giovedì 17 dicembre 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


CAPITOLO XI 

SACRIFICIO UMANO 

I. 
Abele, Noè, Abramo e gli altri Patriarchi offrivano sacrificii al Signore. Satana se ne av­vide, e tosto, scimmia di Dio, o piuttosto suo ambi­zioso rivale, vuole avere anch'esso i suoi sacri­ficii. E tanta fu sin dal principio la sua formidabile  potenza, che ottenne fino dal popolo di Dio vittime  umane. È vero che gli Ebrei, durante il loro sog­giorno in Egitto, non offriron mai nessun sacrificio agl'idoli; ma appena usciti dalla schiavitù, comin­ciarono ad adorare il vitello d'oro. 

II. 
Bentosto, al contatto delle abominevoli na­zioni di Chanaan, immerse nella più licenziosa  e sanguinaria idolatria, dovevano essi lasciarsi  corrompere e troppo spesso partecipare al loro  culto. Il Signore, a premunire il suo popolo contra  lo scandalo, dettò a Mose quell' articolo di legge :  « Chiunque sacrificherà agli dèi stranieri, sarà punito di morte: qui immolai diis occidetur.» 1 
Poscia il medesimo divieto é rinnovato con  pena più grave. « Se qualcuno, dice il Signore,  sacrifica a Moloch uno dei suoi figli, sarà punito  di morte, e tutto il popolo lo lapiderà; che se  il popolo trascurando i miei ordini, non ne fa  conto, esterminerò io stesso il colpevole, la sua  famiglia, e tutti coloro i quali avranno accon­sentito al suo delitto. » 2 

III. 
Malgrado questi divieti reiterati e le pene  terribili comminate contro i prevaricatori, gli  Ebrei affascinati dal demonio e dall' esempio dei  popoli che essi avevano missione di sterminare,  si lasciano trascinare all'idolatria. Disertori del  vero Dio, si vedono troppo spesso offrire vittime  agli' idoli. Questo è il rimprovero che Mose stesso  sul punto di morire fa ad essi : « Hanno offerte  vittime agl'idoli, e non a Dio; a dèi sconosciuti,  non adorati giammai da' loro padri. » 3 

IV. 
Quali erano queste vittime? Ce lo dice Da­vide. Delineando a grandi tratti la storia dei suoi antenati, li accusa d'avere offerto al de­monio numerose vittime umane e soprattutto  vittime preferite, giovanetti dell'uno e dell' altro  sesso. « Si commischiarono ai gentili; impara­rono le loro opere; adorarono i loro idoli, ed  immolarono i loro figli e le loro figlie ai de­moni! ; sparsero il sangue innocente, il sangue  dei loro figli e delle loro figlie, cui sacrifica­rono agl'idoli diChanaan: quos sacrificaventnt smlptilibìis Chanaan. » 1 

V. 
Trecento anni dopo Davide, Isaia ci mostra  il sacrifizio umano sempre in vigore presso gli  Ebrei, suoi contemporanei. « Non siete voi, loro  dice, figli scellerati, una razza menzognera, voi  che cercate la vostra consolazione negl'idoli,  sotto alberi fronzuti, immolando i fanciulli nelle  caverne dei torrenti: Immolantes parvulos in lorrentibtts. » * 
Cento anni dopo Isaia, il Profeta Geremia  prova la persistenza del sacrifizio umano presso i suoi compatriota', e ci dice di qual maniera  compievasi: « Essi inondarono di sangue la  valle dei figli di Ennon; ofFriron sacrifizi agli dèi stranieri, ed innalzaron altari a Baal, per  bruciarvi i loro figli in onore di Baal. Et aedificaverunt excelsa Baalim, ad comburendos filios  suos igni in holocauslitm Baalim. » 1 

VI. 
Cento anni dopo Geremia, udiamo il Pro­feta Ezecchiello levar la voce contro lo stesso  scandalo. « Voi avete, dice il Signore, preso i  vostri figli e le vostre figlie, cui avete messo  al mondo per me, e li avete immolati agl'idoli  per servir loro di pascolo: Et immolasti eis ad devorandum. » B 
Il medesimo rimprovero è nel Profeta Osea  il quale ci avvisa, che non solo si sacrificavano  fanciulli, ma ancora uomini fatti, a somiglianza  di tutti i popoli pagani : Immolale homines, vitulos adoranles. 3 
Finalmente, il libro della Sapienza ne rivela  le abominevoli turpitudini che accompagnavano i sacrificii umani : Filios suos sacrificantes, obsctira  sacrificia facientes, insaniae plenas vigilias habentes, etc. 4 
Avveniva lo stesso presso tutt' i popoli pagani, presso i Romani in particolare, i cui an­fiteatri erano ogni giorno accompagnati da terme 0 fornice». Dopo d'aver preso un bagno di sangue  umano, si andava a prendere un bagno di lus­suria. Ecco quanto avveniva ogni giorno nella bella antichità. 

VII. 
La principale divinità dei Cananei, alla  quale gli Ebrei immolavano i loro fanciulli, era  Moloch. È qui il luogo di far conoscere questo  spaventevole demonio. Moloch passava pel Si­gnore degli dèi. Con tal titolo, il suo culto era  più comune e più celebre che quello di tutti  gli altri dèi, maschi o femmine. Era onorato  in due principali maniere, consacrando a lui  1 fanciulli, ovvero immolandoli in suo onore. 

VIII. 
La prima maniera consisteva in far passare  queste innocenti creature fra due siepi di fuochi  accesi, i quali metteano capo alla statua di Mo­loch. Il che appellavasi iniziare a Moloch. Co­testo atto d'idolatria era proibito sotto pena  di morte. Nondimeno gli Ebrei non se ne aste­nevano. Era una parodia sacrilega del batte­simo. 

IX
La seconda maniera, la cui sola memoria  fa fremere, aveva luogo come segue: Moloch  era rappresentato da una mostruosa statua di  bronzo, di forma umana, sormontata da una  testa di vitello; aveva larghissime mani, sopra  le quali deponevansi le piccole vittime; e un  braciere ardente scaldava la statua che era con­cava. Il fanciullo posto su queste mani incande­scenti era bentosto consumato. Gli spettatori  sclamavano che egli era morto tra gli abbrac­ciamenti di Moloch, che il sacrificio era gradito al  dio, e che il fanciullo era sollevato al cielo. Per  soffocare le grida dilanianti delle innocenti vit­time, i sacerdoti del dio facevano una musica  assordante. 
Credesi che il Moloch, al quale gli Ebrei  sacrificavano i lor fanciulli, avesse una testa  di vitello, in memoria del vitello che essi ave­vano adorato nel deserto. 
Se, malgrado i lumi, di cui il Signore avevali favoriti, malgrado la pena di morte com­minata a chiunque sacrificasse agli' idoli, gli  Ebrei si mostravano talmente inchinati all' ido­latria, che per molti secoli inondarono del sangue dei loro figliuoli gli altari dei falsi dèi, si può  giudicare anticipatamente di ciò che doveva aver  luogo presso le nazioni infedeli. 
Ne daremo un cenno nel corso di questa opera. 

Monsignor Gaume

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