lunedì 6 aprile 2020

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE MARIA NELL'INSORGERE DI UNA TRIBOLAZIONE



1) Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, Vergine Serena. Ave, particolare speranza dei bisognosi. Ave, Madre Benigna degli orfani. O Maria, quando sono chiuse tutte le porte del cielo e mi viene negato di avvicinarmi a Dio a causa dei miei peccati; quando mi abbandonano il conforto e la forza della mente, e in nessuna cosa posso più trovare aiuto; quando il tedio della vita presente e l'ansietà del cuore mi costringono talmente, che niente più mi piace in questo mondo; quando scompare il conforto della consolazione celeste e mi opprime la pesante desolazione; quando insorgono i venti delle tentazioni e si levano i moti delle passioni; quando sopraggiungono un'improvvisa malattia o altre avversità; quando tutte queste cose si rovesciano su di me, dove fuggirò e a chi mi rivolgerò se non a te, Benignissima Consolatrice dei poveri? A chi chiederò aiuto per giungere al porto della salvezza, se non alla fulgidissima Stella del mare, sempre splendente, che mai nasconde la grazia della sua luce?

2) O Maria, dolce e cara Madre, sei la fulgidissima Stella del mare, che consoli quanti ti guardano e ti invocano, e ci conduci speditamente al porto della serenità. A te, dunque, oggi mi rivolgo; e supplico di essere da te aiutato, poiché tutto quanto chiederai, l'otterrai facilmente dal Figlio tuo.

3) Se tu, mia gloriosissima Signora, starai con me, chi potrà stare contro di me? E se mi farai la grazia, chi mi potrà respingere? Spalanca le tue braccia su di me, ora, e io in esse troverò rifugio. Dì all'anima mia: «Io sono la tua Avvocata, non temere. Come una madre consola suo figlio, così io ti consolerò». La tua voce è questa, Dolce Maria.

4) Ma chi aiuterà il mio cuore ad ascoltarla sempre? Quanto sono dolci le tue parole! Parla, mia Signora, al cuore del tuo servo, poiché il tuo servo ti ascolta. Io sono servo tuo e servo del tuo Figlio. Ma dico di più: tu sei mia Madre e Gesù è mio fratello. Oso aggiungere questo, perché tu l'hai generato non solo per te, ma per tutto il mondo.

5) Perciò non voglio chiamare nessun' altra «madre» sulla terra. Rifiuto di averne altra all'infuori di te, Madre di Dio. Non ve n’è un' altra che possa paragonarsi a te per virtù, per decoro, per carità e mansuetudine, per pietà e dolcezza, per fedeltà e conforto materno, per misericordia e per tante compassioni.

6) Oggi mi dono con fiducia a te, e desidero che questo venga confermato in eterno per mezzo tuo. Per vincere la mia debolezza, è sufficiente che io sia strettamente unito a te. Perciò mi rallegrerò e mi consolerò profondamente in te, e canterò con gioia le lodi del tuo santo nome.

7) Quanto sei bella e amabile, mia Signora, Santa Maria, piena di ogni grazia! Se qualcuno potesse contare le stelle del cielo, potrebbe spiegare le tue virtù, poiché, come sono distanti i cieli dalla terra, così la tua vita è distante dalla vita degli uomini e lo splendore della tua gloria rifulge ben al di sopra dei cori angelici.

8) Salga a te, dunque, la mia povera preghiera, o Nobilissima Signora; e possa salire fino a te il mio grido, perché tu voglia patrocinare la mia causa davanti al tuo Figlio, poiché nessuno da sé può essere trovato giusto dal suo giudizio. O Signora Clementissima, per l'immenso amore e la profonda confidenza che ho per te, ti ho manifestato i miei bisogni e te li manifesterò ancora. Sento infatti che da te proviene una grande virtù, e il ricordo del tuo nome sarà sempre il conforto dell'anima mia.

9) O dolcissimo nome di Maria: nome di salvezza e di grazia, che deve essere sempre ricordato, pensato, pronunziato e venerato! Nome celestiale e veramente angelico, che dalla bocca dell'evangelista è stato piamente rivelato ai fedeli: «E il suo nome è Maria» (Lc I ,27). O Maria, santissima e degnissima di ogni lode, tu sei la porta del cielo, il tempio di Dio, il sacrario dello Spirito Santo. 10) Quanto di bello e di attraente scorgo nelle creature; quanto di grande e di virtuoso ammiro nei santi, tutto desidero paragonare alla tua eccelsa grandezza, perché è giusto, come anche per tutte le altre creature insieme a me, che lo trasferisca in perpetua lode per te, che ho eletto Madre mia singolare nonché fedelissima Avvocata, per meritare, dopo questa vita, la gloria del benedetto Figlio tuo Gesù Cristo. Amen.

La Corredentrice



Gesù parla della Corredentrice negli scritti di Maria Valtorta

“Lei ha vinto Satana, in Lei e per gli uomini. Esso è sotto il suo piede di Corredentrice. La prima Eva porse l’orecchio e abbassò lo sguardo alla voce della  tenebra e della menzogna. L’Eva seconda porse orecchio alla voce della Luce e della  Verità. La prima Eva, per voler essere come Dio, perse ciò che fa dell’uomo animale    il figlio di Dio. L’Eva seconda, per voler essere soltanto “serva”, fu divina. Per una  infedeltà della donna, l’umano genere conobbe il peccato, il dolore, la morte. Per la  fedeltà della Donna, Madre di Gesù, l’umano genere ha ottenuto la rigenerazione alla  Grazia e perciò il perdono, la gioia pura, la vita”. (“Commenti alla Lettera ai Romani”,  p. 94-95 e 143). 

“Essere Madre del Figlio di Dio è sorte beatissima. Essere stata Madre del  Redentore è stata sorte di dolore atroce” (“Poema”, vol. I, p. 157). Dire Madre del  Redentore, dell’Uomo dei dolori, equivale a dire Donna del dolore. Ed è stato proprio   il dolore ad averla consacrata Corredentrice.  

