Dell’occultismo abbiamo già detto parecchio ma non tutto. Dato lo stretto legame che unisce occultismo e demonologia sarà bene insistere ancora alquanto su questo tema fondamentale.
«C’è il diavolo nella musica rock e l’heavy metal (letteralmente «metallo pesante») è il suo cattivo profeta. Queste canzoni sono una trappola per i giovani, una pornografia sonora, un’istigazione al suicidio».
Chi parla così è il cardinale John Josef O’Connor, arcivescovo di New York, domenica 4 marzo 1990, nella sua cattedrale davanti a numeroso pubblico di fedeli, una chiara dichiarazione di guerra a un male che va sempre più diffondendosi non solo a New York e in America ma in tutto il mondo occidentale. Il cardinale continua:
«L’industria discografica deve correre ai ripari se vuole salvarsi dalla dannazione».
La musica moderna — si parla solo di «certa» musica moderna — è tutta incentrata sul peccato con conseguenze disastrose sull’animo dei giovani che facilmente se ne lasciano influenzare, e sulla società intera: musica satanica che spinge alle più orrende aberrazioni morali e spesse volte anche al suicidio. L’arcivescovo di New York chiede la censura sulle canzoni come sul cinema e la loro proibizione ai minori e ai ragazzi quando fossero troppo spinte o pericolose. Egli aveva preso già coraggiose posizioni contro i gay, cioè gli omosessuali, il divorzio e l’aborto ed ora, con lo stesso coraggio, affronta la piaga della musica, veicolo di corruzione e di satanismo:
«La gente è contagiata dalle messe nere e dai riti malefici. Dobbiamo difenderci da satana», conclude il cardinale.
Il risorgente satanismo in numerosi ambienti americani, abbracciato dai giovani con entusiasmo, diremmo meglio con fanatismo spinto fino alle espressioni più impensabili, preoccupa da tempo l’opinione pubblica e interessa i responsabili dell’educazione giovanile e dell’ordine pubblico che vogliono correre ai ripari. Nel 1988 fu ucciso in circostanze misteriose un giovane studente ventenne, Stephen Newberry, in una cittadina del Missouri. Assassinio? Suicidio? Da principio si pensò a un delitto della solita malavita, ma poi si venne a sapere e a scoprire il peggio. Tre giovani, compagni di scuola della vittima, avevano commesso il crimine come «un sacrificio rituale a satana» e l’avevano fatto sotto l’impressione martellante della musica maledetta che li accompagnava in continuità e dalla quale non si separavano mai. Musica rock naturalmente, e tra questa le canzoni maggiormente in voga del cantante Ozzy Osborne, la rock-star del Black Sabbath diventato tristemente popolare col disco dal titolo allettante: Suicide solution, un disco pazzo, diventato una tentazione di togliersi la vita.
Nel 1989 un giovane diciannovenne di New York, matto per la musica rock, si era tolto la vita senza motivi plausibili e la famiglia ne chiese i danni al provocatore Osborne. Educatori, polizia ed esperti dei vari culti e delle varie chiese si dimostrano sempre più preoccupati per l’aumento dell’ossessione giovanile per il satanismo.
Nella sua forma meno nefasta l’aspirazione dei minorenni per l’occulto non va oltre una certa passione per i giubbotti e le camicie nere — il colore preferito — o per i dischi del cantante Osborne, ma nella forma più esagerata il satanismo praticato da questi minorenni assume gli aspetti di una religione, di un ritorno all’antica gnosi pagana e anticristiana.
I sociologi non sono sicuri sul fatto di definire il satanismo semplicemente una moda o qualche cosa di peggio. Cosa dice il fenomeno di questa generazione? si chiedono preoccupati. Quando si vedono troppo numerosi quelli che abbracciano un’etica di odio e di violenza? Odio e violenza: due atteggiamenti tra loro inscindibili che nascono e si alimentano da una stessa ed unica matrice, la devozione a satana. Uno degli assassini di Stephen Newberry aveva firmato il libro degli studenti con le parole: «Preghiamo nel nome di satana».
