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sabato 18 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO COLPEVOLI NOI LAICI

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Abbiamo tramutato il giorno del Signore in giorno dell'uomo, dando un contentino al Signore con l'ascolto (non la partecipazione) della santa Messa, forse trovata metodicamente a metà, e dedicando tutto il resto della giornata ai nostri svaghi e divertimenti. E così non abbiamo trovato mai tempo per la lettura di libri sacri e di riviste e documenti sulla vita della Chiesa; tanto meno per visite agli infermi e per visite apostoliche. Siamo rimasti così, sempre, ai margini della chiesa. 

Abbiamo ignorato, forse volutamente, come oltre i tre milioni di lebbrosi che vengono curati, ce ne sono altri 17 milioni che marciscono per mancanza di mezzi e di cure. E abbiamo dimenticato i 30 milioni di uomini che ogni anno muoiono di fame o per malattie causate dalla fame; mentre i risparmi e le economie del popolo cristiano avrebbero potuto farli vivere. Basta guardare in ogni casa media la grandissima quantità di oggetti, di servizi, di scarpe, di vesti accantonati; basta pensare come con i rifiuti degli ospedali, delle caserme, delle case borghesi, di una grande città si potrebbero sfamare ogni giorno milioni di affamati. 

Abbiamo speso per i nostri pasti, per i nostri arredamenti, per i nostri vestiti, per i nostri divertimenti, per le nostre feste somme ingenti, reputandole tutte « spese necessarie » e dando solo qualche briciola ai poveri. Ci siamo tutti imborghesiti, lasciando il combattimento cristiano e chiudendoci nelle nostre case, nei nostri condomini, nelle nostre ville a goderci tranquillamente i frutti del nostro lavoro, passando le lunghe ore a tavola o alla TV, dimenticando chi muore di fame, chi muore di lebbra, chi geme solitario nella miseria o nella malattia, e soprattutto, l'esercito immenso dei peccatori che ci vivono accanto, in cammino verso l'inferno. Abbiamo dimenticato che anche per noi sono dette quelle tremende parole di Gesù: « Andate, o maledetti, all'inferno, perché ebbi fame ... » (Mt. 25,41); e quelle riferite da Ezechiele a chi non cerca di convertire i peccatori (Ez. 3,18). 

Ci siamo chiusi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nei nostri campanili, lasciandoci manipolare dal nemico che ha fatto leva sulla nostra miopia, sui nostri interessi economici, sulla nostra gelosia, sulla nostra superbia, per dividerci, per distruggere la nostra influenza e la nostra opera nella società e per abbatterci, giusta il programma della Roma degli imperatori: divide et impera. 

E ci siamo formati la mentalità sbagliata che bastava combattere isolatamente ognuno la propria battaglia per vincere la guerra contro Satana e contro i suoi seguaci. Abbiamo dimenticato le parole di Gesù che occorrerà che tutti i suoi discepoli divengano una cosa sola perché il mondo intero giunga a convertirsi a lui (Gv.17,22-23); e abbiamo accantonato tutti i problemi universali ed ecclesiali. 

Abbiamo, infine, dimenticato i quattro miliardi di pagani che non conoscono Gesù. 

Ci siamo contentati di quelle quattro persone che ci girano attorno e di quella pseudo-vitalità della nostra comunità o della nostra opera; non ci siamo dati più pensiero di pregare, di piangere, di digiunare per la salvezza del mondo, né, tanto meno, di riunirci con altri volenterosi, di discutere, di progettare iniziative a piccolo, a medio e a largo raggio per la evangelizzazione e per la conversione del mondo. 

Abbiamo dimenticato i nostri doveri di cresimati e di soldati di Cristo e li abbiamo delegati al clero o a una chiesa fantastica, dimenticando che noi siamo Chiesa e che siamo responsabili di tutto il bene che potremmo fare e non facciamo. 

Abbiamo dimenticato la grave lezione della parabola dei talenti. Uno nascose il talento invece di trafficarlo e venne per questo mandato in prigione. 

I talenti significano la fede, la grazia, la cultura, la posizione sociale, le energie, la capacità di incidere sugli altri, il denaro, il tempo, ecc. Il Signore ce li dà per trafficarli per lui, ossia per lavorare per il suo regno nel mondo. 

Moltissimi cristiani dicono di non avere dei talenti, di non essere capaci di nulla e riversano le loro responsabilità sugli altri, o sul clero, o sul governo: in effetti costoro dicono o pensano così per viltà, perché non vogliono scomodarsi. 

Dice S. Teresa d'Avila: « Non c'è nulla di più dannoso che misconoscere i talenti che Dio ci ha dato ». 

Talenti ne abbiamo tutti. Non ne hanno soltanto gli scemi. Siamo membra del Corpo Mistico. In esso non ci sono cristiani inutili, senza un carisma e senza una funzione, come non ci sono membra inutili nel corpo umano. Bisogna semplicemente che con intelligenza, con coraggio e anche con un po' di fantasia scopriamo ognuno i nostri carismi e tutto il bene che potremmo fare per il regno di Dio. 

Dove ci sei tu, hai la responsabilità di quanti ti stanno vicino. Gesù li vuole amare, evangelizzare, beneficare, salvare per mezzo tuo, col tuo cuore, con le tue mani, con i tuoi soldi, con la tua bocca. 

La quasi totalità degli uomini, che si dichiarano incapaci per il regno di Dio, quando si tratta dei propri interessi, sanno aguzzare l'ingegno e sanno bene impegnarsi per riuscire. 

Ognuno dovrà dare conto al Signore dei talenti ricevuti. 

Un giorno fui invitato in una parrocchia a tenere una conferenza a un gruppo comunitario. 

Erano tutte persone scelte. Feci loro a principio alcune domande e, accortomi del loro livello cristiano, dissi loro: 

- Voi vi dite di azione cattolica, ma in effetti siete ancora pagani. Ci fu una reazione violenta da parte di tutti. Un giovane si alzò e mi disse: 

- Come lei si permette venire qui ad insultarci? Io risposi. 

- Se mi prometti di rispondere sinceramente, ti dimostro che sei pagano. 

- Glielo prometto. 

- Cosa fai in questo tempo? 

- Frequento l'università per laurearmi in lettere. 

- Quando sarai laureato cosa farai? 

- Cercherò di insegnare. 

- Quando avrai ottenuto l'insegnamento cosa farai? 

- Penserò di sposarmi. 

- Quando ti sarai sposato cosa farai? 

- Cercherò di farmi una villetta confortevole. Dopo essermi sacrificato tanti anni, mi sembra giusto godere i frutti di tanti sacrifici. 

- Bene! Ed ora dimmi: se al tuo posto ci fosse stato un indù, o un buddista o un musulmano, quali risposte avrebbe dato alle mie domande? 

- Le stesse mie risposte. 

- Non ho bisogno di altre prove. Tu stesso hai detto di essere pagano. 

Quel giovane rimase shoccato. Allora chiese: 

- Cosa avrei dovuto rispondere per essere cristiano? 

- Avresti dovuto poter dire: 

« Frequento l'università. Sto cercando di lievitare cristianamente e di evangelizzare il mio ambiente universitario; contemporaneamente alla cultura letteraria, sto pure cercando di formarmi una cultura cristiana. Quando mi sarò laureato e avrò ottenuto l'insegnamento cercherò di fare di tutti i miei studenti degli ottimi cristiani e di evangelizzare i miei colleghi. 

Poi voglio servire Dio formandomi un'ottima famiglia cristiana, e spero di riuscire a farmi come Jaques e Raissa Maritain una famiglia che sia una vera piccola chiesa, un centro di preghiera, di evangelizzazione e di conversioni. 

Quindi non mi chiuderò egoisticamente in un villa borghese, ma impiegherò i miei soldi, tolti i necessari al mantenimento della mia famiglia, per i poveri, per gli affamati, per i lebbrosi, per le opere di apostolato, e dedicherò alla preghiera e all'apostolato il mio tempo libero e le mie energie ». 

- Grazie, mi rispose quel giovane. Ora capisco come dev'essere un cristiano! 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

giovedì 16 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO COLPEVOLI NOI CLERO

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Dice S. Agostino: « Dice il Signore Dio: guai ai pastori di Israele che pascolano se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? » (Ez. 34,2), cioè i pastori non devono pascere se stessi, ma il gregge. 

Questo è il primo capo d'accusa contro tali pastori; essi pascolano se stessi e non il gregge. Chi sono coloro che pascono se stessi? Quelli di cui l'Apostolo dice: « Tutti infatti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo» (Fil. 2,21). 

