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sabato 18 novembre 2023

L'ostia che fu raccolta da un angelo

 


Padre Alessio Parente, confidente e compagno di Padre Pio, racconta un caso che gli capitò personalmente nel 1959.

Quando Padre Pio celebrava la Messa, egli, con un altro religioso, dava la comunione ai fedeli, mentre Padre Pio era in sacrestia. Un giorno, mentre stava facendo la comunione, don Alessio finì tutte le ostie nel suo ciborio e si recò all'altare per purificarlo, mentre il suo compagno continuava a dare la comunione. Quando ebbe purificato il ciborio e stava per chiuderlo, vide volare un'ostia, che entrò nel suo ciborio con un piccolo suono.

Era sbalordito. Dopo la Messa, ne parlò a Padre Pio e gli disse: Cerca di essere più attento e di non distribuire la comunione così in fretta. Rendi grazie al tuo angelo custode, che non ha permesso a Gesù di cadere a terra. In questo modo gli fece capire che l'angelo aveva raccolto l'ostia, che era caduta senza accorgersene e stava per cadere a terra.

Per questo è bene chiedere agli angeli di prendersi cura di noi quando facciamo la comunione, affinché le piccole particelle in cui si trova Gesù non cadano a terra, ma che le raccolgano e le restituiscano al ciborio. E dobbiamo stare più attenti.

P. ÁNGEL PEÑA BENITO, O.A.R. - ANGELI IN AZIONE

venerdì 17 marzo 2023

ANGELI IN AZIONE

 


I SANTI E GLI ANGELI


La venerabile suor Maria del Gesù di Agreda (1602-1665) scrive nel suo famoso libro La mistica città di Dio:

Una volta per volere divino mi apparve una moltitudine di angeli, di tutti i cori e di tutte le gerarchie, bellissimi e appartenenti ad ogni gerarchia e mi dissero: “L’Altissimo comanda e dispone che tu sia nostra compagna, che il tuo comportamento e il tuo discorrere avvenga con noi e tu devi assimilare la nostra natura, imitandoci in quello che facciamo. Tu devi imitare tutti i cori e le gerarchie, osservando le nostre azioni: talune le devi imitare nell’amore fervente, altre nella sapienza che abbiamo ricevuto... Ci devi imitare nel riverire, nell’amare, nell’adorare e nel rendere il culto che rivolgiamo a Dio; e nel lavorare con le anime devi imitare gli angeli della gerarchia inferiore che le custodiscono. Dopo tutto ciò sentii che mi stavano presentando dinnanzi al trono della Santissima Trinità... Il Padre Eterno comandò gli angeli affinché mi facessero divenire loro compagna e a me che io lo fossi e operassi come loro(22).

Vidi anche una moltitudine di angeli della prima gerarchia che mi dicevano: “Compagna e amica nostra, vieni con noi”.

- Dove andate?

- A intercedere per le anime che ci sono affidate, delle quali siamo custodi. Siamo custodi e aiutanti fedelissimi. Le assistiamo in tutti i loro lavori, le liberiamo dai pericoli. Più volte le allontaniamo dai demoni, comunichiamo loro pensieri santi. Se vediamo che si stanno mettendo in pericolo di peccare, le ammoniamo di allontanarsi. Molte volte dormono e ci disprezzano non invocandoci mentre noi stiamo procurando loro dei benefici(23).

Padre ángel Peña O.A.R.


martedì 25 ottobre 2022

ANGELI IN AZIONE

 


Di santa Rosa de Lima (1586-1617), si dice che talvolta inviava il suo angelo a farle commissioni, ed egli le eseguiva fedelmente. Un giorno sua madre era ammalata e santa Rosa andò a trovarla.

Sua madre, vedendola un po “sciupata” comandò a un’impiegata di colore di andare a comperare un reale di panetti di cioccolato e mezzo reale di zucchero per darlo a sua figlia. Ma Rosa le disse: “No, madre mia, non datele questi soldi: essi sarebbero sprecati, perché donna Maria de Uzátegui mi invierà queste cose”.

Di lì a poco bussarono alla porta che dava sulla strada, poiché era già molto tardi. Andarono ad aprire ed entrò un servitore negro di donna Maria de Uzátegui, con una chicchera di cioccolato e la consegnò da parte di detta signora...

Di quanto era successo lasciò ammirata questa testimonianza e chiese con garbo a sua figlia Rosa: - Come sapevi che ti avrebbero inviato quel cioccolato?

Lei le rispose: Guardate, madre mia, quando vi è una necessità così impellente come questa che avevo ora, come ben sapeva vostra grazia, basta dirlo all’angelo custode; così l’ha fatto il mio angelo custode, come ha fatto in diverse altre occasioni”.

Di ciò questa testimone restò ammirata e spaventata di vedere quanto era successo. Ciò risponde al vero e dichiara davanti a detto giudice e sotto detto giuramento che questo è vero, ed entrambi lo firmarono, il baccelliere Luis Fajardo Maria de Oliv, davanti a me, Jaime Blanco, pubblico notaio(21).

Padre ángel Peña O.A.R.


sabato 6 agosto 2022

ANGELI IN AZIONE

 


Nella vita di San Felipe Benicio (1233-1285), priore generale dell’ordine dei Servi di Maria, si racconta che il 2 giugno 1259, mentre stava celebrando la sua prima messa, nel momento dell’elevazione del corpo di Cristo, tutti i presenti udirono un canto tanto bello e sublime che furono profondamente scossi dall’emozione, poiché sembrava che un coro invisibile di angeli intonasse il Santo, Santo, Santo...

In questo modo il cielo avallava la decisione presa dai suoi superiori di ordinarlo sacerdote, nonostante le riserve di taluni che lo ritenevano alquanto insignificante, umanamente parlando, per diventare sacerdote.

 

Sant’Angela da Foligno (1248-1300) nutriva un profondo amore per il suo angelo custode. Scrisse: Il giorno della festa d’Ognissanti ero malata, costretta a letto, e desideravo molto ricevere la comunione, ma non c’era nessuno che me la potesse portare sino a casa. Improvvisamente udii la lode che gli angeli rivolgono a Dio e l’aiuto che danno agli uomini. Mi si presentò una moltitudine di angeli che mi condussero spiritualmente all’altare di una chiesa e mi dissero: “Questo è l’altare degli angeli”.

Dall’altare potei apprezzare le lodi che rivolgevano a Gesù Sacramentato. E mi dissero: “Preparati a riceverlo. Tu sei sua sposa. Ora Gesù vuole stringere con te una nuova e più profonda unione”. Non posso esprimere la gioia che provai in quel momento(20).

 

Santa Francesca Romana (1384-1440) vedeva continuamente il suo angelo. Lo vedeva alla sua destra. Se qualcuno agiva in malo modo in sua presenza, Francesca vedeva l’angelo coprirsi il volto con le mani. A volte attenuava il suo splendore in modo che potesse contemplarlo e Francesca lo guardava con tenerezza e non aveva timore a posare la mano sulla testa del suo celestiale compagno. 


San Francesco de Regis (1597-1640) era molto devoto agli angeli e, in particolare, al suo angelo custode, al quale affidava tutte le sue buone opere affinché le presentasse a Dio. Non passava mai vicino ad una chiesa senza invocare l’angelo custode della chiesa stessa o della parrocchia e gli angeli dei suoi abitanti. Allo stesso modo, quando passava vicino ad un cimitero, si affidava a tutti i defunti lì sepolti e pregava per loro, mandando loro la sua benedizione sacerdotale.

