Gesù parla della Corredentrice negli scritti di Maria Valtorta
“Lei ha vinto Satana, in Lei e per gli uomini. Esso è sotto il suo piede di Corredentrice. La prima Eva porse l’orecchio e abbassò lo sguardo alla voce della tenebra e della menzogna. L’Eva seconda porse orecchio alla voce della Luce e della Verità. La prima Eva, per voler essere come Dio, perse ciò che fa dell’uomo animale il figlio di Dio. L’Eva seconda, per voler essere soltanto “serva”, fu divina. Per una infedeltà della donna, l’umano genere conobbe il peccato, il dolore, la morte. Per la fedeltà della Donna, Madre di Gesù, l’umano genere ha ottenuto la rigenerazione alla Grazia e perciò il perdono, la gioia pura, la vita”. (“Commenti alla Lettera ai Romani”, p. 94-95 e 143).
“Essere Madre del Figlio di Dio è sorte beatissima. Essere stata Madre del Redentore è stata sorte di dolore atroce” (“Poema”, vol. I, p. 157). Dire Madre del Redentore, dell’Uomo dei dolori, equivale a dire Donna del dolore. Ed è stato proprio il dolore ad averla consacrata Corredentrice.
“Lei, che doveva essere immune dal dolore, essendo immune dalla colpa originale! Ma per essere la Corredentrice era necessario che Lei patisse il dolore, per poter dire di aver levato dal Cuore di Dio l’amarezza della disubbidienza di Eva!” (“Poema”, vol. I, p. 112-115).
Quando Gesù in croce parla per la prima volta e dice: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”, questa preghiera vince ogni timore in Disma. Il buon ladrone, dopo aver guardato Maria, osa guardare Cristo e dice: “Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno”. Non è da stupire che, nel suo sincero pentimento, nella sua fiducia nella infinita Misericordia di Dio, abbia anche aggiunto: “Cristo, perdonami in nome di tua Madre e del tuo Padre Santissimo”. E Gesù: “Io ti dico, tu oggi sarai con Me in Paradiso”.
In una luce crepuscolare e paurosa, Gesù, allo stremo delle forze e della vita, dà a Maria Giovanni, e Giovanni a Maria: “Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”. E’ il testamento del suo Gesù, che non ha nulla da dare se non un uomo. Egli che per amore dell’uomo, la priva dell’Uomo-Dio, nato da Lei. “Tutto è compiuto”…e poi l’ansito sempre più rantoloso. E poi un grido potente, impensabile in quel corpo sfinito, si sprigiona, lacera l’aria, il grande grido di cui parlano i Vangeli e che è la prima parte della parola “Mamma”… E poi più nulla…
La terra risponde al grido dell’Ucciso con un boato pauroso… (cfr. “Poema”, vol. IX, p. 341-363). Possiamo immaginare come ha risposto il Cuore di Maria? Lo possiamo? No, no! Questo non è possibile a mente umana! Solo Dio conosce lo strazio del Cuore della Corredentrice. La Redenzione del mondo è compiuta. L’uomo è salvato. Ma a questa Redenzione –come abbiamo veduto– è stata sempre associata al Figlio anche la Madre, dall’inizio alla fine. Come Eva fu unita ad Adamo nella prevaricazione, così Maria, quale nuova Eva, è unita a Cristo, il nuovo Adamo, nella Redenzione del genere umano.
Pablo Martín Sanguiao
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