mercoledì 12 luglio 2023

La sua venuta

 


I FIORETTI DI SAN GASPARE


Due predizioni, a significare con notevole anticipo la statura della santità di Gaspare e l'importanza del suo apostolato nella Chiesa di Dio, ne preannunciarono la venuta. Una alquanto vaga, 1' altra ben precisa.

Nel 1807, una fanciulla di appena 8 anni, poi divenuta Sr. Amante M. Sofia e morta in concetto di santità, avendo appreso sulle ginocchia della mamma che non esisteva alcun Istituto intitolato al Prez.mo Sangue, esclamò: «Signore, fate che un giorno sorga un'Istituzione che prenda il nome del Vostro Sangue Prezioso». Dell'altra, dovuta a Sr. Maria Agnese del Verbo Incarnato, (1757-1810) parleremo ampiamente in altro capitolo.

Ed ecco che il 6 gennaio 1786, in una casetta molto modesta, sul Colle Esquilino, a Roma, quasi accanto alla più famosa basilica del mondo dedicata alla Vergine - S. Maria Maggiore - nasce da Antonio Del Bufalo e da Annunziata Quartieroni un bambino assai gracile, ma bello, che il giorno dopo viene battezzato nella chiesa di S. Martino ai Monti, sempre sull'Esquilino, con i nomi regali dei santi Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

Il babbo, sebbene da documenti incontestabili risulti autentico discendente dei Marchesi Del Bufalo, è ridotto a fare il cuoco del Principe Altieri. Gaspare trova già un fratellino, Luigi, e passa con i genitori ad abitare due umili stanze del grandioso Palazzo Altieri, che si affaccia sulla piazza che prende il nome dalla famosa chiesa del Gesù. Ed è proprio in questa chiesa che si manifesta prodigiosamente la grande predilezione del Signore su di lui.

Abbiamo detto che è nato di gracilissima costituzione e già dopo un anno e mezzo deve ricevere il sacramento della Cresima, perché in fin di vita.

Ma, quando è stato appena scongiurato questo grave pericolo, ecco che il bambino viene colpito dal vaiolo in forma così violenta che 1'abbondante eruzione cutanea, propria del male, gli inonda gli occhi col pericolo d'una completa cecità.

La buona mamma, disperando ormai dell'efficacia dell'opera dei medici, piena d'angoscia, si volge, come fa ogni credente in casi disperati, ad impetrare l'aiuto divino. Nella chiesa del Gesù si venera S. Francesco Saverio, il meraviglioso e grande Apostolo delle Indie, del quale è tanto devota. Prostrata al suo altare, leva in alto il piccolo e, come impetuoso ed ostinato è il male, così è più sentita ed accorata la sua preghiera al Santo.

La guarigione del bambino avviene prontissima e totale!

Da Gaspare, al quale la mamma racconta spesso quell' evento prodigioso, il Saverio non sarà mai dimenticato. Si può dire che quel segno di predilezione del Saverio accese nel suo cuore una fiamma che andò man mano ingigantendosi, fino a diventare fuoco d'amore. Quella scintilla fu l'inizio d'una gara tra Benefattore e beneficato, nella quale i due giganti dell' apostolato cercarono di vincersi in generosità. Una gratitudine perenne, più sentita di qualsiasi voto, scaturirà di giorno in giorno nel cuore di Gaspare, il quale non solo cercherà di emulare la santità e il fervore apostolico del grande Francesco Saverio, ma lo eleggerà a protettore della sua Congregazione, gli erigerà altari e chiese, ne predicherà ovunque le grandezze suscitandogli schiere di devoti, porterà ovunque nelle Missioni al popolo un suo quadro, che diverrà famoso. Dal canto suo il Saverio moltiplicherà grazie e protezione ed opererà grandi prodigi quando Gaspare lo invocherà.

Così si amano i santi e sanno intrecciare il loro cuore, nei quali avvampa sempre e al di sopra di tutto, l'immenso amore di Dio!


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