lunedì 31 agosto 2020

FALSI PROFETI



I falsi profeti cercano di sminuire la Mia Santa Parola. 

Mia amata Figlia prediletta, ti prego di dire ai Miei figli di essere attenti ai falsi veggenti che parlano nel Mio Nome, ma che promuovono parole che non provengono dalle Mie Labbra. 

Molti di questi auto-proclamati veggenti, che ap paiono all‟esterno come cattolici e con tutti i manierismi associati a questa e ad altre dottrine cristiane, sono in realtà seguaci New Age. 

Seguaci New Age si infiltreranno ora nel mondo per convincere i Miei figli che sono stati inviati a promuovere la Mia Santa Parola. Le loro parole avranno una facciata di verità. Useranno un linguaggio sofisticato, amorevole, ben pensato, ma nasconderà una bugia. 

Questa è l‟era in cui emergeranno i falsi profeti, e molti dei Miei figli avranno difficoltà a discernere la verità dalla finzione. 

Tu, figlia Mia, sei ora nel mirino di questi veggenti che si sono prefissati di sminuire la Mia Santa Parola. Non permettere che ciò accada, altrimenti i Miei figli saranno risucchiati in un buio da cui faranno fatica a districarsi. 

Ricorda questo. Anche questi falsi profeti sono Miei figli amati, quindi per favore prega per loro. Purtroppo sono stati fuorviati a credere in una gerarchia immaginaria e ad un universo che non esiste. 

Diffidate di coloro che si rivolgono ai maestri ascesi o che parlano di una nuova era di luce in cui Dio Padre è semplicemente visto con un altro aspetto. Queste anime non sono dirette da Me. Essi sposano credenze instillate dall‟Ingannatore. In molti casi queste anime illuse credono di ricevere messaggi divini. E‟ così che Satana opera. Le sue dolci parole di conforto, porteranno una forte, fredda, ma convincente litania di parole. Esse non provengono da Dio l‟Altissimo. 

Come vi ho già detto prima, Io parlo al mondo in modo semplice. Non utilizzo un linguaggio colorito, sotto le sembianze di una fredda voce superiore. Io non cerco di instillare paura nei vostri cuori. Cerco solamente di condurvi alla verità e all‟importanza di amare il prossimo. 

Come è dura per voi, figli, in questi tempi confusi. 

Pregate, pregate, per non divenire vittime di una serie di falsità che saranno diffuse da falsi profeti. Se i loro messaggi sembrano artificiosi, sono difficili da capire e mettono un senso di paura nei vostri cuori, allora non provengono da Me. 

Figli, rimanete concentrati solo su di Me. Ho molte cose da dirvi. Non lasciatevi distrarre nemmeno per un minuto, facendovi impedire di salvare quelle anime in così disperato bisogno delle vostre preghiere. 

Il tuo Gesù. 

26 Ottobre 2011

Card. Burke: un gesto dirompente? tornare al Catechismo!



La famiglia è il luogo ove padre, madre e figli sono chiamati a diventare santi, a tendere alla salvezza eterna, a camminare insieme verso il Paradiso.
Oppure può diventare il luogo della propria condanna, della dannazione, il proprio inferno.
Dipende da quanto i coniugi corrispondano al progetto di Dio su di loro e ad esso conformino anche la prole.
Per riuscirvi, hanno uno strumento eccezionale: il Catechismo, ove la nostra fede viene presentata in modo sistematico.



Come giungere alla salvezza eterna (ed evitare la dannazione), come vivere l’alta vocazione alla verginità, come contrastare il flagello della contraccezione, come promuovere la vita? Sono questi i veri temi, su cui interrogarsi oggi in famiglia e con urgenza.
A richiederlo è la situazione, divenuta ormai davvero preoccupante.

Su tutto questo Jeanne Smits ha intervistato il card. Raymond Leo Burke, sempre distintosi per l’attenzione rivolta a questi argomenti, come dimostrano – tra l’altro – il suo intervento al Rome Life Forum e la sua costante partecipazione alla Marcia per la Vita di Roma.

