Presentazione dí Don Gabriele Amorth
COME LIBERARSI DALLE INSIDIE DEL MALIGNO
Dopo un'ampia raffigurazione di varie trappole elencate, che Satana usa nella sua perfida seduzione della gente, ci chiediamo semplicemente: Esiste l'uscita? Di solito lo domandano tutti quelli che una volta entrati, coscientemente o meno, nell'ambito degli spiriti maligni sono stati colpiti dalle forze negative diaboliche. Oggi sono in tanti.
Sono persone che nel proprio essere sentono di trovarsi in un cerchio incantato battendo con i piedi sempre sullo stesso punto. Qualsiasi cosa facciano non v'è rimedio. Come se fossero comandati da una forza più potente alla quale non riescono né ad opporsi né a liberarsene. Vagando dappertutto cercano aiuto e una via d'uscita.
Alla mia porta, e credo anche a quella dei miei colleghi sacerdoti, bussano continuamente anime sofferenti e angosciate, che bramano la liberazione. Questo libro è indicato proprio per tutti coloro che sono intrappolati nelle situazioni senza uscita, spesso in uno stato di rassegnazione e di disperazione completa.
Vorrei sottolineare il fatto che il Demonio è più forte dell'uomo. Quando l'uomo gli si avvicina o entra nel suo territorio - l'hanno sperimentato tanti nella propria vita - si sente impotente. Non ha nessuna possibilità di combattere il male con le proprie forze.
È necessario evidenziare e notare un'importantissima verità: Dio è smisuratamente più forte di Satana! Quello è l'unica possibilità e l'unica uscita dal cerchio stregato del male. Lo può vincere soltanto la Forza Divina, solamente la Luce Divina, la luce dello Spirito Santo che ha il potere di svelare i suoi intrighi e complotti. Cosa deve fare la persona che si trova dentro al cerchio del Maligno e non riesce ad uscire?
Il mio consiglio è di cercare un sacerdote esperto che vi aiuterà a liberarvi dalle catene con l'aiuto di Dio: "Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi" (Mc 6, 7). E loro "partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano" (Mc 6, 12-13). I sacerdoti sono autorizzati a farlo, presupponendo certamente, che un sacerdote creda nel proprio ministero, cioè ai poteri che gli diede il Signore. Non intendo il ministero dell'esorcismo, che è la fase finale che può eseguire solamente un sacerdote con l'espressa autorizzazione dell'Ordinario. Fortunatamente i casi del genere sono rari. Esperti e famosi esorcisti ritengono che tra tutti i casi nei quali si evidenzia la presenza degli spiriti maligni, solamente il due per cento appartiene ai gravissimi esempi della possessione diabolica che richiede l'esorcismo.
Tutti gli altri un sacerdote li può risolvere facilmente. Il Papa buono Giovanni XXIII sottolineava la figura di S. Giovanni Battista Maria Vianney, il santo curato d'Ars, che strappò tantissime persone dagli artigli diabolici anche se, non essendo esorcista, non aveva mai fatto un esorcismo. Ogni sacerdote dispone di tantissimi mezzi che dovrebbe utilizzare per liberare le anime dalle trappole del Demonio.
Occorre la fede, la fiducia in Gesù Cristo che ha vinto Satana, distruggendo il suo impero. Gesù Cristo è identico ieri e oggi. Le potenze nemiche scappano davanti alla sua croce. Con la Forza del suo nome, se abbiamo fede, allontaneremo qualsiasi influsso e presenza diabolica. Abbiamo la Beata Vergine, colei che ha sconfitto il Diavolo ed è sempre pronta a sorvegliare, proteggere e sostenere la battaglia della Terra contro qualsiasi influenza satanica. Disponiamo del permanente aiuto e dell'intercessione degli angeli e dei santi.
Il potere di Satana e la sua azione malefica sulle persone si evidenziano nel momento in cui l'uomo si allontana da Dio. Lo possono testimoniare tanti. Succede che uno comincia a trascurare la preghiera quotidiana, rinuncia ad andare alla messa domenicale, smette di confessarsi regolarmente lasciandosi piano piano attrarre dalle tentazioni e dalle insidie... D'un tratto, senza accorgersene, si trova sedotto dal Maligno, intrappolato nelle sue reti, con la mente oscurata e la volontà debilitata. In quelle condizioni non è in grado di combattere contro il male. Bisogna iniziare a pregare per lui, che il Signore gli rinforzi la fede e gli apra gli occhi dell'anima permettendogli di capire lo stato in cui si trova.
È importantissima la confessione vitale quando uno nella luce Divina, con l'aiuto di Dio fa una revisione dettagliata delle propria vita. Ciò è possibile soltanto attraverso la preghiera con la luce dello Spirito Santo che svela e smaschera all'uomo tutte le nascoste e camuffate opere del Diavolo. Questo libro termina con un esame di coscienza che tramite una confessione completa e valida, aiuterà tutti quelli che desiderano conoscere la propria situazione e riconoscere le trappole del Demonio a liberare l'anima dal peccato, a riconciliarsi con Dio e a ricevere la pace interna. In questo caso l'uomo si trova davanti ad un bivio della vita, di fronte ad un punto sul proprio cammino dove deve prendere una decisione. Se desidera uscire liberandosi dal potere malefico, deve dire decisamente e irrevocabilmente NO al Maligno. È tenuto a rinunciare a lui, alle sue seduzioni e alle offerte adulatorie, a qualsiasi tipo di "aiuto" che potrebbe avere mediante l'azione diabolica. Deve dare la fiducia al Signore confidandogli la propria vita perché Egli la guidi e regoli. Lo spirito maligno userà la titubanza e l'indecisione per ricondurre l'uomo in uno stato peggiore di prima: "Nessuno può servire a due padroni" (Mt 6, 24); "Nessuno che ha messo mano
all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio" (Lc 9, 62).
Dopo una radicata rinuncia al male e una sospensione definitiva delle pratiche occulte, bisogna passare al sacramento di riconciliazione, perché Dio per mezzo del suo figlio Gesù Cristo distrugga ogni peccato facendo tornare l'uomo in amicizia con sé.
II sacerdote recita le orazioni di esorcismo dal "Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti" (dal numero 113 al 118) pregando che il Signore, per la preghiera della Chiesa, liberi la vittima dall'influenza diabolica, che ebbe effetto su di essa, quasi sempre attraverso le pratiche della magia alle quale ricorreva durante la vita.
Seguono le preghiere di liberazione per rimuovere lo spirito maligno. Devo sottolineare una condizione che necessitano queste preghiere. Si deve pregare coscientemente nel nome di, Gesù! Si chiede la fede nel potere di Cristo poiché "non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati" (At 4, 12). La liberazione avviene direttamente per mano di Gesù Cristo. Nella preghiera il Signore misura la fede sia di quello che prega quanto di quello per chi si prega, dei parenti e degli amici che pregano per la persona colpita.
Ricordo la guarigione del paralitico che riporta il Vangelo. Le persone che lo portavano salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole davanti a Gesù che, "veduta la loro fede" fece un miracolo (cfr. Lc 5, 20).
Dopo la liberazione è necessario vivere in grazia. Vivere fedeli a Cristo e combattere continuamente le trappole del Maligno che proverà a tutti costi a imprigionare l'uomo.
Essere coscienti in ogni momento, con l'aiuto di Dio, di dover rispondere SÌ a Cristo e NO al Diavolo.
Questo è soltanto l'inizio del cammino sul quale non bisogna mai fermarsi poiché:
"Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: 'Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito'. E tornato, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima" (Mt 12, 43-45). L'anima non si deve lasciare vuota.
Dopo la confessione essa è pura. Ma quello non basta. Sapendo che da soli non possiamo fare nulla contro il Maligno, dobbiamo cominciare a pregare quotidianamente con perseveranza. Il Signore è la nostra unica forza e la difesa da Satana. Nella preghiera è importante invocare la protezione del Sangue di Gesù dall'influsso negativo diabolico. Abbiamo un grande aiuto e rifugio nel Sacro Cuore della nostra celeste Madre Maria, nemica sempiterna del Diavolo: "Io porrò inimicizia tra te e la donna" (Gn 3, 15). Lei gli schiaccerà la testa e il suo Cuore infine trionferà dopo la vittoria su Satana. Ogni volta che lo spirito maligno ricomincia ad insidiarci, tentando di fermarci, possiamo ricevere un grande sostegno attraverso la preghiera a San Michele Arcangelo, principe delle legioni celesti, che precipitò Lucifero e i suoi servi nell'abisso infernale.
È necessario vivere l'Eucarestia. La Messa è il sacrificio di Cristo per mezzo del quale è vinto Satana. Ricevendo Cristo attraverso la comunione, riceviamo Colui che ha distrutto il potere diabolico, Colui la cui onnipotenza è la nostra unica protezione dagli assalti del Maligno. Di fronte a Lui Satana è impotente. Perciò si consiglia alle persone che sono state liberate dal Maligno di partecipare più volte la settimana attivamente all'Eucarestia e alla comunione.
Lo spirito umano, indebolito dalle pratiche occulte, si deve rinforzare gradualmente con sacrifici, privazione e digiuno. Sono i mezzi che danno tanti frutti nella crescita spirituale. Purtroppo, qualsiasi discorso riguardante le relative realtà è diventato strano e incomprensibile alle menti umane del nostro tempo. La mentalità di godimento, inculcata in tutti noi, ci ha fatti diventare una massa di molluschi che tendono a soddisfare tutti i propri desideri disprezzando qualsiasi tipo di privazione. Il risultato è un'enorme influenza del Maligno sull'umanità. Gesù parla chiaramente delle potenti insidie diaboliche: "Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera" (Mc 9, 29). Quelli che l'hanno capito seriamente adempiendolo, hanno sentito la verità e l'efficacia dei consigli di Cristo.
La spiritualità cristiana conosce i voti. Quando chiediamo una grazia, Lui ci rimprovera per vedere la quantità della nostra fede. E la fede si misura attraverso le opere. San Giacomo nella sua Lettera dirà: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?... Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa... Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta" (Gc 2, 14; 17; 26). Dio ci mette continuamente alla prova per vedere cosa siamo pronti a fare. Qualsiasi, anche il più piccolo atto d'amore e della nostra generosa dedizione, è apprezzato molto e ricompensato abbondantemente dal Signore.
Nessuno è più generoso di Lui. Ogni dono d'amore verso Dio o il prossimo, anche il più modesto, è premiato riccamente: "...date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio" (Lc 6, 38).
Il pellegrinaggio, frequente nella storia del popolo d'Israele, il momento significativo nella vita dei credenti, anche oggi come allora, ha un posto importante nella Chiesa di Cristo. Giovanni Paolo II lo ha ribadito più volte nella Bolla d'indizione "Incarnationis Mysterium" dicendo che "Esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore: è esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla propria fragilità, di preparazione interiore alla riforma del cuore. Mediante la veglia, il digiuno e la preghiera il pellegrino avanza sulla strada della perfezione cristiana" (Im, 7).
L'indulgenza è uno degli elementi fondamentali dell'anno giubilare 2000. In essa si manifesta la pienezza della misericordia del Padre che a tutti viene incontro con il suo amore espresso in primo luogo nel perdono dei peccati nel Sacramento della Penitenza. Dio si china su ogni umana debolezza per accoglierla nell'abbraccio della sua misericordia. Confessando le proprie colpe, attraverso il Sacrificio di Cristo, il credente riceve il perdono di Dio, e quindi la sua vita cambia. Riceve il perdono della "pena eterna" e gli viene condonata la "pena temporale", la conseguenza del peccato commesso dalla quale si dovrebbe purificare, durante la vita terrena o in purgatorio, per ritrovare comunione con il Padre e con la Chiesa (cfr. Im 9 e 10).
Dio è la fonte di ogni benedizione e la radice di ogni bene. Nei tempi remoti permetteva ai popoli e ad alcuni individui come patriarchi, sacerdoti, leviti e genitori, di benedire gli altri nel suo nome.
La Chiesa di Cristo continua a farlo, quando glorifica e benedice il Signore per le sue opere immense ed il potere che ha sul Maligno. Essa invoca la protezione divina su persone, cose e posti. Le benedizioni sono i riti liturgici mediante i quali, nella fede dei credenti, scende la benedizione per mezzo dell'uomo ma non dall'uomo. Nel libro ufficiale liturgico si trovano numerose preghiere di questo tipo, utili ai ministri della Chiesa quanto ai laici. Questi sacramentali, diversi dai sacramenti, agiscono più efficacemente quanto più c'è la fede e, senza questa restano inefficaci. Il Concilio Vaticano II e con le stesse parole il "Codice di Diritto Canonico" (can. 1166), li
definisce "segni sacri con cui, per una qualche imitazione dei sacramenti, vengono significati e ottenuti effetti soprattutto spirituali, per 1'impetrazione della Chiesa". Chi li usa con la fede vede effetti sorprendenti. Tante volte basta solo una benedizione per allontanare le insidie diaboliche o per scoprire le opere sataniche.
È diffusa un'abitudine ammirevole di portare a casa l'acqua benedetta per proteggere la propria dimora e quelli che ci abitano, i luoghi e le attività dei fedeli. Tanti chiedono la benedizione di alcuni oggetti come crocifissi, immagini sacre, candele, coroncine, medagliette..., credendo che attraverso essi si rimanga protetti da ogni presenza maligna.
Molte volte è necessario benedire luoghi, appartamenti, case... nei quali si facevano i
riti satanici, le sedute spiritistiche o qualsiasi altro tipo di pratica occulta e magica. Gli oggetti ricevuti dai maghi come "protezione" - amuleti, le statue rappresentanti altre divinità, i libri magici, come tutti gli altri segni di superstizione e portafortuna (i segni zodiacali, il ferro da cavallo, il quadrifoglio...) si devono aspergere con acqua esorcizzata e bruciare, per distruggere l'influsso diabolico. Durante la procedura è importante pregare avendo fiducia in Dio e nella benedizione, mediante la quale si annullano tutte le forze nocive dell'Immondo.
L'esorcismo
Abbiamo già detto che esiste il caso dell'influsso diabolico che chiamiamo possessione. L'esorcismo è la preghiera ufficiale della Chiesa, che può essere effettuata soltanto dai sacerdoti debitamente ed esplicitamente autorizzati dal loro vescovo, col traguardo di liberare il posseduto. È necessario che egli abbia un grande dono di discernimento degli spiriti che gli permetta di individuare i modi di operare del Demonio, per distinguere se si tratti di oppressione o di possessione diabolica.
Il Rituale Romano riporta i tre segni della presenza diabolica: parlare lingue sconosciute, dimostrare di avere forze soprannaturali e conoscere fatti distanti o nascosti.
La maggioranza degli esorcisti ritiene che i casi di possessione sono fortunatamente rari.
Il rito richiede la fede dell'esorcista e della persona per la quale si prega. Le preghiere della famiglia, delle sorelle che vivono in clausura, della comunità parrocchiale e dei gruppi di preghiera, sono un grande sostegno. È suggerito aggiungere l'uso di altre particolarità - acqua benedetta, olio e sale esorcizzati. Il Rosario e la Parola di Dio hanno una forza incredibile contro i demoni. Il Sacerdote che si appresta ad esorcizzare deve essere fornito di umiltà e servirsi continuamente della preghiera e del digiuno. Ogni diocesi avrebbe necessità di avere almeno un esorcista ufficiale.
Purtroppo, solo poche lo hanno. Uno di loro l'ha notato saggiamente: "Come dice la parabola della zizzania, mentre i servi di Dio dormono, il Diavolo non rinuncia mai alle sue azioni". È necessario svegliare la sensibilità degli ecclesiastici per questo problema sempre più attuale, sulle basi dell'insegnamento della Sacra Scrittura, dei Padri della Chiesa e ultimamente, del nostro papa Giovanni Paolo II.
Il ministero sacerdotale ha una missione importantissima nella Chiesa. Mons. Andrea Gemma, Vescovo di Isernia-Venafro, nella sua Lettera pastorale del 29 giugno 1992 scrive: "Credo che faccia parte del ministero sacerdotale ascoltare tutti i fedeli con pazienza grande, grande. Tutto deve essere sottoposto a sano discernimento da parte dei pastori. Ma mai, mai, mai un'anima in pena, magari inconsapevolmente vessata dal maligno - non è forse il suo mestiere? può essere trattata con superficialità, minimizzando i suoi problemi o, peggio, rifiutando di ascoltarla. Non faceva così
Gesù. Non sanno i ministri sacri che proprio la loro indifferenza costringe spesso i semplici e sprovveduti a ricorrere a maghi e fattucchiere, o ad altre pratiche aberranti, che sono, ahimè, lo strumento privilegiato per l'intervento del demonio e il suo trionfo? Non stancatevi di tenerne lontani i nostri fedeli!".
Alcune persone nella Chiesa hanno qualche carisma particolare, mediante i quali il Signore li usa per il bene delle anime nella gloria del Suo nome. Il carisma di liberazione dalle oppressioni o possessioni diaboliche è un dono raro. Ad alcuni dà invece il carisma di discernimento degli spiriti. Chi ha questi doni, ha il diritto e il dovere di usarli. Sarà il compito dell'Ordinario di metterli alla prova e assegnare loro i ministeri. Queste persone si riconoscono per l'ardore nella preghiera, la fede, l'amore, l'equilibrio, per le loro preghiere basate sulla parola di Dio ed il proprio prestarsi alla Chiesa - ai bisognosi - "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!" (Mt 10, 8).
Inoltre, sono muniti di modestia (chi sottolinea di avere un carisma, sicuramente non ne ha), e vivono secondo il Vangelo: "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7, 16).
di Mons. Bolobanic
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