CAPITOLO XI
SACRIFICIO UMANO
I.
Abele, Noè, Abramo e gli altri Patriarchi offrivano sacrificii al Signore. Satana se ne avvide, e tosto, scimmia di Dio, o piuttosto suo ambizioso rivale, vuole avere anch'esso i suoi sacrificii. E tanta fu sin dal principio la sua formidabile potenza, che ottenne fino dal popolo di Dio vittime umane. È vero che gli Ebrei, durante il loro soggiorno in Egitto, non offriron mai nessun sacrificio agl'idoli; ma appena usciti dalla schiavitù, cominciarono ad adorare il vitello d'oro.
Abele, Noè, Abramo e gli altri Patriarchi offrivano sacrificii al Signore. Satana se ne avvide, e tosto, scimmia di Dio, o piuttosto suo ambizioso rivale, vuole avere anch'esso i suoi sacrificii. E tanta fu sin dal principio la sua formidabile potenza, che ottenne fino dal popolo di Dio vittime umane. È vero che gli Ebrei, durante il loro soggiorno in Egitto, non offriron mai nessun sacrificio agl'idoli; ma appena usciti dalla schiavitù, cominciarono ad adorare il vitello d'oro.
II.
Bentosto, al contatto delle abominevoli nazioni di Chanaan, immerse nella più licenziosa e sanguinaria idolatria, dovevano essi lasciarsi corrompere e troppo spesso partecipare al loro culto. Il Signore, a premunire il suo popolo contra lo scandalo, dettò a Mose quell' articolo di legge : « Chiunque sacrificherà agli dèi stranieri, sarà punito di morte: qui immolai diis occidetur.» 1
Poscia il medesimo divieto é rinnovato con pena più grave. « Se qualcuno, dice il Signore, sacrifica a Moloch uno dei suoi figli, sarà punito di morte, e tutto il popolo lo lapiderà; che se il popolo trascurando i miei ordini, non ne fa conto, esterminerò io stesso il colpevole, la sua famiglia, e tutti coloro i quali avranno acconsentito al suo delitto. » 2
III.
Malgrado questi divieti reiterati e le pene terribili comminate contro i prevaricatori, gli Ebrei affascinati dal demonio e dall' esempio dei popoli che essi avevano missione di sterminare, si lasciano trascinare all'idolatria. Disertori del vero Dio, si vedono troppo spesso offrire vittime agli' idoli. Questo è il rimprovero che Mose stesso sul punto di morire fa ad essi : « Hanno offerte vittime agl'idoli, e non a Dio; a dèi sconosciuti, non adorati giammai da' loro padri. » 3
IV.
Quali erano queste vittime? Ce lo dice Davide. Delineando a grandi tratti la storia dei suoi antenati, li accusa d'avere offerto al demonio numerose vittime umane e soprattutto vittime preferite, giovanetti dell'uno e dell' altro sesso. « Si commischiarono ai gentili; impararono le loro opere; adorarono i loro idoli, ed immolarono i loro figli e le loro figlie ai demoni! ; sparsero il sangue innocente, il sangue dei loro figli e delle loro figlie, cui sacrificarono agl'idoli diChanaan: quos sacrificaventnt smlptilibìis Chanaan. » 1
V.
Trecento anni dopo Davide, Isaia ci mostra il sacrifizio umano sempre in vigore presso gli Ebrei, suoi contemporanei. « Non siete voi, loro dice, figli scellerati, una razza menzognera, voi che cercate la vostra consolazione negl'idoli, sotto alberi fronzuti, immolando i fanciulli nelle caverne dei torrenti: Immolantes parvulos in lorrentibtts. » *
Cento anni dopo Isaia, il Profeta Geremia prova la persistenza del sacrifizio umano presso i suoi compatriota', e ci dice di qual maniera compievasi: « Essi inondarono di sangue la valle dei figli di Ennon; ofFriron sacrifizi agli dèi stranieri, ed innalzaron altari a Baal, per bruciarvi i loro figli in onore di Baal. Et aedificaverunt excelsa Baalim, ad comburendos filios suos igni in holocauslitm Baalim. » 1
VI.
Cento anni dopo Geremia, udiamo il Profeta Ezecchiello levar la voce contro lo stesso scandalo. « Voi avete, dice il Signore, preso i vostri figli e le vostre figlie, cui avete messo al mondo per me, e li avete immolati agl'idoli per servir loro di pascolo: Et immolasti eis ad devorandum. » B
Il medesimo rimprovero è nel Profeta Osea il quale ci avvisa, che non solo si sacrificavano fanciulli, ma ancora uomini fatti, a somiglianza di tutti i popoli pagani : Immolale homines, vitulos adoranles. 3
Finalmente, il libro della Sapienza ne rivela le abominevoli turpitudini che accompagnavano i sacrificii umani : Filios suos sacrificantes, obsctira sacrificia facientes, insaniae plenas vigilias habentes, etc. 4
Avveniva lo stesso presso tutt' i popoli pagani, presso i Romani in particolare, i cui anfiteatri erano ogni giorno accompagnati da terme 0 fornice». Dopo d'aver preso un bagno di sangue umano, si andava a prendere un bagno di lussuria. Ecco quanto avveniva ogni giorno nella bella antichità.
VII.
La principale divinità dei Cananei, alla quale gli Ebrei immolavano i loro fanciulli, era Moloch. È qui il luogo di far conoscere questo spaventevole demonio. Moloch passava pel Signore degli dèi. Con tal titolo, il suo culto era più comune e più celebre che quello di tutti gli altri dèi, maschi o femmine. Era onorato in due principali maniere, consacrando a lui 1 fanciulli, ovvero immolandoli in suo onore.
VIII.
La prima maniera consisteva in far passare queste innocenti creature fra due siepi di fuochi accesi, i quali metteano capo alla statua di Moloch. Il che appellavasi iniziare a Moloch. Cotesto atto d'idolatria era proibito sotto pena di morte. Nondimeno gli Ebrei non se ne astenevano. Era una parodia sacrilega del battesimo.
IX
La seconda maniera, la cui sola memoria fa fremere, aveva luogo come segue: Moloch era rappresentato da una mostruosa statua di bronzo, di forma umana, sormontata da una testa di vitello; aveva larghissime mani, sopra le quali deponevansi le piccole vittime; e un braciere ardente scaldava la statua che era concava. Il fanciullo posto su queste mani incandescenti era bentosto consumato. Gli spettatori sclamavano che egli era morto tra gli abbracciamenti di Moloch, che il sacrificio era gradito al dio, e che il fanciullo era sollevato al cielo. Per soffocare le grida dilanianti delle innocenti vittime, i sacerdoti del dio facevano una musica assordante.
Credesi che il Moloch, al quale gli Ebrei sacrificavano i lor fanciulli, avesse una testa di vitello, in memoria del vitello che essi avevano adorato nel deserto.
Se, malgrado i lumi, di cui il Signore avevali favoriti, malgrado la pena di morte comminata a chiunque sacrificasse agli' idoli, gli Ebrei si mostravano talmente inchinati all' idolatria, che per molti secoli inondarono del sangue dei loro figliuoli gli altari dei falsi dèi, si può giudicare anticipatamente di ciò che doveva aver luogo presso le nazioni infedeli.
Ne daremo un cenno nel corso di questa opera.
Monsignor Gaume
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