“Lei, che doveva essere immune dal dolore, essendo immune dalla colpa originale!  Ma per essere la Corredentrice era necessario che Lei patisse il dolore, per poter dire  di aver levato dal Cuore di Dio l’amarezza della disubbidienza di Eva!” (“Poema”, vol.  I, p. 112-115). 

Quando Gesù in croce parla per la prima volta e dice: “Padre, perdona loro, perché  non sanno quello che fanno”, questa preghiera vince ogni timore in Disma. Il buon  ladrone, dopo aver guardato Maria, osa guardare Cristo e dice: “Signore, ricordati di me  quando sarai nel tuo Regno”. Non è da stupire che, nel suo sincero pentimento, nella  sua fiducia nella infinita Misericordia di Dio, abbia anche aggiunto: “Cristo, perdonami in  nome di tua Madre e del tuo Padre Santissimo”. E Gesù: “Io ti dico, tu oggi sarai con  Me in Paradiso”.  

In una luce crepuscolare e paurosa, Gesù, allo stremo delle forze e della vita, dà a  Maria Giovanni, e Giovanni a Maria: “Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”. E’  il testamento del suo Gesù, che non ha nulla da dare se non un uomo. Egli che per  amore dell’uomo, la priva dell’Uomo-Dio, nato da Lei. “Tutto è compiuto”…e poi l’ansito  sempre più rantoloso. E poi un grido potente, impensabile in quel corpo sfinito, si  sprigiona, lacera l’aria, il grande grido di cui parlano i Vangeli e che è la prima parte della  parola “Mamma”… E poi più nulla… 

La terra risponde al grido dell’Ucciso con un boato pauroso… (cfr. “Poema”, vol. IX,  p. 341-363). Possiamo immaginare come ha risposto il Cuore di Maria? Lo possiamo?  No, no! Questo non è possibile a mente umana! Solo Dio conosce lo strazio del Cuore  della Corredentrice. La Redenzione del mondo è compiuta. L’uomo è salvato. Ma a  questa Redenzione –come abbiamo veduto– è stata sempre associata al Figlio anche la  Madre, dall’inizio alla fine. Come Eva fu unita ad Adamo nella prevaricazione, così Maria,  quale nuova Eva, è unita a Cristo, il nuovo Adamo, nella Redenzione del genere umano.   

Pablo  Martín  Sanguiao

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



VERA VITA

I sacerdoti esemplari, molto attivi, diventano calamite per le anime buone, attirano i peccatori induriti e spargono ovunque il buon seme della verità e della grazia. Il segreto del loro ministero fruttuoso è la loro vita interiore, cioè lo spirito di pietà, che dà loro luce, forza e gioia.
E perché altri sono infruttuosi? E' perché trascurando la vita interiore rendono tisico il loro spirito: sono poveri ammalati nell'anima, inutili a sè e agli altri.
Beato quel consacrato che sa vivere in dolce intimità con me, cuore a cuore con me, per sentire quanto Io ami le anime!
I sacerdoti che mi amano sono la mia dolce dimora, la mia consolazione, la mia gioia.
Quante amarezze soffre questo mio Cuore nel vedersi tanto trascutato dai sacerdoti!
Pensare a me con frequenza; agire sotto il mio sguardo con amore e serenità; fare tutto con retta intenzione; non dare al mio nemico Satana neppure un atomo di incenso; evitare le piccole infedeltà volontarie; approfittare delle buone occasioni che capitano per portarmi anime; tenermi al centro del cuore; intrattenersi senza fretta davanti al mio Tabernacolo; ravvivare spesso la fede, vedendo me nel prossimo; richiamare frequentemente il pensiero dell'eternità... tutto questo è il grande segreto della vita interiore.
Ed è proprio la vita interiore che porta al fervore, infiamma sempre più e fa giungere a un alto grado di perfezione.

Don Enzo Boninsegna

SULLA PREGHIERA



LA PREGHIERA MENTALE / ORAZIONE 


La Natura della Preghiera Mentale 

a)  La conoscenza e l’amore 

Abbiamo descritto la preghiera mentale come ‘un’operazione della mente senza parole’. Di quale tipo di operazione della mente si tratta qui? Si tratta dell’operazione della conoscenza e della volontà. La conoscenza in questione è la Fede; la volontà in questione è la Carità. Così possiamo mettere a confronto la preghiera vocale e quella mentale non solo per la presenza o assenza delle parole, ma anche per le virtù che le caratterizzano: la giustizia nel primo caso, e la Fede e la Carità nel secondo.  

All’inizio di questo saggio abbiamo definito la preghiera come ‘l’alzare il cuore a Dio’. Nella preghiera mentale alziamo il cuore a Dio colle facoltà della conoscenza e della volontà. In questo modo, dunque, lo spirito umano si unisce allo Spirito divino, non però in un’unione sostanziale tra la sostanza dell’anima e la sostanza di Dio, bensì in un’unione delle facoltà dell’anima a Dio: in un’unione della conoscenza a Dio e in un’unione della volontà a Dio. 

La preghiera mentale ha per iscopo dunque di conoscere ed amare Dio, e come tale è un modo puramente spirituale per compiere, almeno in parte, il fine della nostra vita terrena, ed un modo inoltre per anticipare già sulla terra la nostra vita come sarà nella gloria del Cielo. 

Come funziona la conoscenza? La conoscenza attira il suo oggetto a sé, e cerca di comprenderlo, di assorbirlo, di farlo entrare in sé stessa. Ora, nella preghiera, Dio Stesso è l’oggetto della conoscenza. Sapendo questo, possiamo concludere che la conoscenza non può mai afferrare più che solo un poco di questo oggetto che è Dio, perché Dio è infinito e non può essere compreso: l’infinito non può essere contenuto nel finito. Comunque la conoscenza, anche se non può mai comprendere il suo oggetto che è Dio, si indirizza verso di Lui e Lo medita nei misteri della Santissima Trinità e nella Persona del Dio-Uomo Gesù Cristo. La volontà, poi, procede ad amarLo. 