Non siamo stati i Testimoni di Gesù, come egli ci aveva comandato; non siamo stati i testimoni della sua resurrezione, non siamo vissuti tutti protesi al suo ritorno, come i primi cristiani. Ci siamo quasi completamente mimetizzati col mondo al punto da non farci più riconoscere. Abbiamo abbandonato la preghiera e la devozione a Maria, e il nostro apostolato è divenuto sterile e oltre 100.000 sacerdoti e innumerevoli religiosi e religiose si sono ridotti allo stato laicale. 

Non abbiamo fatto vedere col nostro comportamento di credere che la messa è la rinnovazione del Sacrificio della croce e non siamo stati all'altare come Giovanni nel Calvario; cosicché la gente pian piano se ne è allontanata, mentre le folle assiepavano le Messe di Padre Pio che vi riviveva la crocifissione. Abbiamo financo abbandonato il confessionale e chiuso le Chiese, aprendole appena qualche ora al giorno, eliminando la pietà eucaristica e rendendoci irreperibili ai fedeli. Non abbiamo dimostrato di credere veramente all'Eucarestia, sia passando davanti al Tabernacolo, sia trascorrendo, come avremmo dovuto, lungo tempo in raccoglimento dinanzi ad essa. 

Quella protestante nascosta di notte in Chiesa, e convertita al vedere come S. Francesco di Sales vi stava solitario, assorto, guardando il Tabernacolo, si sarebbe convertita guardando noi in Chiesa? 

Non abbiamo più predicato il nudo Vangelo, il Vangelo della Salvezza, il Vangelo del regno dei cieli, delle beatitudini, dell'unico necessario, dinanzi al quale vale nulla guadagnare il mondo intero. E quando lo abbiamo pubblicamente letto, abbiamo saputo forse fare soltanto una "predica", fredda come una lezione, e soprattutto breve. 

E significativo l'episodio del prete che chiese all'artista: 

- Perché quando noi predichiamo la verità del Vangelo la gente resta insensibile, mentre quando voi recitate le fantasie dei vostri drammi la gente si commuove? 

- Perché voi le predicate come se fossero false, mentre noi ce ne compenetriamo come se fossero vere, quello rispose. 

Abbiamo tradito il cristianesimo non parlando più dei novissimi e presentando solo il suo aspetto terreno e sociale. 

Abbiamo svalutato il Vangelo riducendolo a messaggio sociale. Abbiamo avuto di mira solo il paradiso terrestre come i marxisti, accantonando il Paradiso celeste e dimenticando che non si può realizzare lo stesso paradiso terrestre cambiando i proprietari dei beni terreni, ma soltanto cambiando il cuore dell'uomo. Ciò che può fare soltanto il cristianesimo. 

Dice S. Paolo: « La pietà è utile a tutto, ed ha la promessa della vita presente e futura» (1 Tim. 4,8). 

Avevamo uno strumento preziosissimo per evangelizzare tutta l'Italia: le scuole. Le abbiamo abbandonate o non abbiamo saputo utilizzarle. Abbiamo abbandonato le Scuole elementari, dove avevamo libero accesso, almeno per le XX lezioni integrative. La nostra scusa è stata la mancanza di tempo. 

Se però ci fosse stato uno stipendio, vi saremmo andati. In ogni caso avremmo potuto anche farci aiutare da religiose. 

Abbiamo affrontato l'insegnamento religioso nelle scuole medie e superiori generalmente senza preparazione apologetica, storica, ascetica, pedagogica, psicologica; e della materia che, saputa presentare, è la più attraente, ne abbiamo fatto la materia più arida e più noiosa, al punto da non interessare nessuno. 

Avevamo mediante i cappellani militari una buona occasione per evangelizzare tutti i giovani, ma abbiamo perduto anche questa, sempre per nostra colpa. Avevamo un altro mezzo preziosissimo: i sacramenti e non lo abbiamo saputo utilizzare. Abbiamo fatto allontanare i fedeli dalla confessione, sia non presentandola nella sua funzione salvifica e metanoica, sia abbandonando il confessionale. Abbiamo svuotato l'eucarestia, sia non facendone vedere l'indispensabile strumento della nostra divinizzazione e della nostra resurrezione, sia sottovalutando la preparazione e il ringraziamento alla comunione. 

Forse non abbiamo preparato bene i catechisti, non li abbiamo integrati con la nostra presenza, non abbiamo messo due anni di preparazione alla 1a comunione (di cui il 1° per la Iª confessione), e due anni per la preparazione alla Cresima (di cui il 1° per la conoscenza del Vangelo). 

Avremmo così potuto dare ai ragazzi un'ottima base cristiana, che sarebbe sempre riaffiorata dopo ogni crisi. 

Non abbiamo curato la catechesi permanente facendone un vero catecumenato, sia per recuperare i lontani, sia per avere dei cristiani militanti. 

Abbiamo curato le poche pecorelle rimaste nell'ovile, e abbiamo trascurato le migliaia che si sono perdute o ci siamo facilmente rassegnati a non potere fare nulla per esse. 

Avremmo potuto recuperare quasi tutti in occasione del loro matrimonio, permettendo una seria catechesi di 3 o 4 mesi; e invece ci siamo forse limitati a dare poche lezioni, delle nozioni di diritto, o di morale sessuale in chi mancava delle prime nozioni di catechismo. 

Avremmo potuto toccare il cuore di tutti nell'omelia dei funerali, dando certezze sulla sopravvivenza, sui novissimi, sul purgatorio, e spingendo all'unica cosa necessaria per noi (la nostra salvezza) e alla preghiera e alla carità, quale unica cosa utile per i nostri defunti; e invece ci siamo limitati a poche parole generiche o elogiative. 

Dobbiamo tutti meditare quanto già diceva per i suoi tempi S. Gregorio Magno: « Per una grande messe gli operai sono pochi; non possiamo parlare di questa scarsità senza tristezza poiché vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, ma mancano i predicatori. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti e tuttavia si trova di rado chi lavora nella messe del Signore; ci siamo assunti l'ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l'ufficio comporta. 

« Riflettete attentamente, fratelli carissimi, su quello che è scritto: "Pregate il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Pregate voi per noi, affinché siamo in grado di operare per voi come si conviene; perché la lingua non resti inceppata nell'esortare, e il nostro silenzio non condanni presso il giusto giudice noi, che abbiamo assunto l'ufficio di predicatori. 

Vi sono altre cose, fratelli carissimi, che mi rattristano profondamente sul modo di vivere dei pastori. E perché non sembri offensivo per qualcuno quello che sto per dire, accuso nel medesimo tempo anche me, quantunque mi trovi a questo posto non certo per mia libera scelta, ma piuttosto costretto dai tempi calamitosi in cui viviamo. Ci siamo ingolfati in affari terreni; e altro è ciò che abbiamo assunto con l'ufficio sacerdotale; altro ciò che mostriamo con i fatti. Noi abbandoniamo il ministero della predicazione e siamo chiamati vescovi, ma forse piuttosto a nostra condanna, dato che possediamo il titolo onorifico e non le qualità. Coloro che ci sono stati affidati abbandonano Dio, e noi stiamo zitti. Giacciono nei loro peccati e noi non tendiamo loro la mano per correggerli. Ma come sarà possibile che noi emendiamo la vita degli altri, se trascuriamo la nostra? Tutti rivolti alle faccende terrene, diventiamo tanto più insensibili interiormente, quanto più sembriamo attenti agli affari esteriori. Ben per questo la santa Chiesa dice delle sue membra malate: "Mi hanno messo a guardiana delle vigne; la mia vigna, la mia, non l'ho custodita" (Ct.1.6). Posti a custodi delle vigne, non custodiamo affatto la nostra vigna, perché implicati in azioni estranee o trascuriamo il ministero che dovremmo compiere ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

mercoledì 8 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA NOSTRA COLPA

 


SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Siamo troppo abituati a dare la colpa agli altri per le cose che vanno male nel mondo o nell'Italia, o nel nostro comune o nella nostra comunità. Accusiamo i preti, la Chiesa, i politici, il Governo, gli amministratori, gli appaltanti, i finanzieri, i mafiosi, ecc. Abbiamo sempre da dire qualcosa e anche molto contro gli altri; e certamente ognuno ha le proprie colpe. Ma dimentichiamo quelle nostre. Dimentichiamo che noi siamo coautori di tutti il male che c'è; lo siamo nella misura che lo avremmo potuto evitare se fossimo intervenuti, e nella misura dei nostri peccati. 

Diceva Peguy: « Noi abbiamo ucciso Giovanna D'Arco perché l'abbiamo lasciata uccidere ». 

Abbiamo dimenticato le parole di Gesù: « Chi è senza peccato scagli la prima pietra» (Gv 8,7). 

Abbiamo esaurito il nostro compito con la denuncia, ma ci siamo guardati bene dal lasciare la nostra vita borghese e dal sacrificarci per intervenire. Abbiamo saputo solo demolire, giammai costruire. 

