lunedì 27 aprile 2020

I GRADI DELLA SUPERBIA



Quella falsa e maledetta persuasione di cui abbiamo detto, è il fondamento di tutto l'eccesso della superbia. Quell'accecamento della mente è il principio degli iniqui desideri della volontà. Tantochè in conseguenza di tali funeste ilIusioni e di tali maledetti errori, l'uomo, confusamente e senza riflessione nè esame, crede di essere qualcosa di grande: è questo un veritiero inganno, perchè se si esaminassero un po' le cose con l'occhio della fede, si riconoscerebbe facilmente la propria illusione; in conseguenza dunque di quella funesta persuasione di essere da sè qualche cosa di grande, e di aver molto valore per proprio merito, si pretende aver diritto ricevere da tutti onore, rispetto e l'odi; questo si ricerca, sia apertamente, sia di nascosto, con ogni mezzo possibile, fino al punto di umiliarsi e disprezzare se stesso per essere onorato.
Il superbo poi se non riceve quell'onore e quella lode che aspetta e vuole, ne resta offeso e rattristato, disprezza quelli che non lo lodano, quasichè non conoscano il suo merito; si innalza sopra di essi per il disprezzo che ne fa e giunge persino alle ingiurie e alle dispute. Chè se non ottiene l'onore e le lodi, egli però crede di meritarle con tutta evidenza; se qualcuno lo loda e lo approva, quegli diventa per lui oggetto di benevolenza e di amore e persino di ammirazione.
Oh follia! Come se gli uomini siano capaci di onorarci! La loro stima quale vantaggio ci procura? Il loro disprezzo che cosa ci toglie? Queste sono cose per noi assolutamente esteriori e debbono esserci indifferenti. Quali giudici possono mai essere gli uomini? Essi sono o ciechi o maligni. Se sono ciechi, non sono capaci di giudicarci; perciò la Scrittura dice: « Gli uomini non vedono che l'esterno, Dio solo vede l'intimo del cuore »); se sono maligni, ci faranno l'elemosina di un po' di adulazione mentre nel loro cuore si burleranno di noi. Gli uomini sono maligni e superbi, quindi l'onore lo vogliono per se medesimi; state certi che se ve ne rendono, è soltanto con malizia, come dice la Scrittura: “L'uomo cattivo si umilia e si abbassa davanti a voi », per costringervi ad amarlo ed onorarlo, per comperare le vostre lodi col tributarvi le sue e per ricevere onore più che non ve ne renda. Il superbo si innalza sempre e fugge il disprezzo; se si abbassa non è che per evitare di essere respinto e confuso e per meritarsi accoglienza e lode.
L'anima, in conseguenza di questa stima, di questa lode e adorazione che desidera si procura, o riceve si fissa e si eleva in se stessa come su di un trono, al disopra di tutti. Vede se stessa come una persona singolare; intermamente considera se stessa come unica nel proprio valore, quindi arriva a credere di essere unica, come Dio. Si immagina di essere sapiente più di tutti o di posseder qualche capacità speciale ed unica.
Da qui nascono i disastri e i maledetti effetti della superbia; perchè prima essa era ancora timida, non aveva ancora che il proposito e il desiderio di stabilirsi nell'anima, non ne aveva ancora possesso nè vi aveva fissato il suo trono e la sua sede; ma appena si sia introdotta nell'anima e vi si sia fortificata, essa incomicia subito a causarvi mali orribili.
Tale fu l'opera del demonio in mezzo agli Angeli nel Cielo, dove fece tre mali spaventevoli; ed è pure il danno che uomini superbi portano nella società umana.
In primo luogo, lo spirito che si è stabilito in              cieca persuasione del suo valore singolare, siede in se medesimo, come il demonio, sul trono di Dio; disprezza Dio e lo bestemmia in se stesso. Perciò il superbo nella Scrittura viene chiamato Bestemmia. Nell'Apocalisse, il demonio porta sulla fronte questa parola. Nel suo disprezzo di Dio il superbo fa ogni sforzo per innalzarsi e mettersi al posto dì Lui.
In tal modo si comporta pure l'inferiore arrogante e superbo, quando abbia lasciato penetrare nel proprio spirito la falsa stima di se medesimo e la persuasione intima e cieca del proprio valore. Benchè si nasconda spesso sotto il manto dell'umiltà, perchè è questa una virtù molto apprezzata e necessaria per godere un po' di stima, non di meno egli si fissa nella persuasione che debba essere onorato: Dimodochè se gli accade di essere disprezzato, .respinto o condannato, si agita, si rivolta, condanna, mormora, dispnezza spodesta nel suo spirito ogni potestà superiore, si mette al disopra di tutti, cerca qualcuno che lo ami e lo stimi, si procura amici e soci che con lui si accompagnano e insieme si innalzano in una comune cospirazione:
Un'anima, in cui sia così radicata la stima di se stessa e la convinzione del proprio valore per la considerazione delle sue virtù esteriori, si costituisce al disopra di tutti; essa giudica di tutto e decide di ogni cosa, ma sempre in proprio favore e a condanna degli altri Segretamente, cerca sempre di regnare su tutti gli uomini, o almeno su di una parte di essi, nulla tralasciando per giungere al compimento dei suoi desideri.
Il secondo male che fece il demonio in Cielo fu di distogliere i suoi fratelli dalla sottomissione a Dio, di formare un bando a parte e così dividere, con la sua rivolta, il regno di Dio, rovinare la comunità celeste e distruggere quell'opera che Dio aveva formato con tanta compiacenza. Così, sia per dispetto contro Dio che sta sempre nel suo posto e sul suo trono divino, sia per la smania di essere onorato ed avere devoti adulatori e adoratori, egli sconvolgeva la società e gli ordinamenti del Cielo.
L'uomo superbo causa il medesimo danno nelle comunità. Egli, sia come nemico della superiorità altrui che lo umilia e condanna il suo modo di comportarsi, sia per amore di adulazione e di lode, ovvero per desiderio di appoggio, di conforto e di consolazione nei suoi disinganni e nelle sue desolazioni, non tralascia mai di suscitare scismi e divisioni; animato da un odio segreto, esso vorrebbe distruggere, se potesse, la bontà dei suoi fratelli, benchè ne dovesse egli stesso venire in esecrazione al cospetto di Dio.
Il terzo male di cui si rese colpevole il demonio fu di disprezzare e -sconvolgere la legge di Dio in Cielo e su la terra. Perchè dopo aver distrutto nei suoi fratelli la religione e l'unione, che sono le due leggi capitali del Cielo, egli discese su la terra e nel Paradiso terrestre, per sconvolgervi di nuovo, con la sua maledetta suggestione, tutta la legge di Dio. Dio aveva detto all'uomo che se mangiava del fratto proibito ne morrebbe, il demonio invece gli disse che se ne mangiasse, non morrebbe punto, ma sarebbe uguale a Dio. Così fanno i superbi in tutta la società; se la prendono infine con la legge e tentano di sconvolgerla e di distruggerla.

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