martedì 30 aprile 2019

"Ciò che è corrotto perirà e non ritornerà mai più alla luce".



"Figlia Mia, prega molto. Io ti ascolto.
L'umanità non sa come ritornare a Dio rettificando il suo comportamento.
Prega per la Chiesa.
Verrà un tempo in cui ci saranno grandi prove.
Cardinali contro cardinali, vescovi contro vescovi.
Satana camminerà fra le loro file come un branco di lupi affamati.
Ci saranno dei cambiamenti..."Ciò che è corrotto perirà e non ritornerà mai più alla luce!".
"Ti benedico".

24 settembre 1987

suor Anna Alì 

NON DIMENTICHIAMOLI



PREGHIERE DI SUFFRAGIO

Per i genitori defunti

Signore Iddio, che ci comandasti di onorare i
nostri genitori, abbi pietà delle anime di mio
padre e di mia madre...(nome)... Perdona loro i
peccati e fa’ che io li riveda un giorno nella gioia
del Paradiso.              
Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Giorno del Sacro Cuore: l'ora dell'addio



 PROVVIDENZA DIVINA

-rivelazioni del Signore Gesù-

Gesù mi disse: 
“AmaMi!”.
Catalina:
“In chi vuoi che Ti ami, oggi, Signore?”. 
Gesù:
“In quelli che ti fanno del male”.
Catalina:
“Allora si che avrò molte persone da amare!”
Gesù:
“Non tante quanto quelle che fanno del male a Me, sebbene Io le ami”.
Ho provato una grande dolcezza, ho pensato a tutte le persone che mi avevano ferito e calunniato. Ho sentito soltanto amore, avevo un grande desiderio di esprimerlo e di dirlo a tutti loro. Sicuramente, questo immenso amore è quell'Amore che Gesù sente per tutti noi. 
Lo dissi al Signore:
“Vorrei essere io la prima persona a baciare, oggi, il Tuo Sacro Cuore”. 
Gesù:
“Rintoccava mezzanotte, quando il Mio Cuore baciava il tuo; ricorda, per tutto questo giorno, che Io ti proteggo”. 
Nella mattinata, durante la mia preghiera, ho detto al Signore che, se fossi stata chiamata a scegliere un giorno nel quale avrei preferito che mia madre venisse portata via, quello sarebbe stato il giorno del Sacro Cuore, e cioè, quello stesso giorno. E mi sono rivolta a Lui così: “Anche Tu, se fossi al posto mio, avresti forse scelto proprio questo giorno, per la salita al Cielo di Tua Madre. Oggi te l’affido, con tutto il mio amore!”.
Alle due e quarantacinque del pomeriggio, più o meno, mia madre peggiorò molto. Le scoppiò una vena dell'esofago e così è cominciata la sua agonia. Diversamente dai giorni precedenti, quel giorno è rimasta lucida, come per potere dire tutto ciò che doveva. Si correva per aiutarla, e lei ci tranquillizzava. Ci chiese di recitare la Coroncina alla Divina Misericordia e lei ripeteva con noi le preghiere tra gli spasimi, durante i quali perdeva molto sangue, ma era completamente cosciente... Così, la gioia cominciò a mescolarsi con il dolore, la paura con la fiducia, l'impotenza con la speranza e con l'amore... in un clima di preghiera raccolta e di canto. L'esperienza che abbiamo vissuto in casa sarà indimenticabile per tutti noi, che stavamo vicini alla mamma. Abbiamo potuto sperimentare l'Amore di Dio vivo e presente in una donna tanto stremata e tanto fragile. Durante la malattia, mia madre venne curata da un Medico per il quale ho soltanto parole di gratitudine, perché non soltanto è uno dei migliori specialisti che conosciamo, ma vive la sua Fede cattolica ed offre una valida testimonianza di vita anche nell'esercizio della sua professione. Il Dottore era in viaggio, per un Congresso, quindi abbiamo dovuto chiamare il suo Sostituto, ma costui, con nostro dispiacere, non ha avuto la stessa capacità, per cui abbiamo dovuto ricorrere al Signore, in ogni istante, perché fosse Lui a guidarci. 
Ritengo molto importante suggerire, ora, a tutti, che si debba cercare un Medico Cattolico praticante, in circostanze difficili, sensibile alle sofferenze della famiglia, che deve assistere un malato terminale. I Medici devono comprendere che i pazienti sono degli Esseri Umani e che non hanno bisogno soltanto di una ricetta, ma anche di contatto, di sicurezza, di stima e di fiducia. 
In una parola: dell'Amore che una professione di questo tipo richiede. Avendo oramai compreso che si era giunti alla fine, ho pensato che dovevamo darle congedo come si conviene a quelli che vivono e muoiono nella Grazia di Dio. 
Abbiamo ripreso a pregare e abbiamo messo una musica di lode, come sottofondo. Poteva, così, ascoltare alcuni Salmi, canti religiosi e lo stesso Rosario. Pur in mezzo alla sua sofferenza, sembrava incantata da quello che ascoltava.
Vedevo il dolore di mio fratello Edoardo e provavo per lui molta più compassione, perché é una persona molto sensibile. Ad un determinato momento, ho chiesto a mia madre la sua benedizione, e lei lo fece per ognuno di noi. Ad un certo punto, intorno alle 18,30, disse che ormai doveva andarsene con “loro”, e fece il gesto di alzarsi. Le ho risposto di aspettare un po', che si calmasse, ma mi guardava con le pupille dilatate e diceva: 
“Bene, bene!…”.
Dapprincipio, non la capivo, in seguito, dopo averlo fatto due o tre volte, mi resi conto che voleva recitare la giaculatoria della Corona della Misericordia, e diceva:“Santo Dio, Madre mia, Madre mia”. Allora, l’abbiamo invitata a ripetere: “Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale... abbi pietà di noi”... “Gesù, Giuseppe e Maria salvate Anime e salvate l'Anima mia”... “Signore, nelle Tue Mani affido il mio Spirito”, e le ripeteva varie volte. Dava l'impressione che la sua Anima volesse uscire dal corpo, ma lei voleva andarsene con l'Anima e con il corpo, contemporaneamente, con un entusiasmo che veramente ci sorprendeva.