La causa di tutti i mali del mondo sono i peccati degli uomini e innanzi tutto i nostri peccati, tanto più gravi quanto meglio noi conosciamo la legge di Dio e il Vangelo: « Ogni peccato, dice Donato Cortes, è un atto di guerra »; è come una bomba che va a cadere in un luogo, seminando dolore e morte: fame, lebbra, cancro, ecc.; è come un microbo immesso in un corpo, che vi porta malattie e dolori. 

Gl'infiniti peccati degli uomini di oggi stanno per far perire l'umanità intera e trascinarla quasi tutta all'inferno.

Ma per noi cristiani ci sono altri peccati: quelli di omissione. Forse non li abbiamo accusati mai. Eppure Gesù parla solo di questi, quando annunzia come farà il giudizio; perché degli altri tutti ne avevano coscienza, e dice che, precisamente per quelli, molti andranno all'inferno. 

Siamo colpevoli del bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, del tempo che abbiamo perduto nell'ozio, invece di pregare e di lavorare nella vigna del Signore; delle 7 opere di misericordia corporale che potevamo fare e non abbiamo fatto; e quindi delle persone che avremmo potuto sfamare e salvare dalla morte o guarire dalla lebbra, e abbiamo preferito spendere i nostri soldi in cose superflue o capricciose o farli distruggere dalla svalutazione; delle 7 opere di misericordia spirituale che potevamo fare e che per indolenza o per disinteresse non abbiamo fatto; e quindi delle persone che avremmo potuto evangelizzare e salvare e non abbiamo salvato. Forse ci siamo commossi dinanzi a un povero disgraziato, ma per le migliaia di persone che ci stanno vicine, o ci passano accanto dirette verso l'inferno siamo rimasti totalmente freddi e insensibili. 

Nel settembre 1984 mi è giunta una lettera impressionante dalla provincia di Foggia. Una donna mi scrive: « Mi sono convertita a trent'anni, due anni dopo la morte di mia madre. Mi madre mi ha sempre trattata male. Non mi ha dato mai un buon consiglio. Non aveva neanche curato che facessi la prima comunione o che imparassi una preghiera. Crebbi pagana senza mia colpa. 

La notte seguente la sua morte, ella mi venne in sogno e mi disse: "Io sono all'inferno. Tu va in Chiesa". 

Così ogni notte per due anni si ripeté lo stesso sogno. Rimasi shoccata. Mi portarono al manicomio! 

Nulla mi poté dare pace. Un giorno pensai: "E se andassi in Chiesa davvero?" Ci andai, mi convertii e divenni religiosissima. Da quel giorno sono passati 15 anni; mia madre non mi è venuta più neanche una volta in sogno. Dio volle che i buoni consigli che essa non mi aveva dato in vita me li desse dall'inferno, perché io ero pagana senza mia colpa». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 5 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - SIAMO TUTTI COLPEVOLI

 


 SIAMO TUTTI COLPEVOLI 


Non tutti sanno delle tante migliaia di cubani fucilati da Fidel Castro appena egli ebbe raggiunto il potere. 

Non tutti sanno della tremenda dittatura instaurata dal medesimo e della gravissima crisi economica ad essa seguita. Non tutti sanno dell'opera scientifica di distruzione della fede cattolica dal medesimo abilmente condotta con l'esito di ridurre la frequenza alla Messa festiva dall'85% allo 0,70%. È estremamente interessante conoscere la lettera del rivoluzionario castrista pentito Miguel Angel Quevedo al suo amico Ernesto Montaner e da questi pubblicata in « El Triunfo », giornale degli esuli cubani a Miami, di cui è direttore. 

Miguel Angel Quevedo era il direttore della rivista « Bohemia », edita all'Avana, diffusa in tutto il continente americano con una tiratura di oltre un milione di copie. All'inizio della rivoluzione di Fidel Castro, egli ebbe un ruolo importantissimo nella presa del potere. Fu dopo, quando vide gli effetti disastrosi della rivoluzione cubana, che Quevedo capí di aver sbagliato. Purtroppo, dopo aver compreso il suo sbaglio, si suicidò, in esilio, nell'agosto del 1969. 

Questa sua lettera a Montaner, ha tutto il sapore di un testamento politico. Ecco le parti essenziali: « So che dopo la mia morte molte accuse pioveranno sulla mia tomba. So che mi presenteranno come "il solo colpevole" della disgrazia di Cuba. Non nego i miei errori, né la mia colpevolezza. Nego dì essere "il solo colpevole". Colpevoli lo fummo tutti, ciascuno con una parte più o meno grande di responsabilità. 

Sì, fummo tutti colpevoli. I giornalisti, che ingombravano la mia scrivania di articoli distruttivi contro tutti i governanti. I cacciatori di applausi che per soddisfare le masse, per avere l'approvazione della plebe, rivestivano l'odiosa uniforme della "opposizione sistematica". "Uniforme" che non si abbandonava mai. Poco importava chi era il Presidente. Poco importavano le buone cose che stava per fare a Cuba. Bisognava attaccarlo, distruggerlo. Anche il popolo chiedeva a gran voce la sua testa, sulla pubblica piazza. Il popolo fu anch'esso colpevole. Fidel non è nient'altro che il risultato dell'esplosione della demagogia e della follia. Noi tutti abbiamo contribuito a creare il suo personaggio. Colpevoli furono i commentatori della radio e della televisione, che elogiarono quella decisione. La popolazione che l'applaudì in maniera delirante sui gradini del Congresso della Repubblica. 

Colpevoli furono i milionari che coprirono di denaro Fidel perché sconfiggesse il regime. 

Coloro che si occupavano di più del contrabbando e del furto, che delle azioni militari nella Sierra Maestra. 

Colpevoli furono i preti dalle rosse sottane, che mandavano i giovani nella Sierra a servire Castro e i suoi guerriglieri. Colpevole la gerarchia ecclesiastica, che, ufficialmente, appoggiava la rivoluzione comunista. 

Colpevoli furono gli Stati Uniti d'America, che bloccarono le armi destinate alle Forze Armate di Cuba per la lotta contro i guerriglieri. Colpevole fu il Dipartimento di Stato, che appoggiò la congiura internazionale diretta dai comunisti per impadronirsi di Cuba. 

Colpevole fu la maggioranza della stampa americana: in particolare il "New York Times", che, con le sue campagne, presentò Fidel come un eroe da leggenda. 

Colpevoli furono il governo e l'opposizione, di non essere pervenuti ad un accordo soddisfacente, pacifico e patriottico. Colpevoli gli infiltrati di Fidel, incaricati di sabotare quel tentativo. 

Tutti noi fummo colpevoli. Tutti! Per azione di omissione. Giovani e vecchi. Ricchi e poveri. Bianchi e neri. Onesti e ladri. Virtuosi e peccatori. 

Muoio solo. Proscritto. Esiliato. Tradito ed abbandonato dagli amici ai quali avevo offerto generosamente il mio appoggio morale e finanziario in giorni difficili. Quando si convinsero che ero anticomunista, mi mostrarono di essere "antiquevedisti". 

Almeno che la mia morte sia feconda! Che spinga alla meditazione! Che i giornali e i giornalisti non dicano mai più quello che la folla incolta e scomposta desidera intendere! Che la stampa non sia mai più un'eco della strada, ma un faro che l'orienta! Che i milionari non diano più il proprio denaro a chi poi li spoglia di tutto! Infine, che il popolo mediti e ripudi i portavoce dell'odio, i cui frutti, come si è visto, non possono che essere amari! 

Noi fummo un popolo avvolto dall'odio. I nostri peccati pesarono più che le nostre virtù. Dimenticammo la sentenza del poeta Nunez de Arce: "Quando un popolo dimentica le sue virtù, i suoi vizi gli danno un tiranno"». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

venerdì 3 maggio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - Gli U.S.A. sono divenuti una colonia ebrea.

 


IL PROGETTO EBRAICO


... Continuiamo a citare i fili della "Rete" con la "Tavola Rotonda", società segreta fondata nel 1891 dai soliti figli del Talmud, C. Rhodes e W. Stead. Nel 1891 essa rinnova la ragnatela degli "Illuminati di Baviera" (setta massonica fondata 1'1.5.1776 dal giudeo Adam Weishaupt), ristrutturandola a cerchi concentrici con un gruppo ristretto di iniziati come i Balfour, i Rothschild, i Milner, che finanzierà tramite lord Buchanan la rivoluzione bolscevica e la nascita dello stato d'Israele. La loro meta era quella di prendere possesso scientificamente del mondo con il metodo fondamentale: "negare a parole quello che operiamo segretamente con le mani". Altra catena di trasmissione del Gran Kaal è la "Pilgrim Society", strettamente legata al British Jsrael, che amalgama insieme l'imperialismo inglese, il socialismo fabiano, il biblismo protestante. Il loro simbolo è la "Piramide tronca con il suo occhio onniveggente" cioè quello del Sommo Sacerdote del Sinedrio, stampato nel dollaro americano, il loro dio. 

