domenica 30 giugno 2019

Gesù e Dio padre





Gesù e Dio padre:Pentimento è penitenza sono  la via verso il mio Regno in Cielo”

“Pregate, figli miei e aiutate a salvare le anime !”



Maria Madre di Dio

Pregate, figli miei, pregate giorno e notte, affinché il più gran numero possibile di queste anime possano essere salvate.

Se solo tutti ci dessero la loro fiducia: La terra sarebbe già ora un paradiso, in confronto a come essa è ora.


PENSIERI SULLA FEDE



Nessuna vergogna!

Si commette colpa contro la Fede quando, possedendola, la si nasconde o si evita di farne pubblica professione nel timore di doverne arrossire dinanzi agli altri che la criticano. Esempi di questo comportamento sono: tenere nascosto il distintivo della propria associazione religiosa, astenersi dal mostrare la corona del rosario, non scoprirsi il capo dinanzi alla cosa sacra, accettare l'invito a sorbire un caffé per paura di dire che si voleva fare la Comunione, non difendere la Chiesa ingiustamente accusata, non farsi il segno di croce in momenti significativi, non disapprovare l'immoralità, e via di questo passo!
Chi _agisce così commette sciocchezza e tradimento, e con l'andar del tempo si rende schiavo.
È uno sciocco perché si fa prendere da una paura assolutamente ingiustificata di persone che non meritano considerazione nelle cose spirituali per il fatto di essere ignoranti o incompetenti o nemiche della Religione, e perché si pasce dell'illusione di chiudere la bocca ai criticoni mentre non fa che allargarla sempre di più. Vorrebbe piacere a Dio, ma senza dispiacere ai nemici di Lui! Perde la stima dei buoni e non acquista quella dei cattivi, anzi di questi si attira il disprezzo riservato ai vili.
È un traditore perché, mentre internamente sa di dover e poter reagire con tanti possibili mezzi in obbedienza al Signore e in armonia con la Chiesa, cede poi esternamente, e ipocritamente, non facendo l'opera religiosa che pur vorrebbe, e facendo invece l'opera contraria che non vorrebbe. Si dimostra anche sleale verso i propri compagni di Fede danneggiandoli.
È uno schiavo, perché vorrebbe fare o non fare un'azione, e intanto un altro lo costringe contro la sua volontà obbligandolo a vedere pericoli anche là dove non sono e ad agitarsi in crescente ansietà.
Ha tutta la ragione Gesù Cristo nel pronunciare la severa sentenza: "Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi" (Mc. 8,38).
Perché mai vergognarsi della propria Fede? Se la si crede falsa', non resta che rinnegarla apertamente e completamente perché il praticarla sarebbe davvero una vergogna. Ma se la si crede vera, e la Religione di Cristo è l'unica vera, non c'è alcun motivo per arrossire nel professarla, come l'eroe non arrossisce delle medaglie conseguite al valore, o il letterato della sua scienza. Giosué Borsi non esitò a sbottonarsi la giubba dinanzi agli ufficiali derisori per mostrare lo scapolare e la cordicella di san Francesco affermando: "Sono terziario francescano".
Il vergognarsi della propria Fede pare un difetto tipico dei cristiani. Non lo si riscontra infatti, o almeno non così diffusamente, tra i seguaci delle altre religioni i quali anzi - ad esempio, i musulmani - mostrano in fatto di religiosità una ostentazione certamente criticabile. , Eppure proprio i cristiani dovrebbero essere in grado per la loro formazione spirituale di capire meglio e di applicare alla loro professione di Fede ciò che Emile de Gerardin affermava in campo politico-militare: "Una bandiera che si nasconde in tasca, non è più una bandiera, ma un fazzoletto".