Cominciò di nuovo a sanguinare dal naso e dalla bocca. Allora, l’abbiamo fatta coricare. Ad un certo istante, chiamò la ragazza che l'aiutava in casa e che per quattro anni l’aveva accudita, e le disse: 
“Doris, prenditi cura di mia figlia e dei miei figli”. Quindi, disse a me: 
“Adesso sarai mamma dei tuoi fratelli, così come sei stata mia mamma… devo andare, lasciatemi andare!”.Alla fine, mentre se ne andava, ha rivolto ad ognuno una parola.
Aveva aperto gli occhi, spalancandoli, come se cercasse qualcosa e ripeteva: 
“Padre, il mio Spirito...” e nuovamente: 
“Bene, bene!”. Abbiamo capito che cercava di dire: 
“Padre, nelle Tue mani affido il mio Spirito”; l’abbiamo aiutata e l’ha ripetuto per quattro volte...Poi disse: 
“Non trattenetemi, devo andare, lasciatemi andare”. 
Tenevo le sue mani molto fredde tra le mie, le ho detto di affidarsi senza timore alle braccia di Gesù, che era una giornata meravigliosa, il giorno del Sacro Cuore, che tutti l’accompagnavamo con gioia... 
Ho cominciato a cantarle “più al di là del Sole, io ho una casa...” e lei si unì al mio canto; poi, ho cominciato a cantarle una ninna-nanna e di nuovo mi ha accompagnata. 
Nel frattempo, tutti gli altri erano in preghiera attorno a lei, recitando il Santo Rosario.
Dopo alcuni istanti, disse: 
“Non posso andarmene! Devo prima vedere la Vergine!...”. Le abbiamo portato il quadro di Maria Ausiliatrice, dicendole: “Eccola, è qui”. Ma lei guardava da un'altra parte e replicò: “Si, è qui, ma qual'è il Suo Nome?”. 
Mia cognata Anita le chiese: “È Maria Ausiliatrice?”.
Rispose di no. Allora, Anita le chiese se era Nostra Signora di Guadalupe. 
Disse: “Si, è Lei, è quello il Suo Nome… Fate posto alla Mammina, fate largo... Santo Dio...! Madre mia...! Padre mio, nelle Tue mani...!”. E sollevando la sua mano, come se volesse cercare di afferrare qualcosa, che noi non vedevamo, perse conoscenza. 
È rimasta meno di un minuto in questo stato, quindi è spirata... Tanta sofferenza, specialmente negli ultimi mesi, aveva esaurito le sue forze. Credo che non avremmo potuto desiderare una morte più santa e più serena!
La veglia funebre fu umile come lo era stata lei. 
Non abbiamo voluto che la mettessero in un feretro, l’abbiamo ricomposta nel suo letto, preso in affitto dall'ospedale. 
Questo mi ha fatto riflettere, una volta di più, su quanto sia vano l'attaccamento alle cose materiali, perché, quando giunge l'ora di andarsene, non si ha veramente più nulla. L’abbiamo vestita con l’abito bianco, che alcuni giorni prima aveva con insistenza voluto che le preparassimo.
E giunse, poi, il personale dell'Agenzia Funebre, per preparare il suo corpo. Ho chiesto soltanto un crocifisso con due lumi interni e nient'altro, senza cordoni, né addobbi, che, essendo tanto appariscenti, stonano con il lutto e i sentimenti della famiglia. Intorno al suo corpo inerme, c’era soltanto quella parte della mia famiglia, che vive in questa città, il gruppo degli intimi del nostro Apostolato, un’amica molto cara, che era venuta dal Messico per accompagnare mio fratello al crematorio, Analupe ed io.
In mezzo a tutto questo dolore, abbiamo reso Grazie al Signore per le persone che la mamma amava molto, come David Lago, che si prese cura di tutto, come e più di un figlio; il Dr. William Rosado, che, tralasciando i suoi impegni familiari, si occupò delle pratiche mediche. Poi Miguel, Cecilia, Pepe… e il resto del Gruppo, ognuno con la sua parte di affetto e di solidarietà. Il Sacerdote, che ci guidava, celebrò la Messa Corpore Præsenti nella stanza da letto, accanto al letto dove la mamma pareva che dormisse. Ma il Signore, meraviglioso, ha voluto che lei avesse qualcos’altro di più, come un biglietto di condoglianze, inviato dal Cielo: le Madri Domenicane, nostre amatissime amiche, avevano preparato tutto per cantare durante la Santa Messa. Pareva veramente di trovarsi in un luogo molto lontano dal dolore, dalla terra e, in alcuni momenti, ci è parso di sentire cantare gli stessi Cori degli Angeli.
L’abbiamo vegliata tutta la notte. Per qualche ora, è venuto a tenerci compagnia un Sacerdote nostro amico, che mia mamma aveva molto apprezzato, il quale offerse generosamente la sua Chiesa per celebrare la Messa e deporre le sue ceneri. Quanto amore da parte delle persone a noi vicine! Specialmente da parte di una giovane che amo, come se fosse mia figlia e che mi è rimasta vicina nelle 24 ore seguenti: Martha, che Dio ricompensi la tua compagnia! Vi furono lacrime, ma non pianto disperato. Abbiamo pregato tutta la notte. Il giorno seguente, all’una del pomeriggio, è stata portata al crematorio. 
Avevo chiamato, per telefono, un Arcivescovo, perché mi potesse dare delle indicazioni riguardo a questo fatto, poiché nel mio paese non si usa fare in questo modo, e la sua risposta a questo riguardo mi ha tranquillizzata.Quando la mamma stava per lasciare la casa, mi sono diretta all'Oratorio per pregare il Santo Rosario con il mio Direttore Spirituale (benedetto uomo, che il Signore ci ha dato per farci forza e salvare la mia mammina). Sapevo bene che soltanto la preghiera poteva offrirmi la serenità desiderata. I Membri dell'Apostolato hanno accompagnato il suo corpo, mentre cantavano alla Vergine: “Vieni a camminare con noi, Santa Maria, vieni...”. Più tardi, nel Santuario della Divina Misericordia, in un clima di profonda pace e gioia spirituale, è stata celebrata la Santa Messa. Nella Cripta riposano i resti di quella donna che tanto confidò nella Misericordia di Dio.