Episodi di violenza ispirati da satana si verificano ovunque, anche nei luoghi più impensati della ricca America. Ci fermiamo a considerare ciò che avviene in questo paese sia perché il fenomeno è là più frequente, sia perché la sua documentazione è più abbondante e più sicura, ma siamo certi che a voler scandagliare meglio la cosa, negli altri paesi la situazione non deve essere molto diversa. Quello che avviene in America, oggi si può dire universale e si ripercuote maggiormente nella nostra Europa102. Per uno di quei fenomeni di mimetismo collettivo si costata tutti i giorni che tutto ciò chè è «americano», nel bene e nel male, più nel secondo che nel primo, il vestito, il cibo, il tempo libero, lo spettacolo, la concezione della vita e del lavoro, e nelle aberrazioni di ogni specie, diventa ben presto internazionale e quindi comune anche presso di noi. Se America piange, Europa non ride.
Nel Vermont Michele Kirnball, quindicenne, morì suicida dopo essersi sparato al cervello e dopo aver lasciato un messaggio in cui confermava la sua devozione a satana.
In Georgia tre minorenni strangolarono Teresa Simmons, quindicenne, apparentemente come sacrificio a satana.
Nel New Jersey un quattordicenne, Thornas Sullivan, ferì a morte la madre e poi rivolse l’arma contro se stesso. Prima di ferirsi diede fuoco a una pila di libri su satana nel salotto della casa dove suo padre e suo fratello dormivano, i quali per fortuna fecero a tempo a fuggire e a mettersi in salvo.
La direttrice dei servizi sociali dell’università dello Utah, Barbara Wheeler, divide questo tipo di minorenni in tre gruppi: quelli che si vestono costantemente in nero e sfoggiano i simboli dei riti; quelli che partecipano con moderazione a questi riti, e quelli che vi partecipano con assiduità e si spingono fino a compiere sacrifici a satana. Quest’ultimo gruppo è evidentemente il più pericoloso. La maggior parte è costituita da ragazzi intelligenti, ma ribelli, introversi, alienati, abituali dell’alcolismo e della droga; pensano spesso al suicidio e alla morte e vengono generalmente da famiglie irregolari e disunite. Si dichiarano apertamente «figli di satana» con tanto di opuscoli sul rito, di tatuaggi, di abiti neri e uno stile violento di vita che spesso porta all’omicidio e al suicidio.
Per terrificanti che possano apparire questi episodi, è difficile dire se il satanismo sia più diffuso oggi tra i giovani di quanto lo fosse in passato. Perché le definizioni variano, come variano le forme di culto satanico, e l’appartenenza a certi culti è necessariamente tenuta segreta, nessuno sa quanti giovani siano vittime di queste aberrazioni. Certo è che non solo le grandi città, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Boston, Detroit, New York, sono infette da questa piaga, ma anche i piccoli centri. La televisione arriva dappertutto e la differenza tra il costume dei grandi e dei piccoli centri è ormai ridotta al minimo. Del resto i legami che uniscono droga, alcolismo, sesso, promiscuità, magia, contestazione, divinazione e satanismo non hanno bisogno di essere messi in risalto tanto sono evidenti. La musica rock, o quella che ha preso il nome di «heavy metal», la più cercata e la più eseguita in quelle moderne «case di tolleranza» che si chiamano le discoteche, è quella che a tutto mette il cappello e tutto unisce.
Satana lavora nel campo della musica subliminale — scrive Hai Lindsey - noi ne siamo bombardati ogni giorno e non sappiamo che cosa ci sta per piombare addosso. L’arte della musica, apparentemente innocua, ha distrutto la Grecia e Roma e ora sta per distruggere l’Inghilterra e l’America103.
Il cambiamento di tono - è stato notato — può avere un sorprendente effetto sugli uditori, quello di far sentire più fortemente il messaggio dell’inconscio. La capacità della musica nell’eccitare e incitare tali sensazioni non è nuova. Nelle società primitive la funzione del capo orchestra è di destare emozioni e azioni; nella società di più avanzata civiltà soltanto quella di eccitare emozioni piacevoli, non strage e morte. Ma oggi la maggior parte della nostra musica popolare non fa che tornare indietro allo stato selvaggio, come risulta dal gran numero di tumulti e di risse che si notano in quei concerti.
