mercoledì 7 aprile 2021

La battaglia continua 3

 


MODERNISMO E MODERNITÀ  MAGISTERO DELLA SANTA CHIESA 


1766 - 25 novembre Clemente XIII, “Christianae reipublicae” sulla pericolosità, per la fede e la morale, della diffusione di libri eterodossi, e sulla cura che devono porre i Pastori nel preservare i fedeli dai rischi derivanti dalla loro diffusione. 

1768 - 6 gennaio Clemente XIII, “Summa quae” sul contrasto tra Chiesa e mondo, esortazione alla fortezza per i Vescovi.

 1775 - 25 dicembre Pio VI, “Inscrutabile divinae” sull’inizio del pontificato, sulla cura per la scelta dei nuovi preti, sulle condizioni del mondo moderno, sulla cura episcopale. 

1786 - 28 novembre Pio VI, “Super soliditate” sulla condanna del libretto: “Che cos’è il papa?” (Quid est papa?), di Eybel, che contraddice il primato del Papa, excursus storico sul primato della Cattedra di Pietro.

1791 - 10 marzo Pio VI, “Quod aliquantum” sulla condanna della Costituzione Civile del Clero, deliberata dall’Assemblea Nazionale Francese, excursus storico, esame e condanna delle varie parti di detta Costituzione, condanna della libertà naturale. (*http://www.unavox.it/Magistero/MaglndArgModernismo.htm)

1792 - 24 novembre Pio VI, “Quae causa” sull’esortazione alla preghiera per i mali del tempo, sulla concessione delle indulgenze a Roma e negli altri vescovadi. 

1793 - 17 giugno Pio VI, “Quare lacrymae” sull’uccisione del Re di Francia, sulla orribile catastrofe della rivoluzione francese, sulla iniquità delle filosofie professate. 

1794 - 28 agosto Pio VI, “Auctorem fidei” sulla condanna del Sinodo di Pistoia del 1785, elenco delle proposizioni condannate; sul richiamo del Sinodo di Pistoia al Sinodo Gallicano del 1682, anch’esso condannato da Innocenzo XI l’11 aprile 1682 e da Alessandro VIII il 4 agosto 1690. 

1798 - 10 novembre Pio VI, “Constantiam vestram” sulle tribolazioni a cui è sottoposta la Chiesa nell’ora presente, sulla sua indistruttibilità per la speciale protezione del Signore. 

1800 - 15 maggio Pio VII, “Diu satis” sull’insediamento del nuovo Pontefice, sulla situazione della Chiesa combattuta nel tempo attuale, su alcune raccomandazioni ai Vescovi per fronteggiare i nemici della Chiesa. 1829 - 

24 maggio Pio VIII, “Traditi humilitati” sulla condanna delle nuove concezioni filosofiche che propugnano l’indifferentismo, sulla condanna delle nuove traduzioni della Bibbia, diffuse senza il placet della Chiesa, che comportano gravi errori, sulla condanna delle società segrete, sulla condanna della diffusione di libri funesti, sulla difesa del sacro vincolo del matrimonio. 

1832 - 15 agosto Gregorio XVI, “Mirari vos” sulla condanna delle tendenze novatrici anche all’interno della Chiesa, delle richieste di eccessiva liberalità, delle richieste sull’abolizione del celibato ecclesiastico, delle richieste di divorzio, dell’indifferentismo, della libertà di coscienza, della libertà di stampa, della libertà politica come ribellione contro i prìncipi 

1833 - 4 ottobre Gregorio XVI, “Quo graviora” sui disordini interni alla Chiesa nella Renania, sulla condanna delle iniziative dei chierici di Offenburg e del libretto di F.L. Mersy: “Ci sono riforme necessarie nella Chiesa cattolica?”. 

1835 - 17 maggio Gregorio XVI, “Commissum divinitus” sulla intangibilità della potestà della Chiesa in materia di amministrazione per il bene delle anime. 