Pietra miliare della "Rete" sono gli "Istituti Internazionali" svilupattisi tra le quinte della "Società delle Nazioni", dove Mandell raduna l'élite della Massoneria e della Sinarchia. Il capo è il rabbino Stephen Wise, che proclama: "La società delle Nazioni costituisce una tappa importante per l'instaurazione socialista mondiale, sotto l'autorità e il controllo dell'Alta Finanza internazionale ebraica". 

... Continuare con la sequela delle altre organizzazioni sorelle come il Pugwash, il C.R.F., il Bilderberger Club e simili, non sarebbe altro che ripetere la trama che parte dalla stessa matrice razzista e menzognera. E allora terminiamo con un'occhiata sulla Trilaterale, la quale con il B'nai B'rith costituisce l'asse portante della schiavitú e del terrore mondialisti. Fondata nel 1973 da David Rockfeller come centro del nuovo "club dei ricchi", in essa confluiscono in perfetta intesa i vari Bildelberg C.R.F. con una concentrazione insuperabile di mezzi economici e di propaganda. I suoi 200 membri hanno lo scopo di finirla con la menzognera divisione tra blocchi contrapposti per unire attorno al loro, formato dagli U.S.A., Europa, Giappone, tutte le Nazioni, dall'Atlantico al Mar Giallo. A questo scopo Kissinger, con una sola partitina da tennis da tavolo riporta all'ovile la Cina. 

Gli ebrei, mentre da un lato dirigono la politica mondiale degli U.S.A., dall'altro dirigono la politica sovietica: la rivoluzione sovietica, preparata dall'ebreo Marx, fu fatta dagli ebrei: 18 dei 20 compagni di Lenin erano ebrei ed essi diressero con l'ebreo Jagoda il massacro dei cristiani e particolarmente dei religiosi; ed ora sono al Comando delle Forze sovietiche e del KGB con i capi di Stato Maggiore Jazov e Moiseyev, con Medvedev, e col ministro attuale degli esteri Bessmert mykhn, mentre la stessa moglie di Gorbaciov, Raissa, è pure ebrea. Gli ebrei praticamente dirigono quasi tutti gli avvenimenti internazionali, compresa l'ultima guerra mondiale: erano ebrei Hitler (ebrea sua madre Clara Polz, figlio di ebrea suo padre Alois, ebree le amanti Eva Braunn e la Waschmann); ebrei il più terribile organizzatore dei campi di concentramento nazisti, Reinhard, il luogotenente di Hitler Rudolf Hess, il successore di Hess, Martin Bormann, l'ideologo del nazismo, Rosemberg, che si formò uno Stato Maggiore tutto di ebrei: Bamler, Gross, Fischer, Muller, Rrauss. 

Tutti costoro, insieme ad innumerevoli altri, erano assimilati germanici della setta ebraica asckenazita. Hitler aveva avuto tutti maestri ebrei e a Monaco egli in casa dell'ebreo Bruchmann proclamava la sua ideologia nel Mein Kampf, dopo essersi iscritto alla loggia massonica "La Thule", seguendo gli insegnamenti della quale raggiunse il potere. Nella guerra fece perire diverse centinaia di migliaia di ebrei che non vollero seguirlo nella sua nuova ideologia nazista e vollero restare fedeli alla B'nai B'rit. 

La cifra di 6.000.000 di ebrei uccisi nei campi di sterminio fu inventata dagli ebrei per arricchirsi a spese della Germania risorta nel dopoguerra. Nel 19881'ing. F. Leuchter provò che per uccidere 6.000.000 di ebrei nei forni crematori sarebbero occorsi 68 anni. Lo scopo che si era prefisso Hitler nel fare la guerra era di ricacciare oltre gli Urali Cechi, Polacchi, Russi non germanizzabili e quindi non assimilabili dalla setta ebraica asckenazita. Le vittime in tutto poterono essere il doppio. 

L'obiettivo di tutte queste strategie ebraiche è uno solo: raggiungere il dominio mondiale creando un "Ordine Nuovo" con una federazione mondiale degli Stati, con una moneta unica, con una propaganda di libertà religiosa, di laicismo, di relativismo di ogni fede tale da aprire le porte e le braccia al Messia ebraico, che, oggi, per gli ebrei è lo stesso popolo ebreo, ma che domani potrà essere benissimo un presidente ebreo di una federazione mondiale degli Stati, ossia l'Anticristo. 

Il presidente degli U.S.A., l'ebreo Bush, recentemente ha detto: "Il primo passo per il Nuovo Ordine Mondiale è stato fatto e gli altri seguiranno con grande celerità"; seguiranno perché gli ebrei posseggono la maggior parte dell'oro del mondo, dirigono i mass-media del mondo, si sono infiltrati in tutti i posti di comando del mondo e in tutti i partiti del mondo, compresa la democrazia cristiana: non resta loro che organizzare, al momento che a essi sembrerà opportuno, la strategia per dare la scalata al potere mondiale. 

L'unica forza che potrebbe in qualche modo ostacolare i loro progetti è la Chiesa Cattolica; ma anche a questo gli ebrei hanno pensato organizzando la massoneria ecclesiastica, come vedremo. 

Tutto sommato, l'ostilità degli Ebrei verso i cristiani si riduce a una diversa interpretazione dei libri della Bibbia del Vecchio Testamento. Le profezie dei Salmi e dei profeti riguardanti il futuro glorioso Messia noi cristiani le interpretiamo in senso spirituale ed eterno; gli Ebrei le interpretano in senso politico e terreno; le profezie riguardanti l'universale, ricco e glorioso regno del Messia, noi cristiani le interpretiamo sempre in senso spirituale e celeste; gli Ebrei le interpretano al solito in senso terreno e politico; e mentre noi lottiamo per convertire il mondo al Messia, ossia a Gesù, gli Ebrei lottano per raggiungere l'impero su tutte le nazioni; e mentre noi interpretiamo le profezie dei salmi e dei profeti quale minuta descrizione della passione di Gesù (Isaia 53: flagellazione, passione di Gesù; Salmo 21,17: crocifissione di Gesù; ecc.), gli Ebrei vi vedono soltanto le sofferenze del popolo ebreo; ecc. ». 

Quando l'esperimento dell'Anticristo, ossia del Sovrano Universale Ebraico sarà fallito, gli Ebrei apriranno gli occhi al vero senso delle profezie bibliche. Allora si convinceranno che Gesù è il più bel fior della loro razza e lo scopo della loro esistenza, si convertiranno a lui e prepareranno la strada al suo sovrano dominio universale, ossia al suo ritorno glorioso della parusia, come dice S. Paolo (Rom. II; 25-26). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

martedì 30 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA CONFERMA DELLA STORIA

 


IL PROGETTO EBRAICO


Israele porta con sé un mistero: da esso è venuta la nostra salvezza: Gesù, Maria, gli Apostoli, tutti i primi cristiani di discendenza ebraica sono i più grandi santi della chiesa, quali S. Francesco d'Assisi, S. Domenico, S. Giovanni della Croce, S. Teresa d'Avila. Da Israele sono venuti la crocifissione di Gesù e quasi tutti i guai del Corpo Mistico di Gesù, la Chiesa. Basta ricordare il proto-martire S. Stefano e l'apostolo S. Giacomo. 

Già nell'anno 49, ad appena 15 anni dalla morte di Gesù, i Giudei a Roma cominciarono a fare tanto baccano contro i Cristiani che l'imperatore Claudio fu costretto a espellerli da Roma perché, come dice Svetonio, « nelle contese su Cristo incessantemente tumultuavano » (Vita di Claudio, xxv). 

Quindi, allorquando Nerone incendiò Roma, essi gli diedero l'alibi di accusare i cristiani come nemici dell'impero e autori dell'incendio, e gli fecero scatenare la persecuzione contro i cristiani, che poi durò, sotto gli altri imperatori circa 300 anni, facendo milioni di martiri. 

Terminate le persecuzioni contro i cristiani, gli ebrei andarono infiltrandosi in tutti i gangli della vita religiosa cristiana e del potere civile, fino ad oggi, fingendosi, all'occorrenza, cristiani per rovinare la Chiesa e raggiungere il potere economico e politico. Basta ricordare il giudeo Ario, fondatore dell'arianesimo, negatore della divinità di Gesù. 

Già S. Giovanni Crisostomo lamentava: «Vorrei sfuggire le interminabili e stordenti dispute teologiche, che favoriscono l'insidia rabbinica e sono pietra di scandalo per i fedeli» (contro i Giudei). 