Ci sono altri fatti che sembrano indicare che tra i minorenni aumenta l’interesse per il satanismo. La «Rete di consapevolezza» di Chicago riporta un drammatico aumento di chiamate telefoniche negli ultimi due anni per chiedere informazioni sul satanismo da parte di genitori, insegnanti, poliziotti, operatori sociali. Sessantadue assistenti sociali dello stato di Utah — su complessive novantadue — hanno dichiarato di aver trovato tra i loro clienti, tutti minorenni, l’uso frequente di pratiche sataniche. Non si tratta solo di pentagrammi — simboli massonici — trovati nelle loro stanze, ma anche di tatuaggi di chiara derivazione satanica che i giovani si imprimono sulle braccia, e dell’atteggiamento ribelle e ostile che dimostrano verso i familiari.
La pericolosità della musica rock si riscontra tanto nel ritmo sul quale è condotta, quanto — e in misura molto maggiore — nell’indirizzo apertamente antieducativo, antiumano, anticristiano e, in definitiva, satanico, che le hanno impresso nel giro di pochi anni i suoi principali organizzatori e autori.
Sul piano dei ritmi un’intensa ricerca è stata intrapresa nelle tribù africane e negli ambienti dei vudù come è praticata tra i negri dell’America Latina e delle Antille. Un repertorio completo è stato raccolto per riprodurre il più fedelmente possibile la sequenza dei ritmi che condurranno ad un godimento sessuale completo. Il beat (colpo, percussione) martella con insistenza tutte le pulsazioni emotive, fisiche e psicologiche in maniera da poter esasperare il sistema nervoso degli ascoltatori e addirittura paralizzare il processo mentale della coscienza104.
Abbiamo così il passaggio dal soft rock (rock leggero) all’hard rock (rock forte) caratterizzato da erotismo, sesso, perversione e rivolta, all’acid rock (rock acido, cioè drogato, da acid, che in gergo significa droga), condotto dal gruppo dei Beatles, Rolling Stones, The Who, caratterizzato dall’uso della droga con tutti gli effetti allucinanti che ne seguono, al satanic rock, proprio dei gruppi Roiing Stones, Black Sabbath, Lcd Zeppelin e Styx, caratterizzato dai messaggi subliminali con l’intenzione di trasmettere «il vangelo di satana», e infine il passaggio al punk rock, nato in questi ultimi anni, che a tutto il resto già menzionato aggiunge l’invito al suicidio, alla violenza collettiva, all’assassinio sistematico che talvolta riveste carattere rituale. Fra i gruppi più noti dediti a questa forma di rock ricordiamo i Kiss, i Ted Nugeni, gli Aphrodite’s Child. Il punk (che in inglese significa marciume) arriva al massimo quando riesce a insanguinare il proprio partner con lame di rasoio cucite nel jeans e a finire i partecipanti già feriti con braccialetti irti di chiodi e di punzoni105.
Il satanismo nelle musiche composte, eseguite e diffuse nel mondo da milioni di dischi da questi gruppi rock, è espresso il più delle volte per via detta «subliminale», cioè destinata a raggiungere gli ascoltatori «sotto la soglia (dal latino limen) della sua coscienza», e a influire sul suo subcosciente in modo che non possa difendersi contro questa nuova forma di aggressione. I messaggi trasmessi per via subliminale hanno un contenuto molto vario e diverso: la perversione sessuale sotto tutte le forme, l’appello alla rivolta contro l’ordine stabilito, la suggestione al suicidio, l’incitamento alla violenza e all’assassinio, la consacrazione a satana106.
L’invocazione a satana non è subito percepibile nelle parole della canzone se il disco non è girato al contrario.
Ecco alcuni esempi: una canzone del gruppo Black Oak Arkansas lascia udire parole inintelligibili e urli emersi da tutti i membri del gruppo. Suonata al contrario la canzone dice: «Satana, satana, satana, egli è dio, egli è dio, egli è dio». Un’altra canzone del gruppo Led Zeppelin, in un versetto suonato al contrario, dice: «My sweet satan, no other made a path», mio dolce satana, nessun altro ha tracciato una strada. In un’altra del gruppo Rush il messaggio inciso al contrario dice: «O satana, sei tu l’unico che rifulgi. Muri di satana, muri dell’olocausto, io so, tu sei l’unico che io amo».
I numerosi gruppi rock — se ne contano una ventina nel solo mondo anglosassone — sono convinti di avere addirittura debellato e di aver messo fine al cristianesimo come tale. Così si legge nella presentazione del Devil’s White Album (libro bianco del diavolo), del gruppo Beatles:
Il cristianesimo scomparirà, regredirà, si disgregherà.
