domenica 30 agosto 2020

GESù EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



VISITA QUOTIDIANA A GESU'

Prima era l’uomo che attendeva Dio, ora è Dio che attende l’uomo e questi nemmeno se ne accorge. Per questo non perdiamoci la nostra visita quotidiana al Santissimo. «La visita al Sacramento è una prova di gratitudine, un segno di amore e un dovere di adorazione verso Cristo, Nostro Signore» (Cat 1418). La Chiesa concede l’indulgenza plenaria al fedele che visita Gesù per adorarlo nell’Eucaristia per mezz’ora. Quante benedizioni attirerà nella nostra vita la visita quotidiana a Gesù! Se la fai al mattino prima di andare al lavoro, sarà come un cumulatore elettrico, poiché durante tutto il giorno ti irradierà amore, pace e gioia. Riempiti di energie al mattino davanti al Santissimo! E se vai verso sera, dopo una giornata di lavoro faticoso, allora ti sembrerà che una valvola di sicurezza si apra e libererà le tue tensioni, ti rasserenerà e ti darà tranquillità per dormire meglio. È forse troppo chiedere di visitare il tuo Dio ogni giorno? Forse non c’è nulla oggi di cui ringraziare Dio? Proprio niente?

Visitare Gesù Eucaristia ogni giorno significa esporre la nostra anima malaticcia e anemica alle irradiazioni invisibili del suo amore. In questo modo la nostra anima comincerà a rinnovarsi con una nuova vitalità, fiorirà come in primavera e sbocceranno con vigore pace e gioia nel nostro cuore.

«Gesù è un Dio vicino, un Dio che ci aspetta, un Dio che ha voluto rimanere con noi per sempre. Quando si ha fede nella sua presenza reale, come è facile stare con lui, adorando l’Amore degli amori! Com’è facile capire le espressioni di amore con cui lungo i secoli i cristiani hanno circondato l’Eucaristia» (Giovanni Paolo II, Lima 15 maggio 1988).

Sant’Alfonso Maria de Liguori scrisse il suo famoso libro «Visite al SS Sacramento e a Maria Santissima», che superò le 2000 edizioni, e dice così: «Dove le anime sante presero le più belle risoluzioni se non ai piedi del Santissimo? E chi sa se tu risolverai le tue dandoti tutto a Dio in questo Sacramento? Che gioia parlare amorosamente con il Signore che, sull’altare, prega per noi l’Eterno Padre ardendo in fiamme d’amore!… quest’amore che lo fa rimanere nascosto, sconosciuto e, persino, sprezzato dagli uomini. Ma perché parlare? Gustate e vedete. “Venite e vedrete”» (Gv 1, 39).

Qualcuno mi dirà: le chiese sono chiuse. È vero che questo succede troppo spesso. Quante grazie e benedizioni perse per le persone e le loro famiglie, per la Chiesa e per il mondo in generale, solo perché i fedeli non possono facilmente visitare Gesù! «La visita al Santissimo Sacramento è un gran tesoro della fede cattolica... e ogni riverenza, ogni genuflessione che fate davanti al Santissimo è importante, perché è un atto di fede in Cristo, un atto di amore per Cristo. Ogni segno di Croce, ogni gesto di rispetto fatto ogni qualvolta passate di fronte a una chiesa, costituiscono anche un atto di fede. Che Dio vi conservi questa fede nel Santissimo Sacramento» (Giovanni Paolo II, Omelia di Dublino, 29 settembre 1979).

Papa Pio XII nell’enciclica Mediator Dei chiede che «le chiese siano aperte il più possibile perché i fedeli, sempre più numerosi, chiamati ai piedi del Nostro Salvatore, ascoltino il suo dolcissimo invito: venite a me voi che siete affaticati e oppressi, Io vi ristorerò». E nel canone 937 ordina che «la chiesa in cui si conserva la Santissima Eucaristia deve rimanere aperta ai fedeli almeno alcune ore al giorno, eccezion fatta in caso di grave impedimento, perché possano recarsi in orazione davanti al Santissimo Sacramento». Queste stesse cose si dicono nell’Istruzione “Eucharisticum Mysterium” e nel Rituale dell’Eucaristia.