1835 - 26 settembre Gregorio XVI, “Dum acerbissimas” sull’iscrizione all’indice dei libri di Giorgio Hermes, dottore in teologia e filosofia, professore nell’Accademia Renana “Federico Guglielmo” di Bonn e nella cattedrale capitolare della Chiesa metropolitana di Colonia. 

1836 - 1° febbraio Gregorio XVI, “Sextus iam” sull’accrescersi dei mali penetrati nella Chiesa, sui fatti contro la Chiesa in Portogallo, sui fatti contro la Chiesa in Spagna.

1841 - 4 maggio Gregorio XVI, “Ex literis” sul divieto, al vescovo di Parigi, di istituire la nuova Opera per le Missioni Cattoliche. 

1843 - 5 agosto Gregorio XVI, “Inter maximas” sulla condanna del libretto di Francesco Forti: “Lettera sulla direzione degli studi”, pubblicato a Ginevra nel 1843. 

1844 - 8 maggio Gregorio XVI, “Inter praecipuas” sulla condanna delle Società Bibliche e dell’associazione americana Alleanza Cristiana, che diffondono traduzioni in volgare della Bibbia, erronee e corrotte. 

1846 - 9 novembre Pio IX, “Qui pluribus” sulle concezioni moderne che avversano la Chiesa e la Religione, sulla condanna della ragione che dovrebbe prescindere dall’ossequio alla Fede, sulla condanna di chi vorrebbe distruggere la fede ed assoggettarla empiamente alla ragione, sulla condanna delle sètte segrete e delle società bibliche, sulla condanna del comunismo, sulla condanna di volumi e libercoli che diffondono false concezioni, sulla necessaria cura nella scelta dei nuovi religiosi. 

1849 - 8 dicembre Pio IX, “Noscitis et Nobiscum” sulle accuse rivolte alla Chiesa di non volere la gloria dell’Italia, sulle cospirazioni contro la Chiesa e la Religione, sul pericolo del socialismo e del comunismo, sulla loro incompatibilità con la Religione, sui tentativi di protestantizzazione in Italia, sulla necessità di meglio istruire i fedeli sugli insegnamenti della Religione, sulla condanna della diffusione della stampa, sulla condanna dei cattivi libri e della diffusione dei Libri sacri in volgare senza autorizzazione della Santa Sede, sulla condanna del socialismo e del comunismo, sulla condanna degli ecclesiastici che abbracciano le teorie moderne.

1851 - 21 novembre Pio IX, “Exultavit cor nostrum” sui buoni risultati del Giubileo, sui mali pestiferi apportati dalla modernità, sulla necessità di sempre maggiori preghiere. 

1853 - 21 marzo Pio IX, “Inter multiplices” sulla esortazione ai vescovi francesi a continuare a magnificare la Chiesa nella concordia e nella lotta agli errori moderni. 

1854 - 1° agosto Pio IX, “Apostolicae nostrae” sulla concessione di speciali indulgenze perché si preghi per alleviare le disgrazie apportate dalle concezioni moderne. 

1854 - 9 dicembre Pio IX, “Singulari quadam” sui miscredenti, i quali vorrebbero sterminato, se fosse possibile, ogni culto di religione, sui reggitori delle cose pubbliche i quali pretendono di confinare la Chiesa entro i limiti dello Stato, su alcuni uomini insigni per dottrina che tengono la ragione umana in sì gran pregio da giungere con solenne follia a pareggiarla alla religione medesima, sulla verità di fede che nessuno può salvarsi fuori della Chiesa Apostolica Romana, l’unica arca di salvezza e chiunque non sia entrato in essa perirà nel diluvio, su alcuni del Clero che non si comportano sempre come ministri di Cristo e dispensatori dei misteri divini. 