Sac. Pasquale Casillo 

Cosa fare con questi diavoli



LA LOTTA FRA LUCE E TENEBRA 


LA LUCE SI SCONTRA CON LE TENEBRE 

Cristo è la Luce per gli uomini: indica la strada giusta, il cammino della salvezza. Giovanni ne parla chiaramente all'inizio del suo Vangelo. La Luce è la prima qualifica dell'inviato del Padre: «Veniva nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1, 9). 
Egli è pieno di Vita, questa pienezza è la Luce per gli uomini: «In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. La Luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l'hanno accolta» (Gv 1, 4). 
Non è così ovvio che sulla terra si irradi tanto dono di luce di vita. C'è già un regnante che domina sulla terra: è satana, il potere delle tenebre. 
Il regno delle tenebre è regno di morte, sventura e lacrime mentre il regno della luce è vita, felicità e pace. Matteo saluta infatti l'inizio della vita pubblica di Gesù con le parole di Isaia: 
«Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e in ombra di morte una luce si è levata» (Mt 4, 16). 
Ma l'arrivo della luce di salvezza e di liberazione scatena la violenta reazione del regno dell'odio, del male e della morte. La potenza di satana si scaglia contro Cristo e la sua opera. 
Nel Vangelo di Giovanni tutta la realtà dell'opera di Cristo viene letta nella luce di questo scontro. In particolare l'Evangelista gli dedica il cap. 9: il cieco riacquista la vista, ma anche la sua anima si illumina della luce di Cristo. 
«Gesù chiese al cieco: 'Tu credi nel Figlio dell'uomo?'. Egli rispose: "E chi è Signore, perché io creda in lui?". Gesù gli rispose: 'Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui'. 
Ed egli disse: "Io credo, Signore!". Egli si prostrò innanzi» (Gv 9, 35-38). 
Ma i farisei, più il miracolo è chiaro e innegabile, più si ostinano nell'odio contro Cristo. 
Gesù pronuncia contro di loro parole durissime: «Io sono venuto nel mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi» (Gv 9,39-41). 
Gesù nel tempio, poco prima di affrontare la morte, disse: «Io sono la Luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12); (sotto questo versetto c'è una nota molto intensa nella Bibbia di Gerusalemme dalla quale ho attinto). 
Ci sono dunque due mondi opposti: quello del bene e quello del male; due imperi, rispettivamente sotto il dominio di Cristo e di satana. Anche gli uomini, secondo il linguaggio evangelico, si dividono in «figli della luce o figli delle tenebre» secondo che vivano sotto l'influenza della luce di Cristo o delle tenebre di satana. 
In questa lotta tra la luce, simbolo dell'amore di Dio per l'uomo, e le tenebre, simbolo dell'odio di satana per l'uomo, non vi è la «terra di nessuno». Tutto il mondo è avvolto nella realtà di questa situazione: si è nella luce o nelle tenebre. 
Il biblista padre Alberto Salvatore Panimolle, dopo quindici anni di appassionata ricerca scientifica e di approfondita meditazione sul Vangelo di Giovanni, ha espresso chiaramente questa realtà. 
«In effetti la luce e l'amore del Figlio di Dio suscitano spontaneamente l'odio del mondo satanico che ha fatto l'opzione fondamentale per le tenebre e il male. Di qui la situazione di conflitto permanente e insanabile fra il Cristo e il principe di questo mondo, fra il popolo del Signore e i satelliti di satana. Il simbolismo dell'antitesi "luce-tenebre" appare in merito molto eloquente e significativo. In effetti le due realtà espresse da questo binomio si escludono a vicenda: l'una combatte l'altra, se avanza l'una, retrocede l'altra» (A.S. Panimolle, L'Evangelista Giovanni, Boria, Roma 1985, p. 358). 
Con questa attenzione leggiamo ora la realtà della società italiana di oggi. Ci serviamo di un esempio: L'esempio delle finestre. 
A sera inoltrata guardiamo dall'esterno una bella villa con dieci stanze e le relative finestre. 
Inizialmente ognuna delle dieci finestre è illuminata: segno che nell'interno tutta la villa è nella luce. Poi da cinque finestre non viene più luce: vuol dire che metà della casa è ormai all'oscuro, mentre l'altra metà è illuminata. Passa del tempo e da due sole finestre promana all'esterno la luce; valutiamo che ormai solo il 20% della villa è internamente illuminato, mentre l'80% è nell'oscurità della notte. 
Rapportiamo l'esempio alla religiosità della nostra popolazione. Dal dopoguerra ad oggi, in meno di mezzo secolo, la religiosità della nostra comunità è diminuita con una imprevedibile rapidità: nella visione della vita e nella pratica religiosa. 
Siccome non vi è «terra di nessuno», non c'è fascia neutra di terra che non sia né nella luce né nelle tenebre. O si è nella luce, dice la Scrittura, o nelle tenebre. O nel regno di Cristo o in quello di satana. Perciò, per quanto è diminuita la religiosità negli ultimi decenni, di altrettanto si è esteso il regno di satana. 
La mia esperienza: vivo in una grande diocesi, la più grande della mia regione. Prima di me non c'è mai stato un esorcista incaricato dal Vescovo. 
Da giovane, studiando in seminario, parlavamo a volte di indemoniati, ma come di cose strane e rare. A memoria di uomo non c'era mai stato un caso in diocesi. Ora, invece, ci lavoro quasi a tempo pieno e non basta. Solo di ossessioni vere e proprie, escludendo forme minori e più diffuse, ne incontro molte, più o meno una media di una decina all'anno. 
Altro elemento: in genere chiedo a quelli che vengono da me, dove sono stati prima. Fino a qualche anno fa mi facevano sempre gli stessi nomi di maghi e fattucchieri, oggi sento parlare di nomi nuovi, in continuazione; c'è una vera proliferazione. 
La visione biblica della luce e delle tenebre viene ampiamente confermata dagli studi e dalle statistiche dei mezzi moderni di ricerca sociale. 
L'ISPES è un istituto statale, un po' simile al CENSIS, le cui iniziali significano: Istituto di Studi Politici Economici e Sociali. Nella prima decade di ottobre 1989 ha pubblicato un volume di 700 pagine dal titolo: Rapporto Italia '89; a pagina 661 c'è la scheda 57 che dedica alcune pagine alle ricerche sul mondo dell'occulto. Le vie della ricerca su questo argomento sono riportate ampiamente su un quaderno a parte, dal titolo: I soldi del diavolo. 
Dalla Premessa di tale opuscolo, riporto solo qualche breve stralcio. 
Innanzitutto c'è un'affermazione esplicita sulla vastità del fenomeno della magia e dell'occulto in Italia. 
«Nell'ambito del costume, poi, la tradizione magica è ben viva e fiorente: la moda dell'occultismo e dell'astrologia, della parapsicologia e dell'esoterismo non si è mai spenta nella cultura contemporanea. Sono proprio i canali di una fiorente industria della superstizione. Il mago "moderno" è una persona "istruita" che ostenta diplomi e attestati accademici, che utilizza il computer per preparare gli oroscopi, che si fa pubblicità sulle 'pagine gialle' e sui giornali specializzati, che tiene rubriche di successo alla radio e alla televisione. La magia è oggi un affare che muove un vertiginoso giro di miliardi. Le tariffe sono le più differenziate: possono andare dalle 20.000 lire per un consulto, alle 80.000 lire per togliere il malocchio, fino a 20 milioni per una 'fattura a morte'» (I soldi del diavolo a cura dell'ISPES, via Terme di Traiano 5, Roma, 1989). 
Nel tentativo di spiegare questa improvvisa proliferazione, si accenna a due motivi di fondo: 
l'insoddisfazione per l'eccessivo tecnicismo, che non risolve i problemi esistenziali della vita umana e l'allontanamento dalla pratica e dalla concezione religiosa della vita; esattamente come dicevo anch'io poco prima. 
Da I soldi del diavolo leggiamo ancora: 
«L'industria dell'occulto ripropone esplicitamente l'ideologia che vede il mondo "tradito" dalla scienza e dal pensiero razionale, considera la natura "violata" dalla tecnica e l'uomo abbandonato in un cosmo che non comprende e che è votato alla rovina. Ecco allora riaffiorare l'idea sotterranea dell'onnipotenza del desiderio e il vecchio tentativo di forzare la realtà con pratiche rituali. Tali idee hanno raggiunto il pubblico di massa e sono penetrate nella visione del mondo di migliaia di persone. L'esigenza di spiegazioni totalizzanti, la ricerca di salvezza dal dolore e dal rischio dell'esistenza, la ricerca di consolazione e rassicurazione, le incertezze del, danno in parte ragione delle attuali regressioni verso il pensiero magico. A ciò va aggiunta la perdita del fascino che la religione istituzionale ha subìto, il suo supposto 'svuotamento' della carica salvifica interiore». 
Il 3 marzo 1991 si è concluso a Perugia un importante convegno sul tema «Magia, spiritismo e razionalità a confronto». Promotrice ne è stata la prof. Cecilia Trocchi Gatto, docente di antropologia culturale all'Università di Perugia e autrice dell'affermato volume: Magia ed esoterismo in Italia. Nel corso del Convegno sono emerse queste cifre: 
«L'universo dell'esoterico attira per credulità, curiosità o addirittura iniziazione, ben 12 milioni di italiani e produce un fatturato annuo di 1.000 miliardi, mentre 170.000 sarebbero gli operatori del settore» (dalla «Stampa»). 
Queste parole andrebbero riascoltate: porgono l'inquietante interrogativo del perché la cultura laica e agnostica sul dilagante fenomeno dell'occultismo, sia pure qualche rara volta, riesca a dire con tanta chiarezza quello che si vergognano di ammettere certi ambienti ecclesiali. 

