DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
2 maggio 1962
Ho portato al Padre X. le comunicazioni scritte, ma mi è stato detto che il Padre, ammalato, aveva subito una grave operazione e non si poteva parlare con lui. Con il cuore colmo di tristezza ho pensato che la Fiamma d'Amore della Santa Vergine veniva di nuovo ostacolata. Il Signore Gesù così mi ha parlato: "Mia piccola carmelitana ... non aver paura, il Mio Santo Cuore sarà riposo costante per te. Lo senti, non è vero? Quando hai questa percezione già riposi. L'Amore fa sì che i cuori nell'unione battano l'uno per l'altro senza tregua. Resta nel Mio Amore e porta anche gli altri vicino a Me! Tu sai che sono così pochi quelli che mi seguono tanto che con facilità si può dare un colpo d'occhio al nostro piccolo campo; tengo sott'occhio questo esiguo gruppo, ma mi duole molto il cuore per gli assenti. Persevera tu, affinché Io non abbia un'amara delusione".
Mi implorava così che la mia anima ardeva addirittura per Lui ... Il giorno dopo nel mio cuore è penetrata una sensazione angosciosa che ha diminuito le mie forze fisiche. Il Signore Gesù ha preso a parlare: "Soffri con Me, figlia mia!" Una volta, a mezzogiorno, mentre camminavo in Varosmajor, quartiere residenziale di Budapest, il Signore Gesù ha incominciato inaspettatamente a parlare e mi ha pregato con molta tristezza di scrivere le sue lamentele: "Figlia mia, Io sono il mendicante del Paese. Non mi vogliono dare occupazione mentre hanno vietato ogni mendicità nel Paese. Solo Io mendico. Senza mangiare e senza bere, cammino da via in via, da casa a casa, da paese in città, nel rigido inverno, nell'afa d'estate, nel vento sibilante, sotto la pioggia diluviante. Nessuno mi domanda dove vado in così pietosa condizione. Io, con i capelli arruffati, intrisi di sangue, con i piedi screpolati per il continuo correre dietro a voi, con le mani sempre tese per chiedere aiuto, vado da cuore a cuore e ricevo appena un po' di elemosina. Chiudono subito le porte del loro cuore e posso dare dentro soltanto una guardatina.
Devo ritirarmi umilmente e le mie grazie restano ammucchiate nel Mio Cuore. Figliola mia, chiedi molto anche per gli altri. Tu addirittura mi obblighi ed Io debbo ringraziarti per la tua fedeltà. Ti meraviglia tutto questo, non è vero? Non ti stupire, ogni tuo piccolo sacrificio addolcisce la mia smisurata tormentosa sete. Non vivere nessun attimo senza sacrificio. Figlia mia, ti devo dire che recentemente ho invitato tante anime alla mia particolare imitazione, ma solamente pochissime capiscono ciò che Io voglio da loro. Nelle tue preghiere includi incessantemente queste persone e fai sacrifici per loro affinché il mio gruppo espiatorio, che cerco di formare, freni così la mia giusta collera. Mia Madre, che mi supplica, ha potuto trattenerla fino ad ora perché la Sua Fiamma d'Amore obbliga anche Me".
Durante l'adorazione, il Signore Gesù mi ha parlato così: "In ogni battito del tuo cuore sia presente il pentimento dei peccati. In ogni respiro aspira il Mio Amore e trasmettilo poi al tuo prossimo". Il 2 maggio 1962, la suora che è stata messa vicino a me, ha chiesto quale sensazione ho provato quando, al posto del Signore, mi ha svegliata l'angelo custode. Io allora non ho saputo rispondere. Ora che il Signore non mi ha fatto più sentire la sua voce, inizio a parlare senza poter udire. Ho chiesto a Lui: "Mio dolce Gesù, molte cose mi hai fatto capire e, con il tuo suggerimento, ho potuto anche scriverle. Ma, da quando non mi hai fatto più udire la tua voce, hai avvolto nel silenzio la mia anima. Adesso l'intelletto comprende, ma io non so esprimermi con parole".
