Razionalismo, che allora era all'apogeo e dominavano tutta la cultura europea. Il Signore con esse volle far vedere come ci sono delle verità e delle realtà al di sopra della ragione e come la scienza, constatando i miracoli che lui a conferma delle apparizioni opera, ne da la prova. 

Le apparizioni di Fatima avvennero principalmente contro la Massoneria, che dominava tutti i gangli vitali della società e per preavviso al più grande flagello che stava per abbattersi sull'umanità, il comunismo. 

Le apparizioni di Medjugorje avvengono contro l'ateismo che ormai domina in tutto il mondo, e in quello comunista e in quello capitalista. 

b) Le apparizioni di Lourdes avvengono di mattina, a principio dell'era di Satana e dell'era di Maria; quelle di Fatima avvengono a mezzogiorno, quando con la rivoluzione comunista di ottobre del 1917 comincia il trionfo di Satana e la lotta più violenta, più intelligente e più perversa della storia contro tutto ciò che si chiama Dio, come già aveva profetizzato S. Paolo (2 Ts 2,4); ma, contemporaneamente, esse fanno esplodere nel popolo cristiano la devozione a Maria; quelle di Medjugorje avvengono verso il tramonto, ossia verso la fine del regno di Satana e dell'era di Maria, e, quindi, verso la conclusione della storia e vicino alla Parusia. 

Accanto a queste grandi apparizioni vi sono molte apparizioni minori che fanno vedere la presenza costante della Madonna vicino ai suoi figli per cercare di salvarli in quest'epoca nella quale è divenuto difficile salvarsi e per la quale risuonano le parole di Gesù: « E se non fosse per le preghiere degli eletti non si salverebbe nessuno; ma per le preghiere degli eletti quei tempi saranno accorciati» (Mt. 24,22). 

Notevole, tra tutte, l'apparizione delle Salette nella quale la Madonna annuncia le rovine che avrebbe provocato Satana da quel tempo sino alla fine, e quelle di Marienfried, nelle quali la Madonna mostra, passo passo, l'attuazione delle profezie dell'Apocalisse sino alla fine. 


1. LA MEDAGLIA MIRACOLOSA (PARIGI 1830) 

All'inizio del secolo XIX appaiono i padri dell'antiteismo moderno Fuerbach, Marx, Hengel, Proudhom, che annunciano l'era di Satana. Contemporaneamente la Madonna, che è la nemica e vincitrice di Satana, viene ad offrire ai suoi figli l'immunizzazione contro ogni potere di Satana: l'umile medaglia miracolosa con la sua immagine e il ricorso a lei. Ella appare nel 1830 a Parigi a una giovane novizia, Suor Caterina Labourè, con le braccia aperte verso l'umanità e dei fasci di luci che le partono dalle mani, per indicare la luce e le grazia che vengono da lei e si spargono su tutti gli uomini. Quindi dice a Suor Caterina di far coniare una medaglia con questa preghiera: « O Maria concepita senza peccato originale, pregate per noi che ricorriamo a voi »; e promette grandi grazie e la sua protezione a coloro che porteranno tale medaglia e reciteranno tale preghiera. 

Infine fa poggiare a Suor Caterina il capo sulle sue ginocchia. Con tale apparizione la Madonna rivela il dogma dell'Immacolata che sarà proclamato nel 1854, il dogma della sua Assunzione in cielo che sarà proclamato nel 1956, la sua funzione materna di salvezza dal maligno, di rifugio e di protezione per tutti i suoi figli e per tutta la Chiesa; e quindi garantisce con innumerevoli miracoli tale apparizione. Per questo motivo tale medaglia fu presto chiamata la « medaglia miracolosa ». 

Il primo a sperimentare la potenza di Maria fu lo stesso Arcivescovo di Parigi, che autorizzò subito la coniazione di tale medaglia, la volle per primo, e fattala mettere nel capezzale dell'Arcivescovo apostata di Malines moribondo, ne ottenne la conversione. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

martedì 25 giugno 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA PRIMA BATTAGLIA

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


S. Paolo scrive: « La nostra lotta non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Podestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell'aria. 