Un giorno, mentre passava per una via, sentì che una mano invisibile lo tratteneva e non riusciva più a camminare. In quel momento dalla finestra di una casa vicina si levarono delle grida affinché salisse, poiché vi era una persona moribonda. Egli entrò nella casa ed ascoltò la confessione di questo moribondo e gli impartì gli ultimi sacramenti. Egli non dubitò mai che a trattenerlo fosse stato il suo angelo custode, di modo che potesse aiutare quell’uomo infermo a morire bene. 

Padre ángel Peña O.A.R.


venerdì 31 dicembre 2021

ANGELI IN AZIONE

 


I SANTI E GLI ANGELI


San Basilio nel IV secolo scrisse: Ci sono angeli che proteggono nazioni intere. Così ci insegnano Mosè e i profeti tutti(17).

San Cirillo d’Alessandria sempre nel IV secolo in una preghiera eucaristica si esprime così: Abbi pietà, Signore, dei fedeli qui presenti, e, in virtù della tua santa croce e attraverso la protezione degli angeli, liberali da ogni pericolo e da qualsiasi necessità: incendi, inondazioni, freddi, furfanti, serpenti, animali selvaggi, attacchi, tentazioni demoniache e malanni(18).

San Roberto Belarmino afferma: Gli angeli custodi proteggono gli uomini da pericoli fisici e morali. Nulla di ciò che riguarda gli uomini può smettere di interessarli. Tutto ciò che, in un modo o nell’altro, riguarda il nostro destino eterno, li riguarda: lo scatenarsi dalle forze della natura, attacchi animali, passioni, intrighi, cospirazioni, guerre, tutto può esser oggetto di un intervento deciso dell’angelo, nel momento in cui è in gioco il destino eterno degli amici di Dio.

Nei fioretti di San Francesco si legge che un giorno si presentò un angelo nella portineria del monastero per parlare con frate Elia.

Ma la superbia aveva reso fra Elia indegno di parlare con l’angelo. In quel momento tornò dal bosco san Francesco, che rimproverò duramente fratello Elia con queste parole:

- Fai male, orgoglioso frate Elia, ad allontanare da noi i santi angeli che vengono ad istruirci. In verità, temo molto che questa tua superbia finisca per farti uscire dal nostro Ordine”

E così accadde, come san Francesco aveva predetto, poiché fra Elia morì fuori dall’Ordine.

In quello stesso giorno e nella stessa ora in cui l’angelo se ne andò dal monastero, lo stesso angelo apparve nello stesso modo a fra Bernardo che tornava da Santiago e si trovava sulla riva di un grande fiume. Lo salutò nella sua lingua:

- Dio ti dia pace, mio buon frate!

Fra Bernardo non riusciva a trattenere il suo stupore vedendo il garbo di questo giovane dall’aspetto festoso e sentendolo parlare nella sua lingua con un saluto di pace.

- Da dove vieni buon giovane? - chiese Bernardo.

- Vengo dalla casa dove si trova san Francesco. Sono andato per parlar con lui; ma non ho potuto, perché si trovava nel bosco assorto in contemplazione delle cose divine. E non ho voluto disturbarlo. Nella stessa casa si trovano i frati Maseo, Gil ed Elia.

Quindi l’angelo disse a fra Bernardo:

- Perché non passi dall’altra parte?

- Ho paura, perché vedo che l’acqua è molto profonda.

- Passiamo insieme, non avere paura -, disse l’angelo.

E prendendolo per mano, in un istante equivalente ad un batter di palpebre, lo portò sull’altra sponda del fiume. Allora fra Bernardo si rese conto che quello era un angelo di Dio ed esclamò con candore e gioia:

- O angelo benedetto di Dio, dimmi qual è il tuo nome?

- Perché chiedi il mio nome, che è meraviglioso?”

Detto questo scomparve, lasciando fra Bernardo colmo di consolazione tanto che fece tutto quel viaggio pieno di gioia(19).

Padre ángel Peña O.A.R.


sabato 6 novembre 2021

ANGELI IN AZIONE

 


CANTARE CON GLI ANGELI

 

Che sensazione sarà ascoltare milioni di angeli cantare al Signore? Come avranno cantato gli angeli in quella notte di Natale? Ci dice il profeta Isaia: Vidi il Signore seduto su un trono. Dei serafini stavano davanti a lui; ognuno di essi aveva sei ali... Gli uni agli altri gridavano reciprocamente dicendo: Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della tua gloria. (Is 6, 1-3). Il libro dell’Apocalisse dice più o meno lo stesso: Davanti al trono... e tutt’intorno ad esso v’erano quattro esseri viventi... hanno ciascuno sei ali ... giorno e notte non cessano di ripetere:

“Santo, santo, santo

il Signore Dio, l’Onnipotente,

Colui che era, che è, che viene!” (Ap 4, 6-8).

Noi dobbiamo associarci a loro così come diciamo al termine del prefazio della Messa, immediatamente prima del Santo: Per questo con gli angeli e gli arcangeli e con tutti i cori celesti cantiamo l’inno della tua gloria.

Nelle liturgie orientali sono più espliciti, dicono infatti: Con migliaia di migliaia e miliardi di eserciti di angeli e arcangeli, cantiamo l’inno della tua Gloria.

Santa Faustina Kowalska racconta: All’improvviso vidi uno spirito che era di una grande bellezza, che mi disse queste parole: “Non piangere, dice il Signore”. Dopo un attimo domandai: “Tu chi sei?” Ed egli mi rispose: “Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e notte davanti al trono di Dio e l’adorano senza posa”. [...] Il giorno dopo, durante la S. Messa, prima dell’elevazione, quello spirito cominciò a cantare queste parole: Santo Santo Santo. La sua voce era come se equivalesse a migliaia di voci, impossibile descriverla(13).

Santa Brigida ci racconta la sua esperienza: Una volta mentre ero a messa prima della consacrazione, un numero infinito di cherubini cantava e faceva vibrare l’aria con suoni e canti ineffabili. Dopo che il sacerdote ebbe pronunciato le parole dell’Eucarestia, vidi l’ostia che si tramutava in un bianco e mistico agnello... La sua folgorante apparizione era scortata dalla Vergine e dalle gioiose ghirlande dei serafini, gli amori del cielo(14).

Anche san Giovanni Crisostomo racconta: Gli angeli sono intorno al sacerdote durante la messa e tutto l’esercito celeste canta(15).

La beata Rosa Gattorno narra: Oggi ho ascoltato musica di angeli... e vidi la chiesa tutta illuminata, risplendente di luce e un’infinità di angeli che adoravano il loro Dio... Mi avvicinai all’altare, e lì stava una moltitudine di angeli(16).

Per questo, ogni volta che assistiamo alla messa dobbiamo cantare con gli angeli, specie nel momento del Gloria, come nel giorno di Natale: Gloria a Dio nel cielo e pace in terra agli uomini di buona volontà (Lc 2, 14); e cantando con i serafini e con tutti gli angeli e gli arcangeli l’inno della sua gloria: il Santo.

Padre ángel Peña


venerdì 24 settembre 2021

ANGELI IN AZIONE

 


COMUNICARSI CON GLI ANGELI

Quando ci apprestiamo a ricevere Gesù nell’Eucaristia, dobbiamo farlo con la massima preparazione e purezza possibile. Per questo sarà opportuno ripetere ciò che faceva santa Teresina del Bambino Gesù: Immagino la mia anima come un terreno libero e chiedo alla Santissima Vergine che lo liberi dagli ingombri che potrebbero impedirgli di essere libero. Subito dopo la supplico che lei stessa elevi un’ampia tenda degna del cielo, e che l’arricchisca con personali ornamenti. Dopodiché invito tutti i santi e angeli che vengano a suonare un magnifico concerto. Credo che quando Gesù scende nel mio cuore sia contento di essere ben accolto e io stessa ne sono contenta(10).

