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domenica 28 aprile 2024

È l’amore la verità della nostra missione. Una missione compiuta senza amore, con poco amore, con scarso amore, è una missione che non produce frutti.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


LETTERA ALLE CHIESE: DI EFESO 


[3]Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti.

Questo Angelo possiede una grande virtù, anzi due: la costanza e la sopportazione.

È costante nel suo ministero. Per il nome di Cristo Gesù sopporta ogni cosa, senza stancarsi.

Questo Angelo cammina dritto sulla via della verità perseverando in essa, nonostante le persecuzioni che si abbattono su di lui.

Uno che lo vede dall’esterno potrebbe dire che tutto è bene in lui.

Ma l’uomo vede in faccia. Dio vede nel cuore.

Gesù vede il cuore dei suoi Angeli. Questo Angelo nel cuore è carente di qualcosa.

[4]Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima.

Questo Angelo ha abbandonato l’amore di prima.

È l’amore la verità della nostra missione. Una missione compiuta senza amore, con poco amore, con scarso amore, è una missione che non produce frutti.

È una missione che non dona vera salvezza.

Cosa è infatti la salvezza se non portare ogni uomo nel grande amore di Cristo Gesù, amore sino alla fine, amore di croce, amore che non si risparmia in nulla, amore che in tutto si consuma per la vita dei suoi fratelli?

Abbandonare l’amore è cadere in una esteriorità sterile, senza frutto di vita eterna né per noi, né per gli altri.

La vitalità del nostro apostolato, della nostra missione, è l’amore. Perso l’amore tutto si perde. Chi abbandona l’amore altro non fa che rinunziare alla verità della sua missione.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


lunedì 1 aprile 2024

Sono cattivi tutti coloro che rifiutano Cristo, lo combattono, lo negano, non lo servono secondo verità.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


LETTERA ALLE CHIESE: DI EFESO 


[2]Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono e li hai trovati bugiardi.

L’Angelo della Chiesa di Efeso è un operaio che lavora bene. Ha il discernimento del bene e del male. Ha saggezza e prudenza. Sa vedere chi è nella verità di Cristo Gesù. Sa smascherare chi non lo è.

Le opere in sé sono buone. Questa verità è visibile e ognuno la può constatare. Ognuno può vedere ciò che appare. Ciò che appare in questo Angelo è conforme al retto operare di un buon amministratore dei misteri di Dio.

Questo Angelo ha una vera avversione contro il male. Non può sopportare i cattivi. Sono cattivi tutti coloro che rifiutano Cristo, lo combattono, lo negano, non lo servono secondo verità.

Questo Angelo non ama i cattivi. Sa metterli alla prova. Sa trovare la loro menzogna. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


giovedì 7 marzo 2024

Nella Chiesa solo Cristo è il Signore. Tutti gli altri sono servi del Signore. Tutti gli altri vivono per ascoltare il Signore. Vivono per servire il Signore.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


[1]All'angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro:

Evangelizzatore della Chiesa di Efeso è stato l’Apostolo Paolo. Gli Atti degli Apostoli contengono diverse notizie su questa Chiesa (Cfr. Atti cc. 19-20). Agli Efesini Paolo scrisse anche una Lettera (Lettera agli Efesini).

Qual è lo stato attuale, o situazione, in cui versa questa comunità? Ma prima di tutto chi è che scrive al suo Angelo?

Non è più Paolo. È lo stesso Cristo Gesù. Non scrive ai fedeli. Scrive a Colui che regge i fedeli.

Chi scrive è “Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”.

Scrive all’Angelo della Chiesa di Efeso lo stesso Signore della Chiesa, Colui che regge la Chiesa, Colui che vive in mezzo alla Chiesa.

Scrive all’Angelo della Chiesa di Efeso Colui che ha il governo di tutta la Chiesa e di coloro che reggono in suo nome e con la sua autorità la Chiesa.

Gesù, essendo il Signore della Chiesa, avendo il governo su di essa, può intervenire ogni qualvolta Lui lo ritenga opportuno per rimettere la sua Chiesa nella pienezza della grazia e della verità.

Questa è verità fondamentale: Signore della Chiesa e degli Angeli della Chiesa è solo Cristo Gesù.

Chi crede in questa verità si salva. Chi non crede è già nella falsità, nella menzogna.

Nella Chiesa non c’è autonomia da Cristo Gesù. Nella Chiesa solo Cristo è il Signore. Tutti gli altri sono servi del Signore. Tutti gli altri vivono per ascoltare il Signore. Vivono per servire il Signore.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


martedì 23 gennaio 2024

Cristo è vero uomo, Cristo è vero Dio. Questa la sua essenza eterna.