State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno;. prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 

Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiera e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi » (Ef. 6,14-18). 

Questo stato di lotta continua oggi è divenuto un vero stato di guerra all'ultimo sangue contro Satana e il suo regno. 

Le armi indicate da S. Paolo sono: l'armatura di Dio, cioè la forza di Dio, lo stato di grazia, il possesso di Dio, oggi diremmo « il pieno di Dio », mediante la lettura, la conoscenza, la meditazione della verità di fede, delle motivazioni della nostra fede, la giustizia, ossia la santità, lo zelo apostolico per la salvezza delle anime e per lo stabilimento del regno di Dio nel mondo intero. 

Nessuno si illuda di potere combattere contro il diavolo senza queste armi indicate da S. Paolo. 

I nemici veri di Satana, quelli che lo vincono non sono né gli organizzatori, né i finanzieri, né i predicatori, né i realizzatori di grandi opere, ma soltanto i santi. 

Noi costruiremo la Chiesa nella misura delle nostre preghiere, dei nostri sacrifici, della nostra pratica delle virtù cristiane e dello zelo. Il curato d'Ars che confessava tutto il giorno, che pregava tutta la notte, dormendo, si e no, un'ora o un'ora e mezza, che mangiava solo una patata al giorno, ha fatto da solo più che un esercito di preti mediocri, al punto che Satana ebbe a dire un giorno per bocca di un ossesso: « Se ci fossero nel mondo tre come te, perderei tutto il mio potere sulla terra ». 

Padre Pio all'inizio della sua ascesi spirituale ebbe questa visione: vide il diavolo a forma di un gigante immenso, terribile e minaccioso che dalla terra arrivava alle nubi. P. Pio si vedeva piccolo, piccolo e pauroso dinanzi al diavolo. L'Angelo gli disse « Bisogna che tu lotti contro di lui ». 

Padre Pio fu preso dal terrore. L'Angelo gli disse: - Non temere. Lo vincerai. 

E così fu. 

Tutti sappiamo con quali armi Padre Pio vinse Satana e salvò milioni di anime: con una vita di continua preghiera e di continue e terribili sofferenze, e con gran parte del giorno al confessionale. Altrettanto il B. Leopoldo Mandic. 

Non c'è altra via per vincere Satana e salvare le anime all'infuori della santità. Per questo Gesù ebbe a dire: « Per essi santifico me stesso » (Gv. 17,19). 

Giustamente S. Pietro d'Alcantara disse un giorno a un gentiluomo che deprecava la corruzione della corte spagnola: « Vogliamo portarvi un rimedio? Facciamoci santi tutti e due. Vi saranno due canaglie di meno e due giusti di più. E non è poco, ed è l'unica cosa utile che possiamo fare ». 

Per questo un giorno S. Massimiliano Kolbe confidò a Padre Pellegrino Haczela: « Non ho paura di quello che fanno gli altri; temo soltanto che la mia pigrizia e il mio quietismo egoistico mi facciano trascurare qualcosa che è nelle mie possibilità di compiere in tale circostanza e che l'Immacolata desidera da me; gli altri, in effetti, non faranno altro che ciò che ella stessa permetterà ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 


lunedì 17 giugno 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA NOSTRA VOCAZIONE MESSIANICA

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Gli ebrei furono da Dio fatti per il Messia; l'essenza ebraica è l'attesa del Messia. Adesso gli ebrei sopravvivono per la speranza di una sua controfigura politica che debba governare il mondo. Per l'intellighenzia ebraica gli ebrei che non cooperano in nessun modo all'avvento del loro Sovrano Universale hanno tradito la loro natura ebraica e sono dei rinnegati. Uguale cosa si dovrebbe dire per i cristiani che non attendono il Cristo e che non lavorano per l'avvento del suo regno. 