Come funziona la volontà? La volontà è una forma d’amore, ossia l’amore razionale. Ora, l’amore entra nel suo oggetto: non tenta di contenerlo come la conoscenza, ma s’immerge e si perde in esso, come una spugna immersa nel mare ne viene penetrata completamente. Vediamo che è soprattutto mediante la facoltà della volontà che possiamo unirci con Dio, ma che la conoscenza è necessaria per dare l’orientamento e l’oggetto alla facoltà della volontà, che è di per sé stessa cieca. 

b)  Tipi di preghiera mentale 
  
Ora, la preghiera mentale si divide in due tipi: la meditazione e la contemplazione. A sua volta, la meditazione si suddivide in meditazione discorsiva e meditazione affettiva. La meditazione è caratterizzata dall’esercizio dell’anima, mentre la contemplazione è caratterizzata da una visione semplice di Dio. 

Questi vari tipi di preghiera corrispondono alle tre vie o tappe della vita spirituale: la via purgativa, la via illuminativa e la via unitiva. La meditazione discorsiva corrisponde alla via purgativa, che è la prima tappa della vita spirituale, dove l’anima lotta per purgarsi e purificarsi dal peccato; la meditazione affettiva corrisponde alla via illuminativa, dove l’anima cerca di perfezionarsi nelle virtù; la contemplazione corrisponde alla via unitiva, dove l’anima in tutte le cose non aspira che all’unione intima con Dio. 

Vorremo nel seguito esporre la natura della meditazione, dapprima in generale e poi secondo i due tipi individualmente. 

Padre Konrad zu Loewenstein 

Questi sono gli ultimi giorni della vostra era



11 Novembre, 2019

la pace sia con te; ascoltaMi: Io sono al tuo fianco; prima che nella Mia Chiesa crescano spine e rovi e che la soffochino, Io interverrò; ti avevo avvertito negli ultimi anni, bambina Mia, che il Mio Corpo è pieno di spine; spine che sono state piantate nella Mia Casa; ti avevo chiesto di toglierle! non temere, poiché avanzerò dall'alto verso la Mia Casa e ti dico che nessun ipocrita sarà tollerato nella Mia Casa, nessuno di questi manterrà il suo posto;

i Cieli sono al lavoro e si inclinano verso l'unità rendendo frenetico il Divisore, il nemico che ha ingannato molti, perché disperde mentre Io raduno; ostacolati nella loro stessa "giustizia", sfidano i Miei ordini e disprezzano gli avvertimenti che avevo loro dato;

Mia messaggera, non devi essere frustrata perché lo Spirito Santo è in azione nella Mia Casa, si libra sopra di Lei e dentro di Lei; tuttavia, molti membri della Mia Casa pesano molto su di Me poiché si rifiutano di ascoltare i gemiti dello Spirito; tuttavia ho tenuto un resto per Me, solo un resto scelto per grazia, che condurrà la Mia Chiesa ad essere una…

durante tutti questi anni, non ho parlato in segreto né in enigmi; figlia, proprio come le macine frantumano la farina e la raffinano, allo stesso modo le Mie parole sono state raffinate e date a te in modo che ogni anima possa trovarle facili da comprendere;

ascoltaMi: Mi sono rivolto a te con dolcezza chiedendoti di andare nelle nazioni per predicare loro la Mia Parola e avvertirle tutte, dalla più grande alla più piccola, che devono pentirsi tutti, pregare e digiunare, perché questi sono gli ultimi giorni della vostra era, e che tutti devono rinunciare alle loro cattive abitudini; ho detto alla Mia Chiesa che, a meno che non si riconciliino e giungano a patti e si uniscano, i cieli e la terra tremeranno e il mare ruggirà fuori dal suo posto; la loro slealtà ha ridotto la Mia Casa in un deserto a causa dei loro cuori inflessibili; è vicino il giorno in cui sarete presi dal panico e sarete disorientati, tra i lamenti vedrete cadere dall'alto un fuoco di zolfo che vi brucerà ... vi ho mostrato la Mia gentilezza, generazione, la Mia pazienza, la Mia tenerezza e il Mio amore paterno, e che Io sono il vostro Redentore; ho aspettato, e sto ancora aspettando, che la Mia Casa ascolti il Mio grido di avvertimento; il Mio grido perché voi stabiliate la pace tra tutti voi che portate il Mio nome e stabiliate un’unica data per la Pasqua; ma, fino ad oggi, voi distogliete lo sguardo e non avete alcun desiderio di riconciliarvi; siete stati avvertiti non una volta sola ma una moltitudine di volte; il cielo è in lutto poiché, nello stesso modo in cui la Mia Parola fu pronunciata all'inizio della Mia creazione, così la Mia Parola sarà pronunciata per far cadere il Mio Fuoco dall'alto per purificare la fuliggine di questa terra;

ricorda, figlia, in tutto quello che fai includi Me; noi?

 la Vera Vita in Dio

Video da non perdere: estrazione della spada di san Michele Arcangelo!



La famiglia maggiore è la Santa Chiesa, è quella che ha più bisogno di preghiera.



Madre della Pietà a Piedade dos Gerais 

Cari figli,
in questo momento voglio accogliere tutti i figli nel mio Cuore, affidarli a Gesù, chiedere allo Spirito Santo l’amore del Padre affinché tutti voi possiate vivere questo momento di pace, di tranquillità nell’anima, nel cuore, chiedendo quello che oggi dobbiamo chiedere a Dio: forza per vincere. Vincere ogni tentazione, persecuzione, sofferenza, tutte le pietre, le spine, le barriere che si trovano principalmente sul cammino delle famiglie, del popolo di Dio qui sulla Terra.

