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domenica 13 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA 

La mia lotta per scappare dall'Inferno


La sintesi di Edith Stein

Da quel giorno veramente il mio cammino è radicalmente cambiato, perché ho scoperto di avere una madre speciale, che è al mio fianco ventiquattro ore su ventiquattro. Anche il mio modo di riflettere e di prendere decisioni si è modificato, perché oggi penso: "Io farei così. Ma se ci fosse Maria al posto mio, come agirebbe?". La Madonna è entrata con delicatezza dentro la mia vita e mi ha fatto comprendere un mistero nuovo, che ha rappresentato una svolta nel mio quotidiano: si tratta del silenzio di Maria sotto la croce.

Quando in precedenza incontravo la croce, quando provavo sofferenza, scappavo a gambe levate, o perlomeno cercavo di annegare questa sofferenza nella droga, nel sesso, nel lavoro. Non appena mi sono resa conto che la Madonna per prima ha vissuto il dolore estremo di una madre che vede uccidere il figlio, e poi lo tiene fra le braccia ormai morto, ho compreso che ciò che ha riscattato quel dolore - e che ha consentito a lei di diventare madre dell'intera umanità - è stata la trasformazione di quel dolore in amore totale e infinito per quegli stessi uomini che le avevano tolto il figlio.

Allo stesso modo ho scoperto come fosse possibile vivere il voto della gioia, che è la caratteristica fondamentale di Nuovi Orizzonti. È facile infatti vivere la gioia quando tutto va bene, molto meno lo è quando le situazioni non sono piacevoli, quando sperimenti l'abbandono e l'angoscia. Ma Gesù ha vissuto prima di me il tradimento di Giuda e di Pietro, addirittura ha sentito la lontananza del Padre (con quel terribile grido sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»), ha vissuto l'insulto e lo scherno.

La modalità giusta, che mi ha insegnato Chiara alla scuola della Madonna, è allora quella stessa di Gesù, che nel momento più terribile si diede totalmente a Dio: «Nelle tue mani consegno il mio spirito». Ogni giorno sono richiamata a questo gesto di affidamento e la mia mentalità immediatamente cambia, perché mi sento spinta ad amare ogni fratello che ho accanto.

Un'altra modalità è quella del perdono. L'ho sperimentato definitivamente un Sabato Santo di alcuni anni fa, quando mi sono trovata a rimuginare tutti i ricordi drammatici che avevo nella mente e che continuavano a causarmi una grande sofferenza. A un certo punto ho pensato: "Indipendentemente da ciò che è accaduto, da chi mi ha provocato dolore, da chi ha abusato di me, offro il mio perdono a tutto e a tutti e prego per loro". Da quel momento una nuova pace interiore si è diffusa in me.

Non mi interessa conoscere i frutti della mia preghiera, ma so che ha un effetto concreto. L'ho sperimentato in prima persona perché, quando si concluse quello che scherzosamente definiamo il "circo degli esorcismi", padre Raffaele mi raccontò che in numerosi monasteri di clausura avevano pregato per me. Allora mi sono detta che dovevo in qualche modo ricambiare, e ho cominciato un giro per andare a dire di persona il mio grazie a queste monache. Per me è stata un'esperienza bellissima vedere queste suorine contente di poter guardare in volto una che affermava: «La vostra preghiera mi ha permesso realmente di passare dalla morte alla vita». E so che, dopo la mia testimonianza, in diversi monasteri hanno cominciato a fare ogni sabati notte una veglia di riparazione per gli oltraggi e i sacrilegi praticati dalle sette.

Come sintesi di tutta la mia vita mi piace citare una frase di Edith Stein. Si tratta della grande filosofa tedesca, nata in una famiglia ebrea e convertitasi al cattolicesimo, che morì ad Auschwitz nel 1942, dopo essere divenuta monaca carmelitana. Nel 1998 Giovanni Paolo II la proclamò santa e nel 1999 nominò compatrona d'Europa. Quando scelse di farsi battezzare, sua madre gliene chiese il motivo e la sua risposta fu: «Cercavo l'amore e ho incontrato Gesù».

Anch'io ho sempre cercato l'amore, anche se per buona parte della mia vita l'ho fatto nei posti e nei modi sbagliati. Volevo pace e felicità, ma nella droga e nel sesso ho raccolto soltanto distruzione e morte. Il motivo è che l'odio ha generato odio: l'atto di non-amore da cui ha avuto origine la mia storia si è perpetuato in una catena apparentemente senza fine.