Catalina Rivas

Disinfestazione di case e luoghi



Lasciamo da parte le tante storie di Castelli invasati da spiriti, spesso per creare interesse sulla storia e notorietà sui discendenti, per diffondere il turismo. Ci riferiamo a semplici abitazioni o luoghi in cui gli inquilini, sani di mente e sereni di spirito, avvertono botti all’interno della casa, frequenti rumori e scricchiolii.  
In una famiglia ad una certa ora della notte tutti sentono aprirsi e rinchiudersi la porta e rumore di passi pesanti di uomo. Un amico, trovatosi in casa a quell’ora, diviene testimone. Una persona, andando ospite in una certa famiglia, va soggetta a disturbi e sofferenze, che non esperimenta altrove. 
Non si tratta di suggestioni, né di una nuora che va in casa della suocera. I disturbi possono dipendere da presenze malefiche o da persone possedute che abitano in quella casa. 
Succede a volte di avere l’impressione di presenze invisibili nella propria stanza, confermate dalla reazione del gatto o del cane che tengono fisso lo sguardo verso un certo punto. 
Con ogni probabilità non vedono nulla, ma hanno una sensibilità percettiva più forte dell’uomo.  
Incontrando persone con questi problemi, occorre approfondire la conoscenza per valutare se ci sono motivi per esorcizzarle. Molte volte questi fenomeni non appartengono a presenze malefiche  nelle cose, ma nelle persone presenti.  
Per la benedizione alle abitazioni, alle case possiamo usufruire di preghiere dell’esorcismo adattandole alle cose. Si benedice ogni stanza usufruendo anche dell’incenso e possibilmente concludendo con una S. Messa. 
Se il maleficio è di lieve entità, possono bastare le preghiere di liberazione per ristabilire la quiete o un solo esorcismo; se il maleficio viene ripetuto, anche l’esorcismo va ripetuto fino a rendere la casa impermeabile ai malefici.  
Quando si devono esorcizzare appartamenti dove sono avvenute sedute spiritiche, o sono stati abitati da stregoni che facevano magia nera e culti satanici, c’è difficoltà ad estirpare la presenza diabolica: a volte è preferibile cambiare abitazione.  
Una famiglia è fortemente disturbata dai rumori notturni. Fa celebrare 10  SS. Messe e la situazione migliora molto. Ne fa celebrare altre 10, i rumori scompaiono e tutto torna normale. È probabile si trattasse di anime del purgatorio che chiedevano aiuto. 
L’esorcista don Pellegrino Ernetti incontra un caso molto grave: porte e finestre si aprono, benché siano ben chiuse, le sedie volano, gli armadi danzano e tante altre cose strane. Usa tre sacramentali mescolati insieme: acqua, olio, sale esorcizzati e ogni sera ne fa versare un cucchiaio sul davanzale di tutte le finestre e ai piedi di tutte le porte, recitando ogni volta il Padre nostro. La famiglia ottiene l’effetto desiderato e sospende la pratica, ma una settimana dopo riprendono i fatti strani e distruggono la pace familiare. Ripreso il rimedio già usato, tutto torna normale e tranquillo. 
Un esorcista, memore dell’operato di Cristo, allontana il demonio da una signora e lo manda nel maiale. Questo diviene furioso e sbrana la padrona. Una imprudenza costata cara. Un mago usava un gatto per collocare a destinazione gli oggetti fatturati, malefici (Amorth p.146 ss). Per cui è lecito compiere le benedizioni su di lui per ottenere la liberazione. È possibile pertanto l’infestazione di luoghi, animali, abitazioni, oggetti e quindi prudentemente procedere alla disinfestazione con benedizioni ed esorcismi.  

