giovedì 30 aprile 2020

La santità sacerdotale



Una fonte di grazie per tutto il seminario


Credo che l’anno di spiritualità sia molto importante per quelli che lo seguono, ma anche per tutto il seminario. In effetti, là dove l’anno di spiritualità è incorporato agli altri anni di seminario, esso non è, credo, ininfluente sugli altri anni, perché sarebbe inverosimile che si facesse un anno di spiritualità e dopo si dicesse: Dopo tutto, adesso il mio anno di spiritualità è finito, ho altro da fare che ricercare la pratica delle virtù. Ora devo studiare la filosofia, la teologia, il diritto canonico, la Sacra Scrittura, ecc. Ho abbastanza materie da studiare senza occuparmi ancora di questioni spirituali.

Eppure, è proprio quello che ho sentito. Una volta terminato il noviziato, ricevevo i membri della mia congregazione dei Padri dello Spirito Santo come superiore del seminario di filosofia a Mortain. Venivano per due anni e si sentivano abbastanza spesso queste riflessioni: “Oh! Non siamo più al noviziato. Allora adesso possiamo prendercela un po’ più comoda. Il noviziato è passato, è finito! Adesso è tempo di cose davvero serie, la filosofia e la teologia”.

Allora, sfortunatamente, si vedeva diminuire progressivamente il desiderio della perfezione, delle virtù, della pietà, cioè tutta la formazione spirituale. Così, si era meno spirituali quando si andava in seminario di teologia che quando si usciva dal noviziato53!

Veramente , l’anno di spiritualità unito agli anni di formazione più speculativa, più intellettuale, fa bene e ricorda a tutti lo scopo del seminario. Negli studi di filosofia, di teologia e di tutte le altre discipline si dovrebbe trovare di che mettere in pratica tutte le fonti della vita spirituale. La filosofia e la teologia sono scienze meravigliose, che dovrebbero portarci alla contemplazione, alla lode di Dio ed all’umiltà54.

Conclusione: un anno trascorso accanto al buon Dio


Quest’anno di spiritualità aiuta i seminaristi ad avvicinarsi al buon Dio. Come dice la famosa frase di san Tommaso, “più s’impara a conoscere Dio e più ci si accorge che Lo si conosce poco55”. In effetti, a mano che ci si avvicina, per quanto poco sia, alla grandezza di Dio, ci si accorge che Dio ci supera infinitamente, e contemplarLo faccia a faccia costituirà la gioia dell’eternità. Noi abbiamo fin da quaggiù una certa conoscenza di Dio, una visione di Dio, ma tuttavia Dio è ancora più grande di quanto pensiamo e possiamo immaginare. L’anno di spiritualità ben compiuto deve dunque contrassegnare la vita intera del futuro sacerdote56.

Mons. Marcel Lefebvre

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