L'essenza cristiana è l'attesa del regno di Dio e del ritorno di Gesù. Dio ci ha ordinato a cooperare con lui per l'avvento del suo regno nel mondo, fino a che il suo figlio, ritornando per il giudizio universale, avrà messo tutti i suoi nemici a sgabello dei suoi piedi (Ebr. 1,12) e avrà consegnato il regno al Padre. I cristiani debbono vivere, come ci ricorda la Chiesa dopo la consacrazione dell'eucarestia, nell'attesa della venuta di Gesù. La loro vita. deve essere tutta un lavoro e un combattimento per affrettare l'avvento del suo regno e il suo ritorno nel mondo. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 9 giugno 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - É L'ORA DI SVEGLIARCI

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


È l'ora di svegliarci. È l'ora di convincerci che siamo in guerra, che in guerra si fanno sacrifici enormi e tutto viene coordinato e subordinato alla vittoria; è l'ora che ci dedichiamo a scendere in combattimento con tutte le nostre risorse: intelligenza, energia, tempo, amicizie, denaro. 

Tutti abbiamo peccato, tutti siamo vissuti in un borghese piccolo paradiso, tutti abbiamo bisogno di pentimento, di misericordia di Dio; tutti abbiamo bisogno di convertirci, di cambiare mentalità e cuore, mettere in secondo ordine, i nostri interessi terreni e anzi subordinarli alla costruzione del regno di Dio. È questa la conversione tantissime volte raccomandata dalla Madonna nelle apparizioni di questo secolo. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

domenica 2 giugno 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SE FACESSIMO QUESTA PREGHIERA!

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Non ci resta che umiliarci tutti al cospetto di Dio perché tutti abbiamo peccato, e ripetere con i tre giovani nella fornace nell'esilio di Babilonia: 

« A causa nostra, dei nostri peccati la Chiesa di Dio è devastata; i laicisti, i massoni, i socialisti, i Testimoni di Geova, tutte le specie di sette e di religioni, i mafiosi, i boss della droga, della mala vita l'hanno saccheggiata, hanno fatto loro servi i suoi figli, ed ora siamo sul punto di venire totalmente distrutti. 

Poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. 

Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti, non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. Ora quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto ciò che ci hai fatto, l'hai fatto con retto giudizio: ci hai dato in potere dei nostri nemici, ingiusti, i peggiori fra gli empi, e di un re iniquo, il più malvagio su tutta la terra. 

Ora non osiamo aprire la bocca: disonore e disprezzo sono toccati ai tuoi servi, ai tuoi adoratori. Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non rompere la tua alleanza; (non ritirare da noi la tua misericordia per amore di Gesù tuo Figlio e di Maria sua e nostra madre). 

Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c'è confusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto. Fa' con noi secondo la tua clemenza, trattaci secondo la tua benevolenza, secondo la grandezza della tua misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da' gloria, Signore, al tuo nome » (Dan. 3,29,34 e 39-43). 

Se facessimo questa preghiera con sincerità e con tutto il cuore, il Signore restaurerebbe presto la Chiesa nel mondo intero, come allora restaurò Gerusalemme e il suo tempio. 

Il Signore aspetta dall'eternità questo momento della nostra conversione per perdonarci, farci ricostruire la Chiesa ed estenderla nel mondo intero. 

Tutti i progetti di Dio sono progetti di pace e di bene. 

Egli ci vuole felici e profondamente si addolora quando ci allontaniamo da lui che è la verità, la vita, la gioia. 

E ci ripete con Geremia: «Stupite, o cieli; inorridite, come non mai. Oracolo del Signore. 

Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l'acqua» (Ger. 2,12-13). 

Come una madre cerca di far guarire il figlio ammalato con cure mediche e ricorre malvolentieri, come a ultimo rimedio, all'operazione per salvargli la vita, quando vede che le cure mediche sono inefficaci; così Dio non ha piacere di castigarci, ma cerca di farci guarire perché siamo figli suoi e della Madre sua, Maria SS., e ricorre malvolentieri ai castighi per salvarci dall'inferno, quando vede inutili tutti i suoi rimedi: le divine apparizioni, i divini prodigi, messaggi e miracoli. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

mercoledì 22 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO COLPEVOLI TUTTI

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Abbiamo abbandonato tutto, e il nemico si è preso tutto. Abbiamo abbandonato gli operai, i contadini, gli studenti, i quartieri popolari, le università, e se li è presi il nemico. 