FRATELLO ESORCISTA 

"Perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna"





Mio Signore e mio Dio,
mi hai guidata su un cammino lungo, sassoso, oscuro e faticoso.
Sovente sembrava che le forze volessero abbandonarmi,
non speravo quasi più di vedere un giorno la luce.
Il mio cuore stava pietrificandosi in una sofferenza profonda
quando il chiarore di una dolce stella sorse ai miei occhi.
Fedele, mi guidò ed io la seguii
con passo prima timido, poi più sicuro.
Giunsi al fine alla porta della Chiesa.
Si aprì. Chiesi di entrare.
La tua benedizione mi accoglie attraverso le parole del tuo sacerdote.
Dentro, le stelle si susseguono,
stelle di fiori rossi che mi indicano il cammino fino a te...
E la tua bontà permette che esse rischiarino il cammino verso di te.
Il mistero che dovevo tenere nascosto nell'intimo del mio cuore,
posso ormai annunciarlo ad alta voce:
Credo, confesso la mia fede!
Il sacerdote mi conduce ai gradini dell'altare,
chino la fronte,
l'acqua santa scorre sul mio capo.
Signore, come si può rinascere
Quando si è giunti alla metà della propria vita (Gv 3,4)?
Tu l' hai detto, e questo è divenuto per me realtà.
Il peso della colpe e delle pene della mia lunga vita mi ha abbandonato.
In piedi, ho ricevuto il vestito bianco posto sulle mie spalle,
simbolo luminoso di purezza!
Ho portato in mano il cero la cui fiamma annuncia
che la tua vita santa arde in me.
Il mio cuore è ormai il presepio che attende la tua presenza.
Per poco tempo!
Maria, tua madre che è anche mia, mi ha dato il suo nome.
A mezzanotte depone nel mio cuore il suo bambino appena nato.
Oh! Nessun cuore umano può concepire
ciò che prepari per coloro che ti amano (1 Cor 2,9).
Ormai sei mio e non ti lascerò mai più.
Dovunque vada la strada della mia vita, sei accanto a me.
Nulla potrà mai separarmi dal tuo amore (Rm 8,39).


Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942)

Un fatto tenebroso succederà a Bahia e causerà sofferenza e dolore ai Miei poveri figli.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Setor São Francisco, Teofilândia - Bahia, trasmesso il 28/04/2019

Cari figli, Io vi amo come siete. Vi chiedo di allontanarvi dal mondo. Voi Appartenete al Signore e solamente Lui dovete seguire e servire. Conosco le vostre necessità e pregherò il Mio Gesù per voi. DateMi le vostre mani e Io vi condurrò sulla via del bene e della santità. State attenti per non essere ingannati. Il demonio vi offre scorciatoie, ma rimanete con Gesù, perché solamente Lui è la vostra Via, Verità e Vita. Non vi allontanate dalla preghiera. Allontanatevi da tutto quello che vi allontana da Mio Figlio Gesù. L'umanità cammina per l'abisso dell'autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. Convertitevi e servite il Signore con fedeltà. Un fatto tenebroso succederà a Bahia e causerà sofferenza e dolore ai Miei poveri figli. Piegate le vostre ginocchia in preghiera e supplicate la Misericordia di Mio Figlio Gesù per le vostre vite. In Lui è la vostra protezione. Confidate in Lui e tutto andrà bene per voi. Non vi allontanate dal cammino che vi ho indicato. Dio ha fretta. Ritornate. Quello che dovete fare, non lasciatelo per il domani. Avanti senza paura. Dopo tutto il dolore, il Signore asciugherà le vostre lacrime e sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

lunedì 29 aprile 2019

"Il diavolo sta facendo di tutto affinché venga abolito il Santo Sacrificio della Messa".



"Figlia Mia, voglio che tu Mi ascolti.
Prega molto per l'umanità; il mondo sta diventando sempre più cattivo.
Il diavolo sta facendo di tutto affinché venga abolito il Santo Sacrificio della Messa.
La giustizia divina si prepara ad agire con gli occhi rivolti verso il cielo".

"La fine del mondo sarà veramente terribile, ma non è ancora giunta.
Figlia Mia, dopo così tanti messaggi che parlano di eventi dolorosi, loro rimangono indifferenti, come se fosse una chiamata vana. Io voglio che la Mia voce afflitta raggiunga un angolo del mondo e ripeta senza sosta:"fate attenzione, è arrivato il momento di pareggiare i conti! Beati coloro che ascoltano la Mia voce".
"Ti benedico".

23 settembre 1987

suor Anna Alì

Sant’Agostino



(I ministri) Siano modello ai credenti con la loro vita pubblica che stimoli ad imitarli. (Confess. 13, 21, 30)

Le APPARIZIONI di Gesù Risorto



Apparizione a Giovanna di Cusa. 