 

SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE



Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 


Gesù è: I piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiolo. La voce simile al fragore delle grandi acque. Gesù è la stessa stabilità. La sua Parola è stabile in eterno. Il suo regno è stabile in eterno. I suoi discepoli parteciperanno della sua stessa stabilità. Essi regneranno con lui per tutti i secoli. La stabilità è qualità divina. Anche la voce di Cristo Gesù è voce di un Dio, non di un uomo. Tutto ciò che è in Cristo manifesta la sua natura divina. Cristo è vero uomo, Cristo è vero Dio. Questa la sua essenza eterna.

Gesù: nella destra teneva sette stelle. Dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio. Il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza. Gesù è il custode della Chiesa, Colui che vigila su di essa. La Chiesa è mantenuta in vita da Lui, per Lui, in Lui. È Lui la vita perenne della Chiesa. Gesù custodisce la sua Chiesa con il giudizio che perennemente pronunzia sulla Chiesa e sul mondo. Egli giudica la Chiesa per purificarla da ogni peccato, per elevarla nella fede, nella speranza, nella carità. Giudica il mondo perché si apra alla conversione ed entri nella salvezza. Anche il suo volto è volto di Dio. Gesù giudica la Chiesa facendole quotidianamente l’esame di coscienza.

Le sette stelle sono nella sua mano destra. Le sette stelle sono le sette Chiese, sono la Chiesa. La Chiesa è vista da Giovanni nelle mani del Signore. Essa è custodita da Lui. Se la Chiesa non fosse nelle mani di Cristo Gesù – e sappiamo chi è Cristo Gesù perché l’Apocalisse inizia proprio con la visione di Lui, visione esatta, perfetta, santa, vera – per essa non ci sarebbe alcun futuro di verità, di santità, di testimonianza, di fedeltà. Il mondo la trascinerebbe nelle sue tenebre. Invece la Chiesa è nelle mani di Cristo Gesù e Lui sempre vigila su di essa perché rimanga nella sua verità, nella sua santità, sempre sul sentiero che dall’eternità è stato tracciato per essa. È questo il vero mistero della Chiesa.

Annotazione finale: se questo è il vero mistero della Chiesa, se la Chiesa è nelle mani di Cristo Gesù, ogni suo discepolo può sempre intervenire con la preghiera per la salvezza della Chiesa. Come? Chiedendo a Gesù che intervenga per purificarla da ogni imperfezione, ma anche offrendo la propria vita a Cristo perché la sua Chiesa sia fatta bella, santa, immacolata, pura, splendente ai suoi occhi e agli occhi del mondo intero. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


lunedì 25 dicembre 2023

Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

Gesù è: Uno simile a figlio d’uomo. Con un abito lungo fino ai piedi. Cinto al petto con una fascia d’oro. Cristo Gesù è Colui che riceve dal Padre il Regno eterno. È il Sacerdote che compie l’opera della nostra redenzione e nel Cielo intercede per la nostra salvezza. È il Re dei re che ha potere su tutta la terra. Lui è il Messia, il Sacerdote, il Re delle nostre anime, della nostra vita.

La verità prima dell’Apocalisse: la via della croce porta della via del regno eterno. Lo si è già detto. Fine dell’Apocalisse è uno solo: insegnare ai discepoli di Gesù a perseverare nella fedeltà e nella testimonianza a prezzo della loro vita. È il martirio la via migliore di tutte per giungere nel regno eterno di Dio. Il martirio è la porta che apre direttamente sul Paradiso, nella gloria eterna.

Gesù è: I capelli della testa candidi, simili a lana candida, come neve. Gli occhi fiammeggianti come fuoco. Gesù è rivestito di eternità. L’eternità è la sua stessa essenza, la sua natura. Lui è dall’eternità, prima di tutti i secoli è stato generato dal Padre. Gesù è anche l’onnisciente. Lui tutto conosce della vita di ogni uomo. Lo conosce prima che accada. Lo sa prima che avvenga. Eternità ed onniscienza sono qualità divine. Cristo è veramente Dio. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


mercoledì 8 novembre 2023

Gesù viene sulle nubi.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 


Gesù viene sulle nubi. Gesù viene sulle nubi del cielo per il giudizio finale. Viene rivestito di gloria eterna. Viene avvolto dalla sua divinità, ma anche dal suo mistero di morte redentrice. Ognuno dovrà presentarsi dinanzi a Lui e rendere ragione della sua fede, della sua non fede, della sua incredulità, della mancata santità, di ogni opera di bene e di male. Gesù è il Giudice universale, ultimo, inappellabile. Il codice del giudizio è la sua Parola eterna. 


