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giovedì 22 febbraio 2024

Il deserto, la sterilità…ecco la sorte di questa patria nostra. Israele dopo secoli di sterile vegetare sparso, si riunirà sull’annoso tronco.

 


Dice Gesù: 

«In verità, sappiatelo, in verità non una pietra di Gerusalemme rimarrà intatta. Fuoco, ariete, frombole e giavellotti atterreranno, morderanno, sconvolgeranno ogni casa, e spelonca diverrà la Città sacra, e non essa sola... 

Spelonca questa Patria nostra. Posto di onagri e di lamie, come dicono i profeti. E non per uno o più anni, o per secoli, ma per sempre. Il deserto, l'arsione, la sterilità... Ecco la sorte di queste terre! Campo di contese, luogo di torture, sogno di ricostruzione sempre distrutto da una condanna inesorabile, tentativi di risurrezione spenti in sul nascere. La sorte della Terra che respinse il Salvatore e volle una rugiada che è fuoco sui colpevoli» 

«Non... non ci sarà dunque più, mai più un Regno d'Israele? Non saremo mai più ciò che sognammo?», chiedono con voce affannosa i tre notabili giudei. Lo scriba Gioele piange...  

«Avete mai osservato una pianta annosa dal midollo distrutto dalla malattia? Per anni vegeta stentatamente, tanto stentatamente che non fiorisce ne fa frutto. Solo qualche rara foglia sui rami esausti dice che ancor vi è un poco di linfa che sale... Poi, ad un aprile, eccola fiorire miracolosamente e coprirsi di foglie numerose, e se ne rallegra il padrone che per tanti anni la curò senza frutti, se ne rallegra pensando che la pianta è guarita e torna ad essere rigogliosa dopo tanto squallore... Oh! inganno! 

Dopo tanto esuberante esplodere di vita, ecco la subita morte. Cadono fiori, foglie e i frutticini che parevano già allegare sui rami e promettevano pingue raccolto, e con un improvviso scroscio la pianta crolla al suolo marcita alla base. Così farà Israele. Dopo secoli di sterile vegetare sparso, si riunirà sull'annoso tronco e avrà una parvenza di ricostruzione. Riunito alfine il Popolo disperso. Riunito e perdonato. Sì. Dio attenderà quell'ora per recidere i secoli. Non vi saranno più secoli, ma eternità allora. Beati quelli che, essendo perdonati, costituiranno la fioritura fugace dell'ultimo Israele, divenuto, dopo tanti secoli, del Cristo, e moriranno redenti, insieme con tutti i popoli della Terra, beati con quelli che, fra essi, hanno non solo conosciuto l'esistenza mia, ma abbracciata la mia Legge come legge di Salute e Vita». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 


giovedì 25 gennaio 2024

Sempre e solo un terzo se ne salveranno e persevereranno fino alla fine.

 


Dice Gesù: 

«… E non sono Io il Germe di giustizia spuntato da Davide, per il quale, come dice Geremia, Giuda sarà salvato21? Allora il Profeta prevede che Giuda, soprattutto Giuda, avrà bisogno di salvezza. E questo Germe, dice sempre il Profeta, sarà chiamato il Signore, il nostro Giusto, “perché, dice il Signore, non mancherà mai a Davide un discendente assiso sul trono della casa di Israele". E che? Ha errato il Profeta? Era ebbro forse? Di che? Certo di penitenza e non d'altro. Perché, per accusare Me, nessuno potrà sostenere che Geremia fosse uomo di crapula. Eppure egli dice che il Germe di Davide salverà Giuda e siederà sul trono di Israele. Dunque si direbbe che, per i suoi lumi, il Profeta vede che più che Giuda sarà eletto Israele, che il Re andrà ad Israele, e già grazia sarà se Giuda avrà unicamente salvezza. Il Regno sarà dunque detto di Israele? No. Di Cristo sarà detto. Di Colui che unisce le parti disperse e ricostruisce nel Signore dopo avere, secondo l'altro Profeta22, in un mese - che dico in un mese? - in men di un giorno, giudicato e condannato i tre falsi pastori e chiusa a loro la mia anima, perché la loro restò chiusa a Me e, desiderandomi in figura, non seppero amarmi in natura. Or dunque, Colui che mi manda e che mi ha dato le due verghe spezzerà l'una e l'altra, perché la Grazia  sia persa per i crudeli, perché il Flagello non più dal Cielo ma dal mondo venga. E nulla è più duro dei flagelli che gli uomini dànno agli uomini. Così sarà. Oh! così! Io sarò percosso e le pecore saran disperse per due terzi. Solo un terzo, sempre solo un terzo se ne salveranno e persevereranno sino alla fine. E questa terza parte23 passerà per il fuoco per il quale Io passo per primo, e sarà purificata e provata come argento e oro, e ad essa verrà detto: "Tu sei il mio popolo" ed essa mi dirà: "Tu sei il mio Signore". E ci sarà chi avrà pesato i trenta denari, prezzo dell'orrenda opera, infame mercede. E là da dove uscirono non potranno più entrare, perché griderebbero d'orrore anche le pietre vedendo quelle monete, lorde di sangue dell'Innocente e del sudore del perseguitato dalla disperazione più atroce, e serviranno, così come è detto, a comperare, dagli schiavi di Babilonia, il campo per gli stranieri. Oh! il campo per gli stranieri! Sapete chi sono essi? Quei di Giuda e Israele, quelli che presto, in secoli e secoli, non avranno più patria. E neppur la terra del loro antico suolo li vorrà accogliere. Li vomiterà da sé anche morti, posto che essi vollero rigettare la Vita. Orrore infinito...»

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO

lunedì 2 ottobre 2023

A nisam sarà la terra che con propria volontà partorirà a se stessa il Redentore.

 


Dice un Samaritano: 

«… Che potrai mai fare, più di quanto abbia già fatto, per persuadere i tuoi avversari alla tua parola?  Che? Se neppure la risurrezione dell'uomo di Betania è valsa a far dire ai giudei che Tu sei il Messia di  Dio?».  

«Ho ancora qualcosa da fare, più grande, molto più grande del fatto».  

«Quando, Signore?».  

«Quando la luna di nisam sarà piena. Ponete attenzione allora».  

