domenica 30 agosto 2020

La Repubblica Mondiale della Massoneria sarà governata dai Sionisti



Il Mistero dell’Iniquità

B) La Rivoluzione Francese ed il Regno del Terrore: i figli della Massoneria


La Rivoluzione ed il periodo del Terrore in Francia furono opera  della massoneria. Lord Acton, nel suo Essay on the French Revolutioni [“Studio sulla Rivoluzione Francese”], scrisse: “La cosa più terrificante  non è il tumulto in sé e per sé, ma il progetto che c’era dietro. Tra il  fumo e le fiamme della rivoluzione, scovammo le prove di un complotto  architettato da una qualche organizzazione. I perpetratori di tutto ciò  rimangono cautamente nascosti e ignoti, ma sin dall’inizio non vi fu  alcun dubbio sulla loro esistenza.”191

La Rivoluzione Francese fu interamente opera della Massoneria.  Nella sessione del 1 luglio 1904 della Camera dei Deputati, il Marchese  de Rosambo accusò la Massoneria d’aver pianificato e portato a  compimento la rivoluzione. A queste parole rispose il massone Jumel:  “Ne siamo fieri!” De Rosambo allora accusò la Massoneria d’essere  stata “la sola artefice della Rivoluzione”, e Jumel rispose: “Non solo lo  riconosciamo, ma lo proclamiamo a gran voce!”192 Come abbiamo visto,  quindi, tutte le figure più importanti che contribuirono al sollevamento  politico, sociale e religioso della Rivoluzione Francese furono massoni. Fu in nome di quegli stessi principi di libertà, eguaglianza, giustizia  e democrazia che gli assassini della Massoneria rovesciarono la  Monarchia e presero il controllo del governo francese. Voltaire e gli  Enciclopedisti avevano preparato la strada, manipolando l’opinione  pubblica e diffondendo il malcontento tra le masse. Il duca d’Orleans,  membro della setta massonica degli Illuminati, ideò una finta carestia  di grano, comprandone egli stesso una grande quantità, in modo che “la gente potesse indirizzare le proprie rimostranze contro Re Luigi  XVI, credendo che fosse il Re la causa di questa carestia. Ma in realtà  erano stati gli Illuminati ad aver sparso la falsa notizia che il Re aveva  intenzionalmente causato una carestia di grano.”193

Il macellaio massone Marat, dimostrando un’ipocrisia senza limiti,  ottenne il suo seguito appellandosi agli oppressi e agli sfruttati, usando  parole come: “Alzatevi, o voi sfortunati della città, voi lavoratori senza  lavoro, voi miserabili che dormite sotto i ponti, voi mendicanti che  affollate le strade, voi accattoni senza cibo né riparo, voi vagabondi,  storpi e sgualdrine… tagliate i pollici agli aristocratici che cospirano  contro di voi; tagliate la lingua ai preti che vi hanno insegnato la  servitù.”194 Quest’uomo, Marat, nel 1792 era già conosciuto come “il  mostro”.

Marat credeva in una “giustizia rivoluzionaria,” e riteneva assurdo  concedere un giusto processo a chi era stato accusato. Danton la pensava  come lui, e infatti non ordinò processi ma veri e propri massacri.  Quando Luigi Filippo espresse il proprio ribrezzo dinanzi ai “massacri  di settembre”, il massone Danton rispose: “sapete chi ha dato l’ordine  per quei massacri di settembre, per i quali inveite così violentemente e  irresponsabilmente? … Sono stato io!”195 Se non tutte, la maggior parte  delle vittime dei massacri del 2-3 settembre furono membri del clero. Il  loro “crimine” era stato quello d’essersi rifiutati di rompere con il Papa.  I primi 119 vennero pugnalati o picchiati a morte. Altri 300 vennero  massacrati a fil di spada nel cortile dell’“abbazia”. I canali di scolo nelle  strade lungo la Senna erano letteralmente ricoperti di sangue. Quella  tra il 2 ed il 3 settembre 1792 venne chiamata “la notte dei lunghi  coltelli.” L’eccidio continuò per altri quattro giorni. Gli assassini erano  stati pagati dal fondo pubblico di Parigi, amministrato dalla Comune.196  Solo 30 delle 1.400 vittime di quei giorni furono aristocratici.