Non ho da discuterne.
Ho ragione. La storia mi darà ragione.
Già siamo più popolari di Cristo.
Io non so chi scomparirà per primo,
il rock n ‘roll o il cristianesimolo.107
Decine di prove confermano che le grandi stelle del rock si sono liberamente e volontariamente consacrate a satana. Ecco alcune testimonianze.
Alice Cooper, il cui vero nome è Vincent Fournier (ne riparleremo più sotto) scrive:
«Qualche anno fa sono andato a una seduta spiritica. Lo spirito si è manifestato e mi ha parlato. Ha promesso a me e al mio gruppo musicale la gloria, il successo mondiale e la ricchezza in abbondanza. La sola cosa che mi ha chiesto in cambio era il mio corpo perché ne prendesse possesso. Dopo quello scambio sono diventato celebre nel mondo intero».
Mick Jagger dei Rolling Stones fu consacrato a satana nella setta massonica Golden Dawn ed è considerato «l’incarnazione di Lucifero» come affermano i titoli di tre delle sue canzoni, «Simpatia per il diavolo», «Le loro satanichce maestà», «Invocazione al diavolo mio fratello» (questa canzoni non hanno bisogno di essere suonate a rovescio!).
Ozzy Osborne del gruppo Black Sabbath confessa candidamente di non avere mai composto musica se non in trance medianica, cioè sotto l’influsso demoniaco.
È noto che David Crosby, Nathan Young, Graham Nash e altri grandi produttori di rock n’roll, sono membri di una chiesa satanica e che la grande maggioranza dei membri sono iscritti a una o all’altra delle religioni luciferiane. Quando essi producono un disco o devono comporre delle nuove canzoni domandano ai sacerdoti e alle sacerdotesse del loro tempio di stregare le loro opere perché abbiano un grande successo. Quando i riti consacratori sono compiuti e i dischi stregati, un gran numero di demoni è incaricato di eseguire gli ordini. Di modo che chi compera e porta a casa un disco stregato, porta insieme anche il sortilegio e i demoni legati a tale opera108.
«Stando alla mia esperienza — nota il già citato padre Regimbal — non esiste un solo stregone che si sia convertito e liberato senza prima aver distrutto il bagaglio di dischi rock in suo possesso e senza aver rotto tutti i rapporti con la stregoneria»109.
Il disco è diventato ormai un fenomeno che si inserisce violentemente nei moderni mass media e vi esercita un’influenza vastissima da non sottovalutare affatto. Accanto al disco mettiamo la discoteca, il cui numero va aumentando ovunque a macchia d’olio. Il fenomeno disco mira a uno scopo preciso: dare l’occasione di sperimentare una pura emozione primitiva in un’atmosfera di tolleranza totale. I vecchi divieti sessuali sono finalmente superati. Ciascuno può assumere senza falsa vergogna la sua sessualità ambivalente e viverla senza il minimo complesso di colpa. Omosessuali, eterosessuali, transessuali si lasciano andare in tutia libertà al ritmo del tempo e della musica senza il minimo ostacolo imposto dalle costrizioni sociali110.
La copertina stessa dei dischi non fa che confermarne il contenuto mettendo in bella mostra i simboli della stregoneria, nudità, simboli fallici e vaginali, con altri simboli nettamente satanici quali la cifra 666 e il rovescio 999, scene di sacrifici umani, messe nere e rappresentazioni infernali.
La musica rock non deve essere considerata come l’espressione normale di un particolare gusto estetico, valido come qualunque altro, che si può accettare o rifiutare come qualunque altra moda di passaggio destinata a sparire in breve tempo. Le conseguenze morali che questa moda apporta nella gioventù sono troppo gravi e troppo frequenti per lasciare indifferente il grande pubblico. L’intelligenza, la volontà, il libero arbitrio e la coscienza morale subiscono un tale assalto attraverso tutti i sensi che la loro capacità di discernimento e di resistenza sono fortemente diminuite, alle volte addirittura neutralizzate. In questo stato di confusione mentale la via per i più violenti sfoghi degli impulsi repressi quali odio, gelosia, collera, vendetta, sessualità, è completamente aperta. In più i divi del rock diventano non solo modelli da imitare ma anche idoli da venerare. Questo maleficio di carattere idolatrico ha avuto conseguenze macabre con la creazione dei grupies, ossia dei gruppi di ragazze che si danno gratuitamente e interamente al loro idolo seguendolo nelle città dove sono eseguiti i concerti.