4 aprile 1945.  
In una ricca stanza, dove a mala pena filtra la luce esterna, piange Giovanna tutta abbandonata su un sedile presso il basso letto coperto di splendide coperture. Piange con un braccio appoggiato alla sponda e la fronte sul braccio, tutta scossa dai singhiozzi che le devono rompere il petto. Quando, nell'affanno del piangere, solleva per un momento il viso, cercando aria, si vede una larga macchia d'umido sulla coperta preziosa, ed il suo viso è letteralmente inondato di lacrime. Poi torna a curvarlo sul braccio e torna a vedersi di lei solo il collo sottile e bianchissimo, la massa dei bruni capelli, le spalle e il sommo del tronco molto snelli.  
Il resto si perde nella penombra che annulla il corpo, fasciato nell'abito viola scuro. Senza spostare tenda o socchiudere porta, entra Gesù, e senza rumore le va vicino. Le sfiora i capelli con la Mano e chiede in un sussurro: «Perché piangi, Giovanna?» E Giovanna, che deve credere che sia il suo angelo che l'interroga, e che non vede nulla perché non alza il capo dalla sponda del letto, con un pianto più desolato dice il suo tormento: «Perché non ho più neppure il Sepolcro del Signore per andare a versare il mio pianto e non essere sola...». «Ma è risorto. Non ne sei felice?». «Oh! si! Ma tutte lo hanno visto, meno io e Marta. E Marta certo lo vedrà a Betania... perché là è casa amica. La mia... la mia non è più casa amica... Tutto ho perduto con la sua Passione... E il mio Maestro e l'amore dello sposo... e la sua anima... perché non crede... non crede... e mi deride... e mi impone di non venerare neppure la memoria del mio Salvatore... per non rovinare lui... Per lui è più importante l'interesse umano... Io... io... io non so se continuare ad amarlo o ad averne ribrezzo. 
 Non so se ubbidirlo come moglie o disubbidirlo, come l'anima vorrebbe, per il più grande sponsale dello spirito col Cristo a cui resto fedele... Io... io vorrei sapere... E chi mi dà consiglio se Lui non è più raggiungibile dalla povera Giovanna? Oh!... per il mio Signore la Passione è finita!... Ma per me è cominciata il Venerdì, e dura... Oh! che tanto debole sono e non ho forza di portare questa croce!...» «Ma se Egli ti aiutasse, la vorresti portare per Lui?». «Oh! si! Purché Egli mi aiuti... Egli sa cosa è portare da solo la croce... Oh! pietà della mia sventura!..»  
«Si. Io lo so cosa è portare da solo la croce. Per questo sono venuto e ti sono al fianco. Giovanna, comprendi Chi è che ti parla? La tua casa non è più amica del Cristo? Perché? Se egli, lo sposo terreno, è come astro coperto da una nube di miasmi umani, tu sei sempre Giovanna di Gesù. Non ti ha lasciata il Maestro. Gesù non lascia mai le anime a Lui sposate. É sempre il Maestro, l'Amico, lo Sposo, anche ora che è il Risorto. Alza il capo, Giovanna. Guardami. In quest'ora di ammaestramento segreto, e più dolce che se ti fossi apparso come alle altre, Io ti dico quale deve essere la tua condotta futura. Quella che dovrà essere di tante tue sorelle. 
Ama con pazienza e sommissione il turbato sposo. Aumenta la tua dolcezza più egli fermenta in sé amarezza di umane paure. 
 Aumenta la tua luminosità spirituale più egli genera da sé ombre di terreni interessi. Sii fedele per due. E sii forte nel tuo sponsale dello spirito. Quante, in futuro, dovranno scegliere fra il volere di Dio e quello del consorte! Ma saranno grandi quando, sopra l'amore e la maternità, seguiranno Iddio. La tua passione incomincia. Si. Ma tu vedi che ogni passione termina in una risurrezione...». Giovanna è andata piano piano alzando il capo. I suoi singhiozzi si sono diradati. Ora guarda e vede, e scivola in ginocchio, adorando e mormorando: «Il Signore!».  
«Si. Il Signore. Tu vedi che, come con te, con nessuna Io sono stato. Ma Io vedo le necessità particolari e graduo il soccorso da dare alle anime che da Me aspettano aiuto. Sali il tuo calvario di sposa coll'aiuto della mia carezza e di quella del tuo innocente. É entrato con Me in Cielo e mi ha dato la sua carezza per te. Io ti benedico, Giovanna. Abbi fede. Io ti ho salvata. Tu salverai se avrai fede». Giovanna ora sorride e osa chiedere: «Dai bambini non vai?».  «Li ho baciati all'aurora mentre ancora dormivano nel loro lettino, e mi hanno creduto un angelo del Signore. Gli innocenti li posso baciare quando voglio. Ma non li ho destati per non turbarli troppo. La loro anima conserva il ricordo del mio bacio... e lo trasmetterà, a suo tempo, alla mente. Nulla si perde di quanto è mio. Tu sii sempre una madre per essi. E sempre sii figlia di mia Madre. Non ti staccare mai totalmente da Lei. Ella ti perpetuerà, con soavità materna, ciò che fu la nostra amicizia. E portale i bambini. Ella ha bisogno di bambini per sentirsi meno sola della sua Creatura...». «Cusa non vorrà...» «Cusa ti lascerà fare».  «Mi ripudierà, Signore?», è un grido di nuovo strazio. Un astro offuscato. Riportalo alla luce col tuo eroismo di sposa e di cristiana. Addio. Fuorché alla Madre mia, non dire ad altri questa mia venuta. Anche le rivelazioni vanno dette a chi e quando è giusto farlo». Gesù le sorride sfolgorando, e nel fulgore scompare. Giovanna si alza, trasognata, combattuta fra la gioia e la pena, fra il timore di aver sognato e la certezza di avere visto. Ma quanto sente in sé la rassicura. Va dai piccoli, che giuocano quieti sulla terrazza superiore, e li bacia. 
 «Non piangi più, mamma?», chiede timidamente Maria, non più la povera bambina miserella, ma una gracile e gentile fanciullina dalla veste ben curata ed i capellucci ravviati; e Mattia, bruno e snello con la sua esuberanza di maschietto, dice: «Dimmi chi ti fa piangere ed io lo punirò». Giovanna li raccoglie in un solo abbraccio sul cuore e dice, parlando sulla testolina castana di Maria, sui capelli bruni di Mattia: «Non piango più. Gesù è risorto e ci benedice». «Oh! allora non sanguina più? Non ha più male?», chiede Maria. «Stolta! Di' piuttosto: non è più morto! Ora è felice, allora!... Perché essere morti deve essere brutto...», dice Mattia. «Allora non c'è più da piangere, mamma?», torna a chiedere Maria. «No. Voi innocenti, no. Cogli angeli giubilate». 
 «Gli angeli!... Questa notte, non so che vigilia fosse, ho sentito una carezza e mi sono svegliata dicendo: "Mamma!", ma non chiamavo te. Chiamavo la mamma morta, perché quella carezza era più leggera e più dolce delle tue, e ho aperto un momento gli occhi. Ma ho visto solo una grande luce e ho detto: "Il mio angelo mi ha baciata per consolarmi del gran dolore che ho per la morte del Signore"», dice Maria. «Anche io. Ma io avevo sonno molto e ho detto: "Sei tu?". Pensavo al mio Custode e volevo dirgli: "Va' a baciare Gesù e Giovanna, perché non abbiano più paura", ma non ci sono riuscito. Ho ripreso a dormire e a sognare, e mi pareva di essere in Cielo con te e Maria. Poi è venuto quel terremoto e mi sono svegliato spaventato.  
Ma Ester mi ha detto: "Non avere paura. É già passato", e io ho dormito ancora». Giovanna li bacia di nuovo e poi li lascia ai loro giuochi sereni e va alla casa del Cenacolo. Chiede di Maria. 
Entra da Lei. Chiude l'uscio e dice la sua grande parola: «Io l'ho veduto. A te lo dico. Io sono confortata e felice. Amami, perché Egli lo ha detto che ti devo stare unita». La Madre risponde: 
«Te l'ho già detto, che ti amo, nella giornata del sabato. Ieri.  
Poiché è ieri... E pare tanto lontana, quella giornata di pianto e tenebre, da questa di luce e sorriso!». «Si... Tu hai già detto, ora ricordo, ciò che Egli ora mi ha ripetuto. Tu hai detto: "Noi donne dovremo fare perché noi siamo rimaste e gli uomini sono fuggiti... É sempre la donna la generatrice...". Oh! Madre, aiutami a generare Cusa! Egli è fuggito dalla Fede!...». Giovanna piange di nuovo. Maria la prende fra le braccia: «Più forte della fede è l'amore. E la più attiva virtù. Con essa creerai l'anima novella di Cusa. Non temere. Ma io ti aiuterò». 