L’Alfa. L’Omega. L’Onnipotente. Cristo Gesù è l’Alfa perché Lui è all’inizio di ogni vita. È l’Omega perché ogni vita per essere vera dovrà compiersi in Lui. Da Lui è ogni vita, per Lui è ogni vita, in Lui si compie ogni vita. Fuori di Lui nessuna vita potrà mai compiersi. È l’Onnipotente perché capace di attuare ogni sua Parola. Ogni Parola da Lui proferita è una Parola da Lui compiuta, compiuta in ogni suo più piccolo particolare. Lui dice ciò che fa e fa ciò che dice. Nessun uomo ha un simile potere. L’uomo non è onnipotente.


Si rende gloria a Dio offrendo la nostra vita in sacrificio. La gloria che l’uomo deve rendere al Signore è il dono della sua volontà. Offrendo la sua vita in sacrificio, in olocausto, in oblazione attraverso il martirio, l’uomo rende la più grande gloria a Dio. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


domenica 15 ottobre 2023

Cristo Gesù è: Il Testimone fedele. Il Primogenito dei morti. Il principe dei re della terra. Colui che ci ama. Colui che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

Cristo Gesù è: Il Testimone fedele. Il Primogenito dei morti. Il principe dei re della terra. Colui che ci ama. Colui che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue. Dopo la presentazione di Dio come il Signore della storia, viene rivelato chi è Cristo Gesù. È il Testimone fedele, colui che rese testimonianza alla verità del Padre fino alla morte di Croce. È il Primogenito dei morti, colui che ha vinto la morte e si è rivestito della gloriosa Risurrezione; non solo: è colui nel quale saranno risuscitati tutti coloro che rendono testimonianza alla verità del Padre. Il principe dei re della terra, colui che ha il governo universale, fino alla fine dei secoli di tutta la storia. Dio ha posto tutta la storia nelle sue mani. Cristo Gesù è colui che ci ama. Ci ama oggi. Oggi vigila su di noi. Oggi intercede per noi. Oggi manifesta al Padre tutto il suo amore. L’amore di Cristo per noi è sempre rivestito di efficacia eterna, divina, soprannaturale. Il suo amore per noi libera dalla morte, introduce nella pienezza della vita. Che il suo amore per noi sia vero lo attesta la sua morte in Croce per la nostra Redenzione eterna. È stato lui che ci ha liberati dai nostri peccati mediante il suo sangue. La Chiesa vive per questo amore, vive da questo amore, vive in questo amore. È questo amore che perennemente la rinnova, la santifica, la rimette in piedi, la salva, la purifica, la rigenera. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


lunedì 18 settembre 2023

La teologia della croce.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 


La teologia della croce. In certo qual modo l’Apocalisse è il più bel libro della teologia della croce. Essa ha Cristo come unico modello. Anzi Cristo è il Libro sul modello del quale è scritto il Libro di ogni discepolo di Cristo Gesù. Cristo Gesù fu esaltato perché si fece obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. Anche ogni suo discepolo sarà esaltato se si farà, sull’esempio del suo Maestro, obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. La Croce diviene per tutti la via della vita. Ma cosa è la Croce? La nostra volontà di compiere nella nostra vita tutta la Volontà del Padre. La Croce nasce dalla nostra scelta di riconoscere che solo il Signore ha una volontà su di noi. Solo il Signore è il Signore della nostra vita e nessun altro.

L’incapacità dell’esame di coscienza. L’uomo è quasi sempre incapace di farsi l’esame di coscienza, di sapere cioè se cammina in tutta la Volontà del Padre, in quale parte cammina e in quale altra parte invece non cammina. La rivelazione svela all’uomo il libro della sua stessa vita. Gli dice cosa in lui è conforme alla Volontà del Padre e cosa non è conforme. Cosa si vive e cosa non si vive. Come si vive e perché? Gli svela dove si nasconde il peccato, dove è la tentazione, dove si annidano i vizi. Solo Dio conosce le profondità del cuore dell’uomo. Solo Dio le può svelare allo stesso uomo. L’Apocalisse è un vero esame di coscienza alla Chiesa. Esso è valido per ieri e per sempre, anche se le modalità del peccato e della tentazione possono cambiare, resta però la sostanza del peccato e della tentazione.

