lunedì 28 novembre 2022

IL peccato sempre umilia e mai esalta, sempre distrugge e mai costruisce, sempre allontana e mai avvicina, sempre uccide e mai vivifica.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

37 Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. 

Azaria vede i frutti di morte dei loro peccati e li presenta al Signore. Il peccato sempre impoverisce, mai arricchisce, sempre diminuisce mai moltiplica. 

Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. 

IL peccato sempre umilia e mai esalta, sempre distrugge e mai costruisce, sempre allontana e mai avvicina, sempre uccide e mai vivifica. 

Anche qui urge fare una piccola puntualizzazione storica. Non è a causa dei peccati che essi sono divenuti i più piccoli e i più umiliati. 

Sono in questa situazione di piccolezza e di umiliazione per l’ostinazione nei peccati, per aver voluto perseverare in essi con continua ribellione. 

Se lasciamo che parli la storia, capiremo quanto persistente è stata la loro ostinazione. Isaia ha profetizzato per circa 40 anni e Geremia per altri 40. 

Per circa un secolo il Signore ha invitato Giuda e Gerusalemme al rientro nell’obbedienza alla Legge dell’Alleanza ma con nessun risultato. 

Un esercito di falsi profeti e un altro esercito di cani muti distruggeva in un attimo ciò che il Signore con fatica e tanta sofferenza offriva loro. 

Se Giuda e Gerusalemme avessero ascoltato la voce del Signore, il loro peccato sarebbe stato subito perdonato e Giuda mai sarebbe finito in esilio. 

Ostinandosi nei peccati e ribellandosi ad ogni parola del loro Dio, il Signore nulla ha potuto fare per la salvezza del suo popolo. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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