MICHELA
La mia lotta per scappare dall'Inferno
La Vergine ce l'aveva con me
Marija cominciò a guidare la recita del Rosario e al termine si rivolse come di consueto ai presenti: «Adesso chi può si metta in ginocchio, perché è il momento dell'apparizione. Affiderò alla Madonna tutte le vostre intenzioni di preghiera e tutte le persone che voi portate nel ricordo». Io ero rimasta in piedi, ma lei mi prese per un braccio e mi tirò giù in ginocchio accanto a lei. Guardando l'altare lei stava alla mia sinistra. Cominciò a pregare in croato e poi si bloccò a guardare verso l'alto nell'estasi dell'apparizione.
Per quanto possa sembrare strano, i miei pensieri non avevano come oggetto la manifestazione della Vergine, bensì la vergogna che provavo perché tutti avevano visto che lei mi aveva presa di peso e nel contempo la curiosità di guardare la sua bocca che ogni tanto si muoveva senza che si sentisse il suono delle parole. «Ma questa con la Madonna ci parla in italiano o in croato?» fu la domanda che mi posi, a documentazione del fatto che realmente pensavo a tutt'altro rispetto a ciò che di importante stava avvenendo sotto i miei occhi.
Ma a un certo punto successe qualcosa, perché iniziai a sentire un calore strano nel corpo, che mi partiva della punta dei capelli e mi arrivava alle dita dei piedi Era un calore meraviglioso, avevo proprio la sensazione di qualcuno che mi teneva fra le braccia e mi coccolava. Un'altra percezione era come di un manto che mi avvolgeva e mi dava un effetto interiore di protezione. Se in paradiso si sta un decimo di come stavo in quel momento, firmo subito, perché era qualcosa di fantastico. Non mi rendevo neanche più conto di tutto il dolore che mi portavo addosso. Dopo un poco ho avuto un'ulteriore sensazione, che io definisco del «trapianto di cuore». Ho sentito come una mano che mi strappava il mio cuore ferito e me lo sostituiva con un cuore nuovo: da quel momento è entrata dentro di me una pace incredibile, che ha invaso tutta me stessa.
Certo, l'obiezione di qualcuno può essere: «Va bene, era un momento particolare, nel quale eri disposta a tutto, e così ti sei lasciata condizionare e hai percepito qualcosa di inverificabile». Mi limito a rispondere che, con tutto quello che avevo passato fino a quel momento, figurarsi se ero disposta a farmi infinocchiare ancora da fenomeni incomprensibili. Realmente non mi aspettavo nulla in quel momento. Ero proprio l'ultima persona a chiedere un qualsiasi tipo di grazia, rispetto a quei tanti poverelli presenti che ne avevano più diritto rispetto a me.
Intanto si era conclusa l'apparizione. Marija si alzò e spiegò quello che era avvenuto: «Quando la Gospa (la Madonna, NdA) è venuta le ho affidato tutte le vostre intenzioni di preghiera. La Gospa ha pregato su ognuno di voi e vi ha benedetto». Quindi lo sguardo di Marija si è incrociato con il mio e davanti a tutti mi ha detto: «La Gospa fa suo tutto il dolore che porti nel profondo del tuo cuore, ma da oggi solo lei ti farà da mamma!». Io ho guardato Marija e ho pensato: "Ma che sta dicendo? Questa è impazzita..." e la mia reazione immediata è stata di rivolgermi imbestialita all'amico sacerdote: «Che hai detto a Marija?». Lui ha iniziato a piangere e mi ha assicurato che non le aveva detto nulla. In quel momento non credevo a ciò che avevo sentito. Ho preso e me ne sono uscita, perché non capivo e pensavo: "E sì, ora ci manca soltanto che la Madonna si è rivolta a me. Ma io chi sono?". A Medjugorje circola la battuta che quando si vedono i pellegrini correre vuol dire che stanno inseguendo uno dei veggenti: quella sera era invece la veggente Marija che inseguiva me per raggiungermi. Mi ha preso sottobraccio e mi ha invitata a casa sua a prendere un the e a cenare insieme. Era come una persona di famiglia. Sta di fatto che lungo la via mi sono comportata come san Tommaso e le ho detto: «Marija, ma tu nella cappella ce l'avevi con me?», e lei mi ha risposto con un sorriso incredibile: «Io no, ma la Madonna sì».
In quel momento ho avuto la chiara risposta che la Vergine realmente è anche mia madre e che, se oggi sono ancora viva, è perché lei mi ha posto sotto il suo manto e mi ha protetto in tante drammatiche situazioni. Da allora ho capito che tutte le volte che ho un Rosario fra le mani è la Madonna che mi porta per mano. Quella sera mi sono resa conto che fino ad allora avevo lavorato per Dio, adesso Maria mi chiedeva di lavorare con Dio. L'altra cosa bellissima è che se volevo essere santa dovevo prendere Maria come modello di santità, vivere il suo silenzio, la sua umiltà, la sua obbedienza, la sua purezza.
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