Abbiamo dormito tranquillamente su due cuscini dopo le nostre ore contate di lavoro manuale o professionale o ministeriale, e l'inimicus homo è andato seminando sovrabbondantemente la zizzania per mezzo degli agit-prop, dei laicisti, dei Testimoni di Geova, dei protestanti, dei pagani discepoli di Krishna nelle vie, nei condomini, nei quartieri, nelle Scuole, nelle fabbriche, nelle campagne, facendo passare gli Italiani nel regno di Satana e riducendo quello che fu un popolo quasi interamente cattolico a un « piccolo resto di Israele ». Per la nostra chiusura, per la nostra freddezza e per la nostra accidia, se non proprio per i nostri peccati, invece di far avvicinare a Cristo i lontani, abbiamo fatto allontanare da lui quelli che si avvicinavano in chiesa o a noi. 

Abbiamo abbandonato gli Ospedali lasciando soli i cappellani, le suore, il personale cattolico che vi lavorano e abbiamo perduto la più preziosa occasione per far tornare gli Italiani a Dio; e, in compenso, nella maggior parte di essi c'è il mattatoio e la cremazione degli innocenti con gli aborti legali, che in Italia salgono a oltre 500.000 l'anno. 

Non siamo intervenuti per disinteresse, per indolenza o per inerzia contro i porno films e contro la pornografia quando avevamo a nostra disposizione l'arma della censura e della legge; e produttori ed editori, vedendo di farla sempre franca e di far miliardi a palate con quattro soldi, hanno inondato l'Italia con films e riviste che l'hanno totalmente infradicita. 

Abbiamo abbandonato la politica, dicendo che essa è una cosa sporca, ma, in verità, perché non volendo, come gli altri, rubare, non abbiamo visto nessuna utilità a fare sacrifici per essa e, in definitiva, perché ci siamo stancati di combattere per l'ideale cristiano; e il nostro posto lo hanno preso i massoni, gli arrivisti, i ladri. Facemmo così ridurre il partito che fu il più grosso e l'unico ispirato all'ideale cristiano a un partito di minoranza e gettammo l'Italia nelle mani di laicisti, massoni, sociali-liberali, comunisti che ne hanno fatto il regno del peccato e di Satana. 

Ci siamo, peggio ancora, sia laici che ecclesiastici, lasciati corrompere da deputati e da politici lestofanti, dando loro il nostro appoggio per qualche favore. 

Non abbiamo reso credibile né la parola di Dio che abbiamo annunziato, né la nostra stessa fede, perché ci siamo solo preoccupati, come tutti, dei nostri affari, dei beni e dei divertimenti di questo mondo. Ci siamo lasciati vedere dai « lontani » uguali a loro, alle volte meno generosi di loro, intransigenti sui nostri interessi economici, forse anche un po' leggeri o un po' vanitosi, impazienti, desiderosi solo di vivere e di vivere la dolce vita, paurosi di lasciarla al punto da far dire a Nietzsche: « Io crederò al Paradiso quando vedrò i cristiani contenti di andarvi ». Forse, addirittura, invece di far avvicinare con la nostra bontà a Dio i lontani, abbiamo fatto allontanare da Dio, per i nostri difetti, quelli che per un motivo qualsiasi ci hanno avvicinati. 

Non siamo stati, come S. Paolo e come i primi cristiani, il buon odore di Cristo con la nostra carità, con la nostra umiltà e con la nostra dolcezza: era per queste virtù che i primi cristiani attiravano i pagani al cristianesimo. 

Ci siamo dimenticati che, se è vero che le parole dette con convinzione attraggono, sono però gli esempi che trascinano. 

È il nostro decadimento di vita spirituale e di impegno cristiano la causa principale dell'allontanamento delle masse. E per somma sventura tanti di noi sono divenuti peccatori aprendo così a Satana la porta del « Santuario »: che solo di dentro si poteva aprire. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

sabato 18 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO COLPEVOLI NOI LAICI

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Abbiamo tramutato il giorno del Signore in giorno dell'uomo, dando un contentino al Signore con l'ascolto (non la partecipazione) della santa Messa, forse trovata metodicamente a metà, e dedicando tutto il resto della giornata ai nostri svaghi e divertimenti. E così non abbiamo trovato mai tempo per la lettura di libri sacri e di riviste e documenti sulla vita della Chiesa; tanto meno per visite agli infermi e per visite apostoliche. Siamo rimasti così, sempre, ai margini della chiesa. 

