Si legge nel libro del Siracide (50, 22): "Benedite il Dio dell'universo, che compie in ogni luogo grandi cose". E il salmo esclama: "Tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio?" (Sal 79, 19). E' la celebrazione dei "magnalia", dei "mirabilia Dei": cioè delle cose grandi, meravigliose, dei prodigi, dei miracoli compiuti da Dio a beneficio dell'uomo.
Le opere meravigliose di Dio suscitano nell'uomo che le contempla lo stupore, l'ammirazione e la riconoscenza.
Già nel creato, nella natura traspare la sapienza benefica di Dio; quante volte ci siamo indugiati, attratti dalla bellezza di un cielo stellato, di un paesaggio alpino, del mare, di un tramonto?... "Quanto sono grandi le tue opere, Signore! Tutto hai fatto con saggezza... dice il salmo 103 che è un inno festoso all'opera di Dio creatore.
E che cosa dire dell'uomo, creatura voluta dal Signore a sua immagine e somiglianza? A lui Dio ha affidato le cose create: "Tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore, a tua immagine hai formato l'uomo, alle sue mani operose hai affidato l'universo perché nell'obbedienza a Te, suo creatore, esercitasse il dominio su tutto il creato" proclama la quarta preghiera eucaristica. Sicché il salmista può dire: "Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi?... eppure di gloria e di onore lo hai coronato, gli hai dato potere sulle opere delle tue mani..." (Sal 17, -5-7).
Ma Iddio non s'è fermato ai doni della natura. Egli ha voluto donarci il suo Figlio Unigenito il quale, comunicando con la nostra natura umana, ci ha fatti partecipi della sua natura divina: figli di Dio. "E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo..." (Rm 8, 17).
Veramente "grandi cose ha fatto il Signore per noi!" (Sal 125). Ma chi, e più e meglio di Maria può dire: "grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente"? (Lc 1, 49).
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