Eminenza, Lei ha parlato, a voce alta e forte, della necessità di salvaguardare il vero insegnamento della Chiesa sul matrimonio, sulla famiglia e sulla sessualità umana. Ma questo insegnamento è conosciuto a sufficienza dai Cattolici?
No, non è conosciuto abbastanza. Già da diversi decenni noi soffriamo, all’interno della Chiesa, di una catechesi estremamente insufficiente, nonché di una certa tendenza, nella predicazione, ad evitare una presentazione sistematica della fede. Ciò ha lasciato numerosi Cattolici nell’ignoranza, anche circa gli insegnamenti della legge morale. E così capita che, in un mondo sempre più insensato nella sua ribellione contro Dio e contro la Legge, i Cattolici si scoprano male armati, per rispondervi e fare il proprio dovere, difendendo la fede per la redenzione del mondo.

Cosa consigliereste ai Cattolici di leggere e meditare prima di affacciarsi alla vita adulta e su quali punti si dovrebbe insistere ai corsi di preparazione al matrimonio?
Inviterei tutti i Cattolici a leggere il Catechismo, che costituisce la presentazione sistematica della nostra fede cattolica, o quanto meno il suo Compendio. Oggi è cruciale. La nostra fede è la nostra salvezza e, se noi non conosciamo la prima, corriamo certamente il rischio di perdere la seconda. E rischiamo di perdere anche la felicità quaggiù, anticipazione della pienezza della felicità, che godremo nell’aldilà.
Circa la preparazione al matrimonio, io credo che si debba insistere sui beni fondamentali del matrimonio – in altri termini, l’unione tra un uomo ed una donna. E poi si deve insistere anche sulla fedeltà, una virtù per molti aspetti frequentemente violata nella nostra cultura.
In secondo luogo, il matrimonio è per la vita.
In terzo luogo, è per sua stessa natura procreativo.
Bisogna sottolineare il fatto che la vita coniugale sia una partecipazione alla vita divina. Essa riflette l’amore delle tre Persone della Santissima Trinità: è fedele e durevole e dona la vita.

Di conseguenza, bisogna insistere sul fatto che l’amore proprio del matrimonio venga meglio compreso e più efficacemente nutrito attraverso la nostra comunione con Dio nella preghiera e nei Sacramenti, in particolare nella Santa Eucaristia. Inoltre, mi sembra importante aiutare i giovani a riconoscere quali siano gli aspetti della nostra cultura, che maggiormente minacciano il bene del matrimonio, affinché siano vigili e si guardino da quelle influenze, che possano indurli a tradire la verità coniugale.

Nessuno riterrebbe possibile spezzare il legame tra una madre o un padre ed i propri figli: è un legame analogo quello tra un uomo ed una donna sposati?
E’ evidente. In realtà, il legame tra un padre ed una madre con i loro figli è costituito sull’amore reciproco tra i coniugi. Un bambino non può crescere, né svilupparsi correttamente, a meno che suo padre e sua madre non gli comunichino l’amore, ch’essi nutrono l’uno per l’altra.

In questo tempo di continui divorzi e matrimoni in briciole, qual è il ruolo giocato dalla contraccezione? Pensa che la Chiesa possa indurre un cambiamento di rotta circa la mentalità contraccettiva?
Il ruolo giocato dalla contraccezione è fondamentale e letale, poiché ciò ch’essa produce è indebolire l’amore tra marito e moglie, accantonandone la totalità comprendente anche l’unione coniugale, che a sua volta include sempre il grande dono della procreazione: il coronamento del matrimonio è dato dal dono dei figli. Di conseguenza, quando una mentalità contraccettiva si fa strada, questo amore viene deformato. Ed infatti noi vediamo come, per giustificare l’attività sessuale tra due persone dello stesso sesso, si ritenga comunque coniugale l’unione sessuale priva della dimensione procreativa, ritenendola un’attività che offre in ogni caso amore anche senza dare la vita. Tuttavia, è un abuso: l’unione coniugale non può esistere che tra un uomo ed una donna.
Per cui la mentalità contraccettiva è la radice di molte tra le più gravi minacce, che oggi si contrappongono al matrimonio.
La Chiesa, per quanto ne so, è la sola istituzione, che ha continuato a proclamare il carattere intrinsecamente cattivo della contraccezione, tanto da esser chiamata più che mai, oggi, a difendere la Verità sull’unione coniugale e sulla sua natura fondamentalmente ordinata al dono della vita.