«Avrà un segno il cielo? Si dice che quando Tu nascesti il cielo parlò con luci, canti e stelle strane».   «È vero. Per dire che la Luce era venuta nel mondo. Allora, in nisam, avranno segni il cielo e la terra,  e sembrerà la fine del mondo per le tenebre e lo scuotimento e il ruggire dei fulmini nei firmamenti e dei  terremoti nelle viscere aperte della Terra. Ma non sarà la fine. Sarà il principio, anzi. Prima, alla mia venuta,  il Cielo partorì agli uomini il Salvatore e, poiché era atto di Dio, pace era a compagna dell'evento. A nisam  sarà la Terra che con propria volontà partorirà a se stessa il Redentore, e poiché sarà atto di uomini non  avrà pace a compagna. Ma vi sarà orrenda convulsione. E fra l'orrore dell'ora del secolo e dell'inferno, la Terra squarcerà il suo seno sotto le saette infuocate dell'ira divina, e urlerà il suo volere, troppo ebbra per  comprenderne la portata, troppo insatanassata per impedirlo. Come una folle partoriente, crederà di  distruggere il frutto ritenuto maledetto, e non comprenderà che invece lo innalzerà così in luoghi dove  mai più il dolore e l'insidia lo raggiungeranno. La pianta, la nuova pianta, da allora allargherà i suoi rami  per tutta la Terra, per tutti i secoli, e Colui che vi parla, con amore o con odio sarà riconosciuto per vero  Figlio di Dio e Messia del Signore. E guai a quelli che lo riconosceranno senza volerlo confessare e senza  convertirsi a Me»… 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

martedì 29 agosto 2023

Le due Resurrezioni. Coloro che non Mi accolgono prima del Mio Passaggio, non avranno il Mio Sangue a santificazione sul loro spirito.


Dice Gesù: 

«Due sono queste risurrezioni di ciò che è arido, morto alla vita. Due, adombrate nelle parole del  profeta. La prima è la risurrezione alla Vita e nella Vita, ossia nella Grazia che è Vita, di quanti accolgono  la Parola del Signore, lo Spirito generato dal Padre, che è Dio come il Padre di cui è Figlio, e che Verbo  si chiama, il Verbo che è Vita e dà la Vita. Quella Vita di cui tutti hanno bisogno, e ne è privo Israele  come i gentili. Ché, se per Israele sino ad ora era sufficiente, per aver l'eterna Vita, sperare e attendere la  Vita veniente dal Cielo, d'ora innanzi per aver vita Israele dovrà accogliere la Vita.  

In verità vi dico che quelli del mio popolo che non accolgono Me-Vita non avranno Vita, e la mia venuta  sarà per loro cagione di morte, perché avranno respinto la Vita che veniva a loro per comunicarsi. L'ora è  venuta in cui Israele sarà diviso fra quelli vivi e quelli morti. È l'ora dello scegliere, e del vivere o morire. La  Parola ha parlato, ha mostrato la sua Origine e Potenza, ha guarito, insegnato, risuscitato, e presto avrà compiuto la sua missione. Non c’è più scusa per quelli che non vengono alla Vita. Il Signore passa. Passato  che è, non torna. Non è tornato in Egitto a ridare vita ai figli primogeniti di coloro che lo avevano schernito  e oppresso nei suoi figli. Non tornerà neppur questa volta, dopo che l'immolazione dell'Agnello avrà deciso  le sorti. Coloro che non mi accolgono prima del Passaggio, e che mi odiano e odieranno, non avranno il mio  Sangue a santificazione sul loro spirito, e non vivranno, e non avranno il loro Dio con loro per il resto del  pellegrinaggio sulla Terra. Senza la divina Manna, senza la nube protettiva e luminosa, senza l'Acqua veniente  dal Cielo, privi di Dio, andranno vagando per il vasto deserto che è la Terra, tutta la Terra, tutta un deserto se  per chi la percorre manca l'unione col Cielo, la vicinanza del Padre e Amico: Dio.  

E vi è una seconda risurrezione, quella universale, nella quale le ossa calcinate e disperse da secoli  torneranno fresche e coperte di nervi, carni e pelle. E il Giudizio sarà. E la carne e il sangue dei giusti  giubilerà con lo spirito nell'eterno Regno, e la carne ed il sangue dei dannati soffrirà con lo spirito  nell'eterno castigo. Io ti amo, o Israele; Io ti amo, o Gentilesimo; Io ti amo, o Umanità! E per questo  amore vi invito alla Vita e alla Risurrezione beata». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

venerdì 4 agosto 2023

Quando il numero degli eletti sarà completo, essi si assideranno alla grande Cena di Nozze.

 


Dice Gesù: 

«… E si avrà un solo Ovile sotto un solo Pastore, e il Regno di Dio sarà composto sulla Terra, pronto  ad essere trasportato e accolto nei Cieli, sotto il mio scettro e il mio segno e il mio vero Nome. Il mio  vero Nome! È noto a Me soltanto! Ma quando il numero degli eletti sarà completo, e fra inni di tripudio  si assideranno alla grande cena di nozze dello Sposo con la Sposa, allora il mio Nome sarà conosciuto dai  miei eletti che per fedeltà ad Esso si saranno santificati, pur senza conoscere tutta l'estensione e la  profondità di ciò che è essere segnati dal mio Nome e premiati per il loro amore ad Esso, né quale sia il  premio... Questo Io voglio dare alle mie pecore fedeli. Ciò che è la mia stessa gioia...». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

giovedì 27 luglio 2023

Ecco ciò che vedo in queste rovine.

 


Dice Gesù: 

«Ecco, ecco di nuovo la voce di Isaia nel vento della sera, più tremenda del grido dell'uccello di morte,  tremenda quasi come quella che suonò nel Giardino terrestre per la condanna ai due colpevoli, e - oh!  tremenda cosa! - e non è unita questa voce del Profeta alla promessa di un perdono come allora, come  allora! No. Non c'è perdono per gli schernitori di Dio, per quelli che dicono: "Abbiamo fatto alleanza  colla morte16, abbiamo stretto un patto con l'inferno. I flagelli, quando verranno, non su noi verranno,  perché noi abbiamo poste le nostre speranze nella Menzogna e da essa, che è potente, siamo protetti".   Ecco, ecco Isaia ripetere ciò che udì dal Signore: "Ecco che Io, a fondamento di Sion, porrò una pietra  angolare17 eletta, preziosa... E farò giudizio a peso e giustizia a misura18 e la grandine distruggerà la speranza nella  Menzogna, e le acque travolgeranno i ripari, e sarà distrutta la vostra alleanza colla morte e non esisterà più il  vostro patto con l'inferno19. Quando passerà tempestoso il flagello vi travolgerà, ogni volta vi travolgerà e ad  ogni ora, e soltanto i castighi vi faranno capire la lezione20”. 

