martedì 22 ottobre 2024

DELL'ULTIMA PERSECUZIONE DELLA CHIESA E DELLA FINE DEL MONDO

 


Profezie Allegoriche e miste


Della Chiesa greca, sotto la figura d'Israele, della latina sotto quella di Giuda, parla Osea profeta, e ne parla sotto il simbolo d'una Donna e di due figli. Ma , ad uno di questi è imposto il nome di Iezrael e al l'altra – Senza Misericordia – perchè si dice, Dio ripudiò quel popolo, ed egli non si chiamerà più il popolo di Dio (2), ma di Giuda avrà pietà e misericordia e lo salverà nella fortezza del suo braccio (3). Ma perchè tutta la sua profezia riguarda in figura Israele, nel figurato la greca Chiesa; noi la tralasciamo, e veniamo a Gioele, che parla direttamente di Giuda e in allegoria di noi. » 

Udite, o vecchi, ascoltate voi tutti che abitate la terra. E mai accaduto egli a tempi vostri, e avete mai udito raccontare dagli avi vostri, che siano succedute in addietro, le cose che noi veggiamo ? .... Gli avanzi della ruga divorò la locusta, gli avanzi della locusta si mangiò il bruco, e le reliquie del bruco consumò la rugine. Avvinazzati, svegliatevi, piangete, urlate voi tutti che beete vino; imperocchè egli è perito (Descrive così la carestia e l'infermità delle viti; indi soggiunge). Una gente forte e innumerevole si è versata su la mia patria, i suoi denti sono come le zanne dei leoni, e i suoi molari come quelli de leoncini. Convertì la mia vigna in un deserto, scorticò il dolce fico, e secchi divennero i suoi rami. Piangi, o Gerusalemme, vergine sopra del suo amante, imperocchè è perito rifizio, e l'olocausto nel tempio del Signore. Piansero i sacerdoti e i ministri del Signore. Dispogliata è la nazione: pianse la terra, perchè sono devastati i campi, stralciate le viti, scompigliati gli oliveti. Esterrefatti restarono i cultori del campi, urlarono i venditori del vino, sopra il frumento, il vino e l'orzo, perchè perì ogni messe .... Alzatevi, piangete, o sacerdoti, urlate, o ministri dell'altare, entrate nel tempio, prostratevi sul sacco e la polvere, o ministri di Dio, perchè mancò il sacrifizio e la libazione nella casa del Signore. Santificate il digiuno, convocate l'adunanza, congregate i vecchi e tutti gli abitatori della terra nella casa di Dio, e gridate al Signore: ahi! ahi! ahi! chè è vicino il giorno della vendetta di Dio, e questa viene come la devastazione d'un potente (1). 

Somigliante a Gioele, il profeta Michea non parla che d'Israele; ma perchè le sue profezie sono quasi tutte dirette agli ultimi tempi; ci riserbiamo a raccoglierle più opportunamente nel susseguente articolo. Delle miste ed allegoriche non ha che i lamenti contro i maggiorenti del popolo, i seduttori, i sacerdoti, e le minaccie contro Gerusalemme, compendiate in queste brevi parole. » 

Ascoltate, principi di Giacobbe, e condottieri della casa d'Israele: forse che non è di voi l'usare a giustizia e rettitudine? Ma voi usate all'opposto: avete in odio il bene, e amate il male; dispogliate violentemente i poverelli e gl'innocenti. Divorate le carni del mio popolo, levate loro la pelle, e ne frangete perfino le ossa. Nel giorno della mia vendetta, ricorrerete a me, ma non vi ascolterò, nasconderò il mio volto per non vedervi, perchè avete iniquamente operato. Queste cose dice il Signore contro quei falsi profeti che ingannano e seducono il popolo, e a chi da loro danari, promettono pace e bene, e a chi non vuol dar loro minacciano guerra e castighi. Perciò voi vedrete tenebre ed errori invece di luce e di verità; non direte che menzogne, ed io smentirò le vostre promesse, e vi coprirò di confusione e di vergogna. Ma io (dice il profeta in persona sua e di quelli che saranno a quei tempi) sono ripieno di fortezza dello Spirito del Signore, di rettitudine e di verità, per annunziare a Giacobbe il suo delitto e ad Israele il suo peccato. Ascoltate dunque, principi della casa di Giacobbe, e voi giudici della casa d'Israele, i quali avete in orrore la giustizia, e pervertite tutte le buone cose? Voi che edificate il vostro impero nel sangue, e la vostra città con l'iniquità. I principi di Sionne e di Gerusalemme davano sentenze a seconda dei donativi, e i sacerdoti vendevano le dottrine e le cose sacre, e i profeti a forza di danaro profetavano, e in tanto confidavano di sfuggire dalla giustizia divina, dicendo: forse che non v'è Dio con noi? Non saremo castigati, non c'incoglieranno i flagelli. Per ciò, dice Dio, a causa vostra Sionne sarà arata come un campo, Gerusalemme un mucchio di rottami, il tempio una selva (1).

Osserva Girolamo (2) che Naum in tutta la sua profezia, benchè tratti di Ninive, (la quale dopo la predicazione di Giona, non vedendo avverarsi la profezia, era tornata alla iniquità di prima) allegoricamente però parla solo della fine del mondo. Perciò la profezia sua è allegorico-mista, e comunque un qualche adempimento l'abbia avuto in quella città; un pieno e perfetto non lo potrà avere se non nell'ultima persecuzione della Chiesa, nella vendetta di Dio, sopra de' suoi nemici, e singolarmente dell'Anticristo, del suo esercito, della sua città, del suo popolo, e negli ultimi flagelli, di che sarà percossa tutta la terra, prima della sua distruzione.

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P. B. N. B.


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