E San Girolamo arrivò ad esclamare: « Un mattino il mondo si svegliò esterrefatto accorgendosi di essere diventato ariano ». 

Tutte le eresie gnostiche hanno origine dagli ebrei, così come le grandi eresie protestanti: Lutero e Calvino erano falsi convertiti dall'ebraismo. Don Luigi Cozzi nel suo libro Il nuovo ordine dell'Anticristo (Solimbergo, PN) fa un rapido quadro dell'onnipotenza ebraica. Da esso stralciamo le seguenti notizie: 

« Gli Ebrei fanno le prime banche: a metà del '600 la "Banca del Giro" nel Veneto; con la "Banca d'Inghilterra", soprannominata "Jews Walk" danno inizio al loro Potere Segreto Internazionale. Il 24.6.1717 riuniscono segretamente le quattro grandi corporazioni massoniche e fondano la Gran Loggia Unificata del Rito Scozzese Antico Accettato, madre di tutte le massonerie. 

Il giudeo Amon Komisky fonda l'Illuminismo con questo preciso programma: "Distruggere la Bestia del Sacro Romano Impero assieme all'idolo, la Chiesa Cattolica". Gli altri giudei Montagru e Anderson s'impegnano a farlo propagare dalla Massoneria. 

Nel 1773 lo straccivendolo Amschel Rothschild, divenuto in poco tempo miliardario raduna a Francoforte sul Meno una trentina di correligionari banchieri, industriali, economisti e propone loro un piano rivoluzionario per raggiungere il controllo del sistema monetario di ogni Nazione: dare valore a dei pezzi di carta come fossero oro ... Con questa tattica la sua famiglia si insedia in tutta l'Europa e per tale scopo manda il figlio Natan a Londra, Jacob a Parigi, Salomon a Vienna, Kalmann a Napoli. L'ebreo Heine ebbe a dire: "Il denaro è il dio dei nostri tempi e Rothschild il suo profeta". 

Oggi gli ebrei non solo possono manovrare l'oro, stampando carta straccia, ma imporre su di essa spudoratamente i simboli della loro dittatura mondialista, come nel dollaro e nel franco francese. 

Da uno sguardo ai nostri giorni emerge chiaramente la collusione inscindibile tra l'Alta Banca e la Massoneria ... Le organizzazioni che al termine della "Rete" creano il potere mondiale sono il "B'nai B'rith", integralmente giudeo, e la "Trilaterale" come vertice supremo di ogni commercio e usura bancaria della diaspora. Il primo nasce a New York in casa del magnate Joseph Seligman, come branca del rito massonico scozzese d'Inghilterra, matrice di ogni massoneria, ed è un "ordine segretissimo riservato solo a quegli israeliti dotati di grandi capacità politiche e finanziarie". Nel 1968 contava 450.000 affiliati in 1.800 Logge, che sono la più potente forza organizzativa dei tempi moderni. Tanto per non sbagliarsi, loro, razzisti assoluti, e schiavisti in guanti gialli, si fanno chiamare "Lega antidiffamazione giudaica". Il "B'nai B'rith" domina incondizionatamente tutte le altre massonerie e compone l'esecutivo del "Gran Kaal" e del sinedrio con 400 membri, sotto la presidenza di Moses Mendelsshon. . . Attraverso i cardinali Willebrands e Bea, entrambi di origine ebraica, riescono a penetrare nel Concilio a fare da esso dichiarare di non cercare di convertire gli ebrei, a fare dichiarare gli ebrei "i carissimi fratelli maggiori", e a fare la "Dichiarazione sugli Ebrei carissimi a Dio". 

Il 24.9.1979", "Panorama", sotto l'articolo "Dateci il mondo: è nostro", documentava: "I padroni del mondo sono pochi, con diritto di vita e di morte, e volano allegramente da una riunione Bildelberg a una C.F.R., da una Trilateral ad una Atlantic Institute, dal Cremlino alla Casa Bianca con direttori d'orchestra i Rockfeller e i Cyrus Eaton e Soci in capofila. A sua volta le Sette Sorelle convolano a nozze, tra montagne di petrodollari con gli obesi emiri dei deserti arabi, in attesa che spunti la loro nuova moneta, il Bancor, per far salire il prezzo del barile di petrolio alle stelle e così dissanguare ogni operaio". Il dott. Quigley nel suo Tragedia e speranza candidamente afferma: "E troppo tardi per l'uomo della strada perché riesca a divincolarsi dal cappio già stretto al suo collo; e se lo tenterà resterà strangolato". 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 28 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - INTRONIZZARE IL SOVRANO UNIVERSALE EBRAICO

 


IL PROGETTO EBRAICO


« Lo intronizzeremo con un colpo di stato preparato meticolosamente, che dovrà scattare contemporaneamente in tutte le nazioni e deporre contemporaneamente tutti i governi; o mostrandoci i salvatori dell'umanità. 

A tal fine dobbiamo far dare da parte dei Presidenti delle repubbliche disposizioni impopolari e altre, peggiori e in contrasto, dai loro ministri, così da screditare non una persona sola, ma tutto il governo » (p. 71). 


COME INTRONIZZARLO 

a) Dispoticamente « Il nostro governo deve essere dispotico, altrimenti non può raggiungere gli scopi che si prefigge. 

Appena la folla s'impossessa della libertà, la trasforma subito in anarchia, che è il grado massimo della barbarie (p. 9). 

Noi aboliremo ogni libertà di politica (p.110 e 111), di insegnamento, di coscienza (p. 118). 

L'ordine sarà ristabilito, con un certo ricorso anche alla violenza, ma l'ordine sarà ristabilito veramente. Dimostreremo di essere i benefattori che hanno restituito la libertà e la pace al mondo torturato. Ognuno potrà godere della tranquillità, della pace, dell'ordine nei rapporti sociali, ma a condizione che tutti osservino le nostre leggi. 

Dimostreremo che né la posizione sociale, né il potere danno ad un uomo il diritto di propugnare principi contestatori e distruttivi, quali la libertà di coscienza, la uguaglianza, ed altre cose simili » (p. 151-152). 

b) A tappe A tal fine gli Ebrei si sono serviti, come avevano già programmato, della Massoneria, del socialismo, del comunismo, come sintetizza « Chiesa viva » nel n. 4 del 1990. 

Già dalle stesse costituzioni massoniche di Anderson del 1728 emerge il progetto di Governo Mondiale, fondato su una sincretistica religione universale senza dogmi, risultante dalla confusione, commistione e conseguente liquidazione di tutte quelle esistenti, e in particolare del cattolicesimo. 

E in un manoscritto sequestrato nel 1756 in casa del massone Flaminio Zanoni a Milano si legge: « L'oggetto principale della Società è diretto ad estinguere, quando sarà arrivata a forze sufficienti, tutti i principati e ridurre il mondo a una repubblica universale ». Si sa, d'altronde che fu la Gran Loggia Unita d'Inghilterra a preparare e dirigere la Rivoluzione Francese. D'altro lato,1a Fabian society fu creata in Inghilterra nel 1884 dalla Massoneria quale centro propulsore di irradiazione del socialismo mondiale; e in Italia il generale Sani nel 1895 con la « Rivista della Massoneria Italiana » lanciava un grido-programma: « Tutti socialisti ». 

Per raggiungere il Governo Mondiale la grande banca ebraica degli Schiff, dei Warburg, dei Rothschild attraverso Lord Milner e Sir George Buchanan, finanziò la rivoluzione bolscevica per riunire il mondo in due Blocchi e, infine, nel Governo Mondiale. Nel piano degli « Alti Iniziati » il comunismo non è un fine, ma un mezzo in vista del Governo Mondiale, di un Governo onnipotente, manovrato dall'alta finanza ebraica, il cui centro propulsore ha sede in U.S.A. e in Inghilterra, dove risiede la Gran Loggia-Madre della massoneria mondiale: lo ha dichiarato espressamente il massone Nicholas Murray Butler: « Il comunismo è lo strumento con cui si butteranno a terra i governi nazionali in favore di un governo mondiale, di una polizia mondiale, di una moneta mondiale ». 

L'ultimo passo la combutta ebreo-massonica lo fa ora mediante il socialismo, sobillando i lavoratori e facendo salire alle stelle il costo del lavoro, facendo abbandonare le campagne, riducendo alla miseria piccoli proprietari e artigiani, costringendo i Governi a una politica fiscale da strozzini e all'inflazione galoppante, così da farli odiare; mentre, contemporaneamente attraverso gli stessi Warburg finanzia il Movimento « Pan-Europa » che da questo 1992 si batterà per un Governo Unico Sopranazionale Europeo. Sarà l'ultimo passo per giungere al Governo Mondiale. 