Quest’anno è un anno di luce perché è l’anno in cui pregare per la conversione delle famiglie. Una famiglia che si converte a Dio è una famiglia che prega tutti i giorni, che tutti i giorni si riunisce e vive un momento di preghiera. Questa è la prima ricchezza della conversione di una famiglia: essere unita nella preghiera, vivere momenti di preghiera e avere la gioia della grazia della vita di preghiera nella sua casa.
Allora è un anno molto forte: il mondo ha molto bisogno di convertirsi. Le famiglie sono il giardino della grande ricchezza di Dio, sono il giardino maggiore che Dio ha creato in questo mondo. Le famiglie sono state benedette da Dio e attraverso questa benedizione sono sorti e devono sorgere tutti i buoni frutti che una famiglia deve costruire nel mondo, principalmente la carità, l’amore, il perdono, la gioia, la felicità, la condivisione, l’unione. Ed Egli ci permette di vivere un anno di preghiera per la conversione delle famiglie.
Voi avete la grazia di sperimentare la fraternità, di vivere l’amore fraterno, di condividere questo amore fraterno. Oggi è molto difficile vedere nel mondo questo amore fraterno. È qualcosa che vediamo perché Dio guida il mondo e ci ha guidati a vivere questa bella fraternità in questa Valle dedicata all’Immacolata Concezione, in questo luogo che è veramente una benedizione di Dio, perché qui abbiamo una famiglia, la fraternità.
Allora è necessaria la conversione della famiglia. Come noi – voi padri, voi madri, popolo di Dio, la Chiesa, i sacerdoti – potete e dovete coltivare questo lavoro bellissimo di evangelizzazione della vostra famiglia? La via della conversione, la Via che è Gesù. Perché la parola “conversione” è una parola che suona alle nostre orecchie non come un atto di sacrificio, ma come un atto di ringraziamento. Perché quando ti converti, incontri la felicità. La felicità è nella famiglia che ha cercato la sua conversione.
Quando sei nel mondo ti senti soffocare. Tu puoi e devi stare nel mondo, ma vincendo le insidie del mondo, che sono la grande persecuzione del male, del demonio. Oggi nella vita della famiglia ci sono queste insidie. Chi ti ha allontanato dalla tua famiglia? Dall’essere un buon padre? Il tempo passa molto velocemente, e il figlio cresce. E il figlio cresce con quello che ha ricevuto dai genitori. Se ha ricevuto affetto, amore, protezione, sarà un figlio che saprà dare affetto, amore, protezione. Ma se non li ha ricevuti, darà quello che ha ricevuto. Raccogliamo quello che seminiamo.
Questa è la grande missione della famiglia in quest’anno: essere una famiglia che si converta al valore di essere una famiglia santa. Ai valori di una famiglia santa: il bene, l’amore, la condivisione, la preghiera, la protezione, l’affetto, tutto quello che hai avuto bisogno di vivere con la tua famiglia. Dunque conversione delle famiglie.
Se oggi guardiamo la famiglia, vediamo che esistono molte famiglie forti sulla terra: molte famiglie che stanno pregando, molte famiglie missionarie, evangelizzatrici. Ma se guardiamo la grande realtà della famiglia, vedremo che è necessario che esistano molte famiglie missionarie, perché oggi nelle famiglie c’è un grande dolore. Nella tua casa c’è molta mancanza di amore, c’è molta mancanza di perdono, c’è molta mancanza di silenzio, di preghiera, di rispetto, di condivisione. Allora c’è una grande necessità di curare il dolore che è dentro le nostre famiglie. Il grande disamore.
Una famiglia che si prepara, una famiglia che pone le fondamenta, una famiglia che prega, è una famiglia che è segno di Dio nel mondo, segno della luce di Dio nel mondo. E se oggi vediamo famiglie in divisione, famiglie in guerra, famiglie che vivono i peggiori dolori, è perché manca questa grande grazia. La famiglia ha bisogno di conversione, la famiglia ha bisogno di Dio.
Allora quest’anno è un anno in cui avere questo fondamento della preghiera nelle famiglie. In cui avere amore, partecipazione, dialogo, in cui cercare di lottare per essere una famiglia di Dio, una famiglia che sia luce del mondo. È difficile? No, non è difficile per chi crede, per chi prega, per chi confida. Per chi non vive i valori, tutto è difficile. Quando non hai valori, non hai amore, prudenza, fede, allora tutto diventa difficile: pregare in questa domenica è difficile, camminare con Dio è difficile, andare da Gesù Eucaristico è difficile. Quando non metti Dio al primo posto, il nemico ti insidia e per te diventa tutto difficile, soprattutto quello che ti porta a Dio. Ecco perché devi vincere queste insidie. Per prima cosa, devi chiedere allo Spirito Santo di illuminarti, di darti discernimento.
State vivendo i tempi finali, che non sono la fine del mondo, ma sono tempi di sofferenza, tempi di molta tribolazione, tempi in cui l’uomo ha perso l’essenza della fede, della religiosità. L’uomo vive il mondo e dimentica che qui è un passaggio. Allora non è la fine del mondo, ma un tempo di sofferenza, un tempo in cui potete essere sorpresi da molti eventi, anche dolorosi.
Stiamo camminando con Gesù: Gesù è nato, Gesù è morto, Gesù è resuscitato e Gesù oggi è misericordia. Noi siamo alla presenza di Gesù Misericordioso. Io dico sempre, come Madre, che questa Valle respira la misericordia di Dio, perché qui c’è la provvidenza di Dio. È Gesù che si prende cura della famiglia fraterna, è Gesù che si prende cura dei pellegrini, che si prende cura dei missionari, dei sacerdoti, è Gesù che si prende cura di quelli che ama. Gesù ama la famiglia. Allora Egli ti aiuterà, Egli ti darà forza per vincere, Egli ti porterà in braccio nelle ore difficili del cammino. Ma tu devi stare con il cuore abbandonato, aperto, devi respirare questa presenza di Dio.
Dopo l’esperienza missionaria vissuta nell’anno delle missioni e delle comunità, Gesù ci mette davanti alla grandezza di quella che è una missione e che è una comunità: la famiglia. E ci insegna: è inutile che vogliamo essere un esercito se in questo esercito manca Dio, se in questo esercito manca la fede, se in questo esercito manca il timore di Dio. Allora la prima cosa che chiede a questa moltitudine – il più grande esercito di Dio è la famiglia – è la conversione. Per questo ha dedicato quest’anno alla preghiera per la conversione di tutte le famiglie.
Tu sai quanto la tua famiglia ha bisogno di Dio, sai quanto il mondo è malato – non solo il Brasile ma il mondo. È una malattia che sta nell’anima, nel cuore: il dolore che viene da dentro, lo scoraggiamento, la pigrizia, molte volte la ribellione, il dubbio, la disperazione che porta tante persone a non avere amore per la vita, a non avere forza per andare avanti. Quanti si disperano, quanti non riescono ad andare avanti. È un mondo troppo ferito. E la nostra missione oggi, di Maria e dei figli, è di mettere luce in questo mondo, è di rimettere questo mondo in piedi, è di dare solidità a questo mondo, e per questo abbiamo la grande arma che state utilizzando in questo momento, che è la preghiera del santo rosario, la preghiera che calma i cuori.
La vostra domenica è una domenica che risplende, perché vi unite in preghiera. Non dimenticate mai questo: voi avete la grazia di vivere una domenica di benedizioni. La ricchezza più grande della vostra vita è quando pregate, quando i bambini pregano, quando i giovani pregano, quando metti il tuo cuore in Dio e respiri Dio, senti Dio, vedi che Egli è presente nella tua vita. Anche se sei stanco, anche se sei a pezzi, Egli è li che ti riscatta, che ti guarisce, che ti lavora, che ti toglie tutto quello che è male: invidia, gelosia, menzogna, pigrizia, vanità. E alla Sua presenza diventi semplice, umile, sereno, zelante. Devi avere zelo per le cose di Dio.
Vi dico, con il mio Cuore felice, che Gesù ha avuto ed ha per voi uno zelo molto grande. Chiudi gli occhi e pensa a chi è Gesù. Per un momento vorrei che pensaste così: “Gesù è Colui che si prende cura di me”. Perché Egli si prende cura di te, si preoccupa per te, ti aspetta sempre. Gesù è giusto, è fedele, ama, perdona, cerca, accoglie, abbraccia, guarisce, libera. Egli è il grande esorcismo. Allora tutto quello di cui hai bisogno lo trovi in Lui.
Egli è la Via che ci porta all’amore infinito del Padre, alla luce splendida dello Spirito Santo, e ci fa brillare affinché comprendiamo la ricchezza della Santa Chiesa, dei santi, degli angeli, del popolo di Dio, della famiglia che prega, dell’esercito di Dio, del padre, della madre, del giovane, del bambino, del missionario, del religioso, della religiosa, del sacerdote, del clero, dei vescovi, del Santo Padre.