Quand'è che questa catena si è spezzata? Nell'esatto momento in cui ho incontrato l'Amore vero, quello di Gesù Cristo, fisicamente rappresentato dall'amore di Chiara e degli altri fratellini di Nuovi Orizzonti. Seguire Gesù non è facile: è una vera scalata verso l'alto (mentre seguire gli inferi è proprio un'autostrada in discesa! ). Ricordo sempre con un sorriso la frase che mi rivolse il mio vescovo al momento del rinnovo delle promesse in comunità: «Ma sei proprio sicura di volerti sposare con uno che sta in Cielo e che non vedi mai?».

In ogni scalata che si rispetti c'è però un capocordata, che aiuta i tuoi passi nel momento in cui sei stanco e ti sembra di non farcela più. Il mondo propone un amore "usa e getta", rispetto al quale quello cristiano è un amore apparentemente folle. Ma questa pazzia è l'unica in grado di donarmi la pace, la serenità, la pienezza della gioia.


giovedì 10 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA 

La mia lotta per scappare dall'Inferno


La Vergine ce l'aveva con me

Marija cominciò a guidare la recita del Rosario e al termine si rivolse come di consueto ai presenti: «Adesso chi può si metta in ginocchio, perché è il momento dell'apparizione. Affiderò alla Madonna tutte le vostre intenzioni di preghiera e tutte le persone che voi portate nel ricordo». Io ero rimasta in piedi, ma lei mi prese per un braccio e mi tirò giù in ginocchio accanto a lei. Guardando l'altare lei stava alla mia sinistra. Cominciò a pregare in croato e poi si bloccò a guardare verso l'alto nell'estasi dell'apparizione.

Per quanto possa sembrare strano, i miei pensieri non avevano come oggetto la manifestazione della Vergine, bensì la vergogna che provavo perché tutti avevano visto che lei mi aveva presa di peso e nel contempo la curiosità di guardare la sua bocca che ogni tanto si muoveva senza che si sentisse il suono delle parole. «Ma questa con la Madonna ci parla in italiano o in croato?» fu la domanda che mi posi, a documentazione del fatto che realmente pensavo a tutt'altro rispetto a ciò che di importante stava avvenendo sotto i miei occhi.

Ma a un certo punto successe qualcosa, perché iniziai a sentire un calore strano nel corpo, che mi partiva della punta dei capelli e mi arrivava alle dita dei piedi Era un calore meraviglioso, avevo proprio la sensazione di qualcuno che mi teneva fra le braccia e mi coccolava. Un'altra percezione era come di un manto che mi avvolgeva e mi dava un effetto interiore di protezione. Se in paradiso si sta un decimo di come stavo in quel momento, firmo subito, perché era qualcosa di fantastico. Non mi rendevo neanche più conto di tutto il dolore che mi portavo addosso. Dopo un poco ho avuto un'ulteriore sensazione, che io definisco del «trapianto di cuore». Ho sentito come una mano che mi strappava il mio cuore ferito e me lo sostituiva con un cuore nuovo: da quel momento è entrata dentro di me una pace incredibile, che ha invaso tutta me stessa.

Certo, l'obiezione di qualcuno può essere: «Va bene, era un momento particolare, nel quale eri disposta a tutto, e così ti sei lasciata condizionare e hai percepito qualcosa di inverificabile». Mi limito a rispondere che, con tutto quello che avevo passato fino a quel momento, figurarsi se ero disposta a farmi infinocchiare ancora da fenomeni incomprensibili. Realmente non mi aspettavo nulla in quel momento. Ero proprio l'ultima persona a chiedere un qualsiasi tipo di grazia, rispetto a quei tanti poverelli presenti che ne avevano più diritto rispetto a me.