è poi molto importante invocare Maria e i santi, ma senza dimenticarci del nostro angelo e degli angeli di tutti coloro che ci circondano, affinché ci aiutino in quei momenti tanto sublimi a unirci con Gesù nella comunione. Sant’Angela della Croce diceva: Mi sforzavo quanto più mi era possibile di comunicarmi con fervore. Chiesi alla Santissima Vergine che mi coprisse col suo manto per comunicarmi. Rinnovai i voti. Chiesi al santo patriarca (san Giuseppe) che mi conducesse per mano a comunicarmi, e mio padre san Francesco che mi tenesse la mano sinistra; il mio santo angelo custode che venisse al mio fianco e gli altri santi protettori che mi accompagnassero pure loro. E con tutta questa comitiva mi recai a comunicarmi(11).

San Giovanni Crisostomo diceva: Coloro che si comunicano col sangue di Cristo stanno con gli angeli e con gli arcangeli e con le potenze del cielo, avvolti nello stesso manto regale di Cristo(12).

Per questo comunichiamoci con la massima devozione possibile in unione con Maria e con tutti i santi e gli angeli.

Padre ángel Peña O.A.R.


venerdì 13 agosto 2021

ANGELI IN AZIONE

 

Gli Angeli e la Messa

 

E' meraviglioso celebrare la messa circondato da milioni di angeli. Io ho parecchia esperienza in questo, perché tutti i giorni, quando celebro la messa, invito tutti i milioni di angeli dell’universo a starmi accanto.

Questo lo dovrebbero fare tutti i sacerdoti e anche i fedeli, sapendo che intorno all’altare ci sono milioni di angeli, benché invisibili. Ancora più, in ogni tabernacolo ci sono milioni di angeli, in adorazione di Gesù.

San Giovanni Crisostomo († 407) riporta frasi molto belle riguardo alla presenza di angeli durante la celebrazione della messa. Afferma: “Gli angeli sono tutti intorno a questo altare(4). Quando vedi che si levano i veli, pensa che in quel momento (nel momento della consacrazione) il cielo si apre e scendono gli angeli(5). Nella messa sei unito con gli angeli: con loro tu canti, con loro intoni inni”(6). Nel tempo della messa gli angeli circondano il sacerdote, e tutto l’altare e tutto il luogo del sacrificio si riempie di autorità celesti per onorare Dio, che è lì presente. E, per credere questo, bisogna semplicemente considerare gli avvenimenti che ivi si compiono in quel momento. Udii riferire ciò da un tale che lo aveva sentito da un anziano venerabile, che soleva ricevere rivelazioni, ed una volta gli fu concesso di avere una rivelazione riguardo a queste cose. Vide, per un istante solo, nel momento del sacrificio, una moltitudine di angeli: portavano vesti luminose, circondavano l’altare e chinavano i loro capi come se fossero soldati in presenza del loro imperatore. Non ho difficoltà a credere tutto questo. E un altro mi raccontò, ma non lo seppe da una terza persona, bensì ebbe la fortuna di vederlo egli stesso: a coloro che stanno per lasciare questo mondo, se con puro cuore parteciparono ai divini misteri, gli angeli fanno la guardia e, una volta che sono spirati, per reverenza di Colui che ricevettero nel Sacramento, lo portano dalla terra al cielo(7).

Nel famoso “Cherubikon” delle liturgie bizantine si recitava: Eccelso Signore Iddio, tu che hai ordinato nei cieli gli ordini degli angeli e degli arcangeli per la liturgia della tua gloria, fa che insieme a noi entrino i tuoi santi angeli per celebrare con noi la liturgia e glorificare con noi la tua bontà(8).

San Gregorio Magno afferma: Chi tra i credenti può dubitare che nel momento della consacrazione della messa, alle parole del sacerdote, i cieli non si aprano e i cori angelici non vengano a presenziare al mistero di Gesù Cristo? Sull’altare, il più basso si congiunge al più sublime, la terra con il cielo, il visibile con l’invisibile (Dialoghi IV, 58; PL 77; 425 D).

Proprio per questo, tutta la purezza è poca per restare in presenza degli angeli e di Gesù. I fedeli che assistono alla messa devono esser ben vestiti, ben in ordine e soprattutto con l’animo limpido per poter ricevere Gesù in presenza degli angeli.

E' pure molto bello invitare gli angeli dei nostri familiari e dei nostri cari affinché assistano con noi alla messa. è il momento di maggior intimità con Gesù e dobbiamo essere uniti anche con le persone più care. Personalmente chiedo a molte persone con cui sono in confidenza di mandarmi i loro angeli nell’ora in cui celebro l’Eucaristia, di modo che, attraverso di loro, ricevano molte benedizioni da Dio. Questa stessa richiesta la chiedeva anche santa Teresina. In una lettera al suo padre spirituale, Padre Roulland, scrive il 1° novembre 1896 : Il 25 dicembre non mancherò di inviarvi il mio angelo perché depositi le mie intenzioni vicino all’ostia che voi consacrerete(9).

Potete inviarmi i vostri angeli tutti i giorni all’ora della Messa. Così saremo più uniti a Dio attraverso i nostri angeli. 

Padre ángel Peña O.A.R.

domenica 11 luglio 2021

ANGELI IN AZIONE

 


Milioni di Angeli

 

C’è una canzone che dice: Voglio avere un milione di amici. Noi potremmo avere milioni di amici tra gli angeli.

Ti immagini i milioni di angeli che ci sono nella chiesa e adorano Gesù Eucaristia? E tutti coloro che sono intorno a te, tutte le persone che incontri nel corso della giornata, tutti quelli che vedi in televisione e tutte le persone che vivono nella tua città o nel tuo paese? Perché non inizi a salutare gli angeli che incontri per la strada? Perché non sorridi loro? Vedrai come migliorerai e quanto sarai una persona più amabile e gradevole.

Dirai che è facile dimenticarsi degli angeli quando si è immersi nei problemi e con tante preoccupazioni a cui pensare. Certo, ma continuando ad averli presenti e a chiedere il loro aiuto si possono trovare soluzioni migliori ai problemi. Non dimenticarti che gli angeli sono miriadi e miliardi di miliardi (Ap 5, 11). Sentirti appoggiato da loro ti darà molta sicurezza personale.

Per di più pensa che gli angeli sono imbattibili in generosità e divideranno con te molte benedizioni divine. Puoi chiedere loro favori del tipo: Porta un bel ramo di fiori celestiali a mia mamma in questo momento. Dai un bacio affettuoso a questa persona. Aiuta il medico a scoprire la diagnosi di mio fratello. Assisti questa persona malata nel momento dell’operazione. Visita un mio amico e digli che gli voglio tanto bene. E così moltissime altre cose che gli angeli eseguiranno efficacemente.

Gli angeli ci amano, ci sorridono, ci accudiscono. Siamo loro grati. E quando dobbiamo fare un piacere a una persona, non pensiamo se se lo merita o no, pensiamo che il suo angelo è buono e facciamolo per lui. Cerchiamo di aiutare gli altri senza nutrire né risentimenti né rancori, e recitiamo spesso la preghiera: Angelo custode, dolce compagnia, non ti allontanare né di notte né di giorno, non mi lasciare solo, altrimenti mi perderei. 