Colui che è, che era e che viene. L’Apocalisse apre con la presentazione di Dio. Chi è Dio? È Colui che è, che era e che viene. Dio non è lontano dalla storia. Lui è il Signore della storia. Lui viene per fare nuove tutte le cose. Lui viene per esercitare il suo governo sopra ogni azione degli uomini. Lui viene per la salvezza dei giusti. Lui viene per confermare nella speranza tutti i discepoli del Suo Figlio Unigenito. Tutta la storia è nelle sue mani. Questa è la verità dalla quale prende inizio il Libro dell’Apocalisse. Senza questa verità, niente avrebbe senso. Senza questa verità, tutto sarebbe una favola inutile. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


giovedì 17 agosto 2023

Il tempo è vicino.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 


Per visione. Il modo attraverso il quale Dio per mezzo di Cristo Gesù rivela il mistero della storia a Giovanni è per visione. La visione è in spirito. È come se Giovanni stesse su un luogo alto ed elevato e dinanzi a lui si svolgesse tutto il mistero della storia. Lui scrive ciò che vede. Riferisce ciò che ascolta. Visione e udito sono le vie della conoscenza del mistero.

Il tempo è vicino. Quando la Scrittura annunzia che il tempo è vicino, essa vuole rivelare una sola verità: quanto detto immancabilmente si compie. Niente di quanto è stato detto rimane senza attuazione storica. Poiché di certo si compie, bisogna attenderlo. Poiché non si conosce né il tempo e né l’ora del suo compimento, quanto detto è da attenersi come se avvenisse in questo momento, ora. Per questo esso è vicino, molto vicino, vicinissimo. È vicino perché è la nostra stessa storia e si compie nella nostra storia.

Beatitudine, Parola, Speranza, Rivelazione. La beatitudine nasce dalla Parola ascoltata. La Parola ascoltata è il fondamento della speranza. La speranza compiuta diviene beatitudine. Non c’è Parola che possa far nascere la Speranza e non c’è vera speranza che si possa trasformare in vera beatitudine se manca la Rivelazione. La rivelazione dona la Parola. La Parola crea la speranza. La Parola della speranza vissuta in ogni sua parte genera la beatitudine, genera cioè la pienezza della vita. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


giovedì 3 agosto 2023

Dal Padre per mezzo del Figlio.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 


Dal Padre per mezzo del Figlio. Chi apre il libro della storia è il Padre dei Cieli. Tutto il mistero della storia è nelle sue mani. Nessuno potrà mai aprire il libro della storia se il Padre non lo vuole. Il Padre vuole che il libro della storia sia aperto da Cristo Gesù, dal suo Figlio Unigenito e da nessun altro. Questo ci deve insegnare una sola verità: nessuno né in Cielo, né sulla terra, né sottoterra è in grado di conoscere il mistero della storia. Lo conosce solo Dio. Dio però lo rivela solo per mezzo di Cristo Gesù. Se qualche altro dovesse rivelare il mistero, questa sua rivelazione è falsa, perché frutto di pura fantasia. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


giovedì 29 giugno 2023

Rivelazione e speranza.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.


Rivelazione e speranza. La rivelazione in questo caso ha un fine specifico, particolare. Essa è data per riaccendere la speranza nei cuori. Un cuore forte nella speranza è capace di vincere ogni sofferenza, ogni dolore, ogni genere di martirio. Un cuore forte della verità di Cristo Gesù è capace di seguire il suo Maestro e Signore fino alla morte e alla morte di Croce. La risurrezione è dopo la Croce e la Croce è la via per poterla possedere per tutta l’eternità.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


domenica 11 giugno 2023

Il martirio è via eccellente di salvezza eterna. Il rinnegamento di Cristo sarebbe via eccellente di perdizione per sempre.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.

 

La rivelazione. Rivelare è aprire il libro dei misteri di Dio e rendere partecipe del suo contenuto l’uomo. Solo Dio è il mistero. Solo Dio conosce il mistero. Solo Lui può aprire il libro. Solo Lui lo può rivelare. Qual è il contenuto specifico della rivelazione che Dio farà in questo Libro? Le cose che devono presto accadere. Fin da subito appare assai evidente che il contenuto della rivelazione riguarda la storia. Dio apre il libro del mistero della storia è lo rivela al suo servo Giovanni. Altra domanda è questa: Perché gli fa dono di questa rivelazione? Per riconfermare tutta la Chiesa nella vera fede. La vera fede è l’unico principio della vera speranza. Se la fede è debole anche la speranza è debole. Se la fede invece è forte, vera, chiara, anche la speranza è forte, vera e chiara. Fin da subito si può anticipare che la speranza è una sola: la vita eterna che è data, che sarà data ai martiri di Cristo Gesù. Il mistero della storia è svelato, rivelato, offerto ai cristiani perché professino la retta fede in Cristo Gesù anche nei tormenti del martirio. Il martirio è via eccellente di salvezza eterna. Il rinnegamento di Cristo sarebbe via eccellente di perdizione per sempre. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