Intanto si era conclusa l'apparizione. Marija si alzò e spiegò quello che era avvenuto: «Quando la Gospa (la Madonna, NdA) è venuta le ho affidato tutte le vostre intenzioni di preghiera. La Gospa ha pregato su ognuno di voi e vi ha benedetto». Quindi lo sguardo di Marija si è incrociato con il mio e davanti a tutti mi ha detto: «La Gospa fa suo tutto il dolore che porti nel profondo del tuo cuore, ma da oggi solo lei ti farà da mamma!». Io ho guardato Marija e ho pensato: "Ma che sta dicendo? Questa è impazzita..." e la mia reazione immediata è stata di rivolgermi imbestialita all'amico sacerdote: «Che hai detto a Marija?». Lui ha iniziato a piangere e mi ha assicurato che non le aveva detto nulla. In quel momento non credevo a ciò che avevo sentito. Ho preso e me ne sono uscita, perché non capivo e pensavo: "E sì, ora ci manca soltanto che la Madonna si è rivolta a me. Ma io chi sono?". A Medjugorje circola la battuta che quando si vedono i pellegrini correre vuol dire che stanno inseguendo uno dei veggenti: quella sera era invece la veggente Marija che inseguiva me per raggiungermi. Mi ha preso sottobraccio e mi ha invitata a casa sua a prendere un the e a cenare insieme. Era come una persona di famiglia. Sta di fatto che lungo la via mi sono comportata come san Tommaso e le ho detto: «Marija, ma tu nella cappella ce l'avevi con me?», e lei mi ha risposto con un sorriso incredibile: «Io no, ma la Madonna sì».

In quel momento ho avuto la chiara risposta che la Vergine realmente è anche mia madre e che, se oggi sono ancora viva, è perché lei mi ha posto sotto il suo manto e mi ha protetto in tante drammatiche situazioni. Da allora ho capito che tutte le volte che ho un Rosario fra le mani è la Madonna che mi porta per mano. Quella sera mi sono resa conto che fino ad allora avevo lavorato per Dio, adesso Maria mi chiedeva di lavorare con Dio. L'altra cosa bellissima è che se volevo essere santa dovevo prendere Maria come modello di santità, vivere il suo silenzio, la sua umiltà, la sua obbedienza, la sua purezza.


domenica 6 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA 

La mia lotta per scappare dall'Inferno


La Madonna parla di Satana

Un'altra straordinaria caratteristica è l'attenzione che la Regina della Pace ha avuto nei suoi messaggi a riguardo della presenza e dell'azione diabolica. Padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, ha addirittura pubblicato un intero libro a tale proposito e lo ha intitolato Satana nei messaggi di Medjugorje (Sugarco).

Nella presentazione del volume, padre Livio ha scritto: «La Madonna rivela la presenza di Satana nel mondo in un momento in cui, anche in ambito cristiano, si tende a sminuirla e persino a negarla. Soprattutto ne segnala la molteplice attività, che porta avanti ovunque nel mondo cercando di mimetizzarsi, per non venire scoperto».

Prosegue l'autore: «Satana, afferma la Regina della Pace, si oppone con tutte le sue forze ai piani di Dio e cerca in ogni maniera di distruggerli. La sua attività è rivolta contro i singoli, per togliere la pace dei cuori e per attirarli sulla via del male; contro le famiglie, che il maligno oggi attacca in modo particolare; contro i giovani, che cerca di sedurre approfittando del loro tempo libero. I messaggi più drammatici però riguardano l'odio che domina nel mondo e la guerra, che ne è la conseguenza. È qui che Satana mostra più che mai il suo volto infame, prendendosi gioco degli uomini. L'esortazione della Regina della Pace è tuttavia piena di speranza: con la preghiera e il digiuno si possono fermare anche le guerre più violente e con l'arma del Santo Rosario il cristiano può affrontare Satana con la certezza di vincerlo».

Devo dire che mi ritrovo perfettamente in questa analisi, essendo stata anch'io complice in questa opera demoniaca. Ed è forse proprio per questo che, per strade misteriose e non volute da me, in quella fine giugno del 2004 sono finita proprio lì. Ad accogliermi nel loro appartamento fu una coppia di croati che avevo conosciuto l'anno precedente durante gli esercizi spirituali che Chiara aveva tenuto, proprio a Medjugorje, sul tema «Pregare e amare». Due persone eccezionali, cui voglio bene come a un padre e a una madre, che mi considerano una loro figlia.

Io però continuavo ad avere come un rifiuto nei riguardi di Medjugorje, nonostante ci fossero diversi ragazzi che conoscevo, all'epoca impegnati a costruire proprio un nuovo centro di accoglienza e spiritualità di Nuovi Orizzonti. Fra gli altri, era presente un sacerdote della comunità al quale Chiara aveva affidato il compito di starmi vicino, perché non avevo voglia di mangiare, ero apatica e non mostravo interesse per nulla. La mia amica croata cercava in tutti i modi di sostenermi, di farmi parlare. Io però ero veramente in crisi. Chiara mi diceva: «Guarda che è un momento di crescita e di grande purificazione del tuo cuore. Non dubitare mai dell'Amore di Dio: Gesù ha vissuto prima di te il tradimento e l'abbandono, proprio per amore tuo».

