venerdì 25 ottobre 2024

“Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


[7]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.

La verità della propria vita è affidata all’ascolto da parte della persona che è uscita dalla verità della sua vita.

Chi parla, chi dice all’angelo la verità della propria vita, non è un altro uomo, una moltitudine di uomini, un’assemblea, o un convegno di uomini. Questi si potrebbe sbagliare. Potrebbero cadere nell’errore. Ognuno potrebbe dire ai suoi fratelli: io non sono ciò che voi affermate che io sia.

Chi dice la verità è lo Spirito del Signore e lo Spirito è la Verità. Lui non si inganna, non inganna, non si sbaglia, non sbaglia, non mentisce.

Lo Spirito del Signore è verità assoluta, eterna. È Verità per le cose visibili e per quelle invisibili. È Verità per la coscienza e per il cuore. È Verità per l’anima e per il corpo dell’uomo. È Verità per il passato, per il presente e per il futuro.

Allo Spirito del Signore nessuno potrà dire: “io non sono ciò che tu dici che io sia”. Lo Spirito del Signore conosce noi meglio di noi stessi. Noi ci inganniamo su noi stessi ed inganniamo noi stessi, Lui non ci inganna, non si inganna.

Quanto viene ora promesso all’Angelo della Chiesa di Efeso, è promessa che vale per ogni altro Angelo della Chiesa, per ogni cristiano e discepolo del Signore.

La promessa è solenne: “Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.

Questa promessa è libertà dalla morte sia nel tempo che nell’eternità. Questa promessa è abbondanza di vita sia nel tempo che nell’eternità.

Questa promessa è abolizione del primo decreto di Dio sull’umanità: l’impossibilità dell’uomo ad accedere all’albero della vita e di conseguenza la sua condanna alla morte.

Genesi - cap. 3,22-24: “Il Signore Dio disse allora: Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre”. Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita”.

Gesù promette che questa sentenza non sussisterà per tutti coloro che ascoltano ciò che lo Spirito dice alla Chiesa.

Questa condanna non sussisterà per tutti coloro che ogni giorno crescono nell’amore, anzi si superano sempre, in un crescendo che arriva fino all’imitazione perfetta dell’amore che Cristo Gesù ha avuto per noi.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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