domenica 6 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA 

La mia lotta per scappare dall'Inferno


La Madonna parla di Satana

Un'altra straordinaria caratteristica è l'attenzione che la Regina della Pace ha avuto nei suoi messaggi a riguardo della presenza e dell'azione diabolica. Padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, ha addirittura pubblicato un intero libro a tale proposito e lo ha intitolato Satana nei messaggi di Medjugorje (Sugarco).

Nella presentazione del volume, padre Livio ha scritto: «La Madonna rivela la presenza di Satana nel mondo in un momento in cui, anche in ambito cristiano, si tende a sminuirla e persino a negarla. Soprattutto ne segnala la molteplice attività, che porta avanti ovunque nel mondo cercando di mimetizzarsi, per non venire scoperto».

Prosegue l'autore: «Satana, afferma la Regina della Pace, si oppone con tutte le sue forze ai piani di Dio e cerca in ogni maniera di distruggerli. La sua attività è rivolta contro i singoli, per togliere la pace dei cuori e per attirarli sulla via del male; contro le famiglie, che il maligno oggi attacca in modo particolare; contro i giovani, che cerca di sedurre approfittando del loro tempo libero. I messaggi più drammatici però riguardano l'odio che domina nel mondo e la guerra, che ne è la conseguenza. È qui che Satana mostra più che mai il suo volto infame, prendendosi gioco degli uomini. L'esortazione della Regina della Pace è tuttavia piena di speranza: con la preghiera e il digiuno si possono fermare anche le guerre più violente e con l'arma del Santo Rosario il cristiano può affrontare Satana con la certezza di vincerlo».

Devo dire che mi ritrovo perfettamente in questa analisi, essendo stata anch'io complice in questa opera demoniaca. Ed è forse proprio per questo che, per strade misteriose e non volute da me, in quella fine giugno del 2004 sono finita proprio lì. Ad accogliermi nel loro appartamento fu una coppia di croati che avevo conosciuto l'anno precedente durante gli esercizi spirituali che Chiara aveva tenuto, proprio a Medjugorje, sul tema «Pregare e amare». Due persone eccezionali, cui voglio bene come a un padre e a una madre, che mi considerano una loro figlia.

Io però continuavo ad avere come un rifiuto nei riguardi di Medjugorje, nonostante ci fossero diversi ragazzi che conoscevo, all'epoca impegnati a costruire proprio un nuovo centro di accoglienza e spiritualità di Nuovi Orizzonti. Fra gli altri, era presente un sacerdote della comunità al quale Chiara aveva affidato il compito di starmi vicino, perché non avevo voglia di mangiare, ero apatica e non mostravo interesse per nulla. La mia amica croata cercava in tutti i modi di sostenermi, di farmi parlare. Io però ero veramente in crisi. Chiara mi diceva: «Guarda che è un momento di crescita e di grande purificazione del tuo cuore. Non dubitare mai dell'Amore di Dio: Gesù ha vissuto prima di te il tradimento e l'abbandono, proprio per amore tuo».

L'undicesimo giorno, eravamo ormai arrivati all'inizio di luglio, mi convinsero ad andare alla Messa in parrocchia. Accettai, mettendomi però all'esterno della chiesa, in un punto dove batteva il sole: "Almeno mi abbronzo un po', pensavo.” Mentre ero lì, è passata la veggente Marija, con la quale non avevo una particolare amicizia. Ci conoscevamo di vista e scambiavamo un saluto quando ci incrociavamo. Ero stata due volte a casa sua al momento dell'apparizione, ma niente di più. Marija ha molta memoria visiva e forse certe persone le rimangono impresse. Si ricordava il mio nome e mi rivolse la parola: «Michela, che fai qua?», e io le ho risposto con naturalezza: «E che faccio, Marija? Quello che fai tu: sto alla Messa». Lei ha continuato: «Non ti ho vista in questi giorni. Ma da quant'è che sei qui?». E io: «Da pochi giorni!». Con l'aria innocente mi lanciò una proposta: «Domani sono all"Oasi della pace" per l'apparizione, perché sta per cominciare il ritiro dei sacerdoti e c'è tanta gente. Mi farebbe piacere che venissi anche tu. All'ingresso dici alle suore che ti ho invitata io». Mi ricordo che mi sono alzata, l'ho guardata e le ho detto: «Marija, 'sto giro la Madonna deve venire lei da me, perché io non mi muovo». La veggente mi ha guardato un po' sorpresa e poi ha lasciato cadere come una considerazione fra sé e sé: «Penso che però ne avresti bisogno». Quindi è andata via, lasciandomi a sentire la Messa.

Avevo il cuore così pieno di dolore che certo ero stata un po' scortese tanto che anche il mio amico sacerdote, alquanto sorpreso dalla mia replica, mi aveva apostrofato in maniera dura: «Ma ti pare il modo di rispondere?». Allora io:

«Senti, se tu ci vuoi andare vacci. Ma che vuoi da me?». L'indomani lui continuava a insistere con me per andare all'apparizione, e io: «Ma dove vai? Lascia perdere... Tanto tu non la vedi la Madonna». Lui si avviò e, verso le 17.30, la mia amica croata riuscì a convincermi.

A quell'ora non era neanche possibile arrivare al vialetto dell'Oasi, dunque mi misi all'ombra sotto un albero, nei pressi dell'anfiteatro. Mentre ero lì, passò Marija che, vedendomi, mi disse: «Tu vieni dentro con me», e io le risposi:

«Marija, fa' la brava perché tanto o dentro o fuori io la Madonna non la vedo. Quindi resto fuori che almeno sto al fresco». Mi colpì che lei non battè ciglio. Con fermezza mi prese per il colletto della maglietta e mi trascinò con lei dentro la cappellina. Provai una vergogna che mi sarei sotterrata!


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