Credo fortemente che il beato Paolo VI abbia preso atto di ciò nel 1968, quando pure formidabili pressioni furono esercitate su di lui da parte di «teologi di primo piano», di teologi morali, affinché ammorbidisse l’insegnamento della Chiesa ed anche affinché lo modificasse.
E’ invece rimasto aggrappato a tale insegnamento in maniera eroica, grazie al suo affidarsi a Dio. Poi il suo successore, san Giovanni Paolo II, dopo il breve pontificato di Giovanni Paolo I, ha consacrato gran parte del suo Magistero ad illustrare la verità contenuta nell’enciclica Humanae Vitae. 

Perché i divorziati “risposati” non possono ottenere l’assoluzione senza prima separarsi o quanto meno vivere “come fratello e sorella”?
Qui bisogna fare una distinzione tra il peccato individuale – ad esempio, mancare alla fedeltà – ed il fatto di vivere pubblicamente in uno stato, che violi tale fedeltà. In primo luogo, si può dire che nell’atto individuale siano intervenute la forza della passione, pressioni od altri fattori che abbiano potuto in qualche misura attenuare la colpevolezza.
Questo non lo si può dire di uno stato, poiché in questo caso una persona decide liberamente di vivere con un’altra come marito e moglie, sebbene l’uno o l’altra o entrambi siano già legati in matrimonio. Far confusione tra queste due situazioni è estremamente dannoso.
Allo stesso modo l’individuo che cade in peccato e va a confessarsi, veramente pentito e col fermo proposito di fare ammenda, può essere assolto. Ma se uno va a confessarsi, accusando un peccato di infedeltà, pur con l’intenzione di continuare a vivere in tale stato, allora manca un elemento essenziale del pentimento – il fermo proposito di correggersi – e, di conseguenza, non può esservi assoluzione, né, naturalmente, la possibilità di accostarsi alla Santa Comunione.
Si parla di una soluzione nel foro interno; in altri termini, una soluzione all’interno del Sacramento della Penitenza. Non esiste che una soluzione di questo tipo: che l’uomo e la donna si accordino per vivere come fratello e sorella; in altri termini, che si impegnino a osservare la continenza e che rispettino la fedeltà al matrimonio originario, cui sono legittimamente legati. In tal caso viene accordato loro il permesso di ricevere i Sacramenti, ma solamente laddove ciò non provochi scandalo.
In altri termini, in un luogo ove la gente non conosca la loro situazione.

Si constata, in questa disciplina della Chiesa – molto antica -, quanto la verità sul matrimonio sia eccezionalmente importante per l’insieme della vita della stessa Chiesa e come Questa salvaguardi tale verità. Conosco molte persone, il cui matrimonio è fallito, ma che consacrano i giorni loro restanti per vivere nella fedeltà alla loro unione coniugale, quand’anche il o la loro consorte li avesse abbandonati.
Alla fine, mi dicono molto chiaramente ch’è nella fedeltà ch’essi trovano la propria felicità.


La sua prima reazione all’Amoris laetitia è stata dire che noi dovremmo ascoltare il Romano Pontefice con rispetto, ma che non tutto ciò che dice e non tutto ciò che scrive fa parte del «Magistero infallibile». Ciò significa che, rispettosamente, possiamo fare una lettura critica dell’Esortazione post-sinodale e persino che alcuni di questi elementi sono aperti ad un’interpretazione non ortodossa?
Non credo che possa essere altrimenti, poiché lo stesso Papa dice che il documento è formato da sue riflessioni in seguito all’esperienza del Sinodo, e le sue riflessioni sono personali.
La Chiesa non ha mai ritenuto che tutto quanto dica il Pontefice o che tutte le sue riflessioni facciano parte del Magistero.
L’insegnamento nella Chiesa è questione molto seria, per cui si comprende come in questo caso il Papa non parli a titolo personale, bensì in quanto successore di san Pietro. Pertanto, bisogna leggere il documento in quest’ottica.

