giovedì 27 agosto 2020

EPISTOLARIO



Il direttore

Efficacia.   Nessuno può parlare meglio dell'efficacia dei principi pedagogici  di padre Pio, che coloro ai quali dirigeva i suoi insegnamenti.  
Padre Benedetto e padre Agostino riconoscevano lealmente ed autorevolmente che  sotto la di lui guida spirituale l'anima trova luce e conforto. 
Il primo fa notare l'acume con cui padre Pio espone i problemi sottoposti al suo  giudizio, affermando che: "dilucida egregiamente la sua [cioè dello stesso padre Benedetto] condizione interiore" (cf. lett. del 23 7 1917) ed ammettendo la  forza persuasiva dei suoi ragionamenti: "la sua assicurazione mi ha calmato e  procuro tenermi stretto ad essa" (lett. dell'1 8 1917). Altrove così sintetizza  il contenuto d'una lettera del padre Pio: "Sicurezza massima nel tranquillare  una coscienza", cioè quella dello stesso padre Benedetto (1° e 9 gennaio 1921).   Assistiamo ad un fatto veramente paradossale: padre Pio, avvolto sempre nelle  più dense tenebre, che non vede il cammino da seguire nell'ascesa verso il  Signore, incapace di risolvere i propri dubbi ed incertezze, impotente a  discernere da solo l'influsso di satana dall'azione di Dio e di calmare lo  spirito sempre in tempesta, quando prende in mano la direzione degli altri  sembra un'altra persona. "Dilucida egregiamente" i problemi più complessi della  vita interiore; detta norme e consigli che irradiano nelle anime luce  vivificante, pace rasserenante ed incrollabile sicurezza; traccia sottili diagnosi delle malattie dello spirito e propone una saggia  e ponderata terapia; le sue parole, dette o scritte, hanno un calore ed una  unzione che conquidono, una forza irresistibile che trascina. Tutti aderiscono  fiduciosi alle sue direttive e ne traggono copiosi e benefici frutti.  
Padre Pio ha veramente il dono di comunicare la pace e la tranquillità alle  anime che ricorrono a lui, anche perché si avvicina loro con una sensibilità  squisita e profondamente umana. Si rallegra vivissimamente del bene che fanno le anime a lui affidate, delle mète da esse raggiunte, della pace riconquistata. Si  rattrista, invece, davanti alle loro pene e vorrebbe che il Signore le  riversasse su di sé, lasciandone tutto il merito a chi soffre. Fa suoi i  problemi degli altri, i dolori degli altri, le gioie degli altri. Egli è come  l'incarnazione dell'ideale paolino: "mi son fatto debole coi deboli, per  guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti perché tutti io salvi" 2.  
A dimostrazione delle eccellenti doti di padre Pio direttore dei direttori si  potrebbero citare le lettere più significative, quali quella sulla vanagloria (2  8 1913), sulla semplicità (10 7 1915), sulla carità verso Dio e verso il prossimo (2-4 1919), la bella lettera consolatoria a padre Benedetto (26-3 1918)  e l'altra quasi identica a padre Agostino (25 3 1918), tralasciando tante altre,  sicuri che il lettore le troverà e gusterà scorrendo il presente epistolario. 

PADRE PIO DA PIETRELCINA 

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