Abbiamo ignorato, forse volutamente, come oltre i tre milioni di lebbrosi che vengono curati, ce ne sono altri 17 milioni che marciscono per mancanza di mezzi e di cure. E abbiamo dimenticato i 30 milioni di uomini che ogni anno muoiono di fame o per malattie causate dalla fame; mentre i risparmi e le economie del popolo cristiano avrebbero potuto farli vivere. Basta guardare in ogni casa media la grandissima quantità di oggetti, di servizi, di scarpe, di vesti accantonati; basta pensare come con i rifiuti degli ospedali, delle caserme, delle case borghesi, di una grande città si potrebbero sfamare ogni giorno milioni di affamati. 

Abbiamo speso per i nostri pasti, per i nostri arredamenti, per i nostri vestiti, per i nostri divertimenti, per le nostre feste somme ingenti, reputandole tutte « spese necessarie » e dando solo qualche briciola ai poveri. Ci siamo tutti imborghesiti, lasciando il combattimento cristiano e chiudendoci nelle nostre case, nei nostri condomini, nelle nostre ville a goderci tranquillamente i frutti del nostro lavoro, passando le lunghe ore a tavola o alla TV, dimenticando chi muore di fame, chi muore di lebbra, chi geme solitario nella miseria o nella malattia, e soprattutto, l'esercito immenso dei peccatori che ci vivono accanto, in cammino verso l'inferno. Abbiamo dimenticato che anche per noi sono dette quelle tremende parole di Gesù: « Andate, o maledetti, all'inferno, perché ebbi fame ... » (Mt. 25,41); e quelle riferite da Ezechiele a chi non cerca di convertire i peccatori (Ez. 3,18). 

Ci siamo chiusi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nei nostri campanili, lasciandoci manipolare dal nemico che ha fatto leva sulla nostra miopia, sui nostri interessi economici, sulla nostra gelosia, sulla nostra superbia, per dividerci, per distruggere la nostra influenza e la nostra opera nella società e per abbatterci, giusta il programma della Roma degli imperatori: divide et impera. 

E ci siamo formati la mentalità sbagliata che bastava combattere isolatamente ognuno la propria battaglia per vincere la guerra contro Satana e contro i suoi seguaci. Abbiamo dimenticato le parole di Gesù che occorrerà che tutti i suoi discepoli divengano una cosa sola perché il mondo intero giunga a convertirsi a lui (Gv.17,22-23); e abbiamo accantonato tutti i problemi universali ed ecclesiali. 

Abbiamo, infine, dimenticato i quattro miliardi di pagani che non conoscono Gesù. 

Ci siamo contentati di quelle quattro persone che ci girano attorno e di quella pseudo-vitalità della nostra comunità o della nostra opera; non ci siamo dati più pensiero di pregare, di piangere, di digiunare per la salvezza del mondo, né, tanto meno, di riunirci con altri volenterosi, di discutere, di progettare iniziative a piccolo, a medio e a largo raggio per la evangelizzazione e per la conversione del mondo. 

Abbiamo dimenticato i nostri doveri di cresimati e di soldati di Cristo e li abbiamo delegati al clero o a una chiesa fantastica, dimenticando che noi siamo Chiesa e che siamo responsabili di tutto il bene che potremmo fare e non facciamo. 

Abbiamo dimenticato la grave lezione della parabola dei talenti. Uno nascose il talento invece di trafficarlo e venne per questo mandato in prigione. 

I talenti significano la fede, la grazia, la cultura, la posizione sociale, le energie, la capacità di incidere sugli altri, il denaro, il tempo, ecc. Il Signore ce li dà per trafficarli per lui, ossia per lavorare per il suo regno nel mondo. 