1856 - 17 marzo Pio IX, “Singulari quidem” sul sinodo dei Vescovi austriaci, sulla convenzione tra la Chiesa e l’impero austriaco, sulla peste dell’indifferentismo, sulla malattia del razionalismo, su alcuni sacerdoti che, dimentichi della dignità del loro magistero, non procedono affatto conformemente a quella vocazione cui sono stati chiamati, sulla pubblicazione dei libri di religione con traduzioni e commenti errati.

1861 - 18 marzo Pio IX, “Iamdum cernimus” sui mali irriducibili della società moderna, sulla lotta alla Chiesa e alla Religione, sulla inconciliabilità tra la Religione e la civiltà moderna e tra la Santa Sede e lo Stato italiano. 

1862 - 9 giugno Pio IX, “Maxima quidem” sull’elencazione dei mali moderni e sulla loro condanna. 

1863 - 10 agosto Pio IX, “Quanto conficiamur” sulla lotta alla Chiesa nel tempo moderno, sui mali del tempo moderno, sulla opportunità di ribadire le condanne precedenti, sulla impossibilità di salvezza per i cattolici che vivono lontani dalla vera fede e dall’unità cattolica, sulla necessità che i figli della Chiesa aiutino e non siano nemici di coloro che stanno fuori dalla Chiesa, sull’errore dell’egoismo moderno, sugli attacchi di certi ecclesiastici contro la Santa Sede, sulla condanna di Società, del tutto condannabili, che vanno sotto il nome di Clerico-liberali, di Mutuo Soccorso, di Emancipatrice del Clero Italiano (così comunemente chiamate) e altre ancora. 

1863 - 21 dicembre Pio IX, “Tuas libenter” sul Congresso Teologico di Monaco indetto impropriamente da laici, sugli scrittori tedeschi che insegnano false dottrine, sulle tendenze a rigettare gli insegnamenti dei dottori della Chiesa, sulla recente e inaccettabile teoria filosofica che, pur ammettendo come fatto storico la divina rivelazione, sottopone però le ineffabili verità da essa proposte alla ricerca e al metodo della ragione umana, sulla necessità che si debbano accuratamente evitare tutte le novità profane. 

1864 - 8 dicembre Pio IX, “Quanta cura - Syllabus” sui principali errori della tristissima età nostra, sulla condanna dell’empio ed assurdo principio del naturalismo, della libertà di coscienza e dei culti, della separazione tra società e religione, del panteismo, del naturalismo, del razionalismo assoluto, del razionalismo moderato, dell’indifferentismo, del latitudinarismo, del socialismo, del comunismo, delle società segrete, delle società bibliche, delle società clerico-liberali. 

1878 - 21 aprile Leone XIII, “Inscrutabili Dei consilio” sui mali dei tempi moderni che combattono la Chiesa, sui rimedi relativi. 

1878 - 28 dicembre Leone XIII, “Quod Apostolici muneris” sulla peste dei socialisti, comunisti e nichilisti. 

1879 - 4 agosto Leone XIII, “Aeterni Patris” sull’uso della filosofia al servizio della dottrina della Fede, sulla sottomissione della filosofia alla Fede, sulla necessità di seguire l’insegnamento dei Padri, sull’importanza dell’opera di San Tommaso. 

1881 - 12 marzo Leone XIII, “Militans Iesu” sulla condizione disagevole del Papa e della Chiesa a causa delle ingerenze moderne, sulla concessione di indulgenze giubilari per l’anno in corso. 

1881 - 29 giugno Leone XIII, “Diuturnum illud” sui danni delle ideologie moderne, sulla dottrina che l’autorità viene da Dio, sulla condanna delle ideologie egualitarie, sulla necessità della sottomissione all’esercizio della potestà alla Fede. 

1883 - 18 agosto Leone XIII, “Saepenumero considerantes” sul travisamento della storia a danno della Chiesa e del potere papale, sulla necessità di compilazioni storiche corrette col più ampio uso degli archivi vaticani.