Misero Israele! Così come questi campi, nei quali persiste soltanto l'arida veccia e l'amaro loglio e non c’è più grano, così sarà Israele, e la Terra che non volle il Signore non avrà pane per i suoi figli, e i figli che non vollero accogliere lo stanco, percossi, inselvatichiti, come galeotti al remo, schiavi di quelli che  sprezzano come inferiori, andranno. Dio veramente trebbierà il popolo superbo sotto il peso della sua  giustizia e lo strozzerà con la maciulla del suo giudizio... Ecco ciò che vedo in queste rovine. Rovine!  Rovine! A settentrione, a mezzogiorno, a oriente e occidente, e soprattutto al centro, nel cuore, dove in  fossa putrida sarà mutata la città colpevole...». 

L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 


domenica 11 giugno 2023

La razza ebraica e le profezie di Geremia.

 


Dice Gesù: 

«Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora comprenderete Chi sono e che da Me nulla faccio,  ma dico ciò che mio Padre mi ha insegnato e faccio ciò che Egli vuole. Ne già Colui che mi ha mandato  mi lascia solo, ma è meco. Così come l'ombra segue il corpo, altrettanto dietro Me, vegliante, presente se  pur invisibile, è il Padre. È dietro di Me e mi conforta e aiuta e non si allontana, perché Io faccio sempre  ciò che a Lui piace. Dio si allontana invece quando i suoi figli non ubbidiscono alle sue leggi e alle sue  ispirazioni. Allora se ne va e li lascia soli. Per questo molti in Israele peccano. Perché l'uomo lasciato a se  stesso difficilmente si conserva giusto e facilmente cade fra le spire del Serpente. E in verità, in verità vi  dico che, per il vostro peccato di resistenza alla Luce e alla Misericordia di Dio, Dio si allontana da voi e  lascerà vuoto di SÉ questo luogo e i vostri cuori, e ciò che pianse Geremia15 nelle sue profezie e nelle sue lamentazioni si compirà esattamente. Meditate quelle parole profetiche e tremate. Tremate e rientrate in  voi stessi con spirito buono. Sentite non le minacce, ma ancora la bontà del Padre che avverte i suoi figli  mentre ancora è loro concesso di riparare e salvarsi. Sentite Dio nelle parole e nei fatti e, se non volete  credere alle mie parole, perché il vecchio Israele vi soffoca, credete almeno al vecchio Israele. In esso  gridano i profeti i pericoli e le sciagure della Città Santa e di tutta la Patria nostra, se non si converte al  Signore Iddio suo e non segue il Salvatore. Su questo popolo già pesò la mano di Dio nei secoli passati.  Ma nulla sarà il passato e il presente rispetto al tremendo futuro che lo aspetta per non aver voluto accogliere il  Mandato da Dio. Né in rigore, né in durata è paragonabile ciò che attende Israele che ripudia il Cristo. Io ve lo  dico, spingendo lo sguardo nei secoli: come pianta stroncata e gettata su un turbinoso fiume, così sarà la razza  ebraica colpita da anatema divino. Tenace, cercherà di fermarsi sulle rive, in questo o quel punto, e rigogliosa  come è getterà polloni e radici. Ma quando crederà di essersi messa a dimora, la riprenderà la violenza della  fiumana e la strapperà ancora, la spezzerà nelle radici e nei polloni, ed essa andrà più là, a soffrire, per abbarbicarsi,  per essere di nuovo strappata e dispersa. E nulla potrà darle pace, perché la fiumana che l'incalza sarà l'ira di Dio  e lo sprezzo dei popoli. Solo gettandosi in un mare di Sangue vivo e santificante potrebbe trovare pace. Ma essa  fuggirà quel Sangue perché, nonostante che esso avrà ancora voci d'invito per essa, sembrerà ad essa che abbia  la voce del sangue d'Abele verso essa: Caino dell'Abele celeste».  

L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

lunedì 1 maggio 2023

E sarà allora la Risurrezione dei morti per il grande e supremo Giudizio.

 

Dice Gesù: 

«Chi ha sete venga a Me e beva! Dal seno di coloro che credono in Me scaturiranno fiumi d'acqua  viva! Colui che vide la teofania del Signore, il grande Ezechiele, sacerdote e profeta, dopo avere  profeticamente visto gli atti impuri nella profanata casa del Signore, dopo avere sempre profeticamente  visto che solo i segnati dal Tau saranno viventi nella Gerusalemme vera, mentre gli altri conosceranno  una e una strage, una e una condanna, uno e un castigo - e il tempo è vicino, o voi che mi udite, è vicino,  è più vicino di quanto voi pensiate, onde vi esorto come Maestro e Salvatore a non tardare oltre a segnarvi  del segno che salva, a non tardare oltre a mettere in voi la Luce e la Sapienza, a non tardare oltre a pentirvi  e piangere, per voi e per gli altri, per potervi salvare - Ezechiele, dopo aver visto tutto questo e altro  ancora, parla di una terribile visione. Quella delle ossa aride. Un giorno verrà che su un mondo morto,  sotto un firmamento spento, appariranno allo squillo angelico ossa e ossa di morti. Come un ventre che  si apre per partorire, così la Terra espellerà dalle sue viscere ogni ossa d'uomo che è morto su di essa ed  è sepolto nel suo fango, da Adamo all'ultimo uomo. E sarà allora la risurrezione dei morti per il grande e  supremo giudizio, dopo il quale, come un pomo di Sodoma, il mondo si svuoterà, divenendo un nulla, e  cesserà il firmamento coi suoi astri. Tutto avrà termine, meno due cose eterne, lontane, agli estremi di  due abissi di una profondità incalcolabile, in antitesi totale nella forma e nell'aspetto e nel modo con cui  in essi proseguirà in eterno la potenza di Dio: il Paradiso: luce, gioia, pace, amore; l'Inferno: tenebre,  dolore, orrore, odio. Ma credete voi che, perché il mondo non è ancora morto e le trombe angeliche non  suonano a raccolta, lo sterminato campo della Terra non sia coperto di ossa senza vita, disseccate  oltremodo, inerti, separate, morte, morte, morte? In verità vi dico che così è. Fra i viventi, perché  respirano ancora, innumerevoli sono coloro che sono simili a cadaveri, alle ossa aride viste da Ezechiele.  Chi sono costoro? Sono quelli che non hanno in loro la vita dello spirito. Ve ne sono in Israele come in  tutto il mondo. E che fra i gentili e gli idolatri non siano che morti che attendono di essere vitalizzati dalla  Vita, è cosa naturale, e dà dolore soltanto a coloro che possiedono la vera Sapienza, perché Essa fa loro  comprendere che l'Eterno ha creato le creature per Lui e non per le idolatrie, e si affligge di vederne tante  nella morte. Ma se l'Altissimo ha questo dolore, ed è già grande, quale dolore sarà il suo per quelli del suo  Popolo che sono ossa biancheggianti, senza vita, senza spirito? Gli eletti, i prediletti, i protetti, i nutriti,  gli istruiti da Lui direttamente o dai suoi servi e profeti, perché devono essere colpevolmente ossa aride,  mentre per loro ha sempre gemuto un filo d'acqua vitale dal Cielo e li ha abbeverati di Vita e Verità?  Perché si sono disseccati essi, piantati nella terra del Signore? Perché il loro spirito è morto, quando tutto  un tesoro sapienziale lo Spirito Eterno ha messo a loro disposizione perché ne attingessero e vivessero?  Chi, con qual prodigio potranno tornare alla Vita, se essi hanno lasciato le fonti, i pascoli, le luci date da  Dio, e brancolano fra le caligini, e bevono fonti non pure, e si pascono di cibi non santi? Non torneranno  dunque mai più vivi? Si. In nome dell'Altissimo Io lo giuro.  

