venerdì 19 aprile 2019

GESU’ OSTIA



Il concetto di ‘sacrificio’

Nel linguaggio comune la parola 'sacrificio' equivale a privazione, a rinuncia. Ma il vero senso del termine va oltre. 'Sacrificio' deriva dal latino sacrum e facere, cioè 'rendere sacro', 'fare sacra' una cosa. Questa cosa, per renderla sacra, occorre offrirla alla divinità che, accettandola, la fa sacra, la santifica. È chiaro, quindi, che non c'è sacrificio senza offerta, e non c'è offerta senza privazione.
Privarsi di un oggetto vuol dire non possederlo più. L'oggetto che io regalo a una persona non è più mio, ma rimane pur sempre un 'mio' dono. L'oggetto offerto, quindi, mantiene un legame tra la persona che dà e la persona che riceve; stabilisce un patto, un'amicizia.
Ecco, dunque, il significato vero di sacrificio: offerta di noi stessi o di una cosa che ci appartiene a Dio, per legarci intimamente a lui. II sacrificio è semplicemente l'espressione di un dono fatto a Dio. E l'azione, che distrugge l'oggetto del dono, ha l'unico scopo di farlo entrare in suo possesso.
Nelle comunità primitive si avverte la necessità di un intermediario fra gli uomini e la divinità, cioè di colui che con le sue virtù può avvicinarsi più degnamente al divino: il sacerdote. Sono le sue mani che distruggono l'offerta, che provocano il sangue e la morte della vittima.
Il sangue e la morte sono i segni esterni del dolore, causato dal pentimento, senza i quali non può esserci vero sacrificio. Nell'animale, un agnello ad esempio, il popolo vi si riconosce, e il sacerdote, imponendo le mani sulla vittima, dispone interiormente tutti i presenti ad essere immolati anche loro.
Il sangue è il simbolo della vita, è l'elemento che porta la vita, è l'unico mezzo che rimane alla creatura di comunicare col Creatore - ch'è la vera vita - quando il legame fra i due si è spezzato.
Oltre ad attestare la sovranità dell'Essere supremo sul creato, la morte della vittima e la distruzione della cosa offerta suggellano un patto d'amicizia fra il Creatore e la creatura.
Questa è la chiave di lettura dei sacrifici che costellano la storia biblica, a partire da Caino e Abele fino al sacrificio dei sacrifici, ch'è quello di Cristo.


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