Allora è necessario approfondire la grandiosità della famiglia e vedere che abbiamo questo tesoro di Dio, questo giardino di cui prenderci cura tutti i giorni. Perché molte volte il tuo giardino è bello e tu te ne dimentichi, dimentichi che – anche se è bello – ha bisogno di cura. Quando smetti di prenderti cura di questo giardino, anche solo per un momento, questo giardino inizia a perdere luce. Allora non smettere mai di prenderti cura della tua famiglia.
Anche se stai piangendo, prenditi cura della tua famiglia; anche se sei felice, prenditi cura della tua famiglia. Non dimenticare mai che la tua famiglia è la luce del mondo e una cosa bella che sento nel mio Cuore di Madre è che dalla famiglia verrà la grande vittoria del Trionfo del mio Cuore Immacolato. La famiglia sarà la grande fonte, perché la famiglia è il popolo di Dio. È la famiglia che prega per le vocazioni, è la famiglia che fa nascere sante vocazioni. Non dimenticarti mai di questo. È da un padre che viene un buon padre, un buon sacerdote, un buon missionario. È la famiglia che evangelizza. È dalla famiglia che escono i più diversi doni del mondo, i dottori, i medici, i professori, gli educatori, i lavoratori. È dalla famiglia che esce tutta la missione grandiosa della vita.
Allora la famiglia è bella. Per questo Gesù ci chiede di pregare per la conversione delle famiglie. Tutti i giorni, quando prendi il tuo rosario, dedica questa preghiera per la conversione della famiglia. Delle famiglie del Brasile, delle famiglie del mondo intero, della Santa Chiesa, di tutto il popolo di Dio. Tutti hanno bisogno di conversione, figli. Il mondo ha bisogno di vedere Dio davanti a sé. Per quanto grande sia il tuo dono, è un dono di Dio. Allora hai bisogno di vedere sempre Dio davanti a te. Non puoi mai dimenticare Dio: la tua missione, per quanto grande essa sia, senza preghiera non sarà mai feconda, profonda e vera. Deve esserci preghiera nella tua vita, deve esserci Dio nella tua vita, deve esserci fede nella tua vita.
Il demonio oggi vi perseguita, sta togliendo tutta la luminosità della fede dalle vostre vite, per questo state perdendo tutto quello che ha valore, principalmente la famiglia. Allora è una grande lotta della famiglia, una lotta molto più grande di quanto immaginate. Per una Madre che catechizza, si tratta di una catechesi bella, dolce, soave, serena, ma la famiglia che conosce l’importanza dell’evangelizzazione sa che la lotta sarà ardua, pesante e grande. Ma Dio è la nostra vittoria. E io sento Gesù Misericordioso che si prende cura delle famiglie. Sento la vittoria di Dio nelle famiglie.
Allora quest’anno coltiveremo con molta fede, con molto amore, con molta devozione, pregando per la conversione delle nostre famiglie. Che le nostre famiglie siano un giardino bellissimo, che rallegri il cuore di tutti quelli che hanno bisogno di luce e di pace: i nostri bambini, i nostri giovani, tutta l’umanità. Che noi possiamo, tenendoci per mano, sollevare questo mondo stanco, ferito, addormentato, che ha perso tutta la sua essenza. Non possiamo mai smettere di riconoscere che, per quanto bella sia la nostra capacità, è Dio che ci rende capaci. Per quanto sia bella la tua capacità, essa è un dono di Dio per te. Allora utilizza questo dono per salvare le nostre famiglie.
Salvare la famiglia oggi è come la lotta dell’uomo per salvare la natura: è molto grande, è molto seria. Ma è molto maggiore, perché la famiglia è l’essenza dell’amore di Dio presente in noi. Molto più grande della lotta per la Terra è la lotta per l’essenza di quello che Dio realizza in ogni figlio. Per questo siamo qui felici, nonostante ci attenda una battaglia enorme, siamo felici perché abbiamo la grazia di lottare e pregare per la conversione delle famiglie del mondo intero.
Allora in questa domenica, dopo l’apertura che il Cielo ci ha dato nel primo giorno dell’anno, abbiamo la gioia di iniziare la grande missione di essere questo esercito che difende la vita, questo esercito che insegna ai bambini a pregare, questo esercito che aiuta i giovani a camminare, questo esercito che aiuta i padri e le madri, i missionari, i religiosi, i sacerdoti, il mondo intero, a stare in piedi perché Dio ha bisogno di voi, figli. Non dimenticatevi mai di questo: Dio ha bisogno di voi. Voi siete qui perché Dio ha bisogno di voi. Egli vi mette in questa missione.
Allora avanti, famiglia! Perché Dio vi illuminerà in un modo bellissimo e voi vedrete molti frutti attraverso la vostra preghiera. Vedrete molti frutti. Perché voi pregherete con fede, e Dio ascolta la preghiera fatta con fede. Il padre ascolta l’invocazione di un figlio. Allora che Gesù si prenda cura di tutte le famiglie, che Gesù si prenda cura di tutti i cuori e porti questa pace, questo profumo di cui il mondo ha bisogno: di conversione.
La sofferenza oggi è visibile. Molti di voi chiedono: qual è la sofferenza? Figli, la sofferenza peggiore è quando un figlio non valorizza la luce di Dio che ha, questa è la peggiore sofferenza. Perché quando non valorizzi la luce che Dio ti ha dato, cadi nelle tenebre, dimentichi la felicità, l’essenza, dimentichi il valore che hai. Questa è la peggiore sofferenza. Le altre sofferenze che stanno arrivando per la Terra sono l’avviso di Dio, perché raccogliete quello che seminate. Ma la peggiore sofferenza è quando il tuo cuore non ha questa luce dello Spirito Santo. Questa luce che viene dall’alto. Per questo devi chiedere sempre allo Spirito Santo di illuminarti. Per questo le famiglie che pregano per la conversione delle famiglie devono sempre chiedere allo Spirito Santo di essere al primo posto, perché è Lui che darà forza, sapienza, coraggio, luce affinché le persone possano essere guarite, salvate, ricattate da questo mondo di dolore, di povertà, di oscurità, nel quale vivono oggi le nostre famiglie.
Con gioia, in questo momento voglio darvi la mia benedizione.