Molti risorgeranno. Dio ha già pronto il miracolo, anzi esso è già attivo, esso ha già operato in alcuni,  e delle ossa aride si sono rivestite di vita perché l'Altissimo, al quale nulla è vietato, ha mantenuto la  promessa e la mantiene, e sempre più la completa. Egli, dall'alto dei Cieli, grida a queste ossa che  attendono la Vita: "Ecco, Io infonderò in voi lo spirito e vivrete". Ed ha preso il suo Spirito, sé stesso ha  preso, e ha formato una Carne a rivestire la sua Parola, e l'ha mandata a questi morti perché, parlando ad  essi, si infondesse di nuovo in essi la Vita. Quante volte nei secoli Israele ha gridato: "Sono inaridite le  nostre ossa, la nostra speranza è morta, siamo staccati!". Ma ogni promessa è sacra, ogni profezia è vera.  Ecco che è venuto il tempo in cui il Messo di Dio apre le tombe per trarne i morti e vivificarli per condurli  seco nella vera Israele, nel Regno del Signore, nel Regno del Padre mio e vostro. Io sono la Risurrezione  e la Vita! Io sono la Luce venuta ad illuminare chi giaceva nelle tenebre! Io sono la Fonte che zampilla  Vita eterna. Chi viene a Me non conoscerà la Morte. Chi ha sete di Vita venga e beva. Chi vuole possedere  la Vita, ossia Dio, creda in Me, e dal suo seno sgorgheranno non stille, ma fiumi d'acqua viva. Perché chi  crede in Me formerà con Me il nuovo Tempio, dal quale scaturiscono le acque salutari delle quali parla  Ezechiele. Venite a Me, o popoli! Venite a Me, o creature! Venite a formare un unico Tempio, perché Io  non respingo nessuno, ma per amore vi voglio con Me, nel mio lavoro, nei miei meriti, nella mia gloria.  "E io vidi acque che scaturivano di sotto la porta della casa, ad oriente... E le acque scendevano nel lato  destro, a mezzogiorno dell'altare". Quel Tempio sono i credenti nel Messia del Signore, nel Cristo, nella  Nuova Legge, nella Dottrina del tempo di Salute e di Pace. Come di pietre sono formati i muri di questo  tempio, così di spiriti vivi saranno formate le mistiche mura del Tempio che non morrà in eterno e che dalla Terra assurgerà al Cielo, come il suo Fondatore, dopo la lotta e la prova. Quell'altare dal quale  sgorgano le acque, quell'altare a oriente sono Io.  

E le mie acque sgorgano da destra perché la destra è il posto degli eletti al Regno di Dio. Sgorgano da  Me per riversarsi nei miei eletti e farli ricchi delle acque vitali, portatori di esse, spargitori di esse a  settentrione e a mezzogiorno, a oriente e occidente, per dare Vita alla Terra nei suoi popoli che attendono  l'ora di Luce, l'ora che verrà, che assolutamente verrà per ogni luogo prima che la Terra cessi di essere.  Sgorgano e si spargono le mie acque mescolate a quelle che Io stesso ho dato e darò ai miei seguaci, e  pur essendo sparse per bonificare la Terra saranno unite in un solo fiume di Grazia, sempre più profondo,  sempre più vasto, accrescentesi giorno per giorno, passo per passo, delle acque dei nuovi seguaci, finché  diverrà come un mare che bagnerà ogni luogo per santificare tutta la Terra. Dio questo vuole. Dio questo  fa. Un diluvio ha lavato il mondo dando morte ai peccatori. Un nuovo diluvio, di altro liquido che pioggia  non sia, laverà il mondo dando Vita. E, per un misterioso atto di grazia, gli uomini potranno esser parte  di quel diluvio santificatore, unendo le loro volontà alla mia, le loro fatiche alla mia, le loro sofferenze  alla mia. E il mondo conoscerà la Verità e la Vita. E chi vorrà parteciparvi potrà. E solo chi non vorrà  essere nutrito delle acque di Vita diverrà luogo paludoso e pestifero, o rimarrà tale, e non conoscerà i  pingui raccolti dei frutti di grazia, sapienza, salute, che conosceranno coloro che vivranno in Me. In verità  vi dico per un'altra volta che chi ha sete e venga a Me beverà e non avrà più sete, perché la mia Grazia  aprirà in lui fonti e fiumi d'acqua viva. E chi non crede in Me perirà come salma dove la vita non può  sussistere. In verità vi dico che dopo di Me non cesserà la Fonte, perché Io non morrò ma vivrò e, dopo  che me ne sarò andato, andato e non morto, ad aprire le porte dei Cieli, un Altro verrà che mi è uguale e  che completerà la mia opera facendovi comprendere quello che vi ho detto e incendiandovi per farvi  "luci", posto che avete accolto la Luce». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO

domenica 16 aprile 2023

Il Figlio dell'uomo, una volta andato via, non tornerà più sino al suo Giorno.

 


[…] E volge le spalle a tutti, andando verso l'uscita, seguito e attorniato dai suoi apostoli e discepoli, che lo guardano con pena per Lui e con sdegno verso i nemici.  

Egli, pallido, sorride loro dicendo: «Non siate tristi. Voi mi siete amici. E fate bene ad esserlo. Perché  il mio tempo volge alla fine. Presto verrà il tempo che desidererete vedere uno di questi giorni del  Figlio dell'uomo. Ma non potrete più vederlo. Allora vi sarà di conforto dirvi: "Noi lo amammo e gli  fummo fedeli finché fu fra noi".  

E per deridervi e farvi apparire folli vi diranno: "Il Cristo è tornato. È qui! È là!" Non credete a quelle  voci. Non andate, non vi mettete a seguire questi falsi schernitori. E allora il suo manifestarsi sarà simile  al lampo che sfolgoreggia e balena da una parte all'altra del cielo, così velocemente che l'occhio stenta a  seguirlo. Voi, non voi soli, ma nessun uomo potrebbe seguirmi nel mio apparire finale per raccogliere  tutti coloro che furono, sono e saranno. Ma prima che questo avvenga bisogna che il Figlio dell'uomo  soffra molto. Soffra tutto. Tutto il dolore dell'Umanità, e inoltre sia reietto da questa generazione».  