Padre ángel Peña O.A.R.


venerdì 7 maggio 2021

ANGELI IN AZIONE

 


Angeli potenti

 

Gli angeli sono forti e potenti. Loro hanno come compito importante quello di difenderci dai pericoli e soprattutto dalle tentazioni dell’anima. Per questo quando ci sentiamo vulnerabili dinnanzi alle malizie del maligno, affidiamoci a loro.

Quando siamo nei pericoli, in mezzo alla natura o tra gli uomini o tra gli animali, invochiamoli. Quando siamo in viaggio. invochiamo l’aiuto degli angeli di coloro che sono in viaggio con noi. Quando dobbiamo sottoporci ad un intervento chirurgico, invochiamo gli angeli del dottore, degli infermieri o del personale che ci assiste. Quando andiamo a messa uniamoci all’angelo del sacerdote e degli altri fedeli. Se raccontiamo una fandonia, chiediamo aiuto all’angelo di coloro che ci ascoltano. Se abbiamo un amico che si trova lontano e potrebbe aver bisogno d’aiuto perché malato o in pericolo, inviamogli il nostro angelo custode affinché lo curi e lo protegga, o semplicemente affinché lo saluti e lo benedica in nostro nome.

Gli angeli vedono i pericoli, anche se noi li ignoriamo. Non invocarli sarebbe come lasciarli in disparte e impedire il loro aiuto, almeno in parte. Quante benedizioni perdono le persone perché non credono agli angeli e non li invocano! Gli angeli non temono nulla. I demoni fuggono dinnanzi a loro. Di fatto non dobbiamo dimenticare che gli angeli eseguono gli ordini impartiti da Dio. Perciò se talvolta ci accade qualcosa di sgradevole non pensiamo: Dove era il mio angelo? Era forse in vacanza? Dio può permettere molte cose sgradevoli per il nostro bene e dobbiamo accettarle perché decise dalla volontà di Dio, per quanto non ci sia dato di capire il senso di certi accadimenti. Ciò che dobbiamo pensare è che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8, 28). Ma dice Gesù: “Chiedi e ti sarà dato” e otterremo molte benedizioni se le chiederemo con fede.

Santa Faustina Kowalska, la messaggera del Signore della Misericordia, racconta come Dio la protesse in una precisa situazione: “Appena mi sono resa conto di quanto sia pericoloso stare in portineria ai giorni nostri, e ciò a causa dei tumulti rivoluzionari, e quanto odio la gente malvagia nutra per i conventi, sono andata a parlare col Signore e gli ho chiesto di disporre le cose in modo che nessun malintenzionato osi avvicinarsi alla porta. Ed allora ho udito queste parole: “Figlia mia, dal momento in cui sei andata in portineria, ho messo un cherubino sulla porta perché la sorvegli, sta’ tranquilla”. Quando sono tornata dal colloquio avuto con il Signore, ho visto una nuvoletta bianca e in essa un cherubino con le braccia conserte. Il suo sguardo era lampeggiante; ho capito che il fuoco dell’Amore di Dio ardeva in quello sguardo...” (IV Quaderno, giorno 10-9-1937).

Padre ángel Peña O.A.R.


venerdì 8 gennaio 2021

ANGELI IN AZIONE

 


Angeli puri 

Gli angeli sono puri e belli e vogliono che anche noi diventiamo come loro per la gloria di Dio. Soprattutto devono essere puri coloro che si avvicinano all’altare, perché la purezza dell’altare deve essere totale. Il vino deve esser limpido, le candele di cera vergine, i corporali e i manti bianchi e puliti, e l’ostia deve esser bianca e sacra per ricevere il re delle vergini e della purezza infinita: Cristo Gesù. Ma soprattutto deve essere pura l’anima del sacerdote e dei fedeli che assistono al sacrificio sull’altare.

Non vi è nulla di più bello di un’anima pura! Un’anima pura è gioia per la Santissima Trinità, che crea la sua dimora in essa. Quanto ama Iddio le anime pure! In questo mondo così pieno di impurità, deve brillare in noi la purezza. Su questo punto siamo esigenti con noi stessi, affinché un giorno possiamo assomigliare agli angeli.

Per arrivare alla purezza dell’anima può essere molto utile stipulare un patto con gli angeli. Un patto di mutuo aiuto per tutta la vita. Un patto di amicizia e di reciproco amore.

Sembra che santa Teresina del Bambin Gesù abbia fatto questo patto con il suo angelo, così come era consono fare nella Associazione degli angeli alla quale apparteneva. Così racconta: “Subito dopo il mio ingresso in convento, fui ricevuta nell’Associazione dei santi angeli. Le pratiche che l’Associazione mi impose mi risultarono molto gradite, poiché sentivo una particolare inclinazione nell’invocare i benevoli spiriti del cielo, soprattutto colui che Dio mi ha donato come compagno nella solitudine” (MA fol 40).

Così, se lei lo fece e le fu d’aiuto nel suo cammino verso la santità, così anche a noi può esser utile. Ricordiamoci il vecchio motto: Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se camminiamo mano nella mano con gli angeli, specialmente con il nostro angelo cu-stode, qualcosa del suo modo di essere alla fin fine ci contagerà. Siamo puri e limpidi di pensieri, sentimenti, desideri, parole e opere. Siamo puri di testa per non mentire mai.

Manteniamo gli occhi puri per vedere se qualcosa viene a sporcare il nostro animo. Conduciamo una vita retta, sempre rispettosi, sinceri, responsabili, autentici e trasparenti, nel senso più vero del termine.

Chiediamo al nostro angelo la grazia di essere puri affinché la luce di Dio brilli con più forza nei nostri occhi, nei nostri cuori, nella nostra vita. Che la nostra vita risplenda con la pu-rezza degli angeli! e gli angeli saranno contenti di esserci accanto in amicizia. 

Padre ángel Peña O.A.R.


martedì 1 dicembre 2020

Angeli e morenti

 


Gli angeli sono esseri spirituali la cui natura e missione possiamo conoscere nella Sacra Scrittura, la dottrina della Chiesa o testimonianze di veggenti convalidate dalla Chiesa come il noto Angelo apparso a Lucia, Giacinta e Francesco a Fatima. Padre John Horgan lavora negli ospedali della diocesi di Vancouver e in un libro di recente pubblicazione spiega come l'azione degli angeli sia fondamentale negli ultimi momenti della vita dei morenti. 

P. Horgan racconta la storia di un uomo che non era stato battezzato e vissuto lontano da Dio. Mentre era sposato, dice il prete, ha abbandonato la moglie ei figli, solo per sposare un'altra donna, che lo ha lasciato quando ha ricevuto una diagnosi di cancro. Ecco la descrizione dell'incontro finale del sacerdote con l'uomo, nelle parole dello stesso padre Horgan alle pagine 272-274 del suo libro:

“Gli angeli svolgono la loro custodia in vari modi. Nella mia vita di sacerdote e di cappellano ospedaliero ho assistito alla presenza dei santi angeli, soprattutto nella cura dei malati e dei morenti. Una volta ho accompagnato un uomo che non era cattolico, ma la cui prima moglie era sempre stata molto impegnata nella Fede; Anche dopo la fine del suo matrimonio, non ha mai smesso di pregare per suo marito. Aveva promesso che sarebbe stato battezzato prima di morire, cosa che lei non ha mai dimenticato. La sua vita è stata difficile dopo che lui l'ha lasciata, ma ha perseverato nella sua fiducia in Dio, allevando figli di fede.
Quando suo marito sviluppò il cancro, la seconda donna lo lasciò e rimase solo. Ma la moglie fedele venne al suo fianco e si prese cura di lui in ospedale; Ha persino portato i suoi figli adulti a riconciliarsi con lui. Ha fatto del suo meglio per portare conforto ai suoi ultimi giorni e per incoraggiarlo a una migliore relazione con Dio. Tuttavia non voleva essere battezzato. Sono andato a trovarlo regolarmente, senza successo. Ma lei mi diceva: “Padre, sto pregando il tuo angelo custode e il mio angelo custode. Sono sicuro che sarà battezzato ". 
Una domenica mattina mi sono fermato per caso a far visita all'uomo. Gli ho chiesto ancora una volta: “Vuoi essere battezzato e accettare la grazia di Cristo? Sai, il Signore ti ha chiamato in tutti questi anni e hai visto la prova del suo amore nella fedeltà e devozione della tua buona moglie. L'uomo ha risposto: "Sì. Padre, so cosa ho fatto; So come ho vissuto. Mi pento di tutto e chiedo perdono al Signore. Voglio essere battezzato ”. 
Ho cominciato a preparare gli olii e l'acqua santa per il battesimo. Ma quando il rituale stava per iniziare, ho sentito inequivocabilmente una voce dentro di me che diceva: "ORA!" E poi, senza indugio, ho preso l'acqua in un bicchierino medicinale, l'ho versata sulla fronte dell'uomo dicendo le parole: "Ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". E prima che potessi dire "Amen", è morto. 
Non c'era sofferenza; ha appena chiuso gli occhi e se n'è andato. Era andato a casa da Dio. Le infermiere e la loro famiglia erano in soggezione, ma quello che ricordo di più è lo sguardo negli occhi della moglie. Con il suo ultimo respiro aveva accettato la grazia che sua moglie aveva implorato per lui per tanti anni.

 La fede e la bontà della moglie, provate da anni di sofferenza, erano diventate così forti da spezzare ogni resistenza interiore e invocare l'amore infinito di Dio fatto uomo.

Più e più volte, mentre ministero ai morenti e parlo loro del paradiso, ho sperimentato come la menzione degli angeli porti conforto e pace, anche a coloro che sono stati allontanati dalla Chiesa. In molti casi, i santi angeli sono rimasti fissi nelle loro menti e nei loro cuori come una figura conosciuta per la prima volta nell'infanzia, una devozione appresa sulle ginocchia delle loro madri, presenti in una mitezza e saggezza speciali.

Allo stesso modo, gli angeli possono aiutare i malati e i moribondi a trovare nelle sofferenze di nostro Signore il significato e l'importanza del proprio dolore, portandoli a crescere in grazia e amore per poter entrare in Cielo gioendo in compagnia del Gli stessi angeli che sono stati i suoi protettori per tutta la vita ”.

https://puntadasreflexivas.blogspot.com

domenica 15 novembre 2020

ANGELI IN AZIONE

 


MISSIONE DEGLI ANGELI

Gli angeli sono amici inseparabili, nostre guide e maestri in tutti i momenti della vita quotidiana. L’angelo guardiano è per ciascuno: compagnia, sollievo, ispirazione, gioia. è intelligente e non può ingannarci. è sempre attento a tutti i nostri bisogni e pronto a liberarci da tutti i pericoli. L’angelo è uno dei doni migliori che Dio ci ha dato per accompagnarci lungo il cammino della vita. Quanto importanti siamo per lui! Egli ha il compito di condurci al cielo e per questo, quando ci allontaniamo da Dio, si sente triste. Il nostro angelo è buono e ci ama. Ricambiamo il suo amore e chiediamogli con tutto il cuore che ci insegni ad amare Gesù e Maria ogni giorno di più.

Quale miglior gioia possiamo dargli se non quella di amare sempre di più Gesù e Maria? Amiamo con l’angelo Maria, e con Maria e tutti gli angeli e i santi amiamo Gesù, che ci attende nell’Eucaristia.


Fiori per gli angeli 

Hai mai pensato di offrire fiori agli angeli? Non puoi offrire solo messe in suo onore, comunioni e orazioni. Puoi anche donargli baci sulle immaginette o mangiar qualcosa che non ti piace o mangiare una porzione più piccola di qualcosa che ti piace. O compiere un’opera di carità per suo amore. E loro offriranno fiori a Gesù attraverso Maria. Non dimentichiamoci che sono intermediari. La loro missione è di portarci a Gesù tramite Maria.

Ti raccomando: quando ti alzi la mattina, ricordati del tuo angelo che si è preso cura di te tutta la notte e tutta la notte ha pregato per te. Digli “Buongiorno” con un sorriso. Quando ti corichi rivolgigli il tuo grazie per il giorno trascorso e chiedigli di vegliare sul tuo sonno. E soprattutto evita sguardi sconvenienti per la strada, distrazioni in chiesa, scene sconce in televisione, discorsi impertinenti, e evita di parlar male di altri.

Fai per amore del tuo angelo molti piccoli sacrifici. Egli sarà contento di queste inezie e si sentirà orgoglioso di te. Inoltre, stai pur certo che sarà imbattibile in generosità e ti donerà molte benedizioni con gioia, ti farà molti regali spirituali e molte benedizioni; molto più di ciò che puoi pensare o immaginare.

Ricorda sempre che non solo esiste il tuo angelo custode, ma che ci sono milioni di angeli da tutte le parti e che anche quelli sono tuoi fratelli maggiori, anche loro ti amano e ti vogliono aiutare. Manifesta pure a loro il tuo amore, benché tu lo faccia anche solo con un semplice saluto o invocandoli di tanto in tanto. Puoi dar baci a tutti gli angeli dell’universo.

E' bello dare gioia agli angeli! Ti immagini il sorriso degli angeli? Qualche volta hai sentito cantare gli angeli? Conosco una suora che una volta li sentì cantare. Cadde quasi in estasi tanto era melodioso quel suono. Allora, pensa che un giorno sorriderai con loro e canterai con loro nei cieli.

Padre ángel Peña O.A.R.


giovedì 12 novembre 2020

Vivere le beatitudini con gli angeli

 


Gli angeli ei santi in cielo godono tutti della perfetta beatitudine in Dio. Hanno superato la prova e, per grazia di Dio, hanno raggiunto l'obiettivo. L'uomo sulla terra, tuttavia, sta ancora viaggiando con l'aiuto della grazia divina attraverso le prove di questa vita per raggiungere quello stato di perfetta gioia e riposo in Dio. Per raggiungere questa meta deve salire la scala celeste, per così dire, delle otto Beatitudini che Gesù ci ha insegnato nel Discorso della Montagna (cfr Mt 5,1-12 e Lc 6,20-23) . Dobbiamo vivere queste Beatitudini nella sequela di Gesù, portando con Lui la Croce, per imparare da Lui a vivere la perfezione della carità.

Gli Angeli sono inviati per aiutarci, come nostre guide e guardiani, come consiglieri, ammonitori e leader in questa "valle di lacrime", a vivere quelle Beatitudini. Tuttavia, data la meta soprannaturale verso la quale l'uomo tende, le capacità naturali degli Angeli non sarebbero bastate a condurre l'uomo in paradiso. Così, per diventare un angelo custode, gli angeli devono scendere per i gradini delle loro "beatitudini angeliche" per poter andare a prendere l'uomo e portarlo alla gloria celeste.

