martedì 25 giugno 2019

Il Sacro Cuore



Conquiste del Sacro Cuore

Il «soavissimo incarico» della Compagnia di Gesù

Non era un caso, se il primo sostegno della veggente di Paray-le-Monial era stato quello di un gesuita. La Compagnia di Gesù era destinata ad essere il principale diffusore della devozione al Sacro Cuore.
Questo ruolo fu preannunciato a Margherita Maria da una visione, raccontata da lei stessa in una lettera del 1688 alla madre De Saumaise:  «Mi fu presentato un luogo molto elevato, spazioso e ammirevole per bellezza, al centro del quale si trovava un trono di fiamme, sul quale stava il Cuore di Gesù con la sua piaga, la quale lanciava raggi talmente ardenti e brillanti da illuminare e riscaldare l’intero luogo. Da un lato stava la Santa Vergine Maria; dall’altro, san Francesco di Sales col santo padre de la Colombière». Volgendosi al padre de la Colombière, la Madonna disse: «Voi, fedeli servitori del mio divin Figlio, avete un grande còmpito riguardo questo tesoro. Se infatti alle figlie della Visitazione è concesso di conoscerlo e di diffonderlo agli altri, ai sacerdoti della vostra Compagnia (di Gesù) è concesso di farne vedere e sperimentare l’utilità e il valore, affinché se ne possa approfittare, ricevendolo col rispetto e la riconoscenza dovuti a un così gran beneficio» 52.
Dopo san Claudio, molti altri gesuiti continuarono a propagare il messaggio di Paray-le-Monial. L’apostolato gesuitico sostenne questa devozione con l’insegnamento teologico, con la predicazione e soprattutto con l’entusiasmante esempio. Quella che all’inizio era una devozione basata su sentimenti ed esperienze personali, sempre soggettivi e discutibili, diventava una via spirituale fondata e sicura, adatta ai tempi tempestosi che si preparavano per la Chiesa.
Superata una prima fase di incertezza, la Compagnia di Gesù proclamò più volte che considerava come un onore accettare questa missione. Ad esempio, nel 1833 nel suo XXIII Capitolo Generale, confermò nel decreto n. 46: «Dichiariamo che la Compagnia di Gesù accetta e riceve con animo trasbordante di gioia e di gratitudine il soavissimo incarico, ad essa affidato dallo stesso Nostro Signore Gesù Cristo, di praticare, fomentare e propagare la devozione al suo santissimo Cuore».

Guido Vignelli

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