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

martedì 4 aprile 2023

Per i salvati vi sarà un solo Cielo e un solo premio: Dio.

 


Dice Gesù: 

«… E all'uguaglianza del concepimento, formazione e modo di nascere dei figli di un uomo e di una  donna sulla Terra, corrisponde un'altra uguaglianza in Cielo: la creazione di un'anima da infondere  nell'embrione, perché esso sia di uomo e non di animale e lo accompagni dal momento che è creata alla  morte, e gli sopravviva in attesa della risurrezione universale per ricongiungersi, allora, al corpo risorto  ed avere con esso il premio o il castigo. Il premio o il castigo secondo le azioni fatte nella vita terrena.  Perché non vi pensate che la Carità sia ingiusta e, solo perché molti non saranno di Israele o di Cristo,  pur essendo virtuosi nella religione che seguono, convinti di essere nella vera, abbiano a rimanere in  eterno senza premio. Dopo la fine del mondo non sopravvivrà altra virtù che la carità, ossia l'unione col  Creatore di tutte le creature che vissero con giustizia. Non ci saranno tanti Cieli, uno per Israele, uno per  i cristiani, uno per i cattolici, uno per i gentili, uno per i pagani. Non ci saranno, ma vi sarà un solo Cielo.  E così vi sarà un solo premio: Dio, il Creatore che si ricongiunge ai suoi creati vissuti in giustizia, nei  quali, per la bellezza degli spiriti e dei corpi dei santi, ammirerà Se stesso con gioia di Padre e di Dio. Vi  sarà un sol Signore. Non un Signore per Israele, uno per il cattolicesimo, uno per le altre singole religioni.  Ora vi rivelo una grande verità. Ricordatevela. Trasmettetela ai vostri successori. Non attendete sempre  che lo Spirito Santo rischiari le verità dopo anni o secoli di oscurità. Udite. Voi forse direte: "Ma allora  che giustizia c'è ad essere della religione santa, se saremo alla fine del mondo ugualmente trattati, come  lo saranno i gentili?". Vi rispondo: la stessa giustizia che c'è, ed è vera giustizia, per coloro che, pur essendo  della religione santa, non saranno beati perché non saranno vissuti da santi. Un pagano virtuoso, soltanto  perché visse con virtù eletta, convinto che la sua religione era buona, avrà alla fine il Cielo. Ma quando?  Alla fine del mondo, quando delle quattro dimore dei trapassati due sole sussisteranno, ossia il Paradiso  e l'Inferno. Perché la Giustizia, in quel momento, non potrà che conservare e dare i due regni eterni a chi  dall'albero del libero arbitrio scelse i frutti buoni o volle i frutti malvagi. Ma quanta attesa prima che un  pagano virtuoso giunga a quel premio... Non ve lo pensate? E questa attesa, specie dal momento in cui la  Redenzione, con tutti i suoi conseguenti prodigi, si sarà verificata, e l'Evangelo sarà predicato nel mondo,  sarà la purgazione delle anime che vissero da giuste in altre religioni ma non poterono entrare nella Fede  vera dopo averla conosciuta come esistente e di provata realtà. Ad essi il Limbo per i secoli e secoli sino  alla fine del mondo. Ai credenti nel Dio vero, che non seppero essere eroicamente santi, il lungo  Purgatorio; e per alcuni potrà avere termine alla fine del mondo. Ma, dopo l'espiazione e l'attesa, i buoni,  quale che sia la loro provenienza, saranno tutti alla destra di Dio; i malvagi, quale che sia la loro  provenienza, alla sinistra e poi nell'Inferno orrendo, mentre il Salvatore entrerà con i buoni nel Regno  eterno». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO


giovedì 9 marzo 2023

Finirà il Male di nuocere? Mai. Sempre crederà di essere trionfatore… Ma l’ora verrà, l’ora finale, in cui il male sarà vinto e gli eletti saranno l’unico Popolo, eterno, santo, il Popolo vero del Dio vero.

 


Chiede Giovanni: «…Ma quando finirà il Male di nuocere? Forse che spunterà le sue saette contro il tuo Sacrificio? Si persuaderà d’esser vinto?» 

«Mai. Sempre crederà d’esser trionfatore, nonostante tutte le smentite che i giusti gli daranno. E il mio  Sacrificio non punterà le sue saette. Ma l’ora verrà, l’ora finale, in cui il Male sarà vinto e, in una bellezza  ancor più infinita di quale il tuo spirito prevede, gli eletti saranno l’unico Popolo, eterno, santo, il Popolo vero del Dio vero». 

«E noi ci saremo tutti?», chiedono gli Apostoli. 

«Tutti».13 

«E noi?», chiede il gruppo più numeroso dei discepoli. 

«Voi pure vi sarte tutti». 

«Tutti i presenti, o tutti quanti siamo discepoli? Siamo molti ormai, nonostante quelli che si sono separati». 

«E sempre più sarete. Ma non tutti sarete fedeli sino alla fine. Però molti saranno con Me in Paradiso.  Taluni avranno premio dopo espiazione, altri dal primo momento dopo la morte, ma il premio sarà tale  che, come dimenticherete la Terra e i suoi dolori, così dimenticherete il Purgatorio colle sue penitenziali  nostalgie d’amore». 

«Maestro, Tu ci hai detto che subiremo persecuzioni e martiri. Potremo allora esser presi e uccisi senza aver tempo di pentirci, oppure la nostra debolezza ci farà mancare di rassegnazione alla morte cruenta…   E allora?», chiede Nicolai d’Antiochia che è fra i discepoli. 

«Non te lo credere. Per la vostra debolezza di uomini non potreste infatti subire rassegnati il martirio.  Ma ai grandi spiriti, che devono testimoniare il Signore, viene dal Signore infuso un aiuto soprannaturale…». 

«Quale? L’insensibilità forse?». 

«No. Nicolai. L’amore perfetto. Essi giungeranno ad un amore tanto completo che strazio di tortura, che strazio di accuse, di separazione dai parenti, dalla vita, da tutto, cesseranno di essere cosa che deprime,  ma anzi tutto si muterà in base per alzarsi al Cielo, accoglierlo, vederlo, e perciò tendere le braccia e il  cuore alle torture per andare là dove già sarà il loro cuore: nel Cielo».14 

«Uno che muore così sarà allora, molto perdonato», dice un vecchio discepolo di cui non so il nome. 