mercoledì 10 maggio 2023

Dalla verità di Cristo Gesù, nasce la verità dell’uomo, nasce la sua moralità, la sua ascetica. Nasce la pastorale della Chiesa, per la Chiesa.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


[19]Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo.

L’ordine è chiaro, esplicito.

Giovanni deve scrivere tutte le cose che ha visto, come le ha viste. Le deve scrivere secondo pienezza di verità.

Deve scrivere tutto ciò che è dinanzi ai suoi occhi, secondo la verità dello Spirito che illumina i suoi occhi a vedere l’intima essenza di esse.

Non solo deve scrivere ciò che attualmente sta vedendo.

Il Signore gli sta concedendo un’altra grazia, la grazia cioè di scrivere anche le cose che accadranno dopo.

In fondo il Signore gli sta donando lo spirito della vera profezia. Giovanni diviene così il profeta della storia.

Lui vede la storia. La narra. La scrive però in versione profetica, non in versione storica.

La versione profetica non è mai identificabile. Si dice ciò che sta per avvenire, ma nessuno mai potrà identificare un evento in ciò che è scritto in questo libro.

In questo libro sono scritti tutti gli eventi della storia, ma nessuno di essi in particolare potrà mai essere identificato.

Questa è l’essenza vera della scrittura degli eventi in versione profetica.

Lui è il profeta della verità della storia.

[20]Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese.

Gesù custodisce la Chiesa con il suo potere regale. Esercita questo potere per mezzo di Angeli.

Gli Angeli sono inviati a custodire la Chiesa di Dio nella verità e nella grazia di Cristo Gesù.

Gli Angeli che custodiscono la Chiesa di Cristo Gesù sono i Vescovi.

Gesù non è fuori della Chiesa. Lui è in mezzo ad essa, in essa, con essa.

Gesù non abbandona la sua Chiesa a se stessa. Neanche l’ha posta in mano ai suoi “Angeli”.

I sette angeli sono nella sua mano destra. Sono cioè in suo potere per l’esercizio del suo potere di grazia e di verità.

Gesù non è fuori della sua Chiesa, come se la Chiesa fosse sulla terra e Lui nel Cielo.

Lui è una cosa sola con la Chiesa. La Chiesa è il suo splendore, la sua gloria, la sua stessa vita.

Questa mirabile unità che c’è tra Cristo e la Chiesa fa sì che la Chiesa sia sempre nelle mani di Cristo Gesù.

È Lui che la governa, la dirige, la guida, le fa l’esame di coscienza, la corregge, la ammonisce, la sorregge, la salva, la libera, la protegge, la consola, la rimette sempre sulla giusta via.

È Lui il Signore della Chiesa e nessun altro. Nessuno ha potere sulla Chiesa di Dio.

È Cristo il vero mistero della Chiesa. È dalla vita di Cristo la vita della Chiesa. È dalla sua volontà il governo di essa.

Poi viene l’ascolto, l’obbedienza dell’uomo.

È in questa verità e grazia di Cristo, in questo potere eterno di Cristo e in questo ascolto, o obbedienza dell’uomo, che si compie la salvezza.

Sempre però la Chiesa è posta da Cristo Gesù nella condizione di essere nella sua pienezza di grazia e di verità.

Osservazione conclusiva: è giusto concludere questo primo capitolo con una nota di chiarificazione essenziale: Giovanni inizia la sua profezia presentando alla sua Chiesa chi è il suo Maestro e Signore nella verità più piena.

Questa metodologia è fondamentale per ogni annunzio che si vuole donare alla Chiesa di Cristo Gesù.

Se non si inizia con il presentare Lui, il Signore, nella sua verità più grande, tutto alla fine diventerà inutile, vano.

Siamo dalla sua verità. Se la sua verità non è chiara in noi, tutto in noi diventerà buio, tenebra, caligine.

Siamo dalla sua verità per incarnare la sua verità. Se non conosciamo secondo verità Lui, che è la fonte della nostra verità, come possiamo incarnare la verità che è il fine della nostra missione?