Sacerdote Esorcista Raul Salvucci

Maria, donna della Nuova Alleanza



O Maria Santissima,
Donna della Nuova Alleanza,
ai piedi della croce di tuo Figlio
hai partecipato al dono della Sua Vita
e hai accolto tutti noi
come figli redenti dal Sangue Prezioso.
Tu ci sei vicina come madre e modello.
Intercedi per noi
perché siamo resi capaci
di amare profondamente e sempre
e di portare nel mondo
il fuoco dello Spirito
e il perdono del Padre. Amen.

Pentimento e penitenza, sono necessari, per poter entrare nel regno di Dio



Maria Madre di Dio

Nella preghiera c'è, e troverete la forza.

Essa è la cosa più potente che possedete.

Una preghiera può spostare le montagne, se solo credete veramente in lei. Questa frase l'avranno già sentita in tanti e molti adesso scuoteranno la testa dicendo: a questo non credo.” È così che vi negate da soli la forza che avreste nel recitare una preghiera con vera fede. 

Voi avete una missione, qui sulla terra ed è quella di servirLo. Servendo Dio Padre l'Altissimo lo aiutate a realizzare i suoi piani e siate certi che questi piani sono per il benessere di tutti i suoi figli.

 Delitti, crisi, fame, cattive condizioni di vita, ecc. avidità, cupidigia, passioni indeboliscono la morale che una volta avevate e aprono le porte a Satana e alle sue azioni oltraggiose. 

Figli miei, Dio Padre vi ama. Vi amo moltissimo e ama ognuno singolarmente. Al suo amore non importa se avete peccato, egli vuole solo che facciate ritorno a Lui, e che facciate di, affinche’ questo si realizzi.

Egli non approva nessun peccato, al contrario li disprezza, ma Egli comunque ama ogni peccatore non importa che peccato Egli abbia commesso. In questi tempi, ricolmi di vizi Egli desidera ardentemente il ritorno di TUTTI I SUOI  figli e offre ad  ognuno il suo inesauribile amore.

Per far sì che, più figli di Dio possibile, possano tornare a Lui, Egli vi regala, ormai da tempo, il tempo della misericordia. Questa un tempo in cui tutti figli di Dio possono tornare a Lui facendo penitenza. I figli, fra voi, che vogliono tornare al Padre ricevono così, il loro “biglietto d'ingresso”.

Dopo il pentimento e la penitenza viene la purificazione. La purificazione è un processo automatico, quindi qualcosa che non fate voi di persona ma a cui venite sottoposti. Il pentirsi e la penitenza invece è ciò che voi dovete fare di vostra volontà. Quando avete portato a termine anche la purificazione, allora potete inoltrarvi nella preparazione, e anche questa non la fate da soli, ci sono molti santi celesti aiutanti, che vi stanno accanto e vi istruiranno.

Figli miei, credetemi, che per molti di voi sarà molto difficile anche solo provare di nuovo dei sentimenti. Molti sono così contaminati dalle scelleratezze di Satana che i  loro sensi sono resi insensibili e non riescono più a provare altro, al di fuori del desiderio del  proprio piacere personale. Aiutate queste anime attraverso le vostre preghiere. Pregate che possao recuperare la loro naturale sensibilità, creata da Dio Padre, e che riescano a provare pentimento. Recuperata la loro sensibilità, essi possono allontanarsi dai vizi e pentirsi. Pregate poi anche per la penitenza, così l'anima può tornare a Casa.