QUANDO LO PREVEDONO I PROTOCOLLI 

« Prevediamo l'intronizzazione del nostro Sovrano Universale fra un secolo » (p. 99); (quindi intorno al 2.000). 

Le varie tappe preparatorie a tale avvenimento sono state raggiunte. L'esperimento comunista, che intanto è servito per screditare il capitalismo, è fallito universalmente e i popoli soggiogati dalla dittatura comunista hanno cominciato a gustare la libertà e a far valere la propria volontà, come abbiamo visto in Russia e nei Balcani. La mentalità socialista è divenuta universale. L'ONU e l'Europeismo socialista con l'istituzione di un governo federale degli Stati Europei sono l'ultimo passo per l'intronizzazione dell'« Amministrazione del Governo Supremo ». 

L'ateismo, l'agnosticismo, l'immoralità, l'indifferenza religiosa sono divenuti universali ed hanno distrutto o assopito la fede cristiana nelle masse. 

La sfiducia nei governi, nei partiti, nelle istituzioni è divenuta ugualmente universale. Se dovesse presentarsi un mediatore tra Oriente e Occidente sarebbe accolto dall'umanità a braccia tese: e tale mediatore non potrebbe essere che un ebreo: precisamente il Sovrano Universale, come profetizzava all'inizio del secolo Robert Hug Benson nel suo libro Il dominatore del mondo. 

L'oro occorrente per qualsiasi operazione è in mani ebraiche. Dicono i Protocolli: « Nelle nostre mani è concentrata la più grande potenza moderna: l'oro. In pochi giorni noi possiamo estrarre qualsiasi somma dai depositi segreti dei nostri tesori » (p. 15). 

Se non si potessero verificare le condizioni per la riuscita di un mediatore universale e ci dovesse essere una guerra nucleare, alla fine di essa, i sopravvissuti, terrificati, per evitare un qualsiasi altro pericolo di guerra invocherebbero essi stessi un Sovrano Universale, che non potrebbe essere che un ebreo, a causa della presenza dell'unica forza internazionale: l'intellighenzia ebraica e la sua serva, la massoneria, sempre viva e attiva. Tale Sovrano universale sarà l'Anticristo. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

mercoledì 24 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - DISTRUGGERE I GOVERNI

 


IL PROGETTO EBRAICO


« Per non distruggere avanti tempo le istituzioni dei cristiani, noi vi abbiamo già posto sopra le nostre mani esperte, e già abbiamo in nostro possesso tutti i comandi del loro meccanismo. Queste direzioni erano regolate severamente e giustamente; noi vi abbiamo sostituito amministrazioni arbitrarie e disordinate. 

Abbiamo sotto il nostro controllo la giurisdizione, le elezioni, la stampa, la libertà individuale, e, soprattutto, l'istruzione e l'educazione che sono le pietre angolari della libertà. 

Noi abbiamo ingannato, inebetito e corrotto la gioventù cristiana con una educazione fondata sopra principi e teorie che noi riconosciamo falsi, ma che noi abbiamo inculcato a nostro interesse » (p. 58-59). Basta pensare all'ebreo Freud. 

« Per ottenere questo è urgente indurre tutti al suffragio universale, senza distinzione di classi o di clan elettorali, allo scopo di raggiungere la maggioranza assoluta, che non si potrebbe ottenere per mezzo delle sole classi educate, colte e ricche. 

Avendo inculcato in ogni uomo l'idea della sua importanza, noi distruggeremo l'efficacia della educazione cristiana nelle famiglie, impediremo agli uomini capaci di farsi avanti e la massa, guidata da noi, non permetterà loro neppure di parlare. 

La folla è abituata a sentire solo noi che le paghiamo l'obbedienza e l'ascolto. Con tutto questo noi faremo del popolo una forza così cieca, che non sarà più capace di muoversi senza i nostri agenti, che noi avremo stabiliti al posto dei suoi capi » (p. 64-65). 

« Quando noi abbiamo introdotto nell'organismo dello Stato il veleno del liberalismo, tutta la sua costituzione politica è stata cambiata. Gli stati sono caduti malati da una infezione mortale: la decomposizione del sangue. Non ci resta che attendere la fine della loro agonia. Dal liberalismo sono nati i governi costituzionali, che hanno sostituito presso i popoli cristiani i governi autocrati. I governi costituzionali, come ben sapete, non sono altro che una scuola di discordie, disaccordi, contese e inutili agitazioni di partiti: in una sola parola sono la scuola di tutto ciò che fa perdere a uno stato la sua individualità e la sua personalità. 

La tribuna così come la stampa ha condannato i governanti alla inazione e alla debolezza: li ha resi inutili e per questo si spiega perché sono stati rovesciati» (p. 67-68). 

Infine, dopo aver precedentemente dettato come far giungere i governi cristiani all'inflazione facendo domandare a tutte le categorie di lavoratori continui aumenti, i Protocolli, dispongono nei cap. xx e xxi come farli crollare mediante sempre nuovi prestiti, che essi non saranno mai in condizione di estinguere. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

sabato 20 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - DISTRUGGERE LA FEDE CRISTIANA

 


IL PROGETTO EBRAICO


« I nostri filosofi discuteranno tutti i difetti delle credenze cristiane, ma nessuno discuterà la nostra religione dal suo vero punto di vista, perché nessuno la conoscerà a fondo se non i "nostri" che non oseranno mai tradire i suoi segreti ... Nei paesi che si chiamano progrediti, noi abbiamo creato una letteratura folle, sporca, abominevole. La simuleremo un poco dopo il nostro arrivo al potere per sottolineare il contrasto dei nostri discorsi e dei nostri programmi con queste turpitudini. I nostri Savi, allevati per dirigere i cristiani, comporranno discorsi, progetti, memorie, articoli che si accorderanno d'influenzare gli animi e ci permetteranno di dirigerli verso le idee e le conoscenze che vorremo loro imporre » (p. 96-97). 

A tale scopo dobbiamo: 

a) Se è utile, diffondere l'ateismo; questa degradazione transitoria non impedirà l'esecuzione dei nostri piani, ma servirà di esempio alle future generazioni che intenderanno la nostra spiegazione sulla dottrina di Mosè, il cui sistema storico ben concepito avrà portato alla conquista di tutti i popoli (p. 95-96). 

b) Screditare il clero. Il periodico "Vers Demain" 18-10-1969 pubblicò il piano elaborato verso il 1860 dal massone spietato Roca: "Soppressione della veste talare; matrimonio dei preti; revisione dei dogmi in funzione del progresso universale; sconvolgimento della liturgia; l'Eucarestia ridotta a un semplice simbolo della Comunione universale; il Vecchio Papato e il Vecchio Sacerdozio abdicante di fronte ai preti dell'avvenire" (p. xxvi e xxvii). 

E mediante l'opera nostra e dei nostri agenti e di tutte le forze laiciste da noi ispirate abbiamo provveduto già a discreditare la classe dei preti e a disorganizzare la loro missione che attualmente ci potrebbe dar noia. La sua influenza sul popolo diminuisce ogni giorno. 

La libertà di coscienza è ormai proclamata ovunque. Di conseguenza pochi anni ci separano dalla rovina completa della religione cristiana. Metteremo clericalismo e clericali in un quadro così ristretto che la loro influenza sarà nulla in confronto di quella di una volta. 

Quando verrà il momento di distruggere definitivamente la corte papale, il dito di una mano invisibile mostrerà al popolo questa corte. Ma quando i popoli l'assaliranno, noi appariremo come i suoi difensori per non permettere l'effusione del sangue. Con questa diversione noi penetreremo nell'interno e non ne usciremo finché non l'avremo completamente rovinata. Il re dei Giudei sarà il vero papa dell'universo, il patriarca della chiesa universale. 

Ma fintantoché non avremo allevato la gioventù nelle nostre credenze di transizione, poi nelle nostre, non colpiremo apertamente le chiese esistenti, ma le lotteremo con la critica e la dissensione. In generale, la nostra stampa contemporanea svelerà gli affari di stato, le religioni e l'incapacità dei cristiani, e tutto questo nei termini più disonesti, onde denigrarli in ogni maniera come solo può farlo il genio della nostra razza» (pag. 121-122-123). 

E George Panetton in un documento interessante scrive: « Nel 1938, un alto esponente della massoneria, aveva confessato: "Abbiamo intrapreso la corruzione in grande stile; la corruzione del popolo attraverso il Clero e la corruzione del Clero per mezzo nostro, allo scopo di seppellire la Chiesa" » (p. XXVII). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

mercoledì 17 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - TURBARE E INEBETIRE I CRISTIANI

 


IL PROGETTO EBRAICO

« Per raggiungere il dominio universale dobbiamo turbare la mente degli uomini e inebetirli in maniera da paralizzare in loro lo spirito critico e far fare loro quanto noi andremo stabilendo. 

