martedì 10 settembre 2019

Il buon samaritano delle vittime del demonio




 Proposta di esorcismo al Vescovo 

In un successivo esorcismo riprendo il dialogo con il principe dei demoni, ma non sono ancora certo che sia Lucifero. 
Non mi ha voluto rivelare il nome per non divenire più debole, così mi ha risposto.  
Ci provo a chiamarlo: “Lucifero”; rimane sorpreso e si mostra abbastanza amareggiato e umiliato, ma non so se ho indovinato. Mi dice: “Non sono solo, ci sono altri con me”.  
Allora cerco con le preghiere di interessare e allontanare tutti. Quando lo attacco forte, lo faccio soffrire molto, lo sento fare un nome: “eurigma”. Chiedo spiegazione su questa parola che ripete più volte quando è in difficoltà. Mi risponde, come tante altre volte, con offese:  “Ah, cretino, non sai niente. Chiamo un mio amico in aiuto”.  
“Ma come! Tu dici di essere il principe dei demoni e poi hai bisogno dell’aiuto del tuo gregario e sei costretto a rimanere qui anche se soffri molto?”.  
“Non hai capito, cretino, che qui ci rimango perché voglio io, perché sono il più forte, perché sto sempre meglio che all’inferno: ti ho detto che all’inferno si soffre molto di più ”! 
“Prete, vuoi venire all’inferno; io ho molti preti con me”.  
“Ho sempre lottato per stare con il Signore, e ora vorresti che io lo tradissi? Non perdere tempo di farmi queste proposte: ho scelto il Signore e rimango fino alla fine con Lui”.  
“Non è detta l’ultima parola: io continuerò a tentarti fino alla fine”.  
“E io obbedirò al Signore come ho fatto finora, anzi ancor di più: continuerò per tutta la vita”.  
“Io invece non ho mai obbedito e non obbedirò mai; questa è la mia scelta. Il mio divertimento è portare con me all’inferno le anime. Sapessi quanto mi fa soffrire quella là, quella donnaccia. Sul più bello dei miei progetti inventa qualcosa, rompe i miei piani e si porta via le mie anime. Come soffro stare là a guardarla ore ed ore!”. 
Durante la chiacchierata gli propongo di fare un esorcismo con il Vescovo perché spero che con la sua autorità possa mandarlo via. Il demonio subito reagisce con un netto no:  “Non voglio. Guai a te se lo farai. Tanto il Vescovo non accetta, non ti ascolta. E poi rimango qui finché voglio io perché sono il più forte”.  
“Ma se sei il più forte, perché hai paura del Vescovo”.  
“Ne ho già abbastanza con voi tre caproni! Si anche tu sei un caprone con gli altri due (P.Cristoforo e P.Dino)”.  
“Se mi fai questo scherzo, te lo farò pagare caro fino alla fine della vita, ricordatelo”.  
“Mi hai detto che a te piacciono i preti che pregano poco e che hanno paura. Credo di non piacerti tanto perché prego sempre di più ed ho sempre meno paura, anzi mi piace lottare contro di te. E poi me ne hai fatte passare tante nella vita, ormai ho le ossa abituate, non mi fai più paura”. 
Qualche giorno dopo già alle prime Ave Maria comincia a parlare lui, si mette subito a piangere e continua per quasi un’- ora. Gli chiedo il perché del suo pianto e lamenti. “Non voglio venire da quel caprone perché devo dire la verità e non voglio”. Io gli domando:  “È vero che tu sei il padre della menzogna, ma che ti costa dire la verità? Che cosa devi dire?”.  
La ragazza Sara, presente all’esorcismo, mi spiega che si tratta delle apparizioni della Madonna. Il demonio aggiunge subito: “Si, proprio quelle, perché se quel caprone (Vescovo) ci crede, finisce per crederci anche la gente, ed io ho finito, sono fallito. Io faccio affari finché non credono alle apparizioni e neppure a me”.  
Torna a minacciarmi fortemente: “Se lo fai, ti farò fare brutta figura dinanzi al Vescovo e ti farò accusare da matto per metterti in manicomio”. Io mi mostro incurante delle sue minacce e lui cambia atteggiamento. A mezza voce, con aria da amico mi dice:  “Senti, io sono anche cattivo, ma ho ancora un po’ di bontà in fondo al cuore: ti consiglio per il tuo bene, non immischiarti in queste cose, sono più grandi di te”.  
In risposta gli chiedo: “Già mi hai dato questo consiglio, ma tu mi parli per il mio bene o per il tuo interesse?”. Scoppia in una risata e dice: “Vedo che capisci le cose”, e chiude così il discorso. 

FRATELLO  ESORCISTA 

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