Taluni mi hanno criticato per aver detto ch’esso non fa parte del Magistero; hanno affermato che si tratta di un’Esortazione apostolica post-sinodale e che quindi per questo stesso titolo sarebbe già Magistero.
Bisogna leggerne il contenuto e, una volta fattolo, si vede come questo documento vada affrontato in maniera critica, alla luce del Catechismo e del Magistero della Chiesa.

Tratto da: Radici Cristiane, n° 117

TRE COSE DA SAPERE, MEDITARE E CONSIDERARE SUI DEMONI: LA LORO ESISTENZA, LA LORO NATURA E LA LORO CONDIZIONE



30 AGOSTO  2020


Nota. Come cattolici non dobbiamo mai ignorare che esistono questi spiriti impuri, il semplice fatto di ignorarli è come un'affermazione della loro esistenza. La loro malvagità sarebbe estrema se il nostro Signore Dio non li avesse controllati. Quelli che più possono attestare la loro esistenza erano, sono e saranno i posseduti ei loro esorcisti. La Santa Madre Chiesa non invano ha istituito un rituale speciale per attaccare questi spiriti maligni quando possiedono una persona, una preghiera che ha il sigillo dell'infallibilità dell'onnipotenza divina. L'articolo è breve, ma molto illuminante e documentato in modo che chi vuole approfondirlo possa ricorrere alle citazioni che compaiono in detto scritto. 

Nel concetto volgare e teologico, demone è un termine generico che viene applicato a tutti gli angeli caduti, vale a dire, agli angeli che si ribellarono contro Dio peccando e furono puniti per la loro colpa, appena precipitati all'inferno, designando una tale parola a i tempi per eccellenza quello principale, che nella nostra lingua spagnola viene anche chiamato Diablo, Satana, Lucifero e Lucifero. L'esistenza, la natura e la condizione di tali esseri è stato uno dei problemi antichi quanto l'umanità, che ha afflitto maggiormente la comprensione umana in ogni momento. Nella sua soluzione, la ragione umana ha adottato le posizioni più stravaganti, sebbene possano essere ridotte a due classi di errori più notevoli in questa materia:  alcuni che negano del tutto o almeno mettono in dubbio l'esistenza del diavolo, e altri che, ammettendolo, avevano un concetto falso della sua natura e condizione.  Per quanto riguarda il primo, ci sono molti protestanti dei primi giorni della Riforma, le cui dottrine erano un misto disadducei, adamiti e manichei. Per loro non esistono demoni o spiriti maligni.

Sono seguiti dai razionalisti moderni e dai panteisti, i quali, seguendo Hegel e Kant, rifiutano come contraria alla ragione l'esistenza dei demoni, credono anche che il diavolo non esista come qualcosa di identità personale o fisica, ma solo come qualcosa di simbolico che rappresenta e personifica l'ideale della massima malizia, specialmente nell'ordine morale, per gli altri all'interno di questi pensatori, i demoni non sono altro che anime umane separate dai loro corpi, che continuano ad esercitare la loro influenza benefica o malvagia sull'unità in qualche modo che li ha deificati. È anche la convinzione sono quelle del modernoSpiritualisti, che affermano anche che quelle anime di uomini perversi sono spiriti, a modo loro, che si perfezionano passando per vari gradi attraverso reincarnazioni successive e forzate e questa è la seconda teoria o corrente sbagliata sull'esistenza dei demoni o seconda opinione.

Come si può vedere, tutte queste teorie derivano da pregiudizi preconcetti, che alla fine tendono solo alla negazione dell'ordine soprannaturale. E l'invocazione di alcuni di loro rende l'autorità dei libri sacri, se non fossero blasfemi, sarebbero almeno ridicoli, poiché, negando l'esistenza dei demoni, molti passaggi scritturali non avrebbero implicazioni, anche quello, come il primo di i Re, i Salmi e Giobbe sono scritti prima della cattività.