1885 - 1° novembre Leone XIII, “Immortale Dei” sulla natura soprannaturale della Chiesa, sul potere ecclesiastico e sul potere civile, sulla iniquità delle ideologie moderne, sulla tendenza moderna ad emarginare la Chiesa e la sua autorità, sulla ingiustizia delle concezioni libertarie, sulla libertà religiosa, sulla funzione degli amministratori cattolici. 

1886 - 22 agosto Leone XIII, “Quod multum” sulla cattolicità della terra di Ungheria, sulla nuova condizione della Chiesa e della Fede di fronte all’incalzare dei tempi. 

1887 - 22 dicembre Leone XIII, “Officio sanctissimo” sulla esortazione ai cattolici di Baviera a contrastare le mire delle moderne ideologie, sui mali del razionalisti, dei naturalisti, dei massoni. 

1888 - 20 giugno Leone XIII, “Libertas” sulla libertà e sul liberalismo. 

1888 - 25 dicembre Leone XIII, “Exeunte iam anno” sull’avanzare degl’incentivi del vizio e dei fatali allettamenti al peccato derivati dal progredire delle ideologie moderne, sull’esortazione a non assecondare i costumi del secolo, sulla necessità della preghiera. 

1889 - 11 febbraio Leone XIII, “Nostis errorem” sui mali dell’età moderna, sul problema della pace. 

1889 - 19 luglio Leone XIII, “È giunto” sulla condanna della moderna libertà di culto e della moderna libertà di insegnamento, con l’occasione di una lettera all’Imperatore del Brasile.

1889 - 15 agosto Leone XIII, “Quamquam pluries” sulla calamità dei tempi presenti, sulla necessità della recita del Santo Rosario, sulla devozione a San Giuseppe, sulla nuova preghiera a San Giuseppe da recitarsi col Santo Rosario. 

1890 - 10 gennaio Leone XIII, “Sapientiae christianae” sulla necessità di curare il bene dell’anima e non quello del corpo, sui doveri dei cristiani in questo senso nei tempi moderni, sul confronto tra insegnamenti cristiani e ideologie moderne. 

1891 - 25 giugno Leone XIII, “Pastoralis VigiIantiae” sul Convegno di Praga, in Portogallo, circa la condizione della Chiesa di fronte al mondo moderno, sulla necessità di congressi vescovili, sulle competenze dello Stato e della Chiesa. 

1891 - 22 settembre Leone XIII, “Octobri mense” sulla necessità della preghiera per l’ora presente, sulla esortazione alla assidua recita del Santo Rosario, sulla importanza della preghiera per intercessione dei Santi. 

1892 - 16 febbraio Leone XIII, “Au milieu” sulla resistenza dei cattolici francesi nei confronti delle idee contrarie alla Religione, sulla legittimità del potere in sé stesso, sulla possibile iniquità di chi detiene il potere, sulla condanna della separazione fra Chiesa e Stato. 

1902 - 19 marzo Leone XIII, “Vigesimo quinto anno” sulla progressione delle idee moderne, sul vero rapporto fra Fede e scienza e tra Fede e libertà, sui rapporti tra Chiesa e Stato, sulla nocività della massoneria.

1907 - 3 luglio San Pio X, “Lamentabili sane exitu” (condanna delle proposizioni moderniste) sulla condanna di 65 proposizioni contrarie alla Religione: sull’esegesi (1-3), sul magistero (4-7), sulla censura ecclesiastica (8), sull’ispirazione della sacra Scrittura (9-12), sull’artificiosità dei Vangeli (13-20), sulla mutazione della Rivelazione (21), sui dogmi presentati dalla Chiesa (22-26), sulla divinità di Gesù Cristo (27-30), sulla artificiosità della Tradizione patristica (31), sull’erranza della teologia (32), sulla inautenticità dei Vangeli (33), sulla precipua umanità di Cristo (34-35), sulla astoricità della Resurrezione (36-37), sulla devianza della dottrina paolina (38), sulla artificiosità dei Sacramenti (39-41), sulla artificiosità del Battesimo (42-43), sulla artificiosità della Confermazione (44), sulla artificiosità della Eucarestia. (45), sulla artificiosità della Penitenza (46-47), sulla artificiosità della Unzione (48), sulla infondatezza dell’Ordine (49-50), sulla infondatezza del Matrimonio (51), sulla invenzione della Chiesa (52-54), sul primato del Papa Vescovo di Roma (5556), sulla evoluzione delle scienze naturali e teologiche (57), sulla evoluzione della Verità (58), sulla evoluzione della dottrina (5961), sulla evoluzione del Credo (62), sulla supremazia del progresso umano sulla dottrina della Chiesa (63-65). 

