Scritti di Luisa Piccarreta
Volume 11 - Ottobre 30, 1916
La perversità delle nazioni, specialmente dell’Italia, attirerà altri castighi.
Stavo lamentandomi con il mio sempre amabile Gesù, che in questi giorni passati, stentatamente ci veniva, oppure appena avvertivo la sua ombra e scompariva; ed il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, come subito dimentichi che in quei giorni che non tanto ci vengo e sfuggo da te, non è altro che una stretta di più ai flagelli. Le cose imperverseranno sempre più. Ah, l’uomo è giunto a tanta perversità, che non basta, per arrenderlo, di toccargli la pelle, ma che giunga a spolverizzarlo! Perciò una nazione invaderà l’altra, e si lacereranno; il sangue scorrerà nei paesi come acqua, anzi in certe nazioni si faranno nemici di loro stessi e si dibatteranno, si uccideranno, faranno cose da pazzi. Ah, quanto Mi duole l’uomo! Da Me lo piango!”
Al dire di Gesù ho rotto in pianto e Lo pregavo che risparmiasse la povera Italia; ma Gesù ha ripreso: “L’Italia, l’Italia! Ah, se tu sapessi quanto ne sta combinando di male, quante congiure alla mia Chiesa! Non le basta il sangue che sta spargendo in battaglia, ma è assetata di altro sangue, ma vuole il sangue dei miei figli, il sangue dei primati; si vuole macchiarsi di tali delitti, da attirarsi la vendetta del Cielo e delle altre nazioni!”
Io ne sono rimasta terrorizzata e temo molto, ma spero che il Signore Si placherà.
Nessun commento:
Posta un commento