Mentre ero così in silenzio inginocchiata davanti al Signore, nei miei occhi spirituali si è formata un'intensa luce. Dagli abbaglianti scintillii si dipartivano minuscoli, piccoli e grandi granelli brillanti che scintillavano dappertutto. Erano più piccoli della polvere, ma anche questi luccicavano con portentosi sfavillii. Frattanto il Signore mi ha permesso di capire perché non ho potuto trovare parole adatte ad esprimermi. I piccoli ma portentosi granelli scintillanti, hanno svegliato in me la percezione della potenza creatrice del Signore. Quel giorno, era martedì, ho iniziato le comunioni spirituali per i miei figli; li ho raccomandati alla protezione della Santa Vergine, ma non sono riuscita a terminare nemmeno una delle comunioni. Ora che il Signore Gesù mi ha privata non solo delle sue parole, ma anche della sua presenza, mi ha invasa una grande aridità. In silenziosa immobilità mi sono inginocchiata. Mi sono venute in mente le parole dette dal Signore: "Nell'aridità spirituale un Pater Noster e un'Ave Maria sono più fruttiferi di quelli detti quando l'anima esulta di gioia nella grazia". Richiamando alla memoria le parole del Signore riguardanti l'aridità spirituale, una grande pace ha placato l'anima mia. Mentre ero inginocchiata in silenzio, è iniziata la devozione di maggio, cioè la recita delle litanie alla Vergine, ma non avevo ancora sperimentato che la preghiera comunitaria dispone a così meravigliosa devozione. Sono rimasta nel silenzio e, nonostante tutti i miei sforzi, non è sgorgata una preghiera dalle mie labbra. Allora il maligno mi ha aggredita e ha incominciato a tormentarmi. Non sono riuscita in nessun modo a liberare i miei pensieri dal suo potere. Prima mi ha invasa una grande paura, simile ad una sensazione così terrificante come se egli mi volesse assalire, ma qualcosa glielo impediva ... Per poco sono rimasta in ginocchio con la mente annebbiata. Intirizzita dalla paura, ho pensato: "Prima che il maligno mi prenda completamente in suo possesso, andrò dal Padre Superiore e lo implorerò perché preghi per me".
Ho visto che il Padre E. si allontanava attraversando la chiesa, però non ho avuto la forza di muovermi. Non mi sono potuta muovere nemmeno dopo giacché mi opprimeva l'impressione di essere posseduta dal demonio e di non aver quindi posto alcuno in quel luogo santo. Il demonio mi ha ordinato di uscire dalla chiesa, ma io vi sono rimasta a lungo. Ancora non sapevo come avrei potuto liberarmi da lui. Uscita fuori, il maligno che mi seguiva, ha incominciato a conversare con me molto umanamente: "Ritorna in seno alla famiglia! Non devi insistere per essere una privilegiata! Vedi come ciò ti stanca e ti rende avversa alla vita! Tutta la tua esistenza è stata una lotta, riposa finalmente! Già è così breve questa vita, perché corri tanto? Perché vuoi trasmettere i tuoi pensieri sciocchi? Non credere che gli altri facciano attenzione a te! Questo ti piacerebbe, vero? Fermati e pensaci, vedrai che ho ragione io. Quando comincerai a scoprire ciò, mi sarai pure grata per averti salvata da tanti guai..."
Ho gioito allorché, arrivata davanti al portone di casa i nipotini mi attendevano offrendomi la loro amabilità e allegria; ciò mi ha resa serena e tranquilla. Quando, però, più tardi sono andata nella mia nuova dimora, il maligno ha continuato a disturbarmi. Irrompeva di nuovo su di me, mentre, con tutta la mia forza, volevo respingerlo. Con tanta energia mi sono gettata nella contemplazione, ma egli continuava a sconvolgere i miei pensieri. Ho fatto l'esame di coscienza e non riuscivo in alcun modo ad allinearmi con le mie riflessioni. Ho pensato che, prima di diffondere la Fiamma d'Amore, avrei dovuto riflettere a lungo perché l'orgoglio che il maligno mi aveva messo davanti, mi aveva molto preoccupata. Sono andata a riposare in compagnia dei miei gravi scrupoli. Ogni celeste appoggio si era interrotto e nella notte buia solo l'inquietudine pesava su di me. Come sarebbe stato bene ora sentire la voce dolce del Signore! Che cosa avrebbe Egli detto per tutto questo? ... In questi giorni ho avuto molte e gravi tentazioni. Il maligno voleva raggirarmi in tutti i modi.
Nessun commento:
Posta un commento