LA VITA DI SAN BENEDETTO



tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno


L'acqua dalla pietra

Tra i monasteri che aveva costruiti ce n'erano tre situati in alto tra le rupi dei monti e per i poveri fratelli era molto faticoso dover discendere tutti i giorni al lago per attingere l'acqua; tanto più che essendo il fianco della montagna tagliato a precipizio,  C'era  da  aspettarsi  prima  o  dopo  qualche  grave  pericolo  per  chi discendeva.  Si  misero  dunque  d'accordo  i  monaci  dei  tre  monasteri  e  si presentarono al servo di Dio. "Noi - dissero - dobbiamo scendere tutti i giorni fino al  lago  per  prender  l'acqua  e  questo  lavoro  sta  diventando  un  po'  troppo difficoltoso: noi saremmo del parere che i nostri tre monasteri siano trasferiti altrove". Egli li consolò con dolcezza e con un sorriso li congedò.
Nella stessa notte, preso con sé quel piccolo Placido, di cui ho già parlato più sopra, salì su quei rapidi monti, e si fermò lungamente a pregare.
Terminata la preghiera collocò in quel punto tre pietre, come segno e senza che nessuno si accorgesse di nulla, fece ritorno al suo monastero.
In uno dei giorni seguenti i monaci tornarono da lui per sentire cosa avesse deciso sulla necessità dell'acqua. Rispose: "Andate qua sopra, su questi monti, e dove troverete tre pietre poste una sull'altra, lì scavate un poco. A Dio Onnipotente non  manca  la  possibilità  di  far  scaturire  acqua  anche  sulla  cima  di  questa montagna, degnandosi di liberarvi dalla fatica di un viaggio tanto pericoloso. 
Andate".
Partirono e trovarono la rupe del monte che Benedetto aveva descritta: era già tutta trasudante acqua. Vi scavarono una buca che subito rigurgitò di acqua e questa scaturì così abbondante che fino ad oggi copiosamente scorre lungo le pendici, scendendo fino alla valle.

La Stolta Superbia e Soave Umiltà



ISRAELE

“Nel Popolo eletto si dovrebbero trovareanime pronte a ricevere il Messia nella cui attesa si sono consumati d’ansia i Patriarchi e i Profeti, questo Messia finalmente arrivato, preceduto, accompagnato da tutti i segni profetici, questo Messia la cui figura spirituale si delinea sempre più chiara attraverso i miracoli visibili e invisibili sugli elementi, sui corpi, sulle anime che si convertono e sui pagani che si volgono a Dio. Invece così non è! La prontezza a seguire il Messia è fortemente ostacolata proprio nei figli di questo Popolo e, doloroso a dire, lo è tanto più, quanto più si sale nelle classi sociali più alte. Vi dico questo non per scandalizzavi, ma per indurvi a riflettere e a pregare”.
“Pagani e peccatori fanno più strada sulla via di Dio. Perché questi accolgono e quelli non accolgono il Salvatore, la sua Parola.
Perché i figli d’Israele sono ancora incrostati come ostriche perlifere al banco sul quale sono nati. Perché sono ricolmati, saturati, obesi della loro scienza, non sanno fare posto alla mia sapienza, gettando via il superfluo per fare posto al necessario. Gli altri non hanno questa zavorra: sono poveri peccatori e pagani disancorati come navi alla deriva. Sono poveri che non hanno tesori propri, ma solo fardelli di errori e di peccati di cui si spogliano con gioia, appena riescono a capire cosa sia la Buona Novella, il Vangelo. Sentono il suo miele corroborante, ben diverso dal disgustoso miscuglio dei loro errori e peccati! La caparbietà d’Israele è frutto di un eccessivo attaccamento alle proprie idee, dottrine, al proprio “io”. Il rifiuto del Vangelo è sintomo di superbia intellettuale, come la sua accettazione è effetto di povertà, di miseria interiore riconosciuta con umiltà” (Poema 3°, p. 254).
“Vi è in Israele una stolta superbia, quella di giudicare bestemmia il Nome del nostro Dio su labbra pagane. Si giunge a proibire ai gentili di accostarsi al Dio vero, perché si giudica ciò sacrilegio. Il Dio d’Israele è lo stesso Dio che ha creato tutti gli uomini. Perché impedire che le creature sentano l’attrazione del loro Creatore? Credete voi che i pagani non sentano qualcosa nel fondo del cuore, qualcosa d’insoddisfatto che si agita, grida e cerca? Chi? Il Dio ignoto! Credete voi che se un pagano si tende verso l’altare del Dio ignoto, a quell’altare incorporeo che è l’anima in cui è sempre un ricordo del suo Creatore, credete voi che Dio respinga il suo anelito come una profanazione? L’anima umana aspetta, difatti, di essere posseduta dalla gloria di Dio come l’antico Tabernacolo, e piange finché tale possesso non la colmi. Credete voi che sia peccato quel desiderio interiore suscitato da appelli celesti, quel sospiro dell’anima che dice: “vengo”, al Dio che le dice. “Vieni?”...
Che sia santità il corrotto culto dell’ebreo credente che offre al Tempio quanto avanza delle sue gozzoviglie, entrando al cospetto di Dio e nominando l’Essere santissimo con uno spirito e un corpo che è tutto una verminaia di colpe?
Allora solo i bambini potranno chiamare Dio, poiché ogni uomo è peccatore! E’ invece dai peccatori che il Signore va invocato, da coloro che si sentono strozzati da Satana e vogliono liberarsi dal Seduttore e dal peccato.
Vogliono! Il volere guarire, ecco ciò che cambia il sacrilegio in culto di Dio, in orazione.
Bisogna invocare l’Onnipotente per fugare il tentatore, per essere perdonati e guariti! Non è nominare invano il nome di Dio, quando, come il battito del cuore, ogni minuto del giorno, ogni bisogno o tentazione vi riporta sulle labbra la parola di filiale amore: “Aiuto, Signore!” (Poema 2°, p. 539).
“Conoscete gli idoli e le eresie d’Israele, idolatra e eretico da secoli. I gentili (pagani) saranno migliori, per questo non li ho esclusi, respinti. Ricordate i Profeti, predissero la vocazione dei Gentili e la durezza dei Giudei.
Perché chiudere le porte del Regno a coloro che mi amano e vengono alla Luce che la loro anima cerca? Non li dovete credere più peccatori di voi (ebrei), perché finora non hanno conosciuto Dio.
Spesso sono migliori di voi, perché senza avere la giusta religione, sanno essere giusti.
Non mancano i giusti in nessuna nazione, religione. Dio osserva le opere, non le parole degli uomini. Se vede un pagano fare naturalmente, per giustizia di cuore, ciò che la Legge del Sinai comanda, perché dovrebbe guardarlo come abietto? Non è più meritorio che un uomo che conosce il comando di Dio, si vieti da sé ciò che la sua coscienza disapprova come male, rispetto al merito molto relativo di chi, conoscendo Dio, il fine dell’uomo e la Legge che aiuta a conseguirlo, fa continui compromessi e calcoli per adeguare la perfetta Volontà di Dio alla propria volontà malvagia?
Credete che l’Altissimo apprezzi le scappatoie messe da Israele all’ubbidienza per non avere a molto sacrificare la propria concupiscenza?
Quando un pagano uscirà dal mondo, giusto agli occhi di Dio per avere seguito la retta legge imposta dalla sua cocienza, credete che sarà giudicato demonio? Dio giudicherà le azioni degli uomini, e Cristo, supremo Giudice, premierà coloro che dal fondo dell’anima aspiravano all’unione col Dio ignoto, ma intuito oltre il falso scenario dell’Olimpo.
Troppo spesso il nome di Dio è stato deriso per colpa delle opere del Popolo di Dio. Non credetevi i tesorieri esclusivi dei miei doni e meriti. Sono morto per tutti, per gli ebrei e per i pagani. Il mio Regno sarà di tutte le Genti.
Non abusate della pazienza con cui Dio vi ha trattati, dicendovi: “A noi tutto è concesso!”
Non è vero, perché ormai non c’è più questo o quel popolo, ma soltanto il mio Popolo nel quale hanno lo stesso valore i vasi consumati al servizio del Tempio e quelli che verranno deposti sull’altare del Signore. Anzi, molti vasi consumati al servizio del Tempio, ma non di Dio, verranno gettati via e sostituiti sull’altare da quelli che non hanno mai conosciuto incenso, olio o balsamo, ma sono desiderosi di esserne riempiti per servire alla gloria di Dio.
Non esigete, quindi, molto dai Gentili.
Bastano la fede e l’ubbidienza alla mia Parola, poiché una nuova circoncisione del cuore, o meglio, dello spirito, sostituisce quella antica.
Al sangue della circoncisione, simbolo della purificazione dalla concupiscenza, che ha privato Adamo e l’Umanità dalla figliolanza divina, si sostituisce ora il mio Sangue to, valido per tutti, circoncisi e incirconcisi, purché ricevano il nio battesimo e rinunzino a Satana, al mondo e ai vizi per amor mio. Non disprezzate gli incirconcisi, pensando a quanti peccati sono giunti i circoncisi” (Poema 10°, p. 224).