Quanto a quest'ultimo (hanno ammesso l'esistenza del diavolo, ma hanno commesso un errore sulla sua origine, natura e condizione ) Senza dubbio in quanto reminiscenze della rivelazione primitiva, maldestramente adulterata dall'ignoranza e dall'influenza diabolica stessa, in tutti i tempi e in tutti I popoli hanno professato il credo di esseri malvagi, ai quali si attribuivano il male fisico e morale, ea quelli che erano considerati superiori all'uomo e più potenti di lui, per i quali si raggiungeva spesso il culto idolatra di quelli. spiriti maligni per averli propizi. Solo il popolo ebraico, scelto da Dio come depositario dell'autentica rivelazione, conserva una vera nozione di questi esseri, che è stata trasmessa ed è conservata nella Chiesa cattolica.

Ma questo non fu esente dai primi focolai dualisti, sorti nei primi giorni della Chiesa nascente con i manichei e priscilianisti che resero il demone indipendente da Dio e l'autore del male e delle cose materiali (Denz.237) un errore che appare più tardi negli Albigesi, Catari, Valdesi e altri eretici del Medioevo. Fu rinnovata nel XIV secolo dai Fraticelli, affermando, inoltre, che i demoni furono ingiustamente cacciati dal paradiso e Wycliffe disse addirittura che "Dio deve obbedire al diavolo" (DENZ.586) Forse il satanismo è uno scoppio di queste stesse tendenze, o il culto di Satana proprio a causa della sua ribellione, che è apparsa nello stesso tempo anche come un fiorire di teorie dualistiche, e che in un certo modo sono state rinnovate in tempi recenti dalla Massoneria.

Durante il secolo scorso e l'inizio del presente, e ai nostri giorni, pessimisti, radicali, personaggi dell'immaginazione febbrile e spiriti amareggiati hanno pronunciato bestemmie simili che con la loro vita o con le loro opere, secondo la loro stessa confessione, si sono proposti di riabilitare il diavolo lasciando dalla loro giurisdizione. Degni di menzione sono anche gli errori originisti, in cui si afferma che le anime umane erano angeli che peccarono (denz.203) e che la dannazione e la punizione dei demoni non saranno eterne, ma transitorie, e verrà il tempo in cui avrà luogo la restaurazione e la riabilitazione di tutte le cose e in particolare la restaurazione e la riabilitazione degli angeli caduti al loro primo stato. (Questo non accadrà mai finché Dio è Dio, quelli che la pensano così sono sentimentalisti)

INSEGNAMENTO DELLA DIVINA RIVELAZIONE.

Gli insegnamenti della rivelazione divina non sono relativamente numerosi, sia per quanto riguarda i libri sacri, sia per quanto riguarda le definizioni e il magistero della Chiesa. Tuttavia, si trovano in alcuni e altri insegnamenti espliciti riguardanti alcuni punti particolari, che non possono essere messi a tacere o ignorati. In quest'ottica si può formare un'idea precisa della dottrina che il Maestro angelico espone nei suoi tre articoli, visto come si radicano solidi fondamenti scritturali, definizioni pontificie e conciliari.

RIGUARDO LA DOTTRINA DELLA SACRA SCRITTURA.

 _ Possiamo riassumerlo nei seguenti punti.

DEI CATTIVI ANGELI SECONDO I LIBRI SACRI E VARI NOMI CON I QUALI SONO DISIGNATI . _ Abbiamo già indicato nella domanda 50 qual è il concetto di angeli in generale, un concetto che va applicato anche agli angeli caduti, ai quali, pur includendo sempre l'idea del male e alludendo più o meno esplicitamente al loro peccato. Questi esseri superiori ricevono nomi diversi, a volte presi dalla loro natura, altre dal loro modo di agire in relazione agli uomini e altri da qualche circostanza speciale, parlando spesso di loro come se fossero molte e altre volte come se fossero uno solo, che in questo caso vengono a personificare tutti. Ecco perché a volte viene applicato loro un nome comune e talvolta un nome speciale. 