Moltissimi cristiani dicono di non avere dei talenti, di non essere capaci di nulla e riversano le loro responsabilità sugli altri, o sul clero, o sul governo: in effetti costoro dicono o pensano così per viltà, perché non vogliono scomodarsi. 

Dice S. Teresa d'Avila: « Non c'è nulla di più dannoso che misconoscere i talenti che Dio ci ha dato ». 

Talenti ne abbiamo tutti. Non ne hanno soltanto gli scemi. Siamo membra del Corpo Mistico. In esso non ci sono cristiani inutili, senza un carisma e senza una funzione, come non ci sono membra inutili nel corpo umano. Bisogna semplicemente che con intelligenza, con coraggio e anche con un po' di fantasia scopriamo ognuno i nostri carismi e tutto il bene che potremmo fare per il regno di Dio. 

Dove ci sei tu, hai la responsabilità di quanti ti stanno vicino. Gesù li vuole amare, evangelizzare, beneficare, salvare per mezzo tuo, col tuo cuore, con le tue mani, con i tuoi soldi, con la tua bocca. 

La quasi totalità degli uomini, che si dichiarano incapaci per il regno di Dio, quando si tratta dei propri interessi, sanno aguzzare l'ingegno e sanno bene impegnarsi per riuscire. 

Ognuno dovrà dare conto al Signore dei talenti ricevuti. 

Un giorno fui invitato in una parrocchia a tenere una conferenza a un gruppo comunitario. 

Erano tutte persone scelte. Feci loro a principio alcune domande e, accortomi del loro livello cristiano, dissi loro: 

- Voi vi dite di azione cattolica, ma in effetti siete ancora pagani. Ci fu una reazione violenta da parte di tutti. Un giovane si alzò e mi disse: 

- Come lei si permette venire qui ad insultarci? Io risposi. 

- Se mi prometti di rispondere sinceramente, ti dimostro che sei pagano. 

- Glielo prometto. 

- Cosa fai in questo tempo? 

- Frequento l'università per laurearmi in lettere. 

- Quando sarai laureato cosa farai? 

- Cercherò di insegnare. 

- Quando avrai ottenuto l'insegnamento cosa farai? 

- Penserò di sposarmi. 

- Quando ti sarai sposato cosa farai? 

- Cercherò di farmi una villetta confortevole. Dopo essermi sacrificato tanti anni, mi sembra giusto godere i frutti di tanti sacrifici. 

- Bene! Ed ora dimmi: se al tuo posto ci fosse stato un indù, o un buddista o un musulmano, quali risposte avrebbe dato alle mie domande? 

- Le stesse mie risposte. 

- Non ho bisogno di altre prove. Tu stesso hai detto di essere pagano. 

Quel giovane rimase shoccato. Allora chiese: 

- Cosa avrei dovuto rispondere per essere cristiano? 

- Avresti dovuto poter dire: 

« Frequento l'università. Sto cercando di lievitare cristianamente e di evangelizzare il mio ambiente universitario; contemporaneamente alla cultura letteraria, sto pure cercando di formarmi una cultura cristiana. Quando mi sarò laureato e avrò ottenuto l'insegnamento cercherò di fare di tutti i miei studenti degli ottimi cristiani e di evangelizzare i miei colleghi. 

Poi voglio servire Dio formandomi un'ottima famiglia cristiana, e spero di riuscire a farmi come Jaques e Raissa Maritain una famiglia che sia una vera piccola chiesa, un centro di preghiera, di evangelizzazione e di conversioni. 

Quindi non mi chiuderò egoisticamente in un villa borghese, ma impiegherò i miei soldi, tolti i necessari al mantenimento della mia famiglia, per i poveri, per gli affamati, per i lebbrosi, per le opere di apostolato, e dedicherò alla preghiera e all'apostolato il mio tempo libero e le mie energie ». 

- Grazie, mi rispose quel giovane. Ora capisco come dev'essere un cristiano! 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

giovedì 16 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO COLPEVOLI NOI CLERO

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Dice S. Agostino: « Dice il Signore Dio: guai ai pastori di Israele che pascolano se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? » (Ez. 34,2), cioè i pastori non devono pascere se stessi, ma il gregge. 