René Vuilleumier

Godiamo di Te, Gesù!



Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi 
quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro 
nel cielo; e vieni! Seguimi!” (Mt 19,21).


Tu sei il gioiello prezioso, 
nascosto dentro i nostri cuori. 
Ogni uomo può godere della tua brillantezza, 
della tua luce. 
Godiamo di Te, Gesù! 
Sei Tu la perla colorata dal Sangue; 
la vita pura e calda che bagna 
e lava i cuori degli uomini. 
Godiamo di Te, Gesù! 
Dentro la nostra terra 
ti sei nascosto, perla preziosa.
E noi ti abbiamo trovato, gioiosa scoperta 
che salva la vita. 
Godiamo di Te, Gesù! 
In ogni goccia del tuo Sangue amoroso 
ogni uomo ritrova se stesso. 
Il fiume di vita raggiunga ogni uomo, 
reso prezioso, come il tuo Sangue! 
Godiamo di Te, Gesù! Amen. 

MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 28 GIUGNO 2019 SACRO CUORE DI GESÙ



Amato Popolo Mio:

LA MIA BENEDIZIONE DEVE ESSERE PRESA CON MAGGIORE SERIETÀ. VI TROVATE IN UN PERIODO CHE DEVE ESSERE VISSUTO SPIRITUALMENTE AFFINCHÉ POSSIATE VIVERE NEL MIO AMORE ED ESSERE LA PARTE FEDELE DEL MIO POPOLO.

Dopo queste Parole, Nostro Signore Gesù Cristo, imponente nella Sua Tunica bianca con lucenti bordature giallo oro, i capelli castano chiaro ondulati e i Suoi profondi occhi color miele, mi ha detto:

“Mia amata: GUARDA IL MIO CUORE, INARIDITO DALLA MANCANZA D’AMORE DEI MIEI FIGLI, GUARDA COME SPASIMA IL MIO CUORE A CAUSA DELLA SFRONTATEZZA DEI MIEI FIGLI CHE ESIGONO CHE IO MI ALLONTANI DALLE LORO VITE!”  

In quel momento il Sacratissimo Cuore del nostro amato Signore ha trapassato la Sua Tunica ed è apparso sopra il Mantello ed io ho potuto vedere con stupore come l’aridità di cui mi stava parlando riverberava di Luce, ho visto il cuore vivo, una luce che si univa al Sangue in un inspiegabile insieme di Divina Maestà. 
 
Nostro Signore mi dice: “Guarda come ormai non si sta più rispettando la natura dell’essere umano, nella smania di sfidarmi, si sta creando un’immorale forma di relazione tra uomo e uomo e tra donna e donna.”

HANNO FERITO LA MIA VOLONTÀ!

Coloro che si sono accaniti nel ribellarsi contro di Me, si sono persi nella loro follia e vi si immergono perché sono accecati, ubbidiscono al demonio che ha saturato la loro mente con un nuovo culto: quello satanico.