Il nome più comunemente usato per designarli è  DEMONE  al singolare o al plurale che significa colui che sa, parola che, sebbene negli antichi autori profani, non ha sempre un senso peggiorativo, ma piuttosto significa divinità inferiori o intermedie (At. 17,18) Buono e cattivo, nelle lettere sacre è usato ordinariamente secondo il concetto di  angelo cattivo (Deut. 32,17). 

Un altro nome particolarmente usato nel Nuovo Testamento è quello del diavolocioè colui che disunisce o divide calunniando, con cui a volte si esprime il principe dei demoni e altri nel suo insieme e lo stesso potere diabolico (Matt. 4, 1. 5. 8; 13.39; 25.41 ecc.). Anche chiamare il suo nei libri sacri così generalmente  spiriti immondi ,  gli spiriti maligni dell'aria, spiriti che si trovano, gli spiriti maligni, spiriti maligni o spiriti di demoni.

Tra i nomi particolari con cui viene comunemente designato il principe dei demoni c'è  Satana, un termine che in ebraico significa persecutore , che è usato raramente nella Bibbia per designare il demone, tuttavia, i settanta quando lo traducono dall'ebraico lo usano come nome comune e non come nome proprio. 

Un altro nome per il principe del male è  Belial, un nome comune che significa perversità o malvagità estrema. San Paolo lo usa come un nome proprio in modo speciale a Satana. È anche chiamato  Beelsebub o beelsebul , dio delle mosche o letame, il nome che l'Antico Testamento dà al dio di  Acaron,  ordinato di consultare da Ococias (4 Reg. 1. 2. 3. 6 16), e nel Nuovo Testamento designa correttamente il principe dei demoni.  

Nel libro di Tobia, il nome proprio  Asmodeus è dato al demone malvagio che successivamente soffoca i sette mariti di Sarah (Tob. 3, 8). Nel Levitico viene usata la parola  Azael , che, secondo il libro apocrifo di Enoc, è uno dei capi degli angeli prevaricanti, sebbene nel libro sacro non si sappia cosa significhi. La nostra lingua castigliana chiama il principe degli angeli ribelli  Luzbel o Lucifero, forse per designare lo splendore della sua natura prima di peccare e secondo il significato dato a quella parola dai Santi Padri, fondati su Isaías (14,12) e San Lucas ( 10.18)  

Ut Quis Fidelis Inveniatur

Le madri dei seminaristi di San Rafael scrivono al Papa chiedendogli di non chiudere il seminario




"Osiamo infastidirvi, perché è lui il nostro pastore, al quale Gesù stesso ha affidato il delicato compito di prendersi cura delle sue pecore". Inizia così la lettera a Papa Francesco delle madri dei seminaristi della diocesi argentina di San Rafael
L'annuncio a fine luglio della  chiusura del seminario San Rafael ha  toccato tutti i fedeli della diocesi argentina. Le ragioni della chiusura non sono del tutto chiare, anche se tutto sembra indicare che l'intenzione di rispettare il diritto a ricevere la comunione in bocca a gran parte del clero e dei formatori del seminario, contro gli ordini del vescovo, ha  precipitato tutto  .
Il seminario di San Rafael è considerato uno dei più conservatori di tutta l'Argentina, il che non piace all'attuale gerarchia della Chiesa.
Le madri dei seminaristi, invece, hanno voluto rivendicare il lavoro formativo che ricevono i loro figli e hanno chiesto al Papa di intervenire per evitare la chiusura.
Lettera inviata alla nunziatura della Santa Sede in Argentina e, da lì, con valigia diplomatica, da consegnare al Papa.
Sua Santità Francisco