1907 - 8 settembre San Pio X, “Pascendi Dominici gregis” (condanna del modernismo) sugli errori ormai sostenuti anche da cattolici e da ecclesiastici e sulla condanna del modernismo e dei modernisti: sull’agnosticismo dei modernisti, sulla immanenza vitale dei modernisti, sulla coscienza religiosa dei modernisti, sulla storicità dei modernisti, sul sentimento religioso dei modernisti come base di ogni religione, sulla elaborazione intellettuale dei modernisti come fondamento della Fede, sulla connotazione precipuamente umana dei dogmi sostenuta dal modernisti, sulla mutabilità dei dogmi sostenuta dal modernisti, sulla Fede intesa dai modernisti come esperienza religiosa, sul sentimento religioso e sull’esperienza religiosa intese dal moder nisti come fondanti ogni religione, sulla equivalenza delle religioni derivante dalle convinzioni moderniste, sulla identificazione dei modernisti tra Verità e vita vissuta, sulla mutua separazione tra Fede e scienza che per i modernisti non sono in opposizione anche quanto dissentono tra loro, sulla primizia della scienza in ordine alla comprensione della Fede che per i modernisti è umanamente soggetta alla ricerca scientifica, sulla critica alla Chiesa che per i modernisti non vuole adattare i suoi dogmi all’evoluzione del pensiero umano, sulla strumentalità delle formule di Fede che per i modernisti vanno soggette all’utilità umana, sulla evoluzione degli articoli di Fede e dei Sacramenti che per i modernisti sono soggetti all’esperienza vitale dell’uomo, sulla immanenza della Fede e del culto che per i modernisti mutano nel tempo e nello spazio, sulla dipendenza della ispirazione divina dall’esperienza religiosa che per i modernisti è formativa dei Libri sacri, degli articoli di Fede e del culto, sull’autorità e sul magistero della Chiesa che per i modernisti hanno fondamento nell’umana collettività e nella sua coscienza religiosa, sulla mutua separazione tra Chiesa e Stato che per i modernisti è tutt’uno con la separazione tra essere credenti ed essere cittadini, sulla primizia della conduzione umana dell’esistenza che per i modernisti è fondamento della autorità e del magistero della Chiesa, sulla primizia della evoluzione che per i modernisti regge anche la Rivelazione e la Religione, sulla Religione intesa dai modernisti come derivante dai mutevoli bisogni dell’uomo, sulla inevitabile mutabilità della Chiesa e dei suoi insegnamenti che secondo i modernisti dipendono dalla coscienza collettiva e dall’evoluzione umana, sulla immanenza vitale che per i modernisti regge la ricerca storica, filosofica e teologica, sulla inevitabilità che la ricerca dei modernisti sia di fatto una ricerca aprioristica, sulla erranza della ricerca moderna storica e filologica, sulla erranza della esegesi moderna dei testi scritturali, sulla erranza dei moderni apologisti che sono anch’essi figli del razionalismo, sulla erranza dei moderni apologisti che sono anch’essi convinti dell’immanenza della Religione, sulla smania di innovazione che pervade la mente dei modernisti, sulla condanna di coloro che vorrebbero Introdurre nei seminari gli insegnamenti modernisti che sottomettono la teologia alla filosofia, sulle cause morali che generano il modernismo: aberrazione dell’intelletto, curiosità e superbia, sulle cause intellettuali che generano il modernismo: ignoranza, smania di novità, sull’obbligo che a fondamento degli studi sacri si ponga la filosofia scolastica, sulla esclusione dei modernisti dall’insegnamento e dall’ordinazione, sul bando degli scritti infetti da modernismo, sulla proibizione dei congressi per sacerdoti tranne che non si trattino materie pertinenti, sulla istituzione del Consiglio di vigilanza diocesano per contrastare il modernismo. 