Questo è il primo capo d'accusa contro tali pastori; essi pascolano se stessi e non il gregge. Chi sono coloro che pascono se stessi? Quelli di cui l'Apostolo dice: « Tutti infatti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo» (Fil. 2,21). 

Non siamo stati i Testimoni di Gesù, come egli ci aveva comandato; non siamo stati i testimoni della sua resurrezione, non siamo vissuti tutti protesi al suo ritorno, come i primi cristiani. Ci siamo quasi completamente mimetizzati col mondo al punto da non farci più riconoscere. Abbiamo abbandonato la preghiera e la devozione a Maria, e il nostro apostolato è divenuto sterile e oltre 100.000 sacerdoti e innumerevoli religiosi e religiose si sono ridotti allo stato laicale. 

Non abbiamo fatto vedere col nostro comportamento di credere che la messa è la rinnovazione del Sacrificio della croce e non siamo stati all'altare come Giovanni nel Calvario; cosicché la gente pian piano se ne è allontanata, mentre le folle assiepavano le Messe di Padre Pio che vi riviveva la crocifissione. Abbiamo financo abbandonato il confessionale e chiuso le Chiese, aprendole appena qualche ora al giorno, eliminando la pietà eucaristica e rendendoci irreperibili ai fedeli. Non abbiamo dimostrato di credere veramente all'Eucarestia, sia passando davanti al Tabernacolo, sia trascorrendo, come avremmo dovuto, lungo tempo in raccoglimento dinanzi ad essa. 

Quella protestante nascosta di notte in Chiesa, e convertita al vedere come S. Francesco di Sales vi stava solitario, assorto, guardando il Tabernacolo, si sarebbe convertita guardando noi in Chiesa? 

Non abbiamo più predicato il nudo Vangelo, il Vangelo della Salvezza, il Vangelo del regno dei cieli, delle beatitudini, dell'unico necessario, dinanzi al quale vale nulla guadagnare il mondo intero. E quando lo abbiamo pubblicamente letto, abbiamo saputo forse fare soltanto una "predica", fredda come una lezione, e soprattutto breve. 

E significativo l'episodio del prete che chiese all'artista: 

- Perché quando noi predichiamo la verità del Vangelo la gente resta insensibile, mentre quando voi recitate le fantasie dei vostri drammi la gente si commuove? 

- Perché voi le predicate come se fossero false, mentre noi ce ne compenetriamo come se fossero vere, quello rispose. 

Abbiamo tradito il cristianesimo non parlando più dei novissimi e presentando solo il suo aspetto terreno e sociale. 

Abbiamo svalutato il Vangelo riducendolo a messaggio sociale. Abbiamo avuto di mira solo il paradiso terrestre come i marxisti, accantonando il Paradiso celeste e dimenticando che non si può realizzare lo stesso paradiso terrestre cambiando i proprietari dei beni terreni, ma soltanto cambiando il cuore dell'uomo. Ciò che può fare soltanto il cristianesimo. 

Dice S. Paolo: « La pietà è utile a tutto, ed ha la promessa della vita presente e futura» (1 Tim. 4,8). 

Avevamo uno strumento preziosissimo per evangelizzare tutta l'Italia: le scuole. Le abbiamo abbandonate o non abbiamo saputo utilizzarle. Abbiamo abbandonato le Scuole elementari, dove avevamo libero accesso, almeno per le XX lezioni integrative. La nostra scusa è stata la mancanza di tempo. 

Se però ci fosse stato uno stipendio, vi saremmo andati. In ogni caso avremmo potuto anche farci aiutare da religiose. 

Abbiamo affrontato l'insegnamento religioso nelle scuole medie e superiori generalmente senza preparazione apologetica, storica, ascetica, pedagogica, psicologica; e della materia che, saputa presentare, è la più attraente, ne abbiamo fatto la materia più arida e più noiosa, al punto da non interessare nessuno. 