«Non molto, ma del tutto perdonato, Papia. Perché l’amore è assoluzione, e sacrificio è assoluzione, e confessione eroica di fede è assoluzione. Vedi perciò che un triplice lavacro sarà sui martiri». 

L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO

lunedì 2 gennaio 2023

Il 14 nisam: è il Passaggio del Signore.

 


Dice Gesù: 

«…Ricordate, ricordate per vostro bene, per pietà delle vostre anime, ricordate le parole del Signore a  Mosè e ad Aronne quando ancora erano in terra d'Egitto: "Ciascuno del popolo di Dio prenda un agnello  senza macchia, maschio, di un anno. Uno per casa, e se non basta il numero dei familiari a finire l'agnello  prenda i vicini. E lo immolerete il quattordicesimo giorno di abid, che ora è detto nisam, e col sangue  dell'immolato bagnino gli stipiti e l'architrave della porta delle vostre case. E nella stessa notte ne  mangerete le carni arrostite al fuoco, col pane senza lievito e lattughe selvatiche. E quanto potrebbe  rimanere distruggerete col fuoco. E mangerete coi fianchi cinti, i calzari al piede, il bordone in mano, in  fretta, perché è il passaggio del Signore. E quella notte Io passerò percuotendo ogni primogenito d'uomo  o d'animale che si trovino nelle case non segnate del sangue dell'agnello". Al presente, nel nuovo passaggio  di Dio, il più vero passaggio, perché realmente Dio passa fra di voi visibile, riconoscibile ai suoi segni, la  salvezza sarà su quelli che saranno segnati del Sangue dell'Agnello col segno salutare. Perché in verità  tutti ne sarete segnati. Ma soltanto quelli che amano l'Agnello e ameranno il suo Segno, da quel Sangue  avranno salvezza. Per gli altri sarà il marchio di Caino. E voi sapete che Caino non meritò più di vedere  il volto del Signore, né mai più conobbe sosta. E percosso a tergo dal rimorso, dal castigo, da Satana, suo re crudele, andò ramingo e fuggiasco per la Terra e finché ebbe vita. Una grande, grande figura del Popolo  che percuoterà il nuovo Abele...»  

«Anche Ezechiele parla del Tau... Tu credi che il tuo Segno sia il Tau di Ezechiele?».  

«Quello è».  

«Tu allora ci accusi che in Gerusalemme sono abominazioni?». 

 «Vorrei non poterlo fare. Ma così è».  

«E fra i segnati del Tau non vi sono peccatori? Lo puoi giurare?».  

«Io non giuro nulla. Però dico che, se fra i segnati vi saranno peccatori, ancor più tremendo sarà il loro castigo,  perché gli adulteri dello spirito, i rinnegatori, gli uccisori di Dio dopo essere stati i suoi seguaci, saranno i più  grandi nell'Inferno».  

«Ma quelli che non possono credere che Tu sia Dio non avranno peccato. Saranno giustificati...».   «No. Se non mi aveste conosciuto, se non aveste potuto constatare le mie opere, se non aveste potuto  controllare le mie parole, non avreste colpa. Se non foste dottori in Israele, non avreste colpa. Ma voi  conoscete le Scritture e vedete le mie opere. Potete fare un parallelo. E, se lo fate con onestà, Me vedete  nelle parole della Scrittura, e le parole della Scrittura vedete tradotte in atti in Me. Perciò non sarete  giustificati di misconoscermi e odiarmi. Troppe abominazioni, troppi idoli, troppe fornicazioni sono dove  solo Dio dovrebbe essere. E in ogni luogo dove voi siete. La salvezza è nel ripudiarle e nell'accogliere la  Verità che vi parla. E perciò dove voi uccidete, o tentate di uccidere, sarete uccisi. E per questo sarete  giudicati alle frontiere di Israele, là dove ogni potere umano decade e solo l'Eterno è Giudice dei suoi creati»… 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO

lunedì 28 novembre 2022

«Quando sarete perseguitati per avermi amato, fortificate il cuore pensando che prima di voi Io fui il Perseguitato… Oh! Padre! Padre mio! Io a nome di questi che ti sono e mi sono cari, ti prego…».

 


Dice Gesù parlando al popolo di Ebron: 

«… Figli, ascoltate! Quando sarete perseguitati per avermi amato, fortificate il cuore pensando che prima di voi Io fui il Perseguitato. Ricordate che essi hanno già nella strozza l’ululo delle loro grida di trionfo e preparano le bandiere perché sventolino in un’ora di vittoria, e su ogni bandiera sarà una menzogna contro di Me, che sembrerò il Vinto, il Malfattore, il Maledetto. 

Scuotete i capo? Non credete? Il vostro amore vi è ostacolo al credere… Grande cosa l’amore! Grande forza… e grande pericolo! Sì, pericolo. L’urto della realtà nell’ora delle tenebre sarà violento in maniera  sovrumana nei cuori che l’amore, non ancora ordinato in perfezione, fa ciechi. Non potete credere che Io, il Re, il Potente, possa essere dato in balia dei nulla. Non lo potrete credere, soprattutto allora, e sorgerà il dubbio: “Era proprio Lui? E se lo era, come poté esser vinto?”. 

Rafforzate il cuore per quell’ora! Sappiate che se “in un momento” i nemici del Santo hanno spezzato le porte, atterrato ogni cosa, e dato fuoco d’odio al Santo di Dio, se hanno abbattuto e atterrato il  Tabernacolo del Nome Ss., dicendo in cuor loro: “Facciamo cessare sulla Terra tutte le feste di Dio”, perché festa avere Dio fra voi, dicendo: ”Non si vedano più le sue insegne, non ci sia più alcun profeta che ci conosca per quello che siamo”, presto, più presto ancora, Colui che ha dato saldezza al mare e stritolato nelle acque le immonde teste dei coccodrilli sacri e ei loro adoratori, Colui che ha fatto scaturire  fonti e torrenti e seccare fiumi perenni, Colui di cui è il giorno e la notte, l’estate e la primavera, la vita e la morte, tutto, farà risorgere, come è detto, il Suo Cristo, e Re sarà. Re in eterno. E coloro che saranno  stati fermi nella fede con Lui regneranno in Cielo. 

Questo ricordate. E quando mi vedrete innalzato e vilipeso, non vacillate. E quando sarete innalzati e vilipesi, non vacillate. 