In primo luogo, vogliamo meditare più da vicino sulle otto Beatitudini in generale, cosa sono? (Per una meditazione più completa, vedere Papa Benedetto XVI Gesù di Nazareth, Vol. 1. ) Alcuni hanno ipotizzato che siano i "nuovi comandamenti" dati per sostituire i Dieci Comandamenti della vecchia Legge. Eppure Gesù stesso ci dice: "Non sono venuto per distruggere la Legge, ma per adempierla" ( cfr Mt 5,17 ). Le Beatitudini del Nuovo Testamento sembrano piuttosto essere meglio descritte dalla promessa della stessa prima Beatitudine: " Beati i poveri in spirito, perché di loro è il Regno dei Cieli. "Quando Gesù guarda i suoi discepoli, vede la loro condizione reale: sono poveri, affamati, in lutto, perseguitati. Secondo gli standard del mondo, sarebbero infelici, miserabili, non benedetti. Ma se si guarda attraverso la prospettiva di il Regno di Dio , attraverso la prospettiva di Dio, le norme del mondo vengono capovolte. I poveri di questo mondo, per esempio, che sono ancora ricchi di fede sono veramente benedetti, perché hanno trovato Dio e il Suo Regno. È proprio a questo Regno dei Cieli, a cui tutte le Beatitudini tendono e ci conducono, un Regno vinto con la fede.

Le Beatitudini sono, quindi, promesse. Non è come dire, tuttavia, una volta raggiunti tutti questi passaggi, moriremo ed entreremo nel Regno dei Cieli e saremo benedetti. Gesù ci ha detto che il Regno è presente qui e ora: "La venuta del regno di Dio non può essere osservata, e nessuno annuncerà:" Guarda, eccolo "o" Eccolo ". Ecco, il regno di Dio è dentro di voi "( cfr Lc 17, 21 ). Se viviamo le Beatitudini, il Regno ci sarà già presente qui sulla terra, e quindi anche un crescente grado di beatitudine ! Ci danno qui e ora una partecipazione alla visione che Dio ha del tempo e dell'eternità, i valori eterni della sapienza divina, per cui "gustiamo e vediamo quanto è buono il Signore" ( Sal 34: 9). Nella prova, nella persecuzione, nella fame e nella tristezza, le Beatitudini ci portano la consolazione di vedere la nostra situazione alla luce di Dio, di vedere e anche di sperimentare in cosa consiste la vera beatitudine. La nostra natura umana e il mondo tendono a un obiettivo diverso; trovano piacere e "felicità" nell'autocompiacimento e nella gratificazione di tutti i propri desideri. Queste sono fonti di "felicità" di breve durata, che alla fine sfociano nell'insoddisfazione. Quando, al contrario, impariamo a morire a noi stessi, ad accettare la Croce mediante la fede in Dio e nelle sue promesse, quando impariamo la beatitudine della povertà e della fame, del lutto e della persecuzione per amore di Cristo e in unione con la sua morte a questo mondo, poi Dio ci riempie della sua stessa consolazione e di una "pace che il mondo non può dare"

San Paolo è un testimone per noi, come tutti i Santi, del paradosso divino delle Beatitudini. Poiché abbracciando ciò che al mondo sembra essere miseria, sono andati oltre e hanno trovato grande felicità, pace e persino gioia già in questa vita:

Perché noi che viviamo siamo costantemente consegnati alla morte per amore di Gesù, affinché la vita di Gesù possa essere manifestata nella nostra carne mortale…. Pertanto, non siamo scoraggiati; piuttosto, sebbene il nostro sé esteriore si stia consumando, il nostro sé interiore si rinnova giorno dopo giorno. 2 Cor 4: 8, 16 ).

San Paolo ha sperimentato che non era più lui a vivere, ma Cristo in lui ( cfr Gal 2,19 ), non solo il Signore crocifisso, ma il Signore crocifisso e risorto che aveva già "vinto il mondo" e lo vince in noi per fede ( cfr 1 Gv 5,4 ).

In sostanza, le Beatitudini descrivono per noi la vita interiore di Cristo stesso, il suo atteggiamento verso la Croce e il mondo. Quando pronunciò le Beatitudini, Gesù stava semplicemente rendendo esplicito ciò che Lui stesso era e come tutti noi siamo chiamati ad essere in relazione al Padre. Gesù ha rinunciato ai beni di questo mondo per amore del Padre e salvezza delle anime. Come Gesù, siamo chiamati a non vivere per noi stessi, ma per Dio, e quindi entrare nella beatitudine della comunione d'amore di Gesù con il Padre. Alla luce dei santi Angeli, quindi, vogliamo passare attraverso ogni Beatitudine per capire dove anche noi, attraverso la fede e lo Spirito Santo, dobbiamo crescere nella sequela interiore di Gesù. E vogliamo vedere come gli Angeli, venuti a noi per le loro "proprie beatitudini", ci conducono su questa scala verso la beatitudine celeste.

Gesù pone le basi per ogni crescita interiore nella prima Beatitudine: Beati i poveri in spirito ... " ( Mt 5, 3 ). Egli così "indica la prima e più importante cosa per l'uomo: rendersi vuoto (povero) per Dio, perché Dio sia per l'uomo suo uno e tutto" ( Madre Gabriele, Letture dell'anno I, 26 ). Altrove Gesù dice: " Cercate prima il Regno di Dio ... " ( Mt 6:33 ). Vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi " ( Lc 18,22). Questa chiamata alla povertà non è solo la chiamata radicale dei religiosi consacrati. Ogni cristiano deve vivere la povertà: "Come puoi ricevere Dio in tutto il tuo essere, o uomo, se l'hai già riempito di desideri, attaccamenti e preoccupazioni? Devi abbandonare tutto e non considerarlo nulla se vuoi possedere e vedere DIO. Ma soprattutto devi arrenderti "(Madre Gabriele, ibid .).

I santi Angeli nella loro prova hanno già rinunciato a tutto per amore di Dio. Sotto la guida di San Michele, rinnegarono se stessi e la propria volontà, radunandosi nell'oscurità della fede cieca: " Chi è come Dio ?!" Al contrario, gli angeli caduti rifiutarono di arrendersi a Dio e al Suo piano per la creazione dicendo: " Non servirò !" cfr Ger 2:20 ), e quindi sono diventati demoni. E proprio come i demoni furono scacciati dal cielo subito dopo il processo, così gli angeli fedeli ricevettero immediatamente la loro ricompensa, la visione beatifica di Dio. E questa è la prima beatitudine degli Angeli, vedere Dio ! I santi angeli mantengono sempre questa visione di Dio, anche se servono come angeli custodi. Nostro Signore ci dice questo parlando dei bambini piccoli,I loro angeli guardano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli "( Mt 18:10 ).

Per la loro chiara visione e per la vittoria ottenuta nella prova attraverso la fedeltà e il distacco dalla propria volontà, gli Angeli sono dati all'uomo che ancora viaggia nelle tenebre della fede come guide . Ci insegnano il distacco da noi stessi, a vivere SOLI DEO, cioè per DIO SOLO! Ci insegnano a piegare la nostra volontà per servire la volontà di Dio. E così, già qui sulla terra, sperimenteremo la beatitudine dell'umiltà e la povertà di spirito. Perché il suo frutto è la pace del cuore, la gioia nel servizio di Dio e la saggezza. Attraverso la povertà nelle cose di questo mondo, come promette Nostro Signore, parteciperemo già ai beni e alle gioie del Regno dei Cieli!

Il secondo la beatitudine dell'uomo è, "Beati i miti, perché erediteranno la terra ". Come la prima, anche questa beatitudine è un paradosso per il mondo. Il mondo dice al povero e umile: "Matto!", E ai mansueti dice: "Pecora!" Perché il mondo dà più valore all'orgoglio alla povertà e alla rabbia alla mitezza. Ma sono proprio queste due virtù che Nostro Signore vuole che impariamo prima di tutto, come Egli stesso ci dice: " Imparate da Me, perché sono mite e umile di Cuore !" Mt 11:29 ) La più grande potenza e forza della mansuetudine fu dimostrata da Gesù con la vittoria della Croce. "Poiché si è arreso alla morte ed è stato annoverato tra i malvagi, toglierà i peccati di molti e otterrà il perdono per le loro offese"). Anche Maria ha offerto volentieri il suo Figlio sotto la Croce, partecipando così in modo integrale e necessario all'atto della Redenzione. Anche lei ha sofferto per amore delle anime, senza reagire, senza trattenere rancori. Ha anche pregato per coloro che hanno crocifisso suo Figlio. Così è diventata la Madre della Misericordia e la Mediatrice di tutte le Grazie.

