Idee diverse fra pretucolo e satana
“Sai perché non mi mandi via di qui? Perché non hai fede! È vero che hai paura di me? Io vado d’accordo con i preti che hanno paura ed possiedono poca fede”.
“Non posso dire che ho abbastanza fede: questo lo può dire solo Dio, ma mi sto dando da fare per crescerla, per averne abbastanza per mandarti via. Prego il Signore perché aumenti la mia fede”.
“Prete, hai detto Messa oggi”?
“Ne ho dette tre”.
Sembrava aspettare che gli dicessi di no. Ci è rimasto male, mortificato alla mia risposta: e non ha aggiunto parola.
Rivela sempre più chiaramente che non gradisce, non accetta, non sopporta tutto quello che faccio di buono e santo.
Si diverte invece a disobbedire, a fare del male e a trascinare gli uomini al male. Sghignazza ogni volta gli ricordi il male che egli fa: per lui è un vanto, una gioia, un segno di grandezza.
S. Agostino ha scritto: “Dio ha tolto l’uomo al diavolo. Ma il diavolo lo può e lo vuole togliere a Dio”. Questo è il suo istinto perverso che ritiene essere, diciamo ironicamente, la sua missione e la sua soddisfazione e realizzazione.
“Pretucolo, non hai niente di meglio da fare? Perché vieni qui a perdere tempo? Tu creperai presto, ma io sono eterno e rimango qui per sempre. È mia quest’anima, mi hanno comandato di rimanere qui e la porterò con me”.
“Tu ascolterai il Signore, anche se ti dispiace”.
“Io non gli ho mai ho obbedito e mai gli obbedirò”.
“Terminato il tempo che ti ha concesso, dovrai andartene. E così si compirà il disegno di Dio di aiutare alcune anime”.
Il demonio riprende:
“Pretucolo, io sono il principe di questo mondo. Vedi quanti mi ascoltano, mi seguono. Prete, vieni anche tu con me?”.
“Finora ho combattuto la buona battaglia con il Signore.
Vuoi che proprio ora gli volti le spalle? Povero fallito, non vedi che sei già vinto da Cristo, anche se tenti di strappargli le anime? Dimmi, ma sei proprio contento di avere disobbedito, o è una delle tue tante menzogne per ingannare”? Allora sghignazza per avere sempre disobbedito e si vanta delle tante menzogne pronunciate: sono un suo vanto, un suo orgoglio.
“Prete, sei un illuso, sono io il più forte e vincerò io. Tu sei un pretucolo, non vali niente: cosa hai fatto nella vita?”.
“Certo, tu sei più forte di me”. Allora ride e sghignazza a non finire, soddisfatto perché gli ho detto che è più forte.
Aggiungo: “Ma io come strumento di Cristo e dello Spirito Santo, sono più forte di te, e sei tu un illuso. Vedrai che dovrai andartene da Tobia come ti è già successo tante altre volte a cominciare da Cristo, dagli Apostoli e attraverso i secoli”.
“Prete, io sono contento che moltissimi non mi credano, che dicano che non esisto. Così mi è più facile farmi ascoltare. Fanno tutto quello che suggerisco loro. Di notte io semino nel loro cuore il male e loro al mattino, lungo il giorno lo fanno: basta che insegni qualcosa contro la Chiesa e lo fanno volentieri”.
“È proprio vero che sei il padre della menzogna!”. E lui sghignazza tutto soddisfatto come gli avessi detto bello, bravo, sei grande!
“Prete, sei stanco? Fa molto caldo. È meglio che smetti di pregare per non fare un infarto”.
“Hai compassione di me o sei tu molto stanco?”. Allora ride perché ho scoperto la sua malizia.
Avendo Tobia fatto un pellegrinaggio a Fatima nei giorni successivi chiedo al demonio:
“Come è andato il pellegrinaggio a Fatima”?
“Come vuoi sia andato, cretino! Come a S.Martino”.
“Ma dove soffri di più: a Fatima o a S. Martino”?
“A S. Martino finché c’era lei; ora meno perché non c’è più”.
“Ma allora è vero che la Madonna è apparsa a Renato?”.
“Certo, cretino, non lo sai?”.
“Allora dillo al Vescovo”.
“Non sono affari miei. Che interesse ne ho; che vantaggio ottengo? Diglielo tu, sono affari vostri”. Ritornando sul discorso mi dice: “Ma la Madonna non c’è più adesso!”
“Ma c’è stata ed è rimasta una certa presenza”.
“Questo sì, e sapessi quanti calci mi dà!” –
“E la testa non te l’ha ancora schiacciata”? “No, quella no”!
“Tu prendi i calci all’osso sacro? Tu, ce l’hai”? “No”.
“Non hai niente di sacro”! Si mette a ridere a non finire per la battuta, soddisfatto per non avere nulla di sacro.
FRATELLO ESORCISTA
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