Guardami! Guardami nella grotta di Betlem, e vedi che mi sono fatto piccolo per tuo amore. Puoi dubitare di me?
Se un re per beneficarti si facesse servo e, ridotto in estrema povertà, si umiliasse per arricchirti, potresti dubitare del suo amore?
Guardami nel mio nascondimento di Nazaret, ridotto ad operaio... Intendi che, avendo creato il mondo con un fiat, mi sono ridotto ad operaio per sollevarti nelle angustie del tuo
lavoro? Puoi lamentarti del tuo stato di umiltà, quando io ho scelto uno stato di umiliazione per confortarti?
Guardami sulla Croce, tutto piaghe, nudo come un verme per salvarti: puoi dubitare di un amore che per te s'è immolato?
Guardami risorto e asceso al Cielo, dove sono andato per prepararti il luogo di eterna felicità: puoi sospirare ad altro che alla Patria eterna?
Se tu avessi tutti i beni della terra, non dovresti lasciarli? E se invece di una modesta casa avessi un palazzo reale, potrebbe essere questo per sempre la tua dimora? Vanità
delle vanità, figlia mia, è tutto vanità fuorché il vivere di Dio e amarlo sopra tutte le cose! (cf Qo 1,1).
Vivi alla giornata, come pellegrina solitaria, unisciti alle mie umiliazioni e alla mia povertà, ricevimi nell'Ostia d'amore, riguardami come tuo amico, vieni a visitarmi,
parlami, sfogati con me, e l'anima tua sarà piena di pace.
don Dolindo Ruotolo
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