Questa beatitudine, quindi, non è debolezza, come sembra agli occhi del mondo, ma piuttosto forza di volontà, forza per fare pace, forza per essere saldi ma gentili, forza per portare la Croce, per vincere con pazienza , la forza dell'amore sull'odio. È facile arrabbiarsi, reagire, vendicarsi. È difficile amare di fronte alle controversie e all'opposizione, perdonare e mostrare misericordia. È facile diventare impazienti, è difficile sopportare e tollerare. È facile esplodere, è difficile aspettare il momento giusto e la parola giusta. Quindi, questa mitezza è davvero "forza di volontà; è l'arma dell'amore, l'arma della Croce, l'arma di Nostro Signore e di Sua Madre" ( Letture, I, 26 ). Anche gli Angeli dovevano esercitare questa mitezza letta dai Cuori di Gesù e Maria.

Alla seconda Beatitudine dell'Angelo è quindi permesso di vedere CRISTO - e in Lui, Maria. Nell'Antico Testamento, gli angeli erano gli esecutori della rigida giustizia di Dio. Un angelo del Signore era pronto a uccidere anche Mosè perché, essendo stato risuscitato da un egiziano, non era stato circonciso secondo il patto di Abramo. cfr. Es 4:24 ). Nel Nuovo Testamento, vediamo come Gesù stesso insegna agli angeli a essere gentili. Nella parabola della zizzania seminata nella notte in mezzo al grano, i servi (gli angeli) chiedono se devono tirarli su. Ma il padrone (Gesù) dice: "No, se tiri su la zizzania potresti estirpare il grano insieme a loro. Lascia che crescano insieme fino alla mietitura" ( cfr Mt 24-30 ).

Dall'esempio di Gesù, gli angeli nel loro servizio da angelo custode imparano la gentilezza e la mansuetudine. Non devono schiacciare il seme della buona volontà e delle virtù seminali (grano) con una severa punizione di tutte le nostre debolezze umane (erbacce) lungo la strada. Gesù dice: "I tuoi peccati sono perdonati ... La tua fede ti ha salvato, va 'in pace" ( Lc 7:48, 50). Come un buon genitore, gli Angeli imparano da Lui che l'incoraggiamento del bene in una persona porta a una maggiore crescita nella virtù rispetto alla dura punizione e allo sradicamento di ogni colpa. Ora, quindi, nell'era della Chiesa come angeli custodi, non condannano, puniscono o abbandonano il loro protetto quando pecca, ma intercedono, persuadono e accompagnano l'anima finché non ritrova la via verso Dio. Quante volte al giorno veniamo meno ai nostri doveri davanti a Dio, eppure l'Angelo non si arrende. E vuole insegnarci questa stessa mitezza, perdono, dolcezza e fedeltà verso il prossimo, perché "beati i miti". Solo quando impareremo questa mansuetudine troveremo la pace anche in noi stessi.

Con la terza Beatitudine, " Beati coloro che piangono ...", l'uomo pensa prima al lutto per la morte di una persona cara. Anche Gesù pianse per la morte di Lazzaro. La morte dell'uomo è una conseguenza del peccato originale, ma non è definitiva. Per l'Angelo, la morte è semplicemente una trasformazione, la separazione del corpo dall'anima e l'inizio dell'eternità per l'anima. Ciò che preoccupa di più l'Angelo è il nostro benessere spirituale e il nostro destino eterno. Alla terza Beatitudine dell'Angelo è quindi "permesso di contemplare la creazione ininterrotta e incorrotta", vale a dire, come era "all'inizio". Vede la devastazione causata dal peccato nel paradiso di Dio e la punizione della morte inflitta all'uomo. Vede le conseguenze eterne di tutte le nostre decisioni e anche i mezzi di Dio per ripristinare tutta la creazione. "L'Angelo è il portatore di consolazione. Mostra all'uomo l'onnipotenza e la saggezza di DIO nella creazione. Amplia la prospettiva dell'uomo per i piani amorevoli di DIO nella creazione "(Letture I, 26 ). Così, l'Angelo vuole anche insegnare all'uomo la corretta gerarchia dei beni, affinché non si scoraggia per i dolori di questa "valle di lacrime", ma impari a fissare lo sguardo su Dio e sul suo disegno d'amore.

L'Angelo insegna all'uomo a piangere molto di più per la devastazione della creazione - specialmente delle anime umane - attraverso il peccato, e quindi lo porta a voler partecipare all'opera di salvezza e al raduno di tutta la creazione a Dio. Una delle prime risposte al dolore per le conseguenze del peccato è il desiderio di riparare. Riparando, qui specialmente per i nostri peccati, possiamo trasformare tutti i nostri dolori e persino la morte stessa in un atto di amore, accettandoli e offrendoli a Dio. In questo modo, i nostri dolori possono persino meritare per gli altri la grazia della conversione o del pentimento. E così il nostro "lutto" diventerà una beatitudine e ci porterà la consolazione della nostra stessa giustificazione e perdono, e di partecipare all'opera di redenzione, di fare del bene per la Chiesa.

Questa Beatitudine è quindi strettamente correlata alla quarta: " Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati " ( Mt 5, 6 ). Scrive Madre Gabriele: "Queste sono le persone che portano in sé la fame e la sete del Signore per la salvezza delle anime. Si offrono alla giustizia di Dio come vittime dell'espiazione per implorare per i peccatori l'amore e la misericordia di Dio. "( Letture, I, 26 ). Questa è la vera imitazione di Cristo, che ci ha amati fino alla Croce. "Soffrendo per noi Gesù non solo ci ha fornito un esempio per la nostra imitazione, ha tracciato un sentiero, e se lo seguiamo, la vita e la morte sono santificate e assumono un nuovo significato" ( Vat. II, Guadium et spes, 22 ).

Per condurci in questo cammino di espiazione, anche gli Angeli devono comprendere la forza della Croce. Pertanto, la quarta Beatitudine dell'Angelo è "avere il permesso di vedere la Redenzione" ( Letture ). Gli angeli non sono onniscienti. Non sapevano in anticipo che l'uomo sarebbe caduto, né come sarebbe andata a finire la Redenzione. Questi erano misteri "nei quali gli angeli desideravano guardare" ( 1 Piet 1:12). Hanno dovuto seguire le opere di Dio nel corso del tempo. E con quale stupore e meraviglia hanno assistito alla Redenzione e all'istituzione della Chiesa! Ora seguono come Dio opera la salvezza di ogni uomo con migliaia di mezzi diversi, come Dio viene incontro all'uomo dov'è. Vedono il grande dono dei Sacramenti, soprattutto della Santa Messa (mentre l'uomo spesso lo vede come un mero obbligo settimanale, da fare il più velocemente possibile in modo da poter tornare a casa presto per gli sport domenicali in televisione!). E così i santi Angeli vogliono condividere con noi la loro visione, insegnarci ad avere fame e sete di anime e ad utilizzare tutti i mezzi che ci vengono offerti nella Chiesa per la loro salvezza.