Gli assassini non si limitarono ad un “semplice” eccidio. Guidati dal  massone Maillard, i rivoltanti aggiunsero torture, stupri e addirittura  il cannibalismo alla loro normale lista di orrori. Alla principessa di  Lamballe fu intimato di giurare odio eterno al Re e alla Regina. Al suo  rifiuto, venne passata a fil di spada e quindi “mentre ancora batteva  nel suo corpo, le strapparono il cuore dal petto e lo divorarono; le  strapparono braccia e gambe e le fecero sparare da un cannone. Gli  orrori che vennero perpetrati sul suo cadavere, ormai smembrato,  furono indicibili e rimasero in qualche modo oscurati dal fatto che, per  descriverli, i dottori usarono il latino medico.”197 Quel che fu fatto a questa sfortunata principessa è identico a ciò che avveniva “sugli altari  dell’impero azteco, in Messico.”198 Durante il processo a Danton e ad  altre 13 persone, il massone Couthon, membro del Comitato di Sicurezza  Pubblica, affermò: “Andiamo ai piedi del grande altare e partecipiamo  alla celebrazione della Messa rossa.”199 Si riferiva ovviamente alle  esecuzioni con la ghigliottina. 
La “giustizia” e la “libertà” massoniche provocarono una macabra  trasformazione della città di Parigi. “Vidi Parigi, in quei giorni di  crimini e lutti,” avrebbe poi ricordato Joseph Broz, “dall’espressione  stupefatta delle persone avresti detto che quella città era stata colpita  da un’epidemia mortale. Solo le risate di qualche folle cannibale  rompevano quel silenzio mortale.”200 Dal 10 giugno al 27 luglio 1793,  nella sola Parigi, vennero ghigliottinate più di 1.850 persone.

Durante il processo a Danton e ai suoi fedelissimi, venne negato loro  il diritto di chiamare a propria difesa dei testimoni. Il massone SaintJuste, “l’angelo della morte”, si giustificò affermando che: “il pubblico  ministero ci ha appena informati che le resistenze degli accusati lo  hanno costretto a sospendere il loro processo finché la Convenzione non  avrà trovato misure adeguate... Non servono altre prove, la resistenza  mostrata da questi miserabili è il riconoscimento stesso della loro  colpa.”201 Gli accusati vennero quindi considerati colpevoli, e la loro  insistenza affinché potessero difendersi dalle accuse venne considerata  come un riconoscimento della propria colpevolezza!

Per velocizzare e rendere più efficiente l’eccidio in corso, il massone  Couthon, sempre in nome del Comitato per la Sicurezza Pubblica,  “presentò alla Convenzione la legge del 22 Prairal, la quale, per la  prima volta, prevedeva la possibilità di eseguire le condanne a morte  senza alcun bisogno di un processo: sarebbe bastata la semplice accusa  da parte del Tribunale Rivoluzionario. Questa legge era stata ideata da  Robespierre...”202

Una persona poteva perdere la testa per certi “crimini,” che lo  rendevano immediatamente un “nemico del popolo.” Tra questi  ricordiamo: 

1. Chi avrà cercato di diffondere il pessimismo tra le masse, per  aiutare le imprese dei tiranni alleati contro la Repubblica; 

2. Chi avrà cercato di ingannare l’opinione pubblica,  impedendo l’illuminazione del popolo, depravandone la  morale, corrompendo la coscienza nazionale ed ostacolando la forza e la purezza dei principi rivoluzionari e repubblicani o arrestandone il progresso;

3. Tutti coloro… che con qualsiasi strumento o sotto qualsiasi  forma abbiano attentato alla libertà, all’unità e alla sicurezza  della Repubblica, o cercato di impedirne il progresso. 