Siamo per la sua verità. Se noi per primi ci siamo distaccati dalla verità, non siamo più per la verità, come possiamo pensare di avvicinare qualcuno alla verità di Gesù Signore?

Siamo nella verità di Cristo Gesù. Se noi ci siamo posti nella menzogna, nell’errore, nella confusione, nell’ambiguità, come possiamo sperare di accompagnare qualcuno in quella verità dalla quale noi siamo fuggiti?

Non c’è azione pastorale vera se non si parte dal dono della verità di Cristo alla Chiesa. La nostra vita è da Cristo. Chi conosce Cristo conosce se stesso, conosce l’uomo, conosce la verità, conosce la falsità. Chi non conosce Cristo, non si conosce, non conosce. Ciò che lui fa, ha fatto, farà è sempre opera di tenebre e non di luce.

Dalla verità di Cristo Gesù, nasce la verità dell’uomo, nasce la sua moralità, la sua ascetica. Nasce la pastorale della Chiesa, per la Chiesa.

Giovanni, partendo dalla verità di Cristo, dalla verità assoluta con la quale vede uomini ed eventi, opere e pensieri, azioni e idee, comportamenti e valutazioni, offre un vero esame di coscienza a tutta la Chiesa, perché si disponga ad entrare tutta nella verità del suo Maestro e Signore.

È questo il significato delle sette lettere che scrive ai sette Angeli delle sette Chiese.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


venerdì 21 aprile 2023

Lui è il Vivente sorgente di ogni vita. Chi vuole la vita la deve attingere in Lui, da Lui. Dovrà anche viverla in Lui, per Lui. Questa è la sua verità.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi.

Chi parla a Giovanni è il Gesù che il mondo ha crocifisso.

Lui è stato nelle braccia della morte solo per tre giorni. Poi ha rotto i sigilli degli inferi ed è tornato in vita, per non morire più.

Lui è il Vivente. È il Vivente che più non muore. È il Vivente dal quale ogni altra persona riceverà la vita.

Lui è il Vivente sorgente di ogni vita. Chi vuole la vita la deve attingere in Lui, da Lui. Dovrà anche viverla in Lui, per Lui.

Questa è la sua verità.

Lui era morto. Ora però vive per sempre. Nessuno potrà più togliergli la vita.

Lui però non è il Vivente fuori della storia. Lui è il Vivente dentro la storia.

Lui è il Vivente che dona vita alla storia.

Senza di Lui la storia non vive. Senza di Lui la storia sarà sempre avvolta dalla morte.

Lui è il Vivente che libera ogni uomo dalla sua morte eterna. Lo libera inserendolo, oggi, nella sua vita eterna, rendendolo partecipe della sua vita.

Lui è il Vivente che ha potere sopra la morte e sugli inferi.

Ha potere sopra la morte perché nella morte Lui è la risurrezione gloriosa.

Ha potere sugli inferi perché Lui ha le chiavi del regno della morte e se ne servirà per liberare tutti i suoi eletti, tutti coloro che lo hanno seguito fino alla croce, che hanno perseverato con Lui sino alla fine.

È vero Signore, vero Re, vero Principe, solo chi ha il potere sulla morte, sugli inferi. Questo potere solo Gesù ce l’ha. Tutti gli altri sono prigionieri, schiavi, succubi della morte e degli inferi. Tutti gli altri hanno un potere che dura solo un attimo. Hanno un potere che non è potere, poiché non hanno potere neanche sulla loro vita.

Il potere di Cristo Gesù è vero, reale, dura per sempre, è nel tempo e nell’eternità, è sulla storia e sugli eventi, è dopo la storia e dopo ogni evento, è sulla morte e sugli inferi.

Il potere di Cristo è vero potere universale. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


domenica 26 marzo 2023

Posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[17]Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo

La profonda prostrazione di Giovanni, simile a svenimento, o perdita dei sensi – in verità non si tratta né di svenimento né di perdita dei sensi perché lui è rapito in estasi, lui è in visione di spirito – attesta che lui si trova dinanzi alla presenza di Dio.

Lui sta vedendo Dio faccia a faccia. Dinanzi al Signore l’unico atteggiamento possibile è la prostrazione, la profonda adorazione.

Subito, repentinamente, immediatamente, all’istante Giovanni cade ai suoi piedi. Lo riconosce come il suo Dio e Signore, lo confessa come il suo Redentore e Creatore.

Siamo dinanzi ad una vera, verissima, manifestazione di Dio.

Gesù lo tocca con la destra. Lo rassicura. Lo invita a non temere.