Vescovo di Roma e Vicario di Gesù Cristo




27 agosto 2020 Santa Monica

Osiamo disturbarlo, perché è il nostro Pastore, al quale Gesù stesso ha affidato il delicato compito di prendersi cura delle sue pecore. Siamo madri dei seminaristi del Seminario Santa María Madre de Dios a San Rafael, Mendoza, Argentina. È importante sottolineare che l'iniziativa di questa lettera è assolutamente nostra, viene dal cuore delle nostre mamme, anche senza che loro lo sappiano.
Santità, è difficile descrivere ed esprimere i sentimenti di profonda tristezza e desolazione che ci hanno dominato da quando abbiamo ricevuto la triste notizia della chiusura del Seminario. Da quel 27 luglio, primo giorno di scuola dopo le vacanze, quando abbiamo risposto al telefono per sentire la voce tremante dei nostri figli comunicare con stupore la fine del seminario di fine anno, creda Santità, come madri era molto difficile trovare le parole diritto di confortarli.
Nelle nostre visite mensili abbiamo potuto condividere con loro e con i loro formatori, così come con altre famiglie, il profondo spirito di pietà, sana gioia, amicizia e amore che rivela il cuore di quella comunità. L'intuizione delle nostre madri non viene certo meno quando diciamo che respiriamo pace nei nostri figli e ci rendiamo conto della totale convinzione del percorso che stanno percorrendo. Quando sono entrati, li abbiamo chiamati quasi ogni giorno per controllarli, sentire la loro voce e confermare che stavano bene, ma nel tempo abbiamo smesso di farlo così spesso, perché abbiamo capito chiaramente che erano molto felici lì. In questo seminario, che ora è la sua casa e la sua famiglia, abbiamo visto i nostri figli crescere fino a diventare veri uomini. E ci ha permesso di dormire profondamente ogni notte.
Abbiamo anche conosciuto le parrocchie della Diocesi. Intere famiglie che partecipano alla Messa, giovani che trascorrono il loro tempo in formazione, preghiera, missione, campi e ritiri spirituali. E dietro a tutto questo c'è la figura del sacerdote, quell'altro Cristo, felicemente donato in anima e corpo ai suoi parrocchiani, dando l'esempio nella celebrazione di ogni messa, pregando davanti al Santissimo (com'è bello vedere un sacerdote pregare!), confessare, visitare pazienti e ospedali.
Santità: questo è ciò che vogliamo per i nostri figli. Se stai per dare tutta la tua vita a Dio, rinunciando a qualsiasi altro progetto umano, fallo contare! In quella diocesi abbiamo visto sacerdoti con difetti come tutti gli altri, ma che amano Dio e la cui preoccupazione principale è la salvezza delle anime.
Per i tanti frutti evidenti che questo seminario ha prodotto, tanto necessari quanto scarsi ai nostri tempi, abbiamo acquisito piena fiducia nei suoi formatori e nei sacerdoti della Diocesi, molti dei quali vi si sono laureati. Questi uomini hanno saputo seminare nei nostri figli, non solo con le parole, ma soprattutto con l'esempio, il seme dello spirito di vera dedizione e di pietà sacerdotale.
In quanto donna cananea del Vangelo, osiamo solo supplicarla, sua madre in terra e sua madre in cielo, di intervenire per sospendere la decisione di chiudere il seminario. Il solo pensare a dove andranno, a come si disperderà la comunità, a come questa bella famiglia spirituale, che è già nostra, si dissolverà, ci provoca un dolore indescrivibile.
Fiduciosi nella sua bontà di Padre, ci siamo salutati chiedendo la sua benedizione.
Templário de Maria

Il secolarismo, il modernismo e la vita sfrenata del mondo, con i suoi falsi piaceri, stanno raggiungendo come i tentacoli di un enorme polipo che avvolge, a destra e a sinistra, quei Miei sacerdoti che hanno perso l’amore per il sacrificio, per il digiuno e per la penitenza.



Messaggio della Santissima Vergine Maria Rosa Mistica, giovedì 20 settembre 2018 – Madrid, Spagna


Miei amati figli consacrati, con grande dolore e tristezza voglio dire ai Miei figli prediletti che satana ha intrapreso un attacco aggressivo, sottile e soppressivo per portarvi via il tesoro della castità, della virtù e della purezza, che per voi è sacro e benedetto.