Non si rendono conto di quello che emanano verso tutto il creato: disobbedienza, mancanza d’amore, empietà, follia, abbandono, morte: hanno seppellito la loro fede in Me e Mi crocifiggono nuovamente commettendo innumerevoli eresie e costanti sacrilegi!

L’oscurità dell’anima dell’uomo raggiunge tutto il creato e scatenerà grandi eventi che porteranno l’umanità a vivere in una grande tribolazione.

Grandi nazioni si stanno mettendo insieme per creare alleanze contro altre nazioni, per invaderle ed in questo modo dominare, tra le altre, la Grande Nazione del Nord.” 

Nostro Signore Gesù Cristo mi permette di vedere questa grande invasione dell’America e contemporaneamente quella dell’Europa. Vedo gli Stati Uniti spogliati delle loro ricchezze ed altre nazioni saccheggiate e soggiogate al servizio del male.

Ad un certo punto Mi dice: “Amata figlia Mia, guarda con attenzione…
All’improvviso il globo terrestre è davanti ai miei occhisi avvicina a grande velocità, poi si ferma.  
Vedo la mappa geografica di tutta l’America e il Signore mi indica l’America del Nord che si solleva lasciando allo scoperto le stratificazioni della terra. 
Il nostro amato Signore mi dice: “presta attenzione”.

E di colpo vedo partire dal nucleo della terra un movimento che, aumentando d’intensità, raggiunge la superficie.

Nostro Signore mi dice: “figlia, amata Mia, guarda cosa succede con questo grande terremoto, che accelera man mano che si avvicina alla superficie e fa aumentare il movimento.

Vedo aprirsi le faglie tettoniche e quello che l’uomo ha costruito oscilla fortemente, vedo sgretolarsi grandi grattacieli; il dolore umano è grande, tutto è silenzio per un attimo e quindi, tra i lamenti, sento molte persone che chiedono perdono a nostro Signore.

“Figlia Mia: vi ho ribadito con precisione il forte movimento che avrebbe scosso la terra, i grandi terremoti che avrebbero provocato grandi sofferenze a tutti gli uomini della terra poiché gli uomini non si sono convertiti e Mi hanno sfidato.

Parte di questa perversa generazione finirà nelle tenebre e dopo questa oscurità sopraggiungerà la carestia.

Voi non credete, non vi analizzate, non vi convertite. Prendete alla leggera i Miei avvertimenti e quelli di Mia Madre, nonostante dall’Universo stiano già arrivando piccoli moniti di quello che poi succederà su grande scala alla terra e che causerà una grande distruzione.

Non adottate modernismi riguardo alla Mia Parola, rimanete legati alla Mia Legge ed approfondite la Mia Parola, siate Amore come Io Sono Amore, Vero Amore.  (Cfr. 1 Gv 4, 8 & 16).

Non prendete parte ai modernismi di coloro che vogliono sottomettere la Mia Chiesa, la Mia Parola è UNA.

Popolo Mio, siate più spirituali di modo che, fortificati dal Mio Santo Spirito, possiate essere fraterni e tenete presente che il male corrode il cuore dell’uomo, vi pianta inquietudini e tendenze che non sono la Mia Volontà per confondervi e per rubarvi la Salvezza Eterna.

Non allontanatevi da Mia Madre, in Lei troverete la forza per continuare sul Mio Cammino.

Andate in aiuto dei vostri fratelli, preparatevi spiritualmente e nelle cose basilari, senza dimenticare che Io ricompenso chi si sforza.   

Non siate di quelli che predicano unicamente il Mio Amore e non la Mia Giustizia.  

L’agire di uno dei grandi governanti del mondo sarà ridotto al silenzio e l’umanità entrerà nel panico. I suoi oppositori approfitteranno di quel momento per entrare in azione.

Io voglio che comprendiate che vi state infliggendo il vostro stesso castigo, che comporterà malattie, eventi della natura, ribellioni dell’uomo contro di Me e contro Mia Madre.

LA GUERRA CHE STATE VIVENDO IN SILENZIO, DIVENTERÁ LA TEMUTA E DEFINITIVA TERZA GUERRA MONDIALE.

Pregate, Popolo Mio, pregate per tutta l’umanità che, agevolata dal male, sta per sprofondare nella sua ecatombe.

Pregate, Popolo Mio, la maggior parte della terra tremerà, quale risultato del cattivo comportamento dell’uomo.

Pregate, Popolo Mio, pregate, la peste sta avanzando, così come stanno avanzando gli uomini che non credono in Me e che si addentrano nelle Mie Rivelazioni ed in quelle di Mia Madre, non per timore, ma per negarle, perché hanno accolto il male.

Popolo Mio, queste Rivelazioni servono a prepararvi spiritualmente, non abbiate paura di chi si burla di voi, non abbiate paura di essere disprezzati. Stanno ormai per arrivare gli eventi che l’uomo stesso sta attirando su di sé e, con il Mio Amore, voi aiuterete coloro che li avevano disprezzati.

VENITE A ME, NON RINUNCIATE A SALVARE L’ANIMA!

Dopo aver detto queste Parole, nostro Signore si è allontanato benedicendo l’umanità.

Vi benedico con il Mio Amore.

Il vostro Gesù.

AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
                                                                       
                                                    
COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Di fronte a queste Parole, bisogna solo meditare ed immergersi nell’Amore Misericordioso della Trinità Sacrosanta e della Nostra Madre Santissima, dobbiamo rifugiarci nel Sacro Cuore di Gesù, pregare ed essere di quelli che non stanno zitti di fronte ai gravi torti che subisce un Cuore tanto Adorabile. 

Noi chiediamo al Cuore di Gesù di liberarci dell’immoralità di questa generazione ma non approfondiamo il perché di quello che sta accadendo, mentre la verità è che il demonio si sta imponendo su un’umanità senza Dio.

FRATELLI, COSA STA SUCCEDENDO ALLA CHIESA DI CRISTO?
RIPARIAMO ED AGIAMO!