Lui è lo stesso Gesù che ha amato, ascoltato, riconosciuto, visto, toccato durante la sua vita sulla terra, nel suo corpo di carne.

Lui è lo stesso Gesù con il quale ha mangiato, camminato, viaggiato, che ha seguito fino alla croce e dopo.

Gesù si presenta a Giovanni come il Primo e l’Ultimo.

Lui è il Primo perché è prima della creazione del mondo. Lui è l’Ultimo perché l’ultima parola sulla storia di ogni uomo è sua.

Lui è prima della creazione. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lui.

Lui è nella Creazione, perché tutto è redento e condotto nella verità e nella grazia per mezzo di Lui.

Lui è dopo la creazione perché questa troverà la sua verità eterna in Lui, per Lui, con Lui.

Lui è il Primo nel tempo. Ma anche l’Ultimo. Lui apre la porta della storia e Lui la chiude.

Lui è il Primo perché ogni cosa riceve la vita da Lui. Chi vuole la vita la deve attingere in Lui.

Lui è l’Ultimo perché ogni vita, per essere vera, deve essere verificata da Lui, ma anche in Lui e per Lui.

Tutta la storia è racchiusa in Lui. Se è in Lui diverrà con Lui storia eterna di gloria.

Se è senza di Lui, diverrà storia eterna di ignominia e di dannazione, di perdizione e di confusione, di non vita e di morte per sempre.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


martedì 28 febbraio 2023

“Il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza” (Abc 3,4).

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

Sulla “stella”, sulla “spada” e sullo “splendore” ecco altre testimonianza tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento.

“Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Set” (Num 24, 17).

Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2).

“E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori(2Pt 1,19).

“Con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino (Ap 2,28).

“Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino(Ap 22,16).

“Ma ciò che segue è amaro come assenzio, pungente come spada a doppio taglio(Pro 5,4).

“Ogni trasgressione è come spada a doppio taglio: non c'è rimedio per la sua ferita” (Sir 21,3).

“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12).

Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza. (Ap 1,16).

“Rispose: Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia” (Es 33,19).

“Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore! Ma coloro che ti amano siano come il sole, quando sorge con tutto lo splendore. Poi il paese ebbe pace per quarant'anni. (Gdc 5,31).

Splendore e maestà stanno davanti a lui; potenza e bellezza nel suo santuario” (1Cro 16,27).

“Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa” (1Cro 29,11).

Splendido tu sei, o Potente, sui monti della preda” (Sal 75,5).

“Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste, si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso” (Sal 92,1).

“Quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore (Sal 101, 17).

“Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore”, (sal 103,1).

“A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato”. (Sal 109,3).

Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi” (Sal 144,5).

“Per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la splendida gloria del tuo regno(Sal 144,12).

“Entra fra le rocce, nasconditi nella polvere, di fronte al terrore che desta il Signore, allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra”. (Is 2,10).

“Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra” (Is 2,19).

“Per entrare nei crepacci delle rocce e nelle spaccature delle rupi, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra” (Is 2,21).

“Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore(Is 60,19).

“Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere” (Is 63,1).

“Come ora le città vicine di Sion hanno visto la vostra schiavitù, così vedranno ben presto la vostra salvezza da parte del vostro Dio; essa verrà a voi con grande gloria e splendore dell'Eterno(Bar 4,24).

“Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell'afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre(Bar 5,1).

“Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. (Ez 1,4).

“Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore” (Ez 1,27).

“E vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro(Ez 8,2).

“La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore” (Ez 10,4).

“Il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza” (Abc 3,4).

Cristo Gesù è divinamente bello, è bellissimo. La sua è bellezza divina. La divinità ha reso partecipe la natura umana di Cristo Gesù di tutta la sua gloria eterna.

Lo ripetiamo – è giusto che lo si ripeta – questo splendore, questi poteri eterni, questa gloria eterna, Gesù li ha avuti in dono passando per la porta della croce.

È questa l’essenza del messaggio della rivelazione che Lui sta per annunziare a tutti i credenti in Cristo Gesù.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


domenica 22 gennaio 2023

La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio”.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[16]Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.

La stella è il potere regale di Cristo Gesù. La spada affilata è il suo potere giudiziale. Lui ha il potere di giudicare il mondo.

Gesù tiene nella destra sette stelle, non una sola. Ciò significa che il suo potere regale è un potere perfetto, è senza inizio e senza fine, è universale, si esercita nel tempo e nell’eternità, su ogni uomo.

