domenica 20 dicembre 2020

Comunione sulla mano? NO! é sacrilegio!

 


Sacrileghe  “profanazioni”!

–  “fatti  s t orici”  –  


Ed ora vogliamo far notare che molti «“centri massonici” hanno organizzato una fitta rete di raccolta e distribuzione di “Particole consacrate” (rubate o ricevute, in chiesa, sulla mano!). Con certezza, possiamo fare i nomi anche dei centri: Catania, Messina, Siracusa, Reggio Calabria, Taranto, Bari (2 centri), Napoli (5 centri), Roma (26 centri) Firenze (2 centri), Arezzo (7 centri), Terni (6 centri), Pisa (8 centri), Genova (12 centri), Milano (23 centri), Torino (17 centri), Brescia (15 centri), Verona (32 centri), Bassano del Grappa (14 centri), Vicenza (13 centri), Bologna (4 centri), Ferrara (3 centri), Padova (9 centri), Venezia (4 centri), Pordenone (15 centri), Udine (4 centri), Trieste (12 centri)»96. 

È una mappa su cui piangere! Ed è una “rete” che aumenta di giorno in giorno! «I gruppi satanici che praticano “messe nere” sono ormai moltissimi! Nel solo Triveneto sono oltre 300, sostenuti da più di 700 gruppi di “magìa nera”!… In Lombardia, non sono meno, con centro Varese e Gallarate; in Piemonte, con Torino e Pinerolo; in Liguria, con Genova e Imperia; in Emilia-Romagna, con oltre 500 gruppi satanici, operanti soprattutto nei paesi appenninici»97. Nelle diocesi di Brescia, Bergamo, Verona, Vicenza, Padova, Pordenone, Udine, Mestre, quasi ogni parrocchia ha il suo “centro satanico” con “messe nere” ogni settimana, presiedute anche da preti, sacrestani, da “lettori” da “ministri dell’Eucarestia”!… Sono gli stessi “ministri” della Liturgia che operano in chiesa a trafugare facilmente, inosservatamente, le sacre particole, per poi “darle in pasto alle bestie”, a satana, nelle forme più sacrileghe e obbrobriose! Le sacre specie, infatti, vengono spesso impastate con sterco umano e petrolio; quin di se ne formano come delle polpette, che vengono distribuite sul tavolo, formando il numero 666, oppure il 33, oppure il 999; quindi, al canto di un inno “maggiore” a satana (…) vengono bruciate in mezzo al tavolo-altare, spesso insieme a galline vive, ovvero cani o gatti, oppure con vittima umana. 

Quante persone scompaiono! Dove finiscono?… molto spesso su un altare di satana, al canto degli inni “sublimali”, col suono delle musiche sataniche del “Rock’n’roll”!98 È un quadro allucinante! Ma allora, cosa pensare di quei Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose, ministri dell’Eucaristia che inconsciamente partecipano e collaborano vivamente, distribuendo la “Comunione sulla mano”, a questo traffico diabolico di “Ostie consacrate”, che vengono anche vendute e pagate profumatamente, per finire in mano a “sacerdoti di satana”, a fattucchieri, a membri di sètte sataniche, per le loro nefande liturgie e “messe nere”?99 Si pensi, poi, anche ai “ministri straordinari” dell’Eucarestia che, spiritualmente mediocri, distratti, leggeri, con poca o nessuna fede, si portano il Santissimo a casa (che taluni tengono come “medicina” o “reliquia”!) per essere pronti ad ogni richiesta. E girano ovunque; s’incontrano, chiacchierano con tutti; senza alcun segno liturgico (contro le “norme” del “Rito della Comunione fuori della Messa”, n. 20); impossibilitati a “confessare”, perché non sacerdoti, favorendo, così, anche Comunioni sacrileghe, e certamente spegnitori del senso della Fede in anime umili che sono private, così, di ricevere “Dio in Persona” nel modo più degno! Ma tale sensibilità sembra ormai smarrita dall’animo di tanti vescovi e di tanti sacerdoti, nonostante le numerosissime “profanazioni” che non possono, almeno in parte, sapere! Anzi, vi sono perfino vescovi e sacerdoti che, arbitrariamente, impongono ai fedeli di sottostare al “nuovo rito” della “Comunione sulla mano”, quasi fosse un doveroso dovere, non pensando, invece, che questo loro modo di agire di prepotenza può perfino integrare gli estremi del delitto di “violenza privata”, preveduto dall’articolo 610 del Codice Penale! 