La quinta beatitudine dell'uomo è " Beati i misericordiosi " (Mt 5,7) . Nostro Signore Gesù Cristo loda i misericordiosi con la parola e l'esempio non solo una volta, ma tutte le vie del Signore sono misericordiose. La misericordia con cui DIO circonda l'uomo non conosce limiti. Gesù è per l'uomo e per l'angelo l'esempio della misericordia. Come accennato in precedenza, prima della venuta di Cristo e della Redenzione, l'Angelo ha agito nei confronti dell'uomo principalmente con la giustizia di Dio per amore zelante per Dio. Ma Nostro Signore ha portato allora la misericordia di Dio: "Anche se una madre dimentica il proprio figlio, io non lo dimenticherò" (Is 49:15) . Che tremenda promessa di DIO! Guarda come l'Angelo ora si apre alla misericordia, poiché ora gli è permesso di guardare l'uomo attraverso il Signore e la Sua Redenzione. E questa è la quinta Beatitudine dell'Angelo: avere il permesso di vedere l'uomo, nel Cuore di Gesù e Maria. Il Signore discende nel seno della Vergine purissima. Diventa un uomo tra gli uomini, un povero tra i poveri. Mostra misericordia dopo misericordia. Perdona i peccati; Si siede a tavola con mendicanti e peccatori. Si dona con misericordia veramente divina. Quanto c'è da vedere e da lodare per l'Angelo! Per mezzo della sua croce, Gesù "ha abbattuto il muro di divisione dell'inimicizia" (Ef 2:14)tra Angelo e uomo, e "Dio si è compiaciuto di riconciliare a Sé tutte le cose, sia in terra che in cielo, facendo la pace per mezzo del Sangue della sua croce" ( Col 1:20 ). Ora l'Angelo può entrare nell'amore di Cristo e di Maria per l'uomo .

La sesta beatitudine dell'uomo è " Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio " (Mt 5: 8) . Mentre nella prima beatitudine l'uomo si sforza di diventare sempre più vuoto per essere riempito di Dio, così in questa beatitudine si sforza di diventare sempre più chiaro , trasparente per Dio, in modo che Dio possa riflettersi in lui e comunicare più facilmente La sua volontà a lui. Il povero di spirito è un combattente, il puro non è un combattente. È puro come l'acqua limpida e calma, si può vedere attraverso di lui e può contemplare Dio in se stesso. Scrive Papa Benedetto: "L'organo per vedere Dio è il cuore ... Il cuore - tutto l'uomo - deve essere puro, interiormente aperto e libero, affinché l'uomo possa vedere Dio" ( Gesù di Nazareth, Vol. 1). L'uomo puro, vale a dire, può comprendere Dio a causa dell'ordine nella propria anima.

L'uomo sensuale non può vedere o comprendere Dio a causa del proprio annebbiato disordine dell'anima: come può un ladro capire un "Dio giusto", un adultero un "Dio santo"? In questa purezza sono incluse l'onestà, la veridicità e la giustizia verso il prossimo. L'uomo puro è come l'Angelo, un figlio puro davanti a Dio, libero dalle pulsioni della sua natura inferiore. L'Angelo può comunicare più facilmente con l'anima pura, perché la sua anima è aperta a ricevere la luce di Dio, come una finestra pulita e trasparente. E così i puri sono guidati dagli Angeli e imparano con loro a servire Dio con gioia! E questa è la sesta beatitudine dell'Angelo, essere autorizzati a servire Dio !

Anche i puri di cuore offrono sacrifici puri davanti a Dio, proprio come nell'Antico Testamento, ogni animale sacrificale doveva essere prima di tutto puro. L'angelo di Fatima disse ai bambini: "Offrite un sacrificio a Dio in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso e in supplica per i peccatori. In questo modo, porterete la pace nel vostro paese, perché io sono il suo Angelo custode, il Angelo del Portogallo. Soprattutto, sopporta e accetta con pazienza le sofferenze che Dio ti manda ". Vediamo qui che coloro che pregano e si sacrificano per anime dal cuore puro sono anche operatori di pace. Nella battaglia per le anime, dunque, l'Angelo cerca di risvegliare l'uomo al bisogno della preghiera e del sacrificio, ea tutte le fonti di grazia presenti nella Chiesa per condurre gli uomini alla pace con e in Dio e tra di loro.

E questa è la prossima Beatitudine dell'uomo: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio (Mt 5: 9) . I figli del maligno seminano discordia, guerre, odio e bugie. L'uomo non può sconfiggere il maligno senza un aiuto soprannaturale. Gli angeli non solo servono Dio con gioia, ma combattono anche per Dio , e questa è la loro settima beatitudine, per poter difendere e mantenere la pace per la regalità di Cristo. I puri di cuore vincono il diavolo resistendo a tutte le sue tentazioni, pronti a servire Dio fino alla morte. Coloro che sono stati guidati e difesi dagli Angeli impareranno a conformare la loro volontà alla volontà di Dio e attraverso la loro unione con la volontà di Dio, porteranno la pace nel loro ambiente.

L'ultima beatitudine dell'uomo è: " Beati voi quando gli uomini vi rimproverano e vi perseguitano ... rallegratevi e gioite, perché grande sarà la vostra ricompensa in cielo! " (Cfr Mt 5, 10-11) . Oggi nella Chiesa tanti cristiani vengono perseguitati per la fede. Vogliamo inviare i santi Angeli a difenderli e rafforzarli affinché possano amare fino alla fine. E questo è il significato di tutte le Beatitudini. Come accennato sopra, sono gradini della scala verso la santità, fino alla perfezione della caritàIl mondo ci insegna a cercare noi stessi, a cercare profitto, conforto, piacere e guadagno. Ma il messaggio del Vangelo, delle Beatitudini, è l'opposto: "In verità, in verità io vi dico, se un chicco di grano non cade a terra e muore, rimane solo un chicco di grano; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna " (Gv 12,24-25) . Se vogliamo essere servi di Cristo, dobbiamo seguirlo anche fino alla Croce. Ma questa Croce si trasformerà, già in questa vita, in pace e beatitudine! "E dove sono io, là sarà anche il mio servo. Il Padre onorerà chi mi serve" (Gv 12,26) .

In nessuna delle Beatitudini l'Angelo è così strettamente associato all'uomo come in quest'ultima, soprattutto nel suo servizio di Angelo Custode!

"Beato te, Angelo, mio ​​lavoratore, mio ​​servo, quando gli uomini ti rimproverano e disprezzano, calunniano e perseguitano! Io sono la tua ricompensa! Dovrai camminare sulla terra a imitazione di ME, silenzioso, ascoltante e obbediente, fedele. Puoi interessarti all'uomo a cui stavo pensando quando ti ho creato, dal suo primo all'ultimo respiro sulla terra - e ME in lui! Tu, come il primo creato, puoi portare la Mia Croce della Redenzione dopo di Me - e con la Croce, porta al Mio Trono anche l'ultimo creato, l'uomo. Come luce di illuminazione, ti darò perfino la parola di esortazione e di istruzione per il tuo protetto. Ti lego alla tua Regina, MARIA, Madre Mia. Io accompagni il tuo protetto, povero e umile a imitazione della Mia Passione, ma ti do il potere dell'intercessione e il manto protettivo di Mia Madre.Così adempirai la tua collaborazione alla Redenzione del mondo come MIO servitore! "(Madre Gabriel, Letture dell'anno, I, 26 )

Camminiamo dunque a imitazione di Cristo, di Maria e degli Angeli, e con il loro aiuto, percorriamo la via delle Beatitudini, una via del servizio di dedizione, una via dell'amore, e qui saremo veramente benedetti!

Opus Angelorum