la Madonna benedice i presenti
Cari figli,
è una gioia benedire le famiglie, sentire il profumo di Dio presente qui nel cuore dei padri, delle madri, dei bambini, dei giovani, della Chiesa, dei sacerdoti, di tutti i cuori che oggi si rivolgono a questa fonte bellissima che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo chiedendo di illuminarli, perché il mondo ha bisogno di molta luce.

Quando Gesù parla della sofferenza della famiglia, sono certa che là nell’intimo tu sai quanto grande è la sofferenza, perché la tua famiglia, la tua casa, il mondo hanno attraversato questa sofferenza. Ma Dio è la grande luce della tua famiglia, è la grande grazia della tua famiglia, la grande guarigione della tua famiglia. Per questo è un anno molto grande di evangelizzazione, un’evangelizzazione molto seria, un anno in cui mettersi in ginocchio e chiedere protezione per questa bella famiglia.
La famiglia maggiore è la Santa Chiesa, è quella che ha più bisogno di preghiera. Le altre famiglie sono la luce, perché la Chiesa siamo tutti noi, figli. Tu sei luce, è da te che viene il buon frutto, il buon figlio, il buon strumento di Dio. Allora che Dio guarisca tutte le famiglie della Terra.
È questa la nostra missione, che la grazia di Dio si realizzi in tutte le famiglie della Terra e che tutte le famiglie siano pronte a mettersi al servizio di quest’opera così bella che è essere una famiglia santa, benedetta e felice.

AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA



I Donatisti non hanno compreso le Scritture e hanno distrutto la  stessa unità.

Quando i buoni si comportano così, non sono inquinati dai  cattivi, perché rifiutandosi di acconsentire ai loro peccati, non solo  non si compromettono con loro, ma si distaccano da loro, se non  con il corpo almeno con lo spirito, a causa del diverso tipo di vita e  della diversa condotta. In tal modo essi ottemperano al precetto del  Signore che dice: Allontanatevi di là e non toccate l'impuro 16. 
Infatti coloro che credono di non essere tenuti ad osservare questo  comando in senso spirituale, per una sorta di sciocca arroganza,  cadono in quell'errore che il Signore detesta per bocca dello stesso  profeta: Essi dicono: Sta' lontano! Non mi toccare, perché sono  puro; questo è il fumo della mia indignazione 17. Ecco ciò che i  vostri vescovi hanno creduto di dover fare, quando il giudice ci  invitò a sedere gli uni accanto agli altri: essi rifiutarono di sedersi  con noi 18, dicendo che la Scrittura inibiva loro di sedersi con siffatte  persone. Senza dubbio avevano compreso, non in senso spirituale ma carnale, ciò che viene detto nel Salmo: Io non sederò con gli  empi 19; e tuttavia fecero ciò che nello stesso testo del Salmo viene  ugualmente proibito. Infatti lì il profeta dichiara: E non mi associerò  mai con gli operatori di iniquità 20. Se dunque non vollero sedere  con noi perché o ci conoscevano o ci consideravano iniqui, come  mai, cosa altrettanto vietata, entrarono per stare con noi, in parte  santi e in parte contaminati? Non sarà forse perché, non avendo  compreso le sante Scritture e interpretandole in senso carnale, essi  avevano distrutto anche la stessa unità?. 

Sant'Agostino

Se l’umanità apre il proprio cuore dinanzi a Me e si converte, avrò pietà di voi e avrò compassione per i vostri dolori e le vostre afflizioni.



Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo 3 Aprile 2020

Pace al tuo cuore!

Figlio mio, se l’umanità apre il proprio cuore dinanzi a Me e si converte, avrò pietà di voi e avrò compassione per i vostri dolori e le vostre afflizioni. Desidero il pentimento e la salvezza dei peccatori. Possano essi chiedere perdono dei loro peccati, correggendosi dalla loro via malvagia, e Io, ancora una volta, sarò compassionevole e li Benedirò. Ecco che Io sono pronto ad aprire il Mio Sacro Cuore ai peccatori pentiti, come rifugio sicuro di benedizioni e di grazie, affinché possano, con umiltà e pentiti dei loro errori, aprirre a Me il loro Cuore, accettando il Mio Amore per la loro vita, perché Io, Dio del cielo e della terra non mi sento né amato né rispettato, sono stato trattato come il peggiore essere del mondo, calpestato e bestemmiato, considerato un oggetto di disprezzo e ridicolizzato da parte di molti. Il Mio Amore vi salva, Mio Amore vi santifica, il Mio Amore guarisce le ferite e le malattie dei vostri corpi e delle vostre anime. Credete nel Mio Amore e la salvezza regnerà nelle vostre vite ed entrerà nelle vostre famiglie.

Ti benedico!


Il Signore ci ha dato questa lettura:
«Or dunque – parola del Signore – ritornate a me
con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti».
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore vostro Dio,
perché egli è misericordioso e benigno,
tardo all’ira e ricco di benevolenza
e si impietosisce riguardo alla sventura.
Chi sa che non cambi e si plachi
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libazione per il Signore vostro Dio.
Suonate la tromba in Sion,
proclamate un digiuno,
convocate un’adunanza solenne.
Radunate il popolo, indite un’assemblea,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al vituperio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
 
(Gioele 2,12-17)

 Oggi, subito dopo il messaggio di Gesù, mi ero diretto verso il cortile e improvvisamente ho visto la Madonna in cielo e San Giuseppe, che aveva il Bambino Gesù tra le braccia. I tre mi sono apparsi proprio come nell’apparizione del 25 dicembre 1996, mostrando i loro tre cuori sacri. Mi sono reso conto che la Sacra Famiglia oggi sta benedicendo il mondo e i raggi d’amore, i ringraziamenti e le benedizioni dei loro Santissimi Cuori vengono irradiati sulle famiglie di tutto il mondo.

IL CURATO D'ARS SAN GIOVANNI MARIA BATTISTA VIANNEY



Agricoltore e vignaiuolo (1799-1805). 

In questo tempo, mentre era a Dardilly l'abate Rey.  

«Mons. di Mérinville, incaricato di riorganizzare la Diocesi di Lione 21 in nome del Cardinal Fesch», nominò curato di Ecully un altro confessore della fede, l'abate Balley 22.  

Carlo Balley, il beniamino di una famiglia di sedici figli, era nato a Lione il 30 settembre 1751; un suo fratello di nome Stefano, giovane ancora si era fatto certosino, mentre egli con un altro fratello, di nome Giovanni Alessandro, entrava nell'ordine di Santa Genoveffa 23. Quando scoppiò la rivoluzione era: già parroco a Saint-Clément- de-Choue, nella diocesi di Blois, e cacciato di là, si rifugiò a Lione, ove' visse, ora in un piccolo appartamento ereditato dalla sua famiglia, ora nelle case più sicure, e sovente presso il Signor Loras; quivi fu il testimonio accorato dell'apostasia di Giovanni Alessandro 24. Il fratello  Stefano subì il martirio, col sorriso sulle labbra, il 14 gennaio del 1791 sul patibolo eretto sulla piazza dei Terreaux 25. Appena tre mesi più tardi pensò di unirsi a quei missionari che lavoravano a conservare la fede ad Ecully e nei dintorni col pericolo della propria vita. E quando nel 1803 gli fu affidata una parrocchia, volle seco la sorella Margherita, già religiosa dell'Annonciade-Céleste, maggiore di lui di diciotto anni.  

Uno dei primi pensieri dell'abate Balley, dopo di essersi stabilito ad Ecully, fu di trovare vocazioni sacerdotali e per meglio coltivarle fondò una scuola nel suo presbiterio. Il marito di Caterina Vianney, che era un buon cristiano, ne informò il giovane cognato, che del resto aveva già fatto conoscenza, coll'abate Balley, avendo assistito alla sua Messa durante l'epoca del Terrore.  

Il compito del nuovo pastore di Ecully era immenso ed opprimente. Doveva provvedere ai bisogni religiosi di una parrocchia importante, vicino a Lione, che era stata teatro di stragi durante la rivoluzione, ed egli stesso all'età di cinquantadue anni si sentiva indebolito dalle miserie di una vita errante e sempre in pericolo. Ma per dare degli eredi alle sue fatiche apostoliche si recava alla dimora del povero come a quella del ricco per cercare fanciulli e giovani, sui volti dei quali distinguesse il segno di Dio, e con questo apostolato raccolse ed ospitò nella sua casa un futuro gesuita, il giovane Deschamps, Mattia e Giacomo Loras, figli di quel pio uomo, morto sul patibolo, dal quale aveva ricevuto ospitalità nei giorni più tristi.  

Appena Giovanni Maria seppe che esisteva questa scuola presbiterale sentì il suo cuore aprirsi alla speranza: non sarebbe questa un'occasione favorevole per tentare un assalto definitivo presso il padre suo? La madre, che non aveva cessato di incoraggiare il figlio nella sua vocazione, volle essere la sua avvocata anche in questa occasione, spiegando a Matteo Vianney che non si trattava di mandare Giovanni Maria in un Seminario. 26, ma che resterebbe ad Ecully ove aveva ratto la sua prima Comunione, nella casa degli Humbert, senza causare spese gravose. Giovanni Maria andrebbe dall'abate Balley solo per le lezioni e prenderebbe i pasti presso la zia Margherita. Infine, il loro figlio voleva forse qualche cosa d'altro che la volontà di Dio? Matteo Vianney dovette acconsentire e conchiuse:  

- Poiché Giovanni Maria è assolutamente deciso, non lo si può trattenere più a lungo.  

A questa felice notizia il nostro giovane aspirante insistette presso sua madre perché si affrettasse ad avvisare l'abate Balley, e Maria Vianney, accompagnata da sua sorella: Margherita Humbert, si presentò al presbiterio di Ecully. L'abate Balley, di statura alta, magro, di profilo romano, era maestoso ed imponente. Le due donne, facendosi coraggio, dichiararono al ministro di Dio il perché della loro visita, la vocazione che si fece sentire nel giovane, la sua età, gli studi primari incompleti e interrotti da molto tempo, ma anche la sua crescente pietà e la condotta esemplare. L'abate Baliey ascoltava indeciso.  

- Sono così occupato, che non posso ricevere un allievo di più, - rispose.  

Ma le due donne insistendo ancora, egli conchiuse:  

- No, non posso, non posso!  

E tale fu la scoraggiante conclusione di questo primo incontro.  

Desolate, le due donne tornarono a casa per raccontare il fatto al marito di Caterina, che alle loro istanze acconsentì a perorare di nuovo una causa già troppo compromessa; ma l'abate Balley insisteva ancora nella negativa. Finalmente il signor Melin tentò un'ultima via:  

- Acconsentite almeno di vedere mio cognato; quando lo avrete visto lo accetterete, ne sono sicuro.  

- Ebbene, venga pure!...  

Così l'umile lavoratore dei campi e della vigna, accompagnato da sua madre, si presentò da colui che lo avrebbe introdotto nel «campo del padre di famiglia». L'austero abate Balley fissò i suoi occhi scrutatori su questo giovane diciannovenne, magro e pallido, raccolto e timido, gli rivolse delle domande e lo trovò istruito nella religione. Gli piacque sopra tutto il suo sorriso espressivo e confidente; seguì con uno sguardo di affettuosa bontà questo candidato al Sacerdozio disse:  

- Oh, questo, sì, l'accetto!  

Indi, rivolgendosi a Giovanni Maria, aggiunse:  

- State tranquillo, amico mio, se sarà necessario, mi saprò anche sacrificare per voi!   

Canonico FRANCESCO TROCHU

domenica 5 aprile 2020

Offerta di me stessa come vittima d'olocausto all'Amore misericordioso del buon Dio



Quest’anno, il 9 giugno, festa della santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri d’essere amato. 
 Pensavo alle anime che si offrono come vittime alla giustizia di Dio al fine di stornare e attirare sopra se stesse i castighi riservati ai colpevoli, questa offerta mi pareva grande e generosa, ma ero lungi dal sentirmi portata a farla. <>

Offerta di me stessa come vittima d'olocausto all'Amore misericordioso del buon Dio 

    Mio Dio Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la vostra volontà e arrivare al grado di gloria che m'avete preparato nel vostro regno. In una parola, desidero essere santa, ma sento la mia impotenza e vi domando, o mio Dio, di essere voi stesso la mia santità. 
    Poiché mi avete amata fino a darmi il vostro unico Figlio perché fosse il mio salvatore e il mio sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti appartengono a me ed io ve li offro con gioia, supplicandovi di non guardare a me se non attraverso il volto di Gesù e nel suo cuore bruciante d'amore. 
    Vi offro inoltre tutti i meriti dei Santi (che sono in cielo e sulla terra), i loro atti d'amore e quelli dei santi Angeli; vi offro infine, o beata Trinità, l'amore e i meriti della santa Vergine, mia madre diletta. A lei abbandono la mia offerta e la prego di presentarvela. Il suo Figlio divino, mio sposo diletto, nei giorni della sua vita mortale, ci ha detto: <>. 
    Sono dunque certa che esaudirete i miei desideri; lo so, mio Dio, più volete dare, più fate desiderare. Sento nel mio cuore desideri immensi e vi chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia anima. Ah! non posso ricevere la santa comunione così spesso come vorrei, ma, Signore, non siete l'onnipotente?... Restate in me come nel tabernacolo, non allontanatevi mai dalla vostra piccola ostia... 
    Vorrei consolarvi dell'ingratitudine dei cattivi e vi supplico di togliermi la libertà di dispiacervi. Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso... 
    Vi ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che m'avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiolo della sofferenza. Sarò felice di vedervi comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. poiché vi siete degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a voi nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione. 
    Dopo l'esilio della terra, spero di venire a godervi nella patria, ma non voglio ammassare dei meriti per il cielo, voglio lavorare solo per vostro amore, con l'unico scopo di farvi piacere, di consolare il vostro Sacro Cuore e di salvare anime che vi ameranno eternamente. 
Alla sera di questa vita, comparirò davanti a voi a mani vuote, perché non vi chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono e altra corona che voi, o mio Diletto!... 
    Ai vostri occhi il tempo è nulla. Un giorno solo è come mille anni e perciò potete prepararmi in un istante a comparire davanti a voi... 
    Per vivere in un atto di perfetto amore, mi offro come vittima d'olocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d'infinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!... 
    Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l'eterno abbraccio del vostro amore misericordioso... 
    Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarvi questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirvi il mio amore in un faccia a faccia eterno!... 

Teresa di Gesù Bambino 
9 Giugno 1895 

Il peccato ha indurito i loro cuori e ha accecato molti, perché non vedono nulla e non sentono nulla.



Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo 2 Aprile 2020

Pace al tuo cuore!

Mio figlio, anche nei momenti di dolore e tribolazione, agli uomini piace peccare e offendere il Mio Cuore Divino. Il peccato ha indurito i loro cuori e ha accecato molti, perché non vedono nulla e non sentono nulla. Se non c’è pentimento o conversione, non c’è perdono e misericordia, per questo lascio che la mia giustizia continui, punendoli per i loro peccati.

Ti Benedico!


E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora:
Ha reso ciechi i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore, e si convertano e io li guarisca!
Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 
(Giovanni 12: 39-41)

Se, tuttavia, il nostro Vangelo rimane velato, è velato per coloro che sono persi, per i non credenti, la cui intelligenza il dio di questo mondo ha accecato, al fine di non far risplendere la luce del Vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. (2 Corinti 4: 3-4)

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Perdonare è vincere Chi subisce un'operazione chirurgica deve star fermo anche soffrendo. Ogni dolore è come l'incisione di un'ascesso, di qualcosa che non va e devi accettarlo con calma. Non ti accorgi che quelli che ti circondano ti raffinano con i loro urti? La pazienza è un atto di interiore fortezza. Il perdono è una vittoria. La dolcezza è un trionfo di carità. Invoca lo Spirito Santo perché ti dia la forza di vincerti e di vincere il male in ciascuno dei tuoi familiari.

don Dolindo Ruotolo