L'undicesimo giorno, eravamo ormai arrivati all'inizio di luglio, mi convinsero ad andare alla Messa in parrocchia. Accettai, mettendomi però all'esterno della chiesa, in un punto dove batteva il sole: "Almeno mi abbronzo un po', pensavo.” Mentre ero lì, è passata la veggente Marija, con la quale non avevo una particolare amicizia. Ci conoscevamo di vista e scambiavamo un saluto quando ci incrociavamo. Ero stata due volte a casa sua al momento dell'apparizione, ma niente di più. Marija ha molta memoria visiva e forse certe persone le rimangono impresse. Si ricordava il mio nome e mi rivolse la parola: «Michela, che fai qua?», e io le ho risposto con naturalezza: «E che faccio, Marija? Quello che fai tu: sto alla Messa». Lei ha continuato: «Non ti ho vista in questi giorni. Ma da quant'è che sei qui?». E io: «Da pochi giorni!». Con l'aria innocente mi lanciò una proposta: «Domani sono all"Oasi della pace" per l'apparizione, perché sta per cominciare il ritiro dei sacerdoti e c'è tanta gente. Mi farebbe piacere che venissi anche tu. All'ingresso dici alle suore che ti ho invitata io». Mi ricordo che mi sono alzata, l'ho guardata e le ho detto: «Marija, 'sto giro la Madonna deve venire lei da me, perché io non mi muovo». La veggente mi ha guardato un po' sorpresa e poi ha lasciato cadere come una considerazione fra sé e sé: «Penso che però ne avresti bisogno». Quindi è andata via, lasciandomi a sentire la Messa.

Avevo il cuore così pieno di dolore che certo ero stata un po' scortese tanto che anche il mio amico sacerdote, alquanto sorpreso dalla mia replica, mi aveva apostrofato in maniera dura: «Ma ti pare il modo di rispondere?». Allora io:

«Senti, se tu ci vuoi andare vacci. Ma che vuoi da me?». L'indomani lui continuava a insistere con me per andare all'apparizione, e io: «Ma dove vai? Lascia perdere... Tanto tu non la vedi la Madonna». Lui si avviò e, verso le 17.30, la mia amica croata riuscì a convincermi.

A quell'ora non era neanche possibile arrivare al vialetto dell'Oasi, dunque mi misi all'ombra sotto un albero, nei pressi dell'anfiteatro. Mentre ero lì, passò Marija che, vedendomi, mi disse: «Tu vieni dentro con me», e io le risposi:

«Marija, fa' la brava perché tanto o dentro o fuori io la Madonna non la vedo. Quindi resto fuori che almeno sto al fresco». Mi colpì che lei non battè ciglio. Con fermezza mi prese per il colletto della maglietta e mi trascinò con lei dentro la cappellina. Provai una vergogna che mi sarei sotterrata!


mercoledì 2 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA

La mia lotta per scappare dall'Inferno


A Medjugorje

II giorno dopo Chiara mi disse: «Senti, Michela, hai bisogno di un po' di riposo, perché non vai qualche giorno a Medjugorje? Penso che ti farebbe bene. Sono convinta che quello sia un luogo di grazia e di preghiera. Lì si avverte una presenza tutta speciale della Madonna e chi meglio della Mamma Celeste potrà aiutarti a superare questo grande dolore? Sono certa che Lei non mancherà di donarti il Suo dolce balsamo, l'unico in grado di lenire questa profonda ferita del tuo cuore».

La mia prima risposta non fu delle migliori: «A Medjugorje? Scherzi?! Lì arrivano un mare di persone strane... non me la sento proprio. Se devo andare in Croazia, mi vado a spaparanzare su una spiaggia della costa adriatica, con una bella bibita in mano». Sapevo però che Chiara mi conosceva bene e se mi faceva una proposta di quel tipo aveva le sue buone ragioni. Così, anche se in quel momento non ne avevo molta voglia, decisi di fidarmi e di partire.

Per chi non lo sapesse, Medjugorje è il luogo della Bosnia Erzegovina, nei pressi di Mostar e più o meno a metà strada fra Spalato e Dubrovnik, dove da più di ventisei anni sono segnalate le apparizioni quotidiane della Regina della Pace. Si tratta certamente della più straordinaria manifestazione mariana in tutta la storia del cristianesimo, sia per la durata, sia per la quantità dei messaggi che la Vergine ha dato.