Amen.

venerdì 28 giugno 2019

O Gesù, permettimi di entrare nel tuo cuore



O Gesù, permettimi di entrare nel tuo cuore
come in una scuola.
Che in questa scuola io impari la scienza dei santi,
la scienza del puro amore.
O Maestro buono,
che io ascolti con attenzione
la tua voce che mi dice:
«Imparate da me
che sono mite e umile di cuore
e troverete riposo vero per l’anima».

(Santa Margherita maria Alacoque)

Guardatemi sulla Croce



Guardatemi sulla Croce… Non ti provoco avversione in questo stato? Obbrobrio per gli uomini, rigettato dal Padre, solo, sotto il peso dei peccati, inchiodato su una Croce… Puoi tu, ancora, fissare su di Me uno sguardo fiducioso, pieno di speranza, e credere che Io sono il tuo Dio e il tuo Sposo? Tutti Mi hanno abbandonato, smarriti per il Mio annientamento. Solo due o tre anime fedeli che Mi guardano con occhi velati di lacrime… Mia Madre… la Mia amatissima Madre!… Il discepolo che ho tanto amato, la Maddalena, e tu sei con loro… Ti riconosco e sono felice; però, gli altri, dove sono? Dov’è Pietro, la Roccia contro cui dovranno infrangersi le tempeste?… Dov’è la Mia Chiesa nascente che, poco dopo, uscirà dalla Piaga viva del Mio Cuore che il soldato si appresta ad aprire? Uscirà da questa Piaga come il più bel fiore del Paradiso, concepita con l’Amore e nutrita con il Mio Corpo e il Mio Sangue, che fino alla fine dei tempi continuerò a versare per essa, come faccio in questo momento.
Piccola, il tuo amore è sincero e forte. Tu Mi consoli tanto!… Sei la Mia compagna nel dolore e nella sofferenza. Ogni giorno il Sinedrio si riunisce per Me, per giudicarmi e condannarmi; così la Mia Passione si prolunga attraverso i secoli.
Desidero che il gruppo si prepari bene per fare una Consacrazione speciale. Voglio, cioè, che organizziate tutto, che parliate alle Autorità, ai Collegi e alle Congregazioni Religiose.
Che povera idea hanno gli uomini del loro Dio, compresi coloro che sprecano la loro vita chini sui loro libri. Ma Io sono Padrone di Me stesso…
Con un amore ardente per le anime, Io vi cerco, figli Miei, insieme a Mia Madre, sospirando con vivo desiderio per quelle anime che sono autentiche messaggere della Volontà del Padre, che scoprono la grande Volontà, quella Volontà che sa rendere eternamente preziose anche quelle cose che all’apparenza appaiono cattive.

La Porta del Cielo
Messaggi dettati a Catalina rivas



Per innamorarsene, Dio non posa lo sguardo sulla grandezza dell'anima, ma sulla grandezza della sua umiltà.

Il Sacro Cuore



Conquiste del Sacro Cuore

Le richieste di approvazione liturgica

La diffusione della devozione al Sacro Cuore trovò un veicolo efficace nelle Confraternite religiose. Col tempo vennero costituite numerose nuove Confraternite dedicate appositamente al culto del Cuore divino; all’inizio del XVIII secolo esse erano già oltre 350 in Europa. 
Mentre la devozione al Sacro Cuore andava diffondendosi, la Chiesa, con sapienza e prudenza, andava conferendole una sempre maggior approvazione, nella prospettiva di elevarla al livello di culto pubblico nella Liturgia. L’approvazione ufficiale doveva sorgere come coronamento di un lungo cammino di pietà popolare. Esso dovette però superare molti ostacoli, dovuti all’ insorgere d’incomprensioni e ripulse, anche nell’ambiente ecclesiastico. Inoltre, prima di arrivare ad un’approvazione definitiva, era necessario chiarire alcuni problemi dottrinali. 
I primi passi di questo cammino cominciarono quando Margherita Maria era ancora viva. Alcuni conventi della Visitazione sollecitarono i vescovi o direttamente Roma a varare la festa e la Messa e l’Ufficio del Sacro Cuore. Molte personalità appoggiarono questa richiesta. Una prima domanda ufficiale alla Santa Sede, fatta dalle Visitandine nel 1707, ottenne una risposta evasiva. 
Ma nel 1720 avvennero i fatti di Marsiglia, dove la corruzione morale era grande. La beata Anna Maddalena Remuzat previde che la città sarebbe stata colpita con un flagello; pertanto propose il culto al Sacro Cuore come rimedio.
In effetti, nel 1720 una grave peste decimò Marsiglia. Il vescovo, accogliendo i consigli della suora, istituì una festa solenne in onore del Sacro Cuore, stabilendola per il 1 novembre. La peste cessò, ma il flagello si ripresentò due anni dopo.
Allora la Remuzat dichiarò che non erano solo i fedeli a dover fare penitenza, ma anche l’intera città, a cominciare dalle autorità. I capi e magistrati della Provenza fecero voto che ogni anno, nel giorno della festa del Sacro Cuore, sarebbero andati in solenne processione nella chiesa della Visitazione, per assistere alla Messa e ricevervi la Comunione, come atto di omaggio al Cuore divino. Allora, la peste sparì definitivamente 53.
Questo fatto contribuì molto a diffondere la pratica delle consacrazioni di diocesi, municipi e, poi, anche nazioni al Sacro Cuore, come vedremo.
Nel 1726, sull’ onda di questi eventi, venne avanzata una nuova richiesta di approvazione del culto del Sacro Cuore. I vescovi di Marsiglia e di Cracovia, ma anche i Re di Polonia e di Spagna, la patrocinarono presso la Santa Sede. L’anima di questo movimento era il gesuita Giuseppe de Gallifet (1663-1749), discepolo di san Claudio de la Colombière, che aveva fondato la Confraternita del Sacro Cuore. Anche questa volta la Santa Sede preferì rinviare ogni decisione; il cardinale com petente, Prospero Lambertini, era diffidente verso questa devozione e lo restò più tardi, divenuto Papa Benedetto XIV. Infatti, tra il 1740 e il 1745, dapprima la pia regina di Francia, Maria Leczinska, che era di origine polacca, e poi il Patriarca di Lisbona, sollecitarono il Papa ad istituire la festa del Sacro Cuore; ma questi si rifiutò per non suscitare l’irritazione di teologi e politici «illuminati» 54. Tuttavia, in segno di accondiscendenza, inviò alla regina una preziosa immagine del Cuore divino.