Oh! Padre! Padre mio! Io, a nome di questi che ti sono e mi sono cari, ti prego. Esaudisci il tuo Verbo,  ascolta il Propiziatore! Non abbandonare alle bestie le anime di quelli che ti lodano amandomi, non  dimenticare per sempre le anime dei tuoi piccoli. Abbi riguardo, o Dio buono, al tuo patto, perché i luoghi  oscuri della Terra sono covi di iniquità dai quali esce il terrore per sgomentare i tuoi piccoli. Padre! Oh!  Padre mio! L’umile che spera in Te non torni via confuso! Il povero e il bisognoso dian lode al tuo Nome  per l’aiuto che Tu darai loro! Sorgi o Dio! Per quell’ora, per quelle ore, ti prego! Sorgi, o Dio! Per il sacrificio  di Giovanni e la santità dei tuoi patriarchi e profeti! Per il sacrificio mio, o Padre, difendi questo tuo e mio  gregge! Dagli la luce nelle tenebre, fede e fortezza contro i seduttori! Dagli Te, o Padre! Dagli Noi, ora, domani e sempre, fino all’entrata nel Tuo Regno! Noi nel loro cuore fino all’ora in cui dove Noi siamo essi siano nei secoli dei secoli. E così sia». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

venerdì 21 ottobre 2022

O voi d’Israele, sarete vinti quando crederete di essere trionfatori.

 


Dice Gesù: 

«…Udite una mia profezia, o voi d'Israele. Quanto più perseguiterete il Rabbi di Galilea e i suoi seguaci, tentando di annullare con la tirannia la sua dottrina, che è divina, e tanto più la farete prospera ed estesa nel mondo. Ogni  stilla del sangue dei martiri fatti da voi, sperando trionfare e regnare con le vostre corrotte, ipocrite leggi e precetti,  non più rispondenti alla Legge di Dio, ogni lacrima dei santi conculcati, sarà seme di futuri credenti. E voi sarete vinti quando crederete di essere trionfatori…»  

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

venerdì 16 settembre 2022

O voi d’Israele, sarete vinti quando crederete di essere trionfatori

 


Dice Gesù: «…Udite una mia profezia, o voi d'Israele. Quanto più perseguiterete il Rabbi di Galilea e i suoi seguaci, tentando di annullare con la tirannia la sua dottrina, che è divina, e tanto più la farete prospera ed estesa nel mondo. Ogni stilla del sangue dei martiri fatti da voi, sperando trionfare e regnare con le vostre corrotte, ipocrite leggi e precetti, non più rispondenti alla Legge di Dio, ogni lacrima dei santi conculcati, sarà seme di futuri credenti. E voi sarete vinti quando crederete di essere trionfatori…» 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO

sabato 27 agosto 2022

Le voci di Dio e il libro della Vita.

 



Dice ancora Gesù:

«In Cielo è un libro chiuso. Solo Dio può leggerlo. In esso sono tutte le verità. Ma Dio talora leva i sigilli e risveglia le verità già dette agli uomini costringendo un uomo, eletto a tale sorte, a conoscere passato, presente e futuro quale il misterioso libro lo contiene. Avete mai visto un figlio, il più buono della famiglia, od uno scolaro, il più buono della scuola, essere chiamato dal padre o dal maestro a leggere in un libro di adulti e ad averne spiegazione? Sta a fianco del padre o del maestro, circondato da un loro braccio, mentre l'altra mano del padre o del maestro segna con l'indice le righe che vuole lette e conosciute dal prediletto. Così fa Dio con i suoi consacrati a tal sorte. Li attira e li tiene col suo braccio, e li forza a leggere ciò che Egli vuole, e a saperne il significato, e a dirlo poi, e averne scherno e dolore. Io, l'Uomo, sono il Capostipite di coloro che dicono le Verità del libro celeste, e ne ho scherno, dolore e morte. Ma il Padre già prepara la mia Gloria. Ed Io, salito ad essa, preparerò la gloria di quelli che avrò forzato a leggere nel libro chiuso i punti che ho voluto, e al cospetto di tutta l'Umanità risorta e dei cori angelici Io li indicherò per quello che furono, chiamandoli presso di Me mentre aprirò i sigilli del Libro che ormai sarà inutile tenere chiuso, ed essi sorrideranno rivedendo scritte, rileggendo le parole che già furono loro illuminate quando soffrivano sulla Terra». «E gli altri?», chiede Giovanni, attentissimo alla lezione. «Quali altri?». «Gli altri, che come me non hanno letto sulla Terra quel libro, non conosceranno mai ciò che dice?» «In Cielo ai beati tutto sarà noto. Essi conosceranno, assorbiti nella Sapienza infinita». «Subito? Appena morti?». «Subito, appena entrati nella Vita». «Ma allora perché all'Ultimo Giorno Tu farai vedere che li chiami a conoscere il Libro?». «Perché non ci saranno solo i beati a vedere questo. Ma tutta l'Umanità. E nella parte dei dannati molti saranno di coloro che hanno deriso le voci di Dio come quelle di folli e di indemoniati, e li avranno tormentati per quel loro dono. Lunga ma doverosa rivincita concessa a questi martiri della ottusità malvagia del mondo». «Come sarà bello vedere ciò!», esclama Giovanni rapito. «Sì. E vedere tutti i farisei arrotare i denti di rabbia», dice Pietro e si sfrega le mani. «Oh! io penso che guarderò soltanto Gesù e i benedetti che leggeranno con Lui il Libro...», risponde Giovanni, sognante quell'ora, gli occhi spersi in chissà che visione di luce, fatti più lucidi da un'onda di pianto emotivo che non sgorga ma fa splendida l'iride celeste, un sorriso di fanciullo sulle labbra rosse. Lo Zelote lo guarda, anche Gesù lo guarda. Ma Gesù non dice niente. Lo Zelote invece dice: «Tu guarderai te stesso, allora! Perché, se fra noi ve ne è uno che sarà "voce di Dio" sulla Terra e sarà chiamato a leggere i punti del Libro sigillato, quello sei tu, Giovanni, prediletto di Gesù e amico di Dio». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO


venerdì 19 agosto 2022

«E in verità nella grande scala delle gerarchie saranno sovente i più umili, coloro che sembreranno semplicemente dei, "numeri", quelli che renderanno veramente vitale la Chiesa».

 


Dice Gesù: 

«Oh! Simone! Vieni qui. Si parlava della futura Chiesa. Spiegavo che, contro le vostre frette,  stanchezze, sconforti e così via, ella richiede calma, costanza, sforzo, fiducia. Spiegavo che richiede il  sacrificio di tutti i suoi membri. Da Me che ne sono Fondatore e che ne sono la mistica Testa, a voi, a  tutti i discepoli, a tutti quelli che avranno nome di cristiani e appartenenti alla Chiesa universale. E in  verità nella grande scala delle gerarchie saranno sovente i più umili, coloro che sembreranno  semplicemente dei, "numeri", quelli che renderanno veramente vitale la Chiesa. In verità dovrò sovente  rifugiarmi in questi per continuare a mantenere viva la fede e la forza dei sempre rinnovati collegi  apostolici, e di questi apostoli dovrò farne dei tormentati da Satana e dagli uomini invidiosi, superbi e  increduli. Né il loro martirio morale sarà meno penoso di quello materiale, presi come saranno fra la  volontà attiva di Dio e la volontà malvagia dell'uomo, strumento di Satana, che cercherà con ogni studio  e violenza di farli apparire menzogneri, folli, ossessi, per paralizzare la Mia opera in loro e i frutti della  stessa, che sono altrettanti colpi vittoriosi contro la Bestia». «E resisteranno?».  