Ma la triste realtà è che la maggioranza dei fedeli non sente il desiderio di visitare Gesù durante la settimana, per cui non si vede la necessità di lasciare aperte le chiese. Così Gesù passa ore ed ore in attesa di qualche anima pia che lo consoli e gli dia la gioia di chiedergli le sue benedizioni. «Cristo, personalmente presente vicino alla luce tenue della lampada solitaria, continua a chiedere una risposta personale, invitando al dialogo coloro che con fede lo adorano» (Paolo VI, Congresso Eucaristico del Perù, 30 agosto 1965). Cristo non è nel tabernacolo in modo statico, come se dormisse, ma in modo vivo e dinamico. La sua presenza reale non è uno «stare lì» per caso, ma «essere lì per te». Ti sta aspettando. Fino a quando?

Nei primi secoli cristiani si conservava l’Eucaristia nelle case per portarla agli ammalati e ai cristiani che andavano incontro al martirio o ad altre chiese come segno di comunione. E con quanto amore la conservavano! Quando entri in una chiesa e vedi la fioca luce della lampada, ricorda che lì c’è Gesù; il tuo Dio, t’aspetta. Nell’Ostia santa c’è il più grande miracolo del mondo, un miracolo che la mente umana non può capire, perché è un miracolo di amore. Egli continua ad attenderci da duemila anni, nascosto nell’Ostia, piccola, invisibile, ma è lo stesso Gesù di Nazaret. Avvicinati a lui con amore e devozione come i pastori, i Magi, come Maria e Giuseppe in quel giorno di Natale. Dopo la santa Messa e la Comunione, la migliore ricetta che posso darti perché tu cresca in santità è: «Cinque minuti davanti al tabernacolo ogni giorno!».

Quando hai bisogno di Gesù, cercalo nel tabernacolo delle nostre chiese, fissalo, abbi sete di non perderlo di vista, di rimanere ai suoi piedi, di amarlo con tutto il cuore. Non stancarti di amarlo giorno e notte. Ogni ora alza il tuo sguardo verso il tabernacolo più vicino. Lì si trova il tuo amico Gesù. Lì si trova l’amore e la vita. Lì stanno la salute e la pace. Lì sta il tuo Dio. Quanti segreti di amore vi si rinchiudono! Quanta luce irradia il tabernacolo! Gesù Eucaristia deve diventare il centro della tua vita, l’amico più caro, il tesoro più caro. In lui troverai la tenerezza di Dio.

Guarda Gesù nel tabernacolo e lasciati amare da lui. Vai ogni giorno a visitarlo. Lì imparerai più che sui libri. Ascolta la sua Parola come la Maddalena che era ai piedi di Gesù. Metti nelle sue mani i tuoi problemi e le tue necessità. Parlagli della tua vita, dei tuoi familiari, del mondo intero, poiché tutto gli interessa. Sentirai una pace immensa che nulla e nessuno potrà darti mai. Egli pacificherà il tuo animo e ti darà le forze per continuare a vivere. Egli ti dirà come a Giairo: «Non temere, continua solo ad aver fede» (Mc 5, 36).

Benedetti i momenti passati vicino a Gesù nel tabernacolo! Quanto aiutano a crescere spiritualmente! … Qualcosa di sublime che non si può spiegare. Non perdere tanti tesori. Non dire di non avere tempo. Anche se per un momento solo, entra quando passi davanti a una chiesa e se fosse chiusa rivolgigli dall’esterno qualche parola di amore. Esprimigli il tuo amore e salutalo con un sorriso.
Nel tabernacolo è la vita, la sorgente della vita, ci sono correnti di vita, fonti di vita, fornaci misteriose di vita. Lì c’è Gesù, il Dio della vita. Lì riceverai le immense ricchezze di un Dio onnipotente che vuole essere il tuo amico e servirsi di te per salvare i tuoi fratelli.

O Santissima Eucaristia,
ammirabile santa divinità.
O Trinità adorabile,
ti adoro con tutto il mio cuore
e ti lodo con tutto il mio essere.
Ave, Santissimo Sacramento.
Ave mille e mille volte Gesù mio Eucaristia.

Angel Peña


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