giovedì 31 ottobre 2024

“CREDETE PUR FERMAMENTE CHE IO, IL SIGNORE, HO DATO LA MIA VITA”

 



1. Io sono la Vita, ed all’infuori di Me non c’è Vita alcuna, bensì unicamente la morte. Come sarebbe triste la vostra sorte, qualora Io, per esempio, che sono la Vita, non facessi più attenzione alla Terra, a questo covo del Maligno, dove ora dimorate!? Oh, guai, guai a voi, guai alla Terra e guai a tutto ciò che su di essa si trova.

2. Il Mio cuore paterno piange sul mondo attuale come un giorno ebbe a piangere sopra Gerusalemme. Io però voglio consolarMi, perché ben presto giunge il tempo in cui Io verrò a prendere i Miei figlioli per condurli al luogo dove finalmente si sentiranno felici.

3. O cari figlioli, guardate qui a Me, che sono il vostro bastone da viaggio sul quale potete appoggiarvi per arrivare sicuri e senza danni al luogo che già da lungo tempo ho preparato per voi.

4. Attualmente, là, certo non dimora ancora nessun uomo vivente che porti carne e sangue come voi. Ma presto giungerà il tempo nel quale vi entreranno degli africani del nord, per adattare tutto il necessario per accogliervi. Già ora essi si prendono cura di voi. Essi chiedono sempre e sempre di nuovo come avranno da disporre questo e quello. Con loro Io comunico pure nello stesso modo come con voi.

5. Essi credono di trovare dei luoghi incolti e deserti che avranno appena da curare; però essi si sbagliano grandemente. I Miei servitori hanno già disposto tutto affinché tanto a questi africani, quanto a voi, non manchi niente. Voi certamente avreste ragione di mormorare se al vostro arrivo doveste trovare tutto inselvatichito, ma Io una tal cosa non la voglio.

6. Voi dovete con gioia ed allegrezza partirvene da qui e fare là il vostro ingresso. Notatevi bene tutto ciò: quello che qui abbandonate, lo ritroverete colà più bello e convenevole. Tale è la Mia Volontà.

7. Voi pensate spesso: “Ma, o Padre, questo è certamente molto buono che Tu voglia condurci via e salvarci. Noi però siamo attaccati alle nostre abitudini, ai nostri sistemi di adattamento, ecc.; in tali condizioni ci mancherà poi molto di quello che ci occorre e che stimiamo indispensabile. Crediamo che andandocene avremmo la sensazione come coloro che son rimasti senza casa a causa d’un incendio, i quali, privi di ogni loro avere, devono costruirsi una nuova dimora. Da dove potremmo noi incominciare? Nessuno può dunque aiutarci ad uscire dall’imbarazzo?!”.

8. O stolti e meschini che siete! Certo, da principio non troverete che delle capanne atte ad un primo ricovero. Dopo dovrete voi stessi edificarvi delle buone case secondo il vostro gusto ed affinché non venga a mancarvi occupazione e lavoro. - Le capanne saranno disposte nel modo seguente: a seconda del numero dei componenti della famiglia, (il nome di ciascuna delle quali figurerà sulla porta della capanna); ci sarà il determinato numero di letti ben assestati.

9. In ciascuna camera si trovi una grande tavola, e nelle camere delle donne altresì un tavolo per cucire ed uno per la toeletta, però senza alcuna cosa inutile e provvista solamente degli oggetti necessari alla pulizia dei capelli e del corpo. Nelle stanze degli uomini ci sarà allo stesso modo un simile tavolo. In ciascuna camera ci sarà pure un lavandino, perché è Mia Volontà che le donne non dividano sempre le camere degli uomini. Ugualmente sono disposte le stanze per i fanciulli, nelle quali devono restar separate le ragazze dai ragazzi, ciascuna col suo lavandino.

10. Voi vi troverete degli alti seggioloni di giunco intrecciato con cuscini imbottiti, e degli armadi comodi per custodirvi le altre vostre cose necessarie alla vita. Io Mi do ogni premura di rendervi sotto ogni aspetto contenti e felici. Le stanze da pranzo hanno un ingresso particolare dalla parte della cucina, allo scopo che l’odore dei cibi non corrompa l’aria delle stanze da letto e dei salotti. I salotti serviranno per ricevere i vostri ospiti, i quali soltanto nei casi di necessità potranno essere ricevuti da voi nelle stanze da letto.

11. Così, similmente, non dovrete prendere i vostri pasti in comune come gli spartani, perché i pasti in comune finirebbero col diventare dei lunghi e grandi banchetti, e quindi ogni padrona di casa dovrà essa stessa cuocere per i suoi. Soltanto il materiale ed i generi necessari allo scopo verranno forniti in casa.

12. Il compito degli uomini però è di accudire a cose ben differenti. Anche durante il Regno dei mille anni le donne dovranno ugualmente, come nelle condizioni attuali, curare i piccoli fanciulli ed educare le ragazzine, ammaestrare la gioventù e con tutte le forze cercar di spargere in essa la semente dell’amore e della virtù. Non con esempi atti ad incuter spavento, bensì si deve tentar di raggiunger lo scopo con amore, narrando loro del Padre celeste e dell’amore a Lui.

13. Che le donne assumano tutti i lavori domestici, ciò sta del tutto nell’ordine delle cose. Si curi soltanto le varianti nel lavoro. Esse potranno esercitarsi in parte fisicamente nei lavori di casa, e in parte spiritualmente col dedicarsi all’educazione dei figlioli e mirando alla perfezione spirituale-divina.

14. Il lavoro degli uomini verrà invece trattato verbalmente, perché qui ci si dovrebbe ampliare in troppi dettagli per lumeggiarli tutti. Ci saranno poi da sbrigare anche dei lavori pesanti che non possono venir mandati a compimento dalle donne, come ad esempio sarebbe: la pulizia radicale della casa, il provvedere ai bagni, ed altre cose ancora.

15. Però a tutto verrà provveduto entro questa cornice; oltre a ciò, come potete rivelare da quanto più sopra detto, ciascuna famiglia vivrà a sé indipendentemente, ma pure dipenderà in parte dalle altre famiglie, e ciò perché nessun litigio venga a minacciare la tranquillità fra di voi. Questa sarà una vita piena di gioia. Io, il Padre, dimorerò tra voi e con voi Mi rallegrerò quando vedrò la lietezza dei vostri cuori. Io vi prometto altresì di visitarvi spesso se voi uniformerete sempre le vostre opere al Mio Comandamento. – Amen . Amen. Amen!


13 - febbraio - 1888

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