Il programma formulato dai complessi rock di tutto il mondo — in prevalenza nel mondo anglosassone — indica un indirizzo decisamente eversivo, contrario alla religione e a Dio. Ne prendiamo in esame alcuni tra i più noti.
Il gruppo punk AC/DC, nato in Inghilterra nel 1979, dice apertamente che il suo scopo è glorificare satana e l’inferno e invitare i giovani a consacrarsi a satana per essere eternamente felici nell’inferno con lui. La sigla AC/ DC, che ufficialmente sta a indicare la corrente elettrica alternata (AC) e diretta (DC), in pratica vuol dire AntiChrist/Death Christ (anticristo e morte a Cristo). Di tutti i gruppi punk è questo il più esplicitamente perverso, omicida e satanico.
Alice Cooper, pseudonimo di Vincent Fournier, figlio di un pastore protestante dell’Arizona, è diventato tristemente celebre dopo essersi consacrato a satana prendendo il nome della strega Alice Cooper morta un secolo prima. La sua specialità è fare l’elogio di tutte le forme di perversione sessuale e nel presentare il rock satanico specialmente col suo album Alice Coopergoes to hell(Alice Cooper va all’inferno).
Il gruppo Beatles (dall’inglese beat, battere, percuotere) è nato a Liverpool, Inghilterra, negli anni Cinquanta. È il gruppo, tra i primi in ordine di tempo, diventato celebre agli inizi degli anni Sessanta sfruttando tutti gli aspetti della rivolta giovanile, politica, religiosa, esoterica e chiaramente satanica. I Beatles si considerano più popolari di Gesù Cristo e sono convinti che il loro pensiero modificherà radicalmente non solo la musica ma anche la moralità del mondo occidentale
Il Black Sabbath nato in Inghilterra, è designato come il «rock satanico» per eccellenza. Ha esplorato tutta la vena dell’occultismo e del satanismo, dalla messa nera fino ai sacrifici rituali umani. Il già ricordato Ozzy Osborne, suo principale esponente, confessa di essere in trance, cioè sotto l’influsso demoniaco, tutte le volte che compone ed eseguisce la sua musica.
Elvis Presley, detto il «re del rock n’roll», morto quarantenne a causa dei suoi vizi, ha esercitato un dominio idolatrico sui suoi ammiratori e sue ammiratrici. Egli si era dedicato sistematicamente al rigetto di tutti i tabù, a cominciare da quelli sessuali, i più detestati dalla gioventù in rivolta, per arrivare a quelli contro la religione, la famiglia e la società civile nel suo complesso.
Il Kiss, già menzionato in queste pagine, è un gruppo punk che intende esaltare la violenza, il sadomasochismo, e tutto il simbolismo del male e della perversione sessuale in chiave apertamente satanica. Il Kiss non solo utilizza il messaggio subliminale, ma diffonde anche canzoni per glorificare il nome di satana e accelerare l’avvento del suo regno mondiale.
Led Zeppelin ha operato specialmente in California. Il chitarrista Jimmy Page, suo principale esponente, ha portato il gruppo al culto satanico. La potenza satanica è sempre presente nei suoi concerti.
I Rolling Stones (pietre rotolanti), nati in Inghilterra nel 1965, sono, dopo i Beatles, tra i grandi del rock che hanno dominato negli anni Settanta. Nel loro repertorio la canzone Dancing with Mr D. (danzando col Sig. D. — diavolo) e l’album di dischi: To their satanic Aiajesties (alle loro maestà sataniche).
I The Who, nati in Inghilterra nel 1965, «mirano alla glorificazione stessa del male per il male, della violenza puramente gratuita e dell’anarchia totale in tutti i settori della vita personale e della vita collettiva. In una parola è la rivoluzione senza frontiere e la contestazione globale spinte fino ai loro limiti estremi»111.
Parlando degli eccessi delle giovani generazioni, che di giorno in giorno si allargano a macchia d’olio raggiungendo tutti i paesi del mondo, non è il caso di tacere o di sottovalutare le responsabilità dei grandi e degli adulti. Le loro colpe e responsabilità in questo campo non sono inferiori, anche se meno appariscenti e clamorose, di quelle dei giovani. Certa è una cosa: se la condotta, l’esempio e l’insegnamento degli adulti fosse stato più coerente e più serio -- e questo lo diciamo a livello internazionale, non limitato a qualche singolo paese — i giovani non avrebbero avuto la possibilità e non avrebbero mai osato arrivare a tali eccessi. Per trovare, ora, un rimedio efficace ai male che molti, che tutti deprecano e temono, è necessario risalire alle cause, applicare il rimedio alle cause per farlo arrivare agli effetti. In altre parole, per arrivare a cambiare la mentalità del giovane, del teen ager, e portarlo alla comprensione concreta della vita, bisogna prima cambiare la mentalità dell’adulto.
Molti si sono chiesti quali possano essere stati i moventi prossimi di questo orientamento all’occultismo e al satanismo delle nuove generazioni e non sempre sono riusciti a trovare una risposta esauriente e adeguata. I moventi sono molteplici, alcuni generali di tutti i tempi e di tutte le età, alcuni propri della nostra epoca progressista e materialista. In tutti i tempi i giovani si sono dimostrati amanti delle novità. Il vecchio, il tradizionale, l’erediti trasmessa da altri e a base della civiltà e della vita quotidiana, non li accontenta più, non piace più, non soddisfa più, bisogna evadere e andare in cerca del nuovo, dell’inusitato, del diverso. Questo anche nel campo religioso. Il vecchio cristianesimo appare freddo, fuori moda, sorpassato, inadatto alle esigenze e alle richieste di una gioventù tesa e decisa a diventare protagonista della propria storia.
Di qui lo sforzo di evasione, di emancipazione, di novita, caratteristico di tutti i tempi di crisi, come notava Sallustio nella gioventù romana alla vigilia della congiura di Catilina, rerum novarum cupiditas, quasi che il nuovo, solo perché nuovo, dopo la tabula rasa di tutto il vecchio, debba essere sempre e necessariamente migliore.
Rifiutando la religione del vero Dio, la si sostituisce con la religione dell’anti-Dio. Magia, esoterismo, stregoneria, culto satanico, culto della natura, ecologia, diventano così la nuova religione, una religione non organizzata e condizionata da altre, ma costruita in proprio a misura d’uomo, senza impegni, più vicina, più accessibile, più facile, più attraente. Un ritorno al mondo e conseguentemente al «principe di questo mondo». L’arte, la musica, la letteratura, la moda del vestire, il divertimento, l’atteggiamento personale, la concezione della vita, la famiglia, i rapporti umani, tutto prende una configurazione diversa da quella tradizionale, impostata ormai sul rigetto radicale di ciò che finora era stato approvato e accettato. Così affermava Cassandra Salem, una maga californiana nel 1971:
«Tutta la nostra religione è basata sul ciclo lunare, l’adorazione della luna. Noi siamo i primi nel mondo a interessarci seriamente di ecologia, gli unici a promuovere un ritorno alla natura e crediamo di essere sulla giusta strada. La magia sembra crescere e diffondersi molto più in fretta di qualunque altra religione nel mondo»112.
Accanto a questa prima motivazione di carattere generale se ne aggiunge un’altra non meno determinante, propria della nostra epoca post-cristiana, materialista e atea. Non sono solo i giovani che hanno perduto il senso della vita, ma — dicevamo sopra — anche gli adulti che non hanno saputo trasmetterlo loro. Le deviazioni e gli eccessi del mondo giovanile sono sempre esistiti e probabilmente esisteranno anche in futuro, ma mai in questa estensione e in questa forma. E necessario pertanto cercarne le cause, e queste si trovano nella nuova ondata di materia, ossia danaro, successo, violenza, sesso, pornografia, edonismo, magia, ingiustizia, soppressione del debole, esaltazione della forza comunque sia, a cui gli adulti, che avrebbero dovuto essere i più avveduti e i più interessati a farlo, non hanno saputo né voluto opporre la dovuta resistenza.
Ora sono gli adulti i più preoccupati a correre ai ripari, un segno di resipiscenza, certo, più che mai lodevole. Non c’è che augurare a questo ripensamento, per quanto tardivo, il migliore successo e attenderne alla fine i risultati.113
Nessun commento:
Posta un commento