Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione.
GESÙ VIENE PORTATO DAVANTI AD ERODE
Pilato ordinò che Mi conducessero alla presenza di Erode…
Era un pover'uomo, corrotto, che cercava soltanto il piacere, lasciandosi trascinare dalle sue passioni disordinate.
Si rallegrò nel vederMi comparire davanti al suo Tribunale, perché sperava di divertirsi con le Mie parole e i Miei miracoli.
Considerate, figli Miei, quanta ripulsione ho provato alla presenza del più ripugnante degli uomini, le cui parole, domande, gesti e movimenti affettati, Mi coprivano di umiliazioni.
Anime, pure e virginali, venite a circondare e a difendere il vostro Sposo!
Erode spera che Io risponda alle sue domande sarcastiche, ma Io non apro bocca: alla sua presenza mantengo il più assoluto silenzio.
Non rispondergli era la maggiore prova che potessi dargli della Mia Dignità.
Le sue parole oscene non meritavano di incrociarsi con le Mie, purissime.
Nel contempo, il Mio Cuore era intimamente unito al Padre Mio Celeste.
Mi consumavo nel desiderio di dare sino all'ultima goccia del Mio Sangue per le Anime.
Pensando a tutti gli uomini che, conquistati dal Mio esempio e dalla Mia generosità Mi avrebbero seguito, Mi infiammavo d'Amore e, non solo gioivo durante quel terribile interrogatorio, ma desideravo correre al supplizio della Croce.
Messaggi dettati a Catalina Rivas
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