Per riuscire a questo: 

a) Il problema più importante del nostro governo è di indebolire la mente del popolo con la critica. 

Noi ci approprieremo la fisionomia di tutti i partiti e di tutte le varie correnti politiche e comunicheremo questo indirizzo a tutti i nostri oratori, che ne parleranno tanto, che tutti saranno stanchi di sentirli. Per impadronirci della opinione pubblica è necessario confonderla al massimo, esprimendo da diverse parti e a lungo, il più gran numero di opinioni contradditorie, affinché i Cristiani si perdano in un simile labirinto di idee e si convincano che è meglio non avere nessuna opinione politica » (p. 40-41). 

Sta di fatto che ebrei e massoni si sono infiltrati in tutti i partiti e che parecchi di questi sono diretti da essi. 

Proseguono ancora i Protocolli: 

« Il segreto necessario per governare con successo sta nel moltiplicare al massimo gli errori, i vizi, le passioni, le leggi in modo che nessuno possa vederci chiaro in questo caos. 

Gli uomini non arriveranno più a comprendersi a vicenda. Questa tattica avrà ancora l'effetto di gettare la discordia in tutti i partiti, di dissolvere tutte le forze collettive che ancora non vogliono sottomettersi a noi. Questa politica scoraggerà ogni iniziativa personale per quanto geniale e sarà più potente di milioni di uomini tra i quali noi abbiamo seminato la discordia » (p. 41). 

b) Dobbiamo sviluppare i mezzi visivi. 

« Il metodo per sopprimere il ragionamento è già in vigore nel sistema educativo detto "insegnamento visivo", che trasformerà i cristiani in automi che non pensano, e che attenderanno le immagini dei fatti per capirli. 

Uno dei nostri migliori agenti in Francia vi ha già introdotto il nuovo metodo di insegnamento dimostrativo » (p. 119). 

Non è un mistero come gli ebrei mediante le loro case cinematografiche, mediante la massoneria e mediante il comunismo posseggono o controllano la maggior parte della produzione cinematografica e televisiva del mondo. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 14 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - DIVIDERE I CRISTIANI

 


IL PROGETTO EBRAICO


a) Dividerli all'esterno. « Un'alleanza universale dei Cristiani potrebbe dominarci per qualche tempo; ma noi siamo garantiti da questo pericolo dalle profonde discordie che li dividono e che non si possono estirpare dai loro cuori. 

Noi abbiamo opposto gli uni agli altri: tutti i progetti e gli interessi individuali e nazionali dei Cristiani, i loro odi religiosi e razziali che noi per venti secoli abbiamo coltivato. 

È per questo che nessun governo troverebbe appoggio contro di noi; ciascuno giudicherà una alleanza contro di noi sfavorevolmente ai propri interessi. Noi siamo troppo potenti. Tutti devono fare i conti con noi. Le più grandi potenze non possono concludere il più piccolo trattato, senza che noi già fin d'ora non vi prendiamo parte » (p. 38). 

b) Dividerli all'interno. « La divisione del popolo in partiti li ha messi tutti nelle nostre mani, perché per condurre una lotta di opposizione è essenziale aver denaro e questo lo controlliamo noi. 

Temevamo l'alleanza della potenza illuminata dei sovrani con la forza cieca del popolo; ma noi abbiamo preso tutte le misure possibili contro questa eventualità. Tra queste due forze noi abbiamo innalzato il muro del reciproco terrore. 

In tal modo la forza bruta del popolo è diventata il nostro appoggio e saremo soli a guidarla: sapremo dirigerla e manovrarla con sicurezza al nostro scopo» (p. 57-58). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

sabato 13 aprile 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - FARE IL COMUNISMO

 


IL PROGETTO EBRAICO


Per rovinare la società capitalista e tutta l'economia dei paesi cristiani era necessario il comunismo. A questo ci pensò l'ebreo Carlo Marx. I saggi di Sion tracciano la strada per realizzarlo. 

I Protocolli dicono: « Non si può avere l'uguaglianza a causa delle diverse attività a cui ciascuno è chiamato. 

Se essi studiassero questa scienza, i popoli obbedirebbero volentieri ai poteri governativi e all'ordine sociale stabilito a loro vantaggio dallo Stato. 

Al contrario, nel presente stadio della scienza, quale noi l'abbiamo tracciata, il popolo crede ciecamente alla parola stampata e si alimenta, in conseguenza degli errori che gli sono stati insinuati nella sua ignoranza, di un vero odio contro tutte le classi sociali che crede più elevate della sua. Il popolo non comprende l'importanza di ciascuna categoria sociale. Questo odio crescerà ancora di più quando ci sarà la crisi economica che finirà con l'arrestare i mercati, le Borse, e la macchina dell'industria. Quando noi riusciremo a creare, con tutti i mezzi clandestini possibili e con l'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani, una crisi economica generale, noi getteremo sul lastrico folle immense di operai in tutta l'Europa. Queste masse allora si getteranno, con voluttà, a trucidare coloro che esse invidiano fin dall'infanzia e ne distruggeranno i beni. Le masse inferocite non toccheranno i nostri beni, perché il momento dell'attacco ci sarà ben noto e noi potremo prendere tutte le misure necessarie per proteggere i nostri beni N (p. 25-26-27). 

A fare la rivoluzione comunista ci pensarono un grosso gruppo di ebrei che costituirono la maggioranza dei 21 membri del Comitato Rivoluzionario capitanato da Lenin. Tra i membri più noti di tale Comitato furono gli ebrei Zinowiew e Trotskj, capo dell'Armata Rossa. 

Il « Times « del 10-5-1920 documentava che su 556 principali funzionari della Russia « attuale », 17 erano russi e 541 erano ebrei. D'altro lato non è un mistero che è stata la Massoneria americana che impedì la distruzione del comunismo sovietico. Quando alla morte di Hitler, il capo dell'esercito tedesco chiese all'America e all'Inghilterra una pace separata per poter distruggere il comunismo sovietico, mentre Churchill non solo acconsentiva ma sollecitava Roosevelt, questi rispose: « Non farò mai questo a Stalin ». 

Il comunismo, raggiunto il potere in Russia, cercò di raggiungerlo in tutto il mondo diffondendo dappertutto stampa marxista, creando ovunque delle cellule attivissime, e organizzando scioperi a catena; organizzò quindi colpi di stato con i quali conquistò il potere a Cuba, in Cina, nel Vietnam, in Etiopia, ecc. 

Infine si prepara a conquistare il resto del mondo, sia pure trasformandosi quando occorre in socialismo, con la pornografia, con la pornocinematografia e con la porno TV. Diceva Lenin: « Se intendiamo distruggere una Nazione, dobbiamo, in primo luogo, distruggerne la morale. Allora la Nazione cadrà nelle nostre mani come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della gioventù per il sesso ed essa sarà vostra » (Lenin). 

La prima ambasciatrice in Scandinavia, la sig.ra Kolontai, aveva la consegna di non parlare di comunismo, ma di propagare, in un crescendo, l'amore libero tra la gioventù accademica. 

Un comunista americano ha confessato, ultimamente, di avere propagato la letteratura pornografica, durante 27 anni, per corrompere la gioventù americana (Koch: R tramonto del mondo libero, p. 37). « Un Paese non è altro che un corpo gigantesco. Chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si piglia il Paese mediante il suo istinto più sviluppato; allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze, in preda a un'ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimolanti, sapremo renderla permanente e fare del Paese un'isola di ossessi» (dal libro: Asiatici di Arthur Landsberg, 1925). 

La totale spregiudicatezza sessuale della classe lavoratrice come presupposto della rivoluzione comunista, costituiva, già negli anni venti, il programma del membro del partito comunista tedesco Wilhelm Reich, fondatore, a Berlino, dei cosiddetti « gruppi sexpol ». Oggi egli è il « profeta » degli studenti dell'estrema sinistra. 

« Corrompi la gioventù; allontanala dalla religione; desta l'interesse per il sesso; rendila superficiale; distruggi il suo slancio giovanile; soffoca il suo interesse per lo Stato, distraendola con lo sport, il sesso e qualsiasi trivialità! Spingila con ogni mezzo a perdere tutte le virtù morali, l'onestà, il pudore, la moderazione e la fede alla parola data! » (Istruzioni del partito comunista della Florida, 1970). 

« Faremo penetrare la nostra ideologia attraverso le debolezze morali dei nostri avversari » (Mao Tse-tung). 

« Perché dovremo opporci, in nome della morale, alla crescente corruzione della borghesia? Il nostro compito sta nel dare l'appoggio tattico a questo irresponsabile affare pornografico e nel dichiarare, come altissimo fine, l'assoluta libertà artistica. In tal modo, acceleriamo effettivamente la decomposizione della borghesia» (Istruzione interna del PCI, 1970). È quanto il Comunismo e il Socialismo hanno fatto anche in Italia. 