La spada affilata a doppio taglio indica anch’essa perfezione nell’azione. Il giudizio di Cristo Gesù è senza alcuna falsità, esso è purissimo giudizio di verità eterna.

Abbiamo già visto come Isaia presenta il Messia di Dio riguardo al giudizio:

Isaia - cap. 11.1-16: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio”.

Il volto di Cristo Gesù splende come il sole a mezzodì. Lo splendore luminosissimo è la “veste” di Dio.

Cristo Gesù è “vestito” della gloria di Dio nella sua umanità, poiché il volto di Cristo, quello che Giovanni vede, è il volto della sua natura umana, il volto del suo corpo.

Nel Nuovo Testamento si parla di questo splendore, che non è solo del volto, ma di tutta la persona di Cristo, al momento della trasfigurazione.

Vangelo secondo Matteo - cap. 17,1-8: “Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo. All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: Alzatevi e non temete. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


venerdì 16 dicembre 2022

La voce di Cristo è l’unica che bisogna ascoltare.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


La voce era simile al fragore di grandi acque: anche la voce è quella di Dio. Voce potente, forte. Voce che supera ogni altra voce. Voce che fa tacere ogni altra voce.

La voce di Cristo è l’unica che bisogna ascoltare.

La voce di Cristo supera in verità, in santità, in dottrina, in insegnamento, in ammaestramento tutte le altre voci, dichiarandole inadeguate, ambigue, false, erronee, voci che non danno salvezza piena, duratura, stabile, eterna.

Ecco da alcuni riscontri come la Scrittura parla sia del bronzo che delle grandi acque:

“Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro. (Is 45,2).

“Poiché sapevo che tu sei ostinato e che la tua nuca è una sbarra di ferro e la tua fronte è di bronzo” (Is 48,4).

“Farò venire oro anziché bronzo, farò venire argento anziché ferro, bronzo anziché legno, ferro anziché pietre. Costituirò tuo sovrano la pace, tuo governatore la giustizia” (Is 60,17).

“Ed ecco oggi io faccio di te come una fortezza, come un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese” (Ger 1,18).

“Potrà forse il ferro spezzare il ferro del settentrione e il bronzo?(Ger 15,12).

“Ed io, per questo popolo, ti renderò come un muro durissimo di bronzo; combatteranno contro di te ma non potranno prevalere, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti. Oracolo del Signore” (Ger 15,20).

“Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo (Ez 1,7).

“Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare”. (Ez 40.3).

“Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo (Dn 2,32).

“Lasciate però nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati” (Dn 4,12).

“Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava” (Dn 7,19).

“Il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine” (Dn 10,6).

“Alzati e trebbia, figlia di Sion, perché renderò di ferro il tuo corno e di bronzo le tue unghie e tu stritolerai molti popoli: consacrerai al Signore i loro guadagni e le loro ricchezze al padrone di tutta la terra” (Mic 4,13).

“Alzai ancora gli occhi per osservare ed ecco quattro carri uscire in mezzo a due montagne e le montagne erano di bronzo(Zac 6,1).

“Dall'alto stese la mano e mi prese; mi fece uscire dalle grandi acque (2Sam 22,17).

“Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque(Sal 17,17).

“Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere”. (Sal 31,6).

“Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili” (Sal 76,20).

“Ma più potente delle voci di grandi acque, più potente dei flutti del mare, potente nell'alto è il Signore” (Sal 92,4).

“Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque(Sal 106,23).

“Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri” (Sal 143,7).

Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio” (Sal 8,7).

“Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali” (Ez 1,24).

“Era bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua radice era presso grandi acque” (Ez 31,7).

“Ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria” (Ez 43,2).

La voce di Cristo Gesù è voce di verità, di giustizia, di pace, di riconciliazione, di salvezza eterna.

In questa voce deve essere posta la radice di ogni sana moralità, di ogni vera santità, di ogni cammino autentico di ascesi cristiana.

La voce di Gesù deve risuonare nel mondo più forte di ogni altra voce. Chi deve prestare la voce alla voce di Cristo è il cristiano e deve prestarla proprio nel momento della sua grande sofferenza e tribolazione.

La voce del cristiano dovrà essere più forte, più potente, più alta ed elevata di quella dei suoi carnefici e persecutori.

Più potente di ogni altra voce che esiste nel mondo deve essere la voce di testimonianza che il cristiano deve far udire in mezzo ai suoi fratelli.

Dalla sua voce possente, come di grandi acque, nasce la testimonianza a Gesù Signore, nasce la conversione e la fede al Vangelo di tanti altri uomini, donne, giovani e bambini. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI