giovedì 12 novembre 2020

PADRE PIO E IL DIAVOLO

 


Gabriele Amorth racconta... 

E poi c'è il “caso” di Angelo Battisti; una storia sconcertante, che offre il senso preciso  della durezza della battaglia ingaggiata da entrambe le parti. L’analogia con il libro di  Giobbe ci si offre, precisa e puntuale. Come durante l’esistenza del monaco si era cercato di  colpirlo, direttamente, anche per via obliqua, eliminando le persone che gli erano vicine,  così possiamo leggere che tutto fu tolto a Giobbe: figli e averi. La drammatica storia della  possessione diabolica di Angelo Battisti assume il sapore di una vendetta consumata  nell’impotenza di aggredire il vero nemico, ormai nella pace divina. «Il demonio ha attaccato Angelo Battisti, che era uno dei collaboratori di Padre Pio. Pezzo grosso della Segreteria di Stato; il primo amministratore e il primo presidente della “Casa Sollievo della Sofferenza”. Fu attaccato dopo che si era messo in pensione, e quindi negli ultimi suoi sette anni di vita. Sono sempre in relazione con sua moglie, ci sentiamo abbastanza spesso, ed è lei che mi ha autorizzato a raccontare questa storia, citando sia suo marito sia il parroco, non esorcista ma grande carismatico, don Fattoni, che l'ha liberato. Quel sacerdote poi e morto in concetto di santità; e mi ha autorizzato a raccontare il caso. E io dicevo al mio maestro: padre Candido, ma come è possibile! Lei gli ha fatto tanti anni di esorcismi, e non è successo nulla. 

Arriva questo qui, e in quattro e quattr’otto te lo libera. Eh, don Amorth! Rispondeva, c’è chi semina, e chi raccoglie. E il Signore che decide». 

Il caso di Angelo Battisti “esplose” un Natale, e si presentò con uno degli indizi più  “classici”: un’avversione inspiegabile, radicale, per tutto ciò che era sacro. Tanto più  sbalorditiva se si pensa alla vita della vittima.  

Racconta don Gabriele Amorth: “Era un caso di possessione tremenda. Pensi, un uomo che faceva la comunione tutti i giorni! Erano ancora in vigore le vecchie regole, per il digiuno prima della comunione: non si poteva assumere nulla, neanche un bicchiere d’acqua, dopo la mezzanotte, se si voleva prendere l’eucaristia la mattina seguente. Ad Angelo Battisti capitava con una certa frequenza di lavorare in Segreteria di Stato molto tardi la sera, e di rientrare a casa dopo la mezzanotte, e andava a letto senza cena e senza prendere niente per poter fare la comunione il giorno dopo. Dopo la possessione, niente più preghiere, non ha mai più messo piede in chiesa. La prima volta che si è rifiutato di andare a messa era il giorno di Natale. E se la signora Vittoria provava a dirgli qualche cosa sull’argomento, e invitarlo, rispondeva brusco: vattene! Lasciami stare! Vattene via!». 

L’aggressione diabolica contro il collaboratore di Padre Pio non si limitò alla sfera  spirituale e religiosa. «Per un periodo divenne cieco. Fu visitato da ventotto oculisti, e non riuscirono a trovare nulla; da un punto di vista fisico, organico, i suoi occhi erano a posto. 

C’era il demonio all’origine di quel disturbo. Cieco completamente. Non si muoveva dal letto, dalla camera, non voleva vedere nessuno, capitò anche a me, di fargli degli esorcismi. Sulla poltrona, era calmissimo. Nessuna reazione, niente di niente. Dopo l'esorcismo magari avevamo anche un breve colloquio, simpatico, normale. Ma durante la preghiera non accadeva niente. Dopo, però diceva alla moglie: hai chiamato l'esorcista? Vedrai adesso che cosa ti capita! Ed era lei che pagava: cadute inspiegabili, un braccio rotto... ne ha avuti di tutti i generi, di guai. Povera donna! Ne ha viste di tutti i colori». In quel periodo Padre Pio era già  scomparso da tempo. «Angelo Battisti è stato liberato negli anni Ottanta. Il demonio s'è vendicato, e il Signore non è intervenuto a impedirlo, perché gli ha fatto fare il Purgatorio. 

Meglio farlo in terra che nell'altra vita. Certo il caso di Angelo Battisti è un caso rarissimo. Ne ho avuto un altro, un medico svizzero, che anche quello, pur essendo posseduto dal demonio, non dava la più piccola reazione. Diceva ogni tanto: ma vattene via! Lasciami in pace! Allora la moglie e il medico amico, non riuscivano a capire che cosa avesse, perché avesse deciso di punto in bianco di mettersi a letto, di non voler vedere più nessuno, di cacciare via tutti, di non pregare più. Nessun medico ci capiva niente. Questo medico amico, che tutti i giorni lo andava a trovare, diceva: ma che cosa potrà mai avere? Ha chiamato padre Candido, e si è visto che si trattava di una vera possessione diabolica. Ad Angelo Battisti il demonio impediva di pregare; però non dava nessuna reazione durante l'esorcismo. Poi un giorno finalmente Angelo Battisti, dopo un esorcismo, è tornato a casa e ha detto semplicemente alla moglie: “Se n'è andato". Lui ne era cosciente, di questa presenza maligna. “Se ne è andato." É vissuto ancora pochi giorni, ed è morto con tutti i conforti della religione, libero». 

MARCO TOSATTI 

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