La pena per tutti i crimini la cui giurisdizione apparteneva al  Tribunale Rivoluzionario era la morte. (Questo tipo di “legislazione”  divenne la norma nella Giustizia Rivoluzionaria di Lenin e nel codice  penale sovietico, come illustrato dettagliatamente dal libro Gulag  Archipelago di Alexander Solzhenitsyn; essa è tornata in auge nella  legislazione Federale anti-terrorismo promulgata negli Stati Uniti dopo  l’11 settembre ed è presente, anche se quasi nascosta, nel Trattato di  Lisbona dell’Unione Europea.)

Durante la Rivoluzione Francese, la religione Cattolica venne del  tutto soppressa. Persino partecipare alla Messa divenne un crimine  passibile di pena capitale. Simone-Jude Masse venne giustiziato per  aver partecipato ad una Messa Cattolica. Ecco come Robespierre difese  il periodo del Terrore: “Dicono che sono un tiranno, ma al contrario  sono uno schiavo. Sono lo schiavo della Libertà, un martire vivente  della Repubblica...”; e ancora: “Senza il governo rivoluzionario la  Repubblica non potrà farsi più forte. Se verrà sconfitta oggi, la libertà  non ci sarà domani.”203

La cosa più raccapricciante è che l’eccidio non fu il risultato di  una crisi politica, bensì di un progetto ben preciso e pianificato in  anticipo.204 “Taine afferma che il Terrore provocò quasi mezzo milione  di morti solamente nelle 11 province Occidentali della Francia. Oggi  sappiamo che i rivoluzionari erano determinati a ridurre la popolazione,  perché ritenevano che il suo numero non fosse sostenibile. Courtois,  riferendosi a dei documenti scoperti nell’abitazione di Robespierre,  parlò di un piano per eliminare tra i 12 ed i 15 milioni di Francesi. Uno  degli illuministi Francesi, Gracchus Babeuf, disse che lo spopolamento  era indispensabile. Proudhon confermò che il Terrore faceva parte  del progetto di spopolamento concepito da Marat e Robespierre.  Carrier, uno degli artefici del Regno del Terrore, affermò: ‘Dobbiamo  trasformare la Francia in un cimitero, se vogliamo rigenerarla come  vogliamo noi.’ Laranelliere-Lipeaux riportò che Jean Bon Saint-Andre aveva affermato che per poter instaurare con sicurezza la Repubblica in  Francia, la popolazione andava ridotta della metà.”205

Ancor più spaventoso è il fatto che la Rivoluzione non fu solo  premeditata da Robespierre e dai suoi compagni massoni, ma che la  perpetuazione della Rivoluzione fosse essa stessa l’obiettivo dichiarato  della Massoneria. La circolare del Gran Consiglio dell’Ordine Massonico,  inviata a tutte le logge del mondo per prepararsi al centenario della  Rivoluzione, riportava che: “la Massoneria, che ha preparato la  Rivoluzione del 1789, ha il dovere di continuare il proprio lavoro.”206

Il Gran Maestro Pinkerneil ci assicura che anche al giorno d’oggi “la Massoneria non è cambiata.”207

Fu grazie all’azione di Voltaire e del suo partito, che “la Massoneria  si diffuse rapidamente tra le classi più agiate di Francia e ovunque si  estendesse in Europa l’influenza degli infedeli Francesi... Essa cominciò  ad estendere la propria influenza in ogni singolo ufficio governativo. Le  promozioni e la carriera nell’esercito, nella marina, nei posti pubblici,  nei tribunali e persino l’ottenimento dei ricchi privilegi ‘in commendam’  della Chiesa, divennero di fatto impossibili se non si apparteneva alla  Massoneria...”208 Negli scritti di Delassus, Dillon, Deschamps e altri, si  scopre che Voltaire era entrato a far parte della Massoneria all’età di 25  anni, mentre si trovava in esilio in Inghilterra dov’era dovuto rifugiarsi  tra il 1726-1727 ed il 1728. Fu proprio in questo periodo (a cavallo tra  il 1720 ed il 1730), che la Massoneria venne introdotta in Francia, sotto la guida dei gran maestri inglesi.209

Padre Paul Kramer,

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