LA VITA DELLA MADONNA



 Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Visione ed interpretazione delle offerte sacrificali dei fanciulli 

Una notte, mentre ero stesa sul mio giaciglio, vidi alla mia destra l'immagine straziante del fanciullo assassinato. Ne fui molto spaventata, mi voltai sul fianco sinistro e mi trovai ancora dinanzi la sanguinosa scena. Pregai ardentemente il Signore che mi liberasse da quell'immagine così orribile. Allora mi svegliai e, mentre udivo battere l'orologio, mi apparve il mio Sposo celeste che indicò col dito lo spazio intorno a sé dicendomi: "Guarda quante offese si commettono ogni giorno nel mondo contro di me!" Si presentò così nella mia anima una visione in cui mi fu concesso di contemplare in modo profondo la crudeltà di quel sacrificio e di tutti i crimini orrendi della cosiddetta umanità. Scorsi Gesù stesso, crudelmente immolato sull'altare sacrificale, celebrato falsamente e spietatamente, così come oggigiorno i Santi Misteri vengono celebrati da alcuni sacerdoti. Vidi il bambino Gesù giacente sull'altare, dinanzi a sacerdoti indegni e degenerati, mutilato con la patena. Vidi i tormenti e le persecuzioni fatte a innumerevoli brave persone ed anche ai buoni sacerdoti veri figli Dio, come se questi tormenti fossero fatti a Gesù Cristo stesso. I nostri tempi sono davvero orribili, nessuno può più sfuggire la nebbia densa della colpa che pesa sull'universo intero. La cosa più tragica è che vedo l'uomo perseverare con fredda indifferenza nelle perversità. Mentre venivo trasportata con l'anima da un luogo all'altro del mondo mi si presentavano numerose visioni, tra queste ancora alcune sulla festa della Concezione di Maria. 

Deponete la vostra armatura, poiché essa sarà frantumata in minuscoli pezzi



Mia amatissima figlia, i Miei nemici possono disprezzare la Mia Parola, “la Verità”, ma verrà il giorno in cui essi si presenteranno davanti a Me e allora saranno sommersi dalla vergogna e dal rimorso. 

Nei giorni di Noè, lui e quelli scelti per aiutarlo a prepararsi in vista della Giustizia di Dio, furono ridicolizzati. Furono scherniti, perseguitati e venne fatto qualsiasi tentativo per screditare le istruzioni impartite a Noè da Dio. Obbediente fino all‟ultimo, Noè implorò pietà per le loro anime. Li esortò a cercare rifugio insieme a lui, ma fu ignorato. E così sarà fino al Grande Giorno del Signore. Solo un piccolo resto sarà pronto ad accoglierMi insieme a tutti coloro che saranno capaci di accettare nei loro cuori la Mia Misericordia, durante l‟Avvertimento. 