«E resisteranno anche senza avermi materialmente con loro. Dovranno credere non solo a ciò che è dovere  di credere, ma anche alla loro segreta missione, crederla santa, crederla utile, crederla venuta da Me, mentre  intorno a loro fischierà Satana per terrorizzarli, e urlerà il mondo per deriderli, e i non sempre perfettamente  luminosi ministri di Dio per condannarli. Questo è il destino delle mie future voci. Eppure non avrò altro modo  che questo per scuotere, riportare al Vangelo e al Cristo gli uomini! Ma per tutto quello che avrò richiesto da  loro, imposto loro e da loro ricevuto, oh! darò loro eterna gioia, una gloria speciale! ...» 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

sabato 6 agosto 2022

«Non temete… Non siate come gli antichi rabbini… Riconoscete i precursori del Cristo nel suo secondo avvento, poiché le forze dell’Anticristo sono in marcia…»

 


Dice Gesù:  

«… Io ho detto: “Non temete. Alzatevi. Andiamo. Andiamo fra gli uomini perché sono venuto per stare con essi. Siate santi, forti e fedeli per ricordo di quest’ora.” Lo dico anche a te e a tutti i miei prediletti fra gli uomini, a quelli che mi hanno in maniera speciale. 

Non temete di Me. Mi mostro per elevarvi, non per incenerirvi. 

Alzatevi: la gioia del dono vi dia vigoria e non vi ottunda nel sopore del quietismo, credendovi già salvi  perché vi ho mostrato il Cielo. 

Andiamo insieme fra gli uomini. Vi ho invitati a sovrumane opera con sovrumane visioni e lezioni  perché possiate essermi di maggior aiuto. Vi associo alla mia opera. Ma Io non ho conosciuto e non  conosco riposo. Perché il Male non riposa mai e il Bene deve essere sempre attivo per annullare il più che si può l’opera del Nemico. Riposeremo quando il Tempo sarà compiuto. Ora occorre andare instancabilmente, operare continuamente, consumarsi indefessamente per la messe di Dio. Il mio  contatto continuo vi santifichi, la mia lezione continua vi fortifichi, il mio amore di predilezione vi faccia  fedeli contro ogni insidia. 

11Non siate come gli antichi rabbini che insegnavano la Rivelazione e poi non le credevano al punto  di non riconoscere i segni dei tempi e i messi di Dio. Riconoscete i precursori del Cristo nel suo secondo  avvento, poiché le forze dell’Anticristo sono in marcia e, facendo eccezione alla misura che mi sono imposta - perché conosco che bevete a certe verità non per spirito soprannaturale ma per sete di curiosità  umana - vi dico in verità che quello che molti crederanno vittoria sull’Anticristo, la pace ormai prossima, non sarà che sosta per dare tempo al Nemico del Cristo di ritemprarsi, medicarsi delle ferite, riunire il suo  esercito per una più crudele lotta. 

Riconoscete, voi che siete le “voci” di questo vostro Gesù, del Re dei re, del Fedele e Verace che giudica e combatte con giustizia e sarà il Vincitore della Bestia e dei suoi servi e profeti, riconoscete il  vostro Bene e seguitelo sempre. Nessun bugiardo aspetto vi seduca e nessuna persecuzione vi atterri. La vostra “voce” dica le mie parole. La vostra vita sia per questa opera. 

E se avrete sorte, sulla terra, comune al Cristo, al suo Precursore e ad Elia12, sorte cruenta o sorte  tormentata da sevizie morali, sorridete alla vostra sorte futura e sicura che avrete comune con Cristo, con  il suo Precursore, col suo Profeta. Pari nel lavoro, nel dolore, e nella gloria. Qui, Io Maestro ed Esempio.  Là, Io premio e Re. Avermi sarà la vostra beatitudine. Sarà dimenticare il dolore. Sarà quanto ogni  rivelazione è ancora insufficiente a farvi capire, perché troppo superiore è la gioia della vita futura alla  possibilità di immaginare della creatura ancora unita alla carne.» 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

mercoledì 27 luglio 2022

«Chi si vergognerà di Me e delle Mie Parole sarà giudicato dal Figlio dell’Uomo».

 


Dice Gesù:  

«…E ancora guardatevi bene, ora e in futuro, di vergognarvi delle mie parole e delle mie azioni. Anche questo sarebbe "morire". Perché chi si vergognerà di Me e delle mie parole in mezzo alla generazione  stolta, adultera e peccatrice, di cui ho parlato, e sperando averne protezione e vantaggio la adulerà  rinnegando Me e la mia Dottrina e gettando le perle avute nelle gole immonde dei porci e dei cani per  averne in compenso escrementi al posto di monete, sarà giudicato dal Figlio dell'uomo quando verrà nella  gloria del Padre suo e cogli angeli e i santi a giudicare il mondo. Egli allora si vergognerà di questi adulteri  e fornicatori, di questi vili e di questi usurai e li caccerà dal suo Regno, perché non c'è posto nella  Gerusalemme celeste per gli adulteri, i vili, i fornicatori, bestemmiatori e ladri…» 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

domenica 1 maggio 2022

La legge sarà lacerata fino ad essere abolita pur di commettere la suprema ingiustizia, che però non durerà a lungo.

 


Dice Gesù: 

«Per fare questa opposizione è lacerata la Legge, e sempre più lo sarà, fino ad essere abolita pur di  commettere la suprema ingiustizia, che però non durerà a lungo.  

E beati quelli che nella breve e paurosa sosta, in cui sembrerà che l'opposizione abbia trionfato su Me,  sapranno continuare a credere nel Gesù di Nazareth, nel Figlio di Dio, nel Figlio dell'uomo, predetto dai  Profeti.  

Io potrei compiere il giudizio di Dio fino in fondo, salvando tutti i figli d'Israele.  

Ma non lo potrò, perché l'empio trionferà contro se stesso, contro il suo se stesso migliore, e come  conculca i miei diritti e conculca i miei credenti, così conculcherà i diritti del suo spirito, che ha bisogno  di Me per essere salvato e che viene donato a Satana pur di negarlo a Me». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO