mercoledì 2 novembre 2022

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA

La mia lotta per scappare dall'Inferno


A Medjugorje

II giorno dopo Chiara mi disse: «Senti, Michela, hai bisogno di un po' di riposo, perché non vai qualche giorno a Medjugorje? Penso che ti farebbe bene. Sono convinta che quello sia un luogo di grazia e di preghiera. Lì si avverte una presenza tutta speciale della Madonna e chi meglio della Mamma Celeste potrà aiutarti a superare questo grande dolore? Sono certa che Lei non mancherà di donarti il Suo dolce balsamo, l'unico in grado di lenire questa profonda ferita del tuo cuore».

La mia prima risposta non fu delle migliori: «A Medjugorje? Scherzi?! Lì arrivano un mare di persone strane... non me la sento proprio. Se devo andare in Croazia, mi vado a spaparanzare su una spiaggia della costa adriatica, con una bella bibita in mano». Sapevo però che Chiara mi conosceva bene e se mi faceva una proposta di quel tipo aveva le sue buone ragioni. Così, anche se in quel momento non ne avevo molta voglia, decisi di fidarmi e di partire.

Per chi non lo sapesse, Medjugorje è il luogo della Bosnia Erzegovina, nei pressi di Mostar e più o meno a metà strada fra Spalato e Dubrovnik, dove da più di ventisei anni sono segnalate le apparizioni quotidiane della Regina della Pace. Si tratta certamente della più straordinaria manifestazione mariana in tutta la storia del cristianesimo, sia per la durata, sia per la quantità dei messaggi che la Vergine ha dato.

Tutto ebbe inizio nel pomeriggio del 24 giugno 1981, quando alcuni ragazzi che stavano facendo una passeggiata dissero di aver visto, sulla collina del Podbrdo, una donna che teneva in braccio un neonato e faceva con la mano il segno di avvicinarsi. Il giorno successivo furono sei - Jakov (dieci anni), Mirjana (quindici) e i sedicenni Ivanka, Vicka, Marija e Ivan - i ragazzi che nel medesimo posto ebbero nuovamente la visione, che tuttora continua a ripetersi quotidianamente per gli ultimi tre, sempre intorno alle 17.45 e in qualsiasi luogo si trovino.

La "fotografia" che i veggenti hanno descritto è quella di una ventenne, vestita di una tunica lunga e di colore grigio-azzurro, con capelli neri leggermente ondulati e occhi azzurri, alta circa un metro e sessantacinque centimetri e del peso di una sessantina di chili, con i piedi coperti dall'abito e poggiati su una nuvola grigia.

Intorno al capo, e fin sulla schiena, ha un velo bianco incorniciato da dodici stelle.

La donna dichiarò di essere la «Beata Vergine Maria» e in seguito si rivelò con il titolo di «Regina della Pace». In particolare, il 26 giugno, ella apparve in lacrime e ripetè più volte la parola «pace». A molti è risultata straordinaria la coincidenza con quanto avvenne esattamente dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, allorché la Croazia e la Slovenia proclamarono la loro indipendenza e suscitarono l'immediata e violenta reazione della Serbia. Per quattro anni il tragico conflitto nei Balcani andò avanti e si trasformò in una vera e propria guerra etnica, con innumerevoli vittime e profughi.

A Medjugorje la Vergine ha avviato una consuetudine che è ormai divenuta una originale caratteristica di queste manifestazioni: i messaggi che, tramite la veggente Marija Pavlovic, vengono offerti a tutto il mondo. Dapprima, dal 1° marzo 1984 all'8 gennaio 1987, hanno avuto la cadenza settimanale ogni giovedì; a partire dal 25 gennaio 1987 sono invece costantemente dati ogni 25 del mese. Il totale è finora di quasi 400 testi, cui vanno aggiunti circa 650 altri messaggi comunicati con una periodicità variabile ai singoli veggenti.

La posizione ufficiale della Chiesa è attendista, e tale rimarrà fino a quando le apparizioni non si concluderanno. Vale tuttora la cosiddetta «Dichiarazione di Zara», approvata il 10 aprile 1991 dai vescovi della Conferenza Episcopale Jugoslava: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Una espressione prudenziale che non approva né boccia, lasciando ai singoli fedeli la libertà di opinione.

Di certo la più eclatante specificità delle apparizioni della Regina della Pace è quella relativa ai cosiddetti segreti. La sostanza è molto semplice: la veggente Mirjana, nella sua ultima apparizione quotidiana del 25 dicembre 1982, ricevette dalla Madonna la rivelazione del decimo e ultimo segreto, e nel contempo venne a conoscenza della data in cui ciascuno dei segreti si sarebbe verificato. A tutt'oggi altri due veggenti, Ivanka e Jakov, hanno anch'essi ricevuto i dieci segreti, mentre gli altri tre veggenti ne conoscono per ora soltanto nove.

Su tali notizie i veggenti hanno sempre mantenuto una totale riservatezza, tranne alcuni chiarimenti che sono stati esplicitamente consentiti dalla Madonna. Quel che oggi si sa per certo è che il terzo segreto è un segno che apparirà sulla collina del Podbrdo, a conferma della presenza della Vergine in tutti questi anni. Si tratterà di qualcosa di bellissimo, ben visibile, che non può essere fatto con mani umane e indistruttibile. Gli ultimi segreti sarebbero invece una sequenza di drammatici eventi che avranno come unico intento quello di richiamare nuovamente il cuore dell'uomo verso Dio in modo da spalancare per il futuro, come ha detto la Regina della Pace nel messaggio del 25 ottobre 2000, «la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera».

Contrariamente ad altre apparizioni del passato, come per esempio Fatima, i segreti di Medjugorje verranno infatti rivelati in anticipo. Quello che accadrà in un giorno per ora imprecisato lo ha spiegato con chiarezza Mirjana, che per disposizione della Vergine ne sarà la protagonista: «Ho dovuto scegliere un sacerdote al quale dire i dieci segreti e ho scelto il francescano Petar Ljubicic. Devo dirgli che cosa succederà e dove, dieci giorni prima che accada. Dobbiamo trascorrere sette giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni prima egli dovrà a dirlo atutti».


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