( COMPILAZIONE DI ASSISI )
IL LIBRO DELLA CROCE
38. Durante la sua malattia di occhi, era così tormentato dalle sofferenze, che un giorno un ministro gli suggerì: «Fratello, perché non ti fai leggere dal tuo compagno qualche brano dei Profeti o altri passi della Scrittura? Il tuo spirito ne esulterebbe e ne ricaverebbe immensa consolazione». Sapeva che Francesco provava molta felicità nel Signore quando gli si leggevano le divine Scritture.
Ma il Santo rispose: «Fratello, io trovo ogni giorno una grande dolcezza e consolazione rimembrando e meditando gli esempi di umiltà del Figlio di Dio, se anche vivessi sino alla fine del mondo, non mi sarebbe necessario ascoltare o meditare altri brani delle Scritture».
Richiamava alla memoria e ridiceva ai fratelli quel versetto di David: L’anima mia ricusa di essere consolata. Dovendo essere, come affermava di frequente, modello ed esempio a tutti i fratelli, non voleva far uso di medicine nelle sue malattie, e anzi rifiutava perfino i cibi necessari. Per restare fedele a questo programma, era duro con il proprio corpo, sia quando sembrava star bene, mentre era sempre debole e malaticcio, sia durante le sue infermità.
Traduzione di VERGILIO GAMBOSO
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