1907 - 18 novembre San Pio X, “Praestantia Scripturae Sacrae” sulla scomunica da comminare a coloro che contravvengono a quanto stabilito col decreto “Lamentabili sane exitu” e con l’enciclica “Pascendi dominici gregis”. 

1914 - 1° novembre Benedetto XV, “Ad beatissimi apostolorum principis” sulle funeste condizioni che portano alla guerra, sui mali delle concezioni moderne, sulla erranza delle nuove ideologie, sulle divisioni tra Cattolici, sui mali del modernismo, sulla eccessiva indipendenza dei chierici. 

1929 - 31 dicembre Pio XI, “Divini illius magistri” sull’educazione e l’istruzione in generale, sull’educazione e l’istruzione cristiana, sulla preminenza della Chiesa in ordine all’educazione e all’istruzione, sul diritto e sul dovere della Chiesa di vigilare sull’educazione e l’istruzione, sul diritto della famiglia all’educazione e all’istruzione, sul dovere dello Stato a limitarsi a proteggere e a promuovere i diritti della Chiesa e della famiglia all’educazione e all’istruzione, sulla condanna dello spirito di violenza e dell’atletismo, sulla condanna del naturalismo pedagogico, sulla condanna dell’educazione sessuale, sulla condanna dell’educazione mista tra maschi e femmine, sulla condanna della scuola laica, sulla promozione delle scuole cattoliche, sui pericoli che presentano i nuovi mezzi di comunicazione: radio e cinematografo, sullo scopo ultimo dell’educazione cristiana. 

1950 - 22 agosto Venerabile Pio XII, “Humani generis” sui mali derivati dall’evoluzionismo, dal materialismo dialettico, dall’idealismo, dall’immanentismo, dal pragmatismo, dall’esistenzialismo e dallo storicismo, sul diffondersi del moderno irenismo, sulla diffusione degli errori moderni in seno al clero, sulla condanna dell’adeguamento dell’espressione dogmatica alle categorie della filosofia moderna, adeguamento che è di fatto un relativismo dogmatico, sulla sterilità della ricerca che prescinda dal sacro deposito della dottrina cattolica, sulla condanna della nuova esegesi, sui frutti velenosi prodotti dall’introduzione delle novità nella teologia, sulla ragione umana che non è in grado di assolvere al suo compito senza che sia debitamente nutrita dalla sana filosofia tradizionale della Chiesa, sulla impossibilità che vi sia contrasto tra la verità scoperta dalla mente umana e la verità acquisita per mezzo della Rivelazione, sulla necessità che i sacerdoti siano istruiti nelle scienze filosofiche secondo il metodo, la dottrina e i principi del Dottor Angelico, sulla condanna della confusione tra conoscenza per mezzo della ragione e atto della volontà, sulla impossibilità che il Magistero ammetta le concezioni filosofiche che contrastino direttamente o indirettamente con la dottrina rivelata, sulla cautela necessaria nell’adesione alle teorie evoluzioniste, sul pericolo che si diffondono errate concezioni in seno al clero e alle persone imprudenti, sulla falsità del convincimento che si possa ottenere un felice ritorno nel seno della Chiesa dei dissidenti e degli erranti, se non si insegna a tutti, sinceramente, tutta la verità in vigore nella Chiesa, senza alcuna corruzione e senza alcuna diminuzione.

sac. dott. Luigi Villa

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