Su « Il Tempo » del 3 giugno 1984 leggiamo: « Un incredibile progetto finanziato dal Comune - Questa estate avremo pure un posto per "imparare" a far l'amore, ossia una "Love city". 

È il progetto dell'ARCI, l'organizzazione paracomunista di ricreazione per animare la seconda metà di luglio nel quadro dell'Estate Romana, patrocinata dall'assessore alla Cultura, l'on. comunista Renato Nicolini. La "Love city" sarà organizzata in un'area di accesso, in un punto "test" incentrato sul "Dimmi come ami e ti dirò chi sei", in una mostra "photo love", una discoteca, uno spazio conversazione, un "single bar" e naturalmente un "post love". 

Si farà "una gara del bacio più sensuale e travolgente con assegnazione di premi". Ci sarà anche "una dimostrazione di tecniche di seduzione". La "città dell'amore" sarà conclusa da "uno spazio per parlare d'amore" e da un "single bar", inteso come "il luogo dell'approccio vero e proprio" dove "trovare un possibile partner". 

La "Love City" sarà ambientata anche a galvanizzare i partecipanti, tra i nudi monumentali del Foro Italico e costerà 95 milioni, contro 40 di probabili entrate. La differenza per cinquanta milioni sarà coperta dal comune ». 

A tal fine i vari partiti in combutta con gli altri laicisti hanno prodotto quell'oceano di pornofilms e di riviste porno che hanno infradiciato il mondo occidentale con utili astronomici di migliaia di miliardi di lire. Solo in Italia si stampano ogni settimana 8 milioni di copie di riviste pornografiche. 

« Corrompere, corrompere, corrompere! ». È il motto del foglio pornopolitico per scolari « under-ground » (L'editore era il consigliere comunale socialista di Francoforte sul Meno, Barnier). 

I problemi della sessualità sono stati la nostra via per politicizzare la scolaresca (così l'ex-presidente federale del SDS). « Pechino ha investito circa un miliardo di dollari nell'esportazione clandestina della droga nell'Europa. In questo modo, spera di liquidare l'Europa entro una quindicina di anni ». Così il « Capo del PC di Hong-Kong » (cfr. intern. Information, 9-71). 

« La gente deve vivere senza Dio e senza patria. Allora, tutto andrà meglio » (È questa la tesi del film di Jens Jôrge Thorsen: « Giornate calme a Clichy », dove ci si burla di Cristo dal lato sessuale). 

La stamperia Amburghese « Auer » stampa, ogni settimana, un milione di copie dedicate al sesso, tra cui « St. Porno », « Sex-Report », « St. Pauli Nachrchten ». Il guadagno che viene ricavato va a finire nella cassa del Partito Socialista Tedesco (Speigel 20-71). 

« L'uomo non è che un animale da gregge con un aspetto esteriore civile. Ma chi desidera tenere unito il gregge e controllarlo, deve saper disporre di tecniche speciali, per calcolare i capricci e le energie di quell'animale-uomo, ai fini dello Stato » (Libro di testo russo di psicopolitica, Howard, Britain and the Beast, London 1963). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

mercoledì 27 marzo 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - CONFONDERE L'OPINIONE PUBBLICA

 


IL PROGETTO EBRAICO


« Per ottenere tutto questo bisogna turbare costantemente, in tutto il mondo, i rapporti fra i popoli e i governi, allo scopo preciso di stancare tutti con la discordia, l'inimicizia, l'odio, la fame, lo stesso martirio, la diffusione di malattie, la miseria, affinché i cristiani non vedano altra via di salvezza che un ricorso alla nostra piena e totale sovranità. Se però daremo ai popoli il tempo di respirare, il momento favorevole per noi non arriverà forse mai » (p. 27 e 73). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

venerdì 22 marzo 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - RENDERE IMPOSSIBILE LA VITA SOCIALE

 


IL PROGETTO EBRAICO


« Arriveremo così, insensibilmente, alla soppressione delle varie costituzioni quando verrà il tempo di riunire tutti i governi sotto la nostra autocrazia. 

Il riconoscimento del nostro autocrate può avvenire avanti la soppressione delle costituzioni, se il popolo, stanco per i disordini e l'incapacità dei suoi governanti, griderà: "Destituiteli e dateci un re universale che possa riunirci e distruggere le cause delle nostre discordie; le frontiere fra stato e stato, le religioni, i lavori segreti degli stati; dateci un re che ci doni quella pace e quel riposo, che noi non possiamo ottenere con i nostri governi e i nostri deputati" » (p. 72). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 17 marzo 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - FORMARE LA MASSONERIA

 


FORMARE LA MASSONERIA 


L'Alleanza Israelitica Universale al Congresso di Losanna del 1875, dove si ebbe ufficialmente la fusione tra Ebraismo e Massoneria, dichiarò: « L'Ebraismo ha riconosciuto nella Massoneria uno degli strumenti essenziali per la realizzazione del suo sogno di dominio universale » (p. xv e xvi). Dicono i Protocolli: « Dobbiamo mettere al nostro servizio gli uomini più capaci del mondo ». 

« Il nostro governo deve attirare a sé i pubblicisti, i massimi giuristi, i tecnici, i diplomatici, e infine gli uomini preparati in scuole speciali con una educazione superiore » (p. 52). 

« A tale scopo ci serviremo della Massoneria ». 

« Coloro che entreranno nelle società segrete sono ordinariamente degli ambiziosi, degli avventurieri e in generale, uomini leggeri per la maggior parte, coi quali non avremo difficoltà ad accordarci per compiere i nostri progetti. Se avverranno dei disordini, ciò significherà che noi abbiamo avuto bisogno di provocarli per abbattere una potenza troppo solida. Se si ordina un complotto nel suo seno, il suo organizzatore altri non sarà che uno dei nostri fedeli agenti. 

È naturale che siamo noi, all'infuori di qualsiasi altra persona, gli unici a dirigere gli affari della Massoneria. Noi soltanto sappiamo condurla. Noi soltanto conosciamo lo scopo finale di tutta la nostra azione, mentre i cristiani non conoscono nemmeno lo scopo immediato delle loro azioni. Essi vanno orgogliosi ordinariamente per il loro momentaneo successo, del loro personale orgoglio nella esecuzione del loro disegno, senza nemmeno accorgersi che l'idea non era di loro, ma nostra. 

I cristiani frequentano le Logge Massoniche per pura curiosità o nella speranza di ricevere parte della pubblica mangiatoia, con l'appoggio delle stesse Logge. Ve ne sono perfino di quelli che aderiscono alla Massoneria per poter discutere le loro idee davanti a un qualunque pubblico: sentono la necessità del successo e degli applausi e di questi noi non siamo mai avari. 

Noi regaliamo ai cristiani simili successi allo scopo di volgere a nostro vantaggio gli uomini che si credono di valere qualcosa: così accettano senza accorgersene le nostre idee, e senza mettersi in guardia, fiduciosi di essere infallibili, e convinti di essere totalmente indipendenti e liberi nelle loro idee ... » (p. 101, 102, 103). 

« La Massoneria servirà a coprire i nostri disegni. Il piano di azione della nostra potenza come pure il quartiere generale del nostro governo resteranno per sempre sconosciuti al mondo » (p. 32). 

Con quale risultato? 

« Abbiamo a nostro servizio uomini di ogni opinione, che professano le più diverse dottrine, uomini che vogliono ristabilire le monarchie, capi-popolo, socialisti, comunisti e gente che aderisce ad ogni sorta di utopie; abbiamo soggiogato tutti al nostro carro. Ciascuno di essi mira, da parte sua, a distruggere i residui del potere, cercando di distruggere le leggi ancora esistenti» (p. 56-57). 

Quando poi un massone dovesse ostacolare i piani ebraici la sua fine è segnata. 

« Il fatto di averli potuti condurre a questa fede cieca non è forse prova certa che il loro spirito è poco sviluppato di fronte al nostro?. Abbiamo dato al nostro popolo un potere che non avrebbe mai osato sperare. La morte è la fine inevitabile di ciascuno; meglio accelerare la fine di coloro che mettono ostacolo alla nostra opera, piuttosto di essere sacrificati noi che abbiamo creato quest'opera. 

Noi mettiamo a morte i massoni in modo che nessuno, nemmeno le vittime, sospettino la nostra condanna; muoiono tutti quando è necessario, come di malattia normale. 

E pur sapendo questi fatti gli iniziati stessi non hanno il coraggio di protestare. Con questi mezzi abbiamo sradicato ogni iniziativa di protesta in seno alla Massoneria » (p. 104, 105). La morte del banchiere massone Roberto Calvi insegna. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)