Avevamo mediante i cappellani militari una buona occasione per evangelizzare tutti i giovani, ma abbiamo perduto anche questa, sempre per nostra colpa. Avevamo un altro mezzo preziosissimo: i sacramenti e non lo abbiamo saputo utilizzare. Abbiamo fatto allontanare i fedeli dalla confessione, sia non presentandola nella sua funzione salvifica e metanoica, sia abbandonando il confessionale. Abbiamo svuotato l'eucarestia, sia non facendone vedere l'indispensabile strumento della nostra divinizzazione e della nostra resurrezione, sia sottovalutando la preparazione e il ringraziamento alla comunione. 

Forse non abbiamo preparato bene i catechisti, non li abbiamo integrati con la nostra presenza, non abbiamo messo due anni di preparazione alla 1a comunione (di cui il 1° per la Iª confessione), e due anni per la preparazione alla Cresima (di cui il 1° per la conoscenza del Vangelo). 

Avremmo così potuto dare ai ragazzi un'ottima base cristiana, che sarebbe sempre riaffiorata dopo ogni crisi. 

Non abbiamo curato la catechesi permanente facendone un vero catecumenato, sia per recuperare i lontani, sia per avere dei cristiani militanti. 

Abbiamo curato le poche pecorelle rimaste nell'ovile, e abbiamo trascurato le migliaia che si sono perdute o ci siamo facilmente rassegnati a non potere fare nulla per esse. 

Avremmo potuto recuperare quasi tutti in occasione del loro matrimonio, permettendo una seria catechesi di 3 o 4 mesi; e invece ci siamo forse limitati a dare poche lezioni, delle nozioni di diritto, o di morale sessuale in chi mancava delle prime nozioni di catechismo. 

Avremmo potuto toccare il cuore di tutti nell'omelia dei funerali, dando certezze sulla sopravvivenza, sui novissimi, sul purgatorio, e spingendo all'unica cosa necessaria per noi (la nostra salvezza) e alla preghiera e alla carità, quale unica cosa utile per i nostri defunti; e invece ci siamo limitati a poche parole generiche o elogiative. 

Dobbiamo tutti meditare quanto già diceva per i suoi tempi S. Gregorio Magno: « Per una grande messe gli operai sono pochi; non possiamo parlare di questa scarsità senza tristezza poiché vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, ma mancano i predicatori. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti e tuttavia si trova di rado chi lavora nella messe del Signore; ci siamo assunti l'ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l'ufficio comporta. 

« Riflettete attentamente, fratelli carissimi, su quello che è scritto: "Pregate il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Pregate voi per noi, affinché siamo in grado di operare per voi come si conviene; perché la lingua non resti inceppata nell'esortare, e il nostro silenzio non condanni presso il giusto giudice noi, che abbiamo assunto l'ufficio di predicatori. 

Vi sono altre cose, fratelli carissimi, che mi rattristano profondamente sul modo di vivere dei pastori. E perché non sembri offensivo per qualcuno quello che sto per dire, accuso nel medesimo tempo anche me, quantunque mi trovi a questo posto non certo per mia libera scelta, ma piuttosto costretto dai tempi calamitosi in cui viviamo. Ci siamo ingolfati in affari terreni; e altro è ciò che abbiamo assunto con l'ufficio sacerdotale; altro ciò che mostriamo con i fatti. Noi abbandoniamo il ministero della predicazione e siamo chiamati vescovi, ma forse piuttosto a nostra condanna, dato che possediamo il titolo onorifico e non le qualità. Coloro che ci sono stati affidati abbandonano Dio, e noi stiamo zitti. Giacciono nei loro peccati e noi non tendiamo loro la mano per correggerli. Ma come sarà possibile che noi emendiamo la vita degli altri, se trascuriamo la nostra? Tutti rivolti alle faccende terrene, diventiamo tanto più insensibili interiormente, quanto più sembriamo attenti agli affari esteriori. Ben per questo la santa Chiesa dice delle sue membra malate: "Mi hanno messo a guardiana delle vigne; la mia vigna, la mia, non l'ho custodita" (Ct.1.6). Posti a custodi delle vigne, non custodiamo affatto la nostra vigna, perché implicati in azioni estranee o trascuriamo il ministero che dovremmo compiere ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)