mercoledì 23 ottobre 2024

LOTTA TRA SACRO E PROFANO

 


AGONE MISTICO

La lotta di oggi


Inno ai Tabernacoli. 


Alexandrina-Maria Da Costa visse a Balazar, un paese del Portogallo, e morì la sera del 13 ottobre 1955. I suoi funerali furono una vera apoteosi. In segno di rispetto i contadini e gli artigiani del suo paese portarono il lutto per una settimana. Tutti coloro che conoscevano Alexandrina la consideravano una crocifissa dell’Amore. 

Oggi la piccola camera dove si è consumato il suo sacrificio, è visitata da gente che arriva da tutti gli angoli della terra. L’autorità ecclesiastica della diocesi ha preso le dovute disposizioni affinché siano raccolte con ordine le testimonianze delle numerose grazie che la gente riceve per sua intercessione. ha scritto una preghiera che i fedeli che la recitano hanno finito per battezzare: “Inno ai Tabernacoli”. 

 


 ALEXANDRINA-MARIA DA COSTA 

Un’anima vittima, chiamata: 

“La crocifissa dell’amore” 

Morta il 13 ottobre 1955 a Balazar, Portogallo.  


“Inno ai Tabernacoli” 

 “ Gesù, ecco vostra Madre. Vi prego di ascoltarla. 

(...)  E voi, cara Mamma, andate ad abbracciare con amore tutti i Tabernacoli del mondo. Vi prego di dar loro un’infinità di baci, accompagnandoli con un monte di carezze. Tutto questo per Gesù che è presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, e per la Santissima Trinità. Moltiplicate i vostri baci di puro amore, ed offriteli per coloro che vorrebbero andare fino là, ma non possono a causa della malattia che li tiene prigionieri.  

O mio Gesù, voglio che ogni istante della mia vita, che ogni palpito del mio cuore, che ogni mio respiro ed ogni mio dolore, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli. 

Voglio che ogni movimento dei miei piedi, delle mie mani, delle mie labbra, della mia lingua, dei miei occhi, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli. 

Voglio che ogni mia lacrima, ogni mio sorriso, ogni mio movimento di gioia o di tristezza, ogni tribolazione, distrazione, o contrarietà sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli. 

Voglio che ogni lettera delle orazioni che dirò o che udrò dire dagli altri, che ogni lettera che pronunzierò o che udrò pronunziare, che ogni lettera che leggerò o che udrò leggere, che scriverò o che vedrò scrivere, che canterò o che udrò cantare, sia ricevuta da Voi come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

Voglio che ogni bacio che Vi do nelle vostre sante immagini, in quelle della vostra amatissima Madre, che è anche la mia, ed in quelle dei vostri santi e sante, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

O Gesù, voglio che ogni goccia di pioggia che cade dal cielo sulla terra, che tutta la sabbia del mare, che tutto ciò che il mare contiene, che tutta l’acqua del mondo offerta goccia a goccia, siano ricevuti da Voi come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

Vi offro le foglie degli alberi e tutti i frutti che gli alberi possono produrre. Vi offro i fiori che sono nel mondo, petalo per petalo, e tutti i grani di seme che sono sulla terra. Vi offro tutto quel che c’é negli orti e nelle campagne coltivate, nelle valli e sulle montagne. Vi offro queste cose come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

O Gesù, vi offro le piume degli uccelli e i loro canti, il pelo degli animali e tutte le loro voci come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

O Gesù, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il vento, la neve, la luna, i suoi raggi, il sole, l’oscurità, le stelle del firmamento, il mio sonno, i miei sogni, ve li offro con amore in onore dei vostri Tabernacoli. 

O Gesù, vi offro tutto ciò che esiste nel mondo, grandezze, ricchezze e tesori. Vi offro tutto quel che mi succede, tutto quello che ho l’abitudine di offrirvi, e tutto quello che si può immaginare di offrirvi. Accettatelo come atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli. 

O Gesù, vi prego di accettare il cielo, la terra, il mare e tutto quello che contengono come se tutto ciò fosse mio, e che io potessi farne ciò che voglio. Vi offro tutto come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.” 

De Parvulis

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