Tutto ebbe inizio nel pomeriggio del 24 giugno 1981, quando alcuni ragazzi che stavano facendo una passeggiata dissero di aver visto, sulla collina del Podbrdo, una donna che teneva in braccio un neonato e faceva con la mano il segno di avvicinarsi. Il giorno successivo furono sei - Jakov (dieci anni), Mirjana (quindici) e i sedicenni Ivanka, Vicka, Marija e Ivan - i ragazzi che nel medesimo posto ebbero nuovamente la visione, che tuttora continua a ripetersi quotidianamente per gli ultimi tre, sempre intorno alle 17.45 e in qualsiasi luogo si trovino.

La "fotografia" che i veggenti hanno descritto è quella di una ventenne, vestita di una tunica lunga e di colore grigio-azzurro, con capelli neri leggermente ondulati e occhi azzurri, alta circa un metro e sessantacinque centimetri e del peso di una sessantina di chili, con i piedi coperti dall'abito e poggiati su una nuvola grigia.

Intorno al capo, e fin sulla schiena, ha un velo bianco incorniciato da dodici stelle.

La donna dichiarò di essere la «Beata Vergine Maria» e in seguito si rivelò con il titolo di «Regina della Pace». In particolare, il 26 giugno, ella apparve in lacrime e ripetè più volte la parola «pace». A molti è risultata straordinaria la coincidenza con quanto avvenne esattamente dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, allorché la Croazia e la Slovenia proclamarono la loro indipendenza e suscitarono l'immediata e violenta reazione della Serbia. Per quattro anni il tragico conflitto nei Balcani andò avanti e si trasformò in una vera e propria guerra etnica, con innumerevoli vittime e profughi.

A Medjugorje la Vergine ha avviato una consuetudine che è ormai divenuta una originale caratteristica di queste manifestazioni: i messaggi che, tramite la veggente Marija Pavlovic, vengono offerti a tutto il mondo. Dapprima, dal 1° marzo 1984 all'8 gennaio 1987, hanno avuto la cadenza settimanale ogni giovedì; a partire dal 25 gennaio 1987 sono invece costantemente dati ogni 25 del mese. Il totale è finora di quasi 400 testi, cui vanno aggiunti circa 650 altri messaggi comunicati con una periodicità variabile ai singoli veggenti.

La posizione ufficiale della Chiesa è attendista, e tale rimarrà fino a quando le apparizioni non si concluderanno. Vale tuttora la cosiddetta «Dichiarazione di Zara», approvata il 10 aprile 1991 dai vescovi della Conferenza Episcopale Jugoslava: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Una espressione prudenziale che non approva né boccia, lasciando ai singoli fedeli la libertà di opinione.

Di certo la più eclatante specificità delle apparizioni della Regina della Pace è quella relativa ai cosiddetti segreti. La sostanza è molto semplice: la veggente Mirjana, nella sua ultima apparizione quotidiana del 25 dicembre 1982, ricevette dalla Madonna la rivelazione del decimo e ultimo segreto, e nel contempo venne a conoscenza della data in cui ciascuno dei segreti si sarebbe verificato. A tutt'oggi altri due veggenti, Ivanka e Jakov, hanno anch'essi ricevuto i dieci segreti, mentre gli altri tre veggenti ne conoscono per ora soltanto nove.

Su tali notizie i veggenti hanno sempre mantenuto una totale riservatezza, tranne alcuni chiarimenti che sono stati esplicitamente consentiti dalla Madonna. Quel che oggi si sa per certo è che il terzo segreto è un segno che apparirà sulla collina del Podbrdo, a conferma della presenza della Vergine in tutti questi anni. Si tratterà di qualcosa di bellissimo, ben visibile, che non può essere fatto con mani umane e indistruttibile. Gli ultimi segreti sarebbero invece una sequenza di drammatici eventi che avranno come unico intento quello di richiamare nuovamente il cuore dell'uomo verso Dio in modo da spalancare per il futuro, come ha detto la Regina della Pace nel messaggio del 25 ottobre 2000, «la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera».

Contrariamente ad altre apparizioni del passato, come per esempio Fatima, i segreti di Medjugorje verranno infatti rivelati in anticipo. Quello che accadrà in un giorno per ora imprecisato lo ha spiegato con chiarezza Mirjana, che per disposizione della Vergine ne sarà la protagonista: «Ho dovuto scegliere un sacerdote al quale dire i dieci segreti e ho scelto il francescano Petar Ljubicic. Devo dirgli che cosa succederà e dove, dieci giorni prima che accada. Dobbiamo trascorrere sette giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni prima egli dovrà a dirlo atutti».