Il direttore
Efficacia. Nessuno può parlare meglio dell'efficacia dei principi pedagogici di padre Pio, che coloro ai quali dirigeva i suoi insegnamenti.
Padre Benedetto e padre Agostino riconoscevano lealmente ed autorevolmente che sotto la di lui guida spirituale l'anima trova luce e conforto.
Il primo fa notare l'acume con cui padre Pio espone i problemi sottoposti al suo giudizio, affermando che: "dilucida egregiamente la sua [cioè dello stesso padre Benedetto] condizione interiore" (cf. lett. del 23 7 1917) ed ammettendo la forza persuasiva dei suoi ragionamenti: "la sua assicurazione mi ha calmato e procuro tenermi stretto ad essa" (lett. dell'1 8 1917). Altrove così sintetizza il contenuto d'una lettera del padre Pio: "Sicurezza massima nel tranquillare una coscienza", cioè quella dello stesso padre Benedetto (1° e 9 gennaio 1921). Assistiamo ad un fatto veramente paradossale: padre Pio, avvolto sempre nelle più dense tenebre, che non vede il cammino da seguire nell'ascesa verso il Signore, incapace di risolvere i propri dubbi ed incertezze, impotente a discernere da solo l'influsso di satana dall'azione di Dio e di calmare lo spirito sempre in tempesta, quando prende in mano la direzione degli altri sembra un'altra persona. "Dilucida egregiamente" i problemi più complessi della vita interiore; detta norme e consigli che irradiano nelle anime luce vivificante, pace rasserenante ed incrollabile sicurezza; traccia sottili diagnosi delle malattie dello spirito e propone una saggia e ponderata terapia; le sue parole, dette o scritte, hanno un calore ed una unzione che conquidono, una forza irresistibile che trascina. Tutti aderiscono fiduciosi alle sue direttive e ne traggono copiosi e benefici frutti.
Padre Pio ha veramente il dono di comunicare la pace e la tranquillità alle anime che ricorrono a lui, anche perché si avvicina loro con una sensibilità squisita e profondamente umana. Si rallegra vivissimamente del bene che fanno le anime a lui affidate, delle mète da esse raggiunte, della pace riconquistata. Si rattrista, invece, davanti alle loro pene e vorrebbe che il Signore le riversasse su di sé, lasciandone tutto il merito a chi soffre. Fa suoi i problemi degli altri, i dolori degli altri, le gioie degli altri. Egli è come l'incarnazione dell'ideale paolino: "mi son fatto debole coi deboli, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti perché tutti io salvi" 2.
A dimostrazione delle eccellenti doti di padre Pio direttore dei direttori si potrebbero citare le lettere più significative, quali quella sulla vanagloria (2 8 1913), sulla semplicità (10 7 1915), sulla carità verso Dio e verso il prossimo (2-4 1919), la bella lettera consolatoria a padre Benedetto (26-3 1918) e l'altra quasi identica a padre Agostino (25 3 1918), tralasciando tante altre, sicuri che il lettore le troverà e gusterà scorrendo il presente epistolario.
PADRE PIO DA PIETRELCINA
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