Lo fa con il proposito che voi abbandoniate gli abiti sacri, che abbandoniate e tradiate la Chiesa con la quale siete stati sposati ed in questo modo le anime restino senza i sacramenti più preziosi che sostentano la vita dell’anima e privandole della Grazia che Dio Misericordioso dà tramite la Riconciliazione e la Penitenza, così come del Sacro Alimento dell’anima, del Corpo e del Sangue del Mio Amato Figlio Gesù Cristo.

Ah… Mio piccolo, docile strumento del Mio Cuore… Oggi condivido la Mia tristezza e la Mia solitudine per la vita delle anime dei Miei figli prediletti, i sacerdoti.
Io come Madre non posso fare altro che chiedere che ritorni la Grazia Santificante della purezza dei Miei Consacrati, per mezzo del Mio Cuore Immacolato!
​Ma non posso mettere pubblicamente a nudo i peccati della carne che satana ispira, per fare in modo che il sacerdote cada.
Il secolarismo, il modernismo e la vita sfrenata del mondo, con i suoi falsi piaceri, stanno raggiungendo come i tentacoli di un enorme polipo che avvolge, a destra e a sinistra, quei Miei sacerdoti che hanno perso l’amore per il sacrificio, per il digiuno e per la penitenza.

È questo il Mio dolore!​
È questo il motivo del Mio Appello urgentissimo e delle Mie lacrime!

Amato piccolo Mio, devi fare un compendio di questi Miei messaggi esclusivi per i sacerdoti, i Miei figli prediletti.

Molti di loro, a causa della mancanza di preghiera personale, intendono condurre una vita da sposati.

Ah… Miei sacerdoti…. il Cuore di vostra Madre non potrà mai essere ingannato dai Suoi figli… piuttosto il Mio Cuore Immacolato, vi colma di Grazie Speciali.

​Miei figli prediletti, tornate al Mio Cuore Immacolato e mantenete fedeltà al giuramento con il quale avete ricevuto l’abito e i paramenti sacri.
Quando un sacerdote decade dalla Grazia, è coinvolto nella seduzione femminile e nessuno prega per lui, si ritrova con un vuoto interiore nel quale la sua volontà viene sottomessa e non è più lui che agisce, ma attraverso i suoi peccati affonda nel fango della promiscuità, come fosse bloccato da catene che lo fanno cadere poco a poco nell’abisso aperto dei suoi desideri carnali.
Questo è il pozzo profondo nel quale stanno cadendo i vostri voti sacerdotali.

Quando un sacerdote è sedotto da una donna e non ha più il desiderio della Grazia e della santità, si generano problemi su problemi.
Quando un sacerdote cade in mani femminili, dirà che non è colpa sua o comunque cercherà di giustificare la sua caduta dicendo molte cose alla sua coscienza, con un raziocinio carente di valore spirituale.

Ah… piccolo Mio, l’inferno e i suoi diavoli si rallegrano… Ma guai alle povere donnicciole che seducono con astuzia femminile un consacrato…

​ I peccati di impurezza sessuale, di preferenze e di dipendenze, stanno allontanando molte anime dalla Santa Madre Chiesa ed Io come una Buona Madre vi offro anche le Rose Mistiche del Mio Cuore come ancora perfette, come ancore di salvezza.

Dite ai Miei figli vescovi e cardinali che si stanno esponendo alla caduta, che la loro responsabilità è gravissima. Aprite gli occhi davanti alla rovina morale e alla crisi di fede che sta patendo adesso la Mia Chiesa.
​Potete ingannare voi stessi, se non fate un coscienzioso esame e se consentite nelle vostre diocesi e nelle vostre aree pastorali casi di pedofilia, di omosessualità e ogni genere di deviazioni.
Faccio un nuovo appello urgente, se volete ascoltare la voce della Madre che non vi sta accusando, né vi sta giudicando, ma la Verità della Giustizia di vostro Padre è prossima.
Io continuo a pregare e a chiamarvi alla riflessione, alla preghiera e alla penitenza.
Sono vostra Madre della Rosa Mistica, Madre del Perfetto Amore.