Cuore umano e Cuore divino
Possiamo riassumere la dottrina sul Sacro Cuore con queste parole di Pio XII: «Il culto da tributarsi al Sacratissimo Cuore di Gesù è degno di essere stimato come la professione pratica di tutto il Cristianesimo. La Religione di Gesù è infatti questa: è tutta imperniata sull’ Uomo-Dio Mediatore, così che non si può giungere al Cuore di Dio se non passando attraverso il Cuore di Cristo. (...) In sostanza, il culto al Sacratissimo Cuore di Gesù non è altro che il culto dell’amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è anche la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli altri uomini. In altre parole, tale culto si propone l’amore di Dio come oggetto di adorazione, di rendimento di grazie e d’imitazione; inoltre considera la perfezione del nostro amore per Dio e per il prossimo come la mèta da raggiungere mediante la pratica sempre più generosa del nuovo Comandamento lasciato dal divino Maestro agli Apostoli come in sacra eredità, allorché disse loro: “Vi dò un nuovo Comandamento: amatevi a vicenda, come io ho amato voi” (Gv.,13,34)».
Praticando efficacemente questa devozione, inoltre, i fedeli sono sicuri di avere come principale motivo della loro vita non un vantaggio personale – sia esso materiale o spirituale, temporale o eterno – ma la bontà stessa di Dio, ponendo la gloria divina come fine supremo dell’ esistenza terrena e quindi diventando veramente suoi figli.
Scriveva il padre De Gallifet: «Nel mondo sensibile e corporeo non c’è nulla, che possa essere proposto con maggior ragione al culto del fedele, che questo Sacro Cuore. Infatti non c’è nulla che contenga e rappresenti i misteri più sublimi; nulla la cui vista sia capace di svegliare nel cuore dei fedeli gli affetti più santi; nulla che esprima meglio (...) l’amore immenso di Nostro Signore Gesù Cristo; nulla che ricordi meglio tutti i benefici dell’ amantissimo Redentore; nulla che mostri meglio le pene intime ch’egli ha sofferto per noi».
Chiediamoci dunque con san Giovanni Eudes: «Quale cuore più adorabile, ammirevole e amabile, del Cuore di quell’ uomo-Dio che si chiama Gesù? Quale onore merita questo Cuore divino, che ha sempre reso ed eternamente renderà una così gran gloria a Dio? Con quale zelo dovremmo onorare questo Cuore augusto, fonte della nostra salvezza, che è l’origine di tutte le felicità del cielo e della terra, che è una immensa fornace di amore per noi, che non pensa altro che a donarci una infinità di beni, e che infine si è spezzato dal dolore per noi sulla Croce?»
Guido Vignelli
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