È uno stupido agire, comunque, che lo si potrebbe anche dire: “leninismo clericale”, come lo dimostra questo “fatto”, avvenuto il 13 dicembre 1989, nella parrocchia di San Clemente dei Prati fiscali, a Roma. «Al momento della Comunione - scrive l’interessata - una donna aprì la bocca per ricevere l’Ostia, come aveva sempre fatto. Il parroco, innervosito, la redarguisce e le impone di presentare le mani. Io vengo dopo e apro la bocca; un’altra sfuriata! Io non cedo, e lui mi indica ai fedeli con disprezzo e poi mi mette l’Ostia sulla lingua con un gesto violento, continuando a rimproverarmi. Questo gesto di “leninismo ecclesiastico” non è isolato» (Firmato: Giuseppina Sciascia, su: “Il Sabato” del 13 gennaio 1990). A conferma, possiamo aggiungere anche quest’altro gesto, avvenuto nella Germania Federale da parte del Vescovo di Augusta, il quale ha mandato “in pensione” un giovane parroco di 34 anni per il semplice fatto di non voler dare la “Comunione sulla mano” ai suoi parrocchiani, sia pure per “ragioni di coscienza”!100 Comunque, non è l’unico vescovo che, per salvare “l’uniformità” - come dicono certi vescovi! - ha imposto (ma con quale autorità?) di dare e di ricevere la “Comunione sulla mano”, quasi che la Chiesa avesse abolito l’antico rito e non ne avesse permesso, invece, a tutti, di poter continuare a ricevere l’Eucarestia sulla lingua, perché “modo… del tutto conveniente”, come si espresse chiaramente Paolo VI, il quale ha sempre sostenuto questo “diritto” del popolo cristiano, condannando persino certi membri dell’episcopato e del clero che l’avessero a violare: «Avviene pure - ha scritto, infatti, in “Dominicae Cenae”, n. 11 - che non è tenuta in conto la libera scelta e volontà di coloro che, anche dove è stata autorizzata la distribuzione della Comunione sulla mano, preferiscono attenersi all’uso di riceverla in bocca». 

Ma questi signori vescovi del “dialogo” (a senso unico, però!) ignora no molte cose, anche quello che scrisse il cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e cioè che: «In campo liturgico, dire “cattolicità” non significa dire “uniformità”, mentre (…) proprio il pluralismo post-conciliare si è dimostrato stranamente uniformante, quasi coercitivo, non consentendo più livelli diversi di espressione di fede, pure all’interno dello stesso quadro rituale»101. A questi signori Vescovi, perciò, bisognerebbe ricordare «l’ufficio primario dei sacerdoti, i quali sono stati consacrati, per rappresentare Cristo-Sacerdote, per cui le loro mani, come la loro parola e la loro volontà, sono divenute strumento diretto di Cristo! E per questo, come Ministri dell’Eucarestia, essi hanno sulle Sacre Specie una responsabilità primaria, totale!.. Il toccare le Sacre Specie, la loro distribuzione con le proprie mani, è un privilegio degli “ordinati”, che indica una partecipazione attiva al mistero dell’Eucarestia…»102. Perciò, non ci pare irrispettoso se richiamiamo questi signori Vescovi al Canone 1367 del “Nuovo Codice di Diritto Canonico” che definisce: «Chi getta via le specie consacrate, oppure le sottrae o le ritiene a scopo sacrilego, incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica; il chierico, inoltre, può essere punito con altre pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale». È un parlare più che chiaro! E non è questo il “sacrilegio” che si fa proprio con le “specie consacrate”, gettate via nei “frammenti” che il Concilio di Trento, “de fide”, con definizione dogmatica contengono anch’esse “tutto il Cristo”? E allora, Eccellenze, non è un “reato” personale il vostro, sapendo delle possibilità che succedano questi abusi sacrileghi? Non siete, forse, Voi i “mandanti”, coscienti? Membri del “Corpo Mistico” anche noi, e perciò animati dallo stesso Suo “Spirito di verità”, desideriamo vivamente che questa nostra reazione non Vi lasci insensibili e non Vi lasci “responsabili” - se non lo farete! - di altri milioni di “sacrilegi” che portano avanti paurosamente questa crescente apostasia dalla Fede cattolica nel “popolo di Dio”!

del sac. dott. Luigi Villa

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