RICHIAMI DI AMORE E DI DOLORE
(9 marzo 2020)
Stasera a Messa, Gesù mi ha fatto uscire da me stessa e mi ha portato a V.! Sì, V., l’ho riconosciuta dal lungomare... Ad un certo punto dal mare sono uscite tante, ma tante lucertole grandi come grosse iguane; correvano sulla terra ferma e invadevano la città. Allora Gesù mi ha mostrato che uguali stavano arrivando dalla parte interna, dalla parte dei monti, e si riversavano in tutta la regione. Ad un certo punto siamo finiti in una chiesa, piccola, con il tetto alto. C’era poca luce, solo candele; faceva freddo, che si vedeva l’alito. L’altare era illuminato, c’erano 15-20 persone, non di più. Il sacerdote stava di spalle e aveva una di quelle casule antiche, tutte ricamate, che finivano all’altezza di metà coscia. Io ho chiesto a Gesù perché ci fossero così poche persone e Lui mi ha risposto che gli altri erano morti, morsi dalle lucertole, che li avevano morsi e mangiati... Si sentivano migliaia di animali che correvano sul tetto, sulle pareti, sulle finestre e porte... Ad un certo punto il sacerdote alza il calice e si fa un silenzio profondissimo, dentro e fuori, e Gesù mi ha detto di rimanere dentro la chiesa, di non uscire per nessuna ragione, di aspettare tre giorni, all’alba del quarto giorno potevamo uscire, e ha aggiunto di non temere e di usare la luce delle candele poiché erano molte!
Sono rimasta allibita. Quando sono ritornata in me era ora di fare la Comunione e ho sentito proprio il mio corpo ritornare fisicamente dove era prima!
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