Chiedo a tutti coloro che credono in Me e nella Mia Promessa di ritornare in grande gloria, di pregare per coloro che disprezzano questa Missione, poiché è stato dato loro il Dono della Verità ma hanno scelto di rigettarMelo in Faccia. Tutti coloro che possiedono dei cuori generosi, teneri ed un animo mite verranno attirati tra le Mie Braccia, non importa quale fede o credo essi seguano, poiché sono Miei. Coloro che non conoscono la Parola di Dio otterranno una grande Misericordia e coloro che si convertiranno durante l‟Avvertimento staranno anche loro tra le Mie Braccia. Io tenderò le mani a tutte le anime dal cuore ardente e che mostrano amore e misericordia per i loro fratelli e le loro sorelle. 

La più grande lotta avverrà nel momento in cui raggiungerò gli arroganti e gli orgogliosi, che mancano di vero amore e che non possiedono uno spirito generoso. È per queste anime che Io imploro le vostre preghiere, ma sarà per coloro che hanno venduto l‟anima al diavolo, nella piena consapevolezza di quello che facevano, che vi chiedo di supplicare perché la maggior parte di essi ottenga la Mia Misericordia. Essi non verranno mai a Me di propria iniziativa, e quindi sarà solo attraverso la sofferenza delle anime elette che si sono consacrate a Me, e per le vostre offerte, che essi potranno essere salvati. Vi prego di recitare questa preghiera per salvare tutti i peccatori. 

Crociata di Preghiera (169) Per la salvezza di coloro che rifiutano Cristo 

Carissimo Gesù, per mezzo della Tua Compassione e Misericordia, 
io Ti supplico di salvare coloro che Ti hanno rifiutato, 
che negano la Tua Esistenza, 
che si oppongono deliberatamente alla Tua Santa Parola e i cui cuori crudeli hanno 
avvelenato le loro anime contro la Luce e la Verità della Tua Divinità. 
Abbi Pietà di tutti i peccatori.  
Perdona coloro che bestemmiano contro la Santa Trinità ed  
aiutami, con i miei poveri mezzi e attraverso i miei sacrifici personali, a stringere 
nelle Tue Amorevoli Braccia, quei peccatori che hanno più bisogno della Tua 
Misericordia.  
Io Ti prometto, attraverso i miei pensieri, le mie azioni e le mie parole, di servirTi al 
meglio nella Tua Missione di Salvezza.  
Amen.  

Andate, voi tutti, e raccoglietevi in preghiera, poiché la Giustizia di Dio sarà presto visibile, affinchéil mondo ne sia testimone. È a causa della malvagità dell‟uomo, delle sue azioni perverse e del suo odio per il prossimo che Dio lo fermerà per impedirgli la devastazione orchestrata con ogni mezzo contro la razza umana. 

Deponete la vostra armatura, poiché essa sarà frantumata in minuscoli pezzi dalla Mano del Mio Eterno Padre. Se vi opponete a Dio soffrirete per questo. Ma se cercherete di colpire l‟umanità su larga scala, attraverso l‟abuso di potere, sarete fermati bruscamente e non avrete il tempo di cercare la Misericordia di Dio. 