Guido Vignelli

LA CROCE



Estratti dall’Opera sulla Divina Volontà scritta da Luisa Piccarreta


Volume 1
... “ Come la moneta se non portasse impressa l’immagine del proprio re non sarebbe ritenuta dai popoli come buona, ma falsa e quindi di nessun valore, così le tue opere, se non sono innestate alla mia Croce ”. 
... “ Sappi che le virtù divengono dolci ed amabili quando vengono avvalorate e fortificate nell’innesto con la Croce. Prima della mia venuta in terra, le pene, gli obbrobri, i dolori, la povertà, la malattia ed ogni specialità di Croce erano tenuti in conto di vera confusione ed infamia, ma dacché furono sofferti da Me, tutti vennero ad essere santificati e divinizzati dal mio contatto, sicché cambiarono aspetto e si resero dolci e graditi;  l’anima che ha il bene di avere qualcuna di queste Croci, si stima più che onorata e questo avviene perché l’anima ha ricevuto la mia divisa, rendendosi così figliola di Dio;  sperimenta invece il contrario, l’anima che guarda e si ferma nella corteccia della Croce e, trovandola molto amara, ne prende disgusto e ne dà lamento, giacché la riceve come se le fosse stata data a torto;  ma chi vi è penetrato dentro, trovandola molto gustosa e salutare, forma in lei la sua felicità ” ....
... “ Se tutti sapessero che bene inestimabile contiene in sé la Croce e come essa rende l’anima preziosa, tutti indispensabilmente l’agognerebbero, poiché chi ha il bene di possederla acquista con essa una gemma d’inestimabile valore;  basta solamente dirti che Io, venendo dal Cielo in terra, non scelsi la ricchezza ed i piaceri della vita, bensì ebbi come più care ed intime sorelle le croci e la povertà, le ignominie ed il più crudo patire, tanto che in presenza di tutto ciò ho sempre ardentemente desiderato che presto si appressasse il tempo della mia Passione e Morte di Croce, giacché in questa Io avevo riposto la salvezza delle anime ”... 
“ Vuoi tu, diletta mia, essere tutta bella?  Contempla la Croce che ti darà i lineamenti più belli che si possano trovare sia in Cielo che in terra, tanto da fare innamorare Iddio che pur in Sé contiene tutte le infinite bellezze. Vuoi tu essere ripiena d’immense ricchezze e non per breve tempo, bensì per tutta l’eternità?  Ebbene, se in te è entrata la brama di possedere il Cielo con tutte le sue ricchezze, innamorati sempre più della Croce;  essa ti somministrerà tutte le ricchezze, cominciando dai minutissimi centesimi, quali sono le più piccole sofferenze di qualsiasi specie, fino alle più incalcolabili somme quali le procurano le Croci più pesanti.  Intanto, gli uomini, che sono divenuti tanto avidi nel procacciarsi il minimo guadagno d’un mero soldo temporale che presto dovranno abbandonare, non si danno alcun pensiero di acquistare un centesimo di bene eterno; quando Io, avendo compassione di loro per la spensieratezza che hanno per tutto ciò che riguarda il bene eterno, porgo loro benignamente l’occasione di profittarne, questi invece di essermi grati si sdegnano verso di Me e Mi offendono con la loro ostinazione. Vedi, figlia mia, quanta cecità nella povera umanità!  Nella Croce, invece, vi sono racchiusi tutti i trionfi ed i più grandi acquisti e vittorie;  tu intanto, non avere altra mira se non la Croce, perché questa basterà e supplirà a tutto ... ”
“ La Croce ben sopportata ed ardentemente bramata fa ben distinguere i predestinati dai reprobi, i quali sono sì recalcitranti ad ogni patire. Sappi che nel giorno dell’Universale giudizio, gli amanti della Croce, a vederla comparire, quanto si rallegreranno, mentre i reprobi saranno presi ed assaliti da orribile spavento. Sin da ora, diletta mia, si può senza dubbio asserire se un tale è uno dei salvati o è eternamente perduto; poiché se questi, al presentarsi della Croce, l’abbraccia e con rassegnazione e pazienza Mi segue e di tanto in tanto la bacia, ringraziando Colui che gliel’ha inviata, è segno evidente e più che sicuro che costui è nel numero dei salvi; ma se all’opposto, al presentarsi della Croce, la persona s’irrita, la disprezza e vorrebbe ad ogni costo sottrarsi ad essa, già meritata a causa delle sue dissolutezze, può tenersi come segno certo che costui cammina per la via dell’inferno;  e quindi, i reprobi, se alla vista della Croce Mi offendono in vita, nel giorno del giudizio, più che mai, Mi bestemmieranno, vedendo comparire la Croce che produrrà in loro l’eterno terrore. La Croce, poi, figlia mia, è il distintivo del vero cristiano: essa dice tutto, poiché come un libro aperto fa distinguere il buono dal reo, ma fa anche conoscere chi sarà più o meno eminente. Oltre a ciò, tutte le virtù, dinanzi all’eccellenza della Croce, si fanno dimessamente umili e riverenti, e sai quando acquistano maggior lustro e splendore?  Allorché si sono ben bene innestate in essa ”.