AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA
Ad essi sembrava di aver fatto una trovata davvero geniale, ma essa si ritorceva piuttosto contro di loro. Se infatti il Signore ha paragonato la Chiesa alle reti che raccolgono tanto i pesci buoni quanto i cattivi, è perché volle farci capire che i cattivi nella Chiesa non sono manifesti ma occulti, e neppure i sacerdoti li conoscono, proprio come avviene sott'acqua, per cui i pescatori ignorano che cosa sia andato a finire nelle reti. Così pure l'ha paragonata all'aia per preannunziare che in essa anche i cattivi notorii sarebbero stati mescolati ai buoni. Infatti neppure la paglia, che nell'aia è mescolata al frumento, è nascosta sotto i flutti; al contrario, è talmente visibile agli occhi di tutti, che è piuttosto il frumento ad essere nascosto, mentre essa si vede bene. Su questa parabola dell'aia, che abbiamo estratta dal Vangelo insieme ad altre, essi non hanno potuto scrivere nulla contro di noi nella loro lettera, salvo citare il testo del profeta Geremia: Che rapporto c'è tra la paglia e il grano? 45. Se lui si è espresso così, è per indicare che [il grano e la paglia] non si somigliano punto, ma non perché non possono stare mescolati; e non saranno insieme nel granaio, ma non perché non sono ugualmente trebbiati sull'aia. D'altra parte Geremia, quando pronunciava queste parole, non si riferiva tanto al popolo di Dio, ma ai sogni degli uomini e alle visioni dei profeti: due realtà che non possono essere assolutamente paragonate fra loro, proprio come non si può paragonare la levità della paglia con il turgore del frumento.
Sant'Agostino
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