Il vostro Gesù 

2 Ottobre 2014


domenica 28 aprile 2019

IN ADORAZIONE



IL TRONO DI DIO

Un giorno del mese di Aprile dell’Anno 2006, sono stata, ancora una volta, favorita dalla Grazia del Signore, il Quale ha voluto che iniziassero gli Insegnamenti su quanto, oggi, condividerò con voi.
Riguardano un’Ora di Adorazione Santa, alla quale sono stata invitata da Gesù che, con dolcezza, mi disse: “Perché possiamo regalare al Mondo una nuova Testimonianza… una Lezione in più che questo Maestro vuole impartire loro su una materia che tu prediligi: la Scuola dell’Amore”.
All’ora accordata, mi sono diretta in una bella Chiesa, vicino a casa, dove si trova una piccola Cappella, in cui c’è l’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento.
Per le persone che non sanno di che cosa si tratta – sia perché vivono in luoghi appartati, sia perché lontane dalle pie pratiche cattoliche – l’Adorazione Perpetua è l’Esposizione permanente del Santissimo Sacramento, di giorno e di notte, in modo che la gente possa fare turni di Adorazione Eucaristica e Gesù non rimanga mai solo.
È una pratica meravigliosa che dovrebbe coinvolgere ogni Parrocchia.
Avvicinandomi alla Cappella, vidi che c’era molta più luce del solito e pensai, sbagliando, che forse sarebbe stato meglio illuminare quel luogo con meno luce o con una luce diffusa, per creare così un ambiente più intimo per adorare il Signore.
C'era anche della musica, l'avevo sentita già prima di arrivare alla Chiesa e, mentre mi avvicinavo, potevo sentire come un coro polifonico di tantissime persone, composto da bambini, donne e uomini. 
Intonavano canzoni che mi pareva di aver già sentita.
Quella musica era molto speciale per me e il ricordo di un altro momento vissuto tempo prima, fece trasalire per qualche secondo tutto il mio corpo.
Le voci si mescolavano con suoni come di acqua che cade da una cascata, violini, organi e piano, arpe, flauti e campanelle che, di quando in quando, al cessar delle voci, rintoccavano con un accordo che sembrava la chiamata alla Santa Messa, forse per il ricordo della mia infanzia, nei piccoli paesini della mia Patria, dove si udiva il suono delle campane ad ogni ora della giornata e, in ogni luogo, per la chiamata alla Santa Messa.
Pensai subito che, forse, era la registrazione di un CD che qualcuno aveva portato per accompagnare, con i canti, la sua Adorazione.
Quasi giunta all’ingresso della Cappella, vidi che la luce stava come diminuendo, ma, nello stesso tempo, il luogo si faceva inspiegabilmente più chiaro…
Ora è difficile spiegarlo, ma ritengo che, poi, potrò farmi capire.
Entrando, vidi un uomo di mezza età, inginocchiato davanti all'Ostensorio, che conteneva la Divina Ostia.
La Luce che usciva da quest'Ultima, riempiva tutto il luogo, come se da Essa uscissero raggi che si allargavano, coprendo tutto lo spazio di Luogo Santo.
Mi  misi  in  ginocchio  per salutare  il  Signore,  ma  poi  Egli  mi  fece  capire  di  stare  seduta,  per contemplare, silenziosamente, quello che stava accadendo.
Seppi che anche questo sarebbe stato un altro giorno speciale.
Mi ero appena inginocchiata ed ecco che vidi sparire l’Altare e le pareti che lo circondavano e, davanti ai miei occhi, aprirsi il Cielo, per modo di dire, poiché anche questo è, forse, un linguaggio troppo terreno…
Al posto dell’Altare, vidi un immenso Trono.
Ora, non posso precisare se fosse dorato o argentato; so che era pieno di luce e, in esso, riposava il meraviglioso Ostensorio.
Il Trono era tutto incastonato di pietre preziose enormi, che si illuminavano e risplendevano come se avessero luce propria, ossia, come se la luce uscisse da dentro.
Chinai la testa per un attimo e, poi, sollevai lo sguardo.
Riuscii a vedere che c’erano tre posti a sedere, riuniti, che formavano uno stesso Trono e, in ognuno di quegli scanni, era seduto “un Gesù”, ossia, lo stesso Signore, ma come triplicato – se posso usare questo termine al fine di farmi capire – erano, dunque, tre Persone esattamente uguali.
Non c’era differenza alcuna fra i Tre, se non nelle loro vesti: Uno portava una graziosa tunica di colore bianco, l’Altro tutta dorata e il Terzo l'aveva di colore rosso.
È difficile descriverli, ma questi erano i toni che predominavano nelle loro vesti, sebbene tutti e Tre emanassero una Luce splendente.
Sentii la Voce del Signore che mi diceva:
“Dove potrete trovare un aiuto terreno per descrivere Me, l’Indivisibile?
Dove troverete il vostro appoggio, voi, che siete pellegrini sulla terra, per poter scalare la mia Altezza?
Niente e nessuno potrà raggiungere e spiegare tutta la dolce Essenza del Dio Trino e Uno. 
Nessuno comprenderà la Vita che anima tutto il mio Essere.
Elevate i vostri cuori e la vostra mente verso l’Alto, poiché desidero correggere la vostra rozza visione e darvi l’incanto del fulgente aspetto anche di Uno solo di Noi.
Oh, vincolo glorioso, dolce Figlio che lasci il Padre e offri l’Amore agli Uomini smarriti che, afflitti, camminano sulla  terra!
Figli, Creature mie, poveri Uomini, che non potete andare oltre, non avrà mai fine la vostra ricerca della mia Conoscenza, sempre sarete felici di scoprire infinite e abbaglianti Immagini…
Venite al seno della mia Divinità e rimanetevi come nostri Invitati eterni.
Imparate di più sul Divino Amore e smettete di fare resistenza in voi e fuori di voi, così che la nostra Pace infinita possa  entrare nei vostri cuori e darvi la conferma che vi voglio con Me e, con questo, manifestarMi a voi e darvi il mio Amore,  darvi la Vita Eterna e la Santità Infinita del mio Essere”.
Rimasi sorpresa perché, perfino adesso, mi è difficile riuscire a pensare che fosse il Padre, attraverso il Verbo, nello Spirito Santo.
Chi mi ha parlato…?
Alla destra del Trono, stava la Santissima Vergine, bellissima come non mai!
Aveva le Mani unite in preghiera e il Volto sereno e raggiante.
Portava un diadema di pietre preziose di vari colori, che mi sembravano più luci colorate, come quelle del Trono.
A fianco della Vergine, stava un Uomo molto prestante e virile, con una piccola barba ed un aspetto che denotava sia umiltà e serenità, che autorità.
Nell’insieme, irradiava una dignità mai vista…
Seppi che era San Giuseppe!
Immediatamente, dietro il Trono, apparvero degli uomini: non riuscivo a contarli e la verità è che non mi serviva farlo.
Poi, molto più indietro, in una specie di dislivello, si vedevano centinaia di persone, come quelle che ho descritto nel Libro sulla Testimonianza della “Santa Messa”.
Di nuovo, davanti a me, stava tutto il Cielo: mille e mille Angeli.
Erano loro che intonavano i cantici che avevo sentito mentre mi avvicinavo alla Cappella!
Era una musica di Lode, che perdurerà nei miei orecchi finché vivrò, ma che, oggi, non potrei ripetere.
E, senza dubbio, da quel giorno, ogni volta che voglio lodare il Signore, sento quelle voci che mi accompagnano per tutto il tempo, finché dura la povera Lode.

-Testimonianza di Catalina RIVAS-