L'anima rinchiusa nella ferita del Costato
Gesù mi fa contemplare la mia anima rinchiusa nella ferita del Costato, immersa nel Sangue, mentre il corpo è fuori, a piè dell'altare, coperto di piaghe,
di ferite, di deformità.
- Ecco, fgliuola, la tua anima è in me; quante volte l'hai immersa nel Sangue con fede, con umiltà, con ardore, altrettante essa è stata lavata, purificata,
guarita in proporzione della confidenza e dell'abbandono.
Io sono la Misericordia infinita, manifestata agli uomini nella pienezza del mio Amore: chi si avvicina alla Croce, chi adora e beve il Sangue della Redenzione, ha la pienezza della
giustizia. Non temere, mi svelo ai piccoli, agli umili, cerco cuori che mi accolgano, che entrino amorosamente nel mio per non uscir mai più; ad essi manifesto le mie tenerezze esuberanti, se l'anima è esuberante
di fede; inebrianti, se l'anima crede oltre la rivelazione e la manifestazione; trasformanti nella mia stessa vita, se l'anima asseconda lo spirito della grazia, lo spirito dell'amore. Il tuo corpo è piagato:
è la condizione della natura umana in lotta lungo la vita, anche se l'anima è ricoverata nel mio Cuore Divino. Guarisci dunque le piaghe, ritempra la natura, trasforma i sensi con il Sangue che attingi